Dove eravamo rimasti?
Il demone di Laplace
Raccolsi quel poco di coraggio che avevo e mi diressi verso il tavolo a cui era seduta Martina a passo spedito.
Le ragazze di cui era in compagnia mi notarono ed iniziarono a bisbigliare fra di loro, fissandomi.
Il mio passo divenne sempre più lento; tutt’intorno a me divenne buio e confusionario.
Volevo scomparire.
La tentazione di girarmi e andare via era molta, tanto che mi fermai.
Rimasi fermo qualche secondo mentre nella mia testa vorticavano tutti i bisbigli che avevo dovuto sopportare fino ad allora.
“Smettetela per una buona volta”
All’improvviso, una voce illuminò di nuovo l’ambiente intorno a me: “Quindi, perché non ti siedi?”
Quella splendida frase proveniva da Martina che, senza distogliere lo sguardo dal libro che aveva sotto il naso, aveva spostato leggermente indietro la sedia al suo fianco.
Con il cuore che batteva all’impazzata, mi sedetti al suo fianco.
Finalmente i bisbigli cessarono.
Le ragazze che erano in sua compagnia rimasero per qualche secondo in silenzio scambiandosi qualche sguardo, poi una di loro disse: “Scusa Martina, si è fatto tardi, ci vediamo”
Si alzarono e si diressero verso l’uscita senza dire una parola.
Mi sentii in colpa per aver fatto andar via le sue amiche.
“Mi… dispiace”
Riuscii a dirle solo questo, senza neanche guardarla in faccia.
“Non hai nulla di ché scusarti. Sono loro che hanno deciso di andare via e poi sono io che ti ho detto di sederti. In realtà devo dire che un po’ sono felice che se ne siano andate”
“Non siete amiche?”
“Non proprio. Ci vediamo solo perché sono brava a dare ripetizioni”
“Capisco”
Rimanemmo in silenzio per quasi un minuto.
Volevo chiarire la questione del numero di telefono, ma non riuscivo ad aprire bocca.
Ad un certo punto, dopo aver chiuso il libro che stava leggendo, Martina disse: “Conosci la teoria del demone di Laplace?”
“Non credo di averla mai sentita”
“Senza entrare nei dettagli, diciamo che è una teoria secondo la quale esista un essere demoniaco che sia in grado di vedere e prevedere il movimento di ogni singola particella nell’universo”
“Questo vuol dire poter sapere ogni cosa e poter prevedere il futuro”
Risposi senza neanche pensare, come se in qualche modo sapessi di cosa stesse parlando.
“Esattamente” mi rispose guardandomi “tuttavia, questo demone è impossibile che esista all’interno del nostro universo per svariati fattori quantistici”
Appoggiò la schiena sulla sedia e si dondolò leggermente all’indietro.
Dopo un attimo di pausa, continuò il discorso: “dimmi, per caso ti ricordi il momento esatto in cui pensi che la maledizione ti abbia colpito?”.
Alla parola maledizione, fece un cenno con le dita, rendendola, diciamo, “tra virgolette”.
“Credo fosse l’inizio della seconda media”
Rimase ancora un attimo in silenzio, poi mi guardò negli occhi, ma, quando stava per aprir bocca, un tonfo alla mia destra mi fece sobbalzare.
Guardando, notai Anna in piedi di fianco a me con un tetro sorriso sul volto, mentre la sua cartella era appoggiata sul tavolo.
“Scusa il ritardo” disse guardando verso Martina e gettandogli uno sguardo di rimprovero.
Martina si alzò, prese il libro ed iniziò ad allontanarsi; dopo aver superato Anna, si girò verso di me e, con un largo sorriso in volto, mi disse: “Sai, dovresti imparare ad essere un po’ più egoista”.
Dopodiché uscì dalla biblioteca.
Anna seguì con lo sguardo tutto il suo tragitto fino all’uscita, poi si sedette di fronte a me.
“Beh, meglio che iniziamo a studiare, altrimenti la prossima verifica mi andrà male ancora”
Fece una breve risatina.
Avevo molte domande in testa da farle, ma il suo sguardo mi fece capire che forse non era il momento adatto.
Non era arrabbiata; sembrava come preoccupata, quasi terrorizzata per qualcosa.
“Certo… iniziamo”
Il giorno successivo andai a scuola e anche Anna era presente.
Effettivamente, non le avevo chiesto come mai era stata assente i giorni precedenti, ma qualcosa mi diceva che, se glielo avessi chiesto, avrebbe cambiato subito discorso.
Ha sempre fatto così.
A metà mattinata arrivò l’intervallo.
Anna mi disse che doveva vedersi con una sua amica, quindi rimasi da solo in classe.
Presi il telefono e iniziai a scorrere vari post su Instagram per passare il tempo.
Ad un tratto, però, una voce alla mia destra attirò la mia attenzione.
“Ciao, scusa, posso disturbarti un attimo?”
A parlare era stato un mio compagno di classe.
Era un ragazzo poco più alto di me, con capelli rossi ondulati, occhi castano chiaro, un fisico che definirei eccezionale, gentile e affidabile.
Si chiamava Simone e, se vogliamo essere franchi, possiamo dire che era il “rubacuori” dell’intera scuola.
Era davvero un buon partito, dato che veniva anche da una famiglia agiata.
“Ciao, dimmi pure”
“Scusa se te lo chiedo all’improvviso, dato che comunque non siamo particolarmente legati”
“Non ti biasimo” volevo rispondergli, ma non lo feci.
“Volevo solo chiederti se per caso sapessi se Anna fosse disponibile. Dato che siete in buoni rapporti, speravo potessi mettere una buona parola su di me”
Rimasi sbigottito.
Come avrei dovuto rispondergli?
Cosa risponderà Luca a Simone?
- "No, Anna sta già con me" (17%)
- "Certo, nessun problema" (67%)
- "Mi dispiace, Anna è già impegnata" (17%)

17/08/2021 at 22:29
Ciao Riccardo!
Complimenti per aver portato a termine il racconto, e per come lo hai terminato. E’ sempre una bella soddisfazione metter la parola fine, e tu lo hai fatto bene, con l’amarezza per il destino di Anna ma con la gioia per i progressi di Amy e per il matrimonio. Il protagonista insicuro ha davvero trovato una serie di amiche premurose ed affezionate, ed è cresciuto come persona.
Complimenti ancora, ed alla prossima.
Ciao!
17/08/2021 at 23:34
Ciao Minollo!
Grazie per aver letto tutto fino in fondo!
Spero di tornare il prima possibile con una nuova storia, probabilmente in un genere diverso, ma si vedrà!
A presto e grazie mille ancora!
16/08/2021 at 10:18
Ciao Riccardo! Eccoci alla fine, quindi…una bellissima storia, davvero. Complimenti! Il blocco e l’amnesia di Luca, causati da un trauma come quello che ha subito, è un modo molto interessante per affrontare argomenti difficili come quelli del disturbo post-traumatico o della depressione e devo dire che tu hai fatto un ottimo lavoro. La storia è iniziata come un racconto semplice di un ragazzino alle prese con le solite problematiche di un adolescente, ma sei stato in grado di farla proseguire e farla diventare una storia importante, quindi bravo davvero!
Spero di poter leggere presto un tuo nuovo racconto, chissà magari sulla vita di Martina 😀
Mi piacerebbe restare in contatto con te, quindi se ti va seguimi su Twitter (anche se lì pubblico per lo più le mie storie in inglese, ma non importa!): il mio nome è Giulia_S92.
Spero continuerai a seguire la mia storia, a breve pubblicherò un nuovo capitolo.
Ancora complimenti e a presto!
17/08/2021 at 19:10
Ciao Giulia!
Grazie mille per avermi supportato fino alla fine e per tutti i complimenti!
Adesso mi prenderò un attimo di pausa dallo scrivere, ma tornerò presto.
Purtroppo non ho Twitter, ma nel caso creassi un account, ti verrò a seguire.
Intanto, se vuoi, possiamo restare in contatto via Instagram.
Il mio account è bacchiriccardo.
Continuerò a seguire la tua storia con grande interesse.
Alla prossima!
15/08/2021 at 18:40
Adoro estremamente questo capitolo finale!!! Sei stato stramaledettamente bravo!!!
13/08/2021 at 14:23
Ciao Riccardo!
Scelgo Anna, forse più per riconoscenza. La scelta mi sembra di difficile risposta, soprattutto per un ragazzo fragile, così almeno deve apparire a Martina e Anna, assai materne nei suoi confronti.
Complimenti per essere arrivato sin qui, ora vediamoci l’epilogo.
Ciao!
15/08/2021 at 18:15
Ciao Minollo!
Grazie per essere arrivato a leggere fino a qui!
Vediamo cosa succederà nel finale.
A presto!
12/08/2021 at 11:00
Ciao Riccardo! Eccoci quasi alla fine, con tante rivelazioni per il povero Luca. Voto che decida per Anna, ne hanno passate tante insieme, e secondo me,in fondo in fondo sono sempre stati innamorati. Alla prossima!
12/08/2021 at 11:06
Ciao Giulia!
Ti ringrazio per il supporto che mi hai dato fino ad ora!
Luca ne ha passate di cotte e di crude, ma manca ancora qualcosa 😉
A presto!