Il drago e la ragazza

Trasformazioni

All’improvviso sentirono un tuono provenire dall’esterno. Uscirono di corsa e da ciò che videro capirono che era cominciata la battaglia finale. Il cielo era tinto di viola ed era percorso da immensi fulmini. Si era alzato un vento caldo e secco che faceva vorticare la sabbia del deserto. La visibilità era minima, e non distinguevano più le forme intorno a loro.

“È giunto il momento per me di raggiungere i miei compagni nello scontro decisivo” disse Arkon, “tu nel frattempo devi nasconderti. Nel sottosuolo di questa città vi sono dei luoghi sotterranei dove potrai stare al sicuro. Nella piramide vi è un passaggio per accedervi. Porta con te la Sfera e cerca di scoprire qualcosa sul nostro passato. Aspetta il mio ritorno, ma se sarò sconfitto fuggi da qui quando tutto sarà finito”.

“Sono certa che tornerai vincitore” disse Ayla “ ma se le cose andranno male vi vendicherò, in un modo o nell’altro”.

Si salutarono consapevoli che avrebbe potuto essere l’ultima volta che si vedevano. Arkon volò via verso il suo destino, mentre Ayla tornò nella piramide per cercare il passaggio verso il sottosuolo. Rientrando vide la lancia ancora conficcata nella testa del serpente, la estrasse e la portò con sé, quindi si inoltrò nel cunicolo che scendeva dalla sala principale.

Nel frattempo Arkon volava verso il vulcano dove si stava combattendo la battaglia decisiva. Il Consiglio si era alleato con i sacerdoti corrotti e gli orchi che essi avevano evocato, mentre i congiurati avevano radunato i draghi ribelli e gli umani loro alleati. I due schieramenti si fronteggiavano alle pendici del vulcano, dove i draghi si affrontavano in conflitti aerei sopra la lava ribollente del cratere, mentre umani e orchi si davano battaglia sul suolo.

Arkon raggiunse i suoi compagni e sfidò in duello aereo il capo del Consiglio. I due si affrontavano a colpi di fiamme e dardi infuocati, ma nessuno sembrava avere la meglio.

Nel frattempo Ayla era scesa nei passaggi sotterranei e il cunicolo l’aveva portata a riemergere all’interno di un antico tempio circolare contornato da colonne, al cui centro vi era un altare istoriato da disegni e iscrizioni nella lingua dei draghi. Seguendo un’ispirazione accese il fuoco sopra all’altare. Le fiamme illuminarono i segni, che improvvisamente la ragazza riuscì a leggere. “Conoscevo questa scrittura nella vita precedente” pensò.

Le parole incise sulla pietra illustravano il modo di compiere una grande magia. Per evocarla era necessario utilizzare il Talismano, la Sfera, la Lancia e sangue di drago. Ayla pensò che aveva in quel momento tre di questi oggetti, mancava solo il sangue di un drago.

Improvvisamente sentì un rumore dietro di lei. Dall’oscurità apparve uscì la figura avvolta in vesti oscure dal Gran Sacerdote, il capo dei corrotti.

“Ti aspettavo” disse “sapevo che saresti giunta qui con ciò che mi serviva. Ora potrò compiere la Grande Magia e governare il Mondo”.

“Ti sbagli” disse la ragazza, “per completare l’incantesimo manca il sangue di un drago, ma non ne troverai facilmente uno disposto ad aiutarti nella tuo intento”.

“Mi basterà il tuo” disse il sacerdote avanzando verso di lei brandendo una spada che fino a quel momento aveva tenuto nascosta sotto le sue vesti.

Ayla corse a rifugiarsi dietro all’altare e, nel momento in cui il nemico si avvicinò a sua volta per raggiungerla, la fiamma che vi stava sopra avvampò e si sporse in avanti avvolgendo il sacerdote e riducendolo in cenere in pochi istanti.

“Era da tempo che aspettavo questo momento” disse la fiamma.

“Chi sei?” chiese Ayla.

“Sono il Primo Re di questa città. Noi draghi venimmo da lontano per abitare queste terre e fondammo questo luogo per creare un punto di incontro per tutte le razze che vi abitavano: draghi, umani, orchi, elfi e molte altre. Ma dopo molte generazioni un gruppo di sacerdoti bramosi di potere evocò disastri naturali e fomentò la guerra tra le diverse razze, e la città venne distrutta. L’oscura setta, come vedi, continua ad esistere, ma tu e Arkon siete tornati qui per sconfiggerli. Evoca dunque la Magia e avrai la forza per eliminarli per sempre”.

“Come posso evocare la Magia se non ho qui con me del sangue di drago? E chi eravamo nella vita precedente?” chiese la ragazza.

“Non ricordi ancora? Tu e Arkon siete stati gli ultimi sovrani della città prima della distruzione e, non essendo riusciti allora a sconfiggere i nemici, siete tornati per rimediare. Non hai bisogno di sangue di drago per l’incantesimo, basterà il tuo: ormai l’hai capito, eri un drago nella vita precedente”.

Ayla finalmente ricordò: ecco perché il palazzo reale, la sala del trono, ogni angolo di quella città le era così familiare. Aveva già vissuto lì.

Si preparò dunque ad evocare l’incantesimo: depose davanti all’altare il Talismano, la Sfera e la Lancia e con quest’ultima si provocò un taglio su una mano e lasciò cadere delle gocce di sangue.

La fiamma sull’altare avvampò e una luce irreale illuminò ogni cosa.

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