Anche la Luna può baciare il Sole

Dove eravamo rimasti?

Emanando dal suo sguardo un mixture di malizia e lussuria. venne naturale alla Scoperta ricambiare quel sorriso perfetto Mano nella mano, lasciamo che la Sapienza e la Scoperta si scoprano nello spirito e nella carne! (33%)

I genitori non abbandonano i propri figli

Forse per reggersi o forse per nascondere le lacrime per la sua casa distrutta, Frida si avvolse ad occhi chiusi nel manto bianco di Palu.

Come i ghiacci dei suoi posti, era candido e immacolato, forse leggermente tendente al rosa.

C’era qualcosa che ricordava la specie e infatti anche per questo Frida era sicura che in lui c’era un anima. Un anima che, come le nevi e le acque di quei posti, doveva essere pura di cuore e gentile. 

Non meno sviluppato nel cervello e nell’intelligenza, l’orso la portava in una direzione che conosceva già.

Si fermòad un determinato posto determinato. La notte ventosa mostrava l’ultimo spicchio di luna sul paesaggio di un particolare punto. Era desolato e spoglio nel’arco di una ventina di metri. Sembrava che anche le varie conifere rifiutavano di poggiare radici all’interno dell’area.

Lentamente e con la delicatezza che solo un essere umano sembrava avere, Palù poggiò sul ghiaccio, facendo cadere delicatamente Frida sulla lastra di ghiaccio.

Il vento continuava a soffiare forte trasportando fiocchi di neve e aria gelida.

La temperatura della notte era molto fredda anche per l’orso, nonostante la pelliccia isolante.

Fece riposare Frida per qualche minuto. Accorgendosi che la sua cara rifiutava di alzarsi, posò il muso contro il suo facendo uscire una sorta di latrato. Serviva per condividere il dispiacere di quanto era accaduto alla sua casa ma anche per rammentare a Frida il suo dovere.

– Grazie Palu – rispose soffocata e commossa dalla sua amicizia. Si degnò di aprire gli occhi ancora umidi e che faceva diventare le sue lacrime cristalli di ghiaccio.

Quindi si alzò coprendosi le braccia. Per lei era solo un freddo pungente ma sapeva che Palù si era molto sacrificato per portarla lì.

– Non preoccuparti piccoletto! Ti prometto presto un po’ di calore! – 

Notò lo spazio di fronte e sopra di sé. Sotto quelle stelle tanto incandescenti quanto lontano, come una lapide poggiava un tronco secco. Forse aveva provato a suo tempo a stagliarsi nell’area proibita e a regalarsi la vita, ma il gelo aveva impedito ad esso di progredire.

Ma Frida sapeva quanto fosse viva realmente quella pianta e per provarlo cominciò a pronunciare un nome

– Madre! – chiamò la prima volta. Il vento continuò a soffiare come a voler coprire il suo nome.

– Madre! – ripeté più forte. Ma ciò che ne raccolse era altro vento

– Mamma! – gridò questa volta. Continuò a chiamare, a gridare. Non c’era segno di quello che doveva accadere a quelle chiamate!

Che l’avesse ignorata pure lei ?

Si inginocchiò battendo forte i pugni sul ghiaccio. Solo dopo si accorse per il dolore, di quanto duro fosse la lastra a quella temperatura.

Rassegnata, si immerse in altre lacrime aggiuntive al dolore iniziale.

Un ululato interruppe il suo pianto.

Palù alzando il muso aveva forse chiamato chi chiamava Frida poco prima.

Dalla parte superiore di quel tronco, fuoriuscì una luce candida e bianca irradiandosi nell’area circostante del buio. Sentì l’aria scaldarsi e l’albero centrale lanciò dei bellissimi fiori bianchi e viola prima di inverdirsi. Quel tronco era una particolare magnolia cinese. Ancora non credeva a quello spettacolo, ma così come non esiste angolo ove Nature non sia presente, così come non esiste posto dove i genitori abbandonano i propri figli.

**

– E’ lì! – pronunciò la voce grauca indicando Deserto.

La notte era già scesa da parecchie ore ma c’era un nero di pelle su nero di cuore ancora più oscuri che dilagavano.

L’essere che aveva proferito poco prima aveva la faccia rugosa e severa. Uno poteva dire che era simile, ma in realtà era esattamente come quella di un Pitbull, pronto all’attacco e a uccidere.

Ma non era a lui che spettava l’ora dell’imboscata bensì al suo padrone che si alzò lentamente poco distante.

Aveva una pelle squamosa e una lingua biforcuta. Ma erano soprattutto gli occhi rossi iniettati di sangue a spaventare. Forse attentamente, nel profondo si sarebbe intravisto qualcosa di umano, ma il contorno stanco e venoso, lasciavano il dolore e la paura esprimersi profondi in chi li osservava.

– Bene! – pronunciò quasi silente l’essere, allungando sulle vocali

– Così finalmente siete ad un passo dalla vostra rivincita, mio signore!- riprese il Pitbull

– È vero, mio fedele servitore, è vero! Ma sai, manca ancora un po’ al momento propizio. E poi devo ammettere che è troppo divertente torturarlo – pronunciò solenne in una sorta di risata malefica.

Era il suo influsso e la sua presenza a tormentare da diverse notti Deserto. La sua testa scoppiava e non si dava pace tanto di notte quanto di giorno. La Luna aveva ragione.

– La sua mente già vacilla ed è sempre più stanca via via che si avvicina il momento scritto. Mancano ancora poche ore durante le quali però, voglio che il mio divertimento e la sua paura siano massimi- emanò viscido

– Come volete mio signore! E quindi avrete ciò che vorrete per porre ordine in questo mondo! –

– Il cuore del Tempo! – sibilò palpitante di piacere

– Sarà presto mio! – emise come una condanna 

A questo punto ?

  • Proseguiamo con questo essere schifoso. Chi è più esattamente e perché vuole il Cuore del Tempo ? (33%)
    33
  • Proseguiamo con Deserto. Come prosegue l'uomo ? E che cos'è l'Amblicum accanto alla sua massa di terra da cui si genera ? (33%)
    33
  • Proseguiamo con Frida. Come si rivolge sua madre ? Arriverà da Deserto ? E in che maniera ? Sarà sconvolta o meno ? (33%)
    33
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55 Commenti

  • Cavolo! Questa volta hai messo le carte in tavola così bene che vorrei vederle tutte e tre! Voto Frida, ma praticamente a caso!

    Palù è un amore 😀

    Lo Schifo ed il Pitbull fanno accaponare la pelle.

    Ti segnalo infine alcune ripetizioni:
    “Si fermòad un determinato posto determinato” (notare il doppio determinato)
    “Palù poggiò sul ghiaccio, facendo cadere delicatamente Frida sulla lastra di ghiaccio.” (notare il doppio ghiaccio e la costruzione della frase non proprio chiara).

    Ciao 🙂

  • Capitolo 4)

    Ci racconti qualcosa in più dei personaggi, e questa scena finale aveva una certa carica “eros” secondo me. Ci sono immagini non mostrate e pensieri non esternati, o forse è stata solo la mia impressione?

    Punto sulla lingua biforcuta!
    Anche io, devo dirti, ho pensato a Vespa, ma il mio tentativo – non riuscito – era quello di riprodurre il “sssssire” del serpente di Robin Hood 😀

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/VouMMqkNUCU

    Alla prossima!

  • Ciao Carlo!
    Il racconto, e forse anche la tua scrittura, da spazio alle sensazioni e favorisce l’immaginazione, almeno questo è quanto capita a me: alcune descrizioni sono davvero forti, con accostamenti audaci, come la sabbia che prosegue e si allontana dal mare. Bello! Gelo, siderale: predomina il freddo, con la notte del deserto che ritorna dopo il sogno, parentesi dominata dal caldo del rosso: bravo a segnare cromaticamente lo stacco.
    Il dio fa l’ironico, mi sa che se la sta broccolando ?. Io li lascio fare e tornerei dalla giovane Frida, quando ancora non cantava negli Abba ?.
    Attenzione a quando dici “delle lenti purpuree dalle quali non poteva uscirne”, l’ultima enne non va, in quanto il pronome relativo già richiama le lenti. Avresti risparmiato ben un carattere!
    Ultima cosa: nel momento solenne, quel “Sssaaalve!” mi ha ricordato l’imitazione di Bruno Vespa a “Striscia la notizia”… ma questo è un problema mio ?.
    Ciao stammi bene!

    • Quanto alla grammatica, hai ragione. E chiedo scusa 😉 non sia mai che una enne maledetta mi rubi altri caratteri oltre che a rovinarmi il racconto 😀 bravo per avermelo fatto notare.

      Quanto alla zzzalve io in realtà ultimamente ho rivisto Robin Hood con il Sir Bissss

      Ed ora Zzzalve alla Vespone 😀

      Se si stanno broccolando? Che cosa è la scoperta se non un amore per la sapienza infinito ? E viceversa ?

      Niente sfumature particolarmente erotiche. Sarebbe altro genere e non voglio 😉

      Zzzzalveeee

  • Ciao Carlo,
    per la votazione , la tua frase “Alla ricerca di lui per metterlo in guardia dall’altro!” ha nettamente catturato la mia attenzione…e quindi la scelta è stata facile.
    Come già detto dall’amico Minollo, la descrizione della Tempesta e dialogo con la Luna sono du ebei pezzi che fanno apprezzare ancora di più questo capitolo ben costruito.
    Al prossimo,
    ePP

  • Ciao Carlo!
    Alla ricerca di lui per metterlo in guardia dall’altro: la Specie Pianificata è in pericolo? Io partirei da questa frase.
    Molto vivide e drammatiche le immagini della tempesta; “avrebbero generato come dei balli al cuore e allo stomaco” è però la mia frase preferita, opportunamente messa in corsivo. Anche il dialogo tra i due amici Luna e Deserto è simpatico. Bell’episodio, bravo!
    Buona domenica!

  • Questa volta non sapevo proprio cosa votare perché mi piacevano tutti e tre, quindi ho lasciato scegliere al caso: Arriva dove sabbia e mare si incontrano!

    È assolutamente interessante! Non ho il quadro della situazione generale e quindi alcune cose sono ai miei occhi misteriose, ma siamo al capitolo 3: ciò ancora tutto il tempo di seminare le molliche di pane per avere alla fine il quadro finale. Invidio un po’ la tua capacità di scrivere: sembra di essere lì presenti!

    Ciao 🙂

    • Acchiarola!

      Ora mi serve in realtà proprio una scelta sensata da parte di te lettore.

      Sto sfruttando appieno il potere di incipit, formulando opzioni che siano molto stimolanti. Devo ammettere che sto allenando parecchio la fantasia per le vostre scelte. Mi sarebbe piaciuto però di più un incontro con Frida orl la descrizione di qualche nuovo essere non propriamente buono.

      Ho già una trama in realtà che devo capire come formulare. Quindi ti ringrazio per l’allenamento che mi stai dando come fanno gli altri lettori ma sarebbe più semplice se faceste le scelte “a me giuste” ?

      Quanto ai complimenti ti ringrazio proprio dal profondo perché non avevo grandi grammatica e ortografia 😉

      • Le “scelte giuste” sono quelle che ogni autore si aspetta e che ogni lettore stravolge: è il bello del gioco 🙂

        La parte più interessante è che si intravede un quadro in tutta la storia e quindi la curiosità è tanta, man mano che se ne svela un pezzettino. Continua così ^_^

        Ciao 🙂

  • Bel leggere, sia per la trama, originale assai, che la fluidità della narrazione, oltretutto molto precisa anche nella punteggiatura, il che è sempre un buon segno. davvero interessante umanizzare Deserto, Sole e Luna…ora leggo il secondo capitrolo e voto la continuazione. ciao.

  • Ciao Carlo,
    ho trovato il tuo racconto seguendo i commenti di altri amici conosciuti su TheIncipit.
    Trovo la storia molto originale, soprattutto il modo di descrivere queste “entità”. dal primo al secondo capitolo, il cambio di ambientazione è molto suggestivo.
    Su questo posso votare e opto ritornare da Deserto, vorrei capire cosa lo rende cosi spaventato e e inquieto.
    Al prossimo,
    ePP

  • Ci ritroviamo così a cambiare paesaggio, e scoprire qualcosa in più su personaggi, entità e anche animali. Ma vogliamo sapere di più!
    Spero quest’avventura a puntate possa aiutarti a riprendere a condividere la tua voglia di esprimere storie: tenerle segrete è un delitto!
    Chi avverte dentro di sé il bisogno di esprimere qualcosa, in qualsiasi forma d’arte sia, dovrebbe farlo, sempre. Il mondo ha bisogno di ascoltare certe voci! 😉

    Trovi la lettura del secondo capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/-4hcVcindBw

    Alla prossima!

  • Ciao Carlo!
    Un dialogo pieno di allusioni, tra Frida e Wind, che presto dovrà fare qualcosa. Molto bella la frase di apertura, in certi momenti riecheggiano dalla tue parole immagini primordiali, che hanno indiscutibile fascino. Non ho capito solo: “A dispetto del suo regno di competenze”, non riesco a saldarlo a quanto la segue. Forse ricorre troppo il “finto“, ma è poca cosa; seguo la storia e voto per “dannazione…”.
    Buona domenica!

        • Ah mi fa piacere, molto!

          Perdona le sviste grammaticali. Le ripetizioni soprattutto. Anche stavolta ho sbordato.

          In realtà il limite è utile perché nella stesura del secondo capitolo c’era qualcosa che non andava leggermente. Pazienza andrà meglio il terzo.

          Che abbia troppi pochi elementi è normale ma pian piano svelerò tutto non preoccuparti. Se c’è qualcosa che vuoi sapere, sarò ben lieto di risponderti nei limiti del concesso. Questo significa che no, non spoilerò, ma sì qualcosuccia posso anche dirla ad un neo lettore affezionato.

          Ho letto il tuo, si legge bene devo dire 😉 e sì che i draghi non mi garbano così tanto, non mi dicono chissà che.

          Saluti e buon weekend

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