Il futuro è delle donne 4

Abbiamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne solo una. (Confucio)

continua da “Il futuro è delle donne” 3.

«Tutti sanno che sono gli imprenditori a creare i posti di lavoro.» approva il nonno.

«I sindacati no, loro volevano il comunismo e facevano di tutto per intralciare lo sviluppo delle imprese o peggio distruggerle. Ci riuscirono con me, contribuendo a togliermi l’entusiasmo e la passione senza le quali non è possibile il duro lavoro dell’imprenditore. Quindi li ho ringraziati.»

Vedo il nonno annuire con la testa e poi sorridere approvando la mia opinione sui sindacati.

«E chi avrebbe dovuto salvaguardare i diritti dei lavoratori?» mi chiede Adrian.

«C’erano le leggi ma soprattutto noi imprenditori o come ci chiamavano i sindacalisti, i padroni.»

«Ma i padroni non fanno gli interessi dei lavoratori.» afferma convinto.

«Non sono d’accordo. Ogni imprenditore sa che senza buoni lavoratori non può fare niente e così li tutela e protegge per paura di perderli o peggio che vadano a lavorare dai concorrenti. Il problema è dei lazzaroni.»

«Ma in caso di licenziamento?»

«Ogni lavoratore dovrebbe avere sempre un reddito minimo per sopravvivere pagato da un fondo pagato dalle imprese con una percentuale sulle retribuzioni.»

«Così non servirebbero più i sindacati» dice il nonno entusiasta dell’idea.

«Certo, i sindacati sono nati durante la rivoluzione industriale. Oggi, abbiamo la concorrenza mondiale e nella globalizzazione i sindacati non hanno più senso a difendere gli interessi di un gruppo, di uno Stato o di un’azienda in quanto favoriscono gli altri gruppi, gli altri Stati e le altre imprese concorrenti non sindacalizzate. La conseguenza è il fallimento delle imprese e degli Stati sindacalizzati.»

Adrian, non convinto della mia risposta sta per replicare ma è anticipato dal fratello che preferisce cambiare discorso «Perché hai scelto la barca a vela e non un camper per girare il mondo?»

«Per due motivi. Primo, la vela non consuma energia e quindi è più ecologica ed economica. Secondo, il mare mi permette di isolarmi dalla società.»

«Cosa hai provato quando hai lasciato la terraferma per la prima volta?»

«All’uscita del porto ebbi l’impressione che il mare mi stesse aspettando da sempre avvolgendomi con una indescrivibile nuova emozione che non si può spiegare ma solo vivere. Mi sentivo avvolto anche da una strana energia straripante di essenza divina che mi annunciava di essere venuto al mondo per un motivo. Guardando indietro, ho visto allontanarsi lentamente quel mondo infernale in cui gli altri si dibattono ancora. Il mare mi accolse con una radiosa giornata nella mia nuova vita misteriosa ma colma di speranza. Potevo andare ovunque libero da ogni legame e da ogni obbligo.»

Tutti mi guardano silenziosi con gioiosi occhi spalancati forse cercando di immaginare quella nuova emozione e quella strana energia. Poi il nonno rompe improvvisamente il silenzio «Le aquile volano da sole. I piccioni volano in gruppo.»

«Non interrompetelo.» interviene seccata la nonna e sbalordito riprendo «Esaltato da quella libertà sconfinata che mi avrebbe accompagnato fra mari ed oceani provavo la felicità improvvisa di sentirmi padrone della mia vita. Recisa la memoria della vita precedente mi sentivo al sicuro, lo spirito ridiventò ilare come nella prima giovinezza, sorridevo senza saperlo in pieno accordo col mare e col cielo. Da quella deliziosa illusione di una nuova vita che soffocava quella ormai passata ero deciso a non pentirmi mai più, qualunque oscuro avvenimento potesse accadermi. Scaldato dal sole, cullato dal mare e osservando l’orizzonte, dove bianche ochette si confondevano fra acqua e cielo, per la prima volta mi sono sentito contento di vivere.»

«Come disse Cristoforo Colombo il mare concederà ad ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni.» pronuncia altezzoso il nonno aggiungendo che anche lui ha letto qualche libro.

«Proprio vero, lasciato sulla banchina il pesante zaino dell’oppressante passato volavo senza ali verso un avvenire che avrei potuto modellare a piacer mio e, oggi, con l’anima pulita posso dire di aver vissuto due vite differenti.»

Credi anche tu che si possano vivere due vite differenti?

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