Dove eravamo rimasti?
Capitolo 2. L’isola greca, incontro con l’amore e con Platone. Non lasciarti sgomentare dagli addii. Un addio è necessario prima che ci si possa ritrovare. E il ritrovarsi dopo momenti o esistenze, è certo per coloro che sono amici. (Richard Bach)
Le due ragazze si sono imbarcate la sera stessa su un veliero tedesco diretto a Gibilterra lasciando scritto sul libro di bordo
C’era una stella sola e limpida nel cielo colore di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.(Gabriel Garcia Marquez)
Come cittadine del mondo ci rincontreremo. Un abbraccio forte forte. Elisabeth e Dagmar.
La pioggia dell’anima arriva anche attraverso un rigo di poesia ed una lacrima, piccola ma importante, scende ad inumidire quel libro di carta sbucciata di un piacevole color panna, rilegato con pelle chiara e la penna attaccata al cordoncino segnalibro.
In quel breve saluto, scritto con lettere piccole e graziose, percepisco un senso di nostalgia, non solo per quell’improvviso eccesso di libido ma per aver lasciato in tutti noi il sentimento dell’amicizia e di un’intensa passione.
Riprendo la navigazione solitaria verso la Grecia rivivendo quei momenti di sessualità prorompente che, dall’esaltazione all’estasi, portano alla perdita di sé stessi.
Porterò sempre con me lo splendido ricordo di quelle due ragazze capaci di disinnescare, con coraggioso ottimismo, i limiti che esistono nelle umane menti.
Sento terribilmente la loro mancanza accompagnare il soffio della solitudine, quella piacevole solitudine che aiuta a scoprire la saggezza e il potere risanante del vasto mondo interiore da dove sale la musica del silenzio che porta la pace.
Allietato dalla brezza intrisa di salsedine percepisco anche il profumo di quei cari odori fruttati della terra e mi sento a casa in pace con me stesso e con la Natura.
Un solitario raggio di sole fa breccia in una gigantesca nube cerea in mezzo al cielo azzurro e fa brillare qualcosa. Incuriosito di cosa può galleggiare sulle onde felpate che corrono via leggere prendo il binocolo e scruto l’orizzonte. Vedo una tavola da surf con un corpo disteso sopra, immobile. Abbasso le vele e mi avvicino a motore. Un giovane biondo muove appena il dito indice di una mano. Gli lancio la ciambella di salvataggio ma non si muove. Mi tuffo e lo tiro fino alla scaletta dove riesco a imbracarlo e tirarlo a bordo con la drizza della randa pur senza nessuna sua capacità di rispondere agli stimoli. È totalmente disidratato, con gli occhi socchiusi persi nel vuoto mostra apatia totale e distacco dalla realtà dissolta nell’io invisibile. Gli chiedo come si chiama ma non risponde. Sembra neppure rendersi conto di essere salvo quando lo aiuto a bere dell’acqua minerale mancando anche una minima reazione di gioia. Prendo la radio e spiego l’accaduto alla capitaneria di porto che mi dice di ritornare il più veloce possibile in porto e che mandano un elicottero.
All’ingresso del porto una crocerossina mi indica dove accostare, lo barellano per i primi soccorsi e appena arriva l’elicottero parte per l’ospedale.
Mi aspettano ore per verbalizzare l’accaduto in capitaneria dove mi raggiungono i genitori del ragazzo per ringraziarmi di avergli salvato la vita anche se è stato il mare stranamente calmo che lo ha voluto tenere a galla prendendogli però la ragione costringendolo a bere acqua salata.
Finalmente mi autorizzano a partire e giunto al largo avvio la meditazione iniziando a dipingere col pensiero sul chiaro cielo, la dove nasce il vento, come fosse una tela immaginaria. Terminato il quadro celestiale colmo di ansiose preoccupazioni e di attese speranze le sintetizzo sul diario per approfondire così la conoscenza di me stesso.
Richiudendo il diario mi rendo conto, come ogni volta, che non esiste migliore consigliere all’infuori di sé stessi.
12/02/2022 at 13:08
Strano che non abbia avuto successo, questa storia e me ne dispiace.
13/02/2022 at 11:51
Forse ci vuole un poco di tempo. Però, quasi duemila donne hanno ricevuto il manoscritto ed alcune trovatolo entusiasmante hanno suggerito di darvi una visione femminile per coinvolgere non migliaia ma miliardi di donne in tutto il mondo, prima di costituire il movimento polito mondiale e trovare la prima donna da candidare sindaco in un un micro comune. Se ti senti così audace inizia a riscriverlo qui in incipit. Ti auguro una gioiosa giornata. Sergio.
22/01/2022 at 13:29
La storia sta prendendo una piega interessante.
12/02/2022 at 12:06
Si, la vera storia inizia col secondo capitolo: l’incontro con l’amore e con Platone.
08/11/2021 at 20:54
Beh, che dire? Un tema scottante! Sono curioso di leggere il continuo…
14/11/2021 at 11:31
Dovresti anche leggere dal numero zero per scoprire i temi scottanti, ma preparati a turbolenze emotive capaci di abbattere l’odio atavico di pregiudizi razziali, religiosi, culturali e politici. Una lettura che ti ti farà cambiare idee.