Anche la Luna può baciare il Sole

L’uomo che parlava al Sole

Questa storia non si svolge in un Castello. Non c’è un principe, non c’è una principessa. Non c’è una strega malvagio e neanche un bosco selvaggio. C’è solo un deserto!

Avete presente il deserto ? Il Deserto è una distesa infinita di sabbia che sembra non finire mai. E’ pari forse al suo silenzio che ogni tanto un alito di vento spezza. Soffia su di lui per tenere compagnia, anche se prontamente la rifiuta.

Perché la rifiuta ?

Nella sua forma umana e nel suo creato, Deserto rifiutava l’influsso di ogni cosa materiale da lui fatta. 

Era come se fosse una cosa che non lo riguardava. La sua funzione dai magici Elim era semplice: creare quanto fosse possibile dal nulla. Ma a parte che creare qualcosa dal nulla è davvero difficile, per lui non c’era alcun godimento dal plasmare altra sabbia ed altro vento di tanto in tanto.

L’unica cosa che apprezzava era il fatto di disporre del potere del tempo per quanto ogni giorno, nel suo territorio, sembrava uguale all’altro. Ogni giorno il Sole si alzava dall’orizzonte fino a giungere allo Zenit e riscendere tramontando e tingendo il cielo con colori dapprima dorati e poi purpurei e rossastri. In quegli attimi, poco dopo essersi alzato e poco dopo essere sceso, il cielo assumeva lo stesso colore di quella distesa di sabbia.

Sì, il deserto poteva comandare il tempo.

Era un magico potere che spettava solo a lui. Forse gli Elim glielo aveva assegnato concordi sul fatto che mai si sarebbe sognato di cambiarlo.

Irremovibile, con così tanti giorni di decisione (un giorno ogni 10 anni decide di far piovere), il deserto era lì, in un silenzio meditativo e con una forma umana! Portava una veste color beije adornata da qualche gioiello dorato ma che assumeva un colore argenteo con la luna.

La luna, già. Ancora qualche ora e ci avrebbe parlato se non avesse deciso lei di fare discussione. Questo perché gli Elim avevano disposto che gli astri vicini al Pianeta Gaia fossero dello stessa materia vitale di quella cosa che progettavano da tempo di creare: la specie.

– Te l’ho fatta un’altra volta, Deserto! – sentì il Sole ridacchiare mentre stava scendendo lento e tingendosi di rosso

– Farabutto! Sei già sceso! – rispose osservando il disco solare continuare a scendere. Non riusciva a capacitarsi. Per un effetto ottico chiamato rifrazione il Sole sorgeva sempre dopo che appariva in cielo e tramontava sempre prima di farsi vedere sceso. Ogni giorno Deserto doveva indovinare il momento esatto in cui realmente stava salendo e scendendo, ed ogni giorno da migliaia di anni (forse milioni ?) Non aveva ancora capito quale fosse questo momento esatto

– Ossì mio caro! Ed hai perso anche questa volta! –

– Domani io ti indovinerò all’alba Sole! –

– Non essere così presuntuoso! – rispose un’altra voce femminile! Si voltò Deserto a vederla nella sua magnificenza! La luna appariva con eleganza

– Ricordati che sono migliaia di anni che ti sei formato e migliaia di anni non hai saputo rispondere al quesito! L’uomo saprà …

– L’uomo saprà invece il momento adatto a questo fenomeno di coincidenze! Lo so, e sono migliaia di anni che me lo ripetete! –

– Piuttosto, come sta il Progetto ? –

Domandò mentre si tingeva più scarlatto il Sole

– Vago! Non so ancora come formarlo questo … Uomo! Ci sto anche lì da tempo immemore: migliaia, decine di migliaia ? Forse anche milioni di anni! So solo che deve avere lo stesso colore della terra che calpesterà –

– In pratica dovrà essere umile! Beh dai, non è poco! È già una buona qualità –

– Già! Ma solo se non resterà tutta la sua vita a fissarla questa terra. Altrimenti l’umiltà diverrà amarezza e da amarezza ad apatia. Non combinerà un bel niente di utile se non ci sarete voi! –

Il Sole ora mutò aspetto diventando carminio! Sorrise al Deserto con fare consolatorio

– Rilassati! Vedrai che se vedrà di tanto in tanto noi, non gli passerà neanche per un millisecondo l’idea di essere così piccolo! –

– Ecco, così gli leverai pure quella qualità! Non si possono costruire le cose grandi se non si impara ad essere piccoli e dovresti saperlo meglio tu Sole! –

– Rilassati! Anche se sei 400 volte più piccola di me, non mi scordo io della tua importanza – ed il Sole si fece rosso per il complimento detto! La luna rispose audace

– Adulatore! –

– Beh, sei grande anche tu! In confronto a loro! –

– Loro chi ? –

– Ci vediamo gente! Vado ad illuminare altre zone del pianeta … più vive di questo … deserto! A-a-ah! – ridacchiò scendendo

Nel frattempo Deserto osservò la verità di quanto aveva detto. Per quanto molto più grandi e talune più grandi del Sole, le stelle apparivano piccole in confronto alla Luna. Sembrava quasi che in quello spazio e quel cielo, porgessero omaggio alla splendida dama che allietava i sonni e li rendeva tranquilli, sereni, felici.

La venuta della notte dove si svolgerà ?

  • Cambiamo scena! Ai poli che cosa sta accadendo ? Una mano sembra uscire da una calotta polare, sottile, curata e più minuta! Una donna ? (67%)
    67
  • Sempre con Deserto, apparentemente tranquillo dall'ottimismo degli Astri maggiori! Ma la paura si fa viva con il gelo del deserto (0%)
    0
  • Dall'altra parte del deserto inteso come luogo! Chi sono quegli esseri dall'altra volta con un'ascia e un giavellotto chiodato ? (33%)
    33
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55 Commenti

  • Cavolo! Questa volta hai messo le carte in tavola così bene che vorrei vederle tutte e tre! Voto Frida, ma praticamente a caso!

    Palù è un amore 😀

    Lo Schifo ed il Pitbull fanno accaponare la pelle.

    Ti segnalo infine alcune ripetizioni:
    “Si fermòad un determinato posto determinato” (notare il doppio determinato)
    “Palù poggiò sul ghiaccio, facendo cadere delicatamente Frida sulla lastra di ghiaccio.” (notare il doppio ghiaccio e la costruzione della frase non proprio chiara).

    Ciao 🙂

  • Capitolo 4)

    Ci racconti qualcosa in più dei personaggi, e questa scena finale aveva una certa carica “eros” secondo me. Ci sono immagini non mostrate e pensieri non esternati, o forse è stata solo la mia impressione?

    Punto sulla lingua biforcuta!
    Anche io, devo dirti, ho pensato a Vespa, ma il mio tentativo – non riuscito – era quello di riprodurre il “sssssire” del serpente di Robin Hood 😀

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/VouMMqkNUCU

    Alla prossima!

  • Ciao Carlo!
    Il racconto, e forse anche la tua scrittura, da spazio alle sensazioni e favorisce l’immaginazione, almeno questo è quanto capita a me: alcune descrizioni sono davvero forti, con accostamenti audaci, come la sabbia che prosegue e si allontana dal mare. Bello! Gelo, siderale: predomina il freddo, con la notte del deserto che ritorna dopo il sogno, parentesi dominata dal caldo del rosso: bravo a segnare cromaticamente lo stacco.
    Il dio fa l’ironico, mi sa che se la sta broccolando ?. Io li lascio fare e tornerei dalla giovane Frida, quando ancora non cantava negli Abba ?.
    Attenzione a quando dici “delle lenti purpuree dalle quali non poteva uscirne”, l’ultima enne non va, in quanto il pronome relativo già richiama le lenti. Avresti risparmiato ben un carattere!
    Ultima cosa: nel momento solenne, quel “Sssaaalve!” mi ha ricordato l’imitazione di Bruno Vespa a “Striscia la notizia”… ma questo è un problema mio ?.
    Ciao stammi bene!

    • Quanto alla grammatica, hai ragione. E chiedo scusa 😉 non sia mai che una enne maledetta mi rubi altri caratteri oltre che a rovinarmi il racconto 😀 bravo per avermelo fatto notare.

      Quanto alla zzzalve io in realtà ultimamente ho rivisto Robin Hood con il Sir Bissss

      Ed ora Zzzalve alla Vespone 😀

      Se si stanno broccolando? Che cosa è la scoperta se non un amore per la sapienza infinito ? E viceversa ?

      Niente sfumature particolarmente erotiche. Sarebbe altro genere e non voglio 😉

      Zzzzalveeee

  • Il mostro sarebbe stato interessante ma abbiamo lasciato per troppo tempo indietro Frida e vorrei capirne qualcosa di più 🙂 E poi l’albero in mezzo al ghiaccio vince 🙂

    Ho poco da dirti su questo capitolo, se non farti i complimenti per come è scritto 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Carlo,
    per la votazione , la tua frase “Alla ricerca di lui per metterlo in guardia dall’altro!” ha nettamente catturato la mia attenzione…e quindi la scelta è stata facile.
    Come già detto dall’amico Minollo, la descrizione della Tempesta e dialogo con la Luna sono du ebei pezzi che fanno apprezzare ancora di più questo capitolo ben costruito.
    Al prossimo,
    ePP

  • Ciao Carlo!
    Alla ricerca di lui per metterlo in guardia dall’altro: la Specie Pianificata è in pericolo? Io partirei da questa frase.
    Molto vivide e drammatiche le immagini della tempesta; “avrebbero generato come dei balli al cuore e allo stomaco” è però la mia frase preferita, opportunamente messa in corsivo. Anche il dialogo tra i due amici Luna e Deserto è simpatico. Bell’episodio, bravo!
    Buona domenica!

  • Questa volta non sapevo proprio cosa votare perché mi piacevano tutti e tre, quindi ho lasciato scegliere al caso: Arriva dove sabbia e mare si incontrano!

    È assolutamente interessante! Non ho il quadro della situazione generale e quindi alcune cose sono ai miei occhi misteriose, ma siamo al capitolo 3: ciò ancora tutto il tempo di seminare le molliche di pane per avere alla fine il quadro finale. Invidio un po’ la tua capacità di scrivere: sembra di essere lì presenti!

    Ciao 🙂

    • Acchiarola!

      Ora mi serve in realtà proprio una scelta sensata da parte di te lettore.

      Sto sfruttando appieno il potere di incipit, formulando opzioni che siano molto stimolanti. Devo ammettere che sto allenando parecchio la fantasia per le vostre scelte. Mi sarebbe piaciuto però di più un incontro con Frida orl la descrizione di qualche nuovo essere non propriamente buono.

      Ho già una trama in realtà che devo capire come formulare. Quindi ti ringrazio per l’allenamento che mi stai dando come fanno gli altri lettori ma sarebbe più semplice se faceste le scelte “a me giuste” ?

      Quanto ai complimenti ti ringrazio proprio dal profondo perché non avevo grandi grammatica e ortografia 😉

      • Le “scelte giuste” sono quelle che ogni autore si aspetta e che ogni lettore stravolge: è il bello del gioco 🙂

        La parte più interessante è che si intravede un quadro in tutta la storia e quindi la curiosità è tanta, man mano che se ne svela un pezzettino. Continua così ^_^

        Ciao 🙂

  • Bel leggere, sia per la trama, originale assai, che la fluidità della narrazione, oltretutto molto precisa anche nella punteggiatura, il che è sempre un buon segno. davvero interessante umanizzare Deserto, Sole e Luna…ora leggo il secondo capitrolo e voto la continuazione. ciao.

  • Ciao Carlo,
    ho trovato il tuo racconto seguendo i commenti di altri amici conosciuti su TheIncipit.
    Trovo la storia molto originale, soprattutto il modo di descrivere queste “entità”. dal primo al secondo capitolo, il cambio di ambientazione è molto suggestivo.
    Su questo posso votare e opto ritornare da Deserto, vorrei capire cosa lo rende cosi spaventato e e inquieto.
    Al prossimo,
    ePP

  • Ci ritroviamo così a cambiare paesaggio, e scoprire qualcosa in più su personaggi, entità e anche animali. Ma vogliamo sapere di più!
    Spero quest’avventura a puntate possa aiutarti a riprendere a condividere la tua voglia di esprimere storie: tenerle segrete è un delitto!
    Chi avverte dentro di sé il bisogno di esprimere qualcosa, in qualsiasi forma d’arte sia, dovrebbe farlo, sempre. Il mondo ha bisogno di ascoltare certe voci! 😉

    Trovi la lettura del secondo capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/-4hcVcindBw

    Alla prossima!

  • Ciao Carlo!
    Un dialogo pieno di allusioni, tra Frida e Wind, che presto dovrà fare qualcosa. Molto bella la frase di apertura, in certi momenti riecheggiano dalla tue parole immagini primordiali, che hanno indiscutibile fascino. Non ho capito solo: “A dispetto del suo regno di competenze”, non riesco a saldarlo a quanto la segue. Forse ricorre troppo il “finto“, ma è poca cosa; seguo la storia e voto per “dannazione…”.
    Buona domenica!

        • Ah mi fa piacere, molto!

          Perdona le sviste grammaticali. Le ripetizioni soprattutto. Anche stavolta ho sbordato.

          In realtà il limite è utile perché nella stesura del secondo capitolo c’era qualcosa che non andava leggermente. Pazienza andrà meglio il terzo.

          Che abbia troppi pochi elementi è normale ma pian piano svelerò tutto non preoccuparti. Se c’è qualcosa che vuoi sapere, sarò ben lieto di risponderti nei limiti del concesso. Questo significa che no, non spoilerò, ma sì qualcosuccia posso anche dirla ad un neo lettore affezionato.

          Ho letto il tuo, si legge bene devo dire 😉 e sì che i draghi non mi garbano così tanto, non mi dicono chissà che.

          Saluti e buon weekend

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