Cronache del Sangue
Sin da quando ne avesse memoria, la strada della sua vita era stata lastricata a forza di sangue e peccati. Centinaia di altri uomini avevano posato col peso delle proprie vite un ciottolo dopo l’altro; e ora, quella via, che un cadavere dopo l’altro si era fatta sempre più ripida, l’aveva condotto sulla vetta del monte.
Le rocce vulcaniche che lo componevano avevano assaporato per un brevissimo istante il ricordo della loro creazione, quando la rossa linfa dei sacerdoti era stata versata ancora calda dalla lama seghettata dell’uomo, nel cortile del monastero. Il blasfemo non aveva risparmiato nessuno, neanche la divinità inchiodata alla croce. La corona di spine ora ornava una testa meno divina, ma che per tutta la sua esistenza aveva vantato di essere portatrice del divino verbo.
Il nordico era adesso tornato nella nebbia che aveva inghiottito il mondo; il prestante e bronzeo corpo ignudo, se non per un gonnellino di montone sorretto da un cinturone borchiato, scintillava di sangue e sudore.
«Io. Kàdragor di Lùnamar. Con questo massacro, vi sfido!» ruggì al vento che gli sferzava sul volto segnato da molte cicatrici, ma che invece di torcerlo in un’espressione brutale avevano contribuito a risaltarne i lineamenti nordici. «Dove siete? Quanti ancora devo ucciderne?»
Sputò a terra, di lato, infastidito.
Fu proprio quando Kàdragor stava per rassegnarsi che la cortina di nebbia si schiuse come una voragine ed uno sfolgorante bagliore aureo tinse il cielo e la montagna insanguinata d’oro. Un cerchio fiammeggiante si allargò nel cielo irradiando un calore infernale. Poi, dalla nebbia infuocata scoppiò un tuono, ma era in realtà una voce giunta da chissà quale mondo distante:
«Gli Dei accolgono la tua sfida, Kàdragor di Lùnamar!»
Il cielo era esploso nel verbo degli Dei, o presunti tali.
La cortina di nebbia si era diradata in quello sfolgorio di luce accecante, dando ora maggior lustro al massacro che il nordico si era lasciato alle spalle. Un fiume di sangue zampillava fra le rocce percorrendo gli innumerevoli scalini che conducevano al monastero.
«Mortali o Dei non fa differenza alcuna: morirete tutti per mano mia!», gridò Kàdragor. Quel suo fare impavido e spesso crudele era stato forgiato dalla terribile sorte di Lùnamar, casa sua, che aveva vissuto sulla propria pelle. Non restavano ormai che ceneri e ricordi impolverati dal dolore.
Il globo infuocato nel cielo tornò a velarsi dietro un banco di nubi cariche di pioggia, ma un singolo raggio di sole la attraversò per posarsi sul mare calmo ai piedi della montagna.
Kàdragor, il cui vigore guerriero si era d’un tratto riacceso, facendogli scordare la stanchezza dell’impresa appena compiuta, rinsaldò la presa sulla spada seghettata e si preparò alla battaglia. L’esperienza gli aveva conferito una specie di sesto senso al pericolo: l’aria diventava elettrica e puzzava di metallo e disperazione; i peli sulla nuca si rizzavano ed i suoi muscoli finivano per gonfiarsi e dare sfoggio di tutta la sua forza.
Ed ebbe ancora una volta ragione, quando vide una decina di bestie alate dalla fisionomia umana scendere in picchiata verso di lui.
«Codardi! Inviate i vostri Demoni?», ruggì Kàdragor. «Che vengano pure: Cuore della Tempesta ha sete anche del loro sangue!»
Sputò sulla lama della spada e lanciò un terribile grido di battaglia.
La bestia più coraggiosa incontrò la morte prima ancora di avere il tempo di sferzare gli artigli affilati come vetro. La lama seghettata del nordico la tranciò a metà prima di raggiungere la testa di una seconda creatura. Il ghigno demoniaco continuò a contorcersi mentre ruzzolava giù della scogliera.
Ma gli occhi di Kàdragor erano concentrati sulla terza e la quarta che, forse più furbe delle altre, lo ingaggiarono insieme. Il nordico scartò di lato e spiccò poi un balzo verso il vuoto, intercettando una quinta. Atterrarono rovinosamente su una striscia di terra a strapiombo che il braccio dell’uomo si era già serrato letalmente attorno alla gola del mostro. Sfruttò quello stesso corpo per farsi scudo delle artigliate avversarie, ritrovandosi ricoperto di quel putrescente sangue scuro: la ali caddero come petali di margherita strappati da un bambino.
Il nordico sì sbarazzò dell’ostruzione e mulinò la spada davanti a sé, recidendo una mano e tranciando mezza ala di un demone, prima di mandarlo a sfracellarsi contro le rocce di sotto con un poderoso calcio.
Le creature alate erano ancora numerose.
Una riuscì a coglierlo alle spalle. Lo avvinghiò ma, prima che potesse assestargli un morso letale sul collo, l’uomo sfruttò la sua superiorità fisica per lanciarsi all’indietro, consegnando il nemico alla crudeltà della natura: uno spuntone di roccia le attraversò il cranio molle. L’impatto finì per aprire una breccia nella parete, rivelando un cunicolo: doveva essere una specie di passaggio segreto del monastero.
Kàdragor aveva tre possibilità: saltare in mare, cercare una via di fuga nel passaggio o rimanere a combattere in quel minuscolo lembo di roccia.
Ogni scelta è importante. Quella sbagliata farà morire il personaggio! Potete interagire con il voto e i commenti! Cosa fare??
- Rimanere all'aperto a fronteggiare i restanti nemici, nonostante ci sia poco spazio e il rischio di essere circondato. (22%)
- Cercare una via per il Monastero nello stretto cunicolo della montagna, rischiando di rimanere intrappolato. (78%)
- Saltare verso il mare, rischiando di cadere in mezzo agli scogli. (0%)

17/03/2022 at 01:52
Ho finalmente visto il video e, questa volta, a differenza delle altre, è molto più chiaro il video del capitolo. Sei incappato nel mio stesso errore le prime volte che scrivevo su The Incipit: non sei riuscito a calibrare i caratteri per rendere il capitoli godibili ed è stato necessario passare “all’edizione estesa” per far chiarezza.
Per quanto riguarda la conclusione, io non ho capito chi sono i vari personaggi (a parte il pistolero che hai spiegato nel video). Ho capito invece di essere il demone solo al nono capitolo ma avevo inteso che il fermarsi sarebbe stata la fine da quando ho capitolo che Kadragor era avvelenato. Tuttavia non mi è dispiaciuto affatto lo sviluppo che ha preso e la conclusione.
Per i miei gusti, il racconto è molto crudo e non è nelle mie corde ma mi è piaciuto un casino giocarci. È la seconda volta che capita, vediamo se la terza confermerà la cosa: anche se non siamo allo stesso livello sulle descrizioni, ci piace giocare nello stesso modo 🙂
Cose da chiedere:
– chi sono i vari personaggi nel finale e che rapporti hanno con Kadragos
– quanto è già stato inventato di questo mondo e quanto è stato inventato in questa storia
– hai progetti per il futuro di Kadragor?
Ciao 🙂
PS: domani mi guardo il video sul mio commento e poi rispondo anche lì ^_^
17/03/2022 at 17:23
Ehi!
Diciamo che ogni tanto mi sfugge la mano. Per tutta la storia di Kàdragor è stato difficile tenere a freno i caratteri: la storia voleva che raccontassi di più, ogni volta che potevo. L’idea di Kàdragor è nata nel 2019, su Instagram, quindi legata a 1200 caratteri circa. Erano delle immagini a ispirarmi, e la storia si è presentata come un’esperienza estemporanea. Scrivevo di getto e postavo quello che Kàdragor e compagnia bella voleva raccontarmi.
L’idea generale era già nella mia testa da un po’, ma alcuni personaggi hanno preso maggiore forma man mano che incedevamo nella storia, più di tutti l’aspetto di Adramos e il suo campione Iolander (fine indegna per questo povero ragazzo). Quelli che vediamo alla fine: Efrith, Nhys e quel “qualcosa” fuori dalla capanna, erano già messi in conto. Il loro legame… forse ci sarà modo di scoprirlo in altre avventure, quindi non mi sbilancio troppo nel darvi chiarimenti. 😛
Nella mia testa c’è già una grande storia su Kàdragor e compagnia bella, ma potrò scriverla solo quando “loro” vorranno. Sembra folle da dire, giusto?
Ti ringrazio per il supporto e per l’interesse mostrato! 😛
15/03/2022 at 17:41
Non mi aspettavo un finale così aperto, ormai era chiaro che Kàdragor non sarebbe morto però mi immaginavo qualcosa che chiudesse maggiormente la storia. Tuttavia per il resto il finale mi è sembrato soddisfacente, forse un po’ dispersivo in certi passaggi ma tutto sommato in linea con il resto del racconto 😀
Complimenti per essere arrivato fino in fondo e, soprattutto, per i video, sono veramente ben fatti! A presto 😀
17/03/2022 at 17:13
Ehi!
Grazie per essere passato 🙂
Il vero scopo della storia era ritrovare la luce e parlare per appunto di come la vera “vendetta” avrebbe preso forma, invece di essere un totale bisogno di distruggere a caso gli Dei, così come deciso inizialmente da Kàdragor 🙂
Ma sul fatto che sia aperto, come finale, non si può di certo negarlo. Quindi quel sapore di storia non del tutto concluso ovviamente si percepisce. Allo stesso tempo, però, qualche volta mi piace affidare la penna ai lettori: saranno loro ad immaginare alcune cose con i piccoli dettagli colti.
Ma che risposta è? Non lo so, ma mi piace darla ogni tanto! 😛
Grazie per il supporto e le belle parole!
14/03/2022 at 15:11
Ehi!
Grazie per il supporto. 😉
Sul termine letto credo proprio di aver voluto evitare la ripetizione con giaciglio, tuttavia sì, concordo che nel capitolo ci sia delle espressioni forse poco in linea con le scelte narrative. Anche la questione dei polmoni: ho inserito quel correttamente (brutto da sentire) per i lettori. Se avessi lasciato solo smisero di funzionare, giustamente un lettore si sarebbe chiesto quanto riuscisse a trattenere il fiato. Indubbiamente la si poteva strutturare meglio… adesso, a freddo, avrei potuto optare per espressioni come “Gli mancò il respiro.” senza entrare nei dettagli.
Trovo che le piccolezze siano proprio quelle cose da non tralasciare, in certe storie. Come ho già detto in video, non sono contentissimo degli ultimi capitoli della storia, trovo che sia scaduto in molte espressioni. Dovrò fare un bel lavoro di riscrittura!
La parte del sacrificio di Adramos è super complicata… poco chiara.
Ti ringrazio per aver notato (e fatto notare) queste piccolezze! 🙂
Alla prossima!
13/03/2022 at 08:54
lo ammetto: sono andata ad ascoltare il finale sul Canale… e non posso che complimentarmi, mi ripeto, per l’impegno che hai posto in questo progetto. L’entusiasmo dà sempre buoni frutti e, complice forse la gioventù, a te l’entusiasmo non manca di sicuro.
Hai fatto davvero un buon lavoro, sia qui che su YouTube, e mi fa piacere poter condividere questo progetto affinché possano vederlo anche altri, spero possa servire.
Se posso, mi permetto di farti un appunto, in riferimento alla lettura:
“i polmoni avevano smesso di funzionare in modo corretto” hai trovato questa frase un po’ stonata nel contesto, non so forse sarebbe bastato “smesso di funzionare” o non so. Anche la frase che “… ma i dolori lo costrinsero di nuovo a letto.” Per quella che è l’ambientazione, averi visto meglio “giaciglio” al posto di “letto” ma sono piccolezze, quisquilie come direbbe qualcuno 🙂
Aspetto un nuovo racconto e, appena avrò un po’ di tempo, magari vado a leggermi il racconto precedente.
Intanto, ti auguro un’ottima domenica e alla prossima!
15/03/2022 at 16:14
Ehi!
Grazie per il supporto. ?
Sul termine letto credo proprio di aver voluto evitare la ripetizione con giaciglio, tuttavia sì, concordo che nel capitolo ci sia delle espressioni forse poco in linea con le scelte narrative. Anche la questione dei polmoni: ho inserito quel correttamente (brutto da sentire) per i lettori. Se avessi lasciato solo smisero di funzionare, giustamente un lettore si sarebbe chiesto quanto riuscisse a trattenere il fiato. Indubbiamente la si poteva strutturare meglio… adesso, a freddo, avrei potuto optare per espressioni come “Gli mancò il respiro.” senza entrare nei dettagli.
Trovo che le piccolezze siano proprio quelle cose da non tralasciare, in certe storie. Come ho già detto in video, non sono contentissimo degli ultimi capitoli della storia, trovo che sia scaduto in molte espressioni. Dovrò fare un bel lavoro di riscrittura!
La parte del sacrificio di Adramos è super complicata… poco chiara.
Ti ringrazio per aver notato (e fatto notare) queste piccolezze! ?
Alla prossima!
13/03/2022 at 03:57
Ciao GG,
un finale (che non è un finale) con scontri veri e/o sognati descritti in maniera magistrale. Le azioni raccontate sono intense e truculente quanto basta….ma alla fine , rimane in sospeso un duello Seagùd….quando lo leggeremo?
A questo punto aspetto la prossima parte
ePP
14/03/2022 at 15:20
Ciao!
A dirti la verità? Non lo so, e non credo ci sia spazio a sufficienza per quel genere di narrazione qui su The Incipit. Kàdragor mi ha sempre raccontato le sue avventure in momenti speciali, estemporanei, prima della mia decisione di chiudere il suo ciclo “vitale” all’interno di questo ricordo interattivo. La scelta del titolo “Cronache della vendetta” voleva legarsi proprio all’inizio del vero motivo che dovrebbe spingere il protagonista ad affrontare il suo vero nemico, la sua nemesi per eccellenza. Purtroppo, all’interno del gruppo di Kàdragor ho immaginato troppi personaggi, tutti protagonisti, per riuscire a fornire ai lettori una narrazione efficiente in dieci capitoli.
Ma mai dire mai! Forse, al termine del giro di racconti, tornando al fantasy, potrei scegliere di raccontare di qualcuno degli altri protagonisti 🙂 Magari Nhys, la piccola Efrith oppure il misterioso personaggio presente sul finale!
Non sono gli unici, però. Fuori dalla tenda c’è un campo, ma non ho voluto avventurarmi oltre proprio per non ingolosire i lettori in qualcosa che non avrei possibilità di portare avanti, per ora 😉
Ti ringrazio per avermi dedicato il tuo tempo!
Alla prossima!
10/03/2022 at 18:43
Bel capitolo pieno di pathos, ci stiamo avvicinando al finale e quindi voto anch’io per Kàdragor che troverà il modo di salvarsi. Unico appunto relativo alla morte di Ailyn: dici che è stata impalata, però da come l’hai descritto sembra più che sia stata appesa all’albero, o tutt’al più crocifissa. In ogni caso hai reso bene la crudeltà dell’esecuzione. A presto per il finale!
11/03/2022 at 18:41
Ehi!
Ti ringrazio per essere passato e per le belle parole.
Riguardo la questione della morte di Ailyn: ne avevo già parlato nel capitolo 8, seppur sempre rimanendo sul vago, sia per una questione di caratteri, sia per lasciare un po’ al lettore la propria visione di questa tortura finale. Il problema di pubblicare a capitolo distanti, è sempre quello che i lettori possano finire per scordarsi qualche parte. Ovviamente, avevo già preso troppi caratteri per potermi dilungare oltre nella descrizione in questo capitolo, anche se avrei voluto (un po’ troppo cruenta, forse).
Considerato che bruciano il villaggio, anche il salice avrà sortito la stessa brutta fine (come dicevo nel capitolo 8). Ailyn, nella mia visione, viene letteralmente impalata tra i rami del salice, oltre al resto cui viene costretta. Il nesso tra il salice e la luna fornisce una motivazione in più, tanto che avevo specificato che venisse utilizzato come Ara sacrificale.
Spero di essere riuscito a chiarire un po’ la situazione. Comprendo il fatto che, tra tutte le storie che seguiamo, qualche cosa possa perdersi. 😉
Alla prossima!
05/03/2022 at 15:30
Eccomi!
Ho votato come scritto per lui che si salva; è un personaggio che sta guadagnando profondità. Può nascere una serie a lui dedicata, il materiale è virtualmente infinito. E tu ci sai fare.
Ciao a molto presto!
12/03/2022 at 04:07
Ehi!
Ho notato che siete stati tutti molto clementi con Kàdragor, specie verso il finale.
Il capitolo è praticamente pronto, quindi si vedrà che accadrà nel futuro 😛
Grazie per il supporto!