Sciamano

Dove eravamo rimasti?

Cosa preferisci che accada? Parlo con il bibliotecario e leggo il libro. (53%)

Il bibliotecariao barbuto

Una nebbiolina fitta mi sta avvolgendo e consumando allo stesso tempo quando ecco che una figura snella, alta e imponente mi si pianta davanti. E’ un mezzelfo proprio come l’avevo immaginato per un PG di DnD: metà uomo e metà elfo. Una cicatrice che marca la divisione del corpo nelle connotazioni delle due razze e splende come una fessura da cui trapela la sua forte volontà. Mi ritrovo in piedi senza nemmeno accorgermene. Lui vestito per metà con uno smoking bianco madreperlato, in brillante contrasto con la nuda pelle nera come inchiostro. Dietro un paio di occhialetti metà tondi e metà a forma di stella due occhi penetranti. Uno, elfico, color ghiaccio, uno umano, di un nero intenso come quelli di mi…

KAPOW! 

Un violentissimo, iracondo e spietato pungo mi investe il volto da sotto il mento e mi fa volare sulla poltrona.

“Ciao Babbo.” Son sicuro ora: è Leo. “Non saresti dovuto tornare. Non a mani vuote.” Mi odia. Lo sento nella sua voce. Poi stringe una mano sul mio collo con una forza disarmante. A denti stretti sibila un: “Dovrei ammazzarti.” e poi “DOVE E’ CLOE?! Dove hai nascosto mia sorella!?” ruggisce a due millimetri dalle mie labbra riempiendomi di bava. 

Poi mi lascia andare. Ride. Di gusto. Di gioia. Mi abbraccia come che niente sia successo. In preda all’euforia scherzando alza la testa alla volta finestrata ed esclama: “MARVIN, maledetto ‘deficiente artificiale’ brontolone, perché questa feccia non è stata arrestata? Non ti basta cosa ha fatto proprio a chi ti ha portato fuori dalla tua squallida e misera realtà?”

Perché ti avrei dovuto privare del divertimento?!” sento. Ma nella voce che mi ha accompagnato fin dal mio risveglio noto per la prima volta vibrare note di paura.

“Leo, non ho intenzione di ripeterlo ancora: stai bene attento che la MIA biblioteca non è una palestra della tua misera Polizia da due soldi. Smettila. Ora.” Il bibliotecario impone ordini come solo un’autorità superiore può fare. Senza ira. Perentorio. Sarebbe stato un perfetto gelido scambio, se un esserino simile alla Trilly di Peter Pan non gli si fosse avvicinato proprio in quel momento, illuminando le fossette sotto gli zigomi rossi e paffuti. Dopo un sospiro il bibliotecario esala un:
“Sai bene che tuo padre è l’unico in grado di leggere il suo libro. C’è la privacy. Ma se vuoi provarci di nuovo fai pure. Sai bene cosa porta provare a leggere i libri altrui. Porti ancora i segni di aver provato a leggere quello di …” si interrompe e sospira. “Si, scusa, lo so che avevi solo buone intenzioni. Ma sai benissimo che sei solo fortunato a poterlo raccontare ancora.”

“Lo stai raccontando tu, Nicola” prova ad apostrofare Leo.
“Bibliotecario, per te.”

Riesco solo a dire “qualcuno mi può spiegare cosa demonio …”

Il bibliotecario mi interrompe alzando una mano ed inizia:
“Tu adesso credi di sapere chi sei. Ma chi ‘sei’ per davvero è scritto nel tuo libro. Perché qua, semplicemente funziona così.” Sospira. “Alla Biblioteca di Alessandria siamo custodi del sapere di tutti gli universi e realtà parallele che riusciamo a scoprire ed osservare. Vedi: in ogni libro che un essere umano legge, risiede la traccia di un universo parallelo che esiste per davvero. C’è chi sostiene che l’universo si crei solo nel momento in cui qualcuno scrive quel libro. C’è chi dice invece che lo scrittore intuisca l’esistenza dell’universo e descriva una storia con cui è particolarmente connesso. Alessandria custodisce ben oltre i libri scritti da tutte le razze di tutti gli universi, custodisce i segreti delle porte verso ogni universo.”

“Tu stesso, molto tempo fa, hai scritto un racconto sulla Biblioteca di Alessandria. Sugli sciamani che ci ‘lavorano’. Sull’origine dell’universo. Per quello sei stato tesserato e ti è stato concesso l’accesso alla biblioteca… ed al tuo libro. Solo tuo. Nessuno può leggere il libro altrui. Oppure ” – indica verso Leo che dondola dalla balaustra appeso a testa in giù per la sua coda con la punta a freccia – “ Leo è l’unico che sia mai sopravvissuto. Per quanto nobili fossero le sue intenzioni. Forse l’unica motivo per cui non è sparito per sempre.  Ma il libro invece è scomparso.”

“Io?! No, io non sono uno sciamano. Io vivo dalla leggenda. Come La fatina dei dentini qui. Come Fred & George del ristorante ‘Tiri vispi’. Come qualche altro ancora. Ci avete tirato fuori dal nostro libro. Siamo qua per aiutare. Abbiamo tutti una coscienza nostra. Anche Marvin, l’intelligenza artificiale, dell’unico libro che trovi allo scaffale 42. Grazie a lui in particolare possiamo sentire cosa pensate, intuire le vostre intenzioni. Io, di mio, so chi ha fatto da bravo o sta per combinare una malefatta… Attenzione!” mi dice, mentre distrattamente muovo la mano verso il sottile plico sul tavolino per prenderlo. “Se tocchi il tuo libro saprai TUTTA la tua storia fino ad oggi e non sempre è un’esperienza piacevole. Dovresti metterti comodo.”

Sotto lo sguardo avido di Leo che si inumidisce le labbra sfioro la copertina del mio libro.

Leggendo il libro su cosa ci soffermiamo di più?

  • Perché son diventato sciamano (67%)
    67
  • Un po' di storia su Cloe e me (13%)
    13
  • Una delle mie vie passate (20%)
    20
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168 Commenti

  • Ciao Alberto,
    non voglio veder chiudere nessuna linea di pensiero…ho votato per la psichedelia ad oltranza.
    Leggere questa storia è stato un bello sforzo…ma anche scriverla non deve essere stato affatto uno scherzo…quindi chiuderla come una storia qualsiasi mi sembra un po uno spreco, tante linee in movimento che non possono semplicemente essere interrotte. Ti aspetta un bel lavorone…
    ..e io aspetto il prossimo.
    ePP

    • In questo caso in particolare come voce narrante mi potrei “immondamente” con una qualsiasi delle vostre scelte… Il personaggio di Leo potrebbe sicuramente essere intrigante e fondamentalmente è quello di cui sapete meno ora come ora. con gli altri lo Sciamano ci ha già parlato bene o male.

  • Da quanto!
    Aspettavo da parecchio questo capitolo… e i pensieri, in vista dell’imminente finale, si fanno più contorti, un po’ “Cripitici” (proprio come ho detto in video).
    Non so cosa aspettarmi dal finale…
    Colgo l’occasione per scusarmi per la pronuncia di Orsomth, ma adesso mi toccherà sempre leggerlo Orsmith! Il danno è fatto!

    Aspetto il prossimo!

    • In primis: Grazie di esser tornato e del tempo dedicato sul tuo canale!

      In questo capitolo, scritto molto di impulso, lo ammetto, ho voluto mettere deliberatamente un po’ di storia, un po’ di Desmond (riflesso di un qualcosa ben peggiore), un po’ dello Sciamano che cercava di riordinare le sue idee dopo esser stato tentato di abbandonare …

      Po… bhei son quasi sicuro che il padre stesso di Orsomth lo pronunci esattamente come hai fatto tu 😉

      Il prossimo arriverà presto. Voglio solo capire che voce narrante usare.

  • Ciao Alberto.
    Ho votato per Leo, più che altro perché mi è parso tu voglia spingere il lettore verso quella direzione – citandolo più volte verso la fine di questo capitolo – e non ho nessun motivo per oppormi al tuo messaggio subliminale.
    Anche perché, ti confesso – così come scritto anche da Red – che ho perso il filo della storia e non vorrei fare un scelta ancor più incoerente di quella che probabilmente ho già mosso.
    Effettivamente è passato un po’ di tempo dall’ultimo capitolo e non ho materialmente – mea culpa – il tempo per riprendere tutti gli altri capitoli.
    Immagino sia il medesimo problema di chi affronta il mio scritto – ho buttato giù un capitolo al mese! – per cui non te ne faccio minimante una colpa.
    Alberto, scrivi bene, intendiamoci. Davvero bene.
    Buon proseguo, e alla prossima 😉

    • Forse troppe cose in un capitolo…
      Un piccolo pezzo di storia di una “codina diabolica” che sembra piacere;
      Un po’ della fine annunciata di Desmond;
      Un po’ di Sciamano che cerca di riordinare le sue idee;

      Ma volevo “ricapitolare” un attimo prima di iniziare la conclusione.
      Il nono capitolo probabilmente sarà più ordinato.
      Sarà una storia, un pezzo della storia, raccontata daaaa,,,

      … vedremo da chi. Boh!

  • Ciao Alberto!

    Io voto affinché Desmond cerchi di lottare approfittando della confusione temporanea.

    Anche se sostengono che sia un golem, un’immagine dello sciamano, una proiezione è comunque una frammento che ha una sua volontà e anche se è un entità empia e “infestante” dello sciamano, secondo me tenterà di sopravvivere perché NIENTE e NESSUNO ci sta a dissolversi nel nulla…

    • Se’ … MAster, mi ero perso il suo commento. Desmond ci ha provato. Ha fallito miseramente.
      Al resto non è il caso che risponda in questa sede per non fare spoiler… Scusa ma ho perso un botto di notifiche e questo messaggio è di una vita fa!

  • Cercar di lottare approfittando della confusione temporanea. Mi sembra da Desmond!

    Non mi aspettavo la comparsa di questa figura demonica. Sarà viva? Uno Sciamano? O scopriremo che è anche lei un Golem? Forse un “sistema di sicurezza” della Biblioteca per quando qualche Golem dà di matto? Od ancora qualcosa d’altro?
    E che cosa sta succedendo?
    Aaaah! Voglio leggere il seguito! ^_^

    Ciao 🙂

  • Svanire, morire, dissolversi.
    Perdonami, ma Desmond mi sta un po’ sul ca***.
    Che dire, il capitolo è bello, però mi sembra che tu lo abbia scritto con grosse difficoltà, non è fluibile come i precedenti, si intravede che ti sei dovuto sforzare molto per scriverlo, forse dovuto alla scelta che non ti era proprio congeniale?
    Chissà, magari è solo una mia impressione, in ogni caso, attendo il prossimo!

    • Ciao Pie’!!

      In verità ho faticato molto per scriverlo “bene” tanto che alla fine làho riscritto da zero.proprio per evitare cio che dici.
      Quello che si ho dovuto fare invece è stato falciare circa 3500 caratteri con la massima attenzione a non tagliar fuori parti e dettagli importanti per la storia….

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