L’OCCULTA PASSIONE

Dove eravamo rimasti?

Cosa scopre Nico nello studio del padre di Sandra? Trova un oggetto, che per quanto lui ne sappia, non dovrebbe essere lì (86%)

Qualcuno mi chiama

La tapparella semichiusa lasciava filtrare la luce del tardo pomeriggio, il temporale era cessato ma si sentivano ancora gli ultimi tuoni in lontananza; sulla scrivania, illuminata dalla lampada ministeriale rimasta accesa, c’erano dei documenti che il padre di Sandra doveva aver visionato fino a qualche minuto prima. Nico avanzava tremando e pensando a quale scusa inventare se fosse stato scoperto lì dentro a curiosare. Si posizionò sul retro della scrivania e aprì dei cassetti alla ricerca di un  riscontro ma non trovò nulla di sospetto. Poi sentì un rumore provenire dal piano inferiore: passi, qualcuno stava venendo di sopra. Richiuse in fretta i cassetti e si diresse verso l’uscita; fu allora che con la coda dell’occhio intravide un oggetto metallico, una sorta di tubo, che spuntava dai piedi della scrivania, fece un passo indietro e quel poco che vide gli fu sufficiente a non avere alcun dubbio; c’era una pistola buttata sul pavimento.

Uscì in tempo per non essere visto dalla madre di Sandra, «Ti si fredderà il tè se non ti sbrighi» gli disse.

«Scendo subito» rispose fingendo di risistemarsi la camicia nei pantaloni.

Al piano inferiore, Sandra stava mangiando la torta con suo padre, «Nico vieni a sederti, vuoi che me la mangi tutta io?» gli disse provocandolo.

«Scusate sono stato poco bene»

Mentre prendeva posto, Sandra cercava di intrecciare il suo sguardo per carpire qualche informazione, la ignorò per non far sembrare la situazione sospettosa, ma lei continuava ad allargare gli occhi con fare interrogativo.

«Ti devo parlare in privato» gli disse, realizzando, che a quel tavolo non avrebbe ottenuto risposta, «Andiamo fuori»

Nico accennò un segno di scuse con il padre di Sandra e la seguì sul portico.

«Cosa hai trovato?»

«Non c’erano pillole nello studio, non ho potuto aprire tutti i cassetti ma a prima vista la situazione sembrava normale»

«Allora perché continuavi ad ignorarmi al tavolo? Cosa hai visto?»

«Tuo padre ha una pistola?»

«Ma certo, e non solo quella, ha anche diversi fucili da caccia, perché?»

«C’era una pistola buttata per terra, era come se qualcuno avesse tentato di nasconderla sotto la scrivania»

«È strano, papà tiene sempre tutte le armi sotto chiave, forse la stava pulendo mentre siamo arrivati»

«Non lo so, non so nulla di armi; cosa hai intenzione di fare? Se gli chiedi della pistola capirà che sono entrato nel suo studio»

«Non gli chiederò nulla, nella visione non c’era nessuna pistola, papà tiene molto alle sue armi, la stava sicuramente pulendo»

«Ma perché nasconderla quindi?»

«Non lo so ma ora mi sento più tranquilla, sono cresciuta tra le armi di papà e non è così strano che passi del tempo ad occuparsi della loro manutenzione, queste visioni…non significano nulla, sono malata Nico e devo trovare il modo di curarmi, ogni volta sono sempre più sicura che ciò che vedo si realizzerà, ma è passato oltre un anno dalla prima, e di tutte le disgrazie che ho predetto non se ne è verificata neanche una. È arrivato il momento di accettare il fatto che non sono dotata di nessun potere e che tutto questo è solo il frutto di una qualche malattia mentale»

«Nessun medico è però mai riuscito a dirci di che cosa si tratti, e quella luce nei tuoi occhi l’ho vista anche io!»

«Nico la suggestione a volte fa brutti scherzi, finiamola con questa storia, acquisire consapevolezza potrebbe essere un primo passo verso la guarigione, torniamo di là»

Nei tre anni successivi le visioni non cessarono e Sandra passò in cura da un medico all’altro senza che nessuno riuscisse a curarla in maniera adeguata; alcuni la imbottivano di psicofarmaci che la facevano stare ancora peggio, altri la ricoveravano per poter svolgere accertamenti, ma l’unica diagnosi a cui erano pervenuti era una forma di schizofrenia. Fu allora che Nico cominciò a lavorare come un ossesso, era come se volesse colmare le mancanze del suo rapporto con il lavoro, guadagnava bene e stava a casa il meno possibile per evitare i continui esaurimenti di Sandra. Nonostante questo le era rimasto vicino, impegnandosi per aiutarla a cercare una cura idonea, ma la convivenza di tutti i giorni era diventata insostenibile. Tentarono più volte di riavvicinarsi, e così gli venne l’idea acquistare una nuova casa, avevano bisogno di una novità e quella sarebbe stata l’occasione.

La settimana dopo la visita, Sandra, immersa nella solitudine, cominciò insistentemente a pensare a quella casa che tanto non l’aveva convinta. Fu una sensazione molto simile a quella delle visioni, eppure percepiva qualcosa di diverso; come un aura. Dentro di sé avvertiva una sensazione di pienezza disturbante, si sentiva violata ed era come se non fosse sola. Di solito rimaneva padrona della sua mente, ma ora era come se una sinistra presenza, le stesse facendo cambiare il suo modo di percepire quella casa; adesso ci si poteva vedere dentro a vivere una vita felice e sentiva un richiamo, un’attrazione oscura e morbosa verso quel luogo. Di colpo poi l’invadente sensazione svanì.

Come si comporterà Sandra in seguito alla nuova esperienza?

  • Il richiamo la attrae verso la casa, non dice nulla a Nico e gli fa pressione per acquistarla. (83%)
    83
  • Le vecchie paure ritornano, il richiamo la spaventa e decide di non acquistare la casa. (17%)
    17
  • E' convinta che le visioni sono frutto di una malattia mentale e pertanto non gli dà nessun peso. (0%)
    0
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30 Commenti

  • Ciao Larry!
    Episodio tremendo, visivamente forte; voto per la madre di Sandra. Rendi bene le sensazioni fisicamente spiacevoli, tattili ed olfattive, ed il disagio è servito. Belle e amare per noi le considerazioni in merito alla natura umana che si concede lo spirito, che dà giudizi impliciti sulla virilità di Nico.
    Bene, vediamo come lui si comporta con Cassie.
    Ciao e buona domenica!

  • Buon giorno Larry,
    ho appena finito di leggere i quattro episodi del tuo racconto che ho trovato coinvolgenti e ben scritti..
    Non so capire se il problema è la casa o la malattia di Cassie, profeta di sventure.
    Fin qui propendo per la seconda ipotesi, perciò ho votato per il roditore.
    Aspetto di saperne di più nel prossimo capitolo. A presto.
    Se ti fa piacere potresti venire a leggere il mio racconto, mi interessa il parere sincero di un collega in scrittura.

  • Ciao Larry!
    La storia va avanti bene, il mistero di Sandra mette alla prova i due sposi, e per ora sembra dividerli. Scelgo che la botola si chiude; la casa è ostile. Quello delle case è un genere horror che mi piace particolarmente, perché vede intrecciarsi ai momenti forti i rapporti umani tra congiunti che subiscono la tensione del momento. Un momento catartico per i membri della famiglia. Aspetto il prossimo episodio dunque.
    Ciao!

  • Ciao, Al quarto capitolo ci sta bene anche il ghiro… non corriamo. Capitolo in cui la casa si rivela per quello che (forse) è: una fabbrica di paure. La tensione sale… bisogna alimentarla pian piano per non guastare l’effetto.
    A me non disturba ma i sapienti dicono che il corsivo va limitato all’essenziale… vedi tu.
    Per il resto tutto benissimo bravo. 🙂

    • Cia fender, grazie per aver votato…una scelta insolita, ma va bene così!
      Riguardo al corsivo, lo sapevo che qualcuno avrebbe storto il naso, e me ne sono assunto tutti i rischi, del resto a me non disturba ed essendo un grandissimo fan di King (che lo usa abbondantemente) ci ho voluto provare, lungi da me mettermi sul piano del Maestro, ma mi sono basato sull’esperienza di ciò che leggo e tocco.

  • Ciao Larry!
    Ho votato con la maggioranza, Sandra fa pressione per acquistare la casa, mi sembra realistico a prescindere dal genere della storia:)). In realtà anche l’opzione su di lei che si vede malata è valida, perché lei sembra pensarlo. L’influenza della casa è un topic classico che a me piace sempre molto nei racconti del terrore, quindi sia la benvenuta!
    Occhio “Tentarono più volte di riavvicinarsi, e così gli venne l’idea acquistare una nuova casa”; venne loro l’idea, il soggetto è plurale. Lidea di acquistare, il “di” è facilmente scomparso ritoccando la frase, ne so qualcosa anch’io ?.
    Bene! Bravo, buona continuazione!

  • “Il richiamo la attrae verso la casa, non dice nulla a Nico e gli fa pressione per acquistarla.” Mi pare l’opzione più consona alla storia, serve un twist per farla decollare e far partire la discesa verso il terrore 😉
    Ciao, Larry.
    Anche in questo capitolo hai compiuto un balzo nel tempo e ci hai mandati avanti di ben tre anni, alla fine la visione sul padre non ha dato esito e pare si sia trattato solo di un espediente per portare avanti la storia, magari dando da pensare al lettore sul fatto che la protagonista possa essere malata di mente… anche questo serve in una storia, ma, a meno che tu non voglia eccedere le 10 parti, stai attento a non sprecare caratteri o ti ritroverai a rincorrere il finale 🙂 te lo dico perché a me capita sempre.
    Comunque, ho trovato interessanti i dialoghi, mi sono parsi verosimili e ho quasi percepito la tensione tra i due, bravo.
    Ci si rilegge.
    Alla prossima!

  • Ciao, buon capitolo scorrevole di piacevole lettura anche se non succede molto però avrai tempo per terrorizzarci? a parte questo se posso, vorrei dirti che avrei usato , “sospetta” invece che ” sospettosa” e avrai marcato meglio il passaggio dei tre anni. Voto il richiamo che attrae, per entrare nel tema paura. Ciao alla prossima.?

  • Ciao, Larry Perry.
    Sono passata a rendere la cortesia.
    Trovo un racconto con tutti gli ingredienti per diventare un buon horror, mi ricorda u neo’ l’Avvocato del Diavolo (i due che cambiano casa e lui che fa l’avvocato) e La Zona Morta (per le visioni, anche se lì le visioni avvenivano in altro modo); al di là di questo trovo che ci siano vari spunti interessanti, attento a non lasciare andare troppo il raccontato, facci vedere e sentire quel che vedono e sentono i protagonisti. La visita a casa dei genitori l’avrei approfondita un po’ di più, caratterizzando un minimo il padre e la madre, ma è scelta tua 🙂

    Alla prossima!

  • Ciao Larry!
    Trova un oggetto inaspettato, scelta interlocutoria, non ho voluto partire con le boccette subito. Sandra vive il suo dramma e Nico ne fa le spese, quello che si vede è che la situazione li sta ricompattando, almeno temporaneamente. La lettura scorre piacevole; forse solo nel paragrafo che comincia con “Mi stavo recando a casa dei miei genitori” avrei inserito un punto e virgola verso la fine, ma è solo un’opinione mia. Poca roba, complimenti e buon prosieguo!

  • Ciao Larry,
    ho trovato il tuo racconto girando tra le novità….in cerca di qualcosa da legger in questo caldo mese. La scelta è stata proficua, a pizzicato le corde giuste e ora sono curioso di vedere cosa succederà.
    Ho votato per “la catalessi profonda”….Magari Sandra avrà rivelazioni importanti per la storia, chissà. Aspetto i prossimo capitolo.
    Grazie,
    ePP.

  • Ciao Larry!
    Darsi una seconda chance comprando casa è notevole… e rischioso! Interessante questo incipit di visioni misteriose; lei è spiritosa, perché accetta il soprannome di Cassie in un aspetto della sua vita che le deve procurare angoscia.
    Secondo me sei bravo a destare curiosità, quindi voto per una reazione diversa di Sandra.
    Mi lascia perplesso la frase: “affinché entrambi avrebbero potuto avere uno studio personale.”, io vedrei meglio il congiuntivo piuttosto che il condizionale, e poco dopo in effetti lo utilizzi in una subordinata simile. Vedi tu, spero di non sembrarti noioso, perché in effetti un po’ lo sono ?.
    Ciao e buona scrittura!

  • Ciao benvenuto al nuovo racconto. Un incipit che promette molte cose. Se ti può servire ti vorrei dire di stare attento che la lettura sia agevole e le frasi rese fruibili senza dover esercitare un’eccessiva attenzione. es: “…ed in cambio di promesse di aumenti di stipendio ed avanzamenti di carriera che non arrivavano mai, lo avevano reso schiavo.” si capisce il senso ma la frase ha un che di stonato che la rende vagamente oscura. Puoi scriverla in modo diverso e più chiaro.
    di seguito poi:
    “Tempo di qualità, intimo, non lo passavano dal giorno dell’incidente.
    “L’incidente avvenne (era avvenuto) il 14 maggio 2017, circa un anno dopo la prima visione di… “anche qui tutto il paragrafo seguente, ( fino a “non cadde nessun aereo”) scritto con il verbo nel tempo giusto è molto più chiara.
    Queste sono le mie impressioni, valuta tu se tenerne conto o meno, non è detto affatto che io abbia ragione. Ti faccio i miei migliori auguri e complimenti. Ciao alla prossima… 🙂

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