Talee

La Soglia

In due nel letto caldo si sta benissimo.

«Chi l’avrebbe detto che un giorno…»

«Zitto non parlare, fammi un po’ di posto: sono grassa.»

«È il carico che porti, non è grasso. Scusa, mi sposto, ma il tuo calore… Non posso credere che dopo il miracolo di Palmira, ora anche noi due…»

«Noi tre, amore mio, non scordarti del fagottino.»

«Quanto tempo abbiamo buttato! Dobbiamo recuperare dolce amica mia. Adesso lavoro a Roma per un po’, spero per molto, e non parto più, è una promessa.»

«Lascia stare le promesse, non ti si addicono. E poi: amica a chi? Io sono, ero, tua moglie. Piuttosto dimmi un po’ di questo lavoro; so che avete già un teatro… Dai, stiamo un altro po’ a letto.»

Mario sospirò soddisfatto, aggiustò il cuscino, e guardò in su, lontano, ad occhi chiusi.

«Certo, l’Eliseo, forse. Il nostro è un vero esperimento. Spero riesca. Ti ricordi Berenice, “Bik”, quella dell’ Enrico IV? Adesso vuole affrontare i “Personaggi” in una chiave diversa, spiazzante.»

«Cioè?»

«Te lo dico, ma è tutto da scrivere… I personaggi sono sei anime morte imprigionate in eterno in un dramma, sempre lo stesso, quello che avevano rivendicato il diritto di “rivivere” senza la mediazione degli attori, in quel teatro immaginato da Pirandello. Nella nostra commedia, invece, cercano in ogni modo di liberarsene, per varcare la fatidica soglia e perdersi nel vuoto che li respinge.»

«Mamma mia, mi spaventi Isabella! “La soglia”; uhm, chi vorrà mai vedere una cosa del genere?»

«Be’, io la vedrei; ma io non conto. Comunque l’inizio non è stato molto incoraggiante: sentirai. Prima però… grazie; mi hai suggerito un gran titolo! Premetto che ci siamo dati due mesi di tempo per andare in scena e dobbiamo correre per non pagare la penale. La Bik ha accettato un contratto capestro pur di infilarsi in un buco di programmazione di un teatro così prestigioso, e allora si deve correre, correre senza lasciarsi impressionare da segni avversi, quali che siano.»

Rosetta disse certo! E lui raccontò del sopralluogo al cimitero.

I partecipanti, cinque più Bik che li aveva convocati nel mattino di una giornata uggiosa, presero la cosa un po’ come una gita, disse, abituati com’erano al chiuso, e alla polvere del palcoscenico.

Lui invece, autore teatrale cinquantenne perennemente in attesa di sfondare, poiché era un vero appassionato, tanto da chiamare Palmira la sua unica figlia, diligentemente appuntava tutto quello che l’intorno gli suggeriva. Prima di tutto l’aria che c’era: grigia, stabile e incerta al tempo stesso, come sospesa, quella di certi luoghi dove sembra che il sole e la luce non siano graditi.

I sei camminavano piano, in mezzo a marmi ossidati, oppressi dalla nera lava polverosa dei cipressi che era dappertutto, e contrastava col bianco dei vialetti, del pietrisco che pizzicava sotto le suole leggere, e rispondeva scricchiolando lamentoso al tormento dei passi.

Un guardiano sbragato, annoiato, (Quasimodo si chiamava), precedeva tutti, e quelli di lui, oltre la tozza figura, potevano vedere solo i ricci incolti, scomposti, e la pelata bozzoluta.

Man mano che la visita andava avanti il gruppetto si sfaldava, tutti erano attratti chi qua, chi là, da questa o quella lapide, da questo o quel nome strambo, di quelli che dici: “Hai visto questo? Trento Quaranta!? E quello? Felice Mesto!?”

Alessia, la prima attrice, attratta da certi fiori rossi, ne rubò uno da una tomba. Poco dopo cacciò un grido. La mano e il fiore che teneva, ora le insanguinavano il petto, e lei tremava tutta, in preda al panico. Quasimodo guardava altrove; Vik Staio, il regista, e Bik dicevano fate qualcosa; e il primo attore, Loris Genna, recitava incoerente: «Non è nulla… andiamo via.»

Pochi minuti dopo, tuttavia, col sangue fermato e la ragazza tranquillizzata, la “gita” continuò.

Pietro Panelli, lo scenografo, cercava ispirazione, e a forza di guardare in giro notò del fumo che usciva da una tomba. Chiamò Quasimodo, e quello disse ch’era normale, ma non era vero: era la prima volta che lo vedeva. Quella visita portava sfiga e s’era pentito di averla consentita. Quella donna e il sangue, oltretutto, lo avevano riportato a certi fatti successi anni prima. E il fumo? Meglio illudersi di non averlo visto.

Panelli invece lo fissava ipnotizzato salire da dietro il cancelletto di una cappellina: era bluastro e denso. Pensò ai fuochi fatui, ma non avendoli mai visti prima si fidò di Quasimodo che minimizzava. Intorno ronzavano grosse mosche, e, peggio, una quantità di calabroni rossi. L’uomo, che aveva trovato quello che cercava, rimase lì ad osservare; poi però il ronzare degli insetti coprì ogni altro suono e s’accorse d’essere rimasto solo.

«Sono andato io a cercarlo, gli altri ne avevano abbastanza.» disse Mario tornando a guardare Rosetta, che a sentire “mosche e calabroni” si era aggrappata al suo polso, sotto le coperte. «L’ho trovato curvato su una fontanella che si detergeva il viso. Quando s’è voltato, giuro, mi ha fatto paura: aveva la faccia deformata dalle punture di vespa!»

la prossima puntata parliamo

  • Di un salvataggio reciproco (40%)
    40
  • Di una lunga morte (50%)
    50
  • D'Amore (10%)
    10
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129 Commenti

  • Ciao Fenderman,
    questa sera dopo molto tempo finalmente mi sono potuto dedicare con calma di nuovo alla lettura…mi aspettavo di leggere il 9 capitolo e ho trovato anche il 10 …fresco fresco.
    Li ho letti entrambi e come negli altri tuoi racconti, i tuoi personaggi hanno dato vita ad una storia stupenda. L’apertura della tomba è stato un momento molto intenso a tratti crudo, essere testimoni di una cosa del genere non è banale….e Zia Palmira ci ha regalato il suo ultimo segreto.
    Al prossimo racconto.
    ePP

  • Eh sì, bella storia…il genere avventura fa per me e posso anche dire che è molto più godibile leggere tutto insieme i dieci capitoli che spezzettare la lettura. Certo, questo sito nasce per far guidare la storia ai lettori, ma se uno non ha una memoria di ferro mentre naviga fra le varie storie dimentica tutto. Comunque complimenti, aspettiamo un’altra storia, magari un giallo. Io sono qui per affinare la mia scrittura dei gialli, genere che non ho mai affrointato, e quindi ne sono goloso. Ciaociao.

    • Ciao, naturalmente hai ragione quando ti preoccupi di ricollegare le puntate di una storia, ecco la mia risposta ad un commento su un mio giallo che sta nel mio carnet di the incipit: “nei gialli voglio correre per non spezzare il filo del discorso con il lettore che potrebbe dovere rileggere i capitoli passati per ricollegare i fatti e i personaggi.” Mi si diceva che pubblico rapidamente ma ritengo che nei gialli soprattutto sia obbligatorio. Pochi lettori sono disposti a ritornare ogni volta su capitoli già letti. E vale il consiglio di inserire all’inizio di ogni puntata elementi di raccordo che aiutino a ricollegare i fatti. Se vuoi scrivere un giallo qui devi tenerne conto! Grazie, a presto, sto uscendo con una storia nuova ma con gli stessi personaggi, e tanto per confermare quanto suddetto, comincerò con Paride che farà a modo suo una sintesi di quanto accaduto negli ultimi tempi a lui e a quelli che ha intorno.? grazie, ciao!

  • Ciao, Fenderman.
    Ci riesci sempre: concludi una storia e lasci il desiderio in chi la legge di saperne di più di leggerne di più.
    Anche in questa occasione hai messo a nudo i personaggi, ce li hai raccontati e mostrati come fossero vivi e ci hai fatto penare e gioire con loro.
    Paride si è innamorato, proprio quando la moglie ha deciso di tornare; non che avrebbe chances: Palmira scappa. 🙂
    Devo filare a leggere Kloe, quindi ti lascio con l’auspicio di ritrovarti presto con un’altra storia.

    Alla prossima!

    • Buon giorno, grazie. La vita di quelle persone è all’ennesima svolta, bisogna rimescolare le carte e ricominciare un’altra mano, qualcuno medita la rivincita…
      “Ricomincio da tre”, mi viene da dire, ma non voglio essere “blasfemo”. Appuntamento, lo sai, a breve! Grazie ancora ciao!??

  • Ciao Fenderman!
    E Agata torna a casa; questo me lo sentivo. La fata madrina rivela la verità, ma forse chi l’ha vista si può tenere la cosa per sé; in fondo tutti hanno avuto qualcosa da questa vicenda, anche Paride, anche se forse lo apprezzerà più avanti. Era come se ci fosse un grande ascesso sulla villa, che la venuta di Palmira e la dipartita di Diletta hanno portato alla guarigione. E la famiglia è di nuovo felice, anche se magari la felicità che immagini a vent’anni, quando arrivi a sessanta scopri che è solo un po’ diversa da come la idealizzavi.
    Grazie caro Fenderman per le tue poesie fatte di cose. Stammi bene e leggiamoci ancora.
    Ciao!

    • Caro Minollo, ottima lettura la tua come sempre sai fare. Quello che non ti aspetti però accade. Ora che sto già pensando alla ripresa mi trovo con un Paride che evidentemente non ne ha abbastanza, fa un bilancio, si confessa ma poi corre dietro a Palmira. Chissà che combinerà.
      Mi è piaciuto molto riportare alla luce certe romantiche tracce di un amore lontano e il degrado che ne era scaturito quando s’era tramutato in stupido, cieco egoismo.
      grazie per averlo letto e naturalmente appuntamento a presto, ciao. 🙂

  • E così si conclude, temporaneamente, la vicenda. Io mi sto chiedendo se quella bimba non sia davvero una sorta di fata: tutto ciò che c’è di magico (bello o brutto che sia) ruota intorno a lei. Spero di saperne di più nella prossima storia.

    L’ultima frase mi ha fatto sorridere 🙂 (per il modo di dirlo, più che altro).

    Ciao 🙂

  • Interessante incipit, molto originale. Certo che consigliare adesso il seguito è inutile, comunque avrei optato per il salvataggio reciproco. Cosa non va? Niente, se non l’uso dei tre punti di sospensione, dei quali perfino il grande Umberto Eco metteva in guardia. In una sua famosa ” bustina di minerva” ammoniva i giovani scrittori a non usarne più di qualche unità, diciamo tre o quattro, ma in un romanzo completo. Io invece li ho sempre amati, e purtroppo cerco di non usarli troppo, visto il consiglio di Eco. Ciao, a rileggerci.
    P.S. in effetti il tuo incipit è quasi il doppio del mio, ne prendo atto.

    • Ciao, buon giorno.
      I puntini di sospensione? È vero ne abuso. (Ma non sai quanti ne cancello, come faccio coi punti esclamativi e i due punti.) Li uso nei dialoghi spesso perché in ristrettezza di caratteri certe cose meglio affidarle a piccoli silenzi che possono dire più di tante parole.
      In quanto ai “tuoi verbi” non dico che sono sbagliati, ci mancherebbe, colpa mia mi sono espresso male, vole solo dire che avrei per esempio scritto “…Pierre, che sarebbe poi diventato…” Non cambia nulla, è solo la mia impressione. Grazie per aver risposto e commentato, a presto! ?

  • Ciao, Fenderman.
    Un tocco dì umanità, finalmente, per la Rottermeier dì Villa Chimera. Quindi, davvero le han viste solo loro? C’è dell’altro sotto? Io voto per l’apertura della tomba e vediamo che ci troviamo (anzi, chi) dentro.
    Il ritmo è sempre sostenuto, ottima esposizione e tutto il resto. Non hai bisogno dei miei complimenti m, già sai.

    Buona serata e alla prossima!

    • Ciao K. un po’ di umanità è sempre meglio che nessuna umanità, e io non voglio negarla alla “povera” Agata. Il suo disamore nei confronti del mondo che ha intorno emerge oggi, la umanizza, ma c’era già a complicarle la vita. Speriamo che la lezione che si è autoinflitta con la sua precipitosa fuga le serva, anche se non è detto che succeda. Per intanto rallegriamoci per Carlotta che potrà tornare alla vita di prima, anche se senza nonna Diletta, ma con suo padre.
      Grazie per averlo letto e commentato, ciao alla prossima. 🙂

  • Ciao Minollo, grazie, ancora una volta.
    Questo episodio è volutamente uno sguardo d’insieme alla generalità dei temi trattati in passato. Siamo all’alba di un nuovo giorno, dobbiamo solo scoperchiare tombe per rinchiuderle subito dopo, definitivamente, e guardare al futuro. Grazie ancora. A presto!?

  • Ciao Fenderman!
    A questo punto anche io vorrei scoperchiare il sarcofago di Palmira. Cosa vedremo? Mah. Paride si tormenta, Agata se ne va e si tormenta pure lei.
    Tra slanci di generosità e calcoli meschini, ritorni in ufficio e, forse un giorno, ritorni a villa Diletta, si svolgono le vite di persone che, a me sembra, si allontanano le une dalle altre, ma badando bene a non allontanarsi troppo. E Paride trova appoggio in Palmira. Così è la vita; frase forse frusta, ma è la prima che mi viene in mente. Se la guardo da questo punto di vista, le tre opzioni sono uguali tra di loro.
    Bellissima commedia corale, che avrà un seguito.
    Ciao a presto!

    • Ciao Isabella, ci abbiamo a una seppur provvisoria conclusione, spero solo di aver regalato qualche minuto di piacevole lettura e di poterlo fare ancora.
      Grazie a te e a chi mi ha voluto gratificare con la sua presenza, e buona notte, …alla prossima!??

  • Ho votato come tutti, è un plebiscito!
    Ciao Fenderman!
    Un brainstorming in piena regola, questa riunione si è meritata il primo piano, uno zoom ricco di particolari sulle dinamiche tra partecipanti. Complimenti sentiti per come affronti le vicende dei sei protagonisti e per come le contamini, un omaggio il tuo molto elegante davvero. Ovviamente in fondo all’episodio c’è la tua inconfondibile firma, Mario già sapeva tutto dall’inizio…
    Bravissimo, stammi assai bene!

  • Ciao, Fenderman.
    Non può finire qui, ci sono molte altre cose da capire. La trama è complicata e i personaggi importanti e pieni di sfaccettature, c’è bisogno di un seguito per dare risposte e per farli continuare a “vivere” nelle tue parole, sempre al posto giusto.
    ” insomma: che non sembri un aeroporto affollato di voli.” certo che per inventare una frase del genere, parlando di mosche, ci vuole un certo talento;-)

    Bravo, come al solito, non ti si può dire nulla di più.

    Alla prossima!

  • E niente, ormai ho imparato a leggerlo male, è il mio tratto distintivo! Senza, non sarei più me stesso!
    Ormai ci siamo legati all’intreccio di vite che contraddistinguono il tuo universo, quindi vogliamo continuare a sentir narrare!
    Concordiamo un po’ tutti con Mario, direi!
    Anche se non bisogna mai spingersi troppo oltre, per non scadere. 🙂

    Aspettiamo il prossimo!
    Troverai la lettura del capitolo online domenica, perché ho impiegato un secolo a montare il video, e vorrei rivederlo prima di essere sicuro che sia pubblicato. Per ora ho inserito l’anteprima!
    https://youtu.be/FNdHjfWqneY

    Alla prossima!

  • Ciao, passate bene le feste? Leggendo mi sono posta io una domanda: per caso ti vuoi dare al teatro sul serio?!? Se le cose non fossero complicate (ne potrei scrivere una storia intera!!!), ti potrei presentare una persona a cui la trama potrebbe piacere!!!
    Ho votato per non può finire qui. In fin dei conti la storia ha già intrapreso un’altra strada… Alla prossima

    • Ciao Isabella, il teatro mi ha sempre affascinato. Mi sono occupato per tanti anni di riprese tv (al massimo livello) e ogni volta che mi capitava di lavorare in teatro ero felice.
      Detto questo ho scritto qui una storia che, di fatto è una vera e propria farsa teatrale (La vita? Una farsa.)
      Vedo che non l’hai letta, però si vuoi, è divertente ed è tra le storie del mio profilo. Insomma, confesso che mi piace e mi piace scrivere in forma di dialogo.
      Grazie per la tua simpatia e benevolenza spero che ti sia divertita e rilassata durante le festd, io tutto ok. ??

  • Ciao Fenderman,
    è un po che manco su queste pagine, ma ho recuperato tutti i capitoli che mi ero perso. Bello, ormai l’intreccio con le altre storie e con il lavoro di Ottaviano stanno diventando un opera unica incredibile. I riferimenti e gli intrecci che si susseguono sono cesellati alla perfezione….ben fatto.
    Per la scelta…secondo me manca qualcosa, da capire se intenzionalmente o dovuto a qualche impropria interferenza da parte di qualcuno 🙂
    Approfitto per farti tanti auguroni per il nuovo anno.
    ePP

    • Grazie ePP, buon anno.
      Quello che dici è proprio il lavoro che mi ero riproposto: un intreccio di persone e di storie che non può esaurirsi in 50000 caratteri, in omaggio al noto detto: dietro ogni faccia c’è una storia e tutte sono degne di essere raccontate. Credo che andrò ancora avanti
      per un po’, finché vorrete. Grazie ancora, ciaooo??

  • Ciao Fenderman!
    Io dico che manca qualcosa di fondamentale, spia di una rimozione magari inconscia operata dal buon Mario. Temperino sperimenta di giorno in giorno la consistenza della personalità e dell’animo buono di Palmira, e diventa una persona migliore. L’epitaffio è addirittura un omaggio doveroso alla defunta; vedremo meglio più avanti su altri accadimenti, soprattutto la visitatrice misteriosa. Bello leggerne, bravo come sempre.
    Molti auguri e a presto!

  • Ciao Edoardo, capisco la difficoltà di salire su un treno in corsa ma ho voluto con questa storia che va ormai avanti da quindici puntate creare una sorta di familiarità coi personaggi. Le loro storie iniziano e finiscono nella stessa cerchia di interpreti e non si deve sempre ricominciare con nuovi attori.
    Comunque nella prossima puntata di capirà tutto della storia che riguarda Mario e la tomba delle mosche.
    Anche la vicenda che riguarda Palmira presto avrà il suo epilogo. Grazie, buon anno!?

  • Ciao, un vero caos sto cimitero, ci mancava solo la vecchia pazza!!! E povero Quasimodo…
    Ho votato per il successo. Dopo tutto quello che è capitano, non può essere che un successo!!! Alla prossima e anche se un po’ in anticipo, buon 2022. Speriamo sia l’anno della svolta, in tutti i sensi!!!

  • Ciao, complimenti, mi è piaciuta molto la scena con la vecchia! Ammetto che sto cominciando a perdermi, forse dovrei rileggere dall’inizio, o forse sono i misteri che s’infittiscono? In ogni caso è sempre una lettura piacevole; voto manca qualcosa di fondamentale, e alla prossima!

    • Ciao Edoardo, capisco la difficoltà di salire su un treno in corsa ma ho voluto con questa storia che va ormai avanti da quindici puntate creare una sorta di familiarità coi personaggi. Le loro storie iniziano e finiscono nella stessa cerchia di interpreti e non si deve sempre ricominciare con nuovi attori.
      Comunque nella prossima puntata di capirà tutto della storia che riguarda Mario e la tomba delle mosche.
      Anche la vicenda che riguarda Palmira presto avrà il suo epilogo. Grazie, buon anno!?

  • Ciao, Fenderman.
    Non ho capito se la matta è una visitatrice o un ospite eterea del cimitero… ma sono distratta e stanca in questo periodo e, magari, non ho colto qualcosa.
    Andiamo verso la fine, con il bisogno di chiarire alcune cose, l’epitaffio suggerito da Palmira andrà a chiudere il cerchio e si capiranno molte cose. Io aspetto e voto quel qualcosa di fondamentale.
    Ti auguro un bellissima giornata e, nel caso non ci rileggessimo prima, un Felicissimo Anno Nuovo.

    Alla prossima!

  • Sarà un successo ma… manca qualcosa: perché il mistero della Tomba delle Mosche è tutt’altro che scoperto 😉

    E se la Tomba delle Mosche rimane un mistero misterioso, mi sa che Palmira ha invece iniziato a capire l’altro mistero: quello della scomparsa delle “bambole” 😉

    Ciao 🙂

    • Ciao Red, è giusto quello che dici, la prossima puntata spiegherà l’arcano della tomba (o almeno per quanto Mario avrà capito. Noi viaggiamo con lui e impariamo con lui da quello che succede.)
      Grazie per il commento e a presto!?
      Buon capodanno!?

  • Avevo perso il filo del racconto, ma non mi è dispiaciuto rileggerlo tutto.
    Adoro i misteri, i cimiteri e le sedute spiritiche. L’idea, poi dello sceneggiato coi personaggi che rivendicano la loro autonomia dall’autore (molto pirandelliana ) è fantastica.
    Va Benissimo continua così! Ciao Fenderman e felice nuovo anno.

    • Ciao Anna, ben tornata. Vedo che le preferenze ci stanno portando verso la tomba delle mosche, allora forse ti piacerà ☺ grazie per averlo letto e gradito, e appuntamento con Mario, Palmira, e i personaggi vivi o morti che siano ciaooo ☺

  • Ciao, Fenderman.
    Io voto la tomba, che vedo in vantaggio. Scusa il ritardo. 🙂
    Queste cose mi piacciono tanto, le sedute, i fantasmi e quel che ci gira intorno, non si direbbe vero?
    Il fatto è che scrivi talmente bene che non si riesce praticamente mai a muovere una critica e i commenti finiscono per assomigliarsi tutti: bravo, bel lavoro, complimenti… non si può farne a meno, però; è così, se sei bravo, sei bravo…
    Mi sono anche abituata ai dialoghi, che a volte sono troppo simili alla realtà e si rischia di dover rileggere, ma fa parte del tuo stile e anche questo è un merito…
    Aspetto il nuovo episodio, vado ad ascoltarmi questo letto da G.G. e ti auguro una buona giornata di festa. Per il Capodanno ci riscriviamo più avanti. 🙂

    Alla prossima!

    • Ciao, che strano: bambole, sedute spiritiche, e un po’ d’ironia… Siamo a volte mossi dallo stesso motore emozionale. Ne so poco di pratiche extrasensoriali ma forse è meglio approcciare la pratica con lo smarrimento che sicuramente prende uno come Mario o Palmira, e divertirsi ( in fondo questo è lo scopo! ).
      Grazie, sei come sempre troppo gentile. Un augurio speciale e… alla prossima dunque!??

  • Ciao Fenderman!
    Il lieto evento farà crescere il buon padre? Speriamo di sì, che una nascita porti buone cose a tutti i personaggi. Palmira è arrivata sulla scena come un tipo con un certo caratterino, ma la bontà d’animo di cui dispone si è evidenziata piano piano, verso un po’ tutti.
    Voto per la tomba e ti auguro un Natale ben sereno. Ciao!!

    • Ciao Minollo, buon Natale. Sì, Palmira ha ritratto gli artigli, sta crescendo e anche suo padre che non sarà più assente com’era in passato, cresce, e anche se Isabella non è sua figlia sembra già amarla molto.
      La vita può cambiare le persone, una famiglia e la consapevolezza di valere possono fare il miracolo. Adesso, oltretutto c’è questa strana sintonia in tema di capacità extrasensoriali che chissà se aiuterà…
      Vedremo, grazie e a presto!?

  • Ciao, mi piace che la piccola veda i fantasmi, un classico!!! Credo che andando avanti ne vedremo delle belle!!!
    Ho votato per il poker d’assi, più si è meglio è!!! Almeno loro che possono assembrarsi senza mascherina, gel e pass vari. Ne approfitto per augurarti di passare delle meravigliose feste, nonostante “lo virusse”. Alla prossima

  • Ciao, Fenderman.
    Non potrei che scegliere “che fine ha fatto Baby Carlotta?” mi fa tornare alla mente non solo il bellissimo classico con Bette Davis e Joan Crawford, ma anche la spassosa parodia che ne fece Totò, in “che fine ha fatto Totò Baby?” 🙂
    Un altro capitolo riuscito, la descrizione del funerale mi ha fatto sorridere, anche se non si dovrebbe in certe circostanze, non capivo cosa potesse entrarci un cammello… poi è arrivato Quasimodo e ho capito 😉
    Non posso che rinnovare i complimenti e aspettare di scoprire, spero, oltre la nebbiolina fredda e ostile.
    Se non ci si legge e scrive prima, Tanti Auguri di Buon Natale!

    Alla prossima!

    • Buon giorno, eccomi qua, subito auguri di buone feste. In quanto a me e alla storia la sera del 24 vorrei vivere l’attesa con qualcuno dei personaggi ? e allora troverò il tempo di pubblicare il seguito. grazie come sempre, a presto.??

  • Ciao Fenderman!
    Proprio un bel funerale, simpatico; il gobbo si incarica della gag visiva che simboleggia tutte le note stonate che suonano i presenti, ognuno con le sue ragioni. Bellissimo pezzo, mi rimanda al misero funerale del Perozzi in “Amici miei”; anche io mi immagino il divertimento di Diletta, la cui età di morte l’ha resa inscalfibile a tutto.
    Curiosità: torna il palco, per cui ho fatto i complimenti ad Isabella. Ho scritto (mi sembra a lei) che vedo punti in comune nelle vostre storie, con te più affezionato a tuoi personaggi e lei più cattivella. Così almeno a me pare.
    Volevo votare per baby Carlotta solo in ricordo di baby Jane, poi ho virato su Anna e Mario.
    A te un’ottima domenica ed il meritato giù il cappello. Ciao!

    • Bravo Minollo, non è la prima volta che te lo dico: riesci a mettere a fuoco certi aspetti della storia che non possono essere esplicitati, ma che un lettore attento e intelligente sa cogliere. È vero che Quasimodo è l’immagine riflessa di una realtà zoppa e miserella, che fa ridere e fa pensare. In quanto ai miei personaggi e alle similitudini con Isabella non posso che concordare in pieno… Io li amo al punto che anche per la Rottermeier da tempo studio la possibilità di umanizzarla, senza osare però, almeno per ora. E poi Isabella… è una autrice che amo molto, e Venezia è una città che io, romano, ho spesso visitato e vissuto, e il ricordo è incancellabile! Grazie ancora! Ciao!?

    • Ciao Ilaria Si, quegli alberelli pericolanti sulle sponde mi hanno sempre fatto pena, sono aggrappati all’argine mentre il fiume li vuole inghiottire… Quasimodo mi ha fatto subito pensare a loro… Grazie per avermi letto, a presto!??

  • Ciao, nonostante la scena grottesca e la difficoltà di descrivere un funerale, sei stato leggero e poetico, complimenti!!! Ma non avevo dubbi!!!
    Ho votato per baby Carlotta, i bambini riescono sempre a portarti fuori dagli schemi e ti danno infinite possibilità. Buon weekend e alla prossima!!!

    • Ciao Red, grazie come sempre,
      In effetti Mario che ha accompagnato la figlia al funerale sta entrando anche nell’altra storia, quella che lega Palmira a Paride e a tutto il resto, ( Ma anche i suoi fantasmi non sono “morti” affatto;) forse Anna sarà un ulteriore passo in tal senso. Grazie ancora, a presto. ☺

  • Ciao Fenderman!
    Paride è codardo e opportunista, ma per fortuna non tocca Palmira; Annamaria è amante consumata (è proprio vero che ognuno ha le sue); le ultime parole invece mi sfuggono, devo riprenderle. Ad ogni tornata i protagonisti acquisiscono qualcosa in più nel loro vagolare, e la squadra papà-figlia è proprio bella. Bravo! Scelgo gli strani fenomeni e ti auguro una bella giornata!

    • Ciao minollo, ti aiuro: le ultime parole fanno riferimento all’episodio precedente, a quando Anna Maria vede il suo ragazzo con una bionda e lo molla e si butta nelle braccia di Paride. Adesso Patrizio vuole fare la pace e le da la caccia…
      Grazie del commento, a presto! Ciao?

  • Non posso che votare morti o fantasmi 😉
    Ciao, Fenderman.
    Temperino mi ha messo l’ansia, per un momento ho creduto che volesse far del male alla povera Palmira, fortunatamente l’ha scampata… chissà cosa sarebbe capace di fare il lumacone messo alle strette.
    Non vedo l’ora di assistere al funerale della vecchia, vediamo che succede, le premesse sono buone, non resta che aspettare.

    Alla prossima!

    p.s. bravo, come sempre.

    • Ciao Keziarica, grazie.?
      Il povero Paride ne sta passando!
      Non credo farebbe del male a Palmira, il suo …vaffa… è sintomatico di chi vuole di fatto chiuderla con l’insulto di pancia, che anche se lanciato con veemenza non prelude mai alla violenza, semmai sembra un atto di difesa…
      E poi lui subisce una specie di sudditanza psicologica con lei, il fatto di aver accettato l’appellativo di Temperino da una ragazzina di vent’anni la dice lunga… Comunque: parlo troppo e per il cimitero sono pronto in attesa dei voti? Grazie ancora, ciao!??

  • Volevo votare morti o fantasmi perché sarebbe un bel proseguio del capitolo, ma dopo tanta tensione, far finir tutto in barzelletta mi ha fatto ridere e ho votato quella 🙂

    Ok, le cose sono ancora più complicate di quanto mi aspettavo. Sei sempre sul pezzo e spero che ti bastino i capitoli per riuscire a chiudere tutto come si deve 🙂

    Ciao 🙂
    PS: ed Anna Maria mi fa sempre sorridere.

    • Ciao Red, grazie.
      Ora che il “leone” è morto, villa chimera comincia a trasformarsi in villa medusa… Serpi dappertutto!
      I misteri là dentro crescono come la gramigna sui muri e sarà dura dipanare la matassa. Continueremo a muoverci tra realtà e immaginazione alla ricerca di chissà quale verità! ? A presto ciao!?

  • Ciao Fenderman!
    Entro a storia già cominciata, cercherò di essere di nuovo presente, tra l’altro devo ancora finire la storia di Ottaviano…
    Hai trovato una formula molto brillante, con l’occhio di bue volta per volta acceso su un personaggio nuovo; ora più spazio a Mario, mentre se ne va Diletta e bisogna fare qualcosa dei corpi. Vicenda che si ramifica ma di cui non perdi il controllo, anzi, l’interesse cresce man mano tu aggiungi nuovi particolari. Complimenti per la regia salda!
    Ho votato con la maggioranza: vediamo a cosa ti riferisci con un nuovo colpo di scena!
    Ciao!

  • Ciao… accidenti, siamo in mezzo al caos più totale!!! Brr, cosa ci aspetterà nelle prossime puntate? Sono davvero curiosa!!!
    Ho votato per un altro colpo di scena, perché sono come le caramelle: l’uno tira l’altro!!! Buon proseguimento di giornata… visto che non sei a Torino con la neve!!! Mi sono venuti i brividi a vedere la TV, li stessi che mi sono venuti leggendo le tua storia…

  • A questo punto, mi hai messo proprio una gran curiosità.
    Ciao, Fenderman.
    Con un colpo da maestro chiudi questo capitolo e ci lasci appesi ad attendere sviluppi. Bello!
    Come procederanno Paride e Palmira? Anche questo mi mette curiosità, come la prenderà? Quali saranno le sensazioni nel vederle? Insomma, l’attenzione è alta, spinge alla lettura, tutti gli ingredienti sono nel calderone e quello che sento è il profumo di una storia coi fiocchi. 🙂
    Voto un altro incredibile colpo di scena, mi hai e ci hai abituati bene.
    Buona Festa e alla prossima!

  • Io voto un altro incredibile colpo di scena, magari che unisce le due piste attualmente separate 🙂

    Paride è un uomo distrutto ma spero non cerchi vendetta perché ci andrebbe di mezzo la povera Carlotta, l’unica “fatina” di un nido di vipere!
    La cosa del cimitero continua ad appassionarmi: questa cosa dei ritratti non me lo aspettavo 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, grazie di essere passato. Sono contento che ti piaccia il mio esperimento. Io vorrei solo che certi personaggi che meritano una storia non siano consumati in poche righe in un racconto in cui magari recitano ruoli secondari… Grazie ancora, ciaooo 🙂

  • Ciao Keziarica, prima di tutto grazie, e buona domenica.?
    Sai che, a proposito di Panelli, scrivendo il suo nome ho avuto la stessa impressione? Volevo cambiarlo ma poi, per affetto l’ho lasciato: bene così!
    Bellissimo il tuo commento sul “refusino” che diventa “recusino”, sembra quasi che lo hai fatto apposta. Grazie per averlo segnalato, i refusi li odio; sono come il raffreddore: può stare attento quanto vuoi…
    Grazie ancora ciao!??

  • Ciao, Fenderman.
    Mi sono fatta un’idea di chi o cosa potrebbe essere l’ombra alle spalle di Mario… chissà.
    Ti segnalo un recusino nella frase: “ Trovare una riposta a certe domande è un casino” (riposta). Poco male davvero, mi piace l’atmosfera che piano piano si sta vendendo a creare, se vuoi chiedo ad Allegra di prestarti Madame DuBarry anche se dubito che sia ancora viva ?.
    Non c’entra nulla, ma Piero Panelli mi fa venire in mente Paolo e me lo sono immaginato un po’ così, magari giovane.
    E così Palmira avrà il suo impianto, chissà se servirà anche a farle sentire voci eteree a parte, spero si faccia in tempo, il vagito del nascituro.
    Complimenti come sempre.
    Buonissima domenica a te e alla prossima!

    p.s. voto SE MI LASCI NON VALE perché mi riporta indietro a tempi felici… ?

    • Ciao Keziarica, prima di tutto grazie, e buona domenica.?
      Sai che, a proposito di Panelli, scrivendo il suo nome ho avuto la stessa impressione? Volevo cambiarlo ma poi, per affetto l’ho lasciato: bene così!
      Bellissimo il tuo commento sul “refusino” che diventa “recusino”, sembra quasi che lo hai fatto apposta. Grazie per averlo segnalato, i refusi li odio; sono come il raffreddore: può stare attento quanto vuoi…
      Grazie ancora ciao!??

  • Ciao, che episodio gotico, wow!!! Mi hai incuriosito asssssaiiiii!!!
    Ho votato per se mi lasci non vale!!! Io mi riferisco al computer, tu non so… è il mio incubo ricorrente. Per quanti backup faccia, ho sempre il terrore di perdere tutto quello che ho dentro!!! Al prossimo brrrrrr episodio.

    • Ciao Red, Mario non ride davvero. È alle prese con un’indefinibile malessere che pervade ciò che ruota intorno alla sua commedia. Non è ancora un mistero vero e proprio, ma comincia ad assomigliare, e turba, e fa perdere tempo e concentrazione. Vedremo gli sviluppi…
      Grazie, come sempre.? Ciao!

  • Ciao F
    Come stai? E così inizi una nuova avventura, molto bene sono contenta per te ?
    Ho dovuto rileggere un paio di volte l’inizio perché, perdonami, ma mi sono persa alla frase “ Rosetta disse certo!”
    Io non ho compreso chi sia Rosetta… anche perché Mario stava parlando con Isabella e poi…. Non ho più capito … ???? Purtroppo quando ci sono subito così tanti personaggi, specialmente sull’incipit, io mi perdo molto facilmente, perciò ti chiedo questa spiegazione e ti ringrazio molto ?

    A presto

    Ilaria

    • Ciao Ilaria Si, la spiegazione: i personaggi sono presi dal racconto di Ottaviano “Personaggi in prestito”. C’è un travaso di personaggi tra i racconti di Ottaviano e i miei.
      Rosetta è la moglie appena riappacificata di Mario dopo una separazione. Lei è in cinta di otto e passa mesi, e la creatura si chiamerà Isabella.
      “Mamma mia, mi spaventi Isabella! “ Questa frase, detta da Rosetta, vuole appunto, ironicamente alludere al fatto che la trama della commedia potrebbe ” spaventare” la prossima nascitura.
      A completare la cosa va detto che Rosetta e Mario sono i genitori di Palmira, la ragazza sorda protagonista del mio precedente racconto “la meraviglia di doverti raggiungere”. Comunque hai ragione, non dovevo dare per scontato che si conoscessero i personaggi. Prometto di stare attento.? ??Grazie, ciao

  • Ciao ePP, grazie.
    Sì, il mio tentativo è proprio quello di creare una sorta di familiarità coi personaggi, un po’ come succede nelle serie tv, così da rendere agevole la lettura perché non c’è sempre bisogno di memorizzare nuovi nomi e caratteri.
    Spero di riuscire nel tentativo anche se questo mi comporta il fatto di non avere un vero “eroe” per ogni storia e quindi perdere un po’ di sale. Comunque Palmira, Paride e anche Anna Maria faranno il loro lavoro, questo è sicuro! Grazie ancora, a presto!?

  • Ciao Fenderman,
    nuovo inizio con personaggi che sgorgano da altri racconti….come una Talea, un Incipit perfetto.
    E’ bello vedere personaggi e storie che si rincorrono da un racconto all’altro…da un senso di continuità e di familiarità che non è facile mantenere in solo 5000 caratteri, bravissimo.
    Ho votato per un salvataggio reciproco.
    Aspetto il prossimo,
    ePP.

  • Ciao, Fenderman.
    Scusami, mi sono persa: uno dei personaggi è il papà di Palmira? Che ora sta con un’altra persona Isabella. Di cui ci hai parlato nel primo racconto? O non ho capito nulla?
    Ricordare tutti i personaggi, tendendo conto che si seguono più racconti, non è semplice. In più io sono una smemorata da guinness…
    Comunque, ho apprezzato molto il capitolo, l’escursione al cimitero mi è piaciuta particolarmente e ho votato la lunga morte. Anche io, come voi, passeggio al cimitero e curioso tra le vecchie foto e quelle nuove, nella quiete che solo quel posto riserva. C’è un bel podcast che parla dei cimiteri nel mondo e racconta le storie legate a essi e si luoghi che li ospitano. Sì chiama proprio Campo Santo podcast…
    Ma, torniamo a noi, felice di ritrovarti con una nuova storia e il solito brio scrittorio.
    Buona settimana e buona scrittura.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica, grazie, ti capisco, non è facile.
      Magari mi dovrò industriare a inserire un mio commento ad ogni capitolo, o inserire nel testo dei rimandi… per sciogliere qualche nodo…?
      Comunque: Mario è il padre di Palmira, e marito separato di Rosetta (che ora è in cinta di Isabella, concepita con un altro ora sparito, ed è prossima al parto.) Forse ricorderai Rosetta abbordata da Mario per strada che la ferma per comunicarle di aver trovato la cura per la sordità di Palmira (l’impianto cocleare di ultima generazione!) e approfitta per ricucire il rapporto con Rosetta sua moglie tanto da accettare con entusiasmo la sua gravidanza.
      Ecco qua, ripeto, capisco la difficoltà ma il meccanismo di iNCIPIT e la voglia di leggere tutto mette in confusione anche me, come tutti. Sto insistendo da un po’ coi soliti personaggi anche per quello. Grazie ancora, ciao!??

  • Ciao, un bell’inizio come sempre!!!
    Sai una cosa? A costo di sembrare ancora più strampalata di quanto sia, mi hai fatto riflettere. Anch’io, quando vado in un cimitero “foresto” (per dirla alla veneziana!!!), mi fermo a guardare le foto degli sconosciuti, a leggerne i nomi e a immaginare la loro vita. Mi capita soprattutto in quelli piccoli o in quelli monumentali!!! A volte ho anche la sensazione che ci sia più vita vissuta lì che nelle nostre città moderne…
    Ho votato per un salvataggio reciproco, ci avviciniamo ormai al Natale, un po’ d’ottimismo!!! Buona domenica e alla prossima.

    • Ciao Isabella, tutti andiamo a spiare le lapidi e immaginiamo le storie dietro quelle facce. Quasi tutte sorridono, indifferenti a noi e al tempo, e ci assale una strana malinconia “molesta” che, se ci fai caso, spesso si esaurisce in un sospiro. Grazie del commento. Ciao, buona domenica.??

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