Open Air

“Paccobomba”

Giungla profonda, prime luci dell’alba.

-Mi spieghi perchè stiamo andando da quella parte?

-Come “perchè”? Quei porci sono tutti alle prese con l’alzabandiera mattutino, strage facile facile. 

-Guarda che è un videogame, Rosso, non il Vietnam vero e proprio. Mica ci sono le ore del giorno e della notte!

-E allora perchè ti sei vestito da mangiariso con il frisbee in testa? Metodo Spaccacacchi?

-Si dice “Stanislavskij”, busta di fave!! Sono nella tua stessa squadra, ricordi? Così almeno mi riconosci e non mi spari come prima!!

-Sì, comunque. Non si aspettano di certo che gli piombiamo in tenda con l’AK-47 puntato sui loro clarinetti gridando “Siete moLti, Yankee di cazzo! <<BANG-BANG!>> Adiòs, stLonzi!”

-Certo che non se lo aspettano, rinco-giallo! Sono nascosti tra la vegetazione coi fucili da cecchino in attesa di prescriverci due belle supposte calibro 7 e 62, di che cazzo di tende vai farneticando? (Ah, già: sto provando a ragionare con l’ideatore della settimANAL…)

-Tranquillo, Mezzo. Se proprio deve succedere, ho qui un bel panetto di esplosivo che puoi usare per-<<BANG!>>

Viet-Rosso si accascia a terra con un nuovo buco del culo proprio dove indicava di avere l’esplosivo.

-Mapporca…!

KA-BOOOOOM!

La scritta del GAME OVER ci riporta alla schermata iniziale.

-La vuoi smettere di imbottirti il pacco con quella roba? Ogni volta che ti sparano fai saltare in aria anche me.  Non vinceremo mai, così!

-Sai Mezzo, questa partita somigliava molto alla storia della tua vita: tu che stai dietro a gente che ti racconta cose assurde solo per aggiungersi centimetri al cazzo, tipo “ho suonato con la peggio gente, mi son sdraiato la meglio fica…” poi abbocchi convinto di aver scritto il pezzo ben pagato e sul più bello arriva la tua ex che fa le foto al tizio; lui si scorda di te e si mette in posa, così le tue prospettive sull’aumento di stipendio esplodono in un tripudio di sangue e merda. Ma almeno non devi pulire, no?

Vorrei arrabbiarmi, ma il cretino ha assolutamente ragione. E ogni volta che ce l’ha, mi chiedo come facciamo ad essere ancora amici dopo tutti questi anni. Io, con il mio lavoro ultraprecario da scribacchino marchettaro, sintesi perfetta di una vita costellata da progetti mai portati a termine, ideali usa-e-getta e relazioni umane al limite della sociopatia. Rosso, che disprezza per natura tutto ciò che non ritiene appartenga alla sua sfera esistenziale, fatta di “degrado suburbano e sottoproletario”, passa da un lavoro all’altro, o così dice lui: “vivendo alla giornata senza pensare troppo alle conseguenze, devastandosi come un vero guerriero delle periferie”. 

-AlloLa mangiaLiso, piaciuto lo scheLzetto?

-Vaccagare, Taglia. La prossima volta ci stai tu in squadra con mister Paccobomba!

-Fossi matto! Squadra che vince non si cambia!

Ah, già: Paolo Tagliaferri, detto “Taglia”. Impiegato modello dell’Ufficio Postale che, dopo aver cercato di seguire le orme di Bukowski, ha deciso di preservare quel poco di materia grigia che gli rimane per un lavoro senza sbocchi, monotono e ripetitivo ma con un assegno sicuro e dignitoso alla fine del mese. Che fesso…

-Rosso mi ha detto che avevi una proposta, altrimenti mi sarei risparmiato di fare il tiro a segno come al solito.

-Esatto, romanziere. E credimi: stavolta mi ringrazierai per averti fatto festeggiare il 4 di luglio coi tuoi intestini a guisa di ghirlande!

-Grazie per la premura, anche se Rosso non è dello stesso parere, vero?

-Vaffammordor te e quell’altro culo pesante camperone di merda! Ti ci sai mettere dalla distanza, eh? Ma te la faccio vedere io, uno di questi… Non resisteresti due minuti in un pogo come si deve, figuriamoci a sberle in faccia!

-Ecco, “due-culi”. E’ proprio questo di cui volevo parlarvi. Mentre tu cercavi di piratare l’ultimo album dei Bidonville scroccando il Wi-Fi alla signora Pilotti e Mezzoscemo sbarcava il lunario scrivendo di “come il Metal seppellirà la Trap sìsìsì”, “perchè fratelli e sorelle nel metallo blablabla”, “la chiamata dei veri eroi gnegnegne”, “provo a fare growl e scream sotto la doccia trallallà”, “piango perchè sono scivolato a palle all’aria nella doccia yeah-yeah-yeah”..

-Vuoi venire al dunque, signor “oggi-non-scopo-perchè-l-ho-deciso-io”? (Sue testuali parole, giuro)

-Sì, va bene. Mi è arrivata una dritta da un amico che sta nel giro dei concerti. Lui monta palchi, fa l’aiuto fonico… Sapete di quell’evento in Germania, lo Slaughterhouse Festival? La Mecca per i metallari brutti e cattivi di tutto il mondo?

-Sì, fa il tutto esaurito di biglietti in 10 minuti dall’apertura del sito.- Annuisce greve Rosso.

-Non questa volta. Un gruppo di 4 ha dato forfait, e ora i biglietti sono all’asta. Ma c’è dell’altro: l’amico mi ha detto che l’ultimo giorno dell’evento ci saranno i Grand-Guignol!”

Quasi sussulto. Si tratta di una delle band più elusive del panorama mondiale. Se riuscissi a farci due chiacchiere, potrebbe essere una svolta cruciale per la mia carriera. 

Sempre che Tanja non ne sia già al corrente.

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