L’OCCULTA PASSIONE

Gli oscuri presagi

«Non credo che questa sia la scelta giusta» disse Sandra puntando gli occhi pieni di preoccupazione verso le scarpe tirate a lucido di Nico.

«Che c’è Cassie? Un altro dei tuoi presentimenti?» rispose lui mantenendo un tono comprensivo.

«Non lo so Nicky, sono così confusa, non ho un buon feeling per questo posto, non credo di voler vivere così isolata».

«Ma pensa a come sarebbe contento Hugo di vivere in una casa con un giardino del genere! Credi che potremmo permetterci una casa così grande in città?».

«No, so benissimo che non ce la potremmo permettere, ti sto solo dicendo che forse dovremmo ridimensionare le nostre aspettative».

«Ma è perfetta, qui avremo tutto ciò che abbiamo sempre desiderato, spazi infiniti per far correre il cane, un bel pezzo di terra da coltivare e vivremo finalmente lontani dall’inquinamento».

«È facile per te parlare, sei tutto il giorno fuori per lavoro, io lavoro da casa e dovrò rimanere qui tutta sola sei giorni alla settimana».

Nico cominciava a rassegnarsi all’idea che avrebbero dovuto continuare nella ricerca. Erano ormai diversi mesi che visitavano case, nella speranza di trovarne una che potesse soddisfare le loro esigenze, che non erano poi tante; uno spazio esterno dove poter cenare ed invitare gli amici, un giardino dove il loro cane Hugo avrebbe potuto scorrazzare libero ed indisturbato ed almeno quattro stanze affinché entrambi avrebbero potuto avere uno studio personale.

Era Nico ad aver premuto affinché anche lui potesse avere un suo spazio inviolabile all’interno della casa, non che gli servisse poi molto, visto che era tutto il giorno fuori assorbito dal lavoro. Lavorava presso un rinomato studio legale dove, in cambio di una “piuttosto consistente” frazione di tempo della sua vita, lo retribuivano con un “piuttosto inconsistente” salario. Era caduto nella ruota del criceto, ed in cambio di promesse di aumenti di stipendio ed avanzamenti di carriera che non arrivavano mai, lo avevano reso schiavo.

Sandra si era invece impegnata per uscire dalla noiosa vita d’ufficio e si era messa in proprio, lavorando come freelance nel campo della comunicazione. Si costruì un buon portafoglio di clienti, realizzando così il suo sogno di lavorare da casa.

Negli ultimi tre anni la relazione con Nico stava andando a puttane, ma ritennero di comune accordo di darsi una seconda possibilità e decisero di ripartire comprandosi una casa. Sandra credeva che i problemi derivassero dall’indifferenza di Nico, oramai non litigavano neanche più su cose per cui, qualche anno prima, si sarebbero scotennati. Nico era assente dalla sua vita e non era più nemmeno tanto sicura che fosse presente nella propria, quando la sera tornava a casa dal lavoro sembrava un fantasma disperso nei suoi pensieri. Le occasioni in cui passavano del tempo insieme, si riducevano a quando vedevano gli amici o andavano a trovare i parenti. Tempo di qualità, intimo, non lo passavano dal giorno dell’incidente.

L’incidente avvenne il 14 maggio 2017, circa un anno dopo la prima visione di Sandra. Un pomeriggio di giugno, mentre era sul divano a lavorare, udì un suono propagarsi nella sua testa, un respiro profondo ed eterno che la portò in catalessi, riferì che sullo schermo del computer comparve un filmato che mostrava un aereo che cadeva in picchiata verso il centro cittadino e che infine impattava il suolo di una piazza gremita di gente mietendo centinaia di vittime. Uscita dalla catalessi ed in preda al panico, chiamò Nico intimandogli di rifugiarsi lontano dal centro. Nico corse a casa e trovò Sandra  sconvolta seduta in un angolo tutta sudata. Lei le raccontò cosa aveva visto, descrivendo i particolari in maniera talmente minuziosa che a Nico vennero i brividi. Sandra chiamò quel fenomeno “presagio”, quel pomeriggio tuttavia non cadde nessun aereo.

Nei mesi successivi le visioni si moltiplicarono e Nico convinse Sandra a vedere alcuni medici che le prescrissero dei farmaci i quali però non migliorarono la situazione. Al giorno dell’incidente, Sandra aveva avuto una trentina di presagi, ed aveva cominciato a tenerne traccia su un diario, le dinamiche erano pressoché identiche e nessuna delle visioni si era mai avverata. Fu allora che Nico cominciò a chiamarla Cassie, perché incuriosito dagli eventi, si era documentato su una patologia definita sindrome di Cassandra, che porta chi ne è affetto a formulare predizioni catastrofiche.

Quel giorno pioveva a dirotto e Nico e Sandra avevano deciso di passare la domenica in casa a guardare qualche film e a svolgere alcune faccende domestiche.

«Nicky porti tu Hugo a pisciare?» chiese Sandra «Non vorrei bagnarmi».

«Va bene ci penso io, ma tu prepara una bella tazza di tè».

Quando Nico rincasò, Sandra era seduta sullo sgabello del bancone della cucina con lo sguardo fisso sul bollitore incandescente che fischiava.  

«Tesoro tutto bene?» chiese Nico senza ricevere risposta.

A quel punto gli fu chiaro che Sandra stava avendo una delle sue visioni, la prima a cui lui poteva assistere personalmente.

Cosa succede quando Nico rientra in casa?

  • Nico rimane estasiato nel vedere la scena fino a che qualcosa non lo ghermisce alle spalle. (17%)
    17
  • Sandra sentendo Nico rientrare dentro casa esce dallo stato di catalessi ed agisce in maniera inaspettata. (50%)
    50
  • Sandra è in una catalessi profonda dalla quale non sembra risvegliarsi come le altre volte. (33%)
    33
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30 Commenti

  • Ciao Larry!
    Episodio tremendo, visivamente forte; voto per la madre di Sandra. Rendi bene le sensazioni fisicamente spiacevoli, tattili ed olfattive, ed il disagio è servito. Belle e amare per noi le considerazioni in merito alla natura umana che si concede lo spirito, che dà giudizi impliciti sulla virilità di Nico.
    Bene, vediamo come lui si comporta con Cassie.
    Ciao e buona domenica!

  • Buon giorno Larry,
    ho appena finito di leggere i quattro episodi del tuo racconto che ho trovato coinvolgenti e ben scritti..
    Non so capire se il problema è la casa o la malattia di Cassie, profeta di sventure.
    Fin qui propendo per la seconda ipotesi, perciò ho votato per il roditore.
    Aspetto di saperne di più nel prossimo capitolo. A presto.
    Se ti fa piacere potresti venire a leggere il mio racconto, mi interessa il parere sincero di un collega in scrittura.

  • Ciao Larry!
    La storia va avanti bene, il mistero di Sandra mette alla prova i due sposi, e per ora sembra dividerli. Scelgo che la botola si chiude; la casa è ostile. Quello delle case è un genere horror che mi piace particolarmente, perché vede intrecciarsi ai momenti forti i rapporti umani tra congiunti che subiscono la tensione del momento. Un momento catartico per i membri della famiglia. Aspetto il prossimo episodio dunque.
    Ciao!

  • Ciao, Al quarto capitolo ci sta bene anche il ghiro… non corriamo. Capitolo in cui la casa si rivela per quello che (forse) è: una fabbrica di paure. La tensione sale… bisogna alimentarla pian piano per non guastare l’effetto.
    A me non disturba ma i sapienti dicono che il corsivo va limitato all’essenziale… vedi tu.
    Per il resto tutto benissimo bravo. 🙂

    • Cia fender, grazie per aver votato…una scelta insolita, ma va bene così!
      Riguardo al corsivo, lo sapevo che qualcuno avrebbe storto il naso, e me ne sono assunto tutti i rischi, del resto a me non disturba ed essendo un grandissimo fan di King (che lo usa abbondantemente) ci ho voluto provare, lungi da me mettermi sul piano del Maestro, ma mi sono basato sull’esperienza di ciò che leggo e tocco.

  • Ciao Larry!
    Ho votato con la maggioranza, Sandra fa pressione per acquistare la casa, mi sembra realistico a prescindere dal genere della storia:)). In realtà anche l’opzione su di lei che si vede malata è valida, perché lei sembra pensarlo. L’influenza della casa è un topic classico che a me piace sempre molto nei racconti del terrore, quindi sia la benvenuta!
    Occhio “Tentarono più volte di riavvicinarsi, e così gli venne l’idea acquistare una nuova casa”; venne loro l’idea, il soggetto è plurale. Lidea di acquistare, il “di” è facilmente scomparso ritoccando la frase, ne so qualcosa anch’io ?.
    Bene! Bravo, buona continuazione!

  • “Il richiamo la attrae verso la casa, non dice nulla a Nico e gli fa pressione per acquistarla.” Mi pare l’opzione più consona alla storia, serve un twist per farla decollare e far partire la discesa verso il terrore 😉
    Ciao, Larry.
    Anche in questo capitolo hai compiuto un balzo nel tempo e ci hai mandati avanti di ben tre anni, alla fine la visione sul padre non ha dato esito e pare si sia trattato solo di un espediente per portare avanti la storia, magari dando da pensare al lettore sul fatto che la protagonista possa essere malata di mente… anche questo serve in una storia, ma, a meno che tu non voglia eccedere le 10 parti, stai attento a non sprecare caratteri o ti ritroverai a rincorrere il finale 🙂 te lo dico perché a me capita sempre.
    Comunque, ho trovato interessanti i dialoghi, mi sono parsi verosimili e ho quasi percepito la tensione tra i due, bravo.
    Ci si rilegge.
    Alla prossima!

  • Ciao, buon capitolo scorrevole di piacevole lettura anche se non succede molto però avrai tempo per terrorizzarci? a parte questo se posso, vorrei dirti che avrei usato , “sospetta” invece che ” sospettosa” e avrai marcato meglio il passaggio dei tre anni. Voto il richiamo che attrae, per entrare nel tema paura. Ciao alla prossima.?

  • Ciao, Larry Perry.
    Sono passata a rendere la cortesia.
    Trovo un racconto con tutti gli ingredienti per diventare un buon horror, mi ricorda u neo’ l’Avvocato del Diavolo (i due che cambiano casa e lui che fa l’avvocato) e La Zona Morta (per le visioni, anche se lì le visioni avvenivano in altro modo); al di là di questo trovo che ci siano vari spunti interessanti, attento a non lasciare andare troppo il raccontato, facci vedere e sentire quel che vedono e sentono i protagonisti. La visita a casa dei genitori l’avrei approfondita un po’ di più, caratterizzando un minimo il padre e la madre, ma è scelta tua 🙂

    Alla prossima!

  • Ciao Larry!
    Trova un oggetto inaspettato, scelta interlocutoria, non ho voluto partire con le boccette subito. Sandra vive il suo dramma e Nico ne fa le spese, quello che si vede è che la situazione li sta ricompattando, almeno temporaneamente. La lettura scorre piacevole; forse solo nel paragrafo che comincia con “Mi stavo recando a casa dei miei genitori” avrei inserito un punto e virgola verso la fine, ma è solo un’opinione mia. Poca roba, complimenti e buon prosieguo!

  • Ciao Larry,
    ho trovato il tuo racconto girando tra le novità….in cerca di qualcosa da legger in questo caldo mese. La scelta è stata proficua, a pizzicato le corde giuste e ora sono curioso di vedere cosa succederà.
    Ho votato per “la catalessi profonda”….Magari Sandra avrà rivelazioni importanti per la storia, chissà. Aspetto i prossimo capitolo.
    Grazie,
    ePP.

  • Ciao Larry!
    Darsi una seconda chance comprando casa è notevole… e rischioso! Interessante questo incipit di visioni misteriose; lei è spiritosa, perché accetta il soprannome di Cassie in un aspetto della sua vita che le deve procurare angoscia.
    Secondo me sei bravo a destare curiosità, quindi voto per una reazione diversa di Sandra.
    Mi lascia perplesso la frase: “affinché entrambi avrebbero potuto avere uno studio personale.”, io vedrei meglio il congiuntivo piuttosto che il condizionale, e poco dopo in effetti lo utilizzi in una subordinata simile. Vedi tu, spero di non sembrarti noioso, perché in effetti un po’ lo sono ?.
    Ciao e buona scrittura!

  • Ciao benvenuto al nuovo racconto. Un incipit che promette molte cose. Se ti può servire ti vorrei dire di stare attento che la lettura sia agevole e le frasi rese fruibili senza dover esercitare un’eccessiva attenzione. es: “…ed in cambio di promesse di aumenti di stipendio ed avanzamenti di carriera che non arrivavano mai, lo avevano reso schiavo.” si capisce il senso ma la frase ha un che di stonato che la rende vagamente oscura. Puoi scriverla in modo diverso e più chiaro.
    di seguito poi:
    “Tempo di qualità, intimo, non lo passavano dal giorno dell’incidente.
    “L’incidente avvenne (era avvenuto) il 14 maggio 2017, circa un anno dopo la prima visione di… “anche qui tutto il paragrafo seguente, ( fino a “non cadde nessun aereo”) scritto con il verbo nel tempo giusto è molto più chiara.
    Queste sono le mie impressioni, valuta tu se tenerne conto o meno, non è detto affatto che io abbia ragione. Ti faccio i miei migliori auguri e complimenti. Ciao alla prossima… 🙂

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