EMOTICON

EMOTICON

John attraversa il corridoio con una camminata composta, robotica. Lo sguardo dritto davanti a sé, un’espressione vuota, inumana. Indossa giacca e cravatta dai colori smorti, in mano una valigetta nera. In fondo al corridoio, su uno schermo, una scritta a caratteri cubitali:

“Ricordati di prendere le Emoticon. Le pillole preservano la tua salute. Se vedi un emozionale evita qualsiasi contatto e chiama le autorità. Le emozioni sono contagiose.”

I passi di John echeggiano nel corridoio mentre raggiunge la porta del suo appartamento. Fa per aprire la porta quando si accorge che è già aperta. Senza la minima ombra di sospetto, entra e si chiude la porta alle spalle.
La sua casa è così anonima che sembra uscita dall’esposizione in un negozio di mobili, arredata in modo squadrato, impersonale. Mentre si muove per la casa, si fatica a distinguere John dalla carta da parati e dalla mobilia, tutto è anonimo.
John entra in camera da letto, una stanza asettica, niente foto o quadri. Posa la valigetta sul letto. La apre. Tira fuori un flacone di pillole quando…

Un cigolio attira la sua attenzione: John posa il flacone sul letto e si volta verso l’armadio senza alcun cenno di preoccupazione. Si avvicina, apre l’anta e…
viene investito da un grido acuto e stridulo.

Nel fondo dell’armadio c’è un bambino che avrà più o meno nove anni, indossa strati e strati di abiti da adulto, il viso sporco, gli occhi lucidi, il respiro affannato. John esce dalla stanza e chiude la porta a chiave.

Qualche istante dopo, John è al cellulare.

– Mandiamo subito una pattuglia. Attenda.

John annuisce, impassibile.
 
Nella camera da letto, l’armadio si apre timidamente e il bambino sbircia nella stanza, timoroso come un topolino. Tutto è immobile, quieto. Il bambino sgattaiola fuori e corre verso la finestra. La apre, butta un’occhiata fuori ma scopre di essere troppo in alto per tentare la fuga.

John attende seduto sul divano quando

BIP-BIP-BIP

La sveglia del suo smartwatch. Sullo schermo l’icona di una pillola. John alza lo sguardo verso la porta della camera da letto.
Impassibile, realizza che le pillole sono rimaste nella stanza.

BIP-BIP-BIP

John spegne la sveglia.

TOC-TOC

Il bambino bussa da dietro la porta, piagnucolando.

– Fammi uscire, ti prego. Me ne vado subito, te lo prometto.

L’impassibilità di John non viene intaccata di una virgola.

Il cellulare squilla. John risponde.
– Sì.
– La informiamo che la pattuglia tarderà a causa di un incidente-
– Capisco.

BIP-BIP-BIP

La sveglia suona ancora, John la spegne.

I colpi e le urla del bambino si fanno più forti.

– E’ tutto sotto controllo?- chiede l’agente.
Per la prima volta John ha un’esitazione.
– Sì. Tutto sotto controllo.
– Bene. Attenda la pattuglia.

John si siede ed aspetta, imperturbabile, mentre il bambino continua a martellare la porta.

TAP-TAP-TAP

Un battito veloce e regolare. John si accorge che il suo piede destro batte per terra come se avesse vita propria. Lo fissa per un attimo, poi lo ferma con una mano.

TAP-TAP-TAP

Anche il piede sinistro comincia a battere. John lo ferma con l’altra mano e resta piegato in avanti con le mani sui piedi.
Improvvisamente le dita delle mani cominciano a tamburellare sui piedi. I piedi riprendono a battere sul pavimento. I tic involontari risalgono lungo gli arti e John scatta in piedi come un burattino che prende vita. I suoi muscoli facciali si contraggono come se il suo viso stesse riacquistando l’uso delle espressioni.

BIP-BIP-BIP

Ancora la sveglia.

John fa per spegnerla ma le sue dita tremano troppo. Si rifugia sul divano, cercando di ancorarvisi per stare fermo.

BIP-BIP-BIP

La sveglia non si placa.

BAM!BAM!BAM!

Il bambino batte alla porta, disperato.
– Fammi uscire!

Il respiro di John si fa più affannato, il cuore gli rimbomba in testa

TU-TUM-TU-TUM-TU-TUMBIP-BIP-BAM!BAM!TU-TUM-TU-TUM!

– BASTA! BASTA! BASTA!

John erutta in piedi e si avventa contro la porta della camera da letto, martellandola di pugni.

Nella foga perde l’equilibrio, batte la testa contro la porta e casca a terra.

Nel silenzio che segue, i suoi occhi si sgranano impauriti. Si guarda attorno, disorientato, poi si stringe i pugni doloranti, qualche lacrima affiora dai suoi occhi. John se le strofina via e le osserva sulle mani come fossero una sostanza aliena.
– Perché proprio a me- piagnucola -E’ tutta colpa tua. Perché non mi hai lasciato in pace?

SILENZIO

Poi, un colpetto da dietro la porta.
John ascolta. Aspetta. Poi dà un colpetto alla porta.

SILENZIO

Un colpetto in risposta da dietro la porta. John dà un altro colpetto, a cui risponde un colpetto del bambino. John si mette a sedere, calmo. Il “gioco dei rintocchi” continua. Il loro dialogo di colpi aumenta di ritmo e diventa più articolato, musicale, una comunicazione ancestrale.

TU-TU-PA TU-TU-PA TU-TU-PA TU-TU-PA

Una musica trascinante, sempre più forte finché…

Tre colpi improvvisi scuotono la porta d’ingresso sopprimendo all’istante la musica. Lo sguardo spaventato di John corre alla porta. Una voce fredda risuona da dietro la porta d’ingresso.
-Polizia, apra la porta.

Cosa farà John?

  • John nasconde il bambino e prende mezza pillola per calmarsi. (58%)
    58
  • John nasconde il bambino e non prende la pillola. (24%)
    24
  • John consegna il bambino ma non prende la pillola. (18%)
    18
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248 Commenti

  • Ciao, Sergio.
    Un finale a sorpresa, gli occhi di chi guarda John immagino siano i nostri qui su Ti… o no?
    Davvero originale e a effetto, hai lasciato aperta una porta, ma potresti anche decidere di finirla qui, anche se sono curiosa e mi piacerebbe sapere cosa ha fatto nascere il sorriso sulle labbra del tuo personaggio principale.
    Che dire? Per usare un linguaggio consono: ESPERIMENTO RIUSCITO almeno per noi lettori, per gli abitanti del tuo mondo chissà…
    Bene, mi aspetto presto un nuovo racconto e ti auguro un buon fine settimana che, a passettini, si avvicina. 🙂

    Alla prossima!

  • Bel finale, complimenti! Sei riuscito a spiazzare e a rendere originale una situazione iniziale che mi aveva fatto sbuffare tipo “uff the Truman show”. Cioè benché abbia un qualche rimando, ti sei mostrato molto abile e sicuramente questo finale era già deciso dall’inizio. Sei anche riuscito a motivare l’esperimento in poco spazio a disposizione, senza lasciare punti in sospeso e anzi dando modo a noi di immaginare oltre la storia conclusa. Mi è piaciuto, è un genere di scrittura che mi attrae e che talvolta uso pure io. Pensavo anche a lui in coma che si risvegliava… invece no. Buona continuazione.

  • Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno seguito questa storia, e vorrei scusarmi con loro per il ritardo con cui ho scritto gli ultimi episodi, ma purtroppo mi sono ritrovato quasi all’improvviso nel bel mezzo di un trasferimento con conseguente trasloco, e quindi non ho più avuto modo né di seguire le altre storie, nè di terminare la mia.

    Ad ogni modo, The Incipit mi ha dato il modo di mettermi in contatto con voi, di leggere i vostri consigli, le vostre storie, e di passare qualche ora insieme, crescendo anche a livello di scrittura creativa.

    Vi ringrazio per aver preso parte a questa storia, perché senza di voi non sarebbe stata la stessa (letteralmente).

    Grazie ancora!

  • Questo capitolo mi ha davvero emozionato e toccato molto.
    Si passa dalla tensione per John che deve prendere la pillola alla tristezza per il flashback sino allo scossone che riporta al presente e alla missione.
    Davvero complimenti!
    Sono davvero curiosa e impaziente di vedere cosa succederà nell’ultimo capitolo! :3

  • Eccomi qua pronto per la conclusione! Dunque, il capitolo è molto bello, ma secondo me ha un problema (che però a quanto pare ho percepito solo io quindi non sarà così importante): la scelta di John di prendere la pillola sembra più dettata dalla tua necessità di mostrarci quel flashback e donare al personaggio una nuova risolutezza piuttosto che dall’effettiva necessità, perchè per come il momento viene messo in scena, con le guardie che entrano e si fanno i fatti loro (realisticamente voltate verso la porta dell’ascensore, dando quindi le spalle a John che era dentro prima di loro) non c’era davvero bisogno che John la prendesse… e anche se se la fosse messa in bocca poteva semplicemente simulare la deglutizione e tenerla sotto la lingua. Di per sè è una piccolezza, ma è una piccolezza che arriva in prossimità del finale e mi ha stonato un po’, forse potevano esserci altri modi meno “sgami” per mettere in scena la cosa (esempio: suonano anche gli orologi di altre persone e John è costretto a prendere la pillola come tutti gli altri per non destare sospetti).

    Per quanto riguarda la “scelta” finale invece, non critico il non dare opzioni perchè per me una volta ogni tanto si può anche sgarrare, ma ti dò un suggerimento non richiesto: la prossima volta potresti provare a integrare la domanda finale con la narrazione, rendendola parte del climax. Per esempio, una volta che John si trova davanti alla pozza d’acqua, avresti potuto concludere con qualcosa come “John sapeva che a quel punto c’era una sola scelta” e andare alle tre opzioni tutte uguali. Per me sarebbe stata una cosa carina 😀

    A parte queste “critiche” comunque il capitolo mi è piaciuto molto, attendo il finale!

  • Complimenti per la scrittura/struttura di questo capitolo, in particolare la discesa in ascensore a scandire l’effetto della emoticon. Non mi ripeto sulla tua esperienza evidente in fatto di sceneggiatura, commento solo la scelta di darci tre opzioni identiche: c’è sempre un modo creativo per differenziare le scelte del pubblico sebbene si abbia in testa lo stesso finale o sia obbligata la strada da intraprendere, pensaci per le prossime volte ;). Al finale!

    • Ciao Tinarica!

      Grazie mille per essere passata ?

      Fino ad oggi vi ho dato sempre tre possibilità diverse tra loro, mentre in questo capitolo non l’ho fatto. (No, non mi servono perché mi serve quel finale).
      Sono contento che per ora tu non sia l’unica ad avere avuto questa sensazione… (Non dico altro ?)
      Ci rileggiamo all’ultimo capitolo ☺️?

  • Sicuramente un modo molto poco elegante di far capire come il nostro Jhon sia sopraffatto dalla situazione e dalla scelta da dover fare. Comprensibile, viste le sue paure ed incertezze.
    Ammetto che il suo sangue freddo è molto da ammirare nonostante la situazione tremenda e di estrema tensione.
    Il fatto che abbia retto la Emoticon fa capire che quersta pillola è molto meno efficace di quanto sembri.
    Sono tornato e presto spero di poter pubblicare anche io. 🙂
    Al capitolo finale Sergio. ^_^

  • Sono d’accordo sul fatto che scegliere tre opzioni da proporre possa essere più difficile che scrivere, ti perdono perché siamo al nove e John è travolto da un’ unica possibilità. Questo, però ti obbliga a darci un gran finale!? Buon lavoro, alla prossima.?

  • uhm… vediamo… cosa scelgo? Sì, deciso: “John si getta nella pozza d’acqua, deciso a scoprire dove finiscono i cavi” spero di non averti mandato in parità le opzioni. 😉 A parte gli scherzi, capisco lla necessità di non dare modo ai lettori di scegliere, io avrei optato per delle opzioni neutre, tipo: piove, c’è il sole, nevica… o per un colore qualsiasi di cui vestire il protagonista nell’ultima scena o con cui colorare il cielo, ma la storia è tua e decidi tu. 🙂
    Detto questo, ho trovato il capitolo molto coinvolgente, sei riuscito a trasmettere l’ansia di John con la discesa dell’ascensore, ogni piano aggiunge pathos, bravo, bel lavoro; non resta che aspettare il finale.

    Alla prossima!

  • Siamo pronti al gran finale! Sono proprio curioso di sapere a cosa portino quei cavi! Ero molto indeciso su cosa votare ma alla fine (un pò a malincuore) ho scelto “buttarsi nell’acqua e seguire i cavi”. Una delle scelte più difficili di sempre.

  • Davvero un bel capitolo, che mi ha ricordato vagamente il setting di Dark City, un film di fantascienza non troppo conosciuto di una ventina d’anni fa, ma non saprei dire se sia stato effettivamente una tua fonte d’ispirazione o meno.
    Comunque, a questo punto la sola via è seguire i cavi, conclusione a cui sono già giunti un po’ tutti…vediamo dove ci portano!

    • Ciao Dapiz!

      Sono contento che il capitolo ti sia piaciuto.Dark City è un film che avveo visto da bambino e che ho recuperato di recente, guardandolo con attenzione, perché macava alla mia watchlist!
      Il rewatch è stato successivo all’episodio e alla scrittura di Emoticon, ma sono sempre contento qualcuno mi fa notare che ci sono punti in comune con altre opere (evviva la coscienza collettiva).
      Avendo nominato Dark City, sono certo che forse hai fiutato qualcosa sul come si concluderà la storia.

  • Seguirei i cavi. Ciao Sergio, altro capitolo ben scritto. Domanda: ma la mezza pasticca che all’inizio si è messo in tasca che fine ha fatto? Lo hai detto e non me lo ricordo? Qui se ho capito bene si prende delle emoticon nuove per controllare il corpo e non destare sospetti…ma ecco ti ricordo questa metà in tasca che secondo me deve avere uno scopo speciale e non finire nel dimenticatoio ;).

    • Ciao Tinarica! ?

      Grazie mille per essere passata!
      Hai un’ottima memoria e speravo che qualcuno mi chiedesse questa informazione.
      Come si sarà capito, c’è stato un time skip di qualche ora e John ha addirittura fatto la doccia, cambiato i vestiti, quindi “potrebbe” non avere più la mezza pasticca con sé.

      Se ricordi, avevo messo più volte la possibilità che John prendesse la mezza pasticca, ma poi la situazione non si era mai verificata.
      A tal proposito, avevo pensato di fare gettare a John la mezza pasticca alla fine dello scorso capitolo, per liberarmene (e per non ritrovarmela poi con lettori attenti come te), però non volevo che quel gesto, così forte, potesse sembrare un taglio netto per John (visto che in questo capitolo poi ha preso le Emoticon per passare gli scanner e continuare la missione).

      Ti faccio i miei complimenti perché quella mezza pasticca è stata lì quasi fin dall’inizio… Bravissima!

  • Wow! Avevo la sensazione che questo capitolo sarebbe stato di svolta ma mai avrei pensato a questo, le cose si fanno MOLTO interessanti.
    Io voto per cercare dove finiscono i cavi, avrei voluto anche saperne di più sulla situazione ma ho la sensazione che anche questa scelta potrà soddisfare la mia curiosità.
    Complimenti per il fantastico capitolo, al prossimo! :3

  • Ciao, Sergio.
    Ho idea di non aver commentato l’episodio precedente, però l’ho commentato… mah! misteri…
    “dita che frullano sulle tastiere” una frase su tutte, esempio di come poche parole possano creare un’immagine vivida in una scena, il frullare mi ha fatto venire in mente quello di piccole ali e la mia mente ha subito prodotto una sequenza in movimento, con tanto di sonoro, con focus su mani che battono sulle tastiere e producono, appunto, un suono simile al frullare d’ali.
    Complimenti davvero, un bel capitolo.
    Direi che John potrebbe andare a capire dove finiscono i cavi, scoperta che potrebbe far luce su quanto accade davvero. 🙂
    Bene, avanti così.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica!

      Certo che hai commentato lo scorso capitolo! ?
      Mi sa che sei anche una delle poche a cui sono riuscito a rispondere (visto che è un periodo folle). Abbiamo parlato delle tecniche di scrittura e ho sottolineato come fossi stata brava a identificare l’errore che avevo fatto nel cambio improvviso di POV.

      Il mio lavoro di sceneggiatore richiede di fare descrizioni brevi, e cortissime, possibilmente “creando immagini” ed utilizzando verbi che creino “movimenti”, quindi sono felice che quel verbo tu abbia “messa in moto” ?

      PS: appena ho un secondo correrò a leggere la tua nuova storia!

      Ti auguro un buon ferragosto! ?

  • La seconda o la terza? Questa volta non lo so e voto a caso! Esperimento? Morti? John ne vuole sapere di più.

    A due capitoli dalla fine hai scoperchiato un altro mondo. Ma pensi di riuscire a finire o ci dobbiamo aspettare un seguito?
    Sta storia è una figata pazzesca! 😀

    Ciao 🙂
    PS: parto in fine settimana, quindi ti auguro buone vacanze e ci leggiamo al mio ritorno 🙂

    • Ciao Red! ?

      Grazie mille per essere passato! Sono contento che la storia ti stia piacendo e che sia riuscito a metterti ancora più curiosità.

      Per rispondere alla tua domanda riguardo il finale: non ci sarà alcun seguito. Emoticon terminerà con il decimo capitolo e credo che tu comincerai a fiutare qualcosa già dalla fine del prossimo capitolo ?

      Colgo l’occasione per augurarti buone vacanze! ??

  • Capitolo molto intenso tra scontri e fuga. La situazione si è fatta ancora più complicata e le scelte che hai proposto sono tutte accattivanti, io voto la seconda opzione, john soffrirà a causa delle emozioni ritrovate ma portare avanti la missione è la cosa giusta da fare per il bene di tutti.

  • Ciao Sergio,
    capitolo molto drammatico e molto curato nella descrizione degli eventi. L’assalto ti coinvolge e quasi ci si aspetta l’arrivo della “cavalleria”….ma la scena è drammaticamente vera. La fuga è l’unica opzione ragionevole per avere una qualche speranza di riuscita.
    Ho votato per la “missione”…John ha fatto la scelta di essere un emozionale, ma tiene a bada quelle emozioni per un bene superiore.
    ePP

  • Ciao!
    Il capitolo mi ha davvero rapito, ho apprezzato molto tutta questa azione anche se rispetto ai capitolo prima mi ha coinvolto meno a livello emotivo. Non dico che non l’abbia fatto, ma l’azione ha richiamato tutta la mia attenzione.
    Io dico di concentrarci sulla missione, anche se è stato molto difficile scegliere fra quello e tornare indietro da Lucas. Ti faccio i complimenti perché penso sia stata la scelta più difficile fra tutte le domande che hai proposto.
    Al prossimo capitolo! :3

  • Ciao Sergio. Ho notato un paio di refusi, ma credo sia inevitabile, vista l’intenzione di pubblicare una volta alla settimana (tanto di cappello). Il ritmo si fa concitato e da qui il desiderio di seguirti in maniera ancora più appassionata.
    Al prossimo capitolo! ???

  • Non ho ancora votato, sto decidendo con gran calma, perché questa volta è veramente difficile!
    Per una volta ( mai lo avrei pensato) ti faccio notare io un errore “nell’buio”, sicuramente dovuto al fatto che avrai tagliato alcune parti scritte per via dei caratteri.
    Altro dettaglio, nonostante il capitolo sia bello e ci porti avanti con la storia, devo ammettere che non mi ha preso come i precedenti, sembra quasi scritto frettolosamente, non ha lo stesso impatto EMOTIVO che gli altri capitoli mi hanno trasmesso. Capisco che pensi di essere andato molto lento con la scrittura e pubblicazione di questo racconto, ma non farti prendere dalla fretta proprio ora, mancano 3 capitoli e devono essere belli quanto i primi 3, se non di più.

    Al prossimo capitolo e forza!!

    Ps: il cambio di ruolo tra John e Lucas non mi è piaciuto tanto, devo essere sincero, sembra quasi forzato.

    • Ciao Pietro!

      Grazie mille per essere passato e perdona il mio ritardo nella risposta.
      Grazie per avermi segnalato l’errore, e come bene dici, è dettato da un taglio che ho fatto mentre ero già su The Incipit, dopo aver copia-incollato il testo editato.
      Sappi che anche io ho avuto la sensazione che ci fosse molta azione ma poca emozione (e non sei il solito ad avermelo fatto notare).

      Spero che i prossimi tre possano “far esplodere” la storia come spero!

      Alla prossima!

    • Ciao Tinarica!

      Grazie mille per essere passata e perdona il mio ritardo nello rispondere!
      Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e che il registro di scrittura che ho scelto si stia rivelando “visivo” come avrei voluto!
      Grazie anche per aver colto il momento di crisi interiore con John che “risale” dall’oscurità, verso la luce, mentre è totalmente in balia delle emozioni.

      Alla prossima!

  • Ciao, Sergio.
    Un capitolo dinamico, tutto in movimento. Hai dato il giusto ritmo e hai calibrato bene i tempi, bravo.
    Lucas conosce talmente bene il territorio e l’habitat degli Emozionali da prevedere quel che accadrà, nella frase: “Lucas si ferma e si volta, allarmato, pietrificato dall’idea di quel che sta per accadere…” si potrebbe insinuare l’ombra di un punto di vista errato: se la cosa non è ancora accaduta, come sa cosa accadrà? Lo sa perché lo vive ogni giorno, in questa frase, senza alcun errore, ci mostri la vita di queste persone perseguitate. Molto bene.
    Ho, invece, qualche dubbio sulla frase: “A vederli d’alto sembra di osservare delle cavie da laboratorio impegnate a trovare l’uscita dal labirinto.” Perché stiamo vivendo la scena dal punto di vista di John e Lucas, ma, all’improvviso, passiamo a quello dei droni o di chi li comanda, forse mi sto facendo influenzare troppo dalle ultime letture sulle tecniche di scrittura, tu che ne pensi, rileggendo?
    Per lo stesso motivo espresso da Dapiz e per quanto scritto sopra, voto per il ritorno alla vita di prima… almeno per ora 😉
    Bravo, come sempre non ti smentisci.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica,

      grazie mille per essere passata e perdonami per il ritardo nella risposta!

      Ottima analisi come al solito e risposta corretta per quanto riguarda il mio errore sul POV nella sequenza “A vederli d’alto sembra di osservare delle cavie da laboratorio impegnate a trovare l’uscita dal labirinto.”
      Questo è chiaramente un errore di POV dettato dalla mia natura di sceneggiatore (in cui si può cambiare continuamente), mentre in un racconto, e in un romanzo, il cambio di POV così improvviso (oltre ad essere strano) è sempre un errore. In un romanzo, se si deve cambiare POV, è meglio farlo tra un capitolo e l’altro, dato che si ha uno stacco che rende il tutto meno fastidioso.
      Ergo, non ti sei fatta influenzare dalle letture, ma mi hai fatto notare un errore! Quindi grazie! 🙂

  • Bel capitolo, ma con solo altri tre capitoli a disposizione per concludere la vicenda forse avrei dedicato un po’ meno spazio alla fuga… questo tra l’altro è il momento ideale per una ricaduta, dal momento che siamo all’ora più buia, quindi mi tocca renderti le cose più difficili e votare per John che prende le pillole e torna alla vita di prima! … o almeno ci prova, vedremo 😛

    • Ciao Dapiz! Grazie mille per essere passato e scusa il ritardo nella risposta!

      Come ben dici, a livello strutturale, ora sarebbe il momento perfetto per una ricaduta (e sono felice di leggere certe terminologie). Sebbene io sia “noto” nel mio lavoro per essere uno strutturalista, qui ho deciso che questa storia avrebbe aderito nella struttura alle modalità della piattaforma e ai suoi meccanismi narrativi (credo che il tutto si capirà meglio con il capitolo finale…)

      Grazie mille per essere passato!

    • Ciao Red!
      Grazie mille per essere passato e perdona il mio ritardo nella risposta!
      Avevo il sospetto che Lucas avrebbe potuto dare l’idea di “essere cresciuto”, perché in pochi capitoli, di sicuro, non sono riuscito a far trasparire l’idea che, seppur piccolo, sia più “adulto” degli altri bambini (proprio come denotava la scena del cornicione e come voleva far trasparire il fatto che fosse, a tutti gli effetti, un membro dell’ “esercito” degli Emozionali.

      Per quanto riguarda il fatto di non portare Lucas con John, l’idea narrativa è proprio quella che Lucas, un bambino, finisca di essere un esempio per John (ancora indeciso), mostrabdogli che si può lottare e rischiare per certe cose di cui ci riteniamo “responsabili”.

  • Io voto per fargli seguire l’ordine di Grace e scappare con Lucas, per qualche motivo sento che non rischierebbe di metterlo ancora in pericolo.
    Il capitolo mi è piaciuto davvero molto, sono un sacco curiosa di vedere come andrà avanti e soprattutto come si evolverà lo scontro!
    Alla prossima :3

  • Eccomi!
    Ho letto finalmente questo capitolo e devo ammetterlo, mi pare che John stia proprio decidendo di diventare un Emozionale, tuttavia, dal mio punto di vista, una droga ( le pillole in questo caso), ti rimane sempre un po’ dentro, quindi ho scelto come sempre l’opzione che a mio parere rimane sempre un po’ in bilico; esegue l’ordine di Grace e scappa con Lucas, quindi, segue le emozioni ( non solo le sue) ma allo stesso tempo cerca di non esporsi.
    Al prossimo capitolo!

  • Arrivo in ritardissimo quindi il mio voto non conta più di tanto a questo punto, ma giusto per andare un po’ controcorrente voto perché non resti a combattere. In questo capitolo la posta in gioco si alza parecchio e sarà interessante vedere come riuscirai a risolvere la situazione… Visto lo scenario distopico dipinto nella storia spererei in uno sviluppo diverso dalla classica ribellione alla dittatura malvagia, che avrebbe bisogno di molto spazio per essere raccontata. Ma vedremo! Al prossimo capitolo!

  • Ciao Sergio,
    è un po che manco, ed è bello trovare tanta azione. Ho votato per far andare via John in sicurezza con Lucas…Grace è forte e si ritroveranno di sicuro, magari con un bel colpo di scena. Forte la scena dell’Emopolizia in azione, senza scrupoli e riguardi per nessuno. interessante il giro di intrighi e sotterfugi che si sta mettendo in movimento…aspetto il prossimo capitolo.

    Ciao,
    ePP.

  • Riesci sempre a sorprendermi con i tuoi colpi di scena.
    Io ho votato per la consegna all’emopolizia, ma qualunque sarà la scelta di maggioranza le sorprese non finiranno di certo.
    Grande Sergio. Testi e dialoghi sempre scorrevolissimi e coinvolgenti che ti tengono incollato al capitolo parola dopo parola.
    Continua così!

  • Carissimo, buonasera (o buon giorno, per quando mi leggerai).
    Innanzitutto complimenti! Agli sceneggiatori di Nathan Never gli fai pelo e contropelo (mi hai fatto tornare indietro di venti anni…) e, rimanendo sulla tua eccelsa predisposizione alla sceneggiatura, la densità del tuo scritto (o forse la risultante estetica, sai, i suoni, i flask back etc) danno una resa che supera a mio parere le imposte 5000 battute.
    Non vorrei sbagliare ma credo tu abbia fatto un omaggio a Snake Plissken in Escape from New York (apprezzo molto!).
    La mia scelta: consegnarsi alla polizia per poter fare il doppio gioco dall’interno e non rendere vani I sacrifici della “resistenza”.
    Top! ???

  • Ciao Sergio! Secondo me non è ancora pronto a combattere. Me lo vedo in disparte con Lucas e sarà penso sempre il ragazzino, il primo contatto, a fargli scattare qualcosa in più oppure insieme riusciranno ad aiutare la massa in difficoltà? Non resta che proseguire, complimenti per la curiosità che suscita il racconto. Ah me lo vedo più infiltrato e “mentale” che combattente “fisico”, John.

  • Ciao, Sergio.
    John resta e combatte, è ora di mettere alla prova quest’uomo.
    Ci hai fatto aspettare un po’, ma ne è valsa la pena. Tutto si spiega, mi chiedevo come mai Lucas si fosse presentato alla porta di John, ecco la risposta.
    Apprezzo sempre tanto la fantasia di chi, come te, riesce a costruire mondi intorno ai personaggi, io non so se ne sarei capace; è cominciata la strada verso il finale, la china è scavallata, ora non resta che vedere di che pasta è fatto il tuo protagonista.
    Ancora complimenti.

    Alla prossima!

  • Ciao Sergio!
    La storia si movimenta, e scopriamo la lotta degli emozionali, la resistenza all’annullamento dell’umanità. Ancora un bel lavoro, nonché spietato, sulla presa di coscienza e sulla conseguente vergogna di John. Chissà se sarà capace di “tenere”. Dico che ubbidira’ a Grace; ancora complimenti!
    Ciao!

  • Più che per Grace è per Lucas: allo stato attuale John si sente tradito ma l’aggangio con Lucas mi sembra ancora forte. Probabilmente dovrà consegnarsi a come se fosse stato rapito e poi decidere che fare, ma per ora mettiamo in salvo Lucas!
    Sarebbe stato interessante vederlo combattere, ma dalla tua descrizione è tutt’altro che un combattente e non mi sembra una specie di superman.

    Non mi aspettavo l’arrivo della emopolizia: mi ha sorpreso!

    Ciao 🙂

  • Bel capitolo come sempre! Purtroppo come al solito finisce troppo in fretta! Io voto per la terza opzione. Ho pensato che sia il modo migliore per unJohn con le emozioni ritrovate, di passare inosservato e riuscire a contattare la talpa, magari riuscendo a proteggere Lucas. Lui è un rieducare, magari in funzione di ciò riesce a farsi affidare la rieducazione del bambino e così facendo tenerlo al sicuro! Di sicuro ne vedremo delle belle!

  • Ciao Sergio!
    Ho recuperato la quarta, che insieme alla successiva apre uno squarcio enorme sulla vita di John. E apre anche al dilemma che tu proponi sul comportamento di fronte alla sofferenza. Un tema molto umano, quello della fuga dalle emozioni ed in particolare dalla sofferenza. Le tue descrizioni ci portano nel mondo in tempesta del protagonista e le tue domande finali sono tutte e tre ugualmente interessanti e non banali.
    Continua il bellissimo lavoro sul progressivo ritrovarsi di John, cercato ma in fondo chissà quanto voluto. Mi viene da citare “Shutter island”, film che adoro.
    Complimenti sinceri Sergio. Alla prossima!
    PS ho votato con la maggioranza

  • Direi che non ci sono vere scelte nemmeno per noi. La curiosità è tanta e quindi direi che bisogna scoprire la realtà che non si immagine. Tralasciando le ovvie citazioni a Matrix mi sta ora venendo il dubbio che il bambino possa essere un'”allucinazione” involontaria del suo desiderio di essere di nuovo padre.
    La suggestione fa cose terribili alla mente umana, specie se unita a droghe e allucinogeni come la EMOTICON

  • Rieccomi, Sergio. Non potrei immaginare scelta diversa da “Johnny vuole risposte” ?
    La “cesura” è nel quarto: la scossa elettrica taglia i fili del “burattino” Johnny, ed è così he scopre di sapersi reggere in piedi da solo. Mi piace il parallelismo con il bianconiglio, perfettamente calzante: dal mondo di sopra, grigio e senza emozioni, approdiamo al “mondo di sotto”, pieno dei colori della vera vita. Una vita che rinasce, in fondo, ed è molto ben illustrato l’atteggiamento psicologico del tuo protagonista: rifiutare l’elaborazione del lutto significa rinunciare a vivere, ciò che ha fatto Johnny, una tentazione che chiunque abbia avuto un lutto importante conosce.
    Adesso, dopo la scossa (e dopo lo schiaffone), può finalmente rendersi conto che è ancora vivo.
    A mio umile parere, la tua scrittura è molto efficace, gradevole e sempre originale.
    Bravo, complimenti!
    Ciao, ti auguro ottimi giorni. ?

  • Ciao, Sergio.
    Capitolo interessante e importante per il seguito della storia. Molte cose che tornano alla memoria e spiegano di più sul protagonista. Il piccolo Lucas è capitato nel suo appartamento per caso? O forse è stato inviato per risvegliare il John sopito… chissà.
    Mi ha ricordato un po’ Atto di Forza la scena in cui lei lo colpisce, ma non c’entra nulla, è solo una mia associazione.
    Non ho capito questa frase: “Quasi non capisce cosa sia finito per terra.” forse manca qualcosa? Si riferisce a se stesso per terra, giusto?
    Bene, detto questo, voto per la realtà inimmaginabile e per sapere di più su Lucas e vediamo come va.
    Non farci aspettare troppo 😉

    Alla prossima!

    • Ciao, Keziarica!

      Grazie mille per essere passata nonostante la mia assenza prolungata.
      Dalle domande che mi hai posto sul Lucas, credo che tu abbia capito qualcosina in più di altri lettori.
      Quanto alla scena del pugno, beh… BINGO. Hai colto la mia citazione 🙂

      Quanto a quella frase che mi hai segnalato, è stato un refuso mentre sistemavo il capitolo prima di pubblicarlo. Sicuramente mi sono distratto per servire un cliente mentre editavo e poi quando sono tornato sulla pagina sono andato oltre. Brutto errore XD

      Cercherò di riprendere ad essere il più costante possibile con le pubblicazioni! 🙂

      Alla prossima!

  • Molte rivelazioni in un solo capitolo, che forse avrebbero meritato un po’ di spazio in più… ma rappresentano anche un buon punto di svolta per la trama, ora che siamo a metà strada. Sembra anche confermato che il prendere le pillole è una scelta volontaria più che una costrizione, e potrebbe essere interessante se questo stato di polizia fosse nato proprio grazie alla diffusione delle emoticon e non il contrario.
    Cooomunque, voto per la realtà che non ci immaginiamo!

    • Ciao Dapiz! Grazie mille per essere passato!

      Eh si, sono molte rivelazioni (infatti questo capitolo mi ha fatto un po’ dannare) perché volevo l’effetto “vaso di Pandora”.
      Tu sei stato tra il primo ad ipotizzare che le pillole (almeno all’inizio) fossero su base volontaria e che poi si siano evolute con il tempo. In base ai voti del momento (e in base a quello che hai votato tu) credo che potremmo sapere qualcosa di più nel prossimo capitolo.

  • Capitolo piuttosto doloroso per John. Perdere un figlio è qualcosa che non riesco e non voglio immaginare. E john per non essere obliterato da quel dolore ha scelto la via più “facile “, eliminare le emozioni e con esse il dolore. Proprio un bel capitolo. Bello bello bello. Ora sono curioso di sapere cosa intendeva Frace con quella frase! E Lucas dov’è?

  • Ciao!
    Questo capitolo mi è piaciuto davvero un sacco! Finalmente abbiamo scoperto qualcosa sulla vita di John, sono letteralmente rimasta incollata alla lettura e sono super curiosa di scoprire altre cose, perciò io voto per avere delle risposte e sapere dov’è Lucas.

  • Ciao Sergio, molto bello questo capitolo e pure Grace (povera donna, ma forte in quanto tale). Mi piace sia lei a risvegliare di colpo così tante emozioni. La frase che più mi è piaciuta è “Possono toglierci le emozioni, John, ma non possono strapparci l’umanità, il bisogno di sentire.” Lei me la immagino come l’attrice Sigourney Weaver da giovane. Ciao, secondo me vuole sapere di Lucas anche.

    • Ciao Tinarica! Grazie mille per essere passata!

      Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto!
      Anche io, quando leggo (ma soprattutto quando scrivo), cerco di immaginare dei prestavolto per i miei personaggi. Sappi che, da grande fan di Alien, io amo Sigourney <3, però Grace me la immagino interpretata da Amy Adams, mentre John lo vedrei con il volto di Jake Gyllenhaal o Ryan Gosling (due attori che amo molto e con cui spero di lavorare).
      Quanto a Lucas, beh, ci avrei visto bene Jacob Tremblay quando era appena più piccolo!

  • Ciao Sergio,
    capitolo molto toccante, mi è piaciuto molto. I confronti tra persone provate sono sempre intensi.
    Questo capitolo finalmente mette a nudo le debolezze/fragilità di chi si nasconde dietro le droghe…Grace è riuscita ad aprirsi un varco su John, ed è ora che lui affronti i suoi fantasmi. Ho votato per non tornare indietro, John deve riappropriarsi dei suoi ricordi e della sua vita.

    ePP

  • Penso che queste siano davvero un po’ troppe emozioni per il nostro John, che da questo punto di vista è molto arrugginito. Prendere la mezza pillola che ha in tasca sarebbe una reazione naturale, forse non tanto perchè non creda a quello che vede ma più che altro per ritrovare un po’ di pace 🙂

  • Se il terzo capitolo smuove l’emotività e i ricordi del personaggio, questo quarto lo butta nel mezzo dell’azione e di un inseguimento. L’utilizzo delle onomatopee è sempre funzionale e dà un tono peculiare alle scene, rendendo la situazione molto viva. Per il resto è scritto molto bene, e la gestione dei momenti narrativi è sempre buona. Finale interessante che chiude un duo di capitoli con molte frecce all’arco, vediamo cosa ci dice questa donna. Voto perchè la ascolti

  • Una bomba dietro l’altra, la cosa che mi piace di più e che sei riuscito a dare una descrizione del mondo sub urbano senza neanche entrarci, giusto con uno sguardo dal buco della serratura.
    Nel prossimo capitolo spero che John ascolti cosa ha da dire la donna, chissà se tante emozioni tutte insieme costringeranno il nostro protagonista a prendere l’altra metà della pillola o se affronterà tutto a muso duro.

  • Sente cosa dice la donna, anche se ormai ci hai fatto vedere la mezza pillola e quindi mi aspetto che prima o poi lui o un altro personaggio la userà. Ciao Sergio, mi ripeto forse e ti dico che si nota tutta la tua esperienza e quindi non posso che farti i complimenti per la scrittura delle scene. Tutto perfetto, ma senza offesa ti confesso che non mi piace il titolo del capitolo: stra usato ‘sto bianconiglio! Ormai nella sua tana ci stanno stretti, non incontra Neo per esempio? Ho pensato subito “uff che palle” e poi un pochino del mondo Matrix secondo me è saltato fuori nei tunnel. Quindi il mio consiglio è di svincolarti il più possibile dal “già visto” della fantascienza, hai un’ottima idea narrativa e secondo me potresti sfruttarla completamente anche con i titoli dei capitoli. Fosse la mia storia, io lo farei. Resta la tua ? e comunque la più seguita, con merito. Ah la cosa più bella del capitolo: la camminata di John, questo è un dettaglio che mi fa apprezzare la tua idea. Al prossimo, seguo con interesse.

    • Ciao Tinarica! Grazie per essere passata! 🙂

      Ammetto che il titolo iniziale era “Inseguimento”, però poi ho voluto fare una citazione a Matrix (come hai immediatamente notato). Per quanto riguarda i tunnel, credo che si sia visto un po’ poco per ricordare Matrix. Per esempio, le nubi di vapore a me ricordano più i libri di Aasimov e l’universo visivo di Blade Runner e Blade Runner 2049. Nel prossimo capitolo dovremmo vedere qualcosa di più (a giudicare dalla scelta che sta vincendo). Per il resto, hai ragione nel consigliarmi di cercare persino titoli originali per ogni capitolo (è la stessa cosa che mi ha detto il mio Editor dopo aver letto il capitolo :P)
      Spero di riuscire nell’impresa di essere “il più originale possibile” in un genere che ha grandi capisaldi e una marea di lavori che si sono contagiati a vicenda negli anni!
      Grazie mille per i tuoi consigli! Cercherò di seguirli e d’ora in poi penserò ogni titolo con più attenzione! 🙂 🙂 🙂

  • Ok…lo ammetto..ho votato per la parte sentimentale e più ovvia…ascoltare cosa dice la moglie….ma dall’altra parte mi verrebbe voglia di fargli prendere la metà pillola….però John non è un codardo…
    Mi piace…scorrevole come sempre, cambio immagine al momento giusto…ogni volta che ti leggo è come se vedessi le immagini di un film.
    Bello

  • Ciao, Sergio.
    Un altro capitolo elettrizzante, mi è piaciuto: dinamico e articolato. Tutto sta dove deve stare e non manca nulla.
    Ho votato per l’assunzione della pastiglia perché sono curiosa di vedere la reazione della donna e perché, sicuramente, il povero John si trova in una condizione assai diversa dall’ordinario ed è già andato molto oltre i limiti che la società in cui vive gli impongono. Comunque sono, per ora, in minoranza, vedremo come prosegue la storia. 🙂

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica!

      Grazie mille per essere passata! 🙂
      Ammetto che mi sono preso più tempo del solito perché il “montaggio” perché a questo giro era abbastanza ostico. L’importante è aver portato il risultato a casa! 🙂
      Sappi che hai fatto la scelta che avrei voluto scrivere perché è decisamente quella con più conflitto (anche perché il prendere la pillola non impedirebbe a John di parlare con la moglie, ma con lui in uno status differente). Ho anche seminato questa possibilità spiegando in più di un passaggio che la situazione, per lui, è diventata decisamente troppo.
      Sei acuta come al solito!

      Grazie ancora per essere passata!
      Alla prossima!
      Buona Domenica 🙂

    • Ciao Red! Grazie mille per essere passato! 🙂

      La tua scelta, come ho detto a Keziarica, è la stessa che avrei scelto io perché ha più conflitto e mostra una resisenza da parte di John che a questo punto, servirebbe affiché le cose non vadano troppo “lisce”.

      Felice che ti piaccia Lucas!

      I folgoratori che sto utilizzando in questa ambientazione sono molto simili ai “fulminatori” che di solito si leggono nei romanzi di Aasimov. In questo caso, come hai ben detto, sono settati al minimo e sono in modalità “stordente” anche perché, già da come sono vestiti, si intuisce che non abbiano “niente da sprecare” 🙂

      Sono contento che la storia ti stia piacendo!
      Alla prossima!

  • Andiamo con la valanga di emozioni!
    Sono incuriosita da questi flash di John e vorrei scoprire qualcosa in più :3
    Il capitolo nel complesso mi è piaciuto molto, soprattutto il ritmo, incalzante, con qualche punta d’ansia che tiene bene viva l’attenzione.
    Sono curiosa di vedere cosa accadrà ora!

  • Rieccomi, Sergio. Ho votato perché John lo segua di nascosto.
    Ci voleva Lucas, per “risvegliare” John, anche se è un risveglio molto doloroso. L’espediente di ritmare l’intera azione con i suoni (o le luci) forti è molto efficace e interessante, sono come dei colpi di maglio che uno dopo l’altro “liberano” John dalla sua gabbia, accentuano (almeno in me) la percezione dell’oppressione del protagonista.
    Molto ben scritto, scorrevole e originale. Mi è piaciuto l’accenno en passant a un’ambientazione forse non terrestre (forse solo nel ricordo, vedremo 🙂 ), mentre mi stona un po’ l’uso dell’imperfetto (“La propaganda anti emozionali elencava…”) in una narrazione al presente.

    Bravo!

    Ciao, ti auguro un’ottima settimana

    • Ciao Erri!

      Grazie mille per essere passato! Mi piace un sacco l’espressione che hai utilizzato per descrivere i colpi di maglio che sfondano letteralmente la gabbia emozionale in cui si trova John. Questo è il mio intento, quindi sono felicissimo che sia riuscito a trasmetterlo.
      Credo che nel prossimo capitolo scopriremo qualcosa in più sull’ambientazione… 🙂

      Quanto all’uso dell’imperfetto, è effettivamente strano a rileggerlo e credo che aver fatto proprio un errore nell’utilizzarlo perché ho rotto il contratto temporale con il lettore.

      Grazie per avermelo fatto notare!
      Grazie ancora per essere passato 🙂

      Alla prossima!
      Buona settimana anche a te!

  • Ciao Sergio!
    Hai descritto veramente bene la danza degli opposti che secondo me da il ritmo all’episodio, e non solo a questo. Qui il ricordo mette i primi dubbi a John, e Lucas che dice “sei come noi” è una coltellata.
    Ben descritto e splendidamente ritmato, poche parole ma essenziali, ponderate e ponderose.
    Avanti così, davvero bene; scelgo che lo segue di nascosto, quasi una nuova nascita ed il bisogno di fare le prime esperienze, proprio come un bambino.
    Ciao alla prossima!

    • Ciao Minollo! Grazie mille per essere passato!

      Perdona il ritardo nella risposta ma è una settimana davvero folle 🙁
      Sono felice di vedere che tu sia sempre attento ad ogni minimo particolare e son contento che la storia ti stia piacendo. A questo punto vedremo cosa accadrà a John nel prossimo capitolo, dato che dalla votazione pare che la tua scelta sarà quella vincente! 🙂

      Alla prossima!

  • Con i flashback di John si va in una direzione inesplorata, non immaginavo un retroscena di questo tipo per il personaggio e anche il fatto che a quanto pare le emoticon rimuovano anche i ricordi solleva molte domande interessanti. Capitolo molto apprezzato quindi, anche se non mi convince molto la formattazione del testo usata per l’urlo o il brontolio dello stomaco, ma è un dettaglio.

    Voto per accompagnare Lucas a casa, che a questo punto mi sembra la scelta più in linea col personaggio. Alla prossima!

    • Ciao Dapiz, grazie mille per essere passato!

      Ammetto che, a rileggerlo, penso che la formattazione del testo con i suoni centrati, a posteriori, non mi abbia convinto perché:
      – non c’era bisogno di inserire l’urlo, ma bastava una descrizione
      – il brontolio dello stomaco del bambino era un suono non legato al “risveglio” di John.

      Quindi ti ringrazio per avermelo fatto notare perché, effettivamente, secondo me sono due errori anche a livello di linguaggio che avrei potuto evitare.

      Grazie mille per queste dritte 😉

  • Questa scena è davvero stupenda e toccante.
    Il fatto che il bambino ricordi al nostro John la sua infanzia ci fa capire che questa Emoticon non ha solo un effetto “rilassante”, ma provoca pure amnesia e cancella i ricordi che provocano emozioni. Non mi sorprenderebbe che si scoprisse che possa provocare prolungati danni cerebrali.
    Molto toccante l’abbraccio tra bambino e adulto. Non mi sorprenderebbe se John iniziasse a provare dell’affetto paterno verso di lui.

  • Lo accompagna a casa od almeno per un pezzo di strada.

    La tentazione del flacone è tanta perché il dolore è insopportabile, ma allo stesso tempo forse è giunto il momento di far saltare la bollae riprendersi la propria vita.

    Lucas è simpatico; non sappiamo ancora niente di lui e quindi andiamo insieme: più che John che accompagna il bambino, sarà Lucas che accompagna John 😉

    Leggendo i commenti ho capito la cosa del purè, quindi ti faccio notare che dalla frase sembra che Lucas non senta il sapore del purè 😉

    Ciao 🙂

    • Ciao Red! Grazie mille per essere passato ☺️

      Vedo che, con il tuo commento su Lucas, hai capito esattamente come dovrebbe funzionare il loro rapporto a livello narrativo (con i ruoli invertiti) ?.

      Come ho spiegato in alcuni commenti, il cibo non ha proprio sapore perché agli Emoticon (e non agli Emozionali, come ho scritto per sbaglio in un commento) non serve che sentano il gusto. Ergo, ogni cibo è insapore. È una purea di nutrienti ?

      Spero di avere qualche carattere in più per spiegare meglio certe cose! (Mi spiace se ho fatto confusione. Grazie per avermelo fatto notare ??)

      Alla prossima!

  • Lo lascia andare ma lo segue di nascosto, della serie “vorrei, ma non posso”. Bello l’abbraccio tra i due, il fatto che le emozioni siano contagiose. Particolare ed efficace lo stile di scrittura, si vede che scrivi sceneggiature, qui ci ho visto anche lo stile dei fumetti. Il protagonista me lo immagino come l’attore del film “Le vite degli altri” e in generale l’atmosfera del racconto mi ricorda questo film, oltre a tanti di fantascienza o anche il libro “Ubik”. Al prossimo, ciao.

    • Ciao Tinarica! ☺️

      Sinceramente non so quale scelta preferirei, mi piacciono tutte ? Perché ognuna potrebbe dirci qualcosa di più sui personaggi e sul loro rapporto.

      Non ho mai visto “Le vite degli altri”, ma ora che me lo hai detto andrò sicuramente a guardarlo e ti farò sapere! Grazie mille anche per il consiglio di Ubik, che non ho letto, ma a cui ho appena dato uno sguardo su Wikipedia! Questi commenti sono oro perché mi aiutano a vedere cosa hanno scritto alteri autori! Grazie davvero!!! ??

  • Questo capitolo tende a confutare l’ipotesi che avevo sul bambino, anche se non è detta l’ultima parola. Continuare a complimentarmi sembra essere ripetitivo.
    Voto per l’opzione lo accompagna a casa, può essere l’occasione sia per vedere un po’ la città che per saperne di più su Lucas, o per vedere un po’ d’azione XD

  • In questo capitolo c’è stato davvero un boom di emozioni, sia per John che per me.
    I flashback m’incuriosiscono un sacco, il capitolo è incalzante e mi ha tenuta letteralmente incollata per scoprire come sarebbe andata a finire.
    Bella l’idea della stampante, chissà se il cibo era veramente insapore o se solo lui lo sentiva così per effetto delle pillole.
    Il rapporto con il bambino è molto tenero, ma non so’ se John è già pronto per lasciarsi andare così tanto alle emozioni ritrovate, perciò io dico che lo lascia andare da solo ma lo segue!

    • Ciao Sagiwi! Grazie mille per essere passata!

      Felice che i flash ti stiano piacendo e che la storia ti stia interessando.
      Come hai ben detto, sono davvero tante emozioni (molto forti) tutte in una volta…

      La stampante 3D per il cibo è un’idea mia solo in parte, dato che l’ho vista in azione nel periodo in cui stavo a New York (e penso che in futuro se ne farà largo utilizzo)!
      Il cibo è insapore perché gli emozionali non sentono il gusto, non conoscono il “piacere” o cose simili.

      PS: alla fine ho recuperato quel film che mi avevi detto “Equals” e ho capito perché emoticon ti ha fatto pensare a quel genere di storia. Ti confesso che, a seconda di come andranno certe cose, potrebbe esserci una cosa “simile”. Ma nel complesso, al di là che siano del genere distopico, hanno poco in comune! Ma grazie mille per avermelo segnalato, così l’ho recuperato 🙂

  • Mi si accavallano molti ricordi di psicobiologia e i 2000 paper “meccanica chimica” dei ricordi e boosting emozionale degli stessi!

    Scritto come al solito con ottimo ritmo che incalza e coinvolge!

    Maledette emozioni contagiose:
    GURGLE e m’è venuta fame (ma io, caro John mi son sbaffato un pezzo di tiramisù… THIE!)

    • Ciao Pietro! Grazie mille per essere passato!

      Vedo che hai le idee ben chiare in mente e che, come tuo solito, non lasci niente al caso e stai sempre attento alle semine. E si, hai detto bene, la purea è senza sapore perché agli Emoticon non serve che il cibo abbia gusto perché tanto non ne godrebbero.
      Quanto al come il bambino si sia intrufolato… forse lo scopriremo presto.

      Alla prossima!

  • Il racconto di una società futuristica basata sull’annullamento delle emozioni tramite l’ausilio di farmaci. Benché debba precisare che essendo ancora ai primi capitoli mi sia difficile dare un vero giudizio, devo dire che l’inizio è stato sostanzialmente accattivante da farmi incuriosire, non solo per come si svilupperà il rapporto del protagonista con il bambino ma anche sugli effetti che questa società distorta avrà su entrambi e il loro futuro.

  • Ciao Sergio!
    Devo dire che con il secondo episodio ho apprezzato ancor di più il primo. La scelta dei vocaboli, i piccoli accadimenti che disvelano le emozioni, anche il vento che ulula; la scena inizialmente placida si movimenta a poco a poco in un crescendo estremamente efficace. La tua scelta di dividere anche visivamente gli attimi fati di fugaci azioni, sguardi, scandendo il tempo con i rumori asettici dello smartwatch ma anche con il sangue che pulsa o il cuore … una sorta di concerto in crescendo, che scoppia con fragore nella testa di John.
    Condotta veramente bene e con il mestiere che evidentemente hai; complimenti, la curiosità è alta. Io mi trovo con la maggioranza, il ricordo traumatico è potentissimo, proprio perchè ormai sembrava alle spalle.
    Buona scrittura, bravissimo!
    Ciao!

    • Ciao Minollo! Grazie mille per essere passato!

      Perdona il ritardo nella risposta ma è stata una settimana folle 🙁
      Sono davvero contento che questo racconto ti stia appassionando e che tu stia cogliendo tante piccole cose, soprattuto che abbia notato le mie intenzioni di “costruire” il tutto come un concerto. Fa sempre tanto, tanto piacere quando qualcuno riesce andare oltre la pagina scritta.
      Grazie mille per le tue parole. Spero di riuscire a tenere alto il ritmo fino alla fine!

      Alla prossima!

  • Capitolo che mi ha lasciato con il fiato sospeso. Nonostante il protagonista provi attutite le emozioni, leggendo si percepiscono tutte molto chiaramente.
    Il finale mi ha lasciato un poco confusa, ho capito che volessi mettere l’attenzione sul bambino che in qualche modo si aggrappa e come Jhon se ne accorga perché vede le dita, ma forse non è uscito chiarissimo.
    A parte questa cosa piccolina, nn vedo l’ora di vedere come continuerà!
    Io ho votato per prenderà un’altra meta di pillola e poi andare a salvare il bambino.

  • Ciao, Kiezarica 🙂
    Sulla situazione finale ti assicuro che non hai alcun problema cognitivo, ma ci hai visto benissimo ed eri confusa perché non era ben scritto “come romanzo”.
    Il tipo di scrittura che ho usato nel finale, con le frasi spezzate, tanti a capo, è tipico della sceneggiatura e l’ultima frase era in grassetto perché voleva richiamare l’occhio del lettore come se fosse il POV di John.
    Detto questo, non andava comunque bene perché era obbiettivamente confuso e non si capiva bene. Ero fuori tempo massimo con la pubblicazione e quindi ho chiuso così, da sceneggiatura, ma cercherò di non rifarlo perché non sono soddisfatto del risultato finale (tant’è vero che avevo aggiunto una frase in cui dicevo che il bambino lottava per rimanere aggrappato alla vita, ma avevo sforato i 5000). Così ho “barato”, completando il senso nelle scelte finali.

    Poi, la tua idea e alternare grassetto/corsivo e paragrafo classico per rendere il montaggio alternato, è geniale (perché non ci ho pensato?) Grazie infinite perché con questo consiglio mi stai risolvendo un grattacapo a cui non avevo ancora trovato soluzione. È proprio vero, la via più giusta è quella più semplice.

    Grazie ancora!
    Alla prossima 🙂

  • Ciao, Sergio.
    Ti ho letto ieri in pausa a lavoro, ho votato, ma riesco a commentare solo oggi.
    Il capitolo rende bene l’idea, ma che sai scrivere si è capito da principio. 🙂
    La tensione è resa e tesa al punto giusto, ci sono tutti gli elementi per un bel racconto adrenalinico. Non ho capito subito la situazione finale, il bambino che rimane appeso e non cade del tutto, l’ho riletto, ma forse sono io ad avere qualche problema cognitivo ultimamente.
    Il grassetto per dare enfasi a quel che succede oltre la porta e fuori dal punto di vista di John mi pare una buona mossa, mette ansia e genera aspettative nel lettore, lo avrei evitato per la frase finale, ma è una mia idea.
    Che altro dire? Bene così, aspetto il terzo e ti seguo.

    Alla prossima!

  • Sono passato a leggerti anche io e ho fatto bene! L’idea della soppressione delle emozioni è qualcosa su cui vorrei lavorare anche io prima o poi, essendo da sempre convinto che quella vulcaniana sia la via giusta 😛 Di questo mondo distopico però vorrei sapere qualcosa di più, per esempio mi sembra strano che il controllo delle emozioni sia così rigido ma al contempo sia affidato all’assunzione volontaria di pillole, e che basti mancarne una per vederle riemergere… spero che questi dubbi troveranno risposta nei capitoli successivi, nel frattempo voto per il ricordo traumatico!

    • Ciao, Dapiz! Grazie mille per essere passato ☺️

      Ebbene si, i Vulcaniani… Un conflitto, quello con gli umani, che ho sempre trovato interessante, anche nelle rivisitazioni di J.J. Abrams ?
      Sappi che le tue curiosità sono il fondamento della storia. A tal proposito, distopico è proprio il termine giusto per descrivere questa storia un po’ alla Black Mirror.
      Spero che, attraverso le vostre scelte, possa esplorare quella parte della vicenda.

  • Uuuuuh… che figata. Io voglio che salvi il bambino a tutti i costi. ;P
    In ogni caso è molto spaventoso questa uniforme della polizia così coprente, quasi uno stormtruppen imperiale, se capisci cosa intendo. Per altro sono davvero curioso di scoprire in che modo questi “contagiati” vengono trattati dalla polizia una volta scoperti e come possono “mettere in quarantena” un posto contro le emozioni. Insomma, molte domande ancora senza risposta, ma sono certo che il nostro eroe troverà il coraggio di prendere in mano le sue stesse emozioni,.

    • Ciao Alberto!

      Per la polizia hai richiamato una figura a me molto cara, ma soprattutto, l’aspetto della mia polizia è letteralmente un omaggio ad un altro grande film di George Lucas, meno conosciuto, THX 1131 del 1971.
      A seconda delle scelte, scopriremo come è che la polizia tratta i contagiati. Speriamo presto…

    • Ciao Gabriele! 🙂
      Il primo era sicuramente meglio perché ha avuto una gestazione più lunga, essendo un adattamento della sceneggiatura di un corto. In quel caso la storia finiva due pagine dopo, mentre sui su The Incipit andremo oltre e scopriremo la storia completa. Ispirata anche dalle vostre idee, e dalle domande che mi farete 🙂
      Nel prossimo capitolo spero di innescare un’esplosione…

  • Aaahhhhhh … sto urlando al posto di John alla vista del bambino spiaccicato al suolo come un pomodoro…e invece no…niente urlo ed il bambino ha una fortuna sfacciata….dai che lo salva, lo adotta e vivranno come padre e figlio felici e sorridenti chiusi in casa a causa del covid…ah no quella è un altra storia….XDXDXD
    Voglio sapere di più su John…..e sul bambino…

  • Il capitolo è emozionate, per rimanere in tema col titolo! 😀
    La narrazione è leggermente differente dalla precedente. Molti spazi, ma che servono a creare questo effetto di sospensione costante della vicenda. Mi piace 😉
    Attendo di sapere cosa accadrà a John e il bambino. Tutti con lo sguardo sul cornicione!
    Buona scrittura!

    • Ciao Giuseppe! Grazie mille per essere passato!

      Si, per questo capitolo ho deciso di fare respirare ancora di più la storia, seguendo i consigli che avete dato un po’ tutti sul sito.
      Questa grande alternanza di azioni e scene mi ricorda tanto, tantissimo come si scrive una sceneggiatura, ma devo ammettere che per creare i “beat” e “tensioni” sia il modo ideale per rendere il montaggio alternato.
      Per curiosità, che scelta hai votato?

    • Trauma = Conflitto = mi piace, ci voglio sguazzare.

      Come ho detto a qualcun altro, anche io avrei fatto questa scelta.
      Vedremo nei prossimi episodi quale sarà il ruolo di questo bambino all’interno della storia.
      Se vuoi, puoi anche esporre la storia. Magari indovini e alla fine potrai dire “Io l’avevo detto!” (Alfred, il maggiordomo di Batman, lo farebbe)
      Tu cosa farai? XD

  • Questo episodio mi è piaciuto ancora più del primo. Si sente molto di più la tensione e sta prendendo una piega che mi piace. Per un attimo ho pensato che il bambino non sopravvivesse. Io scelgo la terza opzione. I ricordi sepolti mi intrigano!

    • Ciao Carlo!

      felice che ti sia piaciuto! Ho cercato di rendere nel miglior modo possibile la tensione, ma a questo giro i 5000 caratteri mi hanno veramente messo in difficoltà, soprattutto nella sezione in cui ho dovuto utilizzare il montaggio alternando, risultando spesso moooolto secco.

      L’idea era quella di dare l’idea che il bambino potesse morirgli davanti agli occhi, suscitando nel lettore/spettatore l’idea che quell’evento potesse scuoterlo.

      Ora può succedere davvero di tutto, e come abbiamo visto, nessuno è al sicuro.
      Sappi che io avrei scelto la scelta che hai indicato tu perché mi piace esplorare il passato del personaggio. “Se sai da dove vengono, saprai anche dove vanno” 😉

      Grazie mille per essere passato!

  • John nasconde il bambino e prende mezza pillola per calmarsi.
    Vorrei vedere l’evoluzione emozionale del protagonista crescere capitolo dopo capitolo, accompagnato dal legame sempre più saldo con il bambino.
    Grande Sergio, aspetto con ansia il secondo capitolo

    • Ciaaao Giuseppe! Grazie mille per essere passato!

      Alla fine la tua scelta ha vinto… Devo dirti che hai già indiividuato quella che vorrei fosse la linea direttrice della storia, con una riscoperta graduale delle emozioni. Ma si sa, cambiare non è facile e cedere alle emozioni comporta gravi effetti collatterali…
      Spero di aver soddisfatto parte delle tue aspettative nel secondo capitolo!

      Alla prossima!

  • Ciao Sergio!
    Dico che lo consegna, ma non prende la pillola, perché lo vorrei vedere alle prese con l’eventuale rimorso. Hai descritto con molta efficacia l’atmosfera asettica che permea l’appartamento ed il suo occupante, nonché le avvisaglie di una piccola crisi. Bravo ad evocare in qualche modo Don Siegel de “L’invasione degli ultracorpi”; seguo ben volentieri. Bello!
    Ciao!

    • Ciao Monologo! Grazie per essere passato! 🙂

      Ti confesso anche io avrei scelto l’opzione che hai scelto tu proprio perché mi sarebbe piaciuto esplorare l’idea del rimorso, ma magari è presto…
      Felice di aver reso le atmosfere di certi film che ho amato fin da bambino 🙂
      Spero di tenere un buon livello fino alla fine!
      Grazie per i complimenti!
      Alla prossima! 🙂

  • “John consegna il bambino ma non prende la pillola”. Perché vorrei vedere la crisi di coscienza che questo gesto gli provoca e capire cosa farà dopo, proprio sulla base di questo dissidio che si è creato: ha consegnato il bimbo, ma non prendendo le pillole avrà il rimorso. Ergo: come reagirà a questa situazione che non conosce?

    E una curiosità: ma prende le pillole sin da piccolo, insomma è una società che relega l’uomo a non avere emozioni sin dai primi anni di vita? E c’è qualcuno che ancora ricorda cosa significa emozionarsi di fronte a qualcosa?

  • In effetti si vede proprio che sei uno sceneggiatore da come scrivi. Prima parte interessante, in attesa di vedere come lo porterai avanti in base alle nostre scelte. Io ho scelto che si prende mezza pillola e nasconde il bambino 🙂

  • Ciao Sergio, un pezzo davvero incalzante, complimenti.
    La tua mano da sceneggiatore si vede molto, in particolare nell’uso dei “suoni”. Ovviamente parlo da umile profano della materia, lungi da me insegnarti qualcosa.
    Diciamo che se l’avessi scritto io avrei “colorato” di più certi gesti; invece di “John spegne la sveglia.”, avrei scritto “John spegne la sveglia, senza guardarla”, per evidenziare la sua apatia.
    Sempre sulla scia di rendere più militaresco il personaggio, prima che vacilli, avrei scritto “Ricevuto, agente” invece di “Capisco”, quando riceve la telefonata che lo informa dell’arrivo della pattuglia. E così via.
    Certo, bisogna pure rispettare le 5000 battute, quindi comprendo l’uso oculato delle parole.
    Aggiungo che avrei cercato qualche sinonimo in più per evitare ripetizioni; vedasi il termine “impassibile” e “impassibilità”, comunque, sto contando proprio i granelli di sabbia in una spiaggia ben pettinata dal vento.
    Quel vento sei tu; e riesci a far nascere un’emozione in così poche righe…

  • Ciao Sergio, complimenti. Mi ha incuriosito la descrizione della storia e devo dire che mi ha subito presa molto. Non deve essere facile raccontare senza emozioni. Dico che nasconde il bambino e prende mezza pillola, anche se a ripensarci sarebbe più sensato che non la prenda oppure ne prenda una intera. Comunque vada avanti sono certa che mi piacerà.

    • Ciao Tinarica! Grazie per essere passata! 🙂

      Raccontare questo primo capitolo senza emozioni è stato difficile, ma ammetto che la mia abitudine a scrivere con il registro della sceneggiatura mi ha aiutato non poco.
      A breve arriva il prossimo episodio, quindi vediamo come se la caveranno John e il bambino!

  • Rieccomi, Sergio. Un po’ indeciso, alla fine ho votato per la mezza pillola: non può consegnare il bimbo, ma forse ha bisogno di riprendere un contegno asettico davanti alla polizia.
    Un incipit davvero originale, John che non riesce a dominare il proprio corpo mi ha ricordato la coreografia di un balletto. Indubbiamente ha qualcosa in comune con un ballerino, perché appunto le emozioni stanno straripando dal suo corpo. Bello, belle immagini. Il bimbo, poi, porta con sé una dose di intrigo e mistero che sono sicuro saprai sfruttare al meglio nei prossimi capitoli.
    È certamente un emozionale, ma come vive, perché è lì, che ruolo hanno quelli come lui nella società che vuoi mostrarci? Un incipit che ti lascia con molte domande a cui vuoi trovare una risposta ha senz’altro colto nel segno, quindi, complimenti!
    Anch’io avevo notato la ricorrenza di “porta”, e trovo molto interessante la risposta che hai dato qui sotto: la parola ripetuta ha la valenza di uno spot puntato sull’oggetto… è un modo interessante di contaminare la scrittura con un taglio visuale, “registico”.
    Bravo, complimenti!
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana ?

    • Grazie per essere passato, Erri!

      Hai colto in pieno la mia idea visiva di richiamare la coreagrafia di un balletto, infatti ho scritto che che il protagonista si animava letteralmente come un burattino (in pieno contrasto con quello che avevamo visto fino a prima) e sono contento tu abbia colto lo straripamento delle emozioni.

      Spero di riuscire a sfruttare al meglio la figura dle bambino, che a questo punto rivedremo di sicuro nel prossimo capitolo! Spero che molte delle domande che hai fatto possano trovare risposta nei prossimi capitoli! (Lo spero proprio!)

      Grazie per i compimenti! 🙂
      Ci rileggiamo alla prossima!

  • La storia è scritta bene. Posso dire che già dalla trama sei riuscito a caricarmi di una certe curiosità in merito a questo mondo e questo approccio alla vita.
    Ho notato l’utilizzo, quasi spropositato, del termine “porta”. Pensò però che abbia il ruolo di rimandarci esattamente dove si conclude la storia. Quindi, la mia domanda è: ripetizione casuale o scelta?
    Questa risposta ci permette di leggere la storia con una chiave diretta.
    Bel lavoro!
    Attendo il prossimo capitolo 😉

    • Ciao Giuseppe! Grazie per essere passato! 🙂
      Sono contento che la storia ti abbia incuriosito e che tu voglia sapere di più sul mondo. Già dai prossimi due capitoli dovremmo scoprire qualcosa di più, in base a che scelte prenderete voi lettori! 🙂

      Quanto al termine “Porta”. L’ho dovuta menzionare spesso perché volevo che lo sguardo del lettore, come quello del protagonista, ci si fissassero troppo e che, un oggetto inanimato, divenisse infine animato a tal punto da suonare come uno strumento.
      Tuttavia, credo che al 50% si tratti invece di una ripetizione, in quanto, in sceneggiatura è molto più comune che in narrativa ma avrei comunque dovuto starci più attento. Ti ringrazio per avermelo fatto notare, così al prossimo capitolo cercherò di spogliarmi ancora di più dello stile di scrittura da sceneggiatura e di stare attento alle ripetizioni! Se dovessi vederne altre, fammele notare!

      Alla prossima!

  • Bene, tralascio i commenti sulle similitudini con il film Equilibrium, visto che non lo hai visto.
    Trovo geniale che ti sia venuta in mente questa storia, quando dico che nel mondo le persone che scrivono sono collegate alla stessa dimensione, vedi che ho ragione? XD
    Sono curiosissima di sapere cosa fa John nella vita e soprattutto come c’è finito il bambino in casa sua, e i vestiti da adulto ammucchiati su di lui?
    aahhh….se vuoi raccontarmi la fine in pvt va bene…io adoro gli spoiler XD

    Comunque mi piace la cadenza della storia, gli dai proprio il senso robotico senza emozioni all’inizio e più umana alla fine.
    Bello!

    • Niente spoiler! Anche perché ancora non posso sapere come andrà la storia perché ho intenzione di far scegliere ai lettori la maggior parte dei bivii, laddove possibile!
      oggi dovrei riuscire a recuperare Equilibrium, così vedrò un po’ quali sono le similitudini e cercherò di teneremene alla larga.
      – Cosa fa nella vita John? Penso che lo scopriremo.
      – I vestiti ammucchiati? Erano quelli nell’armadio di John, quindi il bambino li stava rubando.

      A secondo dell’utilizzo che farà delle Emoticon il protagonista, cercherà di cambiare lo stile di scrittura, soprattutto qualora dovesse esplorare certe emozioni.
      Grazie mille per i complimenti! E grazie per essere passata!

  • Mi è piaciuto molto questo primo capitolo. Ho scelto la prima opzione perché mi sono immaginato una sorta di contrasto. Le emozioni tentano di riaffiorare ma l’emoticon le smorza creando scompiglio nell’animo del protagonista. Sarà interessante come riuscirà a bilanciare le sue scelte d’ora in poi!

  • Ciao, Sergio.
    Devo ammettere che mi sono lasciata trasportare dalle emozioni del protagonista, il crescendo di agitazione suscitato dai richiami onomatopeici mi ha messo ansia e questo significa che l’episodio funziona. 🙂
    Non ho ben chiaro chi sia il portatore di punto di vista, sembrerebbe John, date le sensazioni forti della seconda parte del capitolo, ma potrebbe non esserlo vista la descrizione del suo appartamento (se è suo e lui lo conosce, difficilmente farà caso al suo aspetto asettico).
    Comunque, trovo questo incipit ben scritto, perciò ti seguo e aspetto il secondo.

    Alla prossima!

    • Ciao, Keziarica! Grazie per essere passata.
      Sono contento che l’utilizzo delle onomatopee ti abbia aiutato ad immergerti nella storia. Il POV è letteralmente quello della telecamera perché, come hai notato, ci sono dei cambi di scena anche laddove John non può fiscamente vedere. Quindi siamo una telecamera che sta “incollata” ai personaggi (come amo descriverla io nelle mie sceneggiature). Mi piace “stare” con i personaggi.
      Facendo lo sceneggiatore, ho provato a fondere letteratura e sceneggiatura per trasportare il lettore in un linguaggio “fusion”, evocando il grigiore e utilizzando il suono come linguaggio.
      Spero tu possa proseguire il viaggio in Emotion nel migliore dei modi.
      Grazie mille per essere passata!

  • Consegna il bambino…. Deve avere per sempre il rimorso per uscire dalla dipendenza dalla pillola e dalla pressione sociale e legale!

    Anche per dargli un’emozione per niente simpatica da tenersi addosso e che non si scrolla di dosso manco col vetriolo! 😀

    Scherzi a parte: grazie del rush finale per il ritmo della narrazione.
    Ti tengo d’occhio giovanotto! 😉

    • La più amara delle scelte già dal primo episodio. Da te non mi aspettavo altro! 🙂

      Le EMOTICON vi daranno “diverse” soddisfazioni. Intanto vediamo che accadrà nel prossimo episodio 😉

      Cercherò di rendere la narrazione il più fluida e interessante possibile fino alla fine!
      Grazie mille per essere passato!

  • L’inizio mi ha ricordato un po’ Equals, ma la caratteristica del “bando delle emozioni” è molto usata nei racconti di fantascienza, quindi sono molto curiosa di vedere come avrai pensato di trattarla tu!
    Mi è piaciuta l’idea di usare le onomatopee e come hai strutturato il testo, dando il ritmo giusto ad ogni scena.
    Vedremo cosa deciderà di fare John e come reagirà al ritorno delle emozioni, anche se forse solo temporaneo. Da scienziata sarei anche curiosa di sapere come agisce il farmaco, se si inizia a prendere dall’infanzia o dopo, etc. ma capisco benissimo se chiedo troppo hahaha

  • Grigio!
    Leggo e vedo grigio, non vedo altri colori in questa storia, almeno finche non si arriva la fine, il grigio inizia a prendere colore, vedo John che picchiettando la porta con la mano, si accorge che la sua mano è rosa, un colore che non ricordava di aver mai visto.
    Intrigante, interessante, curioso di scoprire se John deciderà di riprendersi la sua vita e diventare un emozionale o se alla fine continuerà a seguire il regime che gli è stato imposto.

    • Ciao Pietro!
      Felice di essere riuscito a trasmettere questo aspetto visivo della storia! Ho scritto questa storia con in mente una gestione dei colori identica a quella che hai descritto, quindi sei riuscito a capire esattamente dove volessi andare a parare. In un modo o nell’altro, cercherò di dare colori a questa storia.
      Per curiosità, che scelta hai fatto?

  • Ah, interessante.
    Sono davvero molto curioso di vedere cosa farai fare al nostro apatico eroe.
    è molto interessante che le emozioni siano soppresse a tal punto da essere considerate una malattia. Per esperienza so che esistono già farmaci che producono un effetto simile (ma non così forti) ma sono anche dannose a lungo andare quindi mi chiedo anche se queste “emoticon” non siano, in realtà, dannose per l’organismo.
    Sicuramente ora vedremo lo sviluppo principale del racconto di John (Shepard. Scusa non ho resistito. ;P ) E ccome reagirà con la polizia.
    Io ho lasciato il mio volto, vediamo come gli altri decideranno.
    Al prossimo capitolo. u.u

    • Ciao Alberto!
      Come hai ben detto, esistono già farmaci che hanno effetti simili,e nel corso della storia scopriremo sicuramente di più riguardo le Emoticon e i possibili “effetti collaterali”. Non dico niente perché voglio vedere dove mi condurranno i vostri voti.
      Il nome John è stato scelto perché anonimo (John Doe dato ad i cadaveri non identificati), ma mi fa estremanete piacere che tu abbia nominato il comandante più amato della Cittadella <3
      Tu cosa hai votato?

      • La mia scelta è stata “John consegna il bambino ma non prende la pillola”.
        Per il Climax che si è creato, il dubbio che inizio a sorgere nella mente di John, sarebbe stata secondo me la scelta più ovvia, oramai la polizia era là, quindi avrebbe consegnato il bambino, ma poi, prendendo le pillole in mano e ripensando a quanto appena accaduto, avrebbe provato a non prendere le pillole e cercare di capire questo cambiamento, queste “emozioni” a lui sconosciute che stava provando.
        Purtroppo, non sarà la mia scelta quella che condurrà il prossimo capitolo, tuttavia,” John nasconde il bambino e prende mezza pillol”a, sarebbe stata la mia seconda scelta, quindi mi sta bene anche così, sono sicuro che ci porterai in un viaggio all’interno della psiche John, sarà veramente interessante.

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