Pagine bianche di libri non letti

Dove eravamo rimasti?

Cosa succede adesso? La poesia contagia il racconto, Alfonso e Flaminio sono costretti a parlare in versi.. (83%)

Vengono e vagano contronatura. Il mondo spopola e non c’è cura

I tre finirono,
Tacque il Benassi.
Mostrando agli ospiti
sgabelli bassi;
C’era lì un tavolo,
per lor munito
ove potevano
trovar servito.

Ripensa Ottolenghi,
a quel che sente,
ne parla al complice:
“Non nota niente?
Vengon da favole
person reali,
potranno nuocere
a noi mortali?”

Alfonso languido:
“Che devo dire?
Da un po’ di  giornate
Non so capire
perché poi cambiano
nei libri i testi,
colpa dei demoni
o degli inchiostri?”

Intanto al tavolo
a loro appresso
parlotta tremulo
un uomo grasso
diceva: “Diavoli!
or devo andare,
pria che i due restino
per indagare.

Reo più realistico
di egual reato.
Regnerò, rigido
re, rintanato.
Ritorno reduce:
rabbia e rapina,
Risorgo, ruvido:
re di rovina” 1

Guardava immobile
povero sciocco,
il viso pallido,
l’animo in blocco.
Quando lo udirono 
i due dottori,
s’avvicinarono
con vampe ai cuori.

Non è risibile
quel ch’è mancante,
qui, si ripopola
in un istante.
Svelta l’immagine
venne al pensiero
sol una lettera
un ERRE nero 2

Capiron subito:
serve parlare:
con quel personaggio,
per dialogare.
Certo, è orribile:
“monologo in tre”, 3
venne più semplice
qui farlo col re

“Re di che popoli?”
L’Alfonso chiese,
“Son le mie querule
poche pretese.”
“Mi deve aggiungere”,
Flaminio disse
“le sue, son’ favole,
libere o fisse?” 4

“Di me si mormora,
senza più regno,
senza più sudditi,
trist’ed indegno
Morta era Yérevan
or senza di me.
Figlio di Tógarmah
Yafét e Noè.

Ma la mia nascita
a questo mondo
viene dall’unico
lettore immondo. 5
pagine anonime
di discendenti,
elenchi futili
senza tormenti

Però il mio essere
e la mia storia;
Tutto il mio spirito,
tutta la gloria,
scuotere possono,
se ben narrati.
Diventan fulmini,
cambiano i fati

Ma il vile scrittore
senza talento
prese la lampada
è la gettò al vento.
Povero e misero,
privo di genio
Terminò rapido:
non lasciò segno. 6

Vita mia fulgida,
Narrarti io so,
A questi uomini
Ti racconterò: 7
La torre effimera
s’ergeva baia 8,
come a sorreggere
il velo di Maya. 9

Nabucodonosor
colpì all’inizio
non vide l’orrido,
triste supplizio.
Dal cielo folgori
colpiron forte,
da terra strepiti
come di morte. 10

Si riversarono
controcorrente,
con nera tonaca,
e sguardo ardente,
cento e più Monaci 
giù da ogni parte
facendo ai popoli
dono dell’arte. 11

Col cuore indomito
che mai non manca,
l’irrefrenabile
spada mai stanca,
Sconfissi Nimrodel, 12
e in patria tornai
d’Armenia principe
per sempre restai.

Da allor’ girovago 13
ramingo vado
ma più d’un tribolo
qui vi ho provato
donne svenevoli
con cui ballai
uomini ruvidi,
santi e usurai.

Or mi è più critico
trovar riparo
già che son esule
dal mondo caro. 14
Il mio fantastico
luogo richiama,
Frotte di zotici
Di larga fama 15

Vengono e vagano
Contronatura.
Il mondo spopola
E non c’è cura

Note:

1 Diavoli… rovina. I personaggi letterari non possono pensare tra sé, devono verbalizzare sulla pagina scritta. 

2 Svelta… nero. L’utilizzo ripetuto della lettera mancante alla poesia letta dal Benassi rivela che il personaggio ha qualcosa a che fare con gli ultimi avvenimenti.

3 Il Monologo in tre richiama l’abitudine, molto in voga nei lettori contemporanei, di poter dialogare con l’autore attraverso il testo. Qui il dialogo solitario è sostituito da un monologo di gruppo.

4 Favole libere o fisse. Flaminio, chiede se le risposte parleranno di un destino immutabile o se saranno soggette alle libertà del soggetto. La sua domanda, come del resto la nostra, resterà purtroppo senza risposta.

5 L’unico lettore immondo è lo scrittore delle momorie di Haik.

6 Non lasciò segno. Haik crede che il problema dell’insuccesso letterario della sua biografia non sia da imputare ad una storia banale ma allo stile piatto e noioso dell’autore.

7 Vita… racconterò. Haik è talmente convinto della sua gloria che, all’inizio del racconto, non invoca le muse, invenzione postuma, ma la sua stessa vita. 

8 Baia, qui ci si riferisce al colore bianco della torre. Alcuni storici ritengono non fosse di marmo, raro nella regione, ma interamente di carta.

9 Il Velo di Maya qui è usato nel significato contemporaneo. Più probabilmente Haik ha visto al di sopra della torre il velo di Iside, di natura metafisica e illusoria, separa la realtà percepibile dalla realtà ulteriore.

10 Come di morte. Alcuni critici vedono un riferimento alla distruzione del tempio di Gerusalemme nel 18° anno del regno di Nabucodonosor. Altri parlano di un chiaro riferimento alla fine della civiltà babilonese.

11 Dono dell’arte. Qui sembrano mischiarsi il mito di Prometeo, la caduta degli angeli e i sacerdoti della torre che correvano per mettersi in salvo dal crollo.

12 Fuggito da Babilonia, Haik tornò nei territori dell’attuale Armenia dove all’epoca regnava Nimorodel, un signore Sumero.

13 Da allor. Qui si riferisce all’allora della stesura della sua biografia, letta solo dal suo autore.

14 Esule esiliato. Haik non sembra poter ritornare nel mondo della letteratura ed è costretto a restare nel mondo reale.

15 Zotici di larga fama Personaggi illustri del mondo letterario che stanno facendo la loro comparsa nel mondo reale. Haik è offeso dal fatto che siano cadute le barriere tra i due mondi, come se, di nuovo, si sia squarciato il velo di Iside.

Cosa succede adesso?

  • Gli altri avventori, anche loro figure letterarie, chiedono ad Alfonso e a Flaminio da quale libro provengano. (100%)
    100
  • Gli altri avventori, anche loro figure letterarie, danno del pazzo ad Haiak e screditano la sua storia. (0%)
    0
  • Entra in scena un Tautologo, uno che conosce tutto quello che sa. (0%)
    0
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66 Commenti

  • Ok, le troppe interruzioni hanno inficiato e non poco il racconto, però questo finale è veramente fico! È un buon finale aperto e mi ha soddisfatto, cosa che non mi aspettavo.
    Non so se vorrai dirci qualcosa tra i commenti, ma noi ci leggiamo alla prossima storia 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Gallo 🙂
    Beh come conclussione un po’ macabra direi 🙂 e siamo rimasti curiosi di scoprire chi sia questa misteriosa ragazza 🙂 un entita’ oscura? Una strega 🙂
    davvero complimenti 🙂 bella storia con un finale aperto che ti puo’ dfare la possibilita’ di riprenderal o continuarla in una nuova storia 🙂
    Per ora complimenti per la conclusione e ci vediamo presto con una nuova storia 🙂

    • Grazie mille, l’idea è di trasformare questa intuizione delle pagine bianche in qualcosa di più corposo.
      Dove tutto avrà più spazio per essere compreso, sia da me, sia da chi legge. Per ora ho bisogno di iniziare qualcosa di molto corto e spensierato. Ho bisogno di innamorarmi della velocità e di allenarmi a scrivere con più continuità.

      Grazie mille per avermi letto.

  • Ciao Gallo 🙂
    Mi fai ridere , sono sicuro che ti stai scompisciando pure tu a portarci questa storia 🙂
    Lewis Carrol contro la legge monopattino 😀 ahahah 😀
    Io voglio un finale inquetante percio’ opto per questo e voglio vedere che cosa ci tiri fuori 🙂
    Ma il nome Astolfo invece di Alfonso nella terzultima riga ce l’hai messo di proposito per vedere se siamo svegli o e’ un refuso 🙂
    Comunque a presto con il gran finale 🙂

    • Ciao BlackCat,
      grazie per le belle parole.
      In realtà la polemica contro la polemica contro i monopattini sarebbe stata molto più lunga ed articolata ma, (se becco chi l’ha inventato non so cosa gli faccio!!!) il limite dei 5000 caratteri impone delle scelte.
      Il nome di Astolfo è un refuso. O meglio è esattamente uno di quei casi in cui un fraintendimento apre le porte a nuovi significati. Ormai Alfonso dovrà fare i conti con l’eredità del paladino di Carlo Magno che volò sull’ippogrifo.
      Inizio subito a scrivere il finale, che con i miei tempi non so quando verrà

      Grazie ancora.

  • Ciao Gallo 🙂
    Avevo letto il titolo di questa storia tempo fa e’ mi aveva colpito 🙂 E’ molto poetico 🙂 pero’ poi tra le varie storie e i diversi autori ti avevo perso di vista 🙂 Ora che ti ho rivisto pero’ ho colto l’occasione per leggerti tutto d’un fiato 🙂
    Che dire in questo racconto sei riuscito a creare un mondo fantastico dove c’e’ proprio di tutto , storia, poesia e suspance in ogni capitolo 🙂 peccato essere arrivato quasi in conlucione di storia 🙂
    Per quanto riguarda il capitolo 8, mi e’ piaciuta l’idea di descrivere la partita in versi 🙂 inoltre vorrei capire di piu’ chi sia Germano 🙂
    Un amante del mistero come me non poteva scegliere che qualcuno li segua nel prossimo capitolo 🙂 chi? Questo tocchera a te farcelo sapere 🙂
    Ti seguo e attendo il pre finale 🙂
    A presto 🙂

    • Grazie mille, per l’interesse e per la pazienza.
      Purtroppo quando penso che sia tutto pronto per la pubblicazione, mi viene da cambiare tutto e, cambiando tutto, sforo il limite dei 5000 caratteri.
      Adesso ho studiato una tecnica che dovrebbe velocizzare gli ultimi due episodi, ma la svelerò solo se funzionerà.

      A presto

    • Ciao, il misterioso uomo in nero ha incontrato Alfonso in uno dei primi capitoli. Purtroppo non era in una delle opzioni votate e quindi quell’incontro non è stato letto da nessuno.
      Dopotutto i personaggi hanno una vita che va oltre a quello ch possono conoscere i lettori. 😉
      Potrebbero conoscerlo votando di tornare al pomeriggio, ma mi rendo conto che il richiamo dei fatti oggettivi è forte.

      Grazie per continuare a leggermi; però mi sto velocizzando, di questo passo potrei anche arrivare a scrivere un episodio a settimana.

      Ciao
      ilGallo

  • Capitolo 5)

    Il gioco di rime mi è piaciuto. Come sottolineato da Red, diversi lettori potrebbero avere qualche difficoltà nel seguire la storia, non tanto per la complessità, quando per il tempo trascorso fra un capitolo e l’altro. Anche io, che di norma riesco a ricordare grossomodo tutto, questa volta ho avuto qualche difficoltà, anche se poi sono rientrato nella storia.
    Dico che vorranno sapere da dove vengono!

    Aspetto il prossimo.
    Continua così!

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