Nella fine, l’inizio

Mai avrei immaginato

Dopo ciò che aveva visto, Eva si diresse in lacrime a casa del suo migliore amico, senza nemmeno pensarci. Non sapeva se fosse in casa ma era il primo e unico posto a cui pensò.
Dopo dieci minuti alla guida, arrivò in un vialetto ghiaiato raggiungendo così la casa di Samuele. Vide il suo furgone e le luci accese all’interno, quindi era in casa. Parcheggiò la macchina affianco al furgone, prese la borsa e scese dalla macchina ancora in lacrime. Bussò forte alla porta sperando che Samuele non stesse dormendo.
Dopo un paio di volte la porta si aprì.
«Ehi, Eva, cosa è successo?»
Eva entrò e abbracciò Samuele. Aveva bisogno di un abbraccio da qualcuno di cui potesse fidarsi e sapeva quanto Samuele le volesse bene.
«Scusa se sono piombata qua così.»
«Ma figurati. Cosa ci sto a fare sennò qua?» disse Samuele guardando gli occhi lucidi di Eva con un sorriso ironico e amichevole.
«Dai, non prendermi in giro.»
«Vuoi dirmi cosa è successo?»
«Promettimi che se viene Cri non lo fai entrare.»
«Dimmi cosa è successo prima.»
Samuele la fece accomodare sul divano mentre Eva lo guardò con uno sguardo perplesso quando Samuele non rispose con la promessa che lei si aspettava.
Fece un respiro profondo poi cominciò a raccontare.
«Ero passata al bar per vederlo. Avevo voglia di stare un po’ con lui. Ma quando sono arrivata ha fatto come se non ci conoscessimo.»
«Ah.» commentò Samuele «Magari non ti ha vista.»
«Certo che mi ha vista! Stava parlando con quel tipo strano con la cicatrice sulla fronte con cui l’abbiamo visto qualche settimana fa e un uomo basso con dei capelli lunghi brizzolati. Mi ha guardata negli occhi mentre scendevo dalla macchina e mentre mi avvicinavo a lui ed ero dall’altra parte della strada si è girato, come se non sapesse chi fossi.»
«Ok, questo è strano, ma ci sarà di sicuro una spiegazione.»
«Non è strano. Sono io. Sono sempre io il problema. Ogni uomo che mi piace ha sempre qualcosa che non va. Mi mancava alla lista quello che mi illude di essere preso da me e poi fa finta di non conoscermi.> Eva ricominciò a piangere con queste sue parole.
«No. Io intendevo che è strano perché so per certo che Cri è cotto di te.»
«Smettila, ti prego. Non prendermi in giro. Non mi farà stare meglio sentirtelo dire sapendo che non è vero.»
«No, sono serio Eva. Cri è cotto di te. Gli mancano solo gli occhi a cuore quando parla di te.»
Eva scosse la testa.
«Si vede che è un bravo attore. Potrebbe fare carriera visto che ha ingannato sia me che te.»
«Tu non l’hai mai visto parlare di te. Non lo vedevo così nemmeno quando era sposato.»
«Non lo so, Dani. Dopo quello che ho visto al bar ne dubito.»
«Non hai pensato che potesse esserci una qualche altra ragione che non sia ciò che pensi tu?»
«Tipo?»
Samuele aprì la bocca per parlare ma non seppe proferire parola in risposta alla domanda di Eva.
«Visto? Neanche a te viene in mente una buona ragione che non faccia pensare che è un bastardo che mi ha presa in giro.»
«Pensiamoci un attimo. Non sempre le cose sono come sembrano.»
Eva continuò a scuotere la testa alle parole di Samuele.
Cercò di calmarsi facendo dei respiri profondi.
«Vuoi un tè caldo o una camomilla? Così ti rilassi un po’, magari.»
«Non mi rilasserò di sicuro, ma un tè caldo lo prendo volentieri.»
Samuele si alzò, porse una coperta a Eva e andò in cucina a preparare il tè.
Nel frattempo Eva era seduta sul divano con le gambe piegate e rannicchiate verso di sé e la coperta su di esse, cingendole con le braccia e poggiando il mento sulle mani giunte. Continuava a figurarsi nella testa la scena di Cri che la vede e si gira dall’altra parte come se non la volesse vedere. Si era anche chiesta se potesse aver fatto qualcosa che facesse infuriare Cri ma non era possibile. Si erano sentiti poche ore prima ed era tranquillo e non si erano più sentiti da allora.
«Tieni.» Samuele le porse una tazza fumante.
Eva sobbalzò: «Oh, scusa. Ero sovrappensiero.»
«Attenta che scotta. Non arrovellarti così il cervello. Vedrai che ci sarà una spiegazione plausibile che non sarà così brutta come pensi.»
«Ne dubito» rispose la ragazza mentre soffiava nella tazza di tè bollente «ne dubito fortemente.»
Eva e Samuele rimasero sul divano in silenzio con la televisione di sottofondo su un documentario sulla vita delle farfalle. Finito il te, Eva, posò la tazza sul tavolino davanti a sé e si mise accoccolata allo schienale del divano appoggiandovi la testa, coprendosi fino al collo con la coperta. Rimase in quella posizione con gli occhi che diventavano lucidi quando le tornava il pensiero fisso che aveva da tutta la sera: Cri l’aveva illusa e aveva giocato con i suoi sentimenti.
Ma perché avrebbe dovuto farlo? Che domanda stupida, pensò. Ci sono persone che fanno anche di peggio. Giocare con i sentimenti è ormai diventata una cosa quasi normale per molti, al giorno d’oggi.
Continuò ad interrogarsi finché non si addormentò.

Cosa succederà al risveglio di Eva?

  • Cri arriva a casa di Samuele e cerca di spiegare la situazione ed Eva gli crede (0%)
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  • Cri arriva a casa di Samuele e cerca di spiegare la situazione ma Eva non gli crede (100%)
    100
  • Decide di andare a cercare Cri e affrontarlo (0%)
    0
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10 Commenti

  • Ciao, benvenuta. Io dico che decide di andare perché è una testona che non ci vuole stare, e poi vediamo che succede. Anche io sono rimasto un poco perplesso nel leggere della coperta eccetera, forse potevi scriverla in modo più semplice. Per il resto complimenti per la scrittura senza inciampi e la trama promettente. Ti seguo, alla prossima.??

  • Ciao, bell’inizio con un mistero da risolvere, mi piace!!! Scrivi bene, ti sei solo attorcigliata nella coperta con la frase che la riguarda, ma nulla di grave.
    Ho votato per Eva che non crede alla spiegazione, mi sembra così insicura che i dubbi non sono poi così anormali per lei.
    Ah, ho cominciato una nuova storia “in giallo”, se vuoi puoi passare e darmi qualche dritta, sei la benvenuta. Lo so che non è il tuo genere, ma non si sa mai… Alla prossima, io ti seguo!!!

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