Moonlight Shadow

Genova, 12 - 02 - 2030

Il debole sole di febbraio illuminava ancora la spiaggia mentre mi perdevo fra le pagine de Il mare senza stelle. La mia fidata coperta della Quechua a quadretti blu e azzurri mi riparava dall’umido della sabbia, ancora bagnata dalla pioggia dei giorni precedenti, ma almeno da mezz’ora avevo dovuto cedere a rimettermi il cappotto se non volevo rischiare di passare la serata alla mercé di un’emicrania.

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Girai pagina e tornai a nascondere la mano dentro la manica, dandomi della stupida per essermi dimenticata i guanti nelle tasche del piumino.

Ma nemmeno la prospettiva di prendermi un colpo di freddo poteva distrarmi in quel momento, già una volta avevo perso il filo della narrazione e avevo dovuto rileggere le venti pagine precedenti per tornare sugli intricatissimi fili che creavano il racconto.

No, Il mare senza stelle non era uno di quei libri in cui potevi permetterti d’interrompere la lettura a metà capitolo, ma soltanto quando lo decideva lui, ovvero, quando iniziava un’altra parte di storia.

Girai pagina con foga, ritrovandomene davanti una bianca affiancata da una decorata che indicava l’inizio di un altro libro, il quarto, intitolato: Scritto nelle stelle.

Il mio cuore fece una capriola quando un altro piccolo tassello di quell’avventura andò al suo posto, riempiendomi di quella dolce sensazione che soltanto scoprire un segreto prima che venga rivelato può regalarti.

Feci un respiro profondo mordendomi le labbra, mettendo il segnalibro fra le pagine mentre lasciavo stemperare tutte le informazioni ed emozioni in cui ero immersa.

Poggia il libro al mio fianco con cura sulla coperta, dando una piccola pacca amorevole sulla copertina.

– Ci voleva – sospirai alla spiaggia deserta, allungando le gambe nella sabbia di sassi e lasciando che le punte dei Dottor Martens vi affondassero.

Era da giorni che agognavo un pomeriggio simile; una fuga da casa, dagli esami e dai pensieri.

Una piccola onda rotolò poco lontano dai miei piedi con un fruscio, l’acqua cristallina non ancora inquinata dagli scarichi delle barche dei turisti.

Chiusi gli occhi, respirando a fondo l’aria salmastra così carica di sale da fartelo sentire sulla pelle e sulla lingua soltanto respirando, mentre piccole onde s’infrangevano irregolari contro gli scogli vicini.

In lontananza c’era un cane che giocava nella sabbia, dietro la Aurelia con il traffico delle cinque del pomeriggio, ma che magicamente non riusciva a raggiugere la spiaggia.

Forse questo posto è letteralmente magico mi ritrovai a pensare mentre infilavo una mano fra i piccoli sassi facendoli scorrere fra le dita. 

E non sarebbe nemmeno così strano visti gli ultimi tempi… visto cosa sta accadendo…

Guardai il sole sparire dietro l’orizzonte, illuminando ancora per qualche minuto le gru del porto prima di lasciare soltanto una leggera luce che non sarebbe mai bastata per tornare a leggere.

Sospirai e iniziai a rimettere le cose dentro lo zaino, facendo ancora una carezza al libro, promettendogli che presto sarei tornata a dipanare i suoi misteri.

Quando finì di arrotolare con difficoltà la coperta, però, ero sicura di una cosa: per quanto fossi rilassata, non ero ancora pronta a tornare a casa.

Non posso scrivere i miei incubi in una stella di carta e buttarla via, ma posso prendermi una cioccolata calda e regalarmi una dose extra di endorfine decisi lanciando un’occhiata distratta al telefono, ignorando la serie di messaggi ricevuti.

Arrancai sulla collinetta di sabbia, approfittandone per infilarmi le cuffiette prima di raggiungere il muretto che separava la sabbia dal lungomare, confine dopo il quale il rumore del traffico e della città avrebbero preso il sopravvento sul mare.

Il cambio di terreno mi fece incespicare, rischiai di scivolare sulle piastrelle lucide della passeggiata ancora leppegose per la pioggia e la mareggiata. Scrollai i piedi, sbuffando quando mi accorsi che immancabilmente mezza spiaggia si era infilata nelle scarpe, nonostante la chiusura fosse ben oltre la caviglia.

Questa è decisamente una magia di cui farei a meno sbuffai incamminandomi.

In quel momento la tasca della giacca cominciò a vibrare in modo persistente.

Presi il telefono, sperando che fosse solo una catena di messaggi, ma il display era acceso e sopra, nero su bianco, vi troneggiava la scritta MAMMA.

Respirai a fondo, mentre una morsa mi stringeva il petto, ma risposi.

-Dimmi mamma. –

-Dove sei? –

-In spiaggia a leggere. –

-Torni a casa? –

-Fra poco, volevo fare ancora un giro per… –

-Monrith McGowan, il sole è calato, fa freddo, non è estate, devi tornare a casa. –

-Si sta ancora bene, neanche mezz’ora e torno. –

-Ho detto torna. Subito. A casa. –

Vaffanculo.

Ma non posso risponderle così, per quanto avrei voluto.

Smisi di camminare e fissai la mano libera, che si apriva e chiudeva in un pugno circondato da una rassicurante nebbiolina nera.

-Il tempo di prendere l’autobus – risposi infine, girando i tacchi verso la fermata al di là della strada.

-Ti voglio bene –

Io non lo so.

– Te ne voglio anche io – e chiusi la chiamata.

Come si comporterà Monrith una volta a casa?

  • Sarà arrabbiata e non vorrà sentire ragioni (19%)
    19
  • Sarà nervosa ma riuscirà a trattenersi (81%)
    81
  • Sarà tranquilla e amichevole (0%)
    0
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172 Commenti

  • E così siamo arrivati anche a questo finale.
    Storia con una conclusione abbastanza drammatica, ma che ho trovato appunto per questo piuttosto interessante. Non esclude possibili seguiti, in realtà, lasciando al lettore la liberta di immagine cosa possa accadere.
    I miei complimenti!
    Sono contento del fatto che tu sia riuscita a portare a termine questa storia 😉
    Continuerai?

    Trovi la lettura della storia sempre su Youtube:
    https://youtu.be/qXPn2PnnQuA

  • Finalmente un nuovo capitolo! Penultimo purtroppo! E dico purtroppo perché a me sembra che ci sia ancora moltissimo da raccontare! Io ho votato per Notre-Dame perché ho un debole per le cattedrali!Comunque bravissima come sempre!

  • Ciao Sagiwi,
    ho letto adesso tutti e otto i capitoli; vuol dire che il racconto mi ha preso. Brava, un piccolo appunto: più di una volta hai usato il passato remoto nella prima persona del verbo sentire ( sentì), mi sembra corretto (sentii).
    Ti seguo, voglio sapere come va a finire la storia. Alla prossima.

  • Ciao Sagiwi! Racconto mooooolto interessante. Mi è piaciuto molto! 10 capitoli non basteranno per concludere la storia e mi aspetto un seguito. Ho votato per andare via subito. Direi che i cattivi sono non aspetteranno a mettersi sulle loro tracce ed è necessario andare via il prima possibile. Al prossimo capitolo. Ciao!

  • Dunque, ricapitoliamo: Moon ha appena distrutto ciò che doveva tenere a bada i suoi poteri, ucciso non si sa quanti dei FU, eliminato coloro che era preposti a fermarla e tutto senza battere ciglio. Quindi le cose sono due: o la FU non sa più che pesci pigliare o, più probabilmente, è stata colta di sorpresa ma ora si è riorganizzata e partirà all’attacco ben più preparata contro i suoi poteri, anche al massimo livello. Abbiamo poco tempo prima che si riorganizzino, quindi è meglio andare avanti e parlare mentre camminano.

    Da tre, purtroppo, sono rimaste in due. Ok, Anna potrebbe ritornare, ma sarà amica o nemica?

    Ciao 🙂

    • Ciao!
      Grazie per aver letto, ci sono tante cose che vorrei inserire nei prossimi capitoli e rispondere ad un sacco di domande ma farò il possibile nel limite dei caratteri.
      Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, e non dovrei avere molto prima di pubblicare il prossimo :3

  • Finalmente un nuovo capitolo! Mi è piaciuto molto come hai utilizzato le ombre, e quando ho letto “parliamo come uno” mi sono immaginato la classica voce doppia che si sente spesso nei film quando qualcuno è posseduto (o simili). Bel capitolo! Io direi che parlano strada facendo!

  • Ciao Sagiwi!

    Altro bel capitolo! Mi è piaciuta la narrazione in questa sezione più rurale, e mi è piaciuto anche il modo in cui hai portato Mon e le altre ad essere catturate. Io voto per la base militare!

    PS: ammetto che ho sperato che Mon scatenasse tutti i suoi poteri, facendo a pezzi i soldati e, magari, sconvolgendo le sue compagne. Però va benissimo così perché al suo risveglio sarà ancora più carica!

    Attendo il prossimo capitolo!

  • Ciao Sara.
    Felice di aver ripreso il tuo scritto; hai una capacità notevole di far immergere il lettore nella tua storia, me compreso nonostante non sia un seguace del genere fantasy.
    Complimenti!
    La mia scelta, come vedo la maggior parte di chi ti ha votato, è legata al mio amore per la natura e per l’enorme utilità che può avere il potere di guarire.
    Alla prossima! 😉

    • Ciao!
      Non sai quanto mi faccia piacere sentire che sono riuscita a farti immergere nella storia nonostante tu non sia un super appassionato di Fantasy.
      Spero di riuscire a scrivere e pubblicare il prossima capitolo entro la prossima settima, grazie per essere passato :3

  • Ci servono dei guaritori in questo Party, quindi si vada per Giulia e Anna. ;P
    In ogni caso, il capitolo è stato molto interessante. Specie vedere la natura che riconquista, non solo con la magia, le parti delle città catturate e di come gli uomini siano sempre distruttivi. proporrei la creazione di un istituto di protezione per i draghattini. ;P

  • Bel capitolo come al solito! Mi è piaciuto molto anche perché il potere della protagonista mi ha vagamente ricordato il potere di un personaggio di Sanderson (che adoro). Io voto per aria e acqua! Combinati potrebbero fare grandi cose!

  • Ciao Sagiwi!

    Bel capitolo! E ancora una volta ti faccio i complimenti perché mi piace come stai gestendo il worldbuilding della tua ambientazione, aggiungendo un pezzetto ogni volta. Ammetto che sono davvero molto curioso di capire come proseguirà la storia e adoro quando si fanno esplodere i conflitti famigliari!

    Attendo il prossimo capitolo!

    io voto perché parta subito!!!!

  • Secondo me vorrebbe partire subito, ma io sono curioso di questi luoghi, quindi la facciamo riposare per una sera 🙂

    Ottimo lo spaccato familiare: ora ne sappiamo qualcosa di più, anche se ancora non ho capito il ruolo del padre in tutta questa storia eccetto che lui voleva bene a Monrith a differenza della madre che, a quanto sembra, sia più interessata ai suoi poteri che alla figlia.

    Ciao 🙂

  • Un altro bellissimo capitolo la tua storia mi piace sempre di più, la citazione a terminator non è solo simpatica oltre che ben inserita, ma ha reso questo urban fantasy molto piu reale.
    Voto per il salto in avanti facciamo correre questa storia.
    ti segnalo un paragrafo che mi ha fatto storcere un po’ il naso:
    “-Sono Ruth Laviani, posso percepire le emozioni e i pensieri delle persone.

    Prima che tu lo dica: no, non ti sono entrata nella testa, eri così terrorizzata che era come se stessi urlando – mi anticipò facendomi mordere la lingua – io e altri ragazzi giriamo per le città cercando quelli come noi, per salvargli il culo quando vengono beccati e nel caso farli unire alla famiglia.” qui il dialog tag si poteva evitare in modo da non spezzare la frase di ruth e i due punti nei dialoghi non si usano, se una persona ti deve spiegare qualcosa te lo dice.
    Io da dilettante allo sbaraglio quale sono avrei fatto così:
    -Sono Ruth Laviani, posso percepire le emozioni e i pensieri delle persone e prima che tu lo dica no non ti sono entrata nella testa, eri così terrorizzata che era come se stessi urlando. Io e altri ragazzi giriamo per le città cercando quelli come noi, per salvargli il culo quando vengono beccati e nel caso farli unire alla famiglia.
    Così mi sembra un po’ più naturale.

    • Ciao!
      Sono contenta che la storia ti stia piacendo! Per ora sta vincendo il salto indietro ma dopo di che si partirà in quarta.
      Grazie per il consiglio! I due punti non avrei dovuto metterli in effetti e per il “taglio ” in effetti senza scorre meglio, ma ho deciso di farlo per inserire anche una reazione di Monrith, per far capire ancora qualcosa del suo modo di fare/carattere.
      Grazie ancora per essere passato e al prossimo capitolo! :3

  • Ciao Sagiwi!
    Sono tornato dopo una piccola assenza e ho recuperato i capitoli che mi mancavano. La storia entra nel vivo e il mondo che hai costruito è vivo e credibile. La scrittura e scorrevole e chiara, senza troppi virtuosismi. Sotto l’aspetto narrativo, ora sono curioso sia di scoprire qualcosa sul padre, ma vorrei che scegliessi tu in quale situazione raccontarci di lui. Per ora mi incuriosisce questa sorta di gruppo di resistenza, e voglio proprio vedere chi sono, che poteri hanno e come sono organizzati. In ogni caso voto per ripartire da qui. Complimenti in ogni caso, e ciao.

    • Ciao, ben tornato!
      Sono davvero felice che la storia ti piaccia sotto tutti i punti di vista, per ora sembra star vincendo il salto indietro quindi potresti venir accontentato sul fatto di scoprire qualcosa del padre.
      Grazie per aver recuperato e letto tutto, al prossimo capitolo!

  • Ciao Sagiwi!

    Ti mando un abbraccio virtuale per la bellissima citazione a Terminator <3

    Devo dire che sta facendo un ottimo lavoro di worldbuilding perché non è semplice utilizzare locaità nostrane e ficcarci dentro bene il fantasy come fai tu. Questo modo che hai di gestire l'urban mi piace molto e credo che funzioni bene perché riesce nella difficile impresa di risultare credibile.

    Ho idea che tutto questo conflitto a livello di sfera famigliare sfocerà in qualcosa di grosso. Monrith è nel momento in cui sente davvero il peso della madre, quindi in futuro, mi aspetterei che a loro succeda qualcosa… Monrith vuole andare via, certo. Vuole essere libera, ovvio. Ma già gli Hopers hanno spiegato di essere una sorta di seconda famiglia… Quindi mi incurioisce molto l'idea di vedere come queste due realtà collideranno, ad un certo punto.

    Brava come al solito!

    Alla prossima!

    • Ciao!
      Sono felice che tu abbia apprezzato la citazione, un po’ di vecchia scuola ci sta sempre bene eh eh
      Sono davvero contenta di star riuscendo a rendere bene l’idea di urban fantasy, non ne ho mai trovato uno che mi soddisfacesse e ho pensato di creare un mondo molto più “normale” in cui gli elementi fantasy vi si fondano senza esservi inseriti a forza. Spero di riuscire a renderlo bene anche quando uscirò dalla zona di comfort delle città.

      Puoi star certo che le varie realtà in cui potrebbe vivere Monrith si scontreranno e, a seconda di come andrà la storia, potrebbe succedere anche molto presto.

      Grazie mille per tutto e per essere passato! :3

  • L’Irlanda è bellissima…..e immaginarla neutrale…ci sta…mi piace l’idea…. sarebbe bello sapere che Monrith ha lasciato un ricordino alla madre….prima di andar via…tipo una cancellazione totale e definitiva della sua esistenza dalla testa di quella stronza…ma vabbè….magari…. XDXDXD
    Mi piace…e sono curiosa di conoscere meglio Ruth ed il resto della famiglia…

  • La situazione si complica e diventa più pericolosa.
    La nostra protagonista si è presa paura ed è meglio che stia lontana dall’F.U. e da altri simpatici militari. Chissà cosa accadrà nel prossimo capitolo? ;P
    Sicuramente la storia racconta molto bene una vita quotidiana turbata dagli eventi di una guerra “lontana”, eppure possibilmente molto vicina.

  • Non puoi capire l’onda anomala di feels e ricordi che mi ha suscitato questo capitolo: solidarietà tra amiche, università dove succede di tutto, forze armate più belligeranti del solito, tattica del terrore,resistenza silenziosa… E gli immancabili allupati di Ingegneria che cercano di cuccare in prossimità delle macchinette. Bello, anzi: belìn!!!

  • Ciao Sagiwi!

    La tua storia mi sta piacendo davvero un sacco! F.U, gente con saette ricamate sulle divise. Super poteri. Inoltre, ci sono certe vibes alla Life Is Strange che mi piacciono un casino! Brava davvero! ?

    Allura… Secondo me deve resistere ancora pochi istanti; consegna i documenti e si toglie di torno il prima possibile. Anche perché, mi sembra che Monrith sia sul punto di esplodere…

  • Ho letto alcune cose all’inglese, e mi sono sentito un pollo! 🙂
    Scopriamo qualcosa in più sulla storia, e lo spaccato scolastico ci rende chiara l’idea della situazione e del rapporto di amicizia tra le tue. Buono scambio di battute!
    Dobbiamo solo capire come proseguirà la storia. Io voto per il diversivo 😉

  • È nel panico: creerà un diversivo mentre fingerà di cercare i documenti!

    Questo capitolo è assolutamente fantastico: amicizie, leggerezza, colpo di scena, salita della tensione, finale col botto!
    Interessante la questione della perdita dei poteri che non può avvenire se non sai di averli: quindi uno non può perdere il controllo sict ed impliciter, ma deve sapere di essere “diverso”. Questo mi piace 😀

    Ciao 🙂

  • “Fissai le ombre avvolte intorno al corpo, pronte a proteggermi e creare il luogo sicuro in cui sarebbe stato così facile rifugiarsi.” e sono con te, con la tua protagonista, immediatamente e questo potere… Wow.
    Bello, bello, bello.

    Altro che capitolo di passagio… le cose si fanno veramente, veramente interessanti!
    Io vorrei vederla sul mezzo pubblico!

    Alla prossima 🙂

  • Ciao Sagiwi, bel capitolo, introduci un mondo in conflitto con le razze classiche del fantasy in un periodo storico moderno, in una guerra che viene combattuta sia con tecnologia che con magia e un possibile destino per la nostra protagonista. Molto efficace mi è piaciuto molto!

  • Avrei detto i mezzi pubblici ma sono curioso di sapere cosa si racconteranno tra di loro 🙂

    Io al posto della madre sarei terrorizzato: terrorizzato da quanto sta succendendo, da quanto stanno mostrando e che potessero circuire la propria figlioletta (che sia un lato oppure l’altro). Con intento opposto l’avrei richiamata a casa 😛

    Le immagini delle morti in primo piano mi lasciano inoltre perplesso: chi ha avuto la possibilità di fare simili zoom in piena battaglia?

    Ciao 🙂

    • Ciao!
      Per le immagini mi sono immaginata le riprese fossero state fatte sia da droni che da telecamere portate addosso ad alcuni soldati, inoltre il servizio non era in diretta quindi ho immaginato un montaggio in cui hanno scelto le immagini più significative :3
      Diciamo che la madre ha le sue ragioni per reagire così, a seconda di come andrà la storia potrebbero vedersi meglio.
      Grazie per aver letto!

  • Bel capitolo! Le tue descrizioni mi piacciono molto! In questo capitolo qualcosa si muove, dopo un primo capitolo tranquillo un pò d’azione non guasta. Mi è piaciuta l’idea di far vedere cosa succede tramite il telegiornale. Io voto per i mezzi pubblici!

  • Ciao, Sagiwi.
    Mi ha incuriosito il titolo di questo capitolo e mi sono fermata a leggere. Da come l’ai descritta e da quel che si vede potrei pensare a una spiaggia pegliese, ma forse sbaglio. 😉
    Trovo il tuo incipit carino e scorrevole; la sabbia di sassi è intesa come tanti sassolini minuscoli, vero? Perché è intuibile ma, dato che prima parli di sabbia umida per la pioggia delle giornate precedenti, potrebbe sembrare un’incongruenza scrivere poi: sabbia di sassi, non è chiarissimo. Sono io che sono tarda, gli altri lettori potrebbero aver capito al volo. 😉
    Ti segnalo anche un refuso nella frase: “Poggia il libro al mio fianco…” manca la “i” a poggiai; e un piccolo errore qui: “Ma non posso risponderle così, per quanto avrei voluto.” immagino sia solo un errore di battitura.
    Bene, la storia sembra interessante, sono curiosa di leggere di più. Mi piace l’idea che la magia possa contaminare una realtà che conosco. Carino anche il nome, strano per il contesto geografico, ma assolutamente in linea con un racconto fantasy. 😉

    Alla prossima!

    p.s. sarà nervosa.

    • Ciao!
      Si, è proprio una spiaggia Pegliese, mi fa piacere che qualcuno l’abbia riconosciuta.
      Per la spiaggia si, intendevo quella di piccoli sassolini, forse avrei potuto usare un altro termine per descriverla quando era umida per rendere il concetto più chiaro.
      Grazie per avermi segnalato i refusi! Purtroppo ne scappa sempre qualcuno, non importa quante volte lo rilegga hahaha
      Grazie per esserti fermata a leggere! :3

  • Come hanno scritto gli altri, il rapporto della protagonista con le sue letture richiama un po’ la storia infinita. Il racconto ha tuttavia una buona personalità, e sia i pensieri quanto le descrizioni dell’ambiente circostante sono efficaci. Interessante il conflitto con la madre. Curioso di vedere l’elemento fantasy in azione. Buon incipit.

  • Ciao Sagiwi!
    Direi che nonostante la bella serata al mare, Monrith ha una bella nuvoletta nera sulla testa, e questo mi piace, perché hai creato un contrasto tra il mondo esterno e il mondo interno della protagonista.
    Al momento non ho ancora intravisto la traccia “fantasy”, ma questo primo capitolo mi sa tanto di rincorsa prima di un salto…

    Io voto per l’autocontrollo!
    Ti seguo!

  • Rassicurante nebbiolina nera??????
    e da quando nebbia e nero sono rassicuranti????
    Ah…onestamente l’inizio e la descrizione del libro che sta leggendo mi ha fatto pensare subito a La Storia Infinita. Ma la ragazza nasconde più di questo.
    La descrizione del mare autunnale è bellissima. Sentivo quasi l’aria salmastra.
    Ti seguo e spero di scoprire i segreti della ragazza!!!!!!!

    • Ora che me lo avete fatto notare, in effetti un po’ l’inizio lo ricorda, ma penso perché in entrambi il “rapimento” nella lettura sia molto forte :3
      Sono contenta che la descrizione ti sia piaciuta e ti abbia presa così tanto!
      Tranquilla, piano piano tutti i segreti verranno svelati 😉

  • Finalmente hai pubblicato e finalmente ho modo e tempo di commentare.
    Che dire, ripeto quello che ho detto prima: il capitolo mi è molto piaciuto, una fotografia in primo piano della protagonista. Per ora i problemi sono lasciati molto sullo sfondo per focalizzarci sui suoi e direi che nel suo caso funziona. A me è piaciuto un sacco e la protagonista sembra già molto ben delineata.
    L’ambientazione moderna è chiaramente poco usata nel genere (anche se un po’ abusata in altri casi) quindi sono curioso di come te la gestirai.
    In bocca al lupo u.u

  • Mi è piaciuto particolarmente il rapporto tra la protagonista e il libro che legge, anche io non riesco a non finite un capitolo prima di chiudere le pagine, la descrizione del mare è molto coinvolgente, la scena mi ha fatto pensare un po’ a Sebastian che legge la storia infinita in quella soffitta.
    Piaciuto molto!

    • Non avevo pensato alla storia infinita, ma in effetti andandomi a rivedere quel pezzo un po’ lo ricorda.
      Sono contenta che ti siano piaciute le descrizioni e c’è molto di personale nel modo in cui Monrith si rapporta con i libri.
      Grazie per aver letto!

  • Mi piacciono molto le descrizioni, mi fanno quasi sembrare di essere li. Ho votato per la seconda opzione, forse perché anche io sono così, spesso quando si è arrabbiati è meglio trattenersi! Comunque ottimo inizio! Non vedo l’ora di leggere il seguito!

  • Mmmh!
    Sono rimasto abbastanza dubbioso, non saprei come definirlo, forse, strano?
    Mi piace tantissimo il tratto descrittivo, è conciso e per niente noioso, questi sono tanti punti a tuo favore, d’altra parte, questo Incipits non mi ha fatto capire granchè su dove andrà a finire, forse suscitare la curiosità dei lettori è una strategia? In tal caso, complimenti, ci sei riuscita in pieno!
    Riguardo la scelta, ho optato per quella che secondo me si adattava di più, in base a quello scritto, quindi nervosa ma si tratterrà, spero ci svelerai il perchè dell’attrito con la madre ed anche la titubanza nel rientrare a casa.

    • Ciao! Grazie per i complimenti e sono davvero contenta che la descrizione ti sia piaciuta. L’idea era proprio quella di creare un’introduzione che attirasse il lettore ma senza dargli troppe informazioni, perciò mi fa davvero molto piacere vedere d’esserci riuscita.
      Posso dirti che nel prossimo capitolo verrai in parte accontentato, si inizierà a capire come mai abbia questo rapporto con la madre ma non sarà l’ultima volta di cui se ne parlerà.

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