Dove eravamo rimasti?
Il teatro della vita
Osservò il grigiore della città, il brusio della gente fuso in un caos di suoni che la rendevano del tutto irriconoscibile, estranea.
«No… sono io l’estraneo, perché niente mi lega a questo mondo. Non più, perlomeno.»
Tutti quelli che aveva amato, lo avevano tradito; e chi non l’aveva fatto, era stato portato via dal fato, punito per essergli stato fedele.
Era stato lasciato solo.
Le voci continuavano a invitarlo a saltare, ad andarsene anche Lui. Lo gridavano con la stessa spensieratezza con cui si fa il tifo allo stadio. Comprese che non volessero la sua morte; era semplicemente uno spettacolo. Era un teatrante sul suo palcoscenico di morte. Il peso della sua vita era stato legato alla qualità dell’interesse di spettatori desiderosi di cambiare scena; e, una volta stanchi di ascoltarlo, si decisero a buttarlo di sotto, scrivendo il finale. Per vedere che succede, per gioco. Per noia.
La maggior parte della gente è troppo impegnata a vivere – anzi – a subire la propria esistenza per interessarsi a quella degli altri. Eppure, potrai trovarla tra quelli che prima t’invitano a fare un salto nel vuoto, e poi ti suggeriscono di non ammazzarti.
Un paradosso, eh?
Suo fratello Giulio era morto, ed era stato suo padre a dargliene notizia, avvertendo solo in quel momento la necessità di averlo accanto, di riconoscerlo di nuovo come suo figlio.
“Non voglio perderti…” disse.
Lo perse nel momento stesso in cui assecondò la madre nella decisione di curarlo.
Ci si sente così soli quando riteniamo di aver perso qualsiasi legame. È un vuoto opprimente, che si allarga ad ogni pensiero, all’infinito, sino all’oblio.
A duecento piedi di altezza dal suolo, aggrappato alla ringhiera dell’ultimo piano del grattacielo, Lui prese la sua decisione.
«Che senso ha vivere, se non si ha nessun motivo per continuare a farlo?» mormorò alle vuote luci della città: erano una miriade di occhi lucidi puntati su di Lui.
Aprì le braccia, come per accoglierli.
«No!» dissero alcuni.
Lui sorrise.
«Non farlo!»
Gridò qualche altro.
«Cosa mi resta, se non me stesso?»
La sua voce si perse in un’eco di sussulti.
Si mise in punta di piedi, come una ballerina pronta per la morte del cigno. Si sporse in avanti, chiudendo gli occhi.
«Addio»
No!
La caduta parve durare ore.
Infine, il vuoto lo accolse.
Calarono le luci.
Silenzio.
Scelsi di morire.
Scelsi di fuggire da tutto ciò che ero stato, di saltare da quel grattacielo edificato sull’indifferenza, le paure e il dolore; costringendomi a fare i conti con piani ingombri di ricordi: dall’ultimo, sino al primo. Momenti di felicità e di desolazione divennero tutt’uno: il corpo che precipitava nell’oblio.
L’oblio è un vortice di negatività, mai sazio delle nostre emozioni: divora ogni sentimento.
Corrode l’anima.
Ma proprio quando tutto ci appare così vuoto e spento, dobbiamo trovare la forza di riaccendere la luce della speranza. Niente accade per caso, neanche l’oblio.
Una tenue luce si fece breccia nell’oscurità.
«Ma non è con la morte che si vince l’oblio. Saltai da quel grattacielo perché dovevo toccare il fondo, sapere che per quanto in alto possa costruire i miei grattacieli per sfuggire alla realtà, l’unico modo che ho per affrontarla è quello di viverla giorno per giorno. Non siamo mai soli: siamo tutte le persone che abbiamo amato, che abbiamo vissuto, che ricordiamo. Noi, siamo il lascito di tutto ciò che ha vissuto: è questo è un motivo più che valido per non mettere fine alla propria esistenza.
Perché morendo, morirà anche il loro ricordo. E questo, amici miei, non è giusto. C’è chi la propria vita non ha potuto viverla sino in fondo, ed è mio dovere – nostro dovere! – far sì che il loro ricordo perduri nel tempo!
Perché Giulio mi avrà anche lasciato da solo. Ma gli ho fatto una promessa…
Io… ci sarò sempre… per te.
È intendo mantenerla, Frittellino mio…»
Raggiunse il ciglio del palco.
«Se volete andarvene… Cambiate amici. Cambiate città. Cambiate nazione. Ma v’imploro, per la memoria di chi siete e di chi vi ha voluto bene, non abbandonate questo mondo.
Ognuno di noi può trovare il proprio scopo. Il mio, lo vedete tutti, ora.
Ho creduto alla fiducia di Silvio.
Ho creduto che questa sofferenza potesse servire a qualcosa.
Non vi dirò che basta una frase motivazionale per lavare via tutta il dolore che potreste aver provato. Non dirò che rinunciando al suicidio tutto andrà per il meglio, che sarete felici. Non mentirò.
Questo dolore che sentite, che vi scuote nel profondo, ha uno scopo. Dovete scoprire quale. Verranno giorni in cui ripenserete che avreste dovuto saltare, e saranno molti; ma vi assicuro che ogni singola ora spesa per fare del vostro dolore un nuovo motivo per vivere, varrà il peso di questa sofferenza.
Perché nonostante i pensieri delle persone, solo noi possiamo decidere chi vogliamo essere. E questa è l’unica cosa che importa. Voi siete importanti.
Parola di Lui: Giuseppe.»
S’inchinò.
Calò il sipario.
Si accesero le luci in sala.
Tutti gli spettatori erano stati protagonisti dello spettacolo.
Avrebbero continuato a esserlo.
Fine.
03/01/2022 at 13:12
Non sono sicuro di aver capito, quindi alla fine era tutto uno spettacolo teatrale? Bel finale in ogni caso, mi è piaciuta questa svolta, anche se i cambi tra prima e terza persona verso la fine mi hanno un po’ confuso. Poi ho trovato il messaggio esplicito contro il suicidio, per quanto condivisibile, un po’ didascalico, forse sarebbe stato meglio lasciarlo più implicito nella decisione del protagonista di non buttarsi. Tuttavia ripeto che questo finale mi è piaciuto, non sapevo bene che cosa aspettarmi però questa chiusura ci sta bene secondo me. Anche il gioco metanarrativo sulla corrispondenza tra le voci e noi lettori è stato interessante e originale 😀
Complimenti per questo bel racconto e alla prossima storia!
01/01/2022 at 16:50
Ciao GG,
prima lettura dell’anno….grazie bel finale, in parte atteso in parte sorprendente, ma non scontato.
Grazie per le emozioni.
Approfitto di questo spazio anche per farti gli auguri per un felice anno nuovo.
Al prossimo racconto.
ePP
01/01/2022 at 10:07
Ascoltato e letto con molto interesse.
Ciao, G.G.
Il teatro della vita, il canovaccio di quel che saranno i nostri giorni a venire, forse, è già scritto, ma possiamo cambiare, i personaggi di ogni storia possono vivere, prendere possesso del proprio destino e farne quel che desiderano; lo vediamo con i nostri personaggi che, se abbastanza forti (o tondi come dicono gli insegnanti di scrittura creativa), riescono a cambiare il corso della storia, più, a volte, di quanto riescano a fare i lettori che votano le opzioni.
Bella storia, bella l’idea di leggerla e generosa quella di leggere anche i testi degli altri autori. Allegra ringrazia e così anche io.
Spero di ritrovarti presto con un nuovo racconto e ti auguro ancora che quello appena cominciato sia un anno Felice e pieno di soddisfazioni!
Alla prossima!
31/12/2021 at 22:22
:O
Sono rimasto senza parole…
Ciao 🙂
PS: BUON ANNO!
30/12/2021 at 15:17
Ciao G. G.!
Arrivo di corsa sulla versione the incipit della numero nove. Il pezzo sul lessico e gli argomenti che condividono due fratelli è allo stesso tempo divertente e commovente; dietro l’apparente minimalismo si nasconde un mondo intero fatto di complicità cementate sin dalla prima infanzia. Davvero ben scritto. Ho votato che non si lancia, e un fratello è solo uno dei motivi validi per non farlo.
Ciao stammi bene!
31/12/2021 at 14:10
Ehi!
Grazie per aver trovato il tempo di passare! 🙂
E grazie per le belle parole.
Temo di aver reso forse un po’ troppo criptico il messaggio presente nel capitolo 8, ma sarà tutto più chiaro in quello finale.
Alla prossima!
29/12/2021 at 12:37
Peccato essere arrivato solo alla fine, mi sarebbe piaciuto poter interagire con un racconto di questo tipo. Devo dire che mi è piaciuto, la scrittura è buona e la struttura è originale. Forse ho notato un’eccessiva esasperazione dei pensieri del personaggio, con monologhi lunghi e contorti e una negatività che in certi punti è troppo esasperata. Probabilmente si sarebbe potuto alleggerire un po’ questo aspetto.
Un’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è stata la fine del capitolo 6. Era stato votato che doveva buttarsi giù dal palazzo, però magicamente qualcosa lo fa desistere all’ultimo. Se buttarsi non era una vera opzione, allora bisognava specificarlo, mentre se così facendo la storia sarebbe finita bisognava escogitare qualche modo per farlo buttare senza che morisse.
Per quest’ultimo capitolo voto che non si butta. Anche se forse non ha più niente per cui vivere, lasciare che si butti sarebbe un finale troppo negativo, mentre mi piace che, pur nella disperazione, trovi qualche spiraglio di luce che gli permetta di continuare a vivere.
29/12/2021 at 18:52
Ciao Lorenzo!
Grazie per aver votato e per aver recuperato la storia. Ora che la storia è finita, e ormai l’ultimo capitolo è praticamente scritto, posso rispondere anche al fatto che “non si butta anche quando viene votato di farlo.” L’intero capitolo sei è un dialogo con i lettori, che scelgono di farlo cadere, in quel caso, per pura e semplice “noia”, per vedere che succede. Le voci che sente sono critiche, annoiate, di chi vorrebbe vederlo morire per la semplice curiosità di vedere che succede. Offro una seconda possibilità ai lettori, di rivedere la propria decisione, così come accade al personaggio; il quale, causa traumi vari, ha appunto la sensazione di essere osservato e giudicato. Non di rado tra le frasi ci sono le stesse parole utilizzate nei commenti. Tuttavia, come dicevo all’inizio della storia, ottenere quel finale (senza arrivare al 10 capitolo) era possibile. Semplicemente non è stato votato.
Ma nell’ultimo capitolo dovrebbe essere ben più chiaro il ragionamento che ho scelto di portare avanti per questa storia.
Ti ringrazio per aver dedicato il tuo tempo alla mia storia, e per avermi fatto conoscere il tuo punto di vista! 😉
Alla prossima!
27/12/2021 at 09:09
Ciao, G.G.
Il legame tra fratelli, i rimandi alle cose che entrambi conoscono e capiscono al volo, mi ha fatto riflettere sull’importanza di chi ci accomuna col sangue e alla lontananza che, a volte, si crea per i più disparati motivi. Molto bello il capitolo, parole scelte e usate con cura. Ho letto anche la versione più lunga e non posso che farti i complimenti. Avrei scelto quella chiusa, ma capisco che i caratteri la facciano da padroni qui.
Il live durante la ricerca ricalca in qualche modo anche i miei pensieri… soprattutto quando piove, e tutti escono in macchina, e le strade si trasformano in giungle dove personaggi che paiono aver preso la patente il giorno stesso, intasano le strade a bordo di automobili enormi che non sono in grado di governare. Non è sempre così, per fortuna, ma spesso accade 😉
Bene non mi resta che augurarti un Bellissimo Anno Nuovo e attendere il finale.
Alla prossima!
27/12/2021 at 16:52
Ehi!
Grazie per aver trovato il tempo di passare, nonostante i mille impegni che tutti hanno in questi giorni di guerre gastronomiche, apnee alcoliche e torture psicologiche da parte dei parenti! 😀
Lieto che sia stato di tuo gradimento!
Alla prossima! 🙂
Buone feste!
26/12/2021 at 20:30
Ciao G.G. Pintore, bellissimo capitolo, davvero. Io non credo che l’anima pur ferita dal malamore che aggredisce non abbia la forza di reagire col bene e sappia dare respiro e forza ai buoni sentimenti, non siamo autorizzati a disperare, e allora mi sono convinto che non si butterà più, chi come lui riflette, non può disperare e non può desiderare l’annullamento per sé.
Complimenti. Aspetto il finale. Ciao 🙂 ☺
27/12/2021 at 16:55
Ciao Fenderman!
Grazie, specie per la riflessione.
Vedremo quale sarà il verdetto finale dei lettori.
Questa volta vi concedo qualche giorno in più! 😀
Ti ringrazio ancora per le belle parole 🙂
Alla prossima!
26/12/2021 at 19:16
Per i pigri (o curiosi) trovate la lettura del capitolo 9 su Youtube:
https://youtu.be/ms-TMJ9fhJk
25/12/2021 at 21:50
Letto sia questo che la versione lunga. E qui scopriamo che il nostro protagonista ha ancora una cosa che lo lega al mondo. Quindi voto Non si butta!
Ho trovato questo capitolo molto bello, forse perché è meno cupo 🙂
Ciao 🙂
PS: Buon Natale!
25/12/2021 at 22:33
Ciao Red!
Dipende da cosa intendi con: “ha ancora una cosa che lo lega al mondo”.
Se ti riferisci a Giulio, nel capitolo 8 si scopre che la decisione di farsi riempire di mazzate e salire sul palazzo è stata una scelta guidata dalla dipartita dello stesso.
Ma magari ti riferivi a qualche altra cosa ?
Grazie per essere passato! ?
Buon natale!
25/12/2021 at 19:05
Ecco dove trovare la versione più cicciosa del Capitolo, circa un 50% in più. Credo il capitolo possa essere letto anche senza, ma sicuramente perde un po’ di carica. Sarebbe stato impossibile ridurre per inserire tutto… ma questo è il bello delle scelte multiple e dell’interattività!
Ecco dove troveranno il testo i più curiosi:
https://leombredeldestino.blogspot.com/2021/12/frittellone-suicida-capitolo-9.html
Sarà disponibile online solo sino alla pubblicazione del 10 capitolo, quindi non oltre il 31 Dicembre!
24/12/2021 at 21:57
Ciao G:G:!
Ho scelto il monologo, anche perchè hai un bel vocabolario, oltre alla capacità di esprimerlo al microfono. Teniamoci il salto per la fine, per scoprire se davvero ci sarà. Le disillusioni da famiglia, società, amici; i sogni traditi e la meritocrazia che non si fa trovare: c’è tutto per un bel carpiato sul bitume. “Ogni piano di quel grattacielo era stato edificato col sudore dei ricordi e ammobiliato con l’indifferenza e le paure” è la frase che mi segno, dove “ammobiliato” è la parola meno nobile, meno grave e che quindi mi riporta alla realtà misera del protagonista. Ben scelte diverse metafore.
Vediamo dove ci porti; ancora complimenti per come ci leggi, buone feste e alla prossima.
Ciao!
26/12/2021 at 19:28
Grazie per essere passato!
Spero il nuovo monologo possa tenere alto lo stendardo, anche se forse un po’ scontato. Ho dovuto rimediare abbastanza velocemente! 😀
Alla prossima!
24/12/2021 at 10:53
Ciao, G. G.
Spronata dall’amica Allegra, sono andata a leggere il tuo racconto. Credevo fosse un racconto umoristico e ho trovato un resoconto profondo della vita di un ragazzo allo stremo, addirittura in procinto di morire, con qualsiasi mezzo, anche la mancanza di voglia di morire davvero.
Il racconto l’ho ascoltato tutto, me lo sono fatto leggere da Siri, che non interpreta bene come te, ma è un lusso a cui ricorrere in questi gg di confusione, impegni e poco tempo per far tutto. Hai scavato a fondo nell’animo dei personaggi, pochi, come è giusto che sia in un racconto, tutti particolari, tutti problematici, tutti bisognosi di essere raccontati.
Mi complimento ancora per l’idea di leggere i racconti su YouTube, è molto interessante e anche ben fatta. Potresti pensare di realizzare dei podcast ?
Che altro posso dirti, bravo! Per tutto.
? Buon Natale ? e alla prossima!
26/12/2021 at 19:30
Utilissima Siri per trovare gli errori nel testo 🙂
Personalmente non ne faccio uso, ma qualche volta l’ho sfruttata per ascoltare un testo scritto mentre facevo altro. Considerato che legge testualmente, scova alcuni errorini maledetti 😀
Ti ringrazio per essere passata!
Alla prossima!
23/12/2021 at 12:17
Mi era completamente sfuggito nella miriade di racconti pubblicati sulla piattaforma il tuo scritto.
Stamattina l’ho letto per intero: argomento insolito tra gli scritti, trattato in modo originale.
La decisione di porre fine alla propria esistenza volontariamente è un argomento scottante e mi congratulo con te per aver avuto il coraggio e soprattutto la capacità di trattarlo mettendo a fuoco tutte le sfaccettature di un animo tormentato. Non riesco ad immaginare l’epilogo del racconto, penso che il ragazzo abbia buoni motivi per il salto in avanti, giù nel vuoto, ma altrettanti per evitare quel salto e riempire quel vuoto, io non so come, ma c’è sempre un modo, un dopo, che ci attrae. Complimenti, ti seguo con piacere e curiosità. Ciao G. Pintore e a presto.
23/12/2021 at 16:33
Ti ringrazio per la fiducia e per aver portato avanti a tuo modo una “Maratona Suicida” 😀
Spero di riuscire a tenere viva l’attenzione sino alla conclusione della storia, provando a non scadere nella banalità e nel luogo comune fine a sé stesso.
Molto dipenderà anche dalle vostre scelte 😉
Alla prossima!
Grazie per essere passata!
23/12/2021 at 00:47
E vada per “frittellone”.
Ho trovato questo capitolo poetico a suo modo.
Ciao 🙂
23/12/2021 at 16:30
La scelta è guidata da una sensazione di fame? 😀
Grazie per essere passato!
22/12/2021 at 22:40
Per chiunque non avesse voglia di leggere, ecco la lettura del capitolo 8 🙂
https://youtu.be/yBfW1-teEys
21/12/2021 at 02:08
Ciao GG!
Non salta, perché lo deve a chi gli vuole o gli ha voluto bene (banale, ricattatoria?)
perché in fondo ha paura, perché solo a un passo dal baratro si può risalire?
Io scelgo perché si può trovare un senso costruendo qualcosa di bello per il mondo, e mi viene in mente “Vivere” di Kurosawa, dove il povero burocrate condannato da un male cerca un senso nel dolore.
Hai scelto una storia secondo me difficilissima da scrivere, su un uomo forse disperato e molto onesto con sé stesso, forse troppo tardi. Flashback ci fanno vedere pezzi di vita e di amicizie sui generis, con persone opportuniste magari ma con cui c’era stato sincero affetto (così almeno ho colto). Rabbia verso il mondo, verso la madre pur amata, frasi improvvise (su tutte “nessuno muore mai solo” paradossale se si pensa che il luogo comune dice il contrario, mentre qui chi fà compagnia al caro estinto è lì per togliergli qualcosa di suo o per aggiungere qualcosa di non suo, per proprio vantaggio).
Complimenti per coraggio e ricerca, davvero; ti segnalo il termine “discenderne” all’inizio del quinto, credo tu intendessi “discernere”.
OK a domani per l’ottava.
Ciao!
21/12/2021 at 12:49
Ehi! 😀
Quel “discenderne” non vuole proprio letto…
Grazie per la segnalazione e per le belle parole!
Interessante la riflessione.
Alla prossima! 🙂
20/12/2021 at 22:52
Per i pigri (o curiosi) la lettura del 7° capitolo è disponibile su Youtube:
https://youtu.be/T4YlxjyFWgI
20/12/2021 at 19:02
Ciao GG,
capitolo brillante e drammatico allo stesso tempo….il colloquio tra il suicida e le voci è affascinante.
Ho votato per non buttarsi, perchè….perchè quelle voci sono proprio degli stronzi ma come si permettono di darmi della fighetta!!!
Mi piacerebbe vedere una belle litigata in cima ad un palazzo tra un presunto suicida e un entità (vera o presunta che sia).
20/12/2021 at 23:04
Grazie 🙂
Una litigata sul precipizio?
Il fatto che possano essere degli “stronzi” però non indica esattamente un “buon motivo”…
Si vedrà 😀
Grazie per essere passato!
20/12/2021 at 16:03
Non deve saltare, ancora non è FINITO! ha bisogno di un po’ più ditempo per riflettere e per capire?
20/12/2021 at 23:01
Il tempo… quanto? Può essere un valido motivo per non fare tutto ciò? Chi decide quando uno è “finito”?
Vedremo 😛
Grazie per essere passata!
21/12/2021 at 00:30
Non salterà…. perché in realtà è solo un sogno ?
19/12/2021 at 20:25
Ciao, non si butta sennò il racconto è finito e poi mi pare che stare lì a guardare il vuoto lo stia facendo riflettere e la cosa gli piace molto!?
Alla prossima!!!?
20/12/2021 at 23:00
Non so se questa motivazione possa essere granché valida… ulteriore egocentrismo?
Grazie il parere 😛
Alla prossima!
19/12/2021 at 17:09
Vuoi la mia opinione? Non lo fa per ripicca: è abbastanza egocentrico, disperato e disilluso che se qualcuno lo sprona a saltare, lui manda a fare e se ne va. E no, non vuole tornare dove c’è qualcuno che lo aspetta per vederlo rimbalzare perché lui vuole essere compatito, non dileggiato!
Ciò detto, mi ha stupito la prima metà del capitolo: non mi aspettavo quella specie di monologo slegato dal resto.
Ciao 🙂
20/12/2021 at 22:59
mmmmm Non so se può considerarsi a tutti gli effetti “Un buon motivo”….
Grazie per essere passato! 😉
18/12/2021 at 00:57
La lettura del 6° capitolo è disponibile su Youtube:
https://youtu.be/fiFMoJWK4B4
Domani, verso le 12, arriva il prossimo capitolo! 😉
16/12/2021 at 01:08
Ciao GG,
indubbiamente la voce è una alternativa interessante al tuffo….anche se sarebbe stato interessante sapere come ne uscivi fuori 🙂
Mi associo a Red, voto per la voce … un “personaggio” da esplorare.
Molto bello il soliloquio sul bordo del baratro…tanti spunti per riflessioni molto interessanti.
Aspetto il prossimo.
ePP
18/12/2021 at 00:59
Nessuno a colto la seconda possibilità…
Magari ci sarà ancora occasione…
Grazie per essere passato!
15/12/2021 at 22:40
Io a questo punto indagherei sulla voce 🙂
Mi ha fatto sorridere la voce, questa volta sì.
Ciao 🙂
15/12/2021 at 10:54
Ero un po’ raffreddato, ma trovi la lettura del 5° capitolo su Youtube:
https://youtu.be/QQCQe_9AoKM
13/12/2021 at 22:11
Ciao, vediamo che succede se si butta. Chissà che non sia la svolta necessaria al cambiamento?
Tu che dici? Ciaooo!?
13/12/2021 at 12:51
Siamo al quinto, quindi si butta. E vediamo se si salva in modo rocambolesco o se succede qualcos’altro.
Finora la storia non ha niente di humor, a meno che non hai sorprese nel corso del resto dei capitoli. Ok che non c’è una categoria adeguata, ma qui di humor non c’è nulla (finora),
Ciao 🙂
12/12/2021 at 20:43
La lettura del 4° capitolo è disponibile su Youtube:
https://youtu.be/TkiIFPPdyhU
11/12/2021 at 20:27
Ciao, g.g.Pintore.
Voto il mondo di sofferenza eccetera. Perché?, per l’ultimo paragrafo che prelude al racconto. La setta sento che svierebbe troppo il discorso. Qui il conflitto è tutto interiore e merita di essere esplorato. Tutti, prima o poi abbiamo individuato tra gli amici o conoscenti un “capobranco” che come tale dispensa rimproveri e gratificazioni fino a renderci dipendenti da lui, e a sentirne fortemente la mancanza, anche quando ci getta via. Insomma c’è da indagare (Buon lavoro!). a presto, ciao.?
11/12/2021 at 14:25
Come detto e ripetuto, voglio che si butti alla fine del quinto. Quindi voto setta 🙂
Ciao 🙂
09/12/2021 at 13:14
La lettura del 3 capitolo sarà disponibile, in live, a partire da mezzanotte del 10/12/2021:
https://youtu.be/CVuOoNiFMM4
09/12/2021 at 10:43
Per i pigri, ecco la lettura del secondo capitolo su Youtube:
09/12/2021 at 10:45
https://youtu.be/om2J_mjXudg
08/12/2021 at 03:15
Ciao G.G.,
ho votato per il salto….se era questa la sua intenzione fin dall’inizio e ancora non c’è riuscito, forse nel tentativo si scopre qualche altra cosa di interessante.
Al prossimo,
ePP
09/12/2021 at 10:52
Ehi!
Mi piace il tuo punto di vista. Potrebbe essere così, oppure più tragica…
Vedremo come si evolve 😉
Alla prossima!
08/12/2021 at 00:10
Ho detto che si butta al quinto! Vada per Silvio!
Certo che questo sembra che abbia la sfiga che lo perseguita. A meno che non vediamo solo la parte più scura perché sta pensando a gettarsi…
Ciao 🙂
09/12/2021 at 10:50
Bella osservazione, Red 😉
Mancano 2 capitoli al 5…
Alla prossima!
07/12/2021 at 20:36
Ciao G.G.Pintore, direi che motivi per buttarsi che ne sarebbero, ma credo che non lo farà e allora voto Silvio, spero che almeno lui abbia vinto alla lotteria! 🙂
La tua storia fa pensare: è triste, tragica ma anche di quello ci dobbiamo ogni tanto occupare!. Alla prossima, ciao.
09/12/2021 at 10:49
Grazie per essere passato! 😉
Io sono dell’idea che la tragicità della vita si possa leggere in modo differente a seconda del narratore. Ma che sia opportuno calarvisi, ogni tanto, per esplorare la parte più lieta delle nostre esistenze 🙂
Alla prossima!
04/12/2021 at 13:35
Questa volta voto Lucia. Vorrei che si gettasse intorno al quinto capitolo.
Ti segnalo un errore: “recitò la parte di Licia” e nelle opzioni parli di Lucia. Qual’è il suo vero nome? 🙂
Ciao 🙂
04/12/2021 at 19:00
Ma che fai, Spoileri?!
Intanto vediamo se ci arriviamo al 5°…
Il suo nome è un mistero, o forse sono io che alle 4 del mattino perdo lucidità! Era Licia. Grazie per la segnalazione!
Alla prossima!
04/12/2021 at 12:29
Ciao, davvero un bell’inizio, anche se lo humor forse si è già buttato giù dal grattacielo; comunque ho apprezzato molto i vari monologhi e il tuo stile, sono curioso di vedere come prosegue. Ho votato per sapere chi è Lucia (o Licia?)
04/12/2021 at 18:57
Purtroppo non sapevo proprio in quale categoria inserirlo un racconto del genere. Sarebbe stato fuorviante in ogni caso, temo 🙁
Si tratta di Licia, sono io che sono un pollo e scrivo a ore improponibili!
Grazie di essere passato 😉
04/12/2021 at 10:46
Ciao, voto Licia; le donne che restano indietro nel passato, quelle che abbiamo conosciuto, conservano sempre qualcosa di noi, non per niente sotto quel grattacielo anche lei gli è tornata…
Capitolo molto triste, è una vera, fredda, appassionata analisi di un fallimento. (Anche se sembra la presa di coscienza, l’affermazione di una realtà universale). Spero vivamente che quello che pensa il nostro eroe non valga veramente per tutti. Grazie
Molto, bello. Alla prossima! Ciao?
04/12/2021 at 18:55
Ehi! Mi piace molto la riflessione che hai fatto. Lo credo anche io 🙂
Scopriremo insieme quale sarà la visione finale, anche se lo stesso potrebbe non essere troppo lontano!
Grazie di essere passato.
Alla prossima!
03/12/2021 at 13:56
Poco humor in questa storia classificata come humor: per ora scopriamo come è arrivato lì!
Ciao! Eccomi qua all’inizio di una tua storia. Vediamo se riesci ad interessarmi 🙂
Ciao 🙂
03/12/2021 at 19:32
Ehi!
Concordo! Purtroppo non c’era un genere adeguato, quindi ho scelto quello che potesse vagamente indicare lo spirito di certi passaggi. La storia si può sempre evolvere, però! 😀
Vediamo che riesco a tirare fuori 😉
Alla prossima!
03/12/2021 at 00:04
Scritto molto bene, coinvolge, lascia con il fiato sospeso.
Io vorrei sapere come ha fatto ad arrivare lì…
03/12/2021 at 19:33
Ciao!
Lieto che questo primo capitolo sia stato interessante.
Ci buttiamo sul passato, quindi? 😛
Alla prossima!
30/11/2021 at 13:08
Ciao Giuseppe,
il monologo mi è piaciuto tantissimo, un Incipit che fa riflettere anche sulla nostra società.
Ho votato per un altro monologo, voglio vedere dove il personaggio si spinge con le sue riflessioni, un modo per conoscerlo meglio.
Al prossimo,
ePP
03/12/2021 at 19:38
Ciao!
Spero di riuscire a tirare fuori dal cilindro qualche altro monologo adeguato alla situazione 🙂
Temo che a questo giro abbiano scelto tutti di scoprire un retroscena, ma ti assicuro che ci sarà molto su cui far riflettere il personaggio 🙂
Alla prossima!
30/11/2021 at 12:18
Ciao Pintore, posso dire non lo so?
Scegli tu, ti solo sai che ti passa per la testa; mi dispiacerebbe si buttasse, ma d’altro canto quello potrebbe essere l’antefatto di ben altra storia. Decidi tu, io dico che non si butta. Belle riflessioni le tue, nell’epoca della menzogna, dove la verità è timida e si nasconde e nessuno, pare, ha voglia di cercarla veramente. Al prossimo! Ciao ?
03/12/2021 at 19:41
Ciao!
Grazie per le considerazioni, e per l’astensione (anche questa è una scelta!) 😛
Vedremo se le mie riflessioni riusciranno a non annoiare 🙂
Alla prossima!
30/11/2021 at 01:02
Come inizio non c’è male…come sempre riesci a far immedesimare noi lettori nel protagonista e in tutto quello che fa ma soprattutto fai arrivare le sue emozioni e pensieri….vedremo poi il proseguimento ?
03/12/2021 at 19:42
Ehi!
Spero di non deluderti! 🙂
Alla prossima!