LA RAGAZZA COL PURILLO

parte uno

Giacomo, bel ragazzo di diciassette anni dal carattere timido e impacciato, camminava guardandosi attorno, immerso nei suoi pensieri, quando all’improvviso si immobilizzò.

La donna che camminava dietro di lui evitò per un pelo di venirgli addosso.

“Ehi, stia attento!” disse.

Ma Giacomo non la sentì neppure. L’unica cosa che sentiva in quel momento erano le tremila farfalle che gli svolazzavano nello stomaco.

C’era una ragazza davanti a lui, seduta su un muretto, bellissima. Capelli castani, lunghi, pelle abbronzata. Giacomo non riuscì a vederne gli occhi, perché la giovane era china su un quaderno, intenta a disegnare qualcosa.

Portava una maglietta rossa con la scritta “ALWAYS SMILE”, un paio di jeans e un purillo, quel cappellino che ha una piccola sporgenza di tessuto al centro.

Giacomo si fece coraggio e le si avvicinò.

“Ehm, ciao” iniziò. “Non… non volevo disturbarti, ma… ecco… volevo dirti che hai… ehm… un bel purillo.”

“Cosa?” disse la ragazza sollevando il viso dal quaderno su cui stava disegnando.

“Mi… mi riferisco al tuo cappello… purillo, si chiama.”

La giovane sorrise e posò il quaderno. “Come ti chiami?”

“Giacomo.”

“Bel nome. Io sono Valentina.”

Valentina… anche il tuo è un bel nome…”

“Grazie.”

Seguì un attimo di silenzio, poi Giacomo disse: “Fai il liceo artistico?”

“Sì, come fai a saperlo?”

Il ragazzo con un cenno della testa indicò il quaderno di Valentina, su cui la giovane aveva disegnato il bellissimo ritratto di una bambina. “Disegni davvero benissimo.”

“Oh, beh, grazie.”

“… Abiti qui?”

“Oh, no, io non sono di Bergamo. Abito a Bonate, un paese qui vicino.”

“Ah… io invece abito qui.”

“Anche se sono di Bonate, però, passo quasi tutti i pomeriggi qui, a disegnare” aggiunse Valentina.

“Q-Quindi anche domani sei qui?”

“Sì, domani sì. Gli unici giorni in cui non posso venire qui sono il martedì e il venerdì.”

Giacomo fece un profondo respiro. “E… ti andrebbe se… se domani ci v-vedessimo? Stesso posto, stesso orario” disse.

“Sì, okay” sorrise Valentina.

“Davvero?” disse Giacomo a voce più alta di quanto avrebbe voluto.

“Sì, davvero” confermò la ragazza ridendo.

“A-Allora… a domani.”

“A domani.”

Giacomo si allontanò felice. No, non aveva sognato. Avrebbe davvero avuto un appuntamento con la ragazza che gli piaceva il giorno seguente!

Valentina era felice. Quel ragazzo era timido e buffo, ma simpatico; era contenta del fatto che l’avrebbe visto anche l’indomani.

Riprese il quaderno e continuò a disegnare.

Che altra passione ha Valentina oltre al disegno?

  • Ha la passione del ballo (50%)
    50
  • Ha la passione del canto (50%)
    50
  • Ha la passione del calcio (0%)
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