Dove eravamo rimasti?
Errore di calcolo
Mi alzai di scatto dal banco; non importa cosa mi aveva detto, dovevo raggiungerla in infermeria.
“Po…posso andare in bagno?” chiesi a voce piuttosto alta.
La classica scusa, ma sul momento non mi venne in mente altro.
Prima ancora di ottenere una risposta dal professore, ero già sull’uscio della classe.
Dopo aver chiuso la porta, iniziai a dirigermi verso l’infermeria.
Procedevo lentamente, con passo esitante.
Dopo aver percorso l’ennesimo corridoio, mi ritrovai davanti ad una grande porta bianca con sopra un cartellino che recitava “Infermeria”.
“Sono sicuro di voler entrare?” mi chiesi, ma il mio corpo si era già mosso, aprendo la porta.
All’interno della stanza c’era un piccolo lettino bianco simile a quello degli ospedali e vari armadi con materiale medico di vario genere.
Una signora sulla settantina stava sistemando qualcosa in uno scaffale rialzato mentre Anna era seduta sul lettino con la mano sinistra fasciata.
“Strano, potrei giurare che abbia colpito il banco con la mano destra” pensai.
“Ti serve qualcosa caro?” mi chiese la signora, dirigendosi verso di me con passo claudicante.
“No grazie, sono solo venuto a vedere come sta Anna”
Prima che la signora potesse rispondermi, Anna quasi gridò “sto bene”, alzandosi dal letto senza guardarmi.
“Bene, potete tornare in classe allora”
Uscimmo dall’infermeria.
Anna non mi guardava neanche.
Dopo qualche passo, disse: “Ti avevo detto di non seguirmi, sei proprio testardo”
Il suo tono sembrava seccato.
“Mi dispiace, per colpa mia…”
“Smettila non è stata colpa tua”
“Non è vero, se fossi stato più deciso io…”
“Smettila!”
Anna si fermò di colpo.
“È stata una mia scelta farlo, perciò non darti la colpa”
Sembrava che fosse sul punto di scoppiare in lacrime.
Non riuscii a ribattere.
Dopo un attimo che mi sembrò infinito, mi guardò dritto negli occhi.
Stava sorridendo; non era arrabbiata, ma i suoi occhi erano lucidi.
“Torniamo in classe”
Mi prese per mano e mi trascinò fino alla nostra aula.
I giorni successivi passarono veloci e i mormorii nei miei confronti si attenuarono.
Arrivò metà ottobre.
Mi trovavo spesso in classe con Anna durante gli intervalli.
In questo momento era distesa sul banco, con la testa appoggiata su di esso e in mano la verifica di matematica, sul quale era scritto un bel 4 in rosso.
Non è mai andata forte a scuola, principalmente in matematica; senza accorgermene, ridacchiai.
Mi guardò minacciosamente, tornando poi a guardare la verifica.
“Uffi, non mi prendere in giro. Adesso abbiamo pure ginnastica e faremo il lancio del peso.”
Emise un sottile mugugno di disapprovazione.
“Scusa, scusa, hai ragione. Se vuoi, prima della prossima verifica possiamo vederci per studiare assieme.”
Annuì lentamente; non sembrava particolarmente entusiasta.
Suonò la campanella e ci dirigemmo in palestra.
Non mi è mai piaciuto il lancio del peso, ma, nonostante tutto, non me la cavavo male, o almeno ero nella media.
Dopo aver lanciato, mi misi a sedere su una panchina di fianco ad Anna, particolarmente giù di corda; non è mai stata brava negli sport fisici.
Poco distante notai Martina, intenta a parlare con un gruppetto di ragazze.
Era splendida, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
Anna lo notò e mi spinse leggermente.
“Valle a parlare, dai!”
Volevo risponderle di no, ma mi stava spingendo insistentemente.
Sbuffai e camminai verso Martina; Anna emise un piccolo verso di esultanza.
Mentre mi avvicinavo a Martina, le sue amiche mi notarono e, dopo aver sussurrato qualcosa, se ne andarono infastidite.
Lei però non si mosse, aspettando che mi avvicinassi per parlarle.
Mi sentii incredibilmente sollevato.
Improvvisamente notai qualcosa avvicinarsi velocemente a Martina; si trattava di una delle sfere che stavamo utilizzando.
“Attenta!” urlai, mentre scattavo verso di lei.
La raggiunsi prima che la sfera lo facesse e riuscii a spingerla, ma, in quell’esatto momento, mi accorsi che la sfera non l’avrebbe mai colpita.
La traiettoria era leggermente avanti a lei.
“Maledizione” pensai, prima che la sfera mi colpisse in piena tempia.
Caddi a terra.
Un dolore lancinante alla testa mi fece quasi urlare di dolore, ma, invece di gridare, riuscii ad alzarmi.
La mia vista era sfocata, ma riuscii a distinguere la figura di Martina a terra.
“Scusa, stai be…”
Non feci in tempo a terminare la frase che un forte sapore di sangue mi invase la gola.
Dall’occhio sinistro iniziai a vedere rosso; del sangue mi stava scendendo copiosamente dalla testa.
Non mi sentii più le gambe per un attimo e, all’improvviso, tutto divenne buio.
Mi risvegliai in quella pensai che fosse una stanza d’ospedale.
Dalla finestra entrava una debole luce arancione che illuminava le pareti azzurre.
Vari macchinari intorno a me emettevano dei deboli bip.
Un tenue dolore alla testa mi ricordò il motivo per cui probabilmente ero finito lì.
Mi guardai intorno e, poco distante, notai una piccola poltrona su cui era seduta una figura con in mano un libro abbastanza spesso.
Non riuscii a distinguere esattamente la figura, ma sicuramente si trattava di un profilo femminile.
Chi è la figura seduta sulla poltrona?
- Una ragazza misteriosa (20%)
- Anna (30%)
- Martina (50%)

17/08/2021 at 22:29
Ciao Riccardo!
Complimenti per aver portato a termine il racconto, e per come lo hai terminato. E’ sempre una bella soddisfazione metter la parola fine, e tu lo hai fatto bene, con l’amarezza per il destino di Anna ma con la gioia per i progressi di Amy e per il matrimonio. Il protagonista insicuro ha davvero trovato una serie di amiche premurose ed affezionate, ed è cresciuto come persona.
Complimenti ancora, ed alla prossima.
Ciao!
17/08/2021 at 23:34
Ciao Minollo!
Grazie per aver letto tutto fino in fondo!
Spero di tornare il prima possibile con una nuova storia, probabilmente in un genere diverso, ma si vedrà!
A presto e grazie mille ancora!
16/08/2021 at 10:18
Ciao Riccardo! Eccoci alla fine, quindi…una bellissima storia, davvero. Complimenti! Il blocco e l’amnesia di Luca, causati da un trauma come quello che ha subito, è un modo molto interessante per affrontare argomenti difficili come quelli del disturbo post-traumatico o della depressione e devo dire che tu hai fatto un ottimo lavoro. La storia è iniziata come un racconto semplice di un ragazzino alle prese con le solite problematiche di un adolescente, ma sei stato in grado di farla proseguire e farla diventare una storia importante, quindi bravo davvero!
Spero di poter leggere presto un tuo nuovo racconto, chissà magari sulla vita di Martina 😀
Mi piacerebbe restare in contatto con te, quindi se ti va seguimi su Twitter (anche se lì pubblico per lo più le mie storie in inglese, ma non importa!): il mio nome è Giulia_S92.
Spero continuerai a seguire la mia storia, a breve pubblicherò un nuovo capitolo.
Ancora complimenti e a presto!
17/08/2021 at 19:10
Ciao Giulia!
Grazie mille per avermi supportato fino alla fine e per tutti i complimenti!
Adesso mi prenderò un attimo di pausa dallo scrivere, ma tornerò presto.
Purtroppo non ho Twitter, ma nel caso creassi un account, ti verrò a seguire.
Intanto, se vuoi, possiamo restare in contatto via Instagram.
Il mio account è bacchiriccardo.
Continuerò a seguire la tua storia con grande interesse.
Alla prossima!
15/08/2021 at 18:40
Adoro estremamente questo capitolo finale!!! Sei stato stramaledettamente bravo!!!
13/08/2021 at 14:23
Ciao Riccardo!
Scelgo Anna, forse più per riconoscenza. La scelta mi sembra di difficile risposta, soprattutto per un ragazzo fragile, così almeno deve apparire a Martina e Anna, assai materne nei suoi confronti.
Complimenti per essere arrivato sin qui, ora vediamoci l’epilogo.
Ciao!
15/08/2021 at 18:15
Ciao Minollo!
Grazie per essere arrivato a leggere fino a qui!
Vediamo cosa succederà nel finale.
A presto!
12/08/2021 at 11:00
Ciao Riccardo! Eccoci quasi alla fine, con tante rivelazioni per il povero Luca. Voto che decida per Anna, ne hanno passate tante insieme, e secondo me,in fondo in fondo sono sempre stati innamorati. Alla prossima!
12/08/2021 at 11:06
Ciao Giulia!
Ti ringrazio per il supporto che mi hai dato fino ad ora!
Luca ne ha passate di cotte e di crude, ma manca ancora qualcosa 😉
A presto!