Giada

Dove eravamo rimasti?

Cosa farà Giada in discoteca? Andrà fino in fondo (100%)

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Irene si sentiva male. Aveva accettato di andare in discoteca solo per non passare per una guastafeste. E aveva accettato di indossare la gonna di Bianca solo per non deluderla.

Andò a bere acqua per cercare di mandare via l’ansia.

Avrebbe voluto che quella notte finisse quanto prima. Così mandò un messaggio a sua sorella Dafne, che le aveva promesso che l’avrebbe raggiunta col suo ragazzo, Tommaso: «State arrivando?».

«No, siamo stanchi. Vi va a prendere papà».

Irene sbuffò, poi decise di cercare le sue amiche.

Aveva appena intravisto Bianca che ballava con un ragazzo, quando sentì una mano toccarle il sedere. Irene raggelò ma, quando si voltò, non riuscì a capire chi fosse stato.

In lacrime, raggiunse Bianca e l’abbracciò: «Qualcuno mi ha toccato il sedere», disse.

«Cosa? Come stai? Andiamo via. Quando arrivano Dafne e Tommy?».

«Non vengono, devo chiamare mio padre».

«Chiamalo, dai. Ma Giada?».

«Non lo so».

Le due amiche si guardarono intorno, poi Bianca si portò le mani nei capelli: «Cazzo! Non lo sta facendo davvero, spero!».

Irene capì e seguì Bianca verso il bagno. C’era una fila abbastanza lunga, e Bianca provò a saltarla, ma una ragazza le ordinò di aspettare il suo turno. Poco dopo, Giada uscì dal bagno, sconvolta.

«Cazzo, Giada!», la rimproverò Bianca.

Lei cercò l’abbraccio delle amiche: «Andiamo via?».

«Irene ha già chiamato suo padre. Andiamo fuori».

Le ragazze lo aspettarono in silenzio. Quando finalmente arrivò, tutte furono felici di poter tornare a casa.

Dopo essersi struccate e aver indossato il pigiama, si sdraiarono nel letto di Irene.

«Io in mezzo a voi perché sono triste!», esclamò Giada.

«E tu come stai, Ire?», chiese Bianca.

Giada cadde dalle nuvole: «Perché? Cosa è successo?».

Irene non rispose, ma Giada insistette, così dovette raccontarle della molestia.

Giada restò pietrificata e l’abbracciò. «Dormi tu in mezzo a noi», propose, «Tu hai subito una molestia, mentre io, quello che è successo, me lo sono cercato, quindi tu hai più bisogno di abbracci rispetto a me».

Irene fu felice di dormire tra le sue amiche e anche Giada fu felice di non essere sola.

La mattina successiva, Giada non accettò di fermarsi a colazione e preferì tornare a casa.

Da Giovanni non c’era nessuno, così si sdraiò sul divano fino a quando qualcuno aprì la porta. Era Angelo.

Lui la salutò, ma lei non rispose.

«Tutto ok?», le chiese.

«Sì. Dove sono Gemma e Gio?».

«Da vostra madre».

«E tu non dici niente?».

«Cosa dovrei dire?».

«Io me lo ricordo che, il giorno prima della vostra unione civile, sei venuto a casa per parlare con lei e convincerla a partecipare! E lei ti ha detto che non gliene fregava nulla e ti ha mandato via, dicendoti che aveva da fare, quando invece il suo unico impegno era passare il pomeriggio a comprare Gratta e Vinci, come sempre! Quindi non capisco perché tu non cerchi di far ragionare Gio: a lei non importa niente di lui! Eppure lui va sempre da lei, le paga le bollette, le fa la spesa. Ma perché? Non lo merita!».

«Ascolta, Giada. Io non dirò mai a Gio di non andare più da sua madre. Se ci vuole andare, ci va. Non sarò di certo io a impedirglielo. Lui sa benissimo che lei, nei suoi confronti, è fredda. Però è pur sempre sua madre, e le vuole bene. È per questo che ci va, e io non lo giudico».

Giada nascose la testa sotto il cuscino e Angelo le propose di andare a comprare un dessert. Ma lei rifiutò e andò a sdraiarsi in camera sua.

Poco dopo, Gemma bussò alla porta.

«Angelo ti ha vista un po’ strana, prima. Stai bene?».

Giada non rispose e Gemma capì che non aveva il coraggio di dirle qualcosa. «Com’è andata in discoteca?», chiese, tirando a indovinare.

Giada scoppiò a piangere e si buttò tra le braccia di Gemma, che la strinse forte.

«Sono stata con uno sconosciuto».

Gemma si sentì svenire, ma cercò di farsi forza per esserle di supporto: «Cosa? E Samuel?».

«Mi vergognavo di dirgli che non l’avevo mai fatto».

Gemma le fece una carezza: «Hai 17 anni, non c’è nulla di male nel dire al proprio ragazzo di non avere avuto altre esperienze. Io avevo 19 anni e lui sapeva di essere il primo».

«Leo, che merda. Hai visto che non è servito a nulla aspettare? Avresti fatto meglio a darla al primo che capitava».

Gemma restò male per questa affermazione.

Giada se ne accorse e si pentì. Cercò di scusarsi, ma Gemma lasciò la stanza senza dargliene modo.

Giada si maledisse per aver scaricato su di lei la frustrazione per il suo errore.

Per non incontrare i suoi fratelli, non si presentò a pranzo. Poi, al pomeriggio, uscì.

Mentre camminava, pensò a Irene. Era sicura che avesse raccontato della molestia a sua madre, e che lei l’avesse abbracciata per poi proporle di fare shopping con lei e Dafne per tirarle su il morale.

Lei, invece, non ricordava più l’ultima carezza di sua madre. Eppure ci sperava.

Quando arrivò a destinazione, la trovò intenta come sempre a grattare dei Gratta e Vinci.

Rinunciò a chiamarla, tanto non avrebbe saputo cosa dirle, e lei l’avrebbe ignorata come sempre.

Decisa a chiedere scusa a Gemma, si asciugò una lacrima e corse a casa.

Cosa farà Giada nel prossimo capitolo?

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  • Non gli dirà nulla (33%)
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  • Racconterà tutto a Samuel (67%)
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42 Commenti

  • Ciao, Flavia.

    Una chiusura complicata quanto la vita di un’adolescente ^_^ Ho fatto un po’ fatica a districarmi tra tutte le relazioni e alla fine mi resta solo l’umore amaro di Giada e la sua cicatrice. Che forse è ciò che è giusto che mi resti.

    Grazie e ci leggiamo sulla storia di Irene.

    • Ciao Achillu,
      Se devo dire la verità, questo capitolo non mi piace particolarmente perché ho sempre difficoltà a rimanere all’interno dei 5000 caratteri, ma in qui ho faticato ancora di più perché era il capitolo finale e dovevo chiudere la storia. Quindi il risultato è, a mio avviso, un po’ affrettato.

      Posso chiederti come mai dici di aver faticato a districarti tra le relazioni? Cosa non è chiaro? Io credo di averle spiegate abbastanza chiaramente nel corso dei capitoli, ma mi interessa la tua opinione perché a volte quello che sembra chiaro a me può non esserlo per chi legge.

      Sì, l’umore nero di Giada e la sua cicatrice sono importanti però io volevo anche evidenziare tutta la delusione che la ragazza prova nei confronti di sua madre.
      Quando Giada viene ferita, si ricrede su Alice (che ha “odiato” per tutto il racconto), che ha chiamato i soccorsi: addirittura la abbraccia, sorprendendo tutti. Quindi Giada esce migliorata da questa brutta esperienza, perché si lascia alle spalle una sciocca rivalità. Mentre la madre di Giada non riesce a uscire dalla sua apatia nemmeno dopo aver saputo che la figlia è finita in ospedale e preferisce rimanere nella sua solitudine, schiava della ludopatia. Quindi volevo sottolineare questa diversa reazione a quanto accaduto: Giada ne approfitta per migliorarsi, sua madre no.
      E questo ovviamente, delude molto Giada che, invece, ha passato il periodo della sua convalescenza a sperare almeno in un messaggio da parte di sua madre, che non è mai arrivato.

  • Ciao Flavia. Mi piace il netto contrasto tra la parte iniziale della storia e la finale. Da un lato la pace, la comunicazione, la rassicurazione. Dall’altro la paura, la forza e la voglia di proteggere qualcuno. Molto brava.

    Ormai siamo arrivati al capitolo finale, credo che Samuel si sia precipitato da lei dopo aver saputo della situazione. Sono curioso di cosa succederà a Leo, sperando che finalmente paghi per tutto quello che sta causando.

    Al prossimo capitolo!

  • Ciao Flavia! Questo capitolo è davvero coinvolgente, pieno di tensione e emozioni. L’inizio con Giada e Samuel aggiunge un tocco di intimità, ma poi la storia prende una svolta inaspettata con l’arrivo di Leo. Hai descritto molto bene l’ansia e la paura di Giada durante questo momento critico, e la sua determinazione nel proteggere sua sorella. La scena si fa davvero intensa quando Lorenzo interviene per aiutare Giada. Non vedo l’ora di scoprire cosa succederà dopo questo momento di tensione. Continua così!

  • Ciao Flavia.
    Anche questo capitolo ti è ben riuscito. Si riesce ad entrare in sintonia molto bene con i personaggi e con quello che provano. Molto bello che sia Angelo che Samuel facciano da paciere tra Alice e Giada, soprattutto Samuel che fa capire a Giada che effettivamente lei e Alice si odiano solo perché sì, senza conoscersi a fondo.

    In questo capitolo avrei approfondito un po’ di più la scena dell’incontro tra Giada e Leo visto l’importanza e l’impatto emotivo che deve aver causato in lei.

    Voto per la situazione di pericolo (in cui presumo centri Leo) in casa.

    Attendo il prossimo capitolo 🙋‍♂️

    • Ciao,
      anche io l’avrei approfondita, solo che i caratteri a disposizione non me lo hanno permesso.
      Per quanto riguarda questo capitolo, invece, ho cercato una soluzione che unisse le due risposte che si trovavano in parità, quindi la situazione di pericolo si è verificata per la strada, ma fuori di casa!

  • Ciao Flavia.
    Ho recuperato tutti i capitoli. La storia è molto interessante e realistica. Nonostante i tagli sei riuscita comunque a far percepire al lettore a grandi linee quelli che sono gli avvenimenti e quelle che sono le sensazioni dei personaggi.

    Una parte che mi è piaciuta particolarmente è stata la scena in cui la madre preferisce la sua routine ludopatica e i suoi gratta e vinci all’amore per la figlia che, a causa sua, aveva deciso di andarsene.
    Molto bella anche la scena in cui Giada, alla confessione di Samuel, si pente di quello che ha fatto in discoteca e trova il coraggio di confidarsi con lui.

    Mi sarei aspettato una scena in cui Giada parla alle sue amiche della discoteca. Sarebbe stata una discussione molto interessante per me.

    Da quello che hai scritto Samuel sembra abbia in qualche modo capito la situazione di Giada e la sua posizione circa la serata in discoteca. Chiaramente entrambi tengono l’uno all’altra e quindi credo che, nonostante tutto, Samuel accetti di avere un confronto con Giada.

    Vediamo come continuerai e a presto! 🙋‍♂️

    • Ciao, grazie mille per il tuo commento!
      La scena in cui Giada parla alle sue amiche effettivamente era prevista. Solo che poi, a causa del limite dei caratteri, l’ho eliminata perché non aggiungeva nulla di nuovo alla storia.
      A me piace molto la scena in cui, mentre cammina per strada, Giada pensa a Irene che può contare sull’affetto di sua madre e abbracciarla quando vuole mentre lei, al contrario, soffre perché la madre la ignora completamente e, sotto sotto, vorrebbe il suo affetto. Ma sa che ciò non avverrà, infatti poi rinuncia a parlare con lei e torna a casa.

  • Capitolo 5-6)

    Ehi!

    Ritornare sulla storia non è stato semplice, e ho avuto un po’ di difficoltà a ricollocarmi nel bel mezzo dell’avventura. I ricordi sono affiorati a poco a poco, ma trovo sarà necessario recuperare i precedenti capitoli per ricontestualizzare quanto letto in questi due capitoli.
    Si avverte un po’ di fretta, nel senso che si va avanti veloce, ma hai scelto di trattare alcuni argomenti interessanti – nonché discutibili, soprattutto per le considerazioni di alcuni dei personaggi.
    Cercherò di essere più presente per il prossimo! 😉
    Tagliare è difficile, ma puoi sempre tenere la parte completa per il file privato!
    Alla prossima!

    • Ciao, grazie per il tuo commento.
      Il file privato ovviamente contiene la versione integrale del capitolo, senza tagli.
      Spero che si capisca bene che Giada e Samuel non sono una coppia, o almeno non ancora. E forse per questo capisco che possa non risultare molto comprensibile il motivo per cui Giada decide di fare quello che fa in discoteca. Cioé la sua è una scelta che prende in previsione di una futura storia con lui.
      E poi, sempre a causa dei tagli, non ho potuto raccontare come avrei voluto né il suo pentimento per l’infelice decisione presa, né i suoi sentimenti contrastanti verso sua madre: da un lato non ci vorrebbe avere più nulla a che fare a causa del suo atteggiamento (e, per questo, se la prende con i fratelli che invece continuano ad andare a casa sua) ma, dall’altro sente molto la sua mancanza e si sente una sciocca perché continua a sperare in un gesto d’affetto da parte sua.
      A presto!

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