Jonathan Burx

Amnesia

Julia Ashcroft entrò a passo deciso al CTCH (City of the Tree Central Hospital), con disinvoltura passò la targa di riconoscimento sul lettore posto alla destra dell’anticamera di ingresso e, come sua abitudine, guardò verso l’alto facendo l’occhiolino alla telecamera di sicurezza; appena le porte si aprirono, riprese a camminare col suo passo deciso, fece con la testa un cenno di saluto alle infermiere nella Hall, non fece caso agli sguardi perplessi delle persone a cui passava davanti.
C’è da dirlo, non è cosa di tutti giorni vedere una bellissima donna, in tacchi ed abito da sera rosso fuoco entrare in un ospedale.
Ma nonostante gli sguardi su di lei, proseguì lungo il corridoio fino ad arrivare alla stanza che cercava, due poliziotti erano di guardia alla porta, non ebbero nemmeno il tempo di fermarla che lei, sventolandogli davanti il tesserino, entrò nella stanza.
-buonasera capitano Herkshel- esclamò in tono quasi di sfida, guardando l’uomo di mezza età che stava in piedi al fianco del letto,-sono subito da voi-, continuò, prima di infilarsi nel bagno della stanza.
Il capitano Herkshel Doddle, capitano della polizia della City da ormai 10 anni, rimase basito da come l’avvocatessa entrò nella stanza e di come con molta nonchalance, sgattaiolò nel bagno di essa, quasi come se fosse entrata in casa sua, ma si riprese in un istante, lasciando lo stupore ad un pelino di rabbia;-capitano Doddle, per lei, signorina Ashcroft- disse con un tono di voce un po’ alterato e rabbioso- ed in ogni caso, non mi pare sia lei l’avvocato che ho fatto chiamare, non era impegnata con l’inaugurazione del suo studio oggi? -finì, quasi con tono di sfida.
Dentro al bagno, Julia aveva preso il suo abito di emergenza accuratamente messo sotto vuoto, da dentro la pochette, aprì la busta che prendendo aria si gonfiò, e inziò a cambiarsi nel modo più veloce che riuscì, dopo circa 2 minuti, uscì dal bagno infilando il suo abito da sera rosso dentro la busta, assieme alla pochette e alle scarpe, si avvicinò alla finestra della stanza ed aprendola, prese il paio di ballerine nere dal drone che l’attendeva a mezz’aria, li diede in cambio la busta che aveva in mano e richiuse la finestra; infilò le scarpe, che si abbinavano perfettamente col suo nuovo vestiario, una lunga gonna nera con un piccolo spacco laterale ed una specie di golfo anch’esso nero, con il colletto bianco e 2 bottoni, quasi a sembrare che sotto indossasse una camicia; ricomposta a dovere o quasi, si avvicinò all’uomo nel letto allungando la mano in segno di saluto.
-Julia Ashcroft, da ora mi occuperò io di lei signor Burx- disse, con un sorriso, all’uomo.
Jonathan Burx, così gli avevano detto di chiamarsi, si era svegliato in quel letto di ospedale da poche ore, un leggero mal di testa lo attanagliava, assieme a tanta confusione e nient’altro; aveva appena iniziato a parlare col capitano Doddle quando quella donna entrò di soprassalto nella stanza, la sua mente annebbiata non gli fece comprendere bene cosa stava accadendo, sentì solo il saluto di lei ed il vociare del capitano, gli sembrava quasi di avere la testa dentro una bolla d’aria, leggera, ma con un continuo picchiettare alle tempie, istintivamente iniziò a massaggiarsele sperando in un po di sollievo; ritornò con i piedi per terra quando video la mano della donna che si allungava verso di lui, la fissò, poi alzò lo sguardo su di lei; – mi scusi?- disse con tono di voce basso.
-Julia Ashcroft, sono un avvocato e mi occuperò di lei signor Burx- ripetè la donna fissandolo;
Jonathan allungò la mano per stringere quella della donna,-piacere– disse, nel mentre si accorse di quanto fosse alta, bella e anche giovane, non avrà avuto più di 35 anni.
Il capitano Doddle si schiarì la voce e riprese l’interrogatorio interrotto poco prima;-allora signor Burx, come le stavo dicendo, sappiamo che è arrivato su Marte ieri con l’ultimo shuttle passeggeri, può confermarlo?-chiese, fissandolo.
Jonathan ci pensò un attimo prima di rispondere –mi spiace capitano, ma veramente, ricordo di essermi svegliato su questo letto stamattina, con un grande mal di testa e basta, se non fosse per i documenti che mi hanno trovato addosso– e dicendolo, prese il documento dal tavolino affianco al letto -non saprei nemmeno il mio nome, anzi, non sono nemmeno sicuro che lo sia, non ricordo assolutamente nulla!-.
Prese un attimo di respiro e continuò in tono severo –senta, la testa mi esplode ed è da stamattina che tutti mi fanno domande, vorrei solo riposare un pò e sperare che il dolore svanisca, in ogni caso i medici hanno detto che mi terranno qualche giorno per fare delle altre analisi, se dovesse tornarmi la memoria la farò chiamare subito- prese un respiro, quasi a voler calmare la rabbia che iniziava a salirgli dentro,–ora per favore lasciatemi solo, desidero che usciate dalla mia stanza- concluse, dopo di chè, premette sulla pulsantiera del letto per chiamare l’infermiera, aveva bisogno di un altro antidolorifico e di riposo.

Cosa volete scoprire?

  • la città dell'albero ( City of the Tree) (50%)
    50
  • Chi è Julia Ashcroft? (31%)
    31
  • Karen, una nuova amica. (19%)
    19
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219 Commenti

  • Rieccomi, Pietro!
    Bene, bene, la storia finalmente entra nel vivo… 🙂
    Vedi perché avrei voluto subito la seconda parte? Ci abbandoni nel pieno dell’azione!
    Scherzi a parte,una buona “fine primo tempo”, c’è l’azione, ci sono nuove capacità del protagonista che emergono misteriose, tutti “punti interrogativi” che mantengono alta la curiosità, Hai fatto un buon lavoro, con la fantascienza, ora vediamo come te la cavi col fantasy 😉
    Ciao, ci ri-vediamo presto

  • Innanzitutto, complimenti per aver completato la storia! O almeno questa prima parte ✨
    Quest’ultimo capitolo mi è piaciuto davvero un sacco e sinceramente non vedo l’ora di leggere il seguito quando uscirà.
    Ancora complimenti e ottimo lavoro!

  • Ciao, Pietro.
    Complimenti per aver portato a termine il tuo primo racconto su TI, non sempre ce la si fa 😉
    Scrivere non è cosa semplice, lo dicono un po’ tutti e anche se lo si fa per hobby ci si mette sempre molto impegno, almeno per me è così.
    Il finale lascia spazio a nuove avventure, però sono contenta che ci sia uno stacco con il fantasy, prima di proseguire con la storia di Burx.
    Allora a presto con il nuovo racconto, ti auguro una buona giornata.

    Alla prossima!

    • Grazie Keziarika, con tutto il cuore!
      Sei forse la persona che più mi ha aiutato in questo primo racconto, facendomi notare gli errori e correggendomi, insomma, avresti potuto fregartene, invece mi hai voluto aiutare, e ti sarò sempre molto riconoscente.
      Ora partirò con una storia fantasy, che sicuramente mi farà sfruttare al meglio il sistema del sito, in quanto non ho scritto assolutamente nulla su questa storia. Anche questa non sarà una storia da 10 capitoli, ma almeno avrà degli step, delle piccole avventure autoconclusive ma che avranno sotto una trama molto piu lunga.
      Per Jonathan, quando lo riprenderò, cercherò di fissarmi anche in quel caso, delle “mini avventure”, in modo da andare avanti con la trama principale, ma cercando di far accadere qualcosa di più.
      Se ti farà piacere seguirmi anche in questa nuova avventura, a me farà solo che piacere, sperando che tu non debba correggermi anche in quella XD

  • Come ti hanno già detto hai messo il turbo! È solo un peccato che finisca sul più bello! Non vedo l’ora (quando sarà il momento) di leggere come prosegue! E soprattutto complimenti per essere arrivato al decimo capitolo! Spero di riuscire pure io ad arrivare alla fine di questa strada!Bravo!

  • Qui si conclude la prima parte di un lungo romanzo.
    Ora partirò con un nuovo racconto, molto differente e di genere Fantasy.
    Ma tranquilli, dopo di quello vi riporterò su Marte per continuare assieme le peripezie di questo povero Terrestre smemorato.
    Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e supportato, chi mi ha corretto e ripreso, chi semplicemente ha avuto il piacere di seguire questa mia prima storia qua su The Incipits.
    Grazi Grazie Grazie a tutti. VI LOVVO! XD

  • Ciao Pietro!

    Eccomi di ritorno!
    Accellerata incredibile negli ultimi capitoli. Da un certo in poi hai proprio cambiato marcia, e forse, avresti potuto utilizzare questo stile dal principio, sfruttando al meglio una storia che, al momento, pare sia rimasta ancora parzialmente in canna, sebbene tu abbia aperto tante strade.
    Io voto per proseguire con la seconda parte anche perché voglio vedere dove va a parare questa storia e come proseguirà il tutto dopo questa prima infarinatura di dieci capitoli!

    Alla prossima!

  • Ed eccoci praticamente alla fine.
    Ovviamente ti sprono a proseguire la storia, ma non credo che The Incipit sia il luogo adatto: le storie ad ampio respiro vengono irrimediabilmente danneggiate dalle restrizioni imposte dai caratteri. Facendo la somma, i dieci capitoli in realtà offrono spazio al massimo a 3 – 4 capitoli canonici di libro. Raccontare una storia così ampia in 4 capitoli può portare a fare gravi errori di ritmo che tendono ad alienare il lettore.
    Voto per qualcosa di nuovo, che possa mettere le tue capacità al servizio della sfida offerta dal sito! 😉

  • Ciao Pietro!
    Ho perso il numero otto, rientro ora e ritrovo una situazione che mi sembra di non facile soluzione in solo 5000. Nondimeno rimane avvincente ed avvolta nel mistero. Voto per il fantasy, curioso di vederti su altro. Buona scrittura quindi per il finale. Ciao!
    Ti segnalo solo il passo “Un po’ sbronzi, ma felici, il gruppetto decise verso l’una che era ora di rincasare, chi in Taxi, chi con la metro, tranne Jonathan, forse non era abituato a bere così tanto, decise di fare una passeggiata prima di rientrare, in modo da smaltire un po’ dell’alcool che gli girava nel corpo, l’aria fredda e la neve che iniziava a posarsi sull’asfalto, lo avrebbero aiutato”. Jonathan diventa soggetto di una nuova frase principale (decise); secondo me ci vorrebbe il “che”, e Jonathan diventa soggetto di una subordinata. Chissà se mi son fatto capire; sono contorto ?. Cmq aspetto con ansia la decima.
    Riciao!

    • Ciao Minollo, scusa il ritardo ma è un periodo veramente pieno di impegni e cose per la testa.
      Grazie per la dritta, ti sei spiegato benissimo, cis tarò piu attento.
      5000 son poche, ma le farò bastare, poi credo che per decisione vostra, procederò col Fantasy, quello penso che sarà molto piu semplice in quanto ho una trama di base ma, a differenza di JB, non ho ancora scritto nulla, quindi potrò sfruttare ancora meglio il sistema di questa piattaforma,
      Al decimo!

  • Rieccomi, Pietro. Ho votato per “Parte 2”, perché mi pare la scelta più saggia: spezzare la storia con un’altra significa, quando successivamente cominci a pubblicare la seconda parte, sfidare la (corta) memoria dei lettori 😀 . Il “dietro le quinte” no, perché personalmente preferisco avere le info di background mentre seguo il filo della storia principale.
    Mi accorgo di averti messo in pareggio le opzioni e me ne scuso… ma se rimane così, sarai libero di scegliere 😉
    Finalmente sono arrivati i killer spietati 😀
    Tra l’altro, per non far vedere all’autista le loro nuove facce, sarebbe bastato “cambiarsele” in un altro momento, quindi la giustificazione di Cliff è del tutto strumentale… e dillo che lo avresti fatto secco comunque 😀
    Abbiamo avuto qualche dettaglio in più, ma ancora non sappiamo chi è davvero Jonathan Burx.
    Per il momento, ci siamo goduti uno sprazzo di vita marziana, e apprezzo che tu non l’abbia descritta troppo diversa da quella “terrestre”, perché sempre di vita umana stiamo parlando e l’umanità non cambia tantissimo, né al cambiare di latitudine, né al passare del tempo. Quindi è lecito immaginare che non cambi troppo neppure cambiando pianeta. Per questo, mi sono piaciuti i dettagli della riserva d’acqua e anche del Natale, secondo me danno un tocco di realismo all’ambiente.
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana

    • Ebbene si, l’autista sarebbe morto comunque, almeno ho “giustificato” l’accaduto 😀
      Vedo che hai centrato in pieno l’ambientazione, nel senso che è molto simile a quella sulla Terra; già qualcuno mi aveva fatto notare questa cosa .
      Marte è abitata da Terrestri, non da Marziani, non parliamo di alieni, quindi mi pare ovvio che le abitudini e la cultura siano rimaste pressappoco le stesse.
      Chi è Jonathan Burx? Non lo saprete maaaaaiiiiiii buahahahhaa.

  • Ciao, Pietro.
    Io voto per un racconto fantasy, mi piacerebbe leggerti in altra veste. 🙂
    Quindi i cattivi sono sbarcati su Marte, mi ricorda un po’ Atto di Forza, questo tuo racconto, forse te l’ho già detto, non ricordo. Hai reso bene l’idea, occhio agli accenti e agli apostrofi: sta’ zitto, non stà zitto. La Geisha io la immagino giapponese, ma su Marte chissà quante cose strane ci sono…
    Non resta che attendere il finale, immagino cruento, e augurarti una buona domenica.

    Alla prossima!

    • Bentornata Keziarika!
      Grazie per la fiducia, anche io vorrei scrivere qualcosa di diverso, per staccare un po’, vediamo come andrà.
      Riguardo ad atto di forza, penso di averlo visto l’ultima volta almeno 20 anni fa, quindi se ho scritto qualcosa di simile, è pure coincidenza.
      Grazie per la correzione, come sempre :)))
      Geisha giapponese, errore mio, volevo scrivere qualcosa di diverso da “la tipica ragazza asiatica”, ho fallito miseramente ???

  • Ciao Pietro!

    Direi che hai messo il turbo per collegare tutte le trame. Gli ultimi capitoli hanno accellerato notevolmente la storia e sta accadendo veramente di tutto. IL mistero si infittisce e a questo punto vogliamo sapere tutti quale è il piano di Jonathan e cosa si nasconde dietro l’intrigo interplanetario che hai messo in piedi.

    Al prossimo capitolo!!!

    Io voto, ovviamente, per la cena, perché sono curioso di vedere chi riguardi la proposta di matrimonio! XD

  • Cap 8.
    Prosegue l’avventura, ed in effetti non avevo preso in considerazione l’intelligenza per l’intervento. Bella mossa 🙂
    Unica cosa che devo dirti, è sempre la stessa: anticiparci quello che accadrà, o su cosa ci attende nei prossimi capitoli, lo vedo un po’ ammosciante. Ma credo possa essere una cosa del tutto personale 😉

  • Ciao Pietro, in questo tuo strano suolo marziano dopo si rischia di incontrare chiunque proporrei la cena. Molte cene in passato hanno deciso del destino degli uomini, presenti o meno. Vediamo che si mangia lassù oltre le nuvole.
    Se hai voglia e tempo , vieni a trovarmi, dopo tanto tempo torno con una nuova storia tra Eros e sentimento, ironia su tutto e tanta voglia di confrontarmi con voi…. A presto

  • Ciao, Pietro.
    Mamma mia, si fa intricata la storia! Insomma, uno dei due studiosi ha inventato una nuova I.A. giusto? E l’ha impiantata in Karen, poi ha fatto in modo che venisse contattato un avvocato e consegnato il braccialetto a Burx, ho capito bene? Sono un po’ tarda e spesso, soprattutto con la fantascienza, faccio confusione.
    Ora, o Jonathan è il socio dell’inventore di Karen o è l’inventore stesso… oppure no? Chissà, non ci resta che aspettare i capitoli finali per scoprirlo 🙂
    Ti faccio notare una cosa, perché l’hanno fatta notare a me di recente e, leggendola in un altro racconto, l’ho capita appieno:
    “…disse il Dottore prima che lui aprisse bocca; fece un cenno di assenso con la testa e continuò a bere il caffè ascoltandolo, in silenzio.” Non si capisce subito chi fa il cenno d’assenso, ho immaginato si trattasse del dottore, ma ho capito dopo che ti riferivi a Burx. Forse ci sarebbe stato il soggetto esplicito a inizio frase. Poca roba, il resto fila.
    Andiamo con la stanza chiusa a chiave.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarika!
      Piu precisamente Karen è la I.A., ma anche qualcosa di più …
      Se ti vai a cercare il tuo commento sul terzo capitolo, e la mia risposta, ora forse riuscirai a capire qualcosa in più ( ma non dirlo a nessuno)!
      L’inventore di Karen è il defunto Willliam Dust, collega di Tiberio August, Jonathan è stato il mandante, si potrebbe dire.
      In effetti avrei dovuto specificare chi fà il cenno di assenso, che si, è Jonathan, ci starò piu attento, grazie per la dritta.
      Siamo quasi alla fine, spero negli ultimi 2 capitoli di stupirti ancora di più, incrocio el dita e attenderò il prossimo commento !!!

  • Rieccomi, Pietro. Secondo me, Jonathan deve essere fermato, magari da Karen ?.
    Un bello sviluppo, molto intrigante. Gli amici del Direttore non si sono ancora palesati, chissà che bordello, quando lo faranno. Per il prosieguo, ho qualche ipotesi, ma in realtà brancolo un po’ nel buio. Staremo a vedere!
    Ho notato, nel sesto, un paio di refusi nei pronomi (gli al posto di le), per il resto la lettura è molto scorrevole.
    Ciao, ti auguro un ottima giornata

  • Oh cazzarola!
    Ok bel ritmo e capitolo! Ho delle mie pippe mentali sulla natura di Jonathan e del suo problema… e mi piace molto come si sia infittendo la trama.

    Ho immaginato di più le scene rispetto alle altre volte ma non so se ero più preso io o hai dato dettagli che solleticano di più la mia immaginazione in questo capitolo! Ma mentre le altre volte lui si muoveva su uno sfondo grigio non definito oggi ero a passeggio con lui, son entrato nel cortile con la discarica ed i pezzi, mi ha preso di sorpresa il “raggio” … Insomma grazie della passeggiata!
    😀

  • Ciao, Pietro.
    Direi che verrà fermato prima di colpire, anche perché se lo colpisse e scappasse, gran parte di questo capitolo non avrebbe senso di esistere, a meno che non dovesse succedere altro nell’immediatezza della fuga.
    Ora ho capito perché il braccialetto è così avanzato, bravo, hai progettato tutto, ben fatto.
    Le cose si complicano e, come dici tu, ci sono tante risposte da dare e i capitoli sono pochi. Sono curiosa di vedere come te la cavi.

    Alla prossima!

  • L’infinita serie di domande crea ansia, ma è quello che tu vuoi vero?
    In questo devo dire che la storia funziona molto bene.
    Tnto per fare lo stuido ti segnalo questa frasetta
    “…un grassottello e stempiato uomo era chino su un tavolo ( …e stava…) armeggiando su qualcosa,” Forse quel gerundio non è perfetto, scusa, dovere sii spietato anche tu con me. ciaoooo 🙂

  • Ciao, Pietro.
    Ci hai mostrato qualcosina del mondo marziano, ma hai impegnato buona parte dei 5000 caratteri per raccontarci un’altra scena (che ha luogo sulla terra), non preoccuparti: capita a molti, anche io ci casco sempre, credo dipenda dalla mancanza di pianificazione e dal trovare delle opzioni papabili poco prima della pubblicazione: si è pensato a tutto, si è aggiustato il capitolo e poi al momento di pubblicare ci viene in mente: le opzioni, cosa metto? Almeno per me è così.
    Ti segnalo un paio di cose:

    “probabilmente aveva circa 60 anni.” non serve raccontarlo, se vuoi che il lettore percepisca l’età del tuo personaggio, mostraglielo.

    “diede una grossa aspirata per poi imprezziosire la nube che già rimepiva la stanza.”
    in che senso “impreziosire” (c’è un refuso, lo ha scritto con due “z” e anche “riempiva” è scritto male, ahi.la fretta…)? non ho capito cosa intendi con questa frase.

    Mancano le virgole nei vocativi:
    “Signor no Direttore!” dopo il no ci va la virgola. Stessa cosa per “signor sì, direttore”
    il sì, inteso come affermazione, va con l’accento.

    Direi che ti ho detto tutto, so che non te la prendi se ti faccio notare le cose. 🙂
    Il capitolo, a parte quello scritto sopra, è ben congegnato, hai comunque messo in scena elementi nuovi e hai aggiunto un gancio alla fine del capitolo, questo invoglia il lettore a sapere cosa succederà. Bene.

    Ti auguro una buona domenica e alla prossima!

    • Bentornata Keziarika 🙂
      Intanto ti ringrazio e poi andiamo a rispondere per ordine.
      La scena sulla Terra in realtà era pianificata, ho usato circa metà dei caratteri, si, ma era necessario introdurre il “Direttore” ed il suo “regno”; più avanti capiremo perchè.
      60 anni, in effetti si, quella piccola frase potevo anche non metterla, ma non ero sicuro che la descrizione bastasse per far intuire l’età del personaggio.
      Le doppie, a volte le canno, ma rileggendolo non ci ho fatto caso, stessa cosa per le parole con lettere invertite, mi capita spesso, ma anche là, proprio non ci faccio caso, il mio cervello le sistema automaticamente nell’ordine corretto XD
      Signor no e signor sì, grazie per la dritta della virgola e dell’accento, sicuramente le riuserò più avanti e vedrò di non sbagliare di nuovo, grazie ❤
      Non me la prendo assolutamente, anzi, mi aiuta a migliorare, anche se continuo a fare errori ??

      Al prossimo capitolo!

  • Ok, le cose cominciano seriamente a farsi interessanti e i fili cominciano a stringersi in una trama in cui Jonathan sembra essere rimasto intrappolato come una mosca.
    Sappi che, se hai deciso di “sporcare” il personaggio di Julia hai tutta la mia stima.
    La storia ha decisamente cambiato marcia e il tempo comincia a stringere… Ma qualcosa mi dice che le avventure di Burx non termineranno con il capitolo 10.

    Attendo il prossimo!!!!

    Unica nota da Grammar Nazi: si scrive Walkie Talkie

  • Ciao Pietro!
    Dico che la perdonerà, così vedremo perché lo ha fatto a fin di bene. Quindi c’è una ragazza per cui hanno del lavoro; Jonathan ha un ruolo importante, il suo conto corrente lo spiega meglio di tanti altri particolari. Ho qualche idea ma è meglio non spenderla e lasciare campo alla tua fantasia.
    Carne al fuoco ne hai messa, vediamo come procede. Molto curioso sono!
    Ciao buon weekend!

  • Questa volta sono riuscito ad arrivare subito, o quasi! 😛
    Ho notato che ti sei preso più spazi, e questo ha favorito molto la narrazione. Ben fatto!
    Veniamo alla parte spinosa. Quello che hai tra le mani è un progetto da un respiro evidentemente più ampio, e c’è il rischio che possa uscire un po’ danneggiato dal fatto di non ci sia abbastanza spazio per esprimere le varie sfumature; alcune cose appaiono, appunto, un po’ troppo affrettate, e in tal modo il rapporto tra i personaggi perde un po’ di efficacia.
    L’amicizia la intuiamo, ma non la percepiamo (sempre dal mio punto di vista), quindi da lettore posso affidarmi solo a quel che mi sta raccontando l’autore, ma la cosa rischia di non avere efficacia in casi di risvolti drammatici, romantici o di tradimento.
    Ultimo punto, ma è del tutto soggettivo, riguarda le scelte finali: credo che si finisca per andare a caso, non conoscendo il contenuto della lettera. Il lettore può intuire, sospettare, in base a quello che ci hai raccontato, però non ha del materiale su cui lavorare la sua scelta. Ma magari volevi solo dare un’effetto di confusione al lettore, e ci può stare. 😉
    Sono convinto che nella versione estesa tutto sia più chiaro e “sentito”.
    Aspettiamo di scoprire il segreto! 🙂 Con rabbia, dice la mia scelta! 😀

    • Il racconto, come già credo di aver scritto in risposta a qualche commento precedente, non terminerà al decimo capitolo; è un progetto più lungo come hai dedotto, probabilmente farò una seconda e anche una terza parte; tuttavia cercherò di chiudere almeno questo arco narrativo.
      Sulle scelte finali, in realtà non penso si vada molto a caso, Julia ha nascosto qualcosa a Jonathan su di lui, quindi potrebbe accettare o meno che lei non gli abbia subito svelato questo “segreto”, una cosa che riguarda lui è che ritengo sia molto importante, ma questo lo scoprirete anche voi nel prossimo capitolo 😉

  • Ciao!
    La prima parte mi ha lasciato completamente senza parole, hai aggiunto un sacco di elementi nuovi che vanno a incasinare piacevolmente la storia e a richiamare l’attenzione del lettore.
    Sarò complottista ma inizio ad avere qualche dubbio su Julia… vedremo!
    Per ora voto che la perdona :3

  • IO CONFESSO SONO UN PO’ DELUSO, NON DA TE, DAGLI UOMINI, DAL LORO FUTURO GRIGIO CHE SOMIGLIA AL NOSTRO PRESENTE DOVE LA POVERTà è RELEGATA IN UN ANGOLO E TUTTO IL RESTO SOMIGLIA ALLO SCHIFO CHE GIà C’è DA NOI.
    VORREI CHE QUESTO TUO RACCONTO DIVENTI UN RACCONTO SENTIMENTALE DOVE ALMENO QUALCOSA DI UMANO CHE NON DELUDE POTREBBE EMERGERE. VOTO CHE LUI SI INCAVOLA, IO AVREI FATTO LO STESSO, CIAO…. BUON LAVORO 🙂

    P.S. scusa il maiuscolo, mio errore.

  • Non ho elementi per stabilire se il nostra Jonathan possa o meno perdonare Julia. Votando “di pancia”, siccome ho voglia di buoni sentimenti in questo momento, voto che la perdona 🙂

    La cosa del “Direttore” è preoccupante: in mezzo capitolo hai introdotto un miliardo di elementi, terribili, preoccupanti ed interessanti. Riesci sempre a tenere l’attenzione alta. Complimenti! 😀

    Ciao 🙂

  • Ciao Pietro!
    Scelta difficile, ho optato per il direttore: mi chiedo cosa significhi il suo “titolo”, e che ruolo abbia realmente sulla Terra. Il tuo stile, il tuo modo di evidenziare alcuni particolari della storia, mi ricorda quello molto piacevole del nostro collega Red Dragon; fantascienza molto “umana”, attenta ai rapporti tra le persone. Vedremo come andrà avanti il tutto, ma la curiosità c’è, indubbiamente. Ben fatto!
    Ciao alla prossima!

    • Ciao Minollo!
      Felice di suscitarti così tante domande 🙂
      Sto seguendo con piacere Red Dragon ed anzi, pian piano sto recuperando anche gli altri suoi racconti già terminati, in effetti per certi versi abbiamo uno stile molto simile.
      L’umanità per me è molto importante, descrivere i personaggi ed il loro carattere penso aiuti il lettore a entrare meglio nella storia.
      Grazi ancora di seguirmi, al prossimo capitolo!

  • Ciao, Pietro.
    Consapevole del fatto che i consigli ti sono graditi, mi permetto di dartene qualcuno:
    dovresti prestare più attenzione alla costruzione delle frasi e rileggere prima di pubblicare, magari ad alta voce, per poter scovare i piccoli refusi e gli errori di battitura.
    Mi piace leggere di mondi che non conosco, soprattutto se sono ambientati nel futuro, quindi, come ti consiglia anche Fenderman, mostraci di più. 🙂
    Bella l’idea delle case in serie, i personaggi ci sono, vanno caratterizzati un po’ meglio.
    Il direttore mi fa venire in mente una serie Netflix, ma non so se ti sei ispirato…
    Voto il giro della città.

    Alla prossima!

  • io, caro Pietro ti confesso che sono un poco sconcertato da Marte che somiglia così tanto alla terra che quasi ti passa la voglia di andare a colonizzarla. Forse ci dovresti mostrare qualcosa di lei che ci sorprenda, per questo voto per vedere la zona Sud chissà che nasconde. Aspetto sviluppi e intanto ti saluto, ciao buon lavoro. 😉

  • Ho notato che la mancanza di punteggiatura e l’inserimento di alcuni caratteri speciali (come i numeri) è forzata dal numero dei caratteri; peccato, perché stona un po’ con lo stile scelto. Lo capisco.
    Credo che la storia non abbia respirato abbastanza. Qualche punto in più.
    Per il resto siamo curiosi di scoprire il segreto di Jonathan.
    Continua così!

    • In questo capitolo ho avuto davvero tante difficoltà a causa dei caratteri, ho dovuto tagliare alcune frasi per accorciarle; e facendolo direttamente qua, ne ha risentito la punteggiatura; ammetto di non aver fatto un secondo controllo dopo i tagli, errore mio, e rileggendolo ora, me ne accorgo anche io; ho fatto un grosso errore ???
      Il segreto verrà svelato (caratteri permettendo)!
      Anche se la scelta dovesse ricadere sulla Terra, qualche cosa verrà spiegata, ma non troppo, quindi spero di riuscire a darvi un idea di chi sia il Direttore, ma allo stesso tempo, anche di svelare il segreto di Julia, vedremo cosa riuscirò a fare nel prossimo capitolo.

      • la prossima volta per recuperare caratteri togli le dialog-tag come ad esempio:
        «Mmmmh, certo che July se li sceglie sempre attraenti» esordì (6 caratteri risparmiati), oppure
        «Ruby se non la smetti giuro che ti licenzio»

        Poi vedendo Jonathan, si ricompose e con nonchalance disse (5 lettere in meno)

        «ciao Jonathan, accomodati pure»
        le virgolette magistrali « » indicano già un dialogo quindi disse non serve da solo, esordì un po’ meno perché può dare un senso di esuberanza ma potevi comunque evitarlo

  • Partiamo assolutamente dalla Terra!!!

    Bene, sei decisamente salito di ritmo e la scrittura scorre che una meraviglia, bravo!

    Un solo consiglio. Quando fai un cambio di scena, come il paragrafo finale, magari usa i “***” (li consiglio centrati) che aiutano a capire che stiamo cambiando location.
    Di sicuro ci hai pensato ma non ti saranno bastati i 5000 caratteri!

    Alla prossima!
    PS: ora sono più curioso di prima.

  • Ciao Pietro!
    Ho recuperato la storia di Jonathan; intanto mi colpisce la data, hai scelto un futuro diciamo così, “remoto”!. Mi piace molto come in una storia molto avanti nel tempo i rapporti umani costituiscano un continuum valido sempre, una costante della nostra esistenza, ivi comprese le puntualizzazioni piccate di Herkshell. Stiamo vivendo le faccende e gli impacci di un comune mortale (ricco) lontano da casa (almeno così sembra) che ha perduto in qualche modo la memoria.
    E’ una fantascienza in fondo non così lontana da noi, e il viaggio di Jonathan incuriosisce e si fa seguire con piacere.
    Nella prosa trovo che ogni tanto, per battere il tempo al lettore (se così posso dire!) io diminuirei le virgole ed utilizzerei di più il punto e virgola, proprio per suggerire pause un pochino più nette tra argomenti o affermazioni che possano meritare una distanza più pronunciata.
    Ho riletto quanto scritto, e mi sembro un tantino contorto … spero invece di essermi spiegato; la mia è solo un’opinione.
    Complimenti per il mondo che stai delineando! Ti seguo e visiterei la città con Jonathan.
    Ciao e buona giornata!

    • Ciao Minollo, benvenuto!
      Grazie per i consigli, come avrai notato dal primo capitolo ad ora, credo di aver fatto grossi progressi, ma devo ancora migliorare; i consigli li accetto sempre, ma anche le critiche, se dovessero essercene .
      SI, sono andato molto lontano nel futuro, ma effettivamente molte cose che descrivo, non sono poi tanto lontane dai giorni nostri.
      Purtroppo credo che slitteremo avanti di qualche settimana, ma come ho sempre promesso, la città verrà visitata, a pezzi magari, ma ve la mostrerò tutta!
      Ancora grazie e al prossimo capitolo!

  • Ammetto che tutto mi sarei aspettata tranne questo!
    Capitolo interessante, sono davvero curiosa di vedere cosa succederà dopo e se si arriverà a scoprire il motivo dell’amnesia o se ci sarà qualche altro colpo di scena.
    Io voto per cercare casa con l’aiuto di Julia!

  • Un racconto fantascientifico ambientato sul pianeta Marte in un futuro molto lontano è indubbiamente un genere che attira sempre la mia attenzione. Benché avrei preferito magari avere un maggiore descrizione dei particolari che formano questa tua visione futuristica di questo mondo, capisco anche il rischio di fare passare la tua storia in secondo piano rispetto all’ambientazione stessa in cui si sviluppa.

  • Rieccomi, Pietro. Ho votato per andare avanti di qualche settimana.
    Ho trovato davvero crudele che la I.A. si autocancelli dopo aver settato il dispositivo ?
    Stai pennellando un mondo futuristico complesso e interessante, mi è piaciuta l’idea di far risaltare soprattutto il “non detto” dell’olospot sulla città dell’albero. Mi è sembrato un po’ ridondante che l’infermiera dica che il pacco è arrivato col drone, in fondo immagino sia la normalità nel tuo mondo, no? ?
    Se lo vuoi comunque scrivere, è importante che passi in modo il più naturale possibile. Io mi regolo così: mi chiedo come direi, oggi, che qualcuno ha ricevuto un pacco? Penso direi qualcosa del tipo “È arrivato un pacco per te”, oppure “È passato il corriere, ha lasciato un pacco”, non direi “È arrivato un pacco per te. L’ha portato un corriere”. Queste considerazioni, mi porterebbero a traslare la situazione al futuro non scrivendo “è arrivato per lei con un drone”, bensì “un drone ha consegnato un pacco per lei”. So che penserai che sono un po’ malato, ma, nel secondo caso, mi sembra che l’informazione che voglio dare ai miei lettori (nel mio futuro i droni consegneranno i pacchi… oddio, tra poco anche nel nostro presente! ?) fluisca in modo più naturale.
    Tutto qui, ti ho lasciato un altro commento chilometrico… mi capita, ma poi smetto ?
    Ciao, ti auguro un ottimo weekend

    • Ma ben ritrovato !
      Grazie per i complimenti e per i consigli; in effetti del drone lo avrei potuto scrivere in modo diverso, ma volevo che fosse chiaro che il pacco era arrivato in modo “anonimo”.
      Si, i pacchi consegnati dai droni in effetti non è molto lontana dal presente come cosa, ma come vedremo più avanti (spazio permettendo), su Marte non esistono i cosiddetti Rider, anche il deliveroo di Marte è svolto dai droni, in fondo, possono volare!!
      Scrivi quanto vuoi, leggo tutto, ci mancherebbe 😉
      Buon weekend ed al prossimo capitolo.

  • Ciao, Pietro.
    Vedere attraverso gli occhi dell’autore una realtà diversa dalla nostra, futura o distopica che sia, è una delle cose che mi piace di più dei racconti (o anche film) di fantascienza; quindi, mi piacerebbe moltissimo fare un giro per la città e vedere come la immagini, ma il tempo stringe o meglio a stringere sono i caratteri e non c’è tempo per il tour 😉 per questo voto: avanti veloce.
    Questo capitolo guadagna molto rispetto agli altri, ci sono ancora alcuni punti un po’ troppo raccontati, servirebbe qualche dettaglio in più, ma sei sulla buona strada. 🙂
    I personaggi sono interessanti e la storia tiene, il colpo di scena sui nove zeri ci sta bene e apre la strada a qualche altra domanda: Jonathan è davvero un riccone? O, magari, è un delinquente? Chissà, sarà tuo compito mostrarcelo.

    Alla prossima!

  • Ciao Pietro!

    Questo tuo nuovo episodio scorre bene e hai perfezionato il tuo approccio al meccanismo di The Incipit trovando il modo di “far respirare” quello che scrivi.
    Bene bene, come al solito sforni personaggi interessanti.
    Ora: Jonathan è ricco, ma cosa vuole esattamente la polizia da lui?

    Io dico di fare un salto di qualche settimana!

  • Scopriamo qualcos’altro sul protagonista ma il mistero continua a infittirsi, lo trovo davvero un buon ritmo per continuare la storia.
    Ho apprezzato un sacco l’idea di Karen, sono stata molto contenta che alla fine l’abbia tenuta, penso sarà tutto più interessante con lei in giro.
    Io voto per chiamare Julia, sono davvero curiosa di vederli interagire!

  • Finalmente sono riuscito a commentare. Chiedo anticipatamente scusa, ma la tua velocità di pubblicazione mi ha preso alla sprovvista. ;P
    In ogni caso faccio un commento generico per dire che la storia mi è piaciuta molto. Il nostro Jonny (lo chiamerò così per simpatia. ;P ) è sicuramente un tipo sveglio, ma l’assenza di ricordi gli impedisce di mettere a frutto quella che sicuramente è la sua capacità base.
    Ancora non si è scoperto nulla, ma karen è sicuramente intrigante e penso che lui scapparebbe, magari cercando di avere spiegazioni proprio dalla misteriosa IA
    Molte cose scritte in altre recensioni le ho scritte io. In ogni caso sono curioso di andare avanti.
    ^_^

  • Ciao, Pietro.
    Bene, il capitolo spiega qualcosa sullo stato d’animo del protagonista, triste e confuso al punto di voler tenere con sé un I.A. con poco più di una voce e qualche spiegazione sul funzionamento del bracciale. Visto che hai accolto i miei consigli la volta scorsa, mi permetto di farti notare ancora qualcosina: sarebbe più indicato usare le caporali o le virgolette al posto dei segni più e meno, con word puoi arrivarci da “inserisci simboli” e creare una scorciatoia, per usarle più agilmente. C’è un’incongruenza, piccolissima, ma te la faccio notare perché, a mio parere, deriva da una mancata rilettura del testo: “Karen” saluta Burx con un bel “ciao” a inizio messaggio, poi gli dà del lei; dice che si distruggerà dopo aver aiutato l’avvio dell’aggeggio, ma rimane con lui dietro sua richiesta. Dopo lo spieghi, e va bene, ma forse sarebbe stato meglio omettere il messaggio relativo all’autodistruzione ed eventualmente aggiungerlo alla fine della conversazione.
    Una delle cose che insegnano i vari libri sulla scrittura creativa è la chiarezza, il lettore non deve interrompere l’immersione nella storia per fare mente locale e capire ciò che legge, per questo motivo ti consiglio di non usare unità di misura poco conosciute qui da noi, invece di pollici, usa centimetri o ancora meglio non specificare troppo, il lettore può evincere quel che vuoi mostrargli semplicemente immaginando un “suo orologio senza lancette”. Le descrizioni minuziose non servono ad arricchire il testo, pochi tratti, se ben assestati, bastano per dare corpo a una scena. 🙂
    Occhio a po’ che va con apostrofo e non con accento.
    A questo punto però voglio anche farti i complimenti per la costruzione della trama, una cosa alla volta, ci stai portando nella vita di Burx e presto sapremo qualcosa di più su quel che è stato e sul perché abbia perso la memoria. La tua è una buona idea, sono sicura che la svilupperai alla grande.
    Tieni conto che molti dei consigli che ho dato a te, sono stati dati a me negli anni qui; perciò, accettali come gesto amichevole volto ad aiutarti (anche se avrei bisogno di molto aiuto a mia volta! Perciò, non esitare a criticare i miei scritti se qualcosa non ti convince o noti erroracci, che faccio spesso, soprattutto con la punteggiatura 😉 e dire che ho letto un sacco di roba sulla scrittura creativa, ma tant’é…)
    Bene, ho scritto abbastanza. 🙂

    Alla prossima!

    • Ciao, Keziarika!
      Effettivamente si, in tutta la sua prima frase, Karen da del tu, poi torna a dare del lei ed infine, dopo la richiesta di Jonathan gli ridà del tu; a rischio di spoiler ti rispondo: sei sicura che io abbia fatto un errore? 😉
      Stessa cosa sull’autodistruzione, quel messaggio è voluto, ma tutto verrà chiarito un giorno… ora basta con gli spoiler!
      Come sempre, grazie dei consigli, come vedi sto apportando modifiche man mano che vado avanti per cercare di migliorare i capitoli, soprattutto per quanto riguarda le parti parlate, quindi metterò in pratica anche questo nuovo consiglio volentieri!
      Confesso, non ho mai letto nulla sulla scrittura creativa, ma a questo punto, penso che dovrò rimediare al più presto, se può aiutarmi a migliorare ancora di più.
      Per tutti gli altri consigli, grazie ancora e, si, nel mio piccolo, se dovessi notare errori nel tuo racconto, te li farò notare; quindi tu, continua a “riprendermi” e non metterti nessun problema, come ho già detto, se l’errore è fatto notare per intero, lo accetto volentieri.
      Che altro dire? Alla prossima, e grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato per questo commento.

  • Bravo Pietro, hai davvero una gran padronanza ad alternare i pensieri di Jonathan con le sequenze descrittive di quello che accade momento per momento.

    ps. Solo un suggerimento dal mio personalissimo punto di vista in questo pezzo:
    ” era fatto di un qualche materiale che lo fece aderire”, io qui specificherei di che materiale si tratta, magari anche un nome inventato, a meno che non vuoi far capire che è Jonathan a non averne idea.

    Comunque è uno splendido episodio per me, mi piacerebbe vedere Julia che entra in azione

  • Ciao, Pietro.
    Sono passata a rendere la cortesia. La tua storia si prospetta interessante, la perdita di memoria prospetta sempre un ventaglio di possibili sviluppi e se si trova una chiave originale per raccontarla si ha tra le mani dell’ottimo materiale. Io avrei sfruttato questa opportunità per far percepire al lettore le sensazioni del protagonista mentre assapora la zuppa e avrei tralasciato alcuni particolari che non sono necessari (lo sarebbero in un romanzo, ma per un racconto basta molto meno, pochi tratti, ma bene assestati). Ho notato che usi “affianco” al posto di “a fianco” l’ho trovato in entrambi i capitoli, magari non ci hai fatto caso 😉
    Comunque l’idea è buona e la scrittura non è male. Snellisci un po’ la narrazione, la storia di sicuro ne gioverà e avrai anche la possibilità di utilizzare tutti i caratteri al meglio. 🙂
    Voto per l’apertura del pacchetto perché sono curiosa di sapere cosa contiene. 🙂
    Alla prossima!

    • Ti ringrazio per essere passata ed aver lasciato anche un così bel commento.
      Forse il mio grande problema nasce proprio dal fatto che Jonathan Burx, nasce come romanzo, della quale ho già scritto anche parecchi capitoli ( anche se ancora da revisionare); ho deciso di provare a “pubblicarlo” qua con più calma (sicuramente ci saranno vari prosegui, dopo il decimo capitolo), soprattutto per cercare di migliorarlo, rispetto a quello che ho già scritto in precedenza.
      L’ amnesia è forse il punto forte, spero di riuscire a spiegarla entro il decimo capitolo, ma la vedo difficile .
      Ti cito: “Ho notato che usi “affianco” al posto di “a fianco” l’ho trovato in entrambi i capitoli, magari non ci hai fatto caso” GRAZIE! GRAZIE DI CUORE!
      Non è che non ci ho fatto caso, credevo di scriverlo corretto! Finalmente qualcuno che mi fa notare anche quali errore faccio, ancora grazie.
      Perdona la risposta lunga chilometri, ma sappi che sarai sempre la benvenuta anche solo per farmi vedere gli errori, a presto 🙂

  • Ciao Pietro
    Allora ammetto nel complesso di aver preferito il primo episodio, in questo secondo ho avvertito forse un piccolo calo di ritmo, però mi è piaciuto molto come hai deciso di spiegare la città. Sono comunque curioso di sapere dove va a parare adesso la storia. Intanto ho votato perché apra il pacco subito

  • Da ex giocatore di D&D riconosco nella descrizione della “City” un Master.
    Questo capitolo scorre più liscio del primo,ancora qualche errore di battitura (o correzione automatica del testo)
    Del nostro protagonista sappiamo il nome ma del suo aspetto o dei suoi segni particolari ancora nulla.
    Io sto con una bella dormita e il pacchetto poi…. anche visto della sua amnesia….

  • Trovo che questo capitolo, benché sia servito ad illustrarci la situazione ambientale, possa aver finito con il togliere il focus sulla storia che avevi intenzione di raccontarci. Ho delle domande, più di logica, per capire quello che sta succedendo, ma le rimando ad un’altra occasione. Lasciamo tempo per farci raccontare qualcosa di più.
    Consigli: maggiore attenzione al testo, per evitare alcuni errorini fastidiosi. Prendi un giorno in più per la revisione, nel caso, c’è tutto il tempo! 😉
    Forse il capitolo poteva essere utilizzato per raccontarci qualcosa in più sul personaggio e il suo potenziale legame con la città. Ma sono interessato a vedere dove ci vuoi portare la storia 😉

    • Ben ritrovato!
      Innanzi tutto mi fà piacere che questo capitolo ti abbia suscitato altre domande, il mio scopo era anche quello; ci tengo a precisare che no, ti assicuro che il Focus della storia non è stato tolto, l’ambientazione è molto più ampia di come possa sembrare, ma la scopriremo passo per passo assieme a Jonathan.
      I consigli sono sempre ben accetti, ma nel prossimo, ti prego scrivi pure gli errori, purtroppo io continuo a non vederli, quindi non metterti nessun problema, se me li indichi mi fai solo un grandissimo favore.
      Per finire, non posso raccontare qualcosa di più sul personaggi, non ancora per lo meno, scopriremo di più assieme a lui, d’altronde ha perso la memoria.
      Sei convinto che ci sia un legame tra lui e la città? e’ una buona ipotesi, ma non la confermo e tantomeno la nego, dovrete aspettare anche per scoprire questo mistero 😉

  • Ho adorato l’uso dello spot pubblicitario per descrivere la città, davvero una fantastica idea!
    Questo capitolo mi è risultato più “chiaro” rispetto a quello precedere e mi è piaciuto questo cambio.
    Sono una persona curiosa, quindi voto per il pacco importante da aprire subito!

  • Il pacchetto è decisamente troppo importante!

    Questo capitolo è decisamente più focalizzato del primo e sono super contento che tu ci abbia raccontato la città dell’albero senza srotolare un papiro di testo, ma ti sia ingegnato ad elaborare uno spot che lo presentasse sia a noi che a Jonathan nello stesso momento.
    Il modo in cui hai strutturato Marte mi piace, quindi non vedo l’ora di scoprire se in questo benedetto Sud ci hai infilato qualcosa di piccante se viene volutamente ignorato persino dal commercial…

    Attendo il prossimo episodio!

    • Sarà davvero così importante? Lo scopriremo…
      Grazie per l’apprezzamento, hai centrato pienamente il mio scopo, sapevo che per via dei voti, molti si sarebbero aspettati un capitolo noioso, pieno di descrizioni della città nei minimi dettagli, ma ho preferito dare solo una vista ampia (ma anche centrata) sulla città, andremo poi a scoprirla piu nei dettagli assieme a Jonathan.
      Sud? non c’è niente a Sud, c’è la grande quercia, l’albero che sta al “centro” della città, se ci fosse altro ne avrebbero parlato nello spot altrimenti, non credi? 😉
      CI vediamo nel prossimo capitolo!

  • Rieccomi, Pietro. Ho votato la città dell’albero.
    Un incipit interessante, l’ingresso della signora in rosso è molto d’effetto, anche se non ho capito bene perché si è cambiata… stava così bene ?
    Ci sono un po’ di refusi evitabili che disturbano – un po’- la lettura ?
    Andrei a capo più spesso, soprattutto per i dialoghi che – soprattuttissimo ? – non dovrebbero cominciare con la lettera minuscola.
    Leggo che uno dei tuoi problema è la scarsità di caratteri a disposizione: non devi considerarli solo come un limite, bensì come uno sprone, a limare, tagliare parti inutili, che siano intere frasi o aggettivi o parole troppo lunghe. Ti faccio un esempio: “il bagno di essa”, a parte che è bruttino, è proprio necessario? Entra in in una camera di ospedale, scrivi di un bagno, un lettore medio è in grado di capirlo. Abbi un po’ di fiducia, nel lettore, fagli immaginare qualcosa ?. Oppure: le scarpe che arrivano col drone. Belline, molto fantascientifiche, ma avevi già reso l’atmosfera coi vestiti nella busta sottovuoto. Perché non scegliere una delle due cose e risparmiare caratteri per il resto del capitolo?
    Oppure, ancora: la ragazza chiama il capitano col nome di battesimo. Ma allora, per mostrare un eccesso di confidenza sgradito a Herksel, puoi anche farle dire solo “Buonasera Herksel”, risparmiando un intero capitano, ossia ben otto caratteri ?.
    Okay, scusa il commento prolisso, ho voluto esprimere le mie opinioni perché penso che dal confronto si cresca tutti.
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana ?

  • L’ambientazione è decisamente interessante, un uomo che non ha ricordi e una donna che sembra essere sofisticata ed affascinante. Direi che gli ingredienti per catturare il mio interesse ci sono tutti! La mia scelta è stata la prima, sono curioso di sapere di più su questa ambientazione marziana!

  • Mi intriga il fatto che siamo su Marte, non vedo l’ora di continuare a seguire la storia. Quello che mi disturba un po’ è l’uso della punteggiatura, rallenta un po’ lo svolgimento della storia.

  • Mi è piaciuto lo stile narrativo, anche se ho detestato la scelta della punteggiatura dei dialoghi, che rende tutto un po’ confusionario (solo in quelle parti). Ma è un preferenza del tutto personale.
    Un consiglio può essere di prenderti più spazio, così da alleggerire la lettura.
    Attendo di conoscere qualcosa in più sul personaggio e sulla direzione della trama 😉
    Buona scrittura!

    • Purtroppo i caratteri disponibili mi hanno messo in grossa difficoltà, sono conscio che così la lettura è soffocante e confusa, cercherò di mantenere più spazi nei prossimi capitoli, anche se questo inciderà molto su tutto quello che potrò scrivere.
      Sono comunque felice che ti sia interessato, il personaggio nasconde tanti misteri e la direzione della trama…purtroppo non dipenderà solo da me !

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