Anche la Luna può baciare il Sole

H come Highel, S come Sfratto

Laddove il gelo imperava a comandar altro freddo, laddove Gaia riceva pochi raggi dal Sole luminoso, il vento faceva padrone a tal luogo.

Questa volta però era gelido e tagliente. Avrebbe ammutolito tutti, tranne forse gli Elim anche se nessuna delle neodivinità ne aveva mai visto fisicamente uno.

A loro si poteva solo parlare ed obbedire a loro comandi!

Si disse che un tempo, su Gaia, Nature, prima del cambio del suo nome per ignote ragioni, avesse avuto l’onore di vedere un Elim!

Con in mente quel pensiero avvenuto da tempi immemori, Wind, generato appunto da Deserto in altri luoghi grazie alla forte escursione termica del luogo, attraversò Gaia nelle lande gelide dei poli.

Qui il pianeta era tutt’altro che senza vita: gli orsi, i pinguini e tutte quegli animali erano stabili nel luogo e sembravano divertirsi in quel gelo.

Osservò gli animali sorridendo, ma la sua meta era diretta verso un’altra divinità che li avrebbe amati ancora di più.

Wind quindi si fermò in un luogo fatto di blocchi di raggio. Aveva tutta l’aria di un rifugio.

Quel posto, lei lo chiamava Highel, anche se la pronuncia sembrava più quella di Igloo.

La mano uscente dall’incavo dell’Igloo era stesa, immobile, forse esanime dal gelo della notte scorsa ?

Ma non poteva essere in quanto divinità e dato quanto lei amasse il freddo e la vita, Wind dubitava che un giorno lei si sarebbe tramutata nella sua forma rappresentante come facevano ad un certo punto dell’esistenza le divinità.

Wind interruppe allora il flusso di vento, lasciando spazio al silenzio. 

Questo incoraggiò varie famiglie di orsi polari ad avvicinarsi all’Igloo.

Tra queste, un piccolo si staccò un attimo dalla sua famiglia, andando in un posto a lui ben conosciuto.

Entrò nell’incavo vuoto dell’Igloo.

Annusò la mano e il viso della divinità con far finto diffidente.

Poi mollò una bella sbavata alla sua faccia che interruppe il finto sonno in cui sembrava sprofondata.

Una tenera risata infantile uscì fuori nell’ambiente.

– Palù! Ma insomma … – rispose fintamente indispettita. Era ben difficile tenere a bada le sue moine!

-Finalmente ti sei svegliata per un altro giorno, Frida! – rispose Wind affabile!

Coprendosi il petto uscì la sua testa dall’incavo dove era entrato Palù. Non era impressionato del fatto di vederla completamente nuda, quanto dal fatto che non sentiva il minimo freddo essendo chiamata ad amministrare il pianeta da esso.

Ma Wind trovò ogni volta meravigliosa la splendida bicromia agli occhi che portava dalla nascita: l’occhio sinistro era azzurro come il cielo di quei posti mentre quello destro lanciava uno splendido smeraldo verde dal valore doppiamente inestimabile.

Quell’occhio era l’eredità di Nature, lasciata a poche figlie sparse lungo Gaia!

– Ciao Wind –

– Anche questa notte hai rinunciato alle tue vesti per dormire. Mia cara giovane, se io non fossi ormai di una certa età, ho paura che mi lascerei andare alle tentazioni che sfacciatamente tendi me!

– Oh piantala! Non fare il finto casto! Se tu fossi di una certa età, a quest’ora ricominceresti la tua carriera da Latin Lover, anzi da Divin Lover. –

– Non posso darti torto – rispose alzando le mani in senso di colpevolezza

– I tempi comunque son cambiati –

– Già – rispose mentre si vestiva di uno splendido abito tempestato di diamanti.

– Posso offrirti qualcosa ? Un tè caldo ? Una tisana al mirtillo ?-

Lo trovava sempre singolare. A dispetto del suo regno di competenze, Frida era nota per la sua conoscenza di erbe mediche e relativi infusi

– Ti ringrazio ma son venuto per darti nuove. Cattive nuove! Il tuo tempo è scaduto! –

– Siii, dai. Passa la tua mano e fammi mortale o sommo. – scherzò lei

– Non scherzare cara! Lo sai che questo potere lo hanno solo gli Elim. Ed anche se fosse, mi spaventerebbe l’idea di renderti come la Specie pianificata.

Gli Elim richiedono il tuo segno in essa, ci tengono! –

– Ma se mi hanno dato già tutto pronto! –

– Non basta! Lo sapevi anche! Sono migliaia di anni che ancora aspettano una tua mossa! Che vuoi fare ? –

– Non ho proprio idea di quello che mi viene richiesto. E insomma, io sono una divinità del pianeta! Non possono eliminarmi visto che non è mia responsabilità! E non possono obbligarmi a fare qualcosa contro la mia volontà! –

-Sul primo punto non si discute ma sul secondo, temo che tra poco sarai costretta –

– Che cosa intendi scusa ? –

–  Ambasciator non porta pena –

Wind non fu preciso alla risposta. La realtà successiva sarebbe stata sufficiente a mostrare le conseguenze della sua abnegazione. Lanciò uno schiocco di dita nell’aria che si tramutò in un eco sempre più silenzioso. Dopodiché la terra cominciò a tremare. Frida cadde quasi per terra.

– Non preoccuparti Frida! Non ti succederà niente! – rispose silente

– Quanto al tuo rifugio, beh là, non posso farci davvero nulla! – e subito dopo quello che sembrò un terremoto, una crepa passò sopra il rifugio di Frida. Lentamente e con il suono che fanno i laghi di ghiaccio rompersi, Frida osservò l’Igloo rompersi e sciogliersi nel mare che lo circondava.

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