Dove eravamo rimasti?
Dio non ha fatto che l’acqua, ma l’uomo ha fatto il vino. (Victor Hugo)
«Ho un altro pensiero che mi tormenta da sempre.» dice il contadino pensieroso mentre si alza per prendere una nuova bottiglia di vino.
«Ditecelo.» intervengono i ragazzi all’unisono.
«Secondo voi, dato che i primi uomini non parlavano come è provato dai numerosi fossili umani, come ha fatto Eva a convincere Adamo a mangiare la mela.»
«Probabilmente con i gesti.» gli risponde il laureato con una leggera smorfia sulle labbra.
«Ma ancor più grave è che Dio si è sbagliato ha creare il diavolo prima dell’uomo.» continua il contadino con un riso non meno sonoro lasciandomi sbalordito e ribadisco bisbigliando «Il diavolo era indispensabile crearlo prima per dare una logicità alla favola.»
«Alcuni sostengono che le visioni di Dio sono visioni degli alieni che ci hanno evoluto.» interviene Adrian senza alcuna connessione al dialogo.
«Questo è l’effetto del vino buono.» gli dico scuotendo il capo.
«Sai che la parola Dio deriva da una lingua antica e significa luminoso.» cerca di difendere la tesi che l’uomo ha creato Dio per rispetto degli alieni luminosi.
Vedendo il contadino confuso da quella ebbra conversazione gli chiedo con voce serena «I ragazzi dicono che i frati vengono da ogni parte del mondo.»
«Certo, qui hanno trovato la cuccagna. Pregano, cantano, leggono la Bibbia tutto il giorno e mangiano a sbafo come tutti i preti, sanguisughe alla faccia della povertà nel mondo.»
Alain, infastidito da questo ragionamento gli dice «È il loro lavoro glorificare Dio senza mai stancarsi come dicono le scritture.»
Lui risponde dopo aver sorseggiato del vino «Tutti pregano Dio quando ci si trova nei guai e cioè quasi sempre.»
«Tu non preghi mai?» si intromette il giovane voltandosi verso di me con un lieve sorriso esitante.
«Certo, pregare non costa niente. Pregavo quando cercavo un parcheggio e se lo trovavo ringraziavo Dio per il miracolo.» rispondo strizzando l’occhio scherzosamente al contadino per compiacerlo. Lui interviene con voce decisa «Io invece mi sono stancato di pregare Dio anche se non bestemmio tutto il giorno come quel frate impazzito che è scappato dal convento.»
«Che caso interessante. Raccontaci.» gli chiedo.
«È una storia lunga e non piacevole.» risponde sospirando. Poi, sorseggia del vino per allontanare i pensieri sgradevoli e rifiutare il racconto.
«E chi preghi se non preghi Dio?» gli chiede Adrian con l’acutezza di una puntina da disegno.
«I frati pregano per entrare nel regno dei cieli ma io preferisco il regno della terra, così la mia preghiera è il lavoro di ogni giorno nei campi e nel vigneto per accudire la Natura che mi ha sempre alimentato. Per conoscere Dio basta guardarsi intorno e lo si vede giocare con i bambini, sorridere nei fiori, camminare sulle nubi e scendere nella pioggia.»
«Bravo,» gli dico con sempre minor scioltezza di linguaggio causato dal vino mentre alzo i due pollici delle mani in segno di ammirazione a quanti hanno sostituito il concetto di Dio con quello di Natura, vivendo di essa, fieri, fedeli e liberi.
«Anche noi giovani rifiutiamo la preghiera, che consideriamo un passatempo per gli oziosi.» interviene con sorpresa il giovane Adrian che continua «Dio non va pregato per aiutarci, lui sa già di cosa abbiamo bisogno, perché quindi pregarlo?»
«Vero. Dobbiamo invece pregarci l’un l’altro per aiutarci reciprocamente. Dentro di noi c’è tutto, il mare, le foreste, i fiumi, le montagne ma soprattutto l’infinito con il suo cielo e le stelle.»
Alain mi guarda stupefatto da quelle ultime profonde parole e si rivolge al fratello nel tentativo di spronarlo a rendersi utile alla famiglia «Caro Adrian, bisogna guardarsi dentro, per comprendere il nostro essere fatto di limiti, ma anche di splendide qualità. Tu vedi solo i tuoi limiti e non valorizzi te stesso nell’aiutare la famiglia.»
Adrian, alza le spalle e senza rispondere si guarda intorno come per cercare nella Natura quello che dentro di se non arriva ad afferrare.
«Il frutto della meditazione è la vera preghiera al Dio che è dentro di noi e che tutto ci concede se glielo chiediamo.» e in quello stato di ebbrezza alcolica mi avvio allegro alla bicicletta.
Il contadino mi prende il braccio e mi prega di visitare il vigneto. Mi infilo stupefatto nei filari così vicini l’un l’altro che aprendo le braccia riesco a sfiorare i grappoli acerbi.
Cerco di riprendere le redini allentate dal vino e come la difficoltà di raggiungere l’oggetto d’un desiderio accresce il desiderio gli chiedo «Ti prego raccontami di quel frate impazzito che bestemmia.»
Lui mi guarda e bisbiglia «Mi disse che Dio gli aveva parlato.»
«E cosa gli disse Dio.» chiedo accennando un sorriso.
«Non ci crederai ma queste furono le parole di Dio, bestemmia pure poiché il Dio che conoscete è un’invenzione del potere per dominare gli ignoranti e castigare i poveri di spirito.»
Credi anche tu che il Dio che conosciamo è un'invenzione del potere per dominare gli ignoranti e castigare i poveri di spiri
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30/05/2021 at 15:50
Wow, che bello, è uscito il nuovo capitolo di beautiful!
05/06/2021 at 10:25
ti ringrazio per il paragone anche perché durerà a lungo come beautiful
05/06/2021 at 16:14
Appunto dico ?