Riscaldamento in corso
Quando a Natale al Centro Commerciale comparvero in vetrina i primi Brain-o-Whisk, Linda si rese conto di desiderare un frullatore.
Il suo vecchio attrezzo l’aveva preso Erik, insieme a buona parte delle sue cose di cucina, ma lei non se l’era sentita di farglielo pesare mentre impacchettava la sua parte di vita per caricarla sul furgone.
Anche se non era mai stato in grado di combinare assolutamente niente ai fornelli, non aveva voluto sferrare un altro calcio al suo già malconcio orgoglio.
“Poi sono pure belli” pensò, le mani ficcate in tasca e gli occhi fissi sulla piramide di oggetti arancione opaco e bianchi accatastati in vetrina, 99,99 euro iva compresa.
Certo, non navigava proprio nell’oro.
Il Covid aveva affossato ogni chanche di sopravvivenza dello studio dove lavorava come disegnatrice di manga, e l’unico lavoro che aveva trovato non l’avrebbe certo arricchita.
“Pura sopravvivenza” rispondeva quando ai suoi amici diceva che avrebbe fatto la Guardia Giurata, e del resto, a differenza di quel che pensavano di lei, Linda di paura non ne aveva.
Ne di lavorare di notte, ne di portare una pistola. La sua scorza dura ricopriva una tempra non da meno, che poi era quella che alla fine aveva travolto anche la sua storia con Erik, come un autobus contro una Smart.
Alla fine si decise ed entrò, superò le barriere antitaccheggio, il banco telefonia, le ceste dei DVD e arrivò ai piccoli elettrodomestici.
Ed eccolo lì, elegante, finiture opache, allineato insieme ad altri 100. Il “suo” Brain-o-Whisk. Completo di accessori.
Linda scelse una scatola e se la mise sotto al braccio, aveva fretta di pagare ed uscire prima di pentirsi e rimetterlo a posto.
Gli acquisti d’impulso non accettavano tentennamenti. Bisognava essere decisi, e lei lo era.
“Caro Erik” pensò mettendosi in fila, “ho iniziato a rifarmi una vita. E riparto da ‘sto coso, che a differenza tua sta bene in cucina, non si lamenta e arriva a 23.000 giri.”
“…scontrino come garanzia” disse il commesso, strappandola alle sue fantasie.
“Heee….??” rispose lei, cercando di riavvolgere le sue parole.
“Dicevo, conserva lo scontrino come garanzia” ripeté il ragazzo per la 180 volta .
“Ahh okay” rispose Linda.
“E non vorresti una bella estensione, della garanzia?” aggiunse lui infilando lo scontrino nella borsa con la scatola.
“Naaa” disse Linda declinando l’offerta.
Non aveva intenzione di spendere 1 euro di più, quel giorno, e confidava nella qualità del prodotto.
“È giapponese?” chiese al ragazzo.
“No, in realtà no, e non so dove lo fanno. Ce lo chiedono tutti, ma nemmeno sulla scatola c’è scritto” rispose lui, lasciandola lievemente interdetta.
Si era aspettata che venisse da lì, o magari dalla Cina, non certo che fosse di provenienza ignota.
“Ma è legale?” domandò, di nuovo sul punto di mollarlo li e tornarsene a casa, coi suoi 99.99 euro un tasca.
“Bho, lo fanno, si vede che si può” rispose lui ormai distratto, voltandosi verso il prossimo cliente.
Linda abbracciò il suo nuovo amico robot ed uscì dal negozio, immersa nei suoi vaghi pensieri, che quasi non comprendevano più il piccolo mistero.
Voleva solo tornarsene a casa, adesso che il vuoto che la riempiva era più semplice da affrontare. Perlomeno non richiedeva altro che di essere riempito, e per lei questo era il primo passo verso qualcosa di nuovo.
Fu dopo la doccia, mentre sedeva sul divano cercando di scegliere svogliatamente se ordinare panini bao con il maiale mu shu, che l’occhio le cadde sulla scatola del frullatore.
Una grosso esagono nero e viola era stampato in alto, con la scritta “A.I. embedded”.
Linda l’aprì e tirò fuori il suo nuovo giocattolo, posandolo sul tavolino.
Era grosso, visto da vicino, più grosso di quanto le era sembrato.
La finitura bianca e arancio era satinata e al tatto dava l’idea della plastica, ma lei sapeva che era di metallo, perché lo pubblicizzavano così e poi perché era decisamente troppo pesante.
Questa però era solo la prima domanda che si stava facendo. L’altra era, come cazzo faceva ad avere una intelligenza artificiale inserita, e poi perché…?
Non aveva un’idea precisa di cosa volesse dire, “A.I.” ma un frullatore di per sé era un oggetto stupido, al quale non si richiedevano particolari prestazioni.
Linda staccò il caricabatterie dell’iPhone e collegò il suo Brain-o-Whisk alla rete.
Secondo le istruzioni sintetiche sul retro della scatola l’apparecchio doveva “riscaldarsi per circa 180 secondi” prima di essere pronto all’uso.
“Riscaldarsi?!?”pensò, “ma che cosa sei, una piastra per capelli?”.
“Alexa, imposta un timer di 3 minuti” disse Linda, accendendosi una sigaretta, sempre più sospettosa.
Ora era più che mai decisa a scoprire cosa cazzo avesse comprato, per 99,99 euro iva compresa.
Quando alla fine l’assistente vocale l’avvertì che il tempo era scaduto, il frullatore aveva già iniziato ad aprire il suo unico occhio…
Cosa succede quando il frullatore si accende?
- Funziona, ma non fa le cose che Linda si aspettava (100%)
- Non funziona, e Linda prova a smontarlo (0%)
- Non funziona, e Linda chiama una strana assistenza (0%)

15/04/2022 at 01:14
Alla fine il povero Erik farà il buon samaritano e si sacrificherà per tutti…ance se spero non sia un sacrificio “definitivo”.
La storia continua ad essere interessante e molto divertente, anche le relazioni tra i personaggi sono molto curate e intriganti.
Aspetto il prossimo con curiosità, chissà cosa succederà al tizio in manette.
ePP
07/04/2022 at 14:20
Una inquietante parabola consumista o un caso da X-files? Le possibilità restano aperte in un racconto che fila rapido manovrando tra gli echi di fantascienza ormai classica. Ora siamo giunti alla svolta, ma il sacrificio non è detto che sia estremo. Almeno spero, visto che i personaggi sono vividi e ben gestiti.
06/04/2022 at 08:32
Ciao, Livio.
L’episodio funziona e diverte. Il povero Erik che sperava in un salvataggio riparatore si trova davanti una che a riparare riesce benissimo da sola, peccato non sia Linda ma, se ho capito bene, la sua seconda personalità (da copione diversissima da lei). La frase: “La gente entrava e usciva dalle pozze di oscurità fra i lampioni” l’ho già letta da qualche parte, mi ricorda qualcosa, ma non so collocarla… tuttavia, una bella frase può venire in mente a più persone ?.
Voto Ripley, in modo che Linda possa tornare e magari far pace con il suo Erik; anche se, questo è un racconto un po’ particolare e, forse, potrebbe trionfare Ripley… ma sono vecchia e preferisco il lieto fine classico, almeno spero ce ne sarà uno con Linda che prevale.
Alla prossima!
06/04/2022 at 07:25
Io sacrificherei una delle due, non so quale. Forse non è possibile trattarle singolarmente, ma quale ama? Siamo quasi alla conclusione e io non so proprio come finirà. Aspetto la prossima, a presto Livio Trevisan.
05/04/2022 at 18:48
Capitolo 8)
Sì, confermo la mia simpatia per Erik. Nonostante tutto, punto per farlo sacrificare!
Capitolo sempre scorrevole e piacere. Bel lavoro!
Trovi la storia sempre su Youtube:
https://youtu.be/Hpd0WgTLCrk
Alla prossima!
04/04/2022 at 23:38
A me è piaciuto, bene Erik e Ripley fantastica. Prosa sempre fresca e colorata sempre molto gradevole bravo!
Voto Erik .?
02/04/2022 at 23:52
Scelto a caso: Erik!
Questo capitolo mi è piaciuto di meno degli altri. Si concede molto su Erik ma il cui risultato non ha valenza nella storia mentre la parte principe non viene vista se non per un MiB ammanettato ed un Brain-O-Wisk disintegrato. Ok, può essere di introduzione al prossimo ed in tal caso ci sta bene 🙂
Ciao 🙂
26/03/2022 at 01:09
Capitolo 7)
Mi piace il taglio che hai dato a Erik, allo stesso tempo sia sottomesso che non del tutto arreso.
Ti dirò che forse mi piace più lui di Linda, così a primo impatto, eh.
La storia va avanti, e io dico che sarà la madre a spiegarci il perché!
Come ti ha suggerito Keziarica, mi pare, le parole che hai messo tra virgolette forse risulterebbero più adatte in corsivo.
Trovi la lettura sempre su youtube:
https://youtu.be/giokJHbiMZI
Alla prossima!
25/03/2022 at 20:00
Ciao Livio…ci andrà subito.
Sono curioso di vedere la reazione di Linda al nuovo frullatore.
ePP
25/03/2022 at 11:34
Altri due bei capitoli, complimenti.
Ho votato per l’attesa, nel frattempo mi aspetto meraviglie dai frullatori A.I.
Certo un altro frullatore sarà un brutto colpo per Linda, quando lo riceverà. Se mai Erik glielo consegnerà. Bravo Livio un episodio ben scritto e coinvolgente. Ciao e alla prossima.
25/03/2022 at 09:47
Ci andrà subito e capirà alcune cose. Siamo quasi in dirittura di arrivo, serve prepararsi alla fine.
Ciao, Livio.
Sei troppo veloce per i miei tempi (soprattutto questi miei tempi). Faccio fatica a starti dietro e un po’ invidio il tuo ritmo, una volta ci riuscivo anche io, chissà, forse ci riuscirò di nuovo. 😉
L’interazione madre-figlio è assolutamente riuscita, trasmette freddezza e lascia intendere, senza spiegoni, gli antefatti di questa storia. Molto bene.
Senza volere, ti ho mandato in parità, spero che arrivi qualcuno a mettere a posto le cose 🙂
Alla prossima!
25/03/2022 at 00:07
Capitolo 6)
Cambio di personaggio e anche di prospettiva, ci sta.
Qualche errorino sparso, ma nulla di troppo grave.
Penso proprio che ti toccherà fare un parte due, di questo passo! 😛
Hai voluto approfondire il background dei personaggi, ma vediamo dove ci porterai nei prossimi.
Trovi la lettura del capitolo sempre su youtube, e mi scuso se sembro spento, ma ero in effetti un bel po’ stanco!
https://youtu.be/9gkiOvUQx0o
Alla prossima!
24/03/2022 at 23:37
Ho tirato a caso perché mi ganzavano tutte: Aspetterà ed avremo un’altra linea temporale tutta da scoprire ^_^
Direi tale madre, tale figlio… ma almeno lui è stato corretto da riconoscere l’ipocrisia. Questo Erik sembra lo “scemo del villaggio” ogni volta che passa davanti a delle donne ma secondo me in fondo in fondo (ma fondo, fondo: hai bisogno della luce per vederlo) qualche sopresa potrebbe riservarcela 🙂
Ciao 🙂
24/03/2022 at 22:40
Non ci andrà , chiediamo alla madre… Eh, eh.
Altro che Buon Natale!
Finalmente uno che scrive a raffica, più di me. Saperlo è una consolazione. Un conforto, non sono più così anormale.
Bravissimo!
Ciaooo?
24/03/2022 at 23:02
La verità? Tutta tutta? La storia nella mia testa è già finita, e sulla carta quasi. L’abilità sta tutta nel fare la “domanda” giusta, per farla procedere come ho già deciso.
Nel frattempo, sto già lavorando alla prossima. ???
23/03/2022 at 18:05
Naturalmente voto i frullatori.
In questa frase credo si nasconda un errore che il fanciullo prima o poi pagherà.
“Lui non si era mai sforzato di capire il perché Ripley fosse comparsa ne di aiutare Linda a gestirla, gli bastava poter prendere il meglio da entrambe senza farsi troppe domande”.
ciao, ciaoooo 🙂
23/03/2022 at 18:12
Più che altro qui: “non quelle erano le basi giuste per continuare una storia”. Pare scritta dal Grande Capo Estiqaatsi…. ???
23/03/2022 at 12:33
Lo buttiamo in mezzo? Lo buttiamo in mezzo! Vai! Brain-O-Wisk per due (per tre con Linda)!
Questa cosa della doppia personalità è curiosa: mentre con Linda, Ripley è solo la parte determinata di lei; con Erik sembra che loro due siano persone diverse, unite solo dalla passione di disegnar fumetti. È una situazione complicata… quindi complichiamola ancora di più! 😛
Vediamo dove ci porterà tutto questo casino ^_^
Ciao 🙂
23/03/2022 at 13:43
Trarrò spunto dalle tue osservazioni, i commenti mi hanno già aiutato a svilupparla.
,???
23/03/2022 at 09:22
Se solo si impegnasse…
Ciao, Livio.
La storia si fa sempre più interessante, mi piace la leggerezza alla MIB. Ti hanno già segnalato gli errorini, io, se posso, ti consiglierei di sostituire il maiuscolo con il corsivo, tipo nella frase: “Era DAVVERO il momento di scoprire per quale cazzo di motivo era lì”. È un consiglio che arriva dai consigli che gli altri autori hanno dato a me, fanne quello che vuoi 🙂
Alla prossima!
22/03/2022 at 23:31
Capitolo 5)
Qualche errorino sparso, ma che non danneggia lo stile a cui ci hai abituato.
Unico appunto che posso farti, riguarda la forma dei dialoghi con Ripley, ed è possibile che nella lettura abbia confuso un personaggio con un altro. Il consiglio è quello di inserire tutti i dialoghi di Ripley, essendo un personaggio illusorio, nella mente, in corsivo; in questo modo sarà sempre facile per il lettore individuarne il personaggio, e capire che il tutto si svolge nella testa della protagonista (sempre che non avvenga diversamente). Questo non è un errore, beninteso!
Continui a divertimi, quindi continua così 😉
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=Xq8gwpl6bNk
Alla prossima!
21/03/2022 at 22:34
Qui l’affare si ingrossa… E se solo Erik si impegnasse…
Bella lei quando insulta il tipo sul divano, conosco una donna che farebbe così e ne ho un sacro timore reverenziale?.
La situazione è sempre più vicina ad un solido inspiegabile e improbabile incubo tecnologico.
Tifo per i nostri e speriamo bene.
(Ah, dimenticavo: qui mancano gli accenti: (“ne una tradizionale ne… “) poca cosa, lo segnalo perché è un dovere.?? ciao.
21/03/2022 at 22:49
La soluzione arriverà, te lo assicuro. Da capire se sarà quel che vi aspettate…?
So di seminare qua e là alcuni errori, ma vi assicuro che, pur essendo un ciuccio in grammatica, cerco sempre di rileggere più e più volte quel che scrivo, per evitarli. Mi affido alle mie scarse conoscenze, più che altro. Scrivo con una app da Cenerentola, direttamente dallo smartphone perché non ho né tempo né voglia di tirare fuori il portatile. Sono una vittima della fretta, un fanatico dell’immediatezza, se non mi vergognassi userei il riconoscimento voce anche al supermercato, per salvare le mie idee prima che si raffreddino. ?