L’ultimo uomo rimasto

Dove eravamo rimasti?

Appena arrivati al casello succede che... Nathan scese dalla macchina e ruppe con un crik la sbarra che li imepdiva di andare avanti. (100%)

L’arrivo a Roma

Mentre stavano percorrendo l’autostrada per andare a Roma, si accorsero che c’era un casello autostradale, Nathano si fermò, sbuffò e disse al suo amico: “Ti pare che siamo nel 2036 e ci sono ancora i caselli autostradali?”

Ovviamente era ironico, scese dalla macchina, andò ad aprire il portabagagli e prese un crik, con lo stesso attrezzo apaccò la sbarra che l’impediva di oltrepassare, non gli andava di perdere tempo. Ormai era morto l’uomo che stava all’interno del casello, si vedeva che era con le labbra serrate ed il corpo era rigido, si capiva che non stava affatto dormendo, altrimenti non avrebbe avuto quell’aspetto. Rompendo la sbarra rimise a suo posto il crik, ritornò a sedersi in macchina a partirono verso Roma. Manuel abitava in un piccolo paesino agricolo del Salento e si stavano facendo molta strada con quell’automobile, aveva fatto il pieno di benzina e teneva le scorte. Passò una notte intera e videro la strada attraversata da un orso, spensero i fari per non spaventarlo e per non provocarlo. Era una femmina ed aveva con se due cuccioli. Mai far arrabbiare una mamma orsa. Il tempo che se ne andò e sulla strada non c’era più nemmeno uno dei suoi cuccioli ripartirono per andare a destinazione. Nathan si sentiva stanco e dato che sulla strada non c’era pericolo di incidente stradale, frenò al centro strada e disse a Manuel di addormentarsi con lui, che domani mattina lo avrebbe portato a Roma.

Passò il mattino successivo ed erano le sei. Il Sole era alto nel cielo e dava un colore bellissimo al cielo. Era azzurro ormai, nessuna nuvola, nemmeno le famigerate scie chimiche, solo rondini e rondoni, a volte anche piccioni. Nathan chiese, “Tutto bene?”

“Signor sì signore” Disse lui per scherzare un po’, come se lui fosse un suo superiore. Aver dormito al centro strada, adesso che la popolazione era diminuita drasticamente non era un problema e poi era stato sempre il suo sogno, essendo un tipo spericolato. Dalla Puglia alla Campania, dalla Campania al Lazio, per la maggiro parte passando per i tratturi, per non trovare nessun caselo, ma solo una volta lo avevano trovato e lo avevano distrutto. Adesso potevano percorrerli tutti, tanto li avrebbero distrutti e potevano passare ad alta velocità davanti le telecamere autostradali, tanto non potevano più pagare nessuna multa, non si vedevano altre persone in giri, nemmeno forze dell’ordine. Poi telecamere, semafori e caselli autostradali non funzionavano più, siccome non esistevano persone a farli funzionare.

Eccoci arrivati finalmente a Roma, videro che esistevano ancora automobili per le città, la maggiro parte tutti ferme. Gli sembrava strano di vedere alcune macchine ancora in funzione, credeva di essere l’unico, oltre al suo nuovo amico ad essere vivo. Adesso doveva parcheggiare su un parcheggio sicuro. Non voleva mica pagare una multa! Appena parcheggiata l’auto, si accorse che non c’era nessuno in giro; “Che strano!” Pensò, “quando eravamo in macchina avevo visto altre macchine in giro, adesso non vedo più nessuno. Manuel, ti va di andare in un bar?”

Manuel rispose; “Certo! Mi va, vorrei vedere se siamo gli unici oppure se c’è rimasta altra gente. maledettamente tutti i bar erano chiusi, Roma non era come quel paesino dove vivevano loro, era immensa, era una metropoli e col passare degli anni, era diventata altamente tecnologica. Erano passati per il centro storico della capitale ed avevano intenzione di scoprire i segreti del Vaticano. Fortunatamente avevano trovato Piazza San Pietro e ci erano passati all’interno. Si accorsero che il portone della Basilica era spalancato. Nella gioia di Nathan e di Manuel potevano finalmente entrare e vedere l’interno. Il primo dei due voleva conoscere i segreti, l’altro voleva solo pregare. Dentro la basilica si stava al fresco e si stava benissimo, avevano visto che era completamente vuota e c’erano solo le statue: Il Mosé di Michelangelo e la Pietà, scolpita dallo stesso artista. Manuel si sedette su un banco per pregare, ma l’amico lo lasciò fare, così poteva riposarsi un po’ e dover scoprire cosa c’era di così tanto misterioso di quella chiesa, una delle più grandi al Mondo. Finito di pregare si alzò ed avvisò il suo amico che potevano pure visitare quando volevano, tanto nessuno gli ocrreva dietro e non erano mica in quelle gite turistiche di cui il gruppo corre e scappa e vedono poco niente, adesso potevano finalmente stare tutte el volte che potevano e se avevano fame, nello zaino di Nathan c’era tutto quello che volevano. Si accorsero che c’erano molte statue pagane e poche statue cristiane, imbarazzante! Ecco perché molti cristiani perdono la fede o alcuni si incuriosiscono semplicemente delle altre religioni, senza però perdere la fede cattolica. Erano scesi in una cripta e c’erano molte statue riguardanti la mitologia romana, tra mostri e dei, poi c’erano pure le statue a mezzo busto dei filosofi greci e romani, c’erano tutti gli imperatori romani e c’erano anche le statue dei loro stretti familiari.

Dove si spinge la curiosità dei due amici?

  • Nell'esistenza del cronovisore. (100%)
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  • Nella biblioteca vaticana. (0%)
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  • Nei giardini vaticani. (0%)
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12 Commenti

  • Il bussare alla porta mi sembra un momento giusto per far uscire il nostro protagonista dalla sua situazione sedentaria.

    Troppe infodump messe tutte insieme. Lo faccio anchì’io e mi è stato detto che ne do troppe tutte insieme 🙂 Sarebbe il caso di spezzettare le informazioni con i dialoghi e le azioni del protagonista 🙂 Tuttavia, come dissi in un tuo precedente racconto, mischiare informazioni che non c’entrano con l’azione può portare a confusione. Sì: è un mestiere difficile, lo scrittore 😉

    Ciao 🙂

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