Dove eravamo rimasti?
Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli. (Proverbio Masai)
«Molto bene. Approfittiamo dell’occasione anche per soddisfare almeno uno dei desideri di Adrian, fra essere ricco, arrivare con una Ferrari e con due modelle a bordo. Invece della Ferrari abbiamo le biciclette, invece di due modelle ci sono due amici, perciò il desiderio soddisfabile rimane solo quello di immaginare di essere ricco.»
«Cosa intendi?» dicono contemporaneamente.
«Adrian, userai la mia carta di credito per pagare il conto come un vero ricco.»
«Questo non è accettabile.» dice Alain.
«Ma cosa cambia se fingiamo un pochino, in fondo diamo ad Adrian solo l’illusione di essere ricco per il breve tempo di un pranzo, come se fosse in un film.»
Interviene Adrian entusiasta di diventare ricco anche solo per qualche ora «Va bene, dammi la tua carta di credito, lasciamo qui le biciclette ed avviamoci a piedi all’ingresso.»
«Ma non è onesto!» insiste Alain e prontamente gli risponde il fratello storcendo la bocca contrariato «Essere onesti spesso significa essere sciocchi.»
«Lo sciocco che si ritiene un saggio è uno scemo.» gli controbatte.
«Non fate i bambini.» dico loro invitandoli ad avvicinarci al ristorante.
Adrian entra per primo nell’unica porta di color verde che immette all’interno con l’aria del milionario in vacanza che invita gli amici.
Attraversiamo un corridoio dove su un lungo tavolo sono esposti vari tipi di pesce arricchiti da svariate verdure. Il tutto è contornato da piante, fiori, frutti di ogni genere e spezie che rilasciano un profumo inebriante in uno scenario hollywoodiano.
Adrian si rivolge al cameriere con autorità «Preferiamo pranzare sulla terrazza.» e senza farsi accorgere sceglie accuratamente un tavolo da dove può controllare le biciclette.
Sedendomi, osservo la parete della terrazza ricoperta totalmente dall’edera cresciuta sino ad invadere la volta del tetto.
Si vede anche l’altra parte dell’isola, dove nei campi in una valle interna diverse figure indistinte dalla distanza è china a lavorarvi sotto un cielo sereno dove svolazzano alcuni rapaci che pattugliano silenti il territorio alla ricerca di prede.
Vedendomi incantato da quello scenario Alain dice indicandoli «Sono falchi pellegrini che si nutrono con gli uccelli migratori i quali si cibano sui quei campi sterminati in fondo alla valle interna. Tutta quell’area è stata acquistata da una multinazionale che coltiva intensivamente cereali per biocarburante spargendo quantità indiscriminate di pesticidi tossici tanto che nessun isolano vuole andarci a lavorare per paura di far la fine dei falchi.»
«E chi ci lavora.»
«Stranieri, di ogni colore. Ma il problema non è questo.»
«Allora credi che i biocarburanti ridurranno la disponibilità di derrate alimentari aumentando la fame nel mondo?»
«Non è neppure questo il problema?»
«E quale è?»
«I falchi erano una comunità numerosissima che io ben conoscevo quando da piccolo andavo a cercare le loro uova per berle. Quelli che vedi sono gli ultimi rimasti che credono di cacciare le prede della sopravvivenza mentre sono prede mortalmente velenose.»
«Cosa è successo per ridurli a così pochi?»
«Gli uccellini migratori mangiano da quei campi assorbendo nel loro corpo i pesticidi tossici inventati dallo stupido ingegno umano. I rapaci mangiano gli uccellini assorbendo i pesticidi.»
«Vuoi dire che i pesticidi tossici passano dagli uccellini migratori ai falchi?»
«Certo, ogni piccola dose di pesticida contenuta in un uccellino mangiato si accumula al numero di uccellini di cui riescono ad alimentarsi. Una volta entrati nella catena alimentare i pesticidi non ne escono più circolando all’infinito fra gli animali ed anche fra noi umani.»
«È come per la storia del latte.»
«Ma i falchi non si mangiano.»
«Vero, ma non dobbiamo mangiare neppure le loro uova che sono tanto inquinate da non maturare abbastanza e rimangono senza scorza. Pensa che quando i piccoli riescono ad uscire dal guscio sono così malformati da non poter più volare e muoiono nei loro nidi.»
«Probabilmente è la risposta della Natura che si difende attaccando proprio l’origine della vita.»
«Io ne sono certo in quanto la vendetta della Natura sta scorrendo oscura nelle vene della vita del pianeta.»
«Ho sentito dire che, da studi di una università inglese, assorbiamo ciascuno circa sette chilogrammi all’anno di pesticidi chimici dannosi alla salute contenuti nel cibo non biologico.»
«Incredibile, le industrie alimentari ci hanno condannati ad accumulare pesticidi nel nostro corpo.»
«Dicono che useranno McDonald’s per avvelenare gran parte dell’umanità.»
«Questa è fantascienza.» gli rispondo preoccupato.
«Comunque è molto triste e speriamo che questa invisibile minaccia non avveleni anche noi umani come è successo alle mucche impazzite tempo fa.»
Guardo quei pochi ultimi rapaci volteggiare nel cielo ignari della loro estinzione ed una visione si presenta alla mia mente. Vedo gli ultimi pochi umani vagare fra le sterminate praterie avvelenate da radiazioni tossiche e mi chiedo fino a quando l’ammirevole pazienza della Natura ci potrà sopportare.
Credi anche tu che la Natura non potrà sopportarci a lungo prima di estinguerci?
- troveremo una soluzione, siamo intelligenti (0%)
- la Natura non ci estinguerà mai, noi siamo più forti (0%)
- non a lungo ma fra poco ci estinguerà (0%)

30/05/2021 at 15:50
Wow, che bello, è uscito il nuovo capitolo di beautiful!
05/06/2021 at 10:25
ti ringrazio per il paragone anche perché durerà a lungo come beautiful
05/06/2021 at 16:14
Appunto dico ?