Dove eravamo rimasti?
Cartina al tornasóle
Quando Gina è in casa, vuol dire che c’è qualcosa che non torna. Raramente si vedono dal vivo, Antonella e Gina, specie di questi tempi così confusi per via della pandemia. La mascherina sembra un segno di riconoscimento per chi si comporta bene, per chi sembra mostrarti premura, attenzione. Anche se Gina ne indossa una chirurgica non in ottimo stato: come se fosse stata utilizzata in più di un’occasione. Più che una premura è una controvoglia dell’atto dovuto. Gina è brutta, talmente brutta, da non volervela descrivere. Negli eventi mondani, la signora si dà una sistemata e a vederla da lontano, hai l’impressione che sia quasi presentabile. Ma non cascate nel tranello: Gina è proprio brutta. E la sua repellenza fa pendant con la mestizia sovrana in casa di Antonella: il sole della fantasia si rifiuta di rischiarare l’arredamento alla buona, il caos legalizzato che domina le stanze. Antonella non porta la mascherina e non sembra a disagio a rapportarsi con l’amica, nonostante Gina sia una fiera no vax con tanto di carta d’identità mediatica, certificata da reboanti post su Facebook di carattere complottista. Gina non riesce a dissimulare un notevole nervosismo, che si palesa nelle smorfie, nel modo di portare le rughe. Difficilmente te la ritrovi in casa Gina, soprattutto in questi tempi che lei vede come ostili.
Risolti i convenevoli di rito riguardanti la buona creanza fatta di vacuità sul divano e caffè modesto, si comincia a entrare nel cuore del discorso. Gina, un po’ intimorita, comincia a dire quello che l’ha spinta ad andare da Antonella: “L’hai chiamato Marco.”
“Chi?”, Antonella non sembra molto presa dal discorso.
“Tuo figlio Paolo, il prediletto Carlo Maria, come voleva tuo suocero, lo hai chiamato Marco.”
“Non è vero, hai capito male.”
“No, tu l’hai proprio chiamato Marco. Si chiamava così il tuo ex, no? Quello con cui ti accompagnavi qualche anno fa.”
“Hai capito male, sicuramente.”
“E invece ho capito benissimo”, sembra incazzata la Gina.
“E anche fosse? Può capitare di sbagliare.”
“Sbagliare il nome di tuo figlio? C’è qualcosa che non torna, capisco che gli avete cambiato il nome in corso d’opera per fare incazzare tuo suocero, ma qui c’è qualcosa di strano, tu gli dai il nome del tuo ex? Ma da quanto tempo non fai l’amore con un uomo?”
“All’incirca quattro anni.”
“Praticamente da Marco…”
“Sì, è stato l’ultimo.”
Gina fulmina Antonella con uno sguardo torvo, poi la prende sottobraccio e le chiede con spietata risolutezza: “Ma cosa hai in mente di fare con tuo figlio?”
“Nulla”. E Antonella ha un’espressione da beata anima candida, che esprime un’innocenza assoluta. Non esiste un secondo fine, forse.
“Sì, ma…”, e qui Gina si fa bassa in voce, “vuoi fare porcherie con Paolo?”
“Ma sei scema?”, Antonella non sa se prendersela o riderci su; alla fine preferisce prenderla con filosofia: “Voglio solo capire che cosa sia successo, tutto qua. Non voglio fare cose strane, però sì, voglio capire se Paolo mi vede una bella donna. Almeno lui, io sono trasparente per il mondo intero. E lui, se ti ricordi, a quindici anni, mi toccava il culo. Per me, era un periodo difficile, mi ero appena separata, Marzia era partita per l’università e stavo sola con Paolo. E lui era strano, mi guardava con desiderio, ogni scusa era buona per vedermi quando mi cambiavo, e poi quando facevo le faccende domestiche…”
“Sono passati anni, tuo figlio ne ha quasi 30 e si è fidanzato, Marzia è diventata mamma, fai la nonna e non scassare le palle. A quell’età aveva l’ormone impazzito, è normale. Te lo dissi allora, te lo confermo oggi. La cosa strana è che all’epoca la cosa ti infastidiva, oggi sembra meno.”
“Lo so che dovrei starmene quieta, fare la nonna, non pensarci più. Ma io devo capire se sono ancora una donna, se qualcuno mi guarda come si guarda una bella femmina. Lo so è mio figlio. Ma io mica voglio fare cose strane, eh? Lui sarà la mia cartina al tornasóle, grazie a Paolo capirò se sono ancora una donna piacevole.”
“Lo sei ancora, non serve che sia tuo figlio a dirtelo, o peggio a dimostratelo.”
“Ma io non voglio fare nulla di mare, però invecchio. Cazzo! Ho le tette che mi cadono, le gambe sono tutte di cellulite, ho il culo che casca. Devo capire se mi ha guardo, quanto lo ha fatto e soprattutto come lo ha fatto.”
“E cosa farai?”, la voce di Gina garantisce come ormai si sia rassegnata al proposito di Antonella.
“Gliene parlo, come mi hai detto tu, non chiaramente, in maniera sottile, gli faccio capire e non gli faccio capire, così vedrò di afferrare il suo stato d’animo nei miei confronti.”
“E cosa vuoi afferrare? Il cazzo dritto di tuo figlio? Per me, ti hanno fatto male le tre dosi di vaccino e poi la svalvolata sono io.”
“Guardo che quello che faccio, non lo devi dire a nessuno, chiaro? Nessuno!”
“E con chi parlo, mi sono rimasti pochi amici e non sei tu l’argomento delle nostre chiacchiere. Da quando non mi sono vaccinata, mi scansano tutti”.
“Non fare la vittima e vaccinati una buona volta, domani vedo Paolo a pranzo e speriamo bene”.
Finalmente è giunto il tempo del confronto con il figlio, a pranzo. Come si vestirà Antonella?
- Altro, suggerito da voi (prenderò in considerazione le proposte più fantasiose) (0%)
- Indosserà un abito normale, con una minigonna di jeans (60%)
- Indosserà un vestito sexy, per dare nell'occhio (40%)

15/04/2022 at 01:22
Ciao Pateippo.
l’atteggiamento del figlio è a metà tra il patologico e il patetico…mi è diventato antipatico. La parte finale del colloquio tra i due è la più intrigante del capitolo…l’inizio con quel mezzo cazziatone aveva smorzato parecchio la carica dei precedenti capitoli.
Antonella alla fine a ripreso in mano la situazione, è lei che deve decidere come proseguire questa storia….quindi propongo una “attacco frontale”, proverà a sedurre il figlio e farlo crollare o esplodere, si metterà in gioco per testimoniare a se stessa che è ancora una femme-fatale e lui solo un bocconcino.
Aspetto il prossimo,
ePP
02/04/2022 at 06:54
Capitolo 5)
Ti ho visto un po’ arrugginito, mi consenti di dirtelo?
Dall’ultimo aggiornamento sono trascorsi quasi due mesi, e io ci ho visto un po’ di rassegnazione per alcune parti della storia. Un punto si trasforma proprio in un blocco unico, ma abbiamo visto di peggio. 😀
L’idea è intrigante, però ti ho visto molto indeciso rispetto ai precedenti. Ti sei trovato in difficolta nell’affrontare questa parte?
La scelta che poni tra i due, la distanza forzata e, infine, il riavvicinarsi pericolosamente al “peccato”, è un gioco che dovrebbe funzionare, ma mi sono trovato un po’ distante.
Sono certo che il prossimo andrà meglio, sotto questo punto di vista. Riprendere in mano una storia dopo tanto tempo può essere complicato 😉
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/x3Yxqd2_jaY
In attesa del prossimo, e di scoprire cosa accadrà, ti saluto!
01/04/2022 at 21:08
Ciao Pateippo!
Ben ritrovato; ritroviamo i due in una situazione oltre i limiti. Il rapporto entra nel patologico, il figlio sembra il più equilibrato, ma poi ha una regressione (credo tu volessi dire questo) e si mette sul livello della madre. Come se ne esce? Secondo me chiederà al figlio di lasciare la fidanzata, sembra la cosa più logica a questo punto. Vedremo. Dramma triste.
Bene, alla prossima allora, ciao!
08/02/2022 at 12:05
In questo capitolo mi sarebbe piaciuto leggere di più del pranzo tra Antonella e il figlio, dei loro sguardi, delle loro parole, mentre ho trovato un eccesso di ricordi e di informazioni sui personaggi, che distolgono un po’ l’attenzione. Inoltre i comportamenti passati di Paolo mi sembrano ai limiti del patologico. Non che siano di per sé inverosimili, però nei capitoli precedenti si è solo accennato in minima parte a questo interesse del figlio nei confronti della madre e mi è sembrato un po’ brusco esplicitare che invece Paolo facesse anche ben altro.
Tuttavia la situazione si fa sempre più spinosa e mi piace la piega che sta prendendo. I personaggi sono sempre più confusi, sempre più a disagio e la situazione potrebbe degenerare. Voto per la terza opzione: Paolo mi sembra abbastanza geloso e suppongo che chiederebbe per quale motivo lei si sia messa a flirtare con uno sconosciuto. A presto!
12/02/2022 at 13:09
Grazie per il commento così accurato e attento per la mia storia.
08/02/2022 at 02:31
Io riesco a leggerci un bel po’ di gelosia nelle espressioni del figlio, dici che sono volute?
No, non dirmelo, altrimenti mi rovini il gioco!
Comunque mi gioco la prima opzione, perché mi sembra decisamente in linea con la situazione attuale, e vorrei arrivare più facilmente al confronto 😉
Qualche svista, ma perdonabile.
Io trovo che, in questa situazione, certi errori, sempre che non siano delle sviste epocali, non richiedano l’intervento dell’amministrazione. Sono errori figli del corso narrativo: sono lì per segnare (in positivo o negativo) il percorso fatto. Quindi non tormentarti troppo 🙂
Trovi la storia sempre su Youtube:
https://youtu.be/KMZT6Eu3DIE
Alla prossima!
12/02/2022 at 13:10
Debbo ringraziarti per le tue letture, che migliorano la mia trascurabile storiellina.
07/02/2022 at 17:37
Ciao Pateippo!
Diamine, non avevo capito che effettivamente il figlio avesse avuto in passato degli interessi sulla madre, credevo fossero dubbi di Antonella. Paolo sembra aver superato il momento, mentre lei è preda di un dramma personale di difficile soluzione, che con l’età non può che peggiorare.
Ti segnalo “guardava con angoscia l’idea che, nel buio della sua stanzetta, Paolo possa aver potuto fare pensieri impuri sulla madre” io avrei scritto “… Paolo potesse fare” con l’imperfetto. Ho votato per la reazione più tranquilla, forse quella meno desiderata da Antonella. Storia secondo me difficile, tema sottilmente in equilibrio tra dramma e ridicolo, trattato con coraggio da te.
Ciao alla prossima!
12/02/2022 at 13:11
Ti ringrazio per questo complimento, che ho molto gradito. Spero di continuare ad incuriosirti.
06/02/2022 at 18:02
Ciao Pateippo…
il “desiderio” del figlio sembra un po addormentato…ma piano piano, tra sbirciatine alle gambe e la gelosia generata dalla storiella, potrebbe succedere qualcosa…oppure no….vederemo.
Ho votato per la scenata bigotta : “Ma tu vai al supermercato, vestita così? Con le cosce di fuori?”
Al prossimo
ePP
12/02/2022 at 13:11
Grazie e spero tu ti stia divertendo a giocare.
06/02/2022 at 13:08
Ma dove vuole arrivare questa povera donna? Giuro mi fa pena.
Ma se desta tali sentimenti è perché tu sai disegnarla molto bene. Bravo.
Alla prossima e buona domenica pateippo.
06/02/2022 at 13:16
Grazie Anna, per il tuo commento. E grazie per aver capito la natura patetica della protagonista.
06/02/2022 at 10:55
Ciao Pateippo
Da quello che leggo e anche dai commenti nasce in me la sensazione che non si sappia esattamente da che parte andare, e questo vale sia per la protagonista che per te. Non è certo un male, ma certi passaggi “drammatici” per esempio sulle abitudini sessuali del figlio, il pianto nel vicolo eccetera, insinuano un che di drammatico che non collima ( bada bene sempre secondo me) con l’andamento quasi discorsivo che mantieni raccontando della donna e della sua vita. Insomma: una donna che “sonda” la disponibilità sessuale del figlio o è preda di un dramma, o autoironica al punto da provocare direi “giocare” senza fare veramente sul serio.
Vorrei segnalarti una frase: …Parliamoci chiaro, certi indumenti te li devi (poter) permettere e Antonella ormai è… Quel “poter” che, però, manca capovolge il senso della frase. A meno che io non abbia frainteso il senso. Buona domenica, e al prossimo!
P.s.: Voto “Perché hai attaccato…”. Ciao?
06/02/2022 at 11:14
Carissimo, grazie per questa attenzione meticolosa e puntigliosa. Ahimé, debbo risponderti con la stessa attenzione. E la cosa mi addolora, perché temo di annoiare te e i gentili lettori, che hanno la pazienza di curiosare tra i commenti. Antonella è una donna ancora piacente, ma ha 58 anni e presumibilmente rischia di rendersi ridicola, ad agghindarsi così. La mia è una narrazione critica, entro nel racconto e commento: è un’autovettura critica. La disperazione di Antonella è tale da spingerla a rileggere il suo passato in maniera drastica: le perversioni del figlio diventano una paradossale forma di riguardo verso di lei. Antonella piangeva per il figlio, ora ci ride: è questo viene ribadito nella prima parte dell’episodio. La disperazione la spinge a diventare civettuola, per sondare la propria sensualità. La disperazione, ma questa è solo un’altra mia lettura critica, la spinge a diventare cretina.
06/02/2022 at 11:15
Carissimo, grazie per questa attenzione meticolosa e puntigliosa. Ahimé, debbo risponderti con la stessa attenzione. E la cosa mi addolora, perché temo di annoiare te e i gentili lettori, che hanno la pazienza di curiosare tra i commenti. Antonella è una donna ancora piacente, ma ha 58 anni e presumibilmente rischia di rendersi ridicola, ad agghindarsi così. La mia è una narrazione critica, entro nel racconto e commento: è un’autolettura critica. La disperazione di Antonella è tale da spingerla a rileggere il suo passato in maniera drastica: le perversioni del figlio diventano una paradossale forma di riguardo verso di lei. Antonella piangeva per il figlio, ora ci ride: è questo viene ribadito nella prima parte dell’episodio. La disperazione la spinge a diventare civettuola, per sondare la propria sensualità. La disperazione, ma questa è solo un’altra mia lettura critica, la spinge a diventare cretina.
06/02/2022 at 11:16
No, il cellulare fa i capricci. Io intendo proprio autovettura, non so perché abbia ripostato e corretto. Nel senso di macchina che fa un suo percorso preciso nell’autostrada della narrazione. Diamine, la normalizzazione informatica non ci voleva proprio.
06/02/2022 at 11:37
????
06/02/2022 at 09:29
Ho votato la seconda opzione ma credo che la storia non cambi affatto con un seguito conforme alle altre due proposte. Il racconto pare andare verso un qualcosa di morboso, più che erotico. Vedremo…
06/02/2022 at 09:50
Ti sorprenderà, grazie per aver letto tutti gli episodi
04/02/2022 at 12:56
Purtroppo ho notato anch’io delle incongruenze con il capitolo precedente, in particolare sull’aspetto di Gina (nel 2 si dice che non è bella né brutta, nel 3 che è bruttissima). Inoltre il 2 finisce con la conversazione tra Antonella e Gina, però il 3 inizia con Antonella che va da Gina (e non ho capito se è sempre la stessa conversazione o se sono due occasioni separate). Infine, come ti ha fatto notare anche G.G. Pintore, non è stato rispettato il voto dei lettori, visto che doveva essere in questo capitolo che Antonella parla con il figlio (o che perlomeno inizia a farlo).
Tuttavia ho trovato coinvolgente la conversazione tra le due amiche, che si mantiene sui livelli dei capitoli precedenti, e mi continuano a piacere molto le tematiche affrontate, scottanti e molto realistiche al tempo stesso, e ho trovato realistici e interessanti anche i dettagli sulla contemporaneità.
Voto per il vestito sexy, magari servirà per spingere il figlio alla conversazione. A presto!
06/02/2022 at 09:51
Spero ti possa piacere il quarto episodio, tu stai facendo un ottimo lavoro.