ALTROVE LIQUIDO

PROLOGO

Il tempo all’interno di una scatola non passa mai. Sono stipato qui da giorni o forse anni o chissà. Sono stato altro prima, anche se non ne ho memoria.

Qualcosa si muove, il mio giorno è arrivato, trovo posto nel caricatore. La camera di scoppio è fresca e odora di lubrificante. Nella tasca, la pistola sbatte e vibra a ogni passo che fa chi la porta con sé. 

Io sono il secondo, sopra di me un mio fratello aspetta con calma e in silenzio che l’innesco faccia il suo lavoro e lo spinga fuori, verso l’ignoto. Qualche vecchio compagno, tornato dall’altro mondo, ha raccontato la sua storia, giù al magazzino. Sono tutte fesserie quelle sulla luce immensa e improvvisa, è la propulsione che ci spinge fuori, verso un mondo che per noi non può esistere. Raccontano di scanalature elicoidali dentro la canna e del dolore intenso che si prova nel momento infinitesimale che dallo scoppio porta all’impatto. Io non ci credo che faccia male, siamo proiettili, con un’ogiva per corazza e un fondello solido che ci protegge fino all’espulsione. Non ho nulla da temere eppure tremo, proprio sopra altri miei fratelli che se ne stanno zitti ad aspettare il loro turno.

Il dondolio si è fermato. Dall’esterno arrivano rumori che non riconosco. La pistola si muove e noi con lei. Mio fratello, sopra di me, sussulta è pronto per la sua missione. Io sarò il prossimo. È un attimo, uno scoppio intenso e assordante. Salgo al posto del compagno esploso, la sua anima di metallo salta via per lasciarmi il posto. Ora la vedo, vedo la luce in fondo alla canna. Tocca a me. La camera ora è rovente, l’odore del lubrificante si è mischiato a quello della polvere da sparo, è acre e brucia, brucia tutt’intorno. Tutto rallenta, sono in posizione, aspetto solo che il grilletto scenda e mi liberi. Esplodo e sono spinto in avanti a una velocità che dovrebbe essere supersonica ma il tempo pare farsi gelatina e si dilata mentre attraverso la canna. Scivolo come un neonato dal grembo di sua madre e finalmente sono fuori. La luce brilla sulla mia punta lustra, fendo l’aria in un movimento che crea un vortice al mio passaggio. Attraverso una ciocca di capelli biondi e sottili, forse li brucio o forse è solo il sole che brilla troppo e mi confonde. Sotto di me un uomo steso, sulla camicia azzurra si apre un fiore con il centro annerito laddove mio fratello lo ha colpito. Così si finisce: nelle carni di uno sconosciuto. Torneremo a incontrarci come nei racconti dei vecchi pallettoni, riportati indietro e ricaricati in armeria.

L’aria fresca mi accarezza o sono io ad accarezzare lei, non so. Tutto è come immobile, ci siamo solo io, nella mia folle corsa appena arcuata, e il bersaglio che ora sta davanti a me. Manca poco, un soffio, ecco.

L’ogiva si deforma un po’ quando impatta il cranio, rallenta la mia corsa ma non mi ferma, esco, impatto ancora e mi ritrovo un po’ ammaccato e lucido nella sostanza molle e biancastra che è il cervello di qualcuno.

***

Intorno la gente grida, il sangue sull’asfalto si allarga in macchie scure e lucide in cui si specchiano nubi capricciose che migrano a est. Gli spari sono stati due, ma a terra ci sono tre persone, due uomini e una donna giovane con i capelli chiari impiastricciati.

«Respira!» urla qualcuno di fianco a lei e lo scalpiccio si fa più intenso, le voci salgono, nell’aria l’odore è quello dell’ultimo dell’anno, ma è solo settembre. I cellulari squillano, le persone accorrono e si accalcano in morbose orde di curiosità.

L’ululato dissonante delle ambulanze e delle volanti si fa sempre più vicino, i lampeggianti addobbano in muri lisci dei palazzoni rivestiti di marmo chiaro e dozzine, tra poliziotti, soccorritori e paramedici, affollano l’area intorno al tribunale.

I due uomini sono morti, la ragazza respira ancora. «Forse non ci arriva in ospedale» sussurra un medico a un poliziotto. «Forse, ma voi provateci.»

Giulia li vede dall’alto, vede tutta la città, il mare oltre le terrazze dei palazzi eleganti di via XX Settembre. Non sente nulla ed è così leggera. Il vento le scorre sul viso come acqua che non bagna mentre si muove, svelta, verso l’alto, oltre le nuvole, oltre l’azzurro che diventa indaco e più su verso il blu intenso che sembra nero; sfiora pianeti e oltrepassa galassie dove galleggiano ellittiche mandrie di stelle.

«Giulia!» qualcuno pronuncia il suo nome, ma è sola nello spazio assoluto.

«Giulia!» forse la voce viene dalla luce che scorge in fondo al nero, laggiù. Vuole raggiungerla, il suo corpo desidera arrivarci con ogni fibra, la sua mente si nutre di quel getto radioso che sgorga dall’infinito; è in pace come non lo è mai stata prima, è in comunione con un pensiero universale che le parla d’amore, che l’avvolge e la illumina.

«Giulia!» la luce l’acceca, è troppo intensa, fa male. Malissimo, brucia nella testa come un fuoco improvviso.

«Giulia!» ripete la voce, ed è la voce di sua madre. Lo spazio profondo viene risucchiato nel dolore istantaneo del risveglio, il mondo è tornato al suo posto e fuori piove.  

ECCOCI CON UNA STORIA NUOVA, SPERO CHE AVRETE VOGLIA DI AIUTARMI A SVILUPPARLA. NEL PROSSIMO EPISODIO:

  • VORREI SAPERE DI PIÙ SULL' "INCIDENTE" (33%)
    33
  • VORREI RITROVARMI NELLA PRIMA "VISIONE" DI GIULIA (22%)
    22
  • VORREI UN FLASHBACK PER CAPIRE COSA HA PORTATO GIULIA NEI PRESSI DEL TRIBUNALE (44%)
    44
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162 Commenti

  • Ciao Keziarica,
    a questo punto della storia e con il fiato sospeso non possiamo fare altro che aspettare i prossimi 10 capitoli. Interessante “la poliziotta con i capelli strani”. La storia è eccezionale e l’intreccio di personaggi ed eventi ti tiene incollato.
    Giulia alla fine mi pare un po spiazzata (anche io)….ma è questo il bello di queste storie, queste continue sorprese e colpi di scena.
    Aspetto i nuovi capitoli…..la curiosità impera.
    ePP

    • Ciao, ePP.
      “I capelli strani” si rifanno al primo incontro di Massimo con Dania, ma me lo ricordo solo io 😉
      Giulia è spiazzata perché, ovviamente, non sa cosa le sta capitando intorno, si è ritrovata in una cosa più grande di lei, con sconosciuti che la mettono in guardia gli uni dagli altri…
      Vediamo come fare per il prosieguo, non sono convintissima di andare avanti, ho già un’altra storia in mente, ma vedo che a molti interessa conoscere il seguito, vedremo. L’altra storia potrei pubblicarla con l’altro mio nick 🙂
      Grazie per l’incoraggiamento.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica.
    continua… non poteva essere altrimenti.
    io, che non sono perspicace, brancolo ancora nel buio.
    Va bene che il racconto prosegua. Incubi, visioni, persone che cercano di sapere da chi a quanto pare non sa niente, e poi Massimo. il grande assente. sono davvero curiosa e aspetto il prossimo capitolo. a presto e buona domenica.

    • Ciao, Anna.
      Probabilmente continuerò la storia su un’altra piattaforma, forse, non ne sono sicura, ma nel caso ti avviserò.
      Non sei tu che brancoli nel buio, sono io che ho tentato in tutti i modi di non farvi capire esattamente quel che accade, perché la verità che ho in mente è un po’ particolare e anche articolata, è un colpo di scena che arriverà, un giorno, col finale.
      Massimo avrà, prima o poi, la sua rivincita, ci vuole pazienza. 😉
      Grazie per il sostegno.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    A mano a mano che lo guardiamo, il quadro prende qualche particolare in più, I colori si definiscono meglio. Giulia è in pericolo, mentre la sua vita scorre tra visioni disperate, rapporti che si deteriorano (e anche Raoul è “sfortunato”) e una generale diffidenza verso gli intrusi che cercano di entrare per salvarla. E da cosa, poi?
    È un horror, certo, ma come spesso capita, c’è molto di più. Pare sia un genere che si presti particolarmente a parlare di noi, anzi, di Noi.
    Ovviamente non basta parlare di horror, bisogna saper scrivere bene, e direi che nella mia vita ho letto cose peggiori di “Altrove liquido” ?
    Bravissima, penso che tu possa scrivere cose anche più complesse di questo racconto, che è comunque un bell’impegno.
    A presto con il number two, E buon dolcetto scherzetto.
    Ciao!

    • Ciao, Minollo.
      Tutti vogliono salvare Giulia, ma sarà vero? Non credo che lo scopriremo presto, so che non è bello lasciare i lettori così, ma mi rendo conto (anche dai pochi riscontri) che questo racconto non è arrivato; forse perché io ho avuto difficoltà nel portarlo avanti. Quando scrivo cose che mi divertono, la cosa traspare e ne ho avuto conferma con altri racconti.
      Lo so che il racconto è mio, ma, evidentemente, non era la storia giusta per TI e non era il momento giusto per raccontarla. 🙂
      Ho già pronta una nuova idea, avrei voluto pubblicare ieri il primo episodio, proprio per Halloween, ma avendo lavorato nel pomeriggio e lavorando anche stamattina, non riesco. Probabilmente lo pubblicherò domani, salvo imprevisti. 🙂
      Grazie, grazie davvero.
      Alla prossima!

      • Ciao Keziarica!
        Non so se ho capito; forse non è come sembra per Giulia, ma questo non è necessariamente un problema o qualcosa che non è arrivato. Il mio giallo preferito di Agatha è Crooked House, dove alla fine c’è un ribaltamento totale, e questo è un pregio del racconto.
        Spero di leggere presto cmq di Giulia, perché la storia è molto bella.
        Ciao!

  • Eccomi qua, scusa il ritardo! Son giorni pazzi e sto cambiando idea tutti i giorni sul partecipare al NaNo oppure no (si va per il no)

    Voglio rispondere subito alla domanda che ci hai lasciato nel tuo commento al finale: il racconto mi è piaciuto, sì, ma trovo abbia sofferto un po’ della sua natura sperimentale, con quell’inizio folle (in senso buono) che faceva presagire grandi cosa ma poi è rimasto fine a sè stesso e queste visioni che per il momento non hanno portato moltissimo alla narrazione, se non il farti subodorare qualcosa in più rispetto alla vicenda “gialla” che però ancora non si è concretizzato… in definitiva trovo che la storia di Giulia in sè sia interessante ma risulti un po’ appesantita da questi espedienti che forse avrebbero dovuto/potuto valorizzarla. Comunque non è che sia un difetto in sè, anzi, è un tipo di narrazione che va a richiamare (forse non intenzionalmente?) alcuni grandi classici del cinema horror italiano d’altri tempi e mi piacerebbe che questi elementi particolari fossero ancora più presenti, non rimossi.
    Detto ciò fammi sapere quando e dove la continuerai, perchè di sicuro questo finale va venire voglia di andare avanti… intanto aspetto la tua prossima storia qui su THI 🙂

    • Ciao, Dapiz.
      Intanto, grazie per aver trovato il tempo di leggere e commentare e per la schiettezza garbata.
      L’incipit è nato da un esperimento e, come dici tu, forse, avrebbe avuto bisogno di un’evoluzione diversa, forse, anzi probabilmente, non era adatto a questa storia e sarebbe stato meglio tenerlo per qualcos’altro, ma ormai…
      Le visioni dovrebbero aiutare a tenere alta la curiosità, svelando, mai troppo, quel che si cela dietro la storia. Perché Giulia vede certe cose? Chi sono i due ragazzi morti? Perché i superiori di Dal Piatì gli avevano vietato di indagare? E che ruolo ha Moreno Delle Piane nella vicenda? Gli interrogativi sono molti e sicuramente la trama potrebbe giovarne, ma non qui. Gli spazi sono ristretti e questa storia ha bisogno di un’altra piattaforma; è che TI mi piace molto e pensavo di riuscire a utilizzarla per raccontarla, ci ho provato…
      Io parteciperò al NaNo, questa volta con un horror (ho provato con i gialli, non funziona, a meno di non preparare una scaletta dettagliata da seguire alla lettera). Ho in mente tante idee, come al solito, e non è un bene 😉
      Ti farò sapere se e quando porterò Giulia altrove, se partecipi al NaNo fammelo sapere, mi piacerebbe ritrovarti tra i “buddies” magari ci si sprona a vicenda.
      Ancora grazie per tutto, Buona domenica, buon Halloween e alla prossima!

  • Aggiungo un commento dopo aver letto un paio di tue risposte.
    1) ovviamente il racconto mi ha appassionato molto più di quanto mi aspettassi, essendo classificato come horror.
    2) il fatto che non ti stia divertendo, escludendo un momento di flessione dell’ispirazione (succede), potrebbe essere che stai cercando di scrivere un horror e ti è venuto fuori un giallo oppure che volevi scrivere un giallo dalle tinte horror e quest’ultime non ti vengono molto bene (sogni a parte). Escludo il contrario vista la classificazione che hai fatto. Il mio consiglio, in tal caso, è di lasciarsi andare e vedere dove ti porta la storia per i fatti suoi, come ho fatto io per la mia Isola degli Uomini Bestia: a volte i personaggi parlando da soli 🙂
    Se non fosse questo il caso, allora c’è la possibilità che l’idea che hai in testa, non prende piede su “carta”; allora, sì, ti serve un attimo di riflessione, magari passare ad un altro genere, e poi tornare alla carica con nuove idee.
    3) Se vuoi iniziare una storia la notte del 31 Ottobre, io consiglio i licantropi 😛

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Il fatto che il mio racconto, nonostante sia un horror e nonostante io sappia perfettamente che non è il tuo genere preferito, ti sia piaciuto mi lascia una bella sensazione. Non ti so dire esattamente quale sia il problema, forse ho pensato di poter sfruttare TI per completare una storia che langue nella mia testa da parecchio tempo, ma ho sbagliato mezzo. Forse, occorre una piattaforma diversa, come ho scritto a Fenderman.
      Ora non so cosa farò, mi inventerò qualcosa, magari da cominciare proprio in occasione di Halloween. I licantropi non mi attirano molto, ma adoro le storie di fantasmi… e potrei avere un’idea… chissà. Staremo a vedere.
      Grazie tantissime per i consigli e per le riflessioni che hai fatto e che, sicuramente, racchiudono il problema anche se non so esattamente dove si trovi.
      Ci rileggiamo presto, intanto buon fine settimana.

      Alla prossima!

  • Ciao amica mia ci metti di fronte a un dilemma. Questo racconto a leggere l’ultimo episodio sembra un vero e proprio incipit che chiama a voce chiara un seguito e un seguito ci deve essere. Detto questo sta a te a quello che senti scegliere, non sei un bancomat e quello che scrivi lo devi sentire, siamo qui per scrivere quello che ci gratifica e il commento di quelli che ti leggono ti dovrebbe confortare nella scelta. Dunque scegli tu ; oggi o domani Giulia tornerà, ma se vuoi raccontare di streghe perché hai voglia di farlo ben venga io ti seguirò. ciao, ciao 🙂

    • Ciao, Fenderman.
      Sì, i commenti sono positivi e la storia, almeno credo, un po’ di interesse l’ha suscitato. Io, per la prima volta, ho in testa esattamente l’intero svolgersi dei fatti, ma mi manca la spinta per poterlo raccontare. Forse ho scelto la piattaforma sbagliata, forse avrei dovuto farlo altrove, magari trasferisco quest’idea su altra piattaforma, dove i caratteri non siano un problema. Senza nulla togliere a TI che rimane in assoluto il mio preferito!
      Vedrò che fare, intanto ci penso, vorrei partecipare al NaNoWriMo che inizia il 1mo novembre, ma per storia ho già cambiato idea quattro o cinque volte, sono una pasticciona 🙂
      Comunque sia, ti ringrazio tantissimo per l’incoraggiamento e per aver seguito la storia fino a qui, un giorno Giulia tornerà, chissà quando e chissà dove…

      Alla prossima!

      🙂

  • Questo non è il finale della storia, c’è ancora molto da dire, da raccontare. Intanto, però, vorrei ringraziare coloro che hanno avuto la pazienza e la bontà di seguirmi fin qui, spero di tornare a raccontare di Giulia, ma non sono sicura che lo farò subito, potrebbe essere che mi venga voglia di scrivere altro prima. Siate sinceri, questo racconto fin qui vi è piaciuto? Vi piacerebbe continuare a leggerne o preferireste leggere altro? Magari un horror classico, con case infestate e tutto il resto, visto l’approssimarsi della notte delle streghe?
    Fatemi sapere, io sarò felice comunque. 🙂
    Ancora grazie a tutti e alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    sempre più appassionante, il tuo racconto. Siamo alla fine e tra incubi e realtà, io non ho ancora la soluzione del mistero. Ma io non sono mai stata brava a svelare il finale di un racconto prima che finisca. Ti aspetto al prossimo capitolo e spero di capire bene. Comunque sempre bravissima. A presto.

    • Ciao, Anna.
      Come ho scritto anche agli altri, questo racconto non finirà con il decimo capitolo, non è possibile, praticamente non ho raccontato nulla.
      Ci sono tante cose da dire, una storia che piano piano dovrà essere svelata, solo non so se lo farò subito.
      Ho paura che per avere risposte dovrai avere pazienza… 🙂
      Grazie per i complimenti e alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    un mese….se penso che siamo già alla fine di questo racconto, in un arco temporale più lungo ce ne sarebbero almeno altri quattro.
    Hai messo su una atmosfera angosciante, ma che ti costringe ad andare avanti perché ti fa venire “fame” di notizie, visioni, frasi appena udite per arrivare a capire cosa succederà alla nostra Giulia.
    Secondo me c’è ancora tanto da raccontare e dieci capitoli sono pochi….ma sono curioso di sapere cosa ci offrirai al prossimo capitolo: un finale o un invito ad approfondire goi incubi di Giulia?
    Ciao,
    ePP

    • Ciao, ePP.
      Questo racconto è nato con l’intenzione di non esaurirsi ai 50000 caratteri. Il mio intento era di proseguire fino a portarlo a termine. Non mi sto divertendo molto a scriverlo, eppure l’idea che ho in testa mi piace a sono convinta che possa anche essere buona. Credo si percepisca dalle mie parole, ma siete tutti troppo buoni per farmelo notare… magari no, magari sono io a non esserne contenta.
      Tuttavia, non sarà possibile concludere la storia nel finale che verrà, c’è un mondo di cose ancora da raccontare, devo solo trovare il modo e lo stimolo per farlo.
      Ti ringrazio per avermi seguito fino alla fine, comunque, e mi auguro di ritrovarti anche al decimo.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Le frasi che Giulia sente e di cui non afferra il senso torneranno a farci visita, questo episodio nasconde più di quello che sembri; la voce del padre…
    Le immagini cupe e angoscianti di chi non può divincolarsi da un destino che non ha voluto sono come sempre efficacissime; una scena scarna in un luogo tetro, il vento, la saliva, la luce fioca, il bagliore. E l’immobilità di Giulia, l’immagine della sua impotenza. Trovo assai felice la scelta dei vocaboli che esprimono la sua incapacità a fare qualsiasi cosa, la sua condanna a subire.
    Bravina, così magari non dici che son troppo buono?.
    Scelgo un salto lungo e ti auguro una buona domenica!

    • Ciao, Minollo!
      Tu sei sempre troppo buono, non c’è “bravina” che tenga 🙂
      Ci ho messo impegno per trasmettere l’angoscia della povera Giulia, non è facile rendere l’idea di un qualcosa che non si è vissuto, non in questi termini almeno e per fortuna.
      Ci sono parole e frasi che servono a suscitare nel lettore ribrezzo, pena, compassione, terrore e angoscia, non so se ho usato quelle giuste, ma spero di aver trasmesso davvero il senso di quel che volevo intendere.
      Grazie per tutto, per il “bravina” soprattutto e anche io, in ritardo, ti auguro una buona domenica e anche il sabato spero sia buono 😉

      Alla prossima!

    • Ciao, Ilaria.
      Questo finale non sarà il finale definitivo, questa è, infatti, la prima parte del racconto, c’è ancora molto da raccontare e prima o poi lo completerò. Giulia ha bisogno di raccontare la sua storia, quel che è accaduto, ma ancora non lo sa.
      Cercherò di concludere (questa prima parte) al meglio delle mie possibilità. Grazie 🙂

      Alla prossima!

  • Tre mesi: una via di mezzo tra i due, mi sembra la soluzione più adatta 🙂

    Ragazza mia, fattelo dire, è fantastico: ci sono quei tocchi di horror ma soprattutto tanto mistero che mi tiene incollato. Interessante il sogno: a quanto pare abbiamo qualcosa di strano che è capitato nel passato di Giula. Quanto sia sogno, quanto ricordo e quanto visione è ancora da stabilire 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Il tuo commento mi fa molto piacere, non ricordo di aver letto un altro tuo commento a un mio lavoro così sentito, deve esserti piaciuto questo capitolo e ne sono molto felice.
      È capitato molto nel passato di Giulia, solo che lei non lo sa… ma non farmi svelare troppo.
      Non so se continuerò la storia subito dopo questo finale, il tuo commento mi spingerebbe a farlo, staremo a vedere. Ho bisogno di riaffezionarmi all’idea che ho di questo racconto… vedremo. 🙂
      Intanto, molte grazie e alla prossima!

  • Ciao Keziarica, che raffica di immagini angoscianti. Sto leggendo dei racconti di S.King, e mi chiedo cosa si agita nella mente di autori come quel maestro e te, come riuscire a restituire l ‘angoscia, figlia della paura del non comprendere e controllare le cose…
    La povera Giulia avrà giustizia? So che è presto per dirlo, spero che tu ti affezioni a lei e me la salvi senza snaturare l’idea di racconto che hai in testa. Ultima cosa: il vento. Vorrei che fosse il segnale che un mondo fuori c’è e che non si è soli inchiodati ad una realtà così opprimente. Mi sbaglio? Complimenti e salterei non troppo, un mese per non cambiare troppo decisamente scenario. Alla prossima! ??

    • Ciao, Fenderman.
      Il vento ha un solo ruolo, quello di rendere più angosciante la scena 🙂
      Giulia dovrà affrontare cose terribili, anche se non so quando lo farà… il mio interesse per questo racconto, sebbene lo abbia in testa da molto tempo, non riesce proprio a restare vivo.
      Non so come fa Stephen King, magari lo sapessi, uno dei suoi libri più angoscianti è Mucchio d’Ossa, basta poco per mettere paura, è semplicissimo, basta saperlo fare e lui ci riesce alla grandissima, io un po’ meno, ma vabbè.
      Ti ringrazio per l’attenzione e per le belle parole, vediamo come chiudere almeno questa parte e poi penserò a come riprenderla, magari in seguito.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica! Ho votato la sala autoptica. Devo dire che scrivi davvero bene! Ma devo anche dire che mi fai girare la testa ? non sono ancora riuscito a prendere il filo di tutto e questo mi confonde un po’. Spero che con i prossimi due capitoli le cose si faranno più chiare! Ciao e grazie!

    • Ciao, Carter.
      Se devo essere sincera non lo so e non credo che le cose si chiariranno nei prossimi due capitoli, l’idea era di continuare la storia oltre i 50000 caratteri messi a disposizione… 🙂
      Sono comunque contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere e mi auguro che piano piano i garbugli si sgarbuglino 😉

      Alla prossima!

  • Questo mi è parso un capitolo di transizione e stavo giusto pensando che questa storia mi sembrava più “sfilacciata” rispetto alle altre (non necessariamente in senso negativo) e che forse avrebbe avuto bisogno di qualche capitolo in più, poi ho letto un tuo commento in cui dici di avere intenzione di proseguire oltre i 10 capitoli, quindi forse ci ho visto giusto!
    Dal momento che non c’è tutta questa fretta di concludere a questo punto opto per tornare a ieri in montagna, un’opzione che mi sembra potrebbe dare la possibilità di avere un altro po’ di backstory e chiarici un po’ le idee. A presto!

    • Ciao, Dapiz.
      Sì, ho pensato di allungare un po’ eccedendo i dieci capitoli, spero che avrete voglia di seguirmi in questa mia idea. Il capitolo serviva a dare ancora qualche informazione sul caso, qualche indizio per arrivare poi alla conclusione con piccole semine che portino a un raccolto decente, spero di riuscire nel mio intento.
      Vediamo quale opzione avrà la meglio 🙂
      Per ora, ti saluto e ti ringrazio.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    mi sono assentato per un po e mi ritrovo a leggere due capitoli tutto d’un fiato…la storia è molto intricata, ma si riesce a “viaggiare” nella trama con molta naturalezza….complice anche la creazione di personaggi superlativi.
    Ho votato per la sala autoptica….Giulia ci sta abituando a questi “strani” salti, che svelano sempre incredibili sorprese.
    Al prossimo,
    ePP

    • Ciao, ePP.
      Addirittura, superlativi? Sono felice che ti piaccia come rappresento i personaggi, ma non credo di meritare tanto 🙂 comunque, grazie!
      Sì, in effetti, Giulia ha visitato e visiterà luoghi assurdi e terrificanti, la storia va avanti anche grazie alle sue visioni, quindi, non ne mancheranno di sicuro 🙂
      Grazie per le belle parole e per essere tornato a leggere.
      Buona settimana e alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Bello seguire I fronti di una storia, vederne i loro contorni che piano piano si avvicinano ed arrivano a coincidere; impresa non facile, anzi, direi ardua. Ti stai destreggiando con buon piglio e approfondisci i personaggi dando loro il respiro che meritano: siamo già all’ottavo episodio e non me ne sono accorto. La storia merita spazi, ma in effetti anche Dolores o Gock avrebbero meritato caratteri extra.
    Sempre brava, e non credo di essere troppo buono (boh, chi lo sa ?); in ogni caso ogni volta un piacere leggerti.
    Ciao!

    • Sì, sì, sei troppo buono, fidati 🙂
      Ri-ciao, Minollo.
      Far combaciare i contorni avvicinandoli pian piano non è semplice, serve un talento che io non ho e, infatti, spero tanto di non fare pena nel provarci 😉
      Il fatto di aver deciso di prolungare la storia oltre il limite dei 50000 caratteri, mi dà la possibilità di dedicare più spazio ai personaggi (non che prima non lo facessi e infatti mi trovo sempre a rincorrere un finale a precipizio), spero di non risultare pesante, tuttavia.
      Gock è uno dei miei racconti preferiti, uno di quelli che mi è rimasto nel cuore (sto pensando di scriverne un altro o magari di inserire i due racconti più un paio di nuovi in una raccolta da pubblicare, chissà…), a volte servirebbero più caratteri, gli sviluppatori potrebbero pensare di mettere a disposizione più capitoli, con criteri fissi che dettino le regole, non sarebbe male.
      Grazie e ri-scusa per il ritardo nella risposta all’altro tuo commento. 🙂

      Alla prossima!

    • Ciao, Red.
      Grazie, direi che mi fai un bel complimento davvero, il giallo ha decisamente vari aspetti e spero di non mescolarli troppo, altrimenti, poi, viene fuori un minestrone… 😉
      Intendo rendere la storia il più horror possibile, ma il giallo viene sempre a galla e tenta di prevalere sul nero e sul rosso, vedremo come va a finire.

      Alla prossima!

  • Dania forse si pentirà dei non aver seguito il consiglio di Massimo? Forse, la storia sta prendendo una piega decisamente pericolosa… Per intanto andiamo al mare e facciamo il tifo per lei. Capitolo veloce, quasi una sceneggiatura, molto godibile e coinvolgente, grazie Keziarica, a presto!??

    • Ciao, Anna.
      Davvero sei gentilissima, ti ringrazio per il complimento sentito e per essere tornata a leggermi.
      Dania era la persona più vicina a Massimo, avrà di sicuro qualcosa di dire nel prosieguo. 🙂
      Purtroppo, l’angoscia sarà un po’ il filo conduttore della storia, spero che non ti disturbi troppo.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Nell’immagine iniziale non ho colto subito il parallelo con il disco, poi ho visto che eravamo già nel sogno. La visione vive di un ritmo incalzante, soprattutto nella prima parte i verbi alla prima persona movimentano il viaggio di Giulia e fanno montare l’angoscia. Certe immagini come “Marcio su una di pista che mi costringe a proseguire senza fine” o “cammino in tondo eppure sto andando avanti” marcano la realtà onirica con efficacia, come anche la scelta di aggettivi come il buio assurdo, o un chiarore che non illumina. Forse dalla maglietta che descrive dobbiamo trarre qualcosa, o magari più avanti.
    Penso siano parti della storia che ti piace descrivere, e in cui sai dare “visibilità” a quello che vedi. Provo a rivotare per Dania; vale la pena incontrarli bene i personaggi.
    Brava! Buona domenica e alla prossima!

    • Minollo, perdonami!
      Ho letto questo commento ed ero assolutamente certa di averti risposto, e invece…
      La maglietta serve a chiarire alcune cose, è un indizio (non fondamentale che, però, contribuisce a creare l’ambiente intorno alla storia).
      Dania, alla fine ha avuto la meglio, insieme a Giulia, avrà un ruolo importante nella storia. Non è mai facile rendere i sogni, sono felice di esserci in qualche modo riuscita 🙂
      Grazie tantissime, vado a rispondere all’altro commento.

  • Hai recuperato il ritardo con due capitolo a breve distanza, peraltro molto diversi tra loro, uno concreto che porta avanti la trama nel mondo “degli svegli” e che da a Giulia un motivo in più per stare in ansia e uno onirico ma altrettanto ansiogeno… anche se per mio gusto personale tendo a non amare molto sogni e visioni e avrei accorciato un pochino questa parte. La conclusione con Raoul invece mi ha lasciato un po’ interdetto: non ho ben capito come interpretare il suo sorriso e se l’ambiguità fosse voluta, ma il fatto che questa fosse la conclusione del capitolo ha dato alla scena un’aura più inquietante di quella che forse avevi inteso.
    Cooomunque, per il prossimo voto per sentire cosa ha da dirci Dania!

    • Ciao, Dapiz.
      Purtroppo le visioni e i sogni mi servono per portare avanti la storia, tanto quanto i capitoli che raccontano la realtà (del racconto ovviamente). So che può risultare poco piacevole a chi non li ama, ma non ho modo dì escluderli. ?
      L’intenzione con Raoul età di dimostrare che non è così candido come può sembrare e che il fatto che Giulia abbia bisogno di lui gli permette di tenerla legata a sé e i suoi intenti e pensieri nei confronti di lei non sono del tutto benevoli.
      Mi auguro di mettere insieme un buon capitolo con il racconto di Dania che, a quanto pare, avrà la meglio sulle altre opzioni.

      Grazie per la franchezza e alla prossima!

    • Ciao, Red.
      Sì, al momento la parte horror sta sul piano etereo e impalpabile di sogni e visioni… non sarà sempre così, prima o poi la nostra cara Giulia dovrà fare i conti con la realtà che, a volte, ahimè, è peggio degli incubi.
      Spero di non spaventare troppo o forse no? 😉

      Grazie e alla prossima!

  • L’incubo dei passi inutili, eterni verso il dolore senza ritorno, senza controllo, su un grammofono prigione e anticipo di altro terrore… Che dire: spero di sognare altro stanotte. Giulia è un nome dolce che comunica semplicità e gioia, non posso che compatire allora, e fare il tifo per lei. Bravissima Keziarica, stavolta ti stai divertendo davvero!
    Voto Dania e aspetto… Grazie, ciaooo??

    • Ciao, Fenderman.
      Giulia dovrà affrontare tante sfide e non saranno sfide semplici da superare.
      Spero che tu abbia fatto bei sogni, io ce la metterò tutta per rendere questo racconto, almeno in qualche punto, il più terrificante possibile, è un horror, non volermene 😉
      Grazie per i complimenti, forse comincio a divertirmi, sì.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Dialogo drammatico, l’angoscia montante di Giulia che piano piano si immagina in qualcosa di molto più grande di lei è la protagonista dell’episodio. In fondo il gigante pare essere alla ricerca di un appiglio per continuare la sua ricerca, ma per lei è troppo. Sceneggiato con la consueta bravura e sicurezza, si percepisce il disagio di Giulia molto bene.
    Voto per il posto in mezzo alla neve, immagine di candore e pace, che si contrappone al capitolo appena letto.
    Bravissima, alla prossima!

    • Ciao, Minollo.
      Il posto in mezzo alla neve non ha vinto… ma arriverà, in fondo parte della storia è ambientata in valle d’Aosta. 🙂
      Ti ringrazio per i complimenti, non credo siano meritati, questo capitolo mi ha messo in difficoltà, ti confesso che sono stata sul punto di abbandonare la storia, forse, come Giulia, sono in una cosa più grande di me, ma la porterò avanti, sperando di riuscire a rendere giustizia all’idea che ho in testa da diverso tempo.
      Il gigante ha un suo scopo, tutti in questa storia ne hanno uno, a parte la povera Giulia, che avrebbe fatto decisamente di quello toccatole in sorte dopo lo sparo.

      Grazie davvero, sei troppo buono.

      Alla prossima!

    • Ciao, Anna.
      Il giornalista sa o non sa? e chi lo sa? Scherzo, io ovviamente lo so, ma non posso dire molto altro tutto in questa storia è un po’ fumoso, i sogni, le visioni, anche la realtà paradossalmente non è chiarissima. Spero di continuare a intrigarti e ti auguro una bellissima giornata.

      Alla prossima!

  • Un posto all’aperto, in mezzo alla neve, in netto contrasto col mare che si è sentito ed intravisto nel capitolo 🙂

    Ok, il capitolo non porta avanti niente della vicenda ma introduce tutti gli elementi del mistero che si cela dietro la sparatoria. A quanto pare la nostra Giulia, inconsapevolmente, fa parte del quadro. La curiosità ormai va a mille! 😀

    Ciao 🙂

  • Buon giorno Keziarica, episodio pieno di domande, tutte senza risposta un incrocio infilato di rumorose supposizioni, è Giulia deve aspettare, avere pazienza. A questo punto tutto può essere vero o un sogno una visione. Se la visione può aiutare allora ben venga, direi delle persone in una casa…
    Tutto il capitolo è un dialogo molto ben reso, reale, la confusione di lei, le strane reticenze di lui che è lì per fare domande e non per doverle subire… in un’atmosfera genovese, luminosa, dove il mare a tratti ruba la scena e sembra di vederlo. È sempre un piacere leggerti, spero tu abbia ora più tempo da dedicarci. Al prossimo dunque, spero presto. Ciao ??

    • Ciao, Fenderman.
      Lo spero anche io, di avere più tempo e di non farvi più attendere troppo.
      Sono contenta che il dialogo sia risultato ben reso. La reticenza di lui ha un perché, ma non posso svelare troppo. Il mare, per me, ha molta importanza, è parte integrante della mia città, nel grembo del mare sono cresciuta e difficilmente me ne potrei separare 🙂 mi piace l’idea di farne, in qualche modo, un personaggio della mia storia.
      Grazie tantissimo e alla prossima!

  • Anche io sono in ritardo ma con la lettura… comunque sono qua! Ammetto che date le premesse mi aspettavo un capitolo un po’ più pregno, invece l’appuntamento con il giornalista è rimandato e l’incontro con lo psicologo mi è parso utile più a mostrare che questo aspetto dell’esperienza di Giulia non è stato trascurato che all’avanzamento della trama, ma a questo punto della storia ci può stare un rallentamento.
    Per il prossimo capitolo ero indeciso tra giornalista e visione, ma alla fine ho scelto quest’ultima perchè ho pensato che se non hai dedicato questo capitolo al giornalista forse è giusto sudarcelo… alla prossima!

    • Ciao, Dapiz.
      Lo so, questo capitolo è nato senza troppo entusiasmo e credo si sia anche percepito… il medico mi serviva per uno scopo, certo, messo in mezzo così può risultare di troppo, ma poi si capirà.
      Il giornalista, con mio grande stupore, ha avuto molto successo e quindi si parlerà di lui. Vediamo cosa ne viene fuori, la visione deve arrivare e per il prossimo capitolo non potrò dare grandi chances di scelta.
      Grazie per essere tornato e per la pazienza, mi auguro di mettere in pratica qualche consiglio recepito durante il peregrinare tra video e guide sulla scrittura 🙂 e di confezionare un episodio più interessante.

      Alla prossima!

  • Molto bene, Keziarica,
    sono stata un po’ assente dalla piattaforma ma ora eccomi a rileggere il tutto. È difficile, a volte tener dietro alle storie e capita di perder il filo del racconto, il tuo devo dire fila e si fa sempre più interessante. Aspetto il prossimo capitolo, ciao e a presto.

    • Ciao, Anna.
      Bentornata. Sei sempre gentile e hai ragione: tener dietro a tutte le storie seguite diventa un po’ impegnativo, ma teniamo duro 🙂
      Mi fa piacere che, nonostante i tempi un po’ dilatati, tu sia riuscita a tenere il filo della storia, mi auguro di non ingarbugliare troppo la trama, in modo da consentire a tutti di non perderlo. 🙂
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Ciao keziarica, ritardo perdonato ahah (anche io sono stato lento con il nuovo capitolo), a me continua a piacere parecchio come scrivi, e la storia si fa sempre più interessante, ho votato ovviamente per l’incontro con il giornalista perché non vedo l’ora di avere qualche risposta.
    Un saluto.

    • Ciao, Ilaria.
      🙂 temo che con questa storia avrai qualche problema: i personaggi sono molti e ho idea che sarà difficile parlare sempre del giornalista 😉 scherzi a parte, sì lo so, in un racconto i personaggi non dovrebbero essere mai troppi, ma a questa storia volevo dedicare più parti e per questo ho introdotto qualcuno in più. Spero di non confonderti troppo.
      Grazie, come sempre.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarico,
    ho votato per l’incontro con il giornalista.
    Mi incuriosisce molto questo nuovo personaggio, sa delle cose… e le sue parole hanno stuzzicato la curiosità (di sicuro la mia). Il mistero su Dal Piatz…tiene banco.
    Per quanto riguarda lo psicoanalista ,ancora non so se mi è antipatico oppure no…sicuramente non è uno stupido (forse un po approfittatore) e dalle sue sedute potrebbe uscire fuori qualcosa di interessante.
    Bel capitolo, ovviamente aspetto il prossimo.
    ePP

    • Ciao, ePP.
      Eh sì, pare che il giornalista sappia qualcosa di interessante o magari cerca solo lo scoop, chi lo sa. Dato che pare il predestinato protagonista o co-protagonista del prossimo episodio, direi che lo sapremo presto. Lo psichiatra non avrà un ruolo preciso nella storia, mi serve per altri scopi, non so, a me risulta molto antipatico, ma io dovrei essere al di sopra delle parti e riportare i fatti così come si svolgono (nella mia testa). 😉
      Grazie per tutto e alla prossima!

      p.s. keziaricA… 🙂

  • Ciao Keziarica!
    Giulia pare aver bisogno di altro che non medicine; qualcosa la accomuna a Dal Piatz, che è il protagonista della visione; il destino li ha uniti in un momento di morte e dolore, e ognuno cerca l’altro. Questo è almeno quanto mi comunicano questi primi episodi. Poi c’è la costruzione del racconto, elegante, non lineare, e con zoom preziosi sui personaggi. Un episodio che sembra interlocutorio ma che ci permette di entrare in Giulia un po’ di più.
    Scelgo Dania, proprio approfittando del più ampio respiro della storia, per leggere ancora di Massimo.
    Bravissima come sempre. A presto!

    • Ciao, Minollo.
      Giulia ha a che fare con qualcosa per cui la medicina non può fare molto, necessita di comprensione in senso generale, ha bisogno di capire e di amici che le stiano vicini; ovviamente, non sarà così semplice, in un racconto horror non può filare tutto liscio, ma in nessuna storia in realtà (niente conflitto = calma piatta e disastro assoluto).
      Grazie per le tue parole sempre gentili, a me questo capitolo pareva troppo interlocutorio, molto dialogo e poca azione, sono felice che, invece, ti sia risultato gradevole.
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Anch’io voto il giornalista ma una piccola visione, magari ad occhi aperti, gliela farei avere.

    Rieccoci qui! Le sedute dallo psicanalista sono sempre problematiche. Avrà compreso che Giulia sta mentendo, lo sospetta ma non è certo o si è bevuto tutto? Ma soprattutto, servirà allo sviluppo della storia? 😛

    Tornando seri, mi è piaciuto come hai dipinto il quadro ed introdotto il giornalista, a tal punto che uno vuole vedere che tipo è 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Sì, il passaggio dal medico serve alla storia, in qualche modo mi tornerà utile. Non credo che si sia bevuto la piccola bugia di Giulia, ma non credo neanche che abbia tutta questa voglia di indagare.
      Il giornalista avrà il suo spazio all’interno del racconto e spero di riuscire a renderlo interessante, ti ringrazio e sono contenta che ti sia piaciuta la sua introduzione, mi auguro di presentarlo ancora meglio durante l’incontro che, prima o poi, avverrà.
      La visione ha bisogno di spazio, non so se riesco a farla stare in parte di un episodio, le visioni sono la benzina che alimenta la storia, devo dar loro la giusta importanza 😉

      Grazie ancora e alla prossima!

  • Ciao K.?. Voto l’incontro col giornalista, ovviamente. Passata la paura, almeno sedata, adesso comincia la sua indagine, si sente il bisogno di verità, il rifiuto persino delle ovvietà e lungaggini mediche. Immagino che incontrerà molte difficoltà, ma se non fosse perché continuare a leggere? Bentornata e buon lavoro, non farti attendere troppo. Ciao grazieee??

    • Ciao, Fenderman.
      Eh già, il rifiuto delle cure dello psichiatra che Giulia percepisce come atte ad allungare la terapia, è un punto che serve a delineare il carattere della protagonista, una che si fida poco.
      Ci saranno ostacoli e pericoli sulla sua strada, ma questo lo vedremo strada facendo (senza volere ho citato i titoli di due canzoni…)
      Grazie per essere tornato a leggere e perdonami per la lunga attesa, non sono riuscita a riprendere prima, cercherò di non tardare più. 🙂

      Alla prossima!

  • Ciao, ero incuriosito di leggere qualche tuo racconto dopo il commento che mi hai lasciato. Devo dire che è molto interessante la storia, lascia in sospeso dei punti che ti invogliano a scoprire cosa sta accadendo e fare luce sul mistero. Mi è piaciuta particolarmente la parte della pallottola e quella del quarto capitolo con l’uomo sconosciuto.
    Aspetto di sapere il seguito e personalmente ho votato la questura. Aggiungiamo un pò di poliziesco? XD

  • Ciao Keziarica,
    da un po’ sono stata assente e mi ero fermata al primo capitolo che avevo commentato. . Ora ho riletto tutto.
    Ho letto anche alcuni commenti di altri lettori. Cosa posso dire di più se non ripetere i complimenti (tutti meritati). Ti seguo con vero piacere. A presto e buona domenica.

  • Ciao Keziarica, tutto molto bello, procedi a meraviglia e il racconto si fa leggere in maniera molto piacevole. Incomincio a percepire i confini della storia, ma come qualcun altro ha detto hai gettato le basi per degli ottimi intrecci e credo proprio che ci sarà di divertirsi.
    Un saluto, aspetto il prossimo capitolo.

    • Ciao, Larry.
      Sto provando a gettare le basi per costruire una buona storia, che abbia tutti gli ingredienti per interessare chi avrà la bontà e la pazienza di leggerla tutta. Sono felice che ti stia piacendo e spero di riuscire a intrattenerti fino alla fine.
      Un saluto a te e alla prossima!

  • Rieccomi, Keziarica. Ho votato per le ricerche su internet.
    L’incubo è davvero reso benissimo: gli ambienti familiari ma diversi, le parole misteriose e contraddittorie dell’uomo (o qualunque cosa sia), tutto contribuisce a farci percepire un senso di spaesamento e inquietudine. Hai già messo in campo dei begli intrecci che rendono intrigante la storia: l’agguato, il poliziotto tormentato, la ragazza vittima e il suo rapporto con l’amico. Tutto raccontato molto bene e di certo utile a rendere la narrazione più completa e coinvolgente. Tieni d’occhio i dannati cinquantamila, però 😉
    Ciao, ti auguro un’ottima giornata

    • Ciao, Erri.
      I dannati cinquemila, in questo caso, non fanno paura: l’intenzione è infatti quella di estendere la narrazione e di non concluderla con i fatidici dieci capitoli. 🙂
      Sono lieta che l’incubo sia risultato credibile, era proprio mia intenzione far percepire lo spaesamento sia di Giulia che del suo ospite, sono entrambi nello stesso posto, ma lo percepiscono in maniera diversa, perché lui è morto e lei ancora no. Ho in mente una storia complessa che ha davvero molti intrecci, spero di riuscire a portarla a termine e di farlo al meglio. Intanto, ti ringrazio molto per il commento e l’incoraggiamento.

      Alla prossima!

  • Ciao K,
    Io direi di farle fare qualche ricerca su internet.
    Mi è molto piaciuta la descrizione del sogno: caotico, surreale, strano come solo un sogno (o in questo caso “visione”) può essere.
    Il mistero si infittisce e vorrei saperne di più sul personaggio del sogno, quale sarà il messaggio che vuole trasmettere a Giulia e alle altre persone?
    Attendo il prossimo capitolo per scoprirlo ma forse no… sono sicura che infarcirai ancora di ulteriore mistero la storia ???
    Ciao Kezia alla prossima
    Ilaria

    • Ciao, Ilaria.
      La parte del sogno/visione l’ho scritta guardando una foto e ascoltando musica inquietante. Volevo dare alla scena un che di surreale ma, al tempo stesso, tenerla legata in qualche modo alla realtà. L’uomo che porta il messaggio ha qualcosa da svelare ma, come nella miglior tradizione, non può farlo semplicemente parlando… 😉 ci sarà modo di capire cosa volesse dire il personaggio a Giulia, serve l’intero racconto per spiegarlo, un pezzettino alla volta, con il vostro aiuto.
      Grazie per essere tornata a leggere 🙂

      Alla prossima!

  • La visione di Giulia l’ho trovata molto vivida, mi ha ricordato molto da vicino certi sogni ricorrenti che faccio a proposito di case in cui ho vissuto e di come in sogno mi apparissero così estranee… per fortuna nei miei sogni non ci sono quasi mai presenze inquietanti.
    Per il prossimo capitolo, a fronte di tre opzioni tutte piuttosto realistiche come sviluppo, tenderei a escludere quella della ricerca via internet perchè mi pare la meno interessante da leggere. Giornalista e questura mi paiono simili, nel senso che in entrambi i casi avremo probabilmente un dialogo tra Giulia e un altro personaggio, ma ho come l’impressione che se la questura potrebbe essere più conciliante il giornalista si comporterebbe meno bene… quindi voto per quest’ultima opzione, per rendere le cose ancora più difficili alla povera Giulia!

    • Ciao, Dapiz.
      Anche io sogno spesso case i cui sono vissuta da bambina e, come te, le vedo diverse da com’erano in realtà. Sogno anche la casa in cui vivo, come se ci tornassi dopo tanto tempo, ed è completamente diversa da com’è, eppure, la riconosco come mia. Forse, in altri universi, la mia casa è così come la sogno, ma lasciamo perdere questi discorsi strampalati… 🙂
      Giulia ha necessità di andare avanti con la storia, il giornalista ha un suo perché, così come la polizia, servono entrambi a portare avanti la trama, proprio come dici tu; prima o poi, arriveranno tutti e due, non c’è altro modo. Internet è un’opzione abusata e, sì, poco interessante, ma le opzioni sono tre…
      Vediamo come procede, non so quando riuscirò a scrivere il prossimo, spero mi perdonerete, sono in ferie e, paradossalmente, non ho il tempo per scrivere. 🙂
      Grazie di tutto.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    La visione di Giulia è un climax bellissimo, che si arricchisce di particolari riga dopo riga; anche l’immagine e le parole dolenti e di rimpianto dell’ombra sono meravigliose: amo il genere, e come, anche se non sempre, dietro l’orrore ed il paranormale, si cela la vita di tutti i giorni con i nostri sentimenti come protagonisti. Davvero una sterzata forte questo episodio, con una tv che si spegne all’improvviso sulla sparatoria.
    Bravissima; voto per tornare ad Aosta, mi piace un cambio di scena.
    Ciao buona domenica!

  • Ciao Keziarica,
    ho votato per il giornalista…mi piace l’idea di una indagine giornalistica vecchio stile.
    Un capitolo estremamente suggestivo, una visione…quasi un incubo, di quelli che ti fanno svegliare agitato e sudato. Molto coinvolgente anche la scena di chiusura con la mamma davanti al tv,
    Il racconto crea delle suggestioni che ti coinvolgono e ti lasciano la voglia di leggere subito cosa succede dopo…complimenti.
    ePP

    • Ciao ePP.
      In effetti, il giornalismo investigativo, soprattutto quello vecchio stile, piace molto anche a me. Vedremo quale opzione vincerà, per ora, in vantaggio ci sono le ricerche su internet. Sono molto contenta che la descrizione della visione ti sia piaciuta, avrei voluto aggiungere un particolare per renderla più intensa, ma poi ho pensato di non tirare troppo la corda, magari ci penso con la prossima.
      Grazie infinite per le belle parole.
      Alla prossima!

    • Ciao, Red.
      Mi hai fatto sorridere: “non si capisce niente” fantastico! Spero che tu ti riferisca al fatto che non ho lasciato trapelare nulla sul giallo che sta sotto la trama… 🙂 qualunque fosse il tuo intento, mi va bene così, la spontaneità è sempre una buona cosa.
      Grazie per il voto e per il passaggio.
      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica, certo gli incubi riescono solo a produrre domande, soffocando ogni certezza, ogni banale segno di “normalità” . Stavolta sei tu che hai scavato nella mia memoria quando da bambino fui per una notte solo in ospedale, terrorizzato dalle ombre che sfilavano furtive dietro la vetrata opaca della corsia, in una luce insufficiente, bluastra e inedita per me. Sono così gli incubi, lo sappiamo, ma, eppure, li riconosciamo solo quando finiscono. Povera Giulia, non avrà un buon periodo, temo. Complimenti a te per aver così magistralmente dosato gli ingredienti dall’ansia e della paura. Voto la questura, vediamo che vogliono. Ciao, alla prossima.??

    • Ciao, Fenderman.
      Avendo passato parecchio tempo nei reparti pediatrici quando ero bambina, so di cosa parli. Chissà, forse, le idee arrivano anche da lì. Mi fa piacere leggere il tuo commento, temevo che questo capitolo risultasse poco incisivo e che venisse recepito come povero di indizi, invece leggo con piacere che è riuscito a trasmettere quel che volevo raccontare. Bene.
      Chissà quale opzione avrà la meglio, non so se riuscirò a scrivere nei prossimi giorni quando, finalmente, sarò in ferie. Ci proverò 😉
      Grazie di tutto e alla prossima!

  • Pensavo che il capitolo si sarebbe concluso “reincontrando” il nostro proiettile ma a quanto pare la storia si prende i suoi tempi, e con l’introduzione di questo cold case si arricchisce anche di altri elementi. Anche Massimo è un bel personaggio da seguire, per il momento sembra legato a Giulia solo da uno sparo ma qualcosa mi dice che non sarà così. Intanto col mio voto ho riportato in vantaggio Giulia e il suo Altrove 🙂

    • Ciao, Dapiz.
      Purtroppo l’opzione che avrebbe dovuto riportarci al proiettile non ha vinto, in qualche modo, prima o poi, vi arriveremo. Lo sparo è il punto di partenza, da lì parte la storia anche, ma il legame tra i due ha altre origini, si scoprirà presto di che tipo. Cercherò di dare spessore a tutti i personaggi e sono un po’, non molti, ma neanche pochi. 🙂

      Grazie per tutto e alla prossima!

    • Ciao, Ilaria.
      Questa è una storia che ho in mente da tanto tempo, ho provato a scriverla in più occasioni e poi l’ho lasciata andare nel dimenticatoio, ho pensato che TI potesse aiutarmi a svilupparla, che voi poteste aiutarmi e l’ho cominciata. Ho avuto dubbi, subito dopo la pubblicazione del primo capitolo, ho addirittura pensato di farla cancellare dal Team, ma poi mi sono detta che se è così tanto che mi gira in testa, se torna così spesso a bussare alla mente, forse è giusto darle una possibilità. Per questo vado veloce, almeno per ora, perché la storia è tutta qui (sto sbattendo il palmo della mano sulla fronte 😉 )
      Grazie di cuore e alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Hai dedicato la terza ad introdurre Massimo e la tua abilità nel farci entrare nella vicenda trae beneficio dagli spazi più ampi, i termini di caratteri. Per questo motivo scelgo di tornare a Giulia, per così continuare a costruire le fondamenta del plot, senza fretta ed empatizzando al meglio con i personaggi. Mi piace moltissimo come hai delineato i tormenti di un poliziotto che “si pone domande”, e, con l’accenno a Dania nel suo letto, le difficoltà a conciliare vita privata ed alcune professioni, come probabilmente quella di Massimo.
    Complimenti convinti per la sensibilità, vediamo come continua. Stammi molto bene.
    Ciao!

    • Ciao, Minollo.
      Sì, l’idea di avere più tempo e caratteri a disposizione per portare avanti la storia giova molto anche a me e alla mia fantasia. Esistono professioni particolari che, a volte, mal si conciliano con la vita di coppia e con le relazioni in genere, specie se chi le pratica è un testone come Massimo Dal Piatz. 😉
      Vediamo come votano gli altri, non ne mancano molti all’appello, sono tutti in vacanza… 🙂
      Ti ringrazio tantissimo per le belle parole.
      Stammi molto bene anche tu e alla prossima!

  • Ciao Keziarica, voto Giulia.
    I casi freddi sono una tentazione micidiale: è una caccia al tesoro, una scommessa che capisco quanto possa affascinare; del resto dare nuovo impulso a indagini che qualcuno ha “abortito” può solo, al più far perdere un po’ di tempo e di soldi ma non pesa più di tanto sulla coscienza… Riuscire invece dove tutti hanno fallito è esaltante!
    Bello, vero, il viaggio e il mondo che scappa via veloce tutt’intorno, c’è molta atmosfera. Molto bello. A presto dunque, ciao!??

    • Ciao, Fenderman.
      Da te c’ è solo da imparare, quindi, accolgo i tuoi complimenti con tanta soddisfazione. 🙂
      Le vecchie indagini mi interessano molto, in Italia ci sono moltissimi casi irrisolti, mal risolti o mai ritenuti tali, ed è proprio da un caso irrisolto degli anni novanta, che mi è venuta l’idea per questo racconto, ovviamente; il caso è solo un punto di partenza e non c’entra nulla con quello che scriverò.
      Mi auguro di riuscire a rendere giustizia alle vittime di questa storia, almeno a loro.
      Buon weekend e alla prossima!

  • Ciao Keziarica…
    …primo, da sotto l’ombrellone appena arrivata la notifica 🙂
    bel capitolo, Massimo come è stato presentato diventa subito interessante. Una persona prima che un poliziotto, con un approccio molto umano ai casi che si trova costretto a seguire. Mi è piaciuto anche l’omaggio discreto ma non banale al Morandi.
    Ho votato per le analisi autoptiche, le indagini scientifiche sono sempre molto interessanti.

    bye,
    ePP.

    • Ciao, ePP.
      Beato te che stai sotto l’ombrellone, a me mancano ancora due settimane alle ferie, con la speranza che tornino a colorarci l’Italia. 🙂
      Massimo avrà un ruolo in questo racconto, ovviamente sarà un ruolo marginale (visto che è morto), e credo sia necessario in una storia del genere approfondire i personaggi e sono felice che ti sia arrivato il carattere che ho voluto attribuirgli.
      Le indagini piacciono molto anche a me 😉

      Buon proseguimento di vacanza e alla prossima!

  • Differentemente da tutti gli altri io Genova non l’ho riconosciuta perchè sono un merlo, in compenso con due personaggi chiamati Raoul e Giulia ho avuto per tutto il capitolo la sigla di Ken il Guerriero in testa… ma suppongo che non fosse un riferimento voluto 😛
    Comunque, dopo un incipit molto originale si torna su binari più sicuri, almeno per il momento. Penso non sia ancora il caso di tornare al proiettile, ma apprezzerei saltare di nuovo di scena e passare all’uomo che ha ucciso… anche perchè ammetto che stare con Giulia, un personaggio che come tuo solito tratteggi abilmente con poche giuste parole, conoscendone già la sorte è stato un po’ doloroso. Quindi brava come sempre, ma anche un po’ di più!

    • Ciao, Dapiz.
      Il riferimento a Ken il guerriero non è voluto, non conosco il cartone (che molti amici seguivano negli anni novanta, mi pare). Mi spiace che Genova non ti sia arrivata, forse è perché non ne ho parlato poi molto, il mare si trova in molti altri posti e non è certo il vento la peculiarità; proverò a tratteggiare meglio la mia città nella prossime occasioni.
      L’uomo di cui parli è la vittima, non quello che ha ucciso e Giulia non muore, ha un proiettile in testa, ma questo non le impedisce di vivere, almeno nella mia storia.
      Grazie per il complimento, so che non sei uno che li butta lì a caso.

      Alla prossima!

      • Sull’uomo avevo capito, ma mi sono espresso male. Per quanto riguarda Giulia invece mea culpa, avevo completamente rimosso la parte finale del primo capitolo, probabilmente perché avevo fatto confusione con il finale non troppo allegro della tua ultima storia… E anche perché ultimamente dormo troppo poco ?

  • Ciao Keziarica,
    apprezzo molto la tua creatività, mentre il racconto si sviluppa e suscita sempre maggiore curiosità. Lo trovo coinvolgente.
    Indubbiamente é molto ben congegnato. Tra l’altro, la città di cui parli é anche la mia!
    Buona continuazione.

    Anima in penna

    • Ciao, Anima In penna,
      perdonami per il ritardo nella risposta, il sito non mi ha notificato il tuo commento. Molto carino il tuo nick 🙂
      Ti ringrazio per la lettura e per i complimenti, sono felice che ti sia piaciuto. Anche tu, quindi, sei di Genova, che bello, mi raccomando: se noti incongruenze o qualcosa non ti torna non mancare di tirarmi le orecchie 😉
      Ancora grazie tante e alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    un flashback pieno di tante cose…la storia tra Giulia e Raoul, le paure dei ragazzi, i ricordi dei primi incontri ascuola…ma la parte che mi è piaciuta di più è il viaggio. La camminata in città con tutte quelle atmosfere evocative sui luoghi attraversati, le sensazioni provate sul treno…fino alla tappa finale che porta Giulia di fronte all’uomo che ne decreta il destino. Bellissimo.
    Come già ti avevo scritto per l’altro capitolo, avevo adorato l’introduzione basata sul punto di vista del proiettile…non ho saputo resistere ed ho votato per capire come ha preso coscienza.
    Aspetto il prossimo capitolo e con l’occasione buon Ferragosto.
    ePP

    • Ciao, ePP.
      Sono davvero contenta che ti sia piaciuto anche questo capitolo, il proiettile ha bisogno di dire la sua, in qualche modo, chissà se gliene verrà dato il modo. Era necessario introdurre i due ragazzi e spiegare perché Giulia si trovasse davanti al tribunale, mi è parso carino metterci dentro l’episodio del rettore, giusto per alleggerire un po’ l’atmosfera. 🙂
      Che dire? Non posso che ringraziarti per le belle parole e per essere tornato a leggermi, mi auguro di continuare a interessarti.
      Grazie, io domani lavoro, ma sarà comunque un ottimo ferragosto. Spero solo che si porti via sto caldo 🙂

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica, anche io sono contento che Genova sia il tuo palcoscenico, almeno per ora. Sono Romano e ho soggiornato solo per un breve periodo in quella città, non so se ricordi i miei riferimenti al G-.8, ero lì infatti per quell’evento. Al di là di un primo smarrimento mi sono poi accorto di essere davvero in un posto magico, e non dimentico. Di questo capitolo, guarda te, mi ha colpito proprio il tuo riferimento al mare e alla sua presenza, come un riparo, una certezza a cui ricorrere alla bisogna. lo trovo molto bello e soprattutto vero. In quanto alla storia mi sembra presto per fare scelte, e faccio quindi una scelta conformista diciamo “…chi è l’uomo…” Mi affido a te per il prosieguo. Buon lavoro e buon Ferragosto. 🙂

    • Ciao, Fenderman.
      Mi ricordo che avevi raccontato della tua presenza a Genova durante il G-8, brutto momento, ma eri lì per lavoro. Genova è bellissima, complicata e piena di cose belle e brutte. Un detto dice: “c’è di tutto, come a Genova” perché qui c’è tutto davvero: c’è il mare, ci sono i monti, i monumenti e l’arte. Genova è una città che si presta molto a un thriller o anche meglio a un noir, vediamo se l’horror che ho in mente io va altrettanto bene. Il mare, se ci sei nato in grembo, te lo porti dentro per tutta la vita; in qualsiasi posto mi trovi, anche il più meraviglioso, se non ha il mare non può essere un posto in cui stare a lungo, ho attinto alla mia esperienza personale e, almeno penso, sia così anche per i miei conterranei.
      Ti ringrazio per questo bel commento e per aver condiviso anche il tuo ricordo della mia città.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    L’episodio ha un certo respiro e lascia intendere la tua intenzione di gestire su spazi più ampi la narrazione; sono sicuro sia nelle tue corde, come ebbi a dirti non troppo tempo fa. Anche in questo capitolo che vuole fare “ambiente” la penna ci tratteggia senza dilungarsi troppo ma con alcuni colpi precisi le prime immagini dei personaggi coinvolti. “Come una Boule de Neiges, solo che al posto della neve artificiale, sul mondo sbagliato pioveva sangue”; eleganza e efficacia.
    È soggettivo, ma mi piace anche leggere di Genova da una genovese, città che adoro e mi ricorda il mio mare di ragazzo (vabbè ma questo che c’entra? ?). Voto per l’uomo ucciso
    Brava come sempre, sei una sicurezza.
    Ciao stammi bene!

    • Ciao, Minollo!
      Sei sempre gentilissimo e forse non merito i tuoi complimenti, ma li prendo volentieri. Sì, voglio dare un po’ più spazio a questa storia, lo avevo scritto nei commenti al racconto precedente. Mi piace pensare di potervi coinvolgere nel progetto e spero ne avrete la voglia e la pazienza.
      Mi dilungo sempre molto sulle descrizioni, mi auguro di non risultare pesante.
      Ma, quindi, anche tu sei di Genova? Dovrò fare attenzione a quel che scrivo, allora 🙂
      La storia si sposterà anche in un altro posto a me tanto caro, la Valle D’Aosta. Vedremo come riuscirò a gestire la cosa; intanto, grazie infinite per le belle parole, non esitare a criticare se qualcosa non ti torna, mi servirà per realizzare un racconto migliore.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica, complimenti scrivi bene e la storia mi ha tenuto incollato allo schermo, ho votato per sapere chi è l’uomo ucciso con lo stesso proiettile che Giulia ha in testa perché mi sembra lo scenario più misterioso dei tre. Detto questo ciò che apprezzo della tua storia, è il fatto che non si capisce dove vuoi andare a parare e non dai punti di riferimento, questo rende la lettura senza dubbio più longeva. Aspetto il prossimo episodio.

    • Ciao, Larry Perry.
      Ti svelo un segreto: nelle mie storie non si sa mai dove voglio andare a parare… non lo so neanche io 😉
      Grazie per i complimenti, se scrivo bene non lo so, ma ho avuto qualche tentennamento su questo racconto dopo che alcuni lettori mi hanno fatto notare le incongruenze, ma ormai sono in ballo…
      Spero di continuare a tenerti incollato allo schermo, a breve dovrebbe arrivare qualcosa di un po’ più inquietante, spero lo troverai di tuo gusto.

      Alla prossima!

  • Il capitolo 10 arriva in fretta, quindi io voto per un avanti veloce.

    Se ho ben capito, loro sono stati chiamati in tribunale per aver “messo un cesso” davanti alla porta del rettore. Se così è, c’è qualcosa di strano: perché qualcuno avrebbe dovuto ucciderli? Proprio davanti al tribunale? Oppure erano nel posto sbagliato al momento sbagliato?
    Tutte congetture di cui avremo la risposta nel proseguio 🙂

    Buone Vacanze e a rileggerci al mio ritorno ^_^

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Intanto, buone vacanze!
      Passando al racconto: in realtà non vengono colpiti entrambi, solo Giulia viene ferita, Raoul non subisce alcunché. Non vengono uccisi per il cesso, ma sono lì, in tribunale, per la denuncia che il rettore ha presentato a riguardo, mi serviva un luogo dove farli incontrare e dove far arrivare anche qualcun altro… 🙂

      Alla prossima e grazie per le osservazioni.

  • Tri-eccomi, Keziarica. Ho votato per sapere qualcosa in più sull’incidente.
    Non ho capito bene: il secondo proiettile attraversa capelli biondi, poi sorvola la vittima del primo proiettile, quindi attraversa un cranio e poi si ferma dentro un (altro?) cranio.
    La ragazza è bionda, e pensavo fosse la prima colpita (dal secondo proiettile), ma forse non ho capito nulla. Ardita, la scelta di personificare il proiettile, è sicuramente ben realizzata, ma non mi convince del tutto: avrei visto meglio una narrazione in terza persona che evitasse di dare raziocinio al proiettile, ma immagino sia solo una questione di gusti personali.
    Complimenti e in bocca al lupo per questa nuova avventura che comincia!
    CIao, ti auguro un’ottima giornata

    • Sì, hai ragione e me lo ha fatto notare anche Dapiz… qualche incongruenza sarebbe stata facilmente risolvibile con la terza persona, ma sono testona e non ci ho riflettuto abbastanza.
      I capelli biondi della ragazza non c’entrano molto con la vittima, Giulia, ma anche qui avrei potuto prestare più attenzione. I proiettili sono due, le vittime tre. Uno dei proiettili, il secondo, trapassa il cranio di uno ed entra in un altro. Mi serviva per la trama. Tuttavia, caro Erri, ho fatto tutto troppo di corsa, senza riflettere e, soprattutto, senza pormi troppe domande. Se deciderò di dargli un seguito cambierò di certo il POV.
      Grazie per la franchezza, sempre apprezzata e utile. Mi auguro di prestare più attenzione nel proseguo, lo dico sempre e in lo faccio mai.

      Alla prossima!

  • Eccomi qua, ti leggo giusto prima di partire!

    Diciamo che siccome mi hai accennato al fatto di aver ripreso a studiare non mi aspettavo che il tuo nuovo racconto sarebbe stato così sperimentale, mi aspettavo qualcosa di molto più “inquadrato” e probabilmente per questo mi sono fatto molte domande che magari non avrei dovuto farmi (per esempio, come fa un proiettile a non ricordare cos’era prima di essere proiettile ma a sapere cos’è il grembo di una madre? :D), ma non sono certo qui a dirti di reinstradare la storia su binari più sicuri, anzi… se da qui si vira sempre più verso l’assurdo sono molto contento, potrebbe saltar fuori qualcosa di lynchano, per usare un aggettivo un po’ abusato ma che trovo descriva bene la soggettiva di un proiettile che attraversa la testa di una ragazza con visioni che viene poi seguita nella sua ascesa verso l’ignoto.

    Comunque, proprio per continuare su questa china ho votato per la visione di Giulia. Alla prossima!

    • Ciao, Dapiz.
      Mi sono fatta le stesse domande, anche di più. Come fa a sapere cosa e come sono i capelli? Ho pensato che per la legge che regola la sospensione d’incredulità, facendo riferimento al fatto che il proiettile è stato altro in passato, e che quando qualcuno perde la memoria non dimentica proprio tutto (le cose fondamentali, di solito, le ricorda) fosse accettabile che il proiettile sappia cos’è il grembo di una madre, ma potrei sbagliare alla grande e se me lo fai notare vuol dire che ho immaginato bene e avrei dovuto cambiare punto di vista, magari evitando la prima persona… ma ormai è fatta. Sto studiando, è vero, ma qui mi sento un po’ a casa, tra amici, e do sfogo a quel che mi gira in testa, nella speranza di non annoiare tutti e far sì che mi abbandonino del tutto.
      Come al solito, sei stato illuminante e ti ringrazio per la sincerità.
      Buone vacanze e alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    ho trovato questo stupendo racconto tra le novità…ed è stata una fantastica sorpresa. Bellissima la parte raccontata dal proiettile, molto suggestiva… ti fa venir voglia di sentire ancora quel personaggio insolito…ma poi il salto del racconto nella tragedia della ragazza, Giulia, ti catapulta in mezzo ad un evento che ti solletica la curiosità a livelli esagerati (anche noi lettori siamo un po morbosi come i testimoni che hai descritto).
    Ho votato per il flashback…..sono curioso di conoscere meglio Giulia e cosa l’ha portata li.
    Grazie,
    ePP

    • Ciao, ePP.
      Che bel commento, grazie.
      Il punto di vista del proiettile mi è venuto in mente ragionando su come tirar fuori un incipit incisivo che potesse attirare l’attenzione… a quanto pare, in qualche modo, ha funzionato.
      Giulia è sopravvissuta a un proiettile nella testa e questo la porterà a vivere esperienze orrende, chissà cosa ne verrà fuori, io spero che ci sarete per scoprirlo 🙂

      Ancora tantissime grazie e alla prossima!

    • Ciao, Anna.
      Troppo buona, non so se mi merito tanti complimenti, sto studiando per cercare di migliorare sempre di più. So, perché me lo hanno detto chiaro, che ho diverse lacune e che ho molto ancora da imparare, ma sono contentissima che ti sia piaciuto questo incipit e spero di fare sempre meglio. 🙂

      Alla prossima!

  • Un proiettile esploso… Qualcuno forse morto o forse no che vede il mondo da fuori. Due cose semplici ma raccontate con un’eleganza e una originalità direi perfette.
    In fondo da ogni autore sappiamo cosa aspettarci e io da te questo mi aspetto, per il momento voterò a caso, tanto mi piacerà di sicuro, per il seguito vedremo…
    Voto l ‘incidente. Ciao ??

    • Ciao, Fenderman.
      Perfette non saprei, ma grazie per i complimenti. Giulia non è morta, gli altri due uomini sì.
      Vedremo dove ci porteranno le opzioni, per ora sembra prevalere “l’incidente” che incidente non è.
      Come accennavo già prima di cominciare, vorrei che questa storia durasse un po’ di più rispetto alle altre e spero che avrete la bontà di aiutarmi a portarla avanti con consigli e critiche costruttive, così come sempre fate.
      Grazie per essere tornato a leggermi.

      Alla prossima!

  • Io voto di saperne di più sull’incidente!

    Uhm… Horror. Io di solito rifuggo gli horror, ma siccome sei te, ci proviamo. Se mi angoscia troppo, scappo 😛

    Ciao Keziarica! Bentornata con una nuova storia. Ho letto che hai un’idea per la storia ed i personaggi ma non per lo sviluppo e questa è una buona cosa per questo tipo di piattaforma, anche se, come per la mia “isola”, a volte si perde di mano il numero dei capitoli e bisogna andare a diversi seguiti. Comunque vediamo cosa riesci a propinarci questa volta e se mi lasci incollato alla sedia, come hai sempre fatto.

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      So che gli horror non ti piacciono e ti ringrazio per esserci comunque. Sei assolutamente libero di abbandonare il racconto qualora dovesse infastidirti troppo, se una cosa non piace non piace, è inutile. Questo avrebbe potuto essere un giallo, ma ci saranno scene un po’ crude e interventi che esulano dalla quotidianità, perciò, ho deciso di metterlo in questa categoria.
      In testa ho un’idea precisa di cosa succederà, di chi fa cosa e perché, devo solo svilupparla, come dici tu, e mi serve un po’ di aiuto. Grazie per il bel complimento, se ti lascio incollato alla sedia vuol dire che in qualche modo le mie storie hanno un senso!
      Ancora grazie per esserci anche questa volta.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Ben rientrata a smuovere questo periodo di “stallo” agostano dei racconti! Eccomi in prima fila per il tuo nuovo horror, a occhio e croce ambientato a Genova. Io direi che vorrei sapere su quanto è successo.
    Geniale il punto di vista del proiettile “umanizzato”, un esperimento che non è la prima volta che metti in pratica; il misero destino di un proiettile che ripete la propria strada. Il contrasto con esso della strada di Giulia, che pare salire nell’etere, fino al suono della voce della madre. Una scena concitata, ed il punto di vista confuso della ragazza, che si astrae dal movimento che si sta sviluppando intorno al suo corpo.
    Come sempre mi lascio guidare da come sai mostrarci con eleganza e passione quanto sta accadendo. Vediamo, la trama è già interessante.
    Ti segnalo solo “i lampeggianti addobbano in muri lisci dei palazzoni rivestiti di marmo chiaro”, dove volevi senz’altro scrivere “i”.
    Bello, molto.
    Al prossimo episodio, ciao!

    • Ciao, Minollo.
      Sei il primo lettore del mio nuovo esperimento, ormai sta diventando (da parte mia) un vizio 😉
      Grazie per la segnalazione, in effetti, nonostante lo abbia riletto più volte, non mi sono accorta del refuso, pazienza, cercherò di stare più attenta.
      Sono felice che l’idea del POV del proiettile ti sia piaciuta, mi è parsa un’idea originale per cominciare un racconto che potrebbe anche essere un giallo, ma non voglio mettere troppi paletti alla storia e il giallo ne richiede diversi e anche abbastanza rigorosi, se si vuol lavorare bene. Questa storia ce l’ho nella testa da tempo, ne conosco gli sviluppi e i protagonisti, so cosa succederà e so come arrivare alla fine, solo che è tutto nella mia testa e va sviluppato, spero di riuscirci e di portare avanti un lavoro più lungo e articolato dei precedenti. Non so se avrete voglia di seguirmi, so che chiedo uno sforzo ulteriore, ma spero di portarvi con me fino alla fine del viaggio. Quanto meno, scrivendo qui e avendo preso un impegno, non avrò scuse per mollare.
      Grazie di tutto, sei sempre gentile e presente. 🙂
      Alla prossima!

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