Via delle Torri

La verità di Juri.

“Hanno ritrovato Beatrice!”-esclamò Leila, mentre era con Sophie al parco Casanova, prima dell’inizio della lezione.

“Finalmente una buona notizia.”

Beatrice comunicò in centrale tutte le dinamiche dei fatti. Quando i poliziotti e gli investigatori andarono al palazzo di Via delle Torri, Alberto non c’era più. 

“Penso che dovremmo aspettare un po’ per incontrarla. Immagino come staranno i suoi e il suo fidanzato.”-aggiunse Sophie.

Sophie intanto stava pensando a tutto quello che era successo ieri al Secret Drink. Quelle improvvise attenzioni di Juri, l’aggressione di Cristopher. Perché stavano succedendo questi episodi? Perché Alberto ha voluto rapire Beatrice? Ci sono ancora dei conti in sospeso? L’attuale sindaco della città non faceva più parte della famiglia Colombari, da circa vent’anni, da quando era successo l’incendio. Cosa voleva la famiglia Gyldon allora? Da tutte queste domande, sentiva che la sua amica Annie, anche se non abitava più ad Ambrosia, era comunque in pericolo. Disse a Leila che l’avrebbe raggiunta dopo, mentre lei si avviò per uscire dal parco. Poi chiamò Annie. 

“Hey Sophie, tutto bene?”

“Sì, Beatrice è stata ritrovata.”

“Che sollievo, sono felice.”

“Già..”

“Tutto bene Sophie, ti sento un po’ strana?”

“Sono preoccupata Annie, e se la prossima potresti essere tu? Avevi detto che tuo padre era in buoni rapporti con il signor Colombari. Poi, stanno continuando a succedere altri brutte faccende, è stato aggredito Cristopher…poi Juri mi ha baciato, 

“Sophie, non devi preoccuparti per te, pensa a te piuttosto. Qui non succede nulla, i problemi sono ad Ambrosia. E’ questo è sicuramente un valido motivo per cui mio padre ha deciso di trasferirsi. Ma un attimo, chi è Juri? Non me ne avevi mai parlato.”

“E’ un nuovo ragazzo della scuola. Non ci eravamo mai parlati. Se lo sapesse Leila non so come reagirebbe. Vorrebbe andare al galà con lui.”

“Hai una sua foto?”. Sophie lo cercò su Facebook. Trovò il suo profilo, e salvò la sua foto.

“Ecco qui.”

“Non posso crederci.”

“Cosa?”

“Lui è il fratello del fotografo!”-rivelò Annie.

“Com’è possibile? Come fai a saperlo?”-le chiese stupita.

“Quando stavo a curiosare un po’ nelle carte di mio padre e quando avevo trovato la foto di Alberto, avevo dato un’occhiata anche ai membri della famiglia. Il padre si chiama Leonard, figlio del signor Gyldon, e i suoi figli sono Alberto e Juri. Mi ricordo il suo volto, perché era sul documento che avevo letto.”

“Non posso crederci, e cosa vuole da me allora? Sono in pericolo?”

“Non lo so Sophie, devi stare molto attenta, non credo che Ambrosia sarà più come prima. Adesso devo lasciarti, ma per ogni dubbio chiamami, okay?”

“Sì…ciao Annie.”. Non poteva crederci a questa ulteriore notizia, perlopiù perché non in sé non aveva una solida certezza. Juri poteva anche essere il fratello dell’uomo che ha rapinato Beatrice, ma magari era lontano da certe faccende familiari. Il suo bacio non c’entra nulla con questa storia, forse. Ad ogni modo, era sempre il fratello del rapitore.

Mentre se ne andava dal parco, trovò proprio Juri. Adesso non aveva la minima idea di come comportarsi con quel ragazzo.

“Ciao Sophie.”-salutò con la mano, come la prima volta quando si erano visti.

“Ciao Juri.”

“Volevo dirti che mi dispiace, forse quel bacio ieri sera era un po’ inopportuno, alla fine, non ci conosciamo neanche.”

“Era una festa, succede.”

“Già…ti va se parliamo un po’?”

“Certo, anche se non ci rimane molto tempo.”. Sophie guardò il suo orologio. Poi si sedettero.

“E’ stato un bene che abbiano ritrovato Beatrice.”

“Io lo so chi sei, Juri.”. Juri restò un attimo con il fiato sospeso.

“Sì, sono il fratello di Alberto, ma i nostri genitori si sono separati da un po’ e noi conduciamo vite diverse, non ci sentiamo spesso e non pensavo che potesse commettere un atto simile.”

Sophie lo ascoltò. Quelle parole le sembravano autentiche e anche la sua voce, il suo sguardo sembravano sinceri. Quel ragazzo così cupo, in quel momento, aveva lasciato da parte quell’oscurità che sembrava avvolgerlo da quando lo aveva visto entrare in classe.

“So chi potrebbe aver aggredito Cristopher.”. Sophie ritornò ad essere attenta alle sue rivelazioni.

“Chi?”-le chiese con molta esitazione.

“Credo sia stato mio padre.”. Sophie continuò ad ascoltarlo ma non riusciva a capirlo.

“Io e Cristopher abbiamo una relazione.”. A quelle ultime parole, Sophie lo guardò più intensamente, con la bocca socchiusa. Tutti i suoi pensieri questa volta non trovarono risposta per essere pronunciati.

Ma poi Sophie trovò il coraggio e glielo domandò apertamente: “Allora perché mi hai baciato? Non pensi che Cristopher rimarrebbe male se lo venisse a sapere?”

“Quella sera avevamo litigato, ma ci sono rimasto malissimo quando ho saputo che lo avevano aggredito. Era un gesto disperato, ma volevo anche conoscerti, anche se l’ho fatto in modo inappropriato.”. Sophie continuò ad ascoltarlo. Ai suoi occhi adesso gli apparì un ragazzo sensibile, fragile, dietro quella nube di oscurità. Tutto forse iniziava ad avere un senso.

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