Il drago e la ragazza

Dove eravamo rimasti?

Rimanere ancora a contatto con questo pianeta è inaudito! Tea prenderà ciò che le serve dalla casa di Dora e tornerà alla Macchina. (100%)

Serata di festa alla reggia dei draghi, è il compleanno dell’erede al trono della dinastia, la principessa Arya.  Balli e danze nella sala principale della reggia, affollata di  draghi, elfi, umani e rappresentanti di tutte le altre razze che abitano il regno. Il bardo, un elfo dai capelli argentati come la sua cetra, canta le gesta di re ed eroi del passato.

Nell’aria i draghi danzando creando giochi di fuoco, si vedono splendenti scenari di fiamme nel cielo. Il popolo nella corte del castello è intento a guardare lo spettacolo  quando all’improvviso tra le stelle appare una cometa. Il canto del bardo si ferma a metà, grida di stupore e sconcerto tra i presenti: quale messaggio porta la stella dalla scia luminosa?

Mormorii di sottofondo tra i cortigiani, ma ancora nessuno osa parlare apertamente, quando irrompe in mezzo alla corte la Sibilla, orrenda visione, il volto distorto dal terrore e serpenti al posto dei capelli. La folla si scosta al suo passaggio, si divide in due ali per farla passare. Si ferma davanti al re, alla regina e all’erede e grida la sua profezia: “Sciagura e morte per tutti, la stella maledetta porterà la distruzione del nostro mondo e l’avvento di un tempo malvagio. Mutate dunque la vostra forma e nascondetevi perché quando verrà il tempo possiate tornare”.  E dopo queste parole si volta e scappa via, svanendo in modo misterioso così come era apparsa. Arya vede i volti terrorizzati dei presenti e dice al re e alla regina: “Devo andare, devo cercare il modo di affrontare questo messaggio di sciagura”

“Certo figlia mia”, dice il Re drago, “so dove puoi trovare delle risposte: recati nel deserto e cerca il cerchio di pietre. Lì dimora il Drago Antico, il più anziano di tutti i draghi esistenti. Lui conosce ogni cosa. Ti dirà ciò che devi sapere”.

Arya dispiega le ali e vola via, verso gli spazi infiniti del deserto. Dall’alto vede il cerchio di pietre, atterra e si chiede dove può trovare l’antico drago. Di colpo una duna lì accanto si muove, si scuote e da sotto la sabbia riemerge dal suo sonno il vecchio sapiente.

“Ti aspettavo” dice. “È già arrivato il tempo della Grande Catastrofe? Gli antichi mi hanno affidato il compito di istruire i draghi e le altre genti su come dovranno trasformarsi per sopravvivere al periodo che seguirà, fino a quando i tempi non saranno di nuovo maturi per ritornare. Grandi sconvolgimenti avverranno nel frattempo, quando ritornerete dovrete essere preparati”.

“Raccontami, saggio consigliere, cosa dobbiamo fare?”  dice Arya.

“Prima devi sapere la storia del mondo, da dove arrivano le varie razze che popolano il nostro pianeta. Gli elfi nascono dalla luce del sole, gli orchi dall’oscurità del sottosuolo, noi draghi dalla lava incandescente dei vulcani, e come essa torneremo ad essere pietra. Ma alla grande catastrofe sopravviveranno solo gli umani, loro sono fatti di fango e al fango torneranno, e perciò, nonostante a noi sembrino fragili e deboli, resisteranno al decadimento del nostro mondo. Loro si adatteranno, mentre noi antiche razze non potremo resistere alla visione del nostro mondo distrutto”

Arya chiede: “Che ne sarà di noi?”

“Torneremo ad essere pietra, ma un incantesimo potrà risvegliarci. A te è stato affidato il compito di trovare una stirpe di umani che potrà farlo al momento giusto. Tu dovrai trovare uno di questi esseri, istruirlo ed educarlo in modo che possa tramandare le conoscenze ai suoi discendenti” è la risposta.

Arya rimane per molto tempo a pensare, chi può essere l’umano a cui affidare un compito così gravoso? Mentre medita il vento porta alle sue orecchie il suono di un tamburo lontano. Sa chi è ad emetterlo: i nomadi del deserto, umani che vivono così separati dagli altri che molti pensano che siano spiriti, ma Arya li ha spesso visti dall’alto mentre sorvolava le dune e sa che sono reali.

Le viene un’intuizione e vola verso il loro accampamento. Accanto al fuoco danza una ragazza. Arya ha una visione: è lei l’umana che darà origine alla stirpe degli Evocatori dei Draghi!

Plana vicino al fuoco, e tutti fuggono tranne la ragazza che rimane in piedi di fronte a lei osservandola curiosa. “Chi sei?” chiede.

“Sono l’erede al trono del Regno dei draghi. Ho ricevuto il compito di trovare un umano da istruire in modo che diventi evocatore di draghi. Accetti questo incarico?”. “Certo”, dice la ragazza, “sapevo di essere destinata a qualcosa di importante. Mi chiamo Hanaì”.

Arya la porta sulle cime delle montagne per insegnarle tutto ciò che sapeva e farla diventare un’incantatrice. Molte lune passano insieme, e quando arriva il tempo Hanaì torna alla sua tribù e il resto è leggenda.

Le storie del Popolo Antico narrano che ella insegnò alla sua discendenza ciò che aveva appreso. Quando arrivò la Grande Catastrofe e gran parte degli esseri che popolavano il pianeta fu distrutto la tribù riuscì a sopravvivere e a tramandarsi le conoscenze in segreto, e ciò sarebbe in seguito stato molto utile alla loro stirpe.. ma questa è un’altra storia.

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49 Commenti

  • Ed eccoci al finale!
    Hai già ricevuto tutti i pareri adeguati per quanto riguarda il perfezionamento dell’opera, quindi mi limiterò a dare solo delle brevi considerazioni.
    Voto positivo, perché hai dimostrato di saper gestire in modo efficace i consigli forniti dai lettori. Temo la restrizione dei caratteri abbia notevolmente influenzato l’atmosfera della storia; purtroppo, specie in questo finale, si è avvertito spesso il tuo bisogno di dovere “andare veloce” per riuscire a mettere la parola fine alla vicenda.
    Il mio ultimo consiglio per questa storia?
    Ora che hai finito, devi tornare indietro.
    Non subito, però. Dedicati prima a qualche altro progetto, ma ritorna presto o tardi su questo scritto, poiché può essere perfezionato, e credo lo meriti 😉

    Sperando di esserti stato utile con i miei consigli, ti auguro buona scrittura!
    Come al solito, ho concluso la lettura della tua storia su Twitch. La trovi anche qui, su Youtube:
    https://www.youtube.com/watch?v=H9qDJeuOkgw

  • Io voto sì perché sei andato migliorando strada facendo 🙂
    I primi capitolo davano l’impressione di qualcosa di più profondo ma la narrazione era “sterile”: trasparivano poco cosa provavano i personaggi e le situazioni che si creavano; segue poi una risalita della tensione, dove i personaggi divengono più “vivi” e l’atmosfera si fa più “reale”. Permane, purtroppo, il problema che gli eventi si susseguono troppo in fretta e gli ostacoli vengono superati in breve tempo (se non troppo facilmente), ma questo è un problema che hanno quasi tutti quando iniziano a narrare con The Incipit e si ritrovano a corto di caratteri e con il decimo capitolo che arriva prima del previsto. Io, anche se è da tempo che ormai pubblico qui, continuo a cascarci diverse volte (e tutte le volte me lo fanno notare).

    Per il resto, attendo l’undicesimo capitolo per i saluti ^_^

    Ciao 🙂

  • Ciao Drago Viola!
    Mi sono perso un paio di puntate, che ho ripreso adesso. Ho trovato una storia con più dialoghi e più movimentata; stai facendo un bel lavoro con i personaggi che hanno acquistato spessore. Complimenti!
    Ho votato per le risposte sul passato, in cui forse troveremo il mistero del loro legame.
    Ciao!

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