Dove eravamo rimasti?
Spregiudicata
Può una minigonna di jeans testare un interesse? Parliamoci chiaro, certi indumenti te li devi permettere e Antonella ormai è vicina a diventare residente del triste regno delle taglie conformate. Una t-shirt a maniche corte chiara, una minigonna di jeans e delle scarpe a tacco basso, sembrano le armi giuste per provocare senza dare nell’occhio. Ma devi avere il corpo giusto e Antonella lo sa: il rischio è calcolato e qui si sfiora il ridicolo. Con la mente rammenta tutti gli incubi a occhi aperti che l’hanno sfiorata in passato, quando immaginava situazioni paradossali al limite della pornografia più perversamente comica. Ai tempi la sua mente guardava con angoscia l’idea che, nel buio della sua stanzetta, Paolo possa aver potuto fare pensieri impuri sulla madre. Per anni, Antonella si è vista come oggetto del piacere di un’onanista compulsivo e spudorato. A vent’anni Paolo mandava in chat, a degli sconosciuti, le foto piccanti della madre, debitamente censurate in viso o in parti sensibili che potevano scatenare un possibile riconoscimento. Antonella, incautamente, in quegli anni confusi, cambiava uomini come detersivi. Li abbordava nei siti di incontri e li tastava nella sua improbabile ricerca del principe azzurro. Non si è negata nulla: nemmeno qualche audace scambio di autoscatti birichini, per i fiacchi figuri usciti dalle fiabe per adulti sozzoni, che smaniavano di sbrodolare con quelle foto appiccicate sullo schermo di un cellulare. Antonella è stata incauta nel non proteggere il materiale delicato e ne ha pagato le conseguenze. Paolo non ha mai saputo delle scoperte delle madre: né delle chat e né degli incontri dal vivo, dove il baldo giovine praticava autoerotismo con giovani sconosciuti, sulle foto di Antonella. Una volta la mamma pedinò il figlio e, vedendolo immerso in quella putrida valle di oscenità, pianse da sola in un vicoletto per non farsi vedere. Oggi ci ride su e ripensa a quegli incubi, come a dei sogni bizzarri che donavano una particolare e certamente inedita soddisfazione. I tempi cambiano e anche le storture della mente, grazie al cielo, si normalizzano: ma Antonella, questo, lo ha capito?
“Un hamburger? Tutto qui?”, peccato non poter farvi vedere la faccia di Paolo: è un mix indescrivibile tra chi si sente preso in giro e chi dubita delle proprietà cognitive del proprio interlocutore. Antonella aveva tanto insistito affinché Paolo, una volta tanto, le facesse compagnia a pranzo. “Sono sempre sola”, implorava la madre, miagolando di solitudine, “per una volta pranza con me”. Nonostante i due abitano insieme, difficilmente si incrociano. Paolo, poi, è già fidanzato e giustamente cerca di vedere la sua donna, il più possibile. Il pranzo, voi lettori già lo sapete, non è un semplice momento che cerca di colmare una solitudine: è una sfacciata prova del nove. Nonostante abbia deciso di non dare nell’occhio, Antonella deve trovare pur il modo per mostrare l’unica mercanzia possibile per non passare per una procace sgualdrina: le sue belle gambe. E dunque, si pranza sul divano alla maniera informale, davanti alla televisione, addentando un panino con l’hamburger, fresco di macelleria e arrostito alla griglia. Paolo si aspettava ben altro: un lauto pasto come si deve, con tanto di primo, secondo, frutta, caffè e ammazzacaffè. Altrimenti non ha senso uscire prima dal lavoro, prendersi due ore di permesso e pure qualche vaffanculo dal suo capo.
Antonella intuisce l’avvento dell’alba della reazione collerica del figlio. Così si finge scema: “Perché mi guardi così? Ho voluto fare una cosa diversa, non ti piace?”
“Dovrei sedermi, con te sul divano e mangiare come un accampato?”
“Perché? Cosa c’è di strano?”, Antonella allarga un sorriso malizioso e poi lo invito a sedersi. Paolo, scoglionato, obbedisce.
Antonella è bella, come si può essere piacenti a quell’età ed ha una strana consapevolezza che sembra stridere con l’umore nero, che si è impossessato della casa. Si sente potente, sicura della sua arma di seduzione. Sono seduti stretti stretti più per necessità che per volontà. Il divano, a malapena, ospita due persone. Si mangia e si chiacchiera sul nulla più banale. Le gambe di Paolo sfiorano quelle quasi nude della madre. Lo sguardo del giovane incrocia in più, di un occasione, le cosce di Antonella, esibite da una minigonna adatta al maschio pigro, che non vuole perdere tempo ad immaginare.
“Secondo te, sono ancora una bella donna?”, chiede la donna. Lo sguardo guarda fisso al televisore, come a voler dare l’impressione di dire una cosa secondaria, tanto per fare chiacchiera.
“Penso di sì.”
“O è sì o è no.”
“Perché me lo chiedi?”
“Ieri, un signore mi ha fatto i complimenti per le gambe.”
“Chi?”
“Boh, uno al supermercato.”
“Uno al supermercato, ti ferma e ti fa i complimenti per le cosce?”
“Eh sì, cioè mi ero fermata a parlare, e in maniera scherzosa mi ha fatto i complimenti”
“E tu che hai fatto?”
“E che dovevo fare? Mi sono messa a ridere. Scherzava lui e stavo allo scherzo, io. Problemi?”
Come risponderà Paolo
- "Perché hai attaccato bottone con quello lì? Cosa voleva da te?" (38%)
- "Ma tu vai al supermercato, vestita così? Con le cosce di fuori?" (50%)
- "No, nessun problema. Era tanto per chiedere" (13%)

15/04/2022 at 01:22
Ciao Pateippo.
l’atteggiamento del figlio è a metà tra il patologico e il patetico…mi è diventato antipatico. La parte finale del colloquio tra i due è la più intrigante del capitolo…l’inizio con quel mezzo cazziatone aveva smorzato parecchio la carica dei precedenti capitoli.
Antonella alla fine a ripreso in mano la situazione, è lei che deve decidere come proseguire questa storia….quindi propongo una “attacco frontale”, proverà a sedurre il figlio e farlo crollare o esplodere, si metterà in gioco per testimoniare a se stessa che è ancora una femme-fatale e lui solo un bocconcino.
Aspetto il prossimo,
ePP
02/04/2022 at 06:54
Capitolo 5)
Ti ho visto un po’ arrugginito, mi consenti di dirtelo?
Dall’ultimo aggiornamento sono trascorsi quasi due mesi, e io ci ho visto un po’ di rassegnazione per alcune parti della storia. Un punto si trasforma proprio in un blocco unico, ma abbiamo visto di peggio. 😀
L’idea è intrigante, però ti ho visto molto indeciso rispetto ai precedenti. Ti sei trovato in difficolta nell’affrontare questa parte?
La scelta che poni tra i due, la distanza forzata e, infine, il riavvicinarsi pericolosamente al “peccato”, è un gioco che dovrebbe funzionare, ma mi sono trovato un po’ distante.
Sono certo che il prossimo andrà meglio, sotto questo punto di vista. Riprendere in mano una storia dopo tanto tempo può essere complicato 😉
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/x3Yxqd2_jaY
In attesa del prossimo, e di scoprire cosa accadrà, ti saluto!
01/04/2022 at 21:08
Ciao Pateippo!
Ben ritrovato; ritroviamo i due in una situazione oltre i limiti. Il rapporto entra nel patologico, il figlio sembra il più equilibrato, ma poi ha una regressione (credo tu volessi dire questo) e si mette sul livello della madre. Come se ne esce? Secondo me chiederà al figlio di lasciare la fidanzata, sembra la cosa più logica a questo punto. Vedremo. Dramma triste.
Bene, alla prossima allora, ciao!
08/02/2022 at 12:05
In questo capitolo mi sarebbe piaciuto leggere di più del pranzo tra Antonella e il figlio, dei loro sguardi, delle loro parole, mentre ho trovato un eccesso di ricordi e di informazioni sui personaggi, che distolgono un po’ l’attenzione. Inoltre i comportamenti passati di Paolo mi sembrano ai limiti del patologico. Non che siano di per sé inverosimili, però nei capitoli precedenti si è solo accennato in minima parte a questo interesse del figlio nei confronti della madre e mi è sembrato un po’ brusco esplicitare che invece Paolo facesse anche ben altro.
Tuttavia la situazione si fa sempre più spinosa e mi piace la piega che sta prendendo. I personaggi sono sempre più confusi, sempre più a disagio e la situazione potrebbe degenerare. Voto per la terza opzione: Paolo mi sembra abbastanza geloso e suppongo che chiederebbe per quale motivo lei si sia messa a flirtare con uno sconosciuto. A presto!
12/02/2022 at 13:09
Grazie per il commento così accurato e attento per la mia storia.
08/02/2022 at 02:31
Io riesco a leggerci un bel po’ di gelosia nelle espressioni del figlio, dici che sono volute?
No, non dirmelo, altrimenti mi rovini il gioco!
Comunque mi gioco la prima opzione, perché mi sembra decisamente in linea con la situazione attuale, e vorrei arrivare più facilmente al confronto 😉
Qualche svista, ma perdonabile.
Io trovo che, in questa situazione, certi errori, sempre che non siano delle sviste epocali, non richiedano l’intervento dell’amministrazione. Sono errori figli del corso narrativo: sono lì per segnare (in positivo o negativo) il percorso fatto. Quindi non tormentarti troppo 🙂
Trovi la storia sempre su Youtube:
https://youtu.be/KMZT6Eu3DIE
Alla prossima!
12/02/2022 at 13:10
Debbo ringraziarti per le tue letture, che migliorano la mia trascurabile storiellina.
07/02/2022 at 17:37
Ciao Pateippo!
Diamine, non avevo capito che effettivamente il figlio avesse avuto in passato degli interessi sulla madre, credevo fossero dubbi di Antonella. Paolo sembra aver superato il momento, mentre lei è preda di un dramma personale di difficile soluzione, che con l’età non può che peggiorare.
Ti segnalo “guardava con angoscia l’idea che, nel buio della sua stanzetta, Paolo possa aver potuto fare pensieri impuri sulla madre” io avrei scritto “… Paolo potesse fare” con l’imperfetto. Ho votato per la reazione più tranquilla, forse quella meno desiderata da Antonella. Storia secondo me difficile, tema sottilmente in equilibrio tra dramma e ridicolo, trattato con coraggio da te.
Ciao alla prossima!
12/02/2022 at 13:11
Ti ringrazio per questo complimento, che ho molto gradito. Spero di continuare ad incuriosirti.
06/02/2022 at 18:02
Ciao Pateippo…
il “desiderio” del figlio sembra un po addormentato…ma piano piano, tra sbirciatine alle gambe e la gelosia generata dalla storiella, potrebbe succedere qualcosa…oppure no….vederemo.
Ho votato per la scenata bigotta : “Ma tu vai al supermercato, vestita così? Con le cosce di fuori?”
Al prossimo
ePP
12/02/2022 at 13:11
Grazie e spero tu ti stia divertendo a giocare.
06/02/2022 at 13:08
Ma dove vuole arrivare questa povera donna? Giuro mi fa pena.
Ma se desta tali sentimenti è perché tu sai disegnarla molto bene. Bravo.
Alla prossima e buona domenica pateippo.
06/02/2022 at 13:16
Grazie Anna, per il tuo commento. E grazie per aver capito la natura patetica della protagonista.
06/02/2022 at 10:55
Ciao Pateippo
Da quello che leggo e anche dai commenti nasce in me la sensazione che non si sappia esattamente da che parte andare, e questo vale sia per la protagonista che per te. Non è certo un male, ma certi passaggi “drammatici” per esempio sulle abitudini sessuali del figlio, il pianto nel vicolo eccetera, insinuano un che di drammatico che non collima ( bada bene sempre secondo me) con l’andamento quasi discorsivo che mantieni raccontando della donna e della sua vita. Insomma: una donna che “sonda” la disponibilità sessuale del figlio o è preda di un dramma, o autoironica al punto da provocare direi “giocare” senza fare veramente sul serio.
Vorrei segnalarti una frase: …Parliamoci chiaro, certi indumenti te li devi (poter) permettere e Antonella ormai è… Quel “poter” che, però, manca capovolge il senso della frase. A meno che io non abbia frainteso il senso. Buona domenica, e al prossimo!
P.s.: Voto “Perché hai attaccato…”. Ciao?
06/02/2022 at 11:14
Carissimo, grazie per questa attenzione meticolosa e puntigliosa. Ahimé, debbo risponderti con la stessa attenzione. E la cosa mi addolora, perché temo di annoiare te e i gentili lettori, che hanno la pazienza di curiosare tra i commenti. Antonella è una donna ancora piacente, ma ha 58 anni e presumibilmente rischia di rendersi ridicola, ad agghindarsi così. La mia è una narrazione critica, entro nel racconto e commento: è un’autovettura critica. La disperazione di Antonella è tale da spingerla a rileggere il suo passato in maniera drastica: le perversioni del figlio diventano una paradossale forma di riguardo verso di lei. Antonella piangeva per il figlio, ora ci ride: è questo viene ribadito nella prima parte dell’episodio. La disperazione la spinge a diventare civettuola, per sondare la propria sensualità. La disperazione, ma questa è solo un’altra mia lettura critica, la spinge a diventare cretina.
06/02/2022 at 11:15
Carissimo, grazie per questa attenzione meticolosa e puntigliosa. Ahimé, debbo risponderti con la stessa attenzione. E la cosa mi addolora, perché temo di annoiare te e i gentili lettori, che hanno la pazienza di curiosare tra i commenti. Antonella è una donna ancora piacente, ma ha 58 anni e presumibilmente rischia di rendersi ridicola, ad agghindarsi così. La mia è una narrazione critica, entro nel racconto e commento: è un’autolettura critica. La disperazione di Antonella è tale da spingerla a rileggere il suo passato in maniera drastica: le perversioni del figlio diventano una paradossale forma di riguardo verso di lei. Antonella piangeva per il figlio, ora ci ride: è questo viene ribadito nella prima parte dell’episodio. La disperazione la spinge a diventare civettuola, per sondare la propria sensualità. La disperazione, ma questa è solo un’altra mia lettura critica, la spinge a diventare cretina.
06/02/2022 at 11:16
No, il cellulare fa i capricci. Io intendo proprio autovettura, non so perché abbia ripostato e corretto. Nel senso di macchina che fa un suo percorso preciso nell’autostrada della narrazione. Diamine, la normalizzazione informatica non ci voleva proprio.
06/02/2022 at 11:37
????
06/02/2022 at 09:29
Ho votato la seconda opzione ma credo che la storia non cambi affatto con un seguito conforme alle altre due proposte. Il racconto pare andare verso un qualcosa di morboso, più che erotico. Vedremo…
06/02/2022 at 09:50
Ti sorprenderà, grazie per aver letto tutti gli episodi
04/02/2022 at 12:56
Purtroppo ho notato anch’io delle incongruenze con il capitolo precedente, in particolare sull’aspetto di Gina (nel 2 si dice che non è bella né brutta, nel 3 che è bruttissima). Inoltre il 2 finisce con la conversazione tra Antonella e Gina, però il 3 inizia con Antonella che va da Gina (e non ho capito se è sempre la stessa conversazione o se sono due occasioni separate). Infine, come ti ha fatto notare anche G.G. Pintore, non è stato rispettato il voto dei lettori, visto che doveva essere in questo capitolo che Antonella parla con il figlio (o che perlomeno inizia a farlo).
Tuttavia ho trovato coinvolgente la conversazione tra le due amiche, che si mantiene sui livelli dei capitoli precedenti, e mi continuano a piacere molto le tematiche affrontate, scottanti e molto realistiche al tempo stesso, e ho trovato realistici e interessanti anche i dettagli sulla contemporaneità.
Voto per il vestito sexy, magari servirà per spingere il figlio alla conversazione. A presto!
06/02/2022 at 09:51
Spero ti possa piacere il quarto episodio, tu stai facendo un ottimo lavoro.
04/02/2022 at 12:36
Ciao Pateippo,
ho recuperato velocemente anche i primi due capitoli per poter partecipare a questo voto.
La leggerezza con cui descrivi Antonella e il suo corpo è accattivante, mai eccessivo o volgare…anzi elegante.
Molto bella anche la sua relazione con l’amica Gina, ben tratteggiata…un confronto tra due persone molto diverse…ma sole, che non scade nella banale malinconia e crea un confronto interessante.
Ma la parte centrale è sicuramente il dubbio di Antonella e del suo rapporto con il figlio…argomento molto scabroso che hai gestito con incredibile (e ripeto il termine) eleganza.
Ho votato per gli abiti normali e la minigonna di jeans…basteranno alla bella Antonella per saggiare la situazione.
Al prossimo,
ePP
04/02/2022 at 12:53
Grazie, sei molto gentile.
04/02/2022 at 12:15
Le sviste sono imperdonabili, la storia – giuro! – la scrivo con voi, ed è proprio per questo che ho scritto il terzo episodio. Mi avete chiesto lumi su Marco e io su questo ho fatto la terza puntata. L’affaire Marco lo avrei accennato nelle prossime puntate, se non ci fossero state le vostre attente sollecitazioni. Ho chiesto di modificare l’episodio togliendo le sviste all’amministrazione del sito, ma non mi hanno ancora risposto. Sicuramente sono impegnati, e non sono riusciti a raccogliere la mia richiesta. Grazie sempre per la tua attenzione.
04/02/2022 at 12:08
Capitolo 3)
Ehi, a questo giro mi pare che il voto dei lettori non sia servito a modificare il corso della narrazione, o sbaglio? Magari hanno votato tutti a storia già scritta?
La nostra scelta verrà accolta in seguito, questo è chiaro, però si corre il rischio di credere che tutto sia già stato ponderato e scritto, e l’influenza del nostro voto possa essere solo una preferenza.
Ho notato qualche imprecisione, ma è sicuramente data da alcune sviste.
Ho trovato alcune parti deliziosamente divertenti, specie sull’aspetto di Gina!
Aspettiamo di scoprire cosa accadrà in seguito 😉
Trovi la lettura del capitolo sempre su youtube:
https://youtu.be/zWeRmj0JJWM
Alla prossima!
04/02/2022 at 12:21
Carissimo, ti avevo risposto con l’altro account Mastergrange di The Incipit, che pensavo di aver perso per sempre. La vecchia storia che avevo scritto con quell’account non voglio continuarla. Mi fa schifo e spero di eliminarla. Le sviste sono imperdonabili, la storia – giuro! – la scrivo con voi, ed è proprio per questo che ho scritto il terzo episodio. Mi avete chiesto lumi su Marco e io su questo ho fatto la terza puntata. L’affaire Marco lo avrei accennato nelle prossime puntate, se non ci fossero state le vostre attente sollecitazioni. Ho chiesto di modificare l’episodio togliendo le sviste all’amministrazione del sito, ma non mi hanno ancora risposto. Sicuramente sono impegnati, e non sono riusciti a raccogliere la mia richiesta. Grazie sempre per la tua attenzione. E non tenere conto dell’orrenda storia scritta con Mastergrange.
03/02/2022 at 12:04
Ho votato per la minigonna. Una via di mezzo che le consente di tirarsi indietro. Se vuol sapere quanto ancora è attraente, non lo saprà da suo figlio. Io proverei con il vecchio Marco, lì magari l’abito sexy potrebbe aiutare.
Bravo, aspetto il prossimo capitolo.
03/02/2022 at 08:17
Ciao Pateippo!
Indosserà un abito normale, sexy non lo vedo opportuno. “Gina è brutta, talmente brutta, da non volervela descrivere” bravo! Lo scrittore si ribella al brutto imperante, approfitta della pandemia, cara Gina, per coprirti il volto e lasciare il dubbio a chi ti guarda ??! Scherzi a parte mi è piaciuta molto. Bell’episodio, leggo che Fenderman ci si rivede in qualche modo, e sono d’accordo, e per i miei parametri non è poco davvero. Le paure di Antonella sono le nostre, il racconto cresce di interesse. Complimenti!
Al prossimo dunque, ciao!
02/02/2022 at 18:53
La faccenda si scalda…voto il vestito sexy
02/02/2022 at 14:11
Molto intrigante, sono davvero curiosa di leggere il seguito.
02/02/2022 at 18:40
Ti ringrazio.
02/02/2022 at 13:09
Ah, siccome la donna è fuori… Credo che indosserà un vestito sexi. ciao
02/02/2022 at 13:13
Voto che indosserà il vestito…
02/02/2022 at 13:07
Ciao pateippo, ti dico subito che mi piace la tua prosa spiccia, metropolitana, che spesso cerco di masticare anche io…
Mi pare che le due donne per essere due che si vedono poco siano tanto in intimità… Difficile credere che si possa usare tanta franchezza parlando di certe cose.
Ti segnalo: “Ma io non voglio fare nulla di (mare)
E ti consiglierei di controllare bene la punteggiatura, cose da poco ma a volte in dialoghi così serrati una virgola può dire più di dieci parole. Bravissimo, ciao?
02/02/2022 at 13:11
Carissimo, grazie per questa recensione articolata, finalmente critica e segnalerò agli amministratori, questo orrore di battitura, e mi scuso per questo. Per la punteggiatura, colpa mia, mi ha fregato il buon Gadda. Trascuri il potere di whatsapp, di ore al telefono, per non capire come sia cambiata – ahinoi! – la concezione dell’intimità. Grazie ancora, terrò da conto i tuoi preziosi suggerimenti.
30/01/2022 at 09:43
Parlerà con il figlio
27/01/2022 at 06:13
Episodio 2)
Bel quesito. Pare proprio una di quelle “domande” che si cerca di evitare a tutti i costi, perché crea imbarazzo e perplessità.
Ovviamente voto per la scelta più difficile: il confronto!
Trovi la lettura del secondo episodio sempre su Youtube:
https://youtu.be/hT-MIY21SJo
TI ringrazio per i complimenti, e credo che la storia sia davvero ben raccontata 🙂
Alla prossima!
25/01/2022 at 09:43
Urge conoscere la pronuncia corretta del Nick, prima che si trasformi in una nuova Talee di Fenderman. La sua maledizione ormai può cadere su qualsiasi cosa! 😀
Sei riuscito a colpirmi con questa storia, quindi voglio sapere dove andrà. Hai già pubblicato il secondo capitolo, e cercherò di recuperarlo il prima possibile.
Intanto, ti lascio la lettura del capitolo, avvenuta su Youtube:
https://youtu.be/AU-_smUq_fE
Alla prossima!
25/01/2022 at 16:35
Ti ringrazio davvero tanto, sei un ottimo lettore e hai dato lustro al mio trascurabile racconto. Spero di riuscire a meritare la tua stima.
24/01/2022 at 11:03
Racconto molto coinvolgente e scorrevole. Interessante l’uso di questo narratore molto invadente (forse anche troppo) che tuttavia riesce a non essere fastidioso e a donare un tocco di leggerezza in questa storia che parte da una profonda tristezza, quasi una depressione oserei dire.
Mi è piaciuto molto l’incidente del nudo nel primo capitolo e anche l’insinuazione della protagonista nel secondo, che ha intuito che il figlio potesse essere rimasto un po’ in piedi a guardarla. Interessante, inoltre, anche il dettaglio del nome, che però in questo secondo capitolo ha richiesto un po’ troppe spiegazioni. Spero che le spiegazioni sul nome Marco siano un po’ più snelle.
Voto per parlarne con il figlio: Antonella non smette di pensarci e per questo mi sembra l’opzione più credibile. A presto!
24/01/2022 at 14:45
Carissimo, ti ringrazio per questo così lusinghiero e articolato. Spero di continuare ad accendere la tua curiosità con questa storia.
22/01/2022 at 22:51
Ciao Pateippo!
Uhmm… Marco ha rubato la scena in questo episodio, con la sua non presenza. Vedremo chi sarà mai questo Marco. Un bel primo episodio, scritto bene con una efficace descrizione di Antonella, soprattutto dal punto di vista fisico. Qui hai approfondito le riflessioni sull’incidente, diciamo così. Curiosità per come andrai ad incontrare il genere che hai scelto. Bravo, aspetto il seguito votando per un incontro diretto con Paolo. Che poi è Carlo.
Ciao alla prossima!
22/01/2022 at 23:58
Spero di continuare ad accendere la tua curiosità, grazie
22/01/2022 at 11:29
Situazione spinosissima.
Non so proprio come affronterà la questione col figlio. Io lascerei perdere.
Mi è piaciuto, comunque, il modo con cui hai portato avanti le descrizioni dei personaggi.
La lettura mi è parsa scorrevole, spero che si chiarisca chi è questo Marco Scrutatore.
Alla prossima, ciao Pateippo.
22/01/2022 at 13:28
Ti ringrazio per l’attestato di stima.
21/01/2022 at 17:39
Ok, è stato chiarito il “pasticcio” Carlo/Paolo, anche se penso che non si sarebbe dovuto aspettare il secondo capitolo. Ma, mi chiedo, e Marco? (“Marco aveva già poggiato la borsa ecc…”). Questo terzo nome, da dove salta fuori?
Poi, a parte qualche piccolezza forse dovuta a un cambio d’idea in corsa, non mi convince il verbo “scrutare” utilizzato per le tasche (“di solito scruta le tasche della giacca…”). Meglio il classico “frugare” o magari “rovistare”.
Penso che sceglierò “farà di testa sua” (sperando che, almeno lei, sappia come si chiama ‘sto benedetto figlio…).
21/01/2022 at 17:45
Carissimo, ti ringrazio per il simpatico e vulcanico commento. Ebbene sarà svelato anche il segreto del nome Marco, che dirà molto di Antonella, del suo carattere e del suo triste momento.
21/01/2022 at 17:25
Letto il secondo e votato anch’io la prima opzione. essendo inesperto nel genere eros non vedo possibili sviluppi in quel senso, quindi sono ancor più curioso. ciaociao
21/01/2022 at 16:43
Primo episodio: posso già dire che la storia la seguirò, e non per la trama, che non so bene dove possa parare, ma perché è ben scritta e da anni, anzi decenni, la narrazione sciolta, precisa, scorrevole e chiara è la base sine qua non per le mie letture. ciao e buon proseguimento.
Sul seguito non ho idee ben precise, io farei introdurre un altro personaggio…però il genere eros come scrittore non è il mio pane quotidiano. Ciaociao
21/01/2022 at 17:08
Grazie, per il bel pensiero.
21/01/2022 at 15:46
Ciao pateippo,
“Vivrà l’ombra del silenzio….”
“Una vita in affitto…”
E poi tutta la prima parte del primo capitolo io lì vedo del talento, cavolo, e vedo una situazione ansiogena, di un realismo cupo, quello di solito riservato a persone tristi nelle periferie tristi, sole, senza sogni. Insomma, ne hai da dire!, devi solo non buttare troppe cose là, gestire gli spazi e costruire con calma una storia importante.
Non ho capito chi sia quello che dice di vivere un momento felice, prima o poi lo dirai immagino.
Il tuo commento al Talee mi ha fatto scoprire la tua storia, come vedi leggere e commentare è sempre utile!
Ti seguo, ciao?
21/01/2022 at 16:18
Ti ringrazio, per il generoso commento. I commenti alla narrazione sono le digressioni dell’autore che racconta e commenta la storia.
21/01/2022 at 14:15
c’è un errore ortografico nel secondo episodio. A fine puntata appare “scrivere le tue storie”, segno di uno sbagliato copia/incolla. Mi scuso con il lettore per questo e chiedo che venga tolto dai proprietari del sito.