LA MERAVIGLIA DI DOVERTI RAGGIUNGERE

Dove eravamo rimasti?

Vogliamo conoscere meglio... lei? (67%)

Ape regina

Se sei uno che tiene al proprio ginocchio ti conviene prender tempo. Palmira è un gatto con la gobba, meglio non sottovalutarla. Per intanto abbranca il mazzetto di matite tutte uguali, gialle con la gomma, che hai sulla scrivania, e gettale nel cassetto. Lei ti guarda insolente, cacchio, è bellissima; ma che bellissima: è semplicemente fantastica. “E ti pare che non mi capitava una stronza adorabile proprio oggi che non ho tempo.” pensò Mr. Temperamatite “Come la sistemo io questa? Trovarle un lavoro… see… vabbe’, ma che davvero facciamo?”

«Pace, pace.» disse «Ferma lì. Vuoi un lavoro, un lavoro qualsiasi? Sei sicura? Che studi hai fatto?»

«Terzo grado? Comunque: ragioneria; lo so, non serve a niente. È uno schifo. E poi io avrei intenzione di vivere e quindi… fai tu: animali; radar; motoscafi; piano bar; poltrone e sofà. Ma fai in fretta che mi scade il parcheggio.»

«Sei pazza vero? Sei scappata dal manicomio ieri; ti cercano, e sei venuta qui… da me!? Dimmi che è così o brucio il manuale delle giovani marmotte. Non è possbile che tu sia vera.»

«Guarda, t’aiuto: sono tanto vera, e sono tanto sorda che per abitudine porto con me un registratore e registro tutto quello che mi succede, così che poi me lo faccio ripetere da… non te lo dico.»

«E io ti denuncio. Questa conversazione è privata, non puoi registrare. Ma lasciamo stare… non me ne frega niente. Io, guarda, un lavoro te lo trovo, ma tu lo devi accettare; non ammetto rifiuti; quello o nessuno. E tranquilla che non ti mando in galera.»

«Galera? Tu parli di galera a me? Questa non l’ho capita bene. Comunque: adesso dimmi che devo fare, o strillo. Dimmi dove mi devo presentare e quanto mi danno, o strillo. Guarda: io non ce l’ho con te, nonostante quello che stavi per fare un minuto fa, caro il mio Mr. Tempera…, eccetera. Ti rendi conto, però, che già solo per il nome che ha la tua agenzia ti meriti almeno cinque anni di quella cosa lì? E un’altra cosa: come fai a rendere infelici quelle due là fuori, quelle vestite uguali… Perché non gli fai indossare il burka? Sarebbe la stessa cosa, non ti pare?»

«Uh, che palle, ma chi sei? Per fortuna che non ce l’hai con me! Senti ragassuola, dacci un taglio. E poi lascia stare Anna e Anna Maria; la cosa non ti riguarda. Facciamo così: io un posto per te ce l’avrei anche, ma devo pensarci.»

«E no, caro mio: il “le faremo sapere” non mi basta. Io non esco da qui senza un buon impiego. Uff, che fatica con te. Ma sono tutti così i venditori di lavoro?»

«I che?… Ferma qui, non ti muovere. Arrivo.»

L’uomo dal parrucchino giallo girò intorno, a distanza di sicurezza, alla larga, e uscì.

Palmira attese nel silenzio più totale finché tornò. Sorrideva. Aveva forse raccattato nell’agenda di Anna-Annamaria un qualche lavoro, di quelli che nessuno vuole fare?

La ragazza lesse il foglio che le porse, fece una smorfia, e lo guardò in tralice. Poi disse: «Senti mister… quello lì: ma il nome dell’agenzia, che peraltro trovo bellissimo, l’hai pensato tu o il tuo dobermann annusa culi?»

Lui, sfinito, non rispose, e chiese invece: «Come hai detto che ti chiami?»

«Palmira. Per te Ira.»

«Ah, ecco mi pareva: un nome, un programma.»

Un secondo dopo la pazza era fuori dall’ufficio.

Davanti ad Anna-Anna Maria c’era una ragazza di quelle belle e sprecate, che masticava con grande classe a bocca aperta una gomma di colore rosa. Indossava una gonnellina di finta pelle fucsia e una canottiera nera di strass, mentre due esagerati pezzi di bigiotteria da bancarella le pendevano dalle orecchie.

La sua presenza spiegava tutto. Anna-Anna Maria era arrossita, mentre la dirimpettaia rideva sotto i baffi; Palmira capì al volo che aveva spedito dall’uomo che la comandava a bacchetta, e che forse amava, una piantagrane al posto della puttana che aspettava. Si chinò su di lei e le sussurrò: «La prossima volta, però, avvisami!»; le dette il cinque, e la salutò con affetto: capita di innamorarsi dell’uomo sbagliato, e il dispetto è lecito in certi casi.

A casa rilesse le indicazioni per il nuovo lavoro; un indirizzo e un nome: Chimera. “Sarà una cosa sicuramente illegale,” pensò acida “ma chi se ne frega; è nel lavoro che sta l’emancipazione della donna”.

Palmira, era una ragazza bellissima e fiera; il suo suo viso era intelligente e forte, di quelli che.tagliano l’aria quando passano. I capelli erano castano chiaro, aggrovigliati in ricci pesanti e gonfi, lucidi, gravidi di una linfa marziana. Lei li teneva spesso legati con un elastico così che sembrava avere un gatto accovacciato sulla schiena…

Aveva vent’anni, – beata lei -, e una madre di quaranta, con un marito disperso ormai da anni nella fitta nebbia, tipica di Roma, (per loro ormai era Mr. Livingstone); e un compagno latitante anche lui, guarda te, da quando era rimasta incinta.

«Sarà una femmina.» le aveva detto radiosa.

“Ecco fatto!” aveva pensato lei.

Non era pazza, semmai un’originale, e il lavoro le serviva anche per lei, per la sua ape regina che partoriva solo femmine.

suggerite una traccia per il prossimo episodio...

  • Palmira incontra una fata (83%)
    83
  • Il lavoro è uno schifo ma apre altre porte, - o botole, fate voi -. (17%)
    17
  • Il lavoro non c'è, ma... (0%)
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138 Commenti

  • Ciao Fenderman 🙂
    Trovata e letta tutta d un fiato 🙂
    Ovviamente la storia non è finita 🙂 finale un po’ macabro ma adesso ho più chiari i personaggi presenti all’interno di legami 🙂
    Complimenti di cuore 🙂
    P.S. Leggere green pass mi ha fatto venire i brividi, lockdown e COVID, quanto è stato veramente parte delle nostre esistenze…
    Ora superato, diciamo, ma ha fatto parte della storia comune di tutti noi 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao Cat, grazie davvero. Io dico sempre che al.di là dell’attualità certe storie complete andrebbero.riscoperte. Alcune sono bellissime!
      Proseguire poi l’avventura di Palmira, Paride e Carlotta anche con “Personaggi in prestito” di Ottaviano, e poi “Talee” di Fenderman e altro, mi è servito anche a questo: mantenere viva una storia che oggi sarebbe semplicemente dimenticata.
      Spero che Legàmi sia all’altezza anche se in seguito la vicenda ha virato su note più da commedia giallo-rosa.
      Grazie ancora, ciao!?

  • Dritti al capitolo tre, verso la dolcezza e il dramma, aggiungerei!
    Una bella sorpresa, devo ammetterlo.
    Leggerlo è stato abbastanza divertente, anche se ho avuto un problemino con l’impostazione del racconto in video.
    Aspetto di poter andare avanti! 🙂
    Leggendo la storia in contemporanea con quella di ottaviano, mi sono beccato degli Spoiler, temo!

    Ben scritta come al solito!

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/19RiLo647sw

  • E sono andato avanti con l’episodio 2.
    Questa volta mi hai messo un po’ in difficoltà: molti dialoghi e toni abbastanza differenti. Non sempre sono riuscito a seguirti nell’interpretazione, quindi mi scuso per alcuni punti. Ho dovuto fare parecchi tagli!
    La storia è interessante, quindi la continuerò di sicuro 😉
    Ti aggiorno al prossimo capitolo!

    Come al solito, trovi la lettura su Youtube:
    https://youtu.be/ZDLlYC8k4kI

  • Ed eccomi anche qui, sulle tracce di qualcosa di sconcio e misterioso! 😀
    Ho seguito il consiglio di lettura, e spero di essere riuscito ad interpretare adeguatamente la situazione 😛
    Oggi ero un po’ più energico del solo, ed è capitato di sbilanciarmi forse un po’ troppo!
    La storia è indubbiamente divertente, anche se son al primo capitolo.
    Sono curioso di sapere dove mi porterai con questa avventura, anche se è un peccato non poterla più indirizzare 😉

    Al solito, trovi qui il capitolo letto su Youtube:

    https://www.youtube.com/watch?v=06zEx5_rrqE

    Alla prossima!

  • Ciao, scusa per il ritardo, ma questa settimana è stata un po’… diciamo movimentata!!! Sai una cosa? Mi aspettavo un finale così, è come una scarpa comoda che calza a pennello e con la quale puoi fare ancora tanta strada. In effetti, dalla costola della tua storia, si sta già sviluppando un altro intreccio!!!
    Nell’attesa buon ponte di Ognissanti.

    • Ciao Isabella, è vero.Non era un giallo, era un’avventura, nel labirinto di sentimenti di una famiglia. L’amore romantico, tragico, tradito, evocato e rifiutato era il protagonista. E la grande forza dell’ intelletto, con la capacità di Palmira di superare un apparente handicap, e il candore meraviglioso e rivelatore di misteri di Carlotta… Insomma un bel cammino che, però, continua…
      Grazie ancora, a presto!??

  • Ciao Fenderman!
    La tristezza infinita della condanna a vivere dopo la tragedia e Carlotta, la speranza già corrotta alla visione delle bambole. Le vere tragedie sono quelle famigliari, quelle avvolte dall’amore che si fa malsano. Hai ragione, non è un horror, ma in quella casa qualche zombie, magari inconsapevole, ci vive.
    Bravissimo, l’ho trovato molto originale e ben scritto, as usual.
    Una ottima domenica e a presto!

    • Grazie, come sempre.
      Il “mistero” che si cela dietro ogni porta chiusa sia in cantina o sulla strada con tanto di campanello, nome e targa. Ogni famiglia ha i suoi segreti, alcune hanno il dramma. Da questa storia un’altra vicenda che chissà dove porterà ricomincia da Anna e dell’aggressione subita… Vedremo. Grazie ancora.? Ciao.

  • Ciao, Fenderman.
    Un’amata sorpresa. Il racconto si è evoluto, trasformandosi man mano in qualcosa di più profondo. Pareva un giallo leggero, a tratti anche spiritoso, ma sotto nascondeva un dramma infinito. Menomale che la piccola Carlotta spunta come un fiorellino qua e là per portare leggerezza.
    Hai fatto un buon lavoro, te lo dico ogni volta, e ogni volta è meritato.
    Ci vediamo da Ottaviano, buona domenica e buon Halloween ? alla prossima!

    • Ciao Keziarica, grazie.
      È vero il racconto è cambiato molto da come era iniziato e questo è dovuto forse al fatto che è nato non da un’idea ma da un impulso: dopo dieci minuti che avevo visto in tv la storia di una ragazza sorda che suonava il violino già scrivevo. È la meraviglia sua e di Carlotta che fa del candore un’arma micidiale e abbatte i misteri, la condanna a vivere di una madre “anomala” come Diletta eccetera. Tutto è venuto anche grazie a voi. E adesso mi dovete aiutare perché anche “chez Anna” succederanno delle cose. A presto, grazie!??
      A

  • Mi ha messo tristezza. Mi immaginavo fosse successa una cosa simile. Però mi ha messo tristezza. Soprattutto la cosa dell’abbraccio… 🙁

    Carlotta continua ad essere simpatica. Strano che non si accorga di niente di quello che le capiti intorno eppure sappia sempre dove prendere le cose, quando apparire e quando sparire. 🙂

    Ciao 🙂

  • ciao Fenderman.
    strana bambina la piccola maghetta, non trema, non teme. Bravo come sempre, a tenere sulla corda il lettore. Ho appena letto gli ultimi tre capitoli. Mi ha commosso il biglietto, scritto dal marito. peccato che ormai non usi più scrivere lettere d’amore così belle. Per fortuna ci sei tu, ancora capace di trovare parole tanto belle. A presto.

    • Ciao Anna, bello ritrovarti.Grazie.
      Fai finta che Carlotta non esista, è l’idea di lei che mi interessa, mi piace. L’idea del candore che non ha paura, di tutto gioisce e non pone paletti all’esistenza. Come del resto Palmira, il fatto che sia sorda mette gli altri in condizione di confrontarsi con lei: lei sorprende perché è così efficiente e tranquilla, anche se è afflitta da un handicap. Insomma il “dramma ” di quella famiglia è quello di tutti coloro che non sanno spogliarsi degli stereotipi e delle paure e non sanno vivere come natura comanda. Questo l’intento, riuscirci è un’altra storia: ma siamo qui per provarci ed imparare? grazie, buona giornata e a presto.
      P.s. Su un’altra storia (di Ottaviano) alcuni dei personaggi trovano nuova vita…. Ciao.??

  • Ciao Fenderman!
    C’era qualcosa nell’aria, la porta chiusa, la nonnina dei misteri… ma anche io ci sono rimasto. Mi accodo ai complimenti per l’efficacia della descrizione, una scena di terrore risolta con classe. Bravissimo!
    Scelgo l’errore di Palmira, curioso di vedere di cosa si tratta.
    Ciao!

  • Ciao, Fenderman.
    Ero convinta dì aver commentato, invece ho letto in pausa a lavoro e me ne sono dimenticata.
    Meravigliosa scena finale, con morta infestata dal ragno ? e sorpresa terribile per la povera Palmira. Hai il tocco magico e, secondo me, potresti scrivere qualsiasi genere senza fatica e con ottimi risultati.
    Bravo, come sempre.
    Voto il gioco d’astuzia ?
    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica sempre troppo generosa. Il tocco magico, come hai visto ce l’hanno i bambini: con un click illuminano e risolvono la scena. Se solo si riuscisse a
      farli crescere senza cambiarli troppo! Ma non si può.
      Grazie ancora, pronto per il finale che arriverà presto. Ciaooo ??

  • Ciao F
    Ho recuperato i capitoli non letti ed eccomi qui.
    Scelgo “la scelta di Elena” e non riesco proprio ad immaginare il finale di questa storia.
    Le scene descritte sono talmente reali che potresti cimentarti tranquillamente in un racconto genere horror… ci hai mai pensato?
    L’ultima scena mi ha lasciato davvero di stucco, l’ho trovato inquietante e l’effetto mi è piaciuto.
    A presto
    Ilaria

    • Ciao Ilaria_Si bentornata, grazie del commento. L’ unico racconto horror che ho scritto è stato il primo che ho pubblicato qui, e si chiamava “3×1”. Non era neanche male tutto sommato ma poi ho intrapreso strade che ritengo più a me congeniali anche se non posso escludere di scriverne magari un centinaio (?) in seguito.
      Mai dire mai dunque. Per ora mi godo questo finale che arriverà presto. Grazie ancora! Ciao??

  • Ciao Fenderman,
    sei già arrivato alla conclusione…una cavalcata mozzafiato….con un finale di capitolo da brivido. A casa di mia madre c’era una vecchia bambola in ceramica e stoffa che da bambino mmi terrorizzava…le tue bambole hanno risvegliato quelle paure…complimenti, una scena raccontata con maestria. A questo punto mi aspetto il finale a breve….con la tesnione alle stelle
    ePP

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