LA MERAVIGLIA DI DOVERTI RAGGIUNGERE

Dove eravamo rimasti?

Palmira si fa delle domande: su quale cavallo puntare? Diletta, l'oggetto misterioso. (40%)

L’ascaro, il pulcino e il falegname.

Un uovo, rotolato via, per accidente, giù dalla cova, andò a spaccarsi addosso al muro del pollaio. Ne saltò fuori frastornato un pulcinello piccolo e biondo, che esclamò: “Cazzo, cip! Cominciamo bene!”

Così, come lui, stava Palmira, dopo il primo giorno in quella casa.

Temperino rimbalzava nella sua vita, respinto perfino dall’oblio, recuperando il nome, quello anagrafico, di Paride Galloni, e anche, con la pelata, un poco la decenza.

La vecchia, la moglie e la bambina dal canto loro brillavano di luce propria in quello Sky With Diamonds molto romano; chiuso, ingrottato in quella casa, in quel quartiere non ancora totalmente liberato, nei palazzi, nei viali e nelle piazze, d’una certa sua patina borghese d’anteguerra.

Il giorno dopo arrivando a villa chimera Palmira si domandava chi fossero le bestie che davano corpo alla “chimera” che stava affrontando: chi era il leone, chi la capra e chi il drago?

Arrivata che fu, stava per posare il ditino sul pulsante del citofono quando all’ingresso di casa, di là dal cancello, si palesò un tale. Il tipo, un ben piantato giovane, chiusa la porta alle sue spalle, venne verso di lei, aprì il cancello e uscì, passandole vicino. «’Ngiorno.» disse soltanto; a testa bassa, senza rinunciare, tuttavia, a omaggiarla di un’occhiata interessata. E continuò a studiare l’articolo anche dopo, allontanandosi; lei sentì il suo sguardo tornare sul suo fondo schiena ma anche se tentata, evitò di girarsi per non guastarsi l’umore.

Suonò alla porta ed entrò. Bea, la cuoca, le disse che quello era un falegname venuto a prendere delle misure per un armadio, ma poi le fece anche intendere che non era la prima volta che veniva, e che non era il solo!

«E ad accoglierlo, chi c’era?» chiese la ragazza; – perfida, perché conosceva la risposta -.

«Naturalmente lei,» mimò l’altra senza voce, indicando il soffitto per alludere a chi abitava il piano nobile. «la signora Rottermeier, l’emerita zoccola!»

“Dunque le corna sono di casa”, pensò Palmira divertita “capra e drago sono serviti visto che anche Temperino-Paride si scopa Anna-Annamaria, la segretaria, e chissà quante altre.”

Dunque il leone era Diletta. Di lei si poteva dire tutto il male possibile, ma era decisamente il re di quella giungla popolata di piccoli infami e simpatiche canagliette bionde.

Erano le nove, Carlotta era all’asilo, Paride in ufficio e Agata, pensò Palmira, probabilmente stava facendo una necessaria doccia.

Era lì che aspettava che Diletta si svegliasse, quando avvertì un profumo di talco, si voltò, e scoprì di nuovo dietro di sé Agata, che evidentemente amava le sorprese.

«Ah, sei qui!?» disse quella; spettinata, seducente, in vestaglia di seta.

«Io? Sì; sei bellissima.»

«Grazie, non ti sforzare… piuttosto: eri tu poco fa in giardino? Chi c’era con te?»

«Eh? Nessuno!» disse Palmira che aveva capito dove voleva andare a parare.

«Ah, credevo…»

«A parte il falegname naturalmente». (Duello di sguardi: quello di Agata infilzò Palmira, ma non bastò a spegnere in lei il diletto di prenderla in castagna.) «Falegname? Te l’ha detto lui?»

«No, la cuoca; forse è un amico suo. Lei che dice?»

«Un suo amico… amichetto dici?» Nel suo cuoricino ferito si riaccendeva la speranza di averla fatta franca. «Spero per lei di no.» disse «E… t’ha detto altro?»

Palmira gongolava, Agata puntava un fucile ormai scarico, le sue pupille tremolavano.

«Non c’era bisogno» chiosò «tra donne ci capiamo.»

«Certo.» Disse Agata, poco convinta al punto che preferì voltare le spalle e cambiare aria.

«Da quanto è in bagno la nonna?» chiese Bea, che aveva voluto aiutare Palmira nel rassettare la stanza. Seguì un grido di Diletta, puntuale come il tack! di un relé quando premi il pulsante. «L’ascaro, l’ascaro di mio marito!» balbettava.

«L’ascaro? E che è?» chiese Bea tra il preoccupato e il divertito.

«Non lo so;» disse la ragazza «ma non è un animale, di questo sono certa. Credo sia una cosa che ha a che fare con l’Africa.»

«Ah, allora è tutto a posto, c’ha la fissa dell’Africa. Sai di suo marito, l’eroe di guerra? …non lo sai? Poi ti racconto.»

«Ma no, Diletta non c’è nessuno!» dicevano cercando di aprire la porta che la vecchietta terribile si era chiusa alle spalle. «È andato via.»

«Dobbiamo togliere questa chiave,» disse Palmira «e dirle che la serratura è rotta.»

«C’era, l’ho visto!» lamentava Diletta una volta fuori «Portava il carbusc e la fascia; e mi guardava con compassione.»

«Andiamo bene!» ridacchiava Bea «oggi è in vena.»

Poco dopo mentre la nonna consumava il pranzo, Palmira cercò ascari e carbusc su wikipedia.

“Interessante” rifletté, “devo giocarmi la carta dell’Africa; può essere la chiave per aprire ben altra porta, quella della sua mente”.

«Gli ascari erano brava gente.» osò.

«Uhm, sì, certo, guerrieri nobili e fedeli.»

«E tuo marito li ha conosciuti?»

«Conosciuti? Stai scherzando? Ernesto aveva un attendente ascaro. Ogni tanto quello mi viene a trovare, e mi fa prendere un colpo quando lo vedo. Lui vuole riscuotere, ma non è ora. Deve rassegnarsi e aspettare.»

Il quadro è più chiaro Palmira va avanti

  • nel fare quello che ha voglia di fare divertendosi e fidandosi dell'istinto. (60%)
    60
  • concentrandosi soprattutto sulla casa e le persone (20%)
    20
  • seguendo le orme di qualcuno, (20%)
    20
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138 Commenti

  • Ciao Fenderman 🙂
    Trovata e letta tutta d un fiato 🙂
    Ovviamente la storia non è finita 🙂 finale un po’ macabro ma adesso ho più chiari i personaggi presenti all’interno di legami 🙂
    Complimenti di cuore 🙂
    P.S. Leggere green pass mi ha fatto venire i brividi, lockdown e COVID, quanto è stato veramente parte delle nostre esistenze…
    Ora superato, diciamo, ma ha fatto parte della storia comune di tutti noi 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao Cat, grazie davvero. Io dico sempre che al.di là dell’attualità certe storie complete andrebbero.riscoperte. Alcune sono bellissime!
      Proseguire poi l’avventura di Palmira, Paride e Carlotta anche con “Personaggi in prestito” di Ottaviano, e poi “Talee” di Fenderman e altro, mi è servito anche a questo: mantenere viva una storia che oggi sarebbe semplicemente dimenticata.
      Spero che Legàmi sia all’altezza anche se in seguito la vicenda ha virato su note più da commedia giallo-rosa.
      Grazie ancora, ciao!?

  • Dritti al capitolo tre, verso la dolcezza e il dramma, aggiungerei!
    Una bella sorpresa, devo ammetterlo.
    Leggerlo è stato abbastanza divertente, anche se ho avuto un problemino con l’impostazione del racconto in video.
    Aspetto di poter andare avanti! 🙂
    Leggendo la storia in contemporanea con quella di ottaviano, mi sono beccato degli Spoiler, temo!

    Ben scritta come al solito!

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/19RiLo647sw

  • E sono andato avanti con l’episodio 2.
    Questa volta mi hai messo un po’ in difficoltà: molti dialoghi e toni abbastanza differenti. Non sempre sono riuscito a seguirti nell’interpretazione, quindi mi scuso per alcuni punti. Ho dovuto fare parecchi tagli!
    La storia è interessante, quindi la continuerò di sicuro 😉
    Ti aggiorno al prossimo capitolo!

    Come al solito, trovi la lettura su Youtube:
    https://youtu.be/ZDLlYC8k4kI

  • Ed eccomi anche qui, sulle tracce di qualcosa di sconcio e misterioso! 😀
    Ho seguito il consiglio di lettura, e spero di essere riuscito ad interpretare adeguatamente la situazione 😛
    Oggi ero un po’ più energico del solo, ed è capitato di sbilanciarmi forse un po’ troppo!
    La storia è indubbiamente divertente, anche se son al primo capitolo.
    Sono curioso di sapere dove mi porterai con questa avventura, anche se è un peccato non poterla più indirizzare 😉

    Al solito, trovi qui il capitolo letto su Youtube:

    https://www.youtube.com/watch?v=06zEx5_rrqE

    Alla prossima!

  • Ciao, scusa per il ritardo, ma questa settimana è stata un po’… diciamo movimentata!!! Sai una cosa? Mi aspettavo un finale così, è come una scarpa comoda che calza a pennello e con la quale puoi fare ancora tanta strada. In effetti, dalla costola della tua storia, si sta già sviluppando un altro intreccio!!!
    Nell’attesa buon ponte di Ognissanti.

    • Ciao Isabella, è vero.Non era un giallo, era un’avventura, nel labirinto di sentimenti di una famiglia. L’amore romantico, tragico, tradito, evocato e rifiutato era il protagonista. E la grande forza dell’ intelletto, con la capacità di Palmira di superare un apparente handicap, e il candore meraviglioso e rivelatore di misteri di Carlotta… Insomma un bel cammino che, però, continua…
      Grazie ancora, a presto!??

  • Ciao Fenderman!
    La tristezza infinita della condanna a vivere dopo la tragedia e Carlotta, la speranza già corrotta alla visione delle bambole. Le vere tragedie sono quelle famigliari, quelle avvolte dall’amore che si fa malsano. Hai ragione, non è un horror, ma in quella casa qualche zombie, magari inconsapevole, ci vive.
    Bravissimo, l’ho trovato molto originale e ben scritto, as usual.
    Una ottima domenica e a presto!

    • Grazie, come sempre.
      Il “mistero” che si cela dietro ogni porta chiusa sia in cantina o sulla strada con tanto di campanello, nome e targa. Ogni famiglia ha i suoi segreti, alcune hanno il dramma. Da questa storia un’altra vicenda che chissà dove porterà ricomincia da Anna e dell’aggressione subita… Vedremo. Grazie ancora.? Ciao.

  • Ciao, Fenderman.
    Un’amata sorpresa. Il racconto si è evoluto, trasformandosi man mano in qualcosa di più profondo. Pareva un giallo leggero, a tratti anche spiritoso, ma sotto nascondeva un dramma infinito. Menomale che la piccola Carlotta spunta come un fiorellino qua e là per portare leggerezza.
    Hai fatto un buon lavoro, te lo dico ogni volta, e ogni volta è meritato.
    Ci vediamo da Ottaviano, buona domenica e buon Halloween ? alla prossima!

    • Ciao Keziarica, grazie.
      È vero il racconto è cambiato molto da come era iniziato e questo è dovuto forse al fatto che è nato non da un’idea ma da un impulso: dopo dieci minuti che avevo visto in tv la storia di una ragazza sorda che suonava il violino già scrivevo. È la meraviglia sua e di Carlotta che fa del candore un’arma micidiale e abbatte i misteri, la condanna a vivere di una madre “anomala” come Diletta eccetera. Tutto è venuto anche grazie a voi. E adesso mi dovete aiutare perché anche “chez Anna” succederanno delle cose. A presto, grazie!??
      A

  • Mi ha messo tristezza. Mi immaginavo fosse successa una cosa simile. Però mi ha messo tristezza. Soprattutto la cosa dell’abbraccio… 🙁

    Carlotta continua ad essere simpatica. Strano che non si accorga di niente di quello che le capiti intorno eppure sappia sempre dove prendere le cose, quando apparire e quando sparire. 🙂

    Ciao 🙂

  • ciao Fenderman.
    strana bambina la piccola maghetta, non trema, non teme. Bravo come sempre, a tenere sulla corda il lettore. Ho appena letto gli ultimi tre capitoli. Mi ha commosso il biglietto, scritto dal marito. peccato che ormai non usi più scrivere lettere d’amore così belle. Per fortuna ci sei tu, ancora capace di trovare parole tanto belle. A presto.

    • Ciao Anna, bello ritrovarti.Grazie.
      Fai finta che Carlotta non esista, è l’idea di lei che mi interessa, mi piace. L’idea del candore che non ha paura, di tutto gioisce e non pone paletti all’esistenza. Come del resto Palmira, il fatto che sia sorda mette gli altri in condizione di confrontarsi con lei: lei sorprende perché è così efficiente e tranquilla, anche se è afflitta da un handicap. Insomma il “dramma ” di quella famiglia è quello di tutti coloro che non sanno spogliarsi degli stereotipi e delle paure e non sanno vivere come natura comanda. Questo l’intento, riuscirci è un’altra storia: ma siamo qui per provarci ed imparare? grazie, buona giornata e a presto.
      P.s. Su un’altra storia (di Ottaviano) alcuni dei personaggi trovano nuova vita…. Ciao.??

  • Ciao Fenderman!
    C’era qualcosa nell’aria, la porta chiusa, la nonnina dei misteri… ma anche io ci sono rimasto. Mi accodo ai complimenti per l’efficacia della descrizione, una scena di terrore risolta con classe. Bravissimo!
    Scelgo l’errore di Palmira, curioso di vedere di cosa si tratta.
    Ciao!

    • Ciao Minollo, non aprire quella porta funziona sempre, ma questa storia non vuole essere un orror, semmai un dramma d’altri tempi, (d’altri tempi come Diletta), calato nel duemila. Grazie per averlo letto e commentato, a breve il finale… Grazie, ciao.?

  • Ciao, Fenderman.
    Ero convinta dì aver commentato, invece ho letto in pausa a lavoro e me ne sono dimenticata.
    Meravigliosa scena finale, con morta infestata dal ragno ? e sorpresa terribile per la povera Palmira. Hai il tocco magico e, secondo me, potresti scrivere qualsiasi genere senza fatica e con ottimi risultati.
    Bravo, come sempre.
    Voto il gioco d’astuzia ?
    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica sempre troppo generosa. Il tocco magico, come hai visto ce l’hanno i bambini: con un click illuminano e risolvono la scena. Se solo si riuscisse a
      farli crescere senza cambiarli troppo! Ma non si può.
      Grazie ancora, pronto per il finale che arriverà presto. Ciaooo ??

  • Ciao F
    Ho recuperato i capitoli non letti ed eccomi qui.
    Scelgo “la scelta di Elena” e non riesco proprio ad immaginare il finale di questa storia.
    Le scene descritte sono talmente reali che potresti cimentarti tranquillamente in un racconto genere horror… ci hai mai pensato?
    L’ultima scena mi ha lasciato davvero di stucco, l’ho trovato inquietante e l’effetto mi è piaciuto.
    A presto
    Ilaria

    • Ciao Ilaria_Si bentornata, grazie del commento. L’ unico racconto horror che ho scritto è stato il primo che ho pubblicato qui, e si chiamava “3×1”. Non era neanche male tutto sommato ma poi ho intrapreso strade che ritengo più a me congeniali anche se non posso escludere di scriverne magari un centinaio (?) in seguito.
      Mai dire mai dunque. Per ora mi godo questo finale che arriverà presto. Grazie ancora! Ciao??

  • Ciao Fenderman,
    sei già arrivato alla conclusione…una cavalcata mozzafiato….con un finale di capitolo da brivido. A casa di mia madre c’era una vecchia bambola in ceramica e stoffa che da bambino mmi terrorizzava…le tue bambole hanno risvegliato quelle paure…complimenti, una scena raccontata con maestria. A questo punto mi aspetto il finale a breve….con la tesnione alle stelle
    ePP

  • Ciao Fenderman! Siamo già alla fine, incredibile! Le due “bambole” sono state una vera svolta, complimenti. Questa storia ha preso una piega un po’ inaspettata, ma decisamente interessante…mi domando come farai a chiudere proprio ora! Aspetto con ansia il finale. A presto!!

  • Ciao Ottavio!
    Ho appena corretto il tiro: ti seguo e seguo la tua storia 😉
    Mi piace il modo in cui adoperi il ritmo di narrazione, in particolare con frasi brevi e incalzanti.
    Finale da brivido!
    “Lo Spiraglio” è in realtà la cavità orale della malcapitata, dove il ragno trova dimora? 😀
    Ci troviamo tutti nel Finale! A presto 🙂

    • Ciao, grazie. In realtà lo “spiraglio”è la crepa che si apre con il ritrovamento delle due donne, nel muro di mistero che Palmira si trova ad affrontare. Ormai diventa tutto più facile, basterà agire bene e tirare le somme… Grazie ancora, a presto!?

  • Ciao, senza accorgermene siamo arrivati già alla fine!!! Bel racconto, sembra ispirarsi in qualche modo all’imminente Halloween… e grazie per la comparsa/scomparsa del ragno, l’ho apprezzato.
    Per la scelta di come continuare ci ho dovuto pensare un po’, ero indecisa tra l’errore di Palmira e il gioco d’astuzia, alla fine ho optato per il secondo. Mi ricorda un po’ il ritorno di Ulisse a Itaca… ma non so il perché!!! Aspetto con ansia il finale.

    • Ciao Isabella. Ad Halloween preferisco la Catrina messicana, ma a parte questo, è vero che mai ho voluto che la storia deviasse in un vero horror, la mia è la storia di una famiglia e basta e Carlotta sta lì apposta a sdrammatizzare. Il ragno sta bene, ti saluta anche se si è preso un bello spavento. Al finale dunque! Ciao e grazie.??

  • Ciao Fenderman!
    Anche una come Palmira deve rendere onore ad una lettera ed all’onesta’ di Diletta; il loro scambio da pari a pari è intenso, e la signora è davvero più viva di prima, quasi aspettasse un contraltare come lei, visto che in famiglia non ci può essere nulla di simile.
    La lettera è davvero commovente, come la confessione di Diletta. Bravo come sai essere. Voro per orrori e matrimoni e ti auguro un ottimo prosieguo.
    Ciao!

    • Ciao Minollo grazie come sempre per il commento puntuale e l’apprezzamento.
      Certo la grazia acerba di Palmira, la sua menomazione che la costringe a guardare sempre in faccia le persone, ( cosa che evidentemente non succede spesso a villa chimera), la stanchezza di Diletta e non ultimo quel suo nome, incidono molto sulla volontà della vecchina. È una vecchia volpe, è vero ma davvero stavolta ha trovato l’aquila con cui stringere un rapporto di mutuo soccorso.
      È l’ora della verità dunque e Carlotta innocente com’è è lei stessa l’emblema della verità, quasi ne è la depositaria e sarà forse lei a renderla manifesta al mondo.
      Insomma, cavolo, ecco 🙂 grazie ancora e alla prossima se vorrai. ciao.

  • Orrori, assolutamente!
    Ciao, Fenderman.
    La cara vecchia, quanto cara non si sa, ha tantissime cose da raccontare avendo vissuto molto e in un’epoca che ha fatto la storia; la lettera è molto realistica, allora si scrivevano cose così, forse c’è un refuso nella frase: “dove inseguono i leoni” non capisco se intendessi “dove inseguo” o “dove si inseguono” o magari capisco male io e la frase è proprio giusto come l’hai scritta, non so, dimmi tu. ?
    Anche se la chiave forse non è più una chiave tanto misteriosa, vorrei davvero sapere cosa apre.
    Bel capitolo, ma ci sono abituata e non mi aspetto altro.

    Alla prossima’

    • Ciao Keziarica, grazie sempre.
      “Inseguono i leoni” è voluto. È la forma espressiva che, secondo me, una ingenua diciottenne d’anteguerra poteva usare, innamorata, per evocare il pericolo; un animale meraviglioso che corre sulla sabbia, che per lei è l’Africa, e che meraviglia e spaventa. “Insomma fai conto di aver letto “là dove i leoni inseguono e minacciano gli eroi come te e le fanciulle innamorate che seguono le tracce del loro amore temendo di perderlo. ” Ecco, non molto chiaro lo so, ma come hai potuto notare Diletta è un poco criptica? Ancora grazie e a presto. ??

  • ciao Fenderman,
    che personaggio zia Micia, sembra di vederla, anche se non c’è neanche un accenno al suo aspetto fisico. I gatti ‘ruffiani’, poi sono una specie che conosco bene, l’aggettivo è azzeccatissimo.
    Continui a mantenere alta l’attenzione, sia per la trama che per la scorrevolezza della scrittura.
    Ancora una volta un ottimo capitolo. Alla prossima.
    Ho votato la rivelazione di Diletta

  • Ciao Fenderman,
    sono stato assente per un po e mi ritrovo a leggere tre capitoli tutto di un fiato, uno più intrigante dell’altro….invidio e ammiro la tua costanza nello scrivere. Tornando al racconto, i personaggi sono sempre più coinvolgenti e i dialoghi eccezionali. Tutto sembra così vero, il tuo modo di scrivere permette di “stare” nella scena, complimenti.
    Ho votato per qualcosa di inaspettato…..però aspetto il prossimo caspitolo.
    ePP

    • Ciao lettore nella notte. Rispondo: scrivo in fretta perché anche io non vedo l’ora di vedere come finisce una storia… Grazie per i complimenti, li giro tutti a ZiaMicia e compagni che mi aiutano con la loro umanità. A presto, ( e già, a presto!) con il seguito. Ciao 🙂

  • Alla chiave del mistero non so dire di no!
    Ciao, Fenderman,
    mi pare di sentirli parlare i tuoi personaggi, la vecchina arzilla che con la voce acuta racconta del passato attorniata da gatti con la coda alzata, Palmira e la vecchia Diletta… metti su scene di vita che pare vera e che non lo è, almeno penso perché, a quanto hai detto una volta, trai molto spunto dalla realtà 😉
    L’ultima frase è da conservare nel prontuario della buona scrittura, non sbagli un colpo, forse te l’ho già detto, ma vabbè.

    Alla prossima!

    • Grazie Keziarica.
      La forza di the incipit! I racconti li scriviamo davvero insieme; il riscontro immediato, i consigli e gli incoraggiamenti sono utilissimi. Quei gatti con “la coda alzata” è una frase che io avevo scritta ma che poi ho tagliata perché ho pensato che fosse una cosa così ben radicata nell’immaginario comune da non avere bisogno di essere sottolineata. La prova che avessi visto bene me l’hai data tu inserendola nel commento! Mi fa molto piacere. Tu sei stata tra i primissimi a commentare e a consigliarmi nel marzo del 2019 quando ho scritto il primo racconto, e molto di quello che ho imparato lo devo a te. Grazie ancora dunque, e adesso orientiamo la prua verso il “mistero!” Alla prossima. ??

  • Ciao Minollo, mi hai fatto pensare alla pentola a pressione che cova l’inferno e si limita a sussurrare un timido sss. In fondo è il vecchio meccanismo del giallo, che amo condire di umanità, non ci sono eroi muscolosi, no, solo gente curiosa, a volte stupida ma fortunata che vive situazioni “ordinariamente” strane e apparentemente incomprensibili. Palmira è il mio eroe, è sorda, e non è nemmeno un poliziotto: la protagonista ideale per la mia piccola storia. Grazie a per averla fin ora seguita e a presto! ciao 🙂

  • Ciao Fenderman!
    Qui sta crescendo un giallo, e la misteriosa Diletta comincia a giganteggiare. Certo, tutto per merito dell’intelligenza curiosa di Palmira, che forse si è trovata suo malgrado su un vaso di Pandora.
    Con i tuoi personaggi del popolino romano, i veri protagonisti del tuo scrivere, stai servendoci un thriller di ordinaria normalità, a fuoco basso, che scalda piano piano, ma che presto scottera`. Bravissimo. Ho votato con la maggioranza.
    Stammi molto bene e alla prossima!

    • Ciao Isabella, “mistero” è una parola che ha arricchito tanto scrittori, funziona sempre, è si adatta a mille situazioni diverse. Spero di non deluderti. Mi dispiace solo che ti sei persa due splendidi refusi che adesso stanno brindando alla tua salute!? Grazie, a presto! Ciao ??

  • Ciao, grazie Minollo, credo che ognuno di faccia un’idea di dove si possa andare a parare con certe storie e allora aggiungere un ingrediente ad ogni passaggio mi sembra giusto, sperando di “incuriosire i curiosi”?.
    Vedremo quale opzione vincerà ma comunque Palmira se la caverà, ah! Sicuro.? Grazie ciao.

  • Ciao Fenderman!
    Certo che la curiosità di curiosare la porterà lontano, scelgo il pressing a Diletta. Simpatico il sogno di Palmira, così come la disinvoltura con cui si muove all’interno della casa dei misteri. Tutelare Carlotta mi sembra una scusa per tutelare loro stessi, i genitori che mostrano una notevole unità di intenti…
    Come nei tuoi racconti precedenti, ad ogni episodio aggiungi qualche spezia al gran bollito, che prende sapori nuovi. Il tuo segreto sta secondo me nel dispenser automatico insito nella tua penna: hai misura.
    Mi sa però che Diletta non vince… ma aspetto comunque settima!
    Ciao!

    • Ciao, Isabella Holmes, è vero, anche io ho seguito quel programma. Sotto le nostre città, Roma, Napoli, Bologna e mille altre c’è davvero un mondo… Chissà cosa ci riserva il seguito, io sono più curioso di tutti.?? grazie, ciao!

  • Ciao Fenderman,
    a parte la trama interessante, è lo stile che apprezzo; i dialoghi sono molto realistici, sembra di sentirli parlare, i personaggi, vivi e presenti. Bravo, ti invidio un po’, in senso buono naturalmente.
    Voto zia Micia.
    Spesso è nel passato che si trova la soluzione dei misteri di oggi. Sono curiosa di aprire la porta sprangata. Alla prossima.

    • Ciao Anna, grazie prima di tutto.
      Mi piace la commedia, da lì l’attenzione per la veridicità dei dialoghi, anche se le descrizioni oniriche sono molto gratificanti. Quindi mi barcameno con l’attenzione sui personaggi perché somiglino sempre meglio alle “persone” . Grazie ancora, a presto.??

  • Zia Micia, anche se la Mossa del Cavallo, “Camilleristicamente” parlando, può essere una ficata.

    Bello questo capitolo. L’unico appunto che ti faccio è quando Palmira parla a “temperino”: non si capisce che c’è stato un salto scena e, inizialmente, ti lascia perplesso.

    Secondo me, Carlotta è una scusa: a loro interessano i quattrini. Non fino al punto di ucciderla, ma gli interessano i quattrini.

    Il profumo di mistero che aleggia in quella casa, è estremamente affascinante e la “magia” di Carlotta condisce il tutto, rendendo la cosa ancora più coinvolgente 🙂

    Vai avanti così!

    Ciao 🙂

    • Ciao Red, grazie.
      Giusto il tuo appunto: prima di far parlare Paride ci voleva uno stacco, almeno un tratto grafico, non ho saputo mettermi nei panni di chi legge per la prima vola. Chiedo venia. In quanto alla storia cominciamo ad avvitarci con Palmira su un mistero. Può essere che quello che fin’ora ha avuto i connotati del gioco non lo sia. Vedremo.? Grazie ancora, buon fine settimana.?

  • Ciao Minollo. Ora che il presente a Villa Chimera è chiaro Palmira deve cominciare a cercare dove si annida il malessere…, se c’è una “mission” per lei, qual’è? Cosa c’è da rivelare, cosa nasconde quella strana improbabile famiglia? Lei non ha problemi, si diverte e guadagna due lire, il che non guasta!? Vedremo dove andrà a parare.
    Grazie come sempre e a presto?ciao

  • Ciao Fenderman!
    È una sfida deliziosa tra le due donne; in questo episodio la sfrontatezza di Ira maramaldeggia, in quanto vedo Agata “tradita” da Bea che consegna alla giovane dei segreti che bagnano le polveri della sua antagonista. Chi ti entra in casa inevitabilmente scopre qualcosa di te; e poi chissà cosa cela il passato della vecchia…
    Vedremo, si resta in attesa…
    In dialoghi veritas, episodio che dice con grande efficacia.
    Ciao a presto!

    • Ciao Minollo. Ora che il presente a Villa Chimera è chiaro Palmira deve cominciare a cercare dove si annida il malessere…, se c’è una “mission” per lei, qual’è? Cosa c’è da rivelare, cosa nasconde quella strana improbabile famiglia? Lei non ha problemi, si diverte e guadagna due lire, il che non guasta!? Vedremo dove andrà a parare.
      Grazie come sempre e a presto?ciao

  • Ciao, Fenderman.
    Palmira va avanti nel fare quello che ha voglia di fare divertendosi e fidandosi dell’istinto! Le lascio carta bianca, perché a briglia sciolta sarà capace di metter su una storia coi fiocchi, divertente e arguta di sicuro.
    Le situazioni escono dallo schermo e le parole si tramutano in visioni chiare, tu scrivi e io vedo ogni scena, nella mia testa vedo le stanze, le persone e le cose, vedo la porta chiusa e la immagino a modo mio, pescando tra i ricordi, questo significa che quel che leggo mi coinvolge e non ho altro da chiedere a una storia. Bravo, questa storia mi piace davvero tanto.

    Alla prossima!

  • Continuo a seguire il tuo racconto con piacere ma adesso sono proprio in imbarazzo sulla scelta. Escludo la perfida Agata, non mi sembra ben disposta verso Palmira. Ho votato comunque per Temperino, forse non è quello sciocco vanesio, finora mostrato. Bravo comunque Fenderman, come sempre. Ciao e alla prossima.

  • Diletta, assolutamente, e spero anche che veda (e ci mostri) qualche fantasma…
    Ciao, Fenderman.
    Sapevo che “temperino” le avrebbe giocato un brutto tiro, ma che poi tanto brutto magari non è.
    L’Acidina si farà in quattro per mettere in difficoltà Palmira, ma dubito che avrà vita facile (anche il marito è dalla parte della nuova venuta). Benissimo, pochi tocchi, dettati dai pochi caratteri, e tantissime nuove e interessanti informazioni, bravo, non è facile, io mi perdo sempre e nei miei 5000 caratteri, di solito, ci sta poco e niente 🙂
    Buona settimana e alla prossima!

    p.s. scusa il ritardo.

    • …Addirittura ti scusi per il ritardo!??
      Grazie, sei come sempre gentile e motivante per tutti noi.
      Diletta e Agatina se la battono, chissà che non ci scappi un pareggio, siamo pronti a tutto!?
      Grazie ancora e a… prestissimo, (se vuoi, naturalmente).
      ??

  • Ciao Fenderman!
    Scelgo Agata: entrambe ruvide e dirette, istintivamente mi fiderei di più che non del marito, anche se Diletta forse è meno “fuori” di quanto mostri. Il carattere la tiene ben a galla, la nostra Palmira è forte, e il moto di simpatia verso temperino lo dimostra.
    Chissà quale mistero nasconde il monumento, ho l’impressione che piano piano si andrà disvelando una matassa molto intrigante. Indagare nei rapporti famigliari è uno dei tuoi “luoghi”, trattato con la tua sensibilità. Sempre piacevole leggerti.
    A presto ciao!

    • Ciao Minollo, quando vai a scavare nella vita della gente trovi di tutto, si sa, e questa “famiglia” è anche più complessa del normale. Temperino ha visto giusto anche se ancora non sappiamo esattamente cosa vuole… Vedremo. Grazie, ciaooo?

    • Ciao Ilaria_Si , nonna Diletta piace, ma è vero che tutte le donne avrebbero molto da dire…
      Nn posso dire adesso come evolverà la situazione ma Diletta è sicuramente una scelta interessante… ti ringrazio per avermi letto e ti auguro una buona serata. :_)

    • L’intrigo famigliare fa un po’ commedia lo so, e sono contento. Il genere non è previsto dalla piattaforma e va difeso. Questa volta l’intrigo è tosto, cerco di trattarlo con ironia finché posso ma… vedremo come procede. Grazie della tua lettura e a presto. 🙂

  • Ciao, hai descritto così bene la “iena” che è stata antipatia a prima vista!!! Poi ho scoperto chi era il marito e ho avuto un moto di pietà…
    Ho votato comunque per Diletta, è quella più misteriosa e quindi interessante da conoscere. Alla prossima, continua così e soprattutto buon fine settimana.

  • Questa volta non lo so, quindi tiro a caso… roll… roll… Agata!

    Ok, questo capitolo è fantastico! Abbiamo tutte le carte in tavola per qualcosa di grandioso. E Palmira è la persona giusta a prenderli tutti per le corna e buttarli a terra!
    Allo stato attuale, l’unica che non sembra una pazza isterica è la “fatina” Carlotta (anche lei è matta, ma come una bambina può esserlo), ma scopriremo molto altro… credo.

    Ciao 🙂

  • Ciao Minollo, te lo ripeto: come sai leggere tu tra le righe… nessuno.
    L’amore che ho per l’universo femminile in tutti i suoi risvolti mi porta a cercare sempre nuovi esempi di meraviglia, e Palmira è per me, una meravigliosa grintosa ragazza sorda che della menomazione non si cura o ne fa uno sprone. Le donne non sono come noi, loro non hanno chi le consola quando sono in difficoltà, se la cavano sempre, altro che 007! Grazie come sempre e a presto. 🙂

  • Ciao Fenderman!
    Scelgo la magia, perché c’è l’hai descritta come la più logica! Scena carinissima con la fatina, la bisnonna e Ira, la quale non si arrende e ripensa allL’ANAL con la voglia di spaccare tutto. Dico che accetta la sfida, ha chiesto qualsiasi lavoro e ora non si tirerà indietro.
    Trovo che la tua scrittura indulga ogni racconto di più alla benevolenza verso i tuoi personaggi; già te l’ho detto ma mi sembra di vederlo anche qui. Altra storia molto bella, la tua galleria di figure femminili ha una nuova eroina.
    Ciao stammi bene!

    • Ciao Minollo, te lo ripeto: come sai leggere tu tra le righe… nessuno.
      L’amore che ho per l’universo femminile in tutti i suoi risvolti mi porta a cercare sempre nuovi esempi di meraviglia, e Palmira è per me, una meravigliosa grintosa ragazza sorda che della menomazione non si cura o ne fa uno sprone. Le donne non sono come noi, loro non hanno chi le consola quando sono in difficoltà, se la cavano sempre, altro che 007! Grazie come sempre e a presto. ?

  • Ciao, fenderman.
    Da amante dei gialli non posso che scegliere la seconda opzione… “mi vogliono ammazzare” non posso resistere alla curiosità di saperne di più.
    Un capitolo ben scritto, la frase “abbraccio tenace del glicine al muro di recinzione.” la dice lunga sulle tue capacità espositive.
    Solo un appunto, ma è cosa piccola e forse solo nella mia testa: in diverse occasioni, per esempio quando la cuoca chiama per conoscere il nome di Palmira, questa risponde, ma non è specificato il fatto che si trovi a portata di labbra per comprendere la richiesta. So che sono solo mie fisime, ma leggendo manuali e ascoltando consigli di scrittura creativa, ora, noto tante piccole cose e questa mi ha fatto venire un dubbio sulla gestione del punto di vista.
    Rinnovo i complimenti perché ogni capitolo porta con sé nuove gemme e ti auguro una buonissima giornata.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica, hai ragione, io devo fare violenza molto spesso alla mia volontà per mettermi nei panni di chi legge e non vede la scena come io l’immagino. Questa parte dell’arrivo della cuoca eccetera mi ha molto impegnato per le diverse situazioni : interno, esterno, porta, cancello bambina cuoca scale, ingresso saluto e riaffaccio. Ho riscritto la cosa in più modi diversi e alla fine ho scelto questa forma perché dire che Bea si era ritirata nella stanza adiacente… insomma mi toglieva troppo caratteri. Ciò non toglie che tu abbia ragione, bisogna avere coraggio e tagliare quando si deve per forza. Peccato perché sento che anche questa storia compressa in 50.000 caratteri starà molto, molto stretta. Grazie tante come sempre, un caro saluto.??

  • Ciao, sai una cosa? Conosco anch’io una Palmira, ma la chiamiamo tutti Mira!!! La fatina è proprio simpatica, per questo fino all’ultimo sono rimasta in dubbio tra il seguire la magia e il “troppo fico”. Alla fine ho scelto la seconda opzione, il mistero mi ha sempre attirata… Alla prossima.

    • Ciao, Palmira e Carlotta, un duo ben affiatato, come detto, che lavorerà in sinergia, con o senza magia. Se c’è un mistero cercheranno di svelarlo vedrai Salutami la tua Mira, sicuramente sarà simpatica e in gamba. Grazie, ciao! ??

    • Ciao ePP, grazie del commento …notturno ?
      le nostre storie ci sono pochi bambini e le nostre vite, invece ne sono piene… Si deve rimediare.
      Un saluto da Carlotta dunque e vediamo come si vorrà indirizzare il prosieguo… Grazie. Ciao.?

  • Dispettone!
    Ciao Fenderman!
    Botta e risposta divertente, vertiginoso, a metà strada tra discorso diretto ed indiretto. Tipetto sfacciato che a suo modo vuole sfondare; anche qui l’uomo pare vivere di rendita nella sua posizione di superiorità, e si trova davanti una donna con energia il triplo della sua. Ho votato per la fata; intriga anche me il tipo di soluzione, che non è necessariamente magica. Episodio che è una tirata unica dall’inizio alla fine. Bello!
    A presto!

    • Ciao Minollo, dopo un inizio un poco spiazzante passiamo alla narrazione, la storia può incominciare e cominceremo, credo, proprio da una fatina che fa magie facili e anche difficili.? Fine delle anticipazioni… ? Grazie come sempre per il tuo commento e appuntamento a presto.?

  • Ciao Fenderman. Ho votato per l’incontro con la fata. E’ veramente tosta questa ragazza! Chissà se il racconto prenderà una piega fantasy o la fata è una persona vera, buona e che aiuta Palmira.
    Aspetto di leggere il prossimo capitolo.
    Ciao!

  • Ciao, Fenderman.
    Voto la Fata, che non so se sarà la fata di Cenerentola o una passeggiatrice avvenente, da te mi aspetto di tutto, in senso buono, ovviamente. 😉
    Dialoghi intensi, intrecciati e concitati, proprio come ci si aspetta da una come Palmira a confronto con un marpione in parrucchino, hai dato il giusto imprint al capitolo che risulta leggero e divertente.
    La prima frase è un pensiero di Palmira? O sei tu, in qualità di narratore, a metterci a parte del tuo pensiero? Scusa, ma non l’ho capito, come al solito tardo a comprendere… perdonami.
    Al di là di questo, davvero molto bene.

    Alla prossima!

  • Dopo il dialogo surreale ed il lavoro “Chimera”, direi che possiamo pure incontrare una fata, così abbiamo fatto l’enplain 😀

    Capitolo fantastico, un po’ da mal di testa, come giusto che sia. Che altro dire? Beh, vediamo quali altre stramberie incontra la nostra Ira… ehm… Palmira. 🙂

    Ciao 🙂

  • ?… In effetti, però aspetto venerdì. Come al solito analisi indovinata, tutto ciò che non è tra parentesi o trattino viene dai sensi, quelli funzionanti di Palmira. L’ironia e la sfrontata confidenza con cui affronta la vita sono il suo linguaggio. Spero solo di non perdermi per strada perché anche questo, come il precedente non è un racconto pensato ma costruito anche grazie a voi. Grazie tante e appuntamento a venerdì o sabato. CIao.?

  • Ciao Fenderman!
    Forse riesco a commentare prima che tu pubblichi il secondo…
    Inizio a spron battuto! Certo che quando un uomo ha il pallino in mano sembra punti solo a quella cosa… Mi piace il tono leggero che hai impresso da subito, è in terza persona, ma è il mondo visto da Palmira, che ha una disabilità che non le pregiudica la risposta pronta. Curioso di vedere come va, seguo (ca va sans dire) e dico lei
    Ciao!!

  • Ciao, buongiorno, grazie. Certo Palmira è il nostro eroe…
    A sinistra eccetera è voluto. Mi sembra che, lei che fatta accomodare di spalle… Il fare capoccella di lui, lei non sente e si volta a spiarlo… Ecco mi sembra che come è scritto sottolinei come la situazione sia paradossale già da subito. Mi sa che in questa storiella capiteranno cose un poco al limite dell’ortodossia, chiedo venia. Grazie ancora, ciao.??

  • Voto per Palmira, assolutamente. Si è meritata tutta la mia attenzione.
    Ciao, Fenderman.
    Partenza in quarta, eh? Si prospetta un racconto davvero interessante. Hai usato l’arco di trasformazione del personaggio, anche se in principio si immagina solo la debolezza di Palmira (forse spinti dal fatto che si trova in difficoltà, sia per la necessità di lavorare sia per il suo handicap), in un capitolo soltanto, hai messo dentro almeno un paio di conflitti, saresti la gioia di ogni editor 🙂
    Non ho capito se la frase: “a sinistra della sua spalla sinistra” è voluta oppure no: se fa capolino dalla sua spalla sinistra è per forza alla sua sinistra… o no?

    Benissimo, si parte con una nuova storia e sono felice di partecipare con i miei voti.
    Ti auguro una buona settimana.

    Alla prossima!

    • Ciao, buongiorno, grazie. Certo Palmira è il nostro eroe…
      A sinistra eccetera è voluto. Mi sembra che, lei che fatta accomodare di spalle… Il fare capoccella di lui, lei non sente e si volta a spiarlo… Ecco mi sembra che come è scritto sottolinei come la situazione sia paradossale già da subito. Mi sa che in questa storiella capiteranno cose un poco al limite dell’ortodossia, chiedo venia. Grazie ancora, ciao.??

  • Ciao fenderman, non potevo farmi scappare la tua nuova storia!! Un genere decisamente diverso dall’ultimo, ma un inizio pazzesco come sempre. Palmira mi piace già e voglio assolutamente saperne di più su di lei! A presto 😀

    • Ciao amico mio, sono uno scrittore seriale ogni giorno devo ammazzare un po’ di grammatica. 🙂 I personaggi un poco folli, quelli “fuori” come usa dire, mi piacciono e Palmira lo è. Mi sto già innamorando di lei… Ottima scelta la tua. Grazie di esserci sempre… ciao 🙂

  • Un bel caratterino la tua Palmira, ma ottenere un lavoro con questi presupposti mi fa presentire grosse difficoltà. Ho votato per saperne di più di lei, anche se m’incuriosisce il significato dell’acronimo.
    Un bell’incipit, bravo, ti seguo. Ciao, Fenderman e buona domenica (per quel che ne rimane).

  • Ciao, caspita… più veloce della luce!!! La storia promette subito bene, ma per adesso il genere maschile non ha fatto una bella figura. Voto per conoscere meglio l’ufficio, per me si annidano delle storie davvero interessanti.
    Ti segnalo una frase che non mi è suonata bene (scusami se comincio subito, ma stimandoti così tanto devo essere sincera!!!): “Pare che gente lì trovasse lavoro senza troppe difficoltà.” Io opterei più per un “Pare che lì la gente trovasse…”.
    Uau, mentre scrivevo il commento hai già risposto ai miei dubbi: telepatia??? Comunque… chi ben comincia è già a metà dell’opera, alla prossima!!!!

  • Questo nuovo, introduttivo episodio l’ho scritto di getto ieri sera tardi, e non volevo dormirci su per non dovermi
    trovare stamattina ad abbandonarlo. Manca di revisione e quindi non è perfetto; è solo un esca alla quale spero abbocchi una buona storia.
    Abbiate pazienza.? Ciao?

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