Dove eravamo rimasti?
È più importante impedire ad un animale di soffrire o di morire, piuttosto che restare seduti a contemplare i mali dell’universo pregando in compagnia dei sacerdoti. (Buddha)
Alain mi riprende da quel pensiero volendo precisare l’incontro «A che punto dell’alba?»
«Poco prima che spunti il sole.» gli rispondo rigirandomi e sbraccio le mani come ultimo saluto.
Una malinconica luna piena è alta nel cielo e col suo chiarore modera le tenebre della notte. Osservo le sue macchie scure, mentre la sua limpida luce argentea illumina il mio cammino barcollante. Quella visione insieme all’euforia del centerbe mi fa sentire immerso nell’infinito e nel divino. Mi sento felice.
Giunto alla mia dolce casa, mi sdraio sul letto con le braccia piegate dietro la nuca e punto gli occhi alle stelle attraverso il boccaporto. Quanti mondi lontani e sconosciuti inizia a raccontare la notte vellutata.
Finalmente, con le palpebre colme di sonno, come sempre, mi chiedo cosa mi manca. Nulla, mi rispondo mentre il misterioso alito delle stelle mi soffia il profumo del mare. Sento dei brividi sotto la pelle, sorrido e perdo la coscienza.
Una luce tiepida e sottile penetra già attraverso il tambuccio quando sento bussare.
Apro gli occhi infastidito come se dovessi andare in ufficio. Ora però non sono più abituato a quella violenza psichica e decido di mettere la testa sotto il cuscino sperando che i seccatori se ne vadano.
Ormai mi sento libero da ogni obbligo sociale e sono orgoglioso di poter fare quello che voglio io e non quello che vogliono gli altri.
Quando mi sento chiamare dai due fratelli mi ricordo dell’invito a visitare l’isola. Non mi resta che alzarmi. Il cielo è azzurro e i primi raggi di sole mi abbagliano.
«Arrivo.» gli dico e rientro per indossare il costume perdendo quel dolce piacere di vivere nudo come Natura mi ha fatto.
Uscendo a piedi scalzi avverto il pavimento del pozzetto già caldo. Il sole si sta nascondendo dietro le piccole nuvole cotonose che fuggono le una dalle altre. La luna biancheggia ancora nel cielo come una piccola nube. Di stelle non se ne vedono più. Sembra un’ottima giornata per visitare l’isola. Abbasso la passerella invitandoli «Salite che preparo il caffè.» Estraggo il tavolino e rientro sottocoperta dicendo «Sedetevi pure».
Quando la moka inizia a barbottare, spengo il gas, riempio tre tazzine con quell’inebriante liquido profumato e le appoggio sul tavolino dicendo spiritosamente «Se volete il latte, non c’è.»
«Per noi va bene anche senza latte ma se lo vuoi tu, vado a prendertelo.» mi chiede Adrian.
«No, grazie, non lo bevo più da quando ho visitato un allevatore di mucche da latte ed ho visto le porcherie che danno da mangiare a quelle povere bestie. Pensate che alcune fattorie hanno messo dei mega televisori davanti alle mucche con immagini di verdi estese praterie accompagnate da una selezionata musica. Così, le mucche credendo di essere al pascolo mangiando erbetta fresca producono più latte.»
«È incredibile, le pensano proprio tutte per guadagnare di più.» dice Alain ed io continuo «Quando poi ho chiesto all’allevatore se le porcherie che mangiano le mucche vengono trasferite nel latte mi ha detto che non lo sapeva. Dopo una ricerca ne ho avuto la conferma dall’esempio di una donna allergica al pesce ricoverata in ospedale per la sua allergia pur non avendo mai mangiato del pesce in vita sua.»
«Ma non è possibile.» «Invece si. Dopo lunghe analisi è risultato che aveva mangiato delle uova provenienti da allevamenti di galline che mangiavano farina di pesce e questa si è trasferita nell’uovo. Così ho smesso di bere il latte che adesso considero un bianco frullato di quelle porcherie.»
«E cosa bevi?»
«Quando lo trovo il latte munto dai contadini specie quello di capra altrimenti latte di mandorla, di riso, di soia, o quello che trovo.»
Sorseggiamo il caffè e Alain mi dice nella speranza di invogliarmi «Ti abbiamo portato una bicicletta anche per te, così possiamo andare tutti e tre insieme anche nei posti non accessibili alle macchine, che sono i migliori. È un po’ faticoso ma ti assicuro che ne vale la pena.»
In fila indiana attraversiamo una stretta viuzza che conduce alla piazza del Municipio dalla facciata barocca caratterizzata da un eccesso decorativo.
Iniziamo la salita verso la cima della collina tra stradine e viottoli stretti e tortuosi.
Attraversiamo piccoli villaggi dove alcune donne anziane vestite di nero ed i capelli raccolti in un fazzoletto ci sorridono divertite. Guardano il giorno passare sedute davanti alle porte delle loro case che porgono al sole la misera bellezza. L’aia è affollata da galline starnazzanti e un fedele cane controlla l’orto che si perde nella campagna con il primo filare di salvia e rosmarino che sprigionano il loro intenso aroma.
Alla metà della collina intravedo un monastero che mostra le sue guglie imponenti. Alain mi chiede «Vuoi fermarti a vederlo? dentro ci sono frati di vari paesi che vivono in solitudine a pregare.»
«Ho già pregato abbastanza nella mia vita senza mai avere una risposta, così mi sono convinto che se Dio esaudisse le preghiere di tutti, l’umanità si estinguerebbe a causa dei mali che si invocano l’un l’altro.»
Credi anche tu che se Dio esaudisse le preghiere di tutti, l'umanità si estinguerebbe a causa dei mali che si invocano l'un l'altro
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30/05/2021 at 15:50
Wow, che bello, è uscito il nuovo capitolo di beautiful!
05/06/2021 at 10:25
ti ringrazio per il paragone anche perché durerà a lungo come beautiful
05/06/2021 at 16:14
Appunto dico ?