Dove eravamo rimasti?
Un incontro inaspettato
Il paese sorgeva ai piedi di maestose montagne. Quel giorno, però, esse erano nascoste da nuvole che preannunciavano una fredda pioggia autunnale. Nei prati circostanti l’erba era ingiallita, così come i numerosi larici, aggrappati ai ripidi versanti rocciosi. L’aria era grigia e impregnata del fumo acre dei camini. Eloisa parcheggiò la macchina nella piazzetta quasi deserta e rimase seduta per alcuni minuti prima di decidersi a scendere. Osservò la poca gente che passava davanti a lei senza fermarsi: tutto era esattamente come lo ricordava, comprese le persone. Finalmente aprì la portiera e scese. Avrebbe potuto raggiungere la casa di sua nonna in macchina, ma sentiva il bisogno di camminare, di mettere una distanza tra la sua vita in città e quel passato che sapeva di dover affrontare in un modo o nell’altro.
Si diresse lungo la via principale vuota. Le botteghe erano ancora chiuse e il paese sembrava addormentato, in attesa anche lui della primavera. A un tratto, il suono metallico di un portone che si apriva attirò la sua attenzione. Non appena si voltò, vide un uomo uscire e, quando si rese conto di chi si trattava, si irrigidì indecisa se andarsene o meno. Fabio se ne stava là, in piedi, guardandola con aria divertita. Lui, che diceva di voler andarsene in Australia per non tornare più, si trovava davanti a lei.
«Che sorpresa! Pensavo che non avresti più messo piede qui» esordì quest’ultimo con un tono affabile che la metteva a disagio. Quelle parole le si conficcarono nel cuore come frecce avvelenate: lui sapeva cosa la teneva lontana, eppure faceva finta di nulla.
«Sono solo di passaggio. Andrò via oggi, o domani al massimo» pronunciò con lo sguardo rivolto verso il terreno dopo una breve pausa.
«Lo capisco, sai… Intendo dire che questo villaggetto offre davvero poco e già dopo un giorno ci si annoia»
«Infatti», fu tutto ciò che riuscì a dire.
«Allora, come stai?» Continuò lui, che intanto si era avvicinato e non sembrava intenzionato a lasciarla andare.
«Tutto bene. Lavoro come segretaria» rispose seccamente, sperando che Fabio capisse la situazione e se ne andasse.
«Io invece sono partito per l’Australia alla fine. Un posto meraviglioso, pieno d’idee innovative, non come qui. Aveva pure trovato un bel lavoro, ma poi ho capito che non faceva per me, così ho deciso di prendermi una pausa e tornare in paese per un po’»
«Capisco»
«Allora, hai più sentito Angelica?»
Perché la tormentava così tirando fuori di continuo quella questione? Eloisa cominciò a pensare che lo facesse apposta.
«No… Preferisco di no»
«Senti, Eli, non fartene una colpa, sono passati anni. Eravamo tutti un po’ immaturi» rispose stringendole il braccio. A quel punto Eloisa si ribellò e fece un passo deciso indietro per frapporre di nuovo tra lei e Fabio quella distanza di sicurezza che lui si ostinava a invadere. Lui sembrò non farci caso e voce tranquilla continuò:
«Non devi ripartire subito, potremmo vederci uno di questi giorni, uscire a bere qualcosa e aggiornarci sulle nostre vite. Mi dispiace per come si concluse le cose tra noi. Ci penso, a volte. E sento la tua mancanza»
Eloisa tentennò, di guardò le unghie rosicchiate e per un istante sentì che forse c’era speranza; forse le cose si potevano ancora sistemare, d’altronde Fabio sembrava più serio, più maturo di prima.
No. Eloisa scacciò quel pensiero: non era disposta a fare lo stesso errore due volte.
«Certo, perché no. Fammi sapere allora. Adesso purtroppo devo scappare» mentì.
Dopo di che si voltò e riprese la sua strada. Arrivata al primo incrocio, girò a destra e si mise a correre per liberarsi della tensione fino a che i polmoni non le fecero male. Intanto una pioggia sottile e malinconica aveva cominciato a cadere sui tetti marroni e le strade desolate. Finalmente Eloisa raggiunse la casa della sua infanzia. Un sentimento di dolcezza la invase non appena aprì il cancello verde arrugginito: per alcuni momenti, tra quelle mura era stata felice. A poche decine di metri sorgeva un’altra casa, quella di Angelica. Nel giardino una donna robusta di circa sessant’anni era intenta a spaccare la legna. Le due si guardarono per pochi secondi, poi la prima si girò dall’altra parte senza dire una parola. Eloisa non si aspettava nulla di diverso.
⁕
Dentro tutto era rimasto come lo aveva lasciato, com’era quando sua nonna era in vita e quelle stanze rappresentavano il suo rifugio dal mondo. Per prima cosa decise di aprire le imposte per eliminare l’odore di chiuso. Poi, seduta al tavolo della cucina, pensò a dove potesse essere quella chiave. L’aveva vista un’unica volta e da lì era sparita. Sua nonna era una persona decisa e, per quel che ne sapeva, poteva aver buttato via sia la chiave sia gli scatoloni per chiudere quel capitolo delle loro vite una volta per tutte. Salì in soffitta, ma lo sgabuzzino era ancora chiuso. Non le rimaneva che cercare la chiave.
Mentre era intenta a svuotare un cassetto, il suo cellulare vibrò e, una volta visto di chi era il messaggio, un senso di stupore la pervase.
Di chi è il messaggio?
- Il barista del "Sospiro" (40%)
- Angelica (60%)
- Fabio (0%)

09/07/2022 at 21:44
Capitolo 5)
Ciao Assia!
Ci presenti qualche informazione in più sul personaggio e sui rapporti interni, utile forse a comprendere le dinamiche di alcune scelte della protagonista. Ho avuto l’impressione che sia un episodio di transizione prima di un risvolto di trama – in tutti i racconti ci sono, quindi non è un critica! – e ci prepara quindi a quello che sarà.
Sono contento che tu abbia ritrovato la carica per portare avanti la storia 😉
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/7ipPav8O1mw
Aspetto il prossimo!
Ciao!
01/07/2022 at 17:36
Capitolo 4)
Ciao Assia!
Non riesco a recuperare il capitolo in video, quindi lo faccio in silenzio. 😉
Mi pare che tutto sia abbastanza scorrevole, tolto qualche errorino di battitura, ma nulla di grave.
Dopo del tempo, ci vuole un attimo per rientrare all’interno della storia, ma riesci a farlo abbastanza tranquillamente. Trovo che il limite dei caratteri possa aver reso un po’ statico il dialogo tra le due, ma potrebbe funzionare proprio per dare un po’ quel senso di “imbarazzo” tra le due. Alcuni dialoghi avrebbero respirato di più con dei movimenti o dei passaggi, ma è chiaro che non ci fosse spazio per farlo 😉
Bentornata!
Aspetto il prossimo!
06/07/2022 at 23:03
Grazie per il tuo commento? purtroppo non sono più riuscita a caricare gli altri capitoli e la storia è rimasta in sospeso. Per quanto riguarda la staticità sono d’accordo, avrei voluto aggiungere altro e arricchire la scena, ma faccio ancora fatica a gestire i 5000 caratteri massimi e decidere cosa tagliare o meno. Spero di migliorare in futuro.
Alla prossima!?
29/03/2022 at 18:25
Ciao Assia!
Bene, questo Fabio non mi è molto simpatico: invadente di sicuro, inoltre trova il posto dei sogni e se ne ritorna a casa… mah! Io diffiderei, come sembra fare Eli.
Ho votato per Angelica, vediamo chi è davvero. Riveli a poco a poco le info sulla storia, brava!
Attenta ai piccoli errori di battitura, dedica qualche momento alla rilettura: esempi “Mi dispiace per come si concluse le cose” “Aveva pure trovato un bel lavoro” ma Fabio sta parlando in prima persona.
molto bella l’introduzione con l’ambiente in primo piano.
Ti auguro buona giornata ciao!
29/03/2022 at 23:26
Grazie mille? purtroppo gli errori di battitura sono un mio grande difetto, non li vedo mai. Cercherò di farci molta più attenzione la prossima volta.
28/03/2022 at 23:05
Capitolo 3)
Ci lasci con qualcosa di non detto, per incuriosirci. Si respira una certa aria di “ansia”, ma trovo che avresti potuto giocare di più con i sentimenti della protagonista e del lettore, caratteri permettendo. Qualche volta, spostando parti del testo, si riesce a evocare delle immagini più intense nella mente del lettore. Quella delle scale nella casa della nonna potevano servire a descrivere un sentimento di ricerca di salvezza, se avessi descritto il freddo tipico di una casa “chiusa”. Fare quelle scale, a distanza di anni, avrebbe potuto essere più incisivo nella narrazione 🙂 Ognuno ha ovviamente le proprie scelte stilistiche, quindi non contarlo come un errore, più come un consiglio!
Qualche errorino di battitura qua e là che fa un po’ storcere il naso, ma nulla di preoccupante. Si vede una crescita da un capitolo all’altro, quindi continua così! 😛
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/AsPKSXjKhyI
Alla prossima!
27/03/2022 at 22:08
Ciao Assia, l’inquietudine della protagonista risulta estremamente tangibile e mi piace questo tuo saperla trasmettere.
Anche io mi sto affezionando ad Eloisa.
Aspetto il continuo ☺️
27/03/2022 at 23:08
Ti ringrazio molto??
27/03/2022 at 14:34
Ciao Assia, questa ragazza tormentata da una strana angoscia comincia a starmi a cuore, spero riesca trovare la sua strada senza farsi travolgere dal peso del passato.
Fai progressi anche tu, velocemente, brava; e stavolta a parte qualche punto che manca, e pochi refusi (leggi e rileggi sempre!), Siamo decisamente avanti.
Alla prossima!??
29/03/2022 at 23:57
Grazie per il commento e anche per i suggerimenti che mi dai dopo ogni capitolo? hai ragione per i refusi, purtroppo sono un mio gran difetto e a volte li vedo solo quando me li fanno notare. Cercherò di fare più attenzione la prossima volta.
21/03/2022 at 17:14
Capitolo 2)
Un bel tuffo nel passato. Ho apprezzato il collegamento per mezzo degli odori, abbastanza evocativo 😉
Qualche errorino, ma è chiaro sia di battitura.
Aspettiamo il prossimo per svelare parte di questo mistero!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/btYqUYSzUbQ
Alla prossima!
22/03/2022 at 14:14
Guarderò il video al più presto! Grazie per avermi mandato il link. Sì, mi sono accorta subito dopo aver pubblicato di quegli errori?
19/03/2022 at 16:45
Ciao Assia!
Voto per l’incontro inaspettato, anche perché qualche dialogo starebbe bene in questo inizio. La protagonista è stata presentata con dovizia di particolari, con ricordi e attraverso i legami: ora si entra nel vivo. Ti segnalo la stessa frase che indica Fenderman, credo ci volesse il “non”; inoltre leggendo mi sono accorto che usi spesso il “ma”. Certo lo richiede una serie di passaggi centrali, ma se posso ti consiglierei di cercare soluzioni alternative. Io stesso cerco rileggendomi situazioni di medesimo genere.
Brava, seguo la storia.
A presto!
22/03/2022 at 22:56
Grazie mille per il consiglio sul “ma”. Adesso che rileggo l’ho notato. Cercherò di farci caso nel prossimo capitolo?
19/03/2022 at 11:49
Ciao Assia, rivedendo il primo capitolo e poi questo ho visto come sei stata veloce a sistemare parecchie cose. Brava. Evidentemente il primo capitolo ti aveva messo un po’ di frenesia addosso e hai pubblicato un testo non ancora maturo. Qui va molto meglio, la storia sta prendendo una piega “classica” nel genere e che sicuramente piacerà.
Ci sono ancora delle cosette da aggiustare tipo: Per “poter darti” una vita migliore. (poterti dare?).
In questo periodo forse manca qualcosa: “Ma si rese anche conto ( che?) non c’era nessuno ad aspettarla, il suo telefono non aveva squillato una sola volta in quei giorni, quindi (non?) aveva importanza se fosse malata o sana.” Piccoli dettagli, sempre a parer mio.
Brava, buon fine settimana.??
15/03/2022 at 17:22
Voglio conoscere di più la protagonista.
Mi mette curiosità.
Complimenti.
15/03/2022 at 22:45
Grazie?
15/03/2022 at 02:29
Capitolo 1)
Bell’inizio! 😉
La descrizione iniziale è interessante (io le adoro) ma forse è un pelino troppo lunga per i lettori normali. A mio avviso è piuttosto gradevole 🙂
Avresti potuto aggiungere qualche spazio in più per dare più respiro agli eventi, che specie nel finale si presentano in un unico blocco.
Nel complesso trovo il capitolo un buon inizio. Continua così!
Se la cosa può farti piacere, ho iniziato a leggere la tua storia su Youtube:
Continuerò, se può farti piacere 😉
https://youtu.be/BUwOdqyd660
Alla prossima!
18/03/2022 at 21:47
Grazie mille! E grazie anche per avermi mandato il link del video Youtube. Sentire la mia storia letta ad alta voce mi ha elettrizzata, ma anche messa un po’ in soggezione ??
14/03/2022 at 16:04
Ciao Assia, sarò cattivo, è per il tuo bene, se ti interessa davvero scrivere. Riprendi questo capitolo, non avere fretta di andare avanti, rileggi e “riscrivi” soprattutto. Vedrai quanto meglio riuscirai a dire le cose. Io ho colto una specie di frenesia che ti ha portata a mescolare immagini diverse temendo forse di non avere argomenti.
Non entro in particolari perché non voglio toglierti il diritto di scrivere quello che ti pare, ma siccome intuisco che puoi fare meglio insisto.
Voto i dettagli. A presto, ciao.??
15/03/2022 at 22:21
Grazie per il suggerimento. Sono soprattutto i commenti come questi che mi aiutano a migliorare!?? cercherò di tenerne conto nel prossimo capitolo.
14/03/2022 at 13:36
Ciao Assia!
Direi introduciamo un nuovo personaggio, anche se spero di ritrovare i flashback, che piano piano ci disvelano qualcosa.
Il rosa verrà, la donna sarà un’allucinazione dovuta alle alte temperature; all’inizio ho pensato ad una apparizione da paranormale ?.
Trovo il tutto ben scritto e ti faccio i complimenti; ” Una mattina vide davanti a lei” ecco, forse avrei scritto “sé”, ma è un’opinione, poca cosa.
Ciao alla prossima!
15/03/2022 at 22:41
Ti ringrazio molto? sì, nelle mie intenzioni l’allucinazione doveva essere causata dalla febbre, forse ho descritto la scena in maniera troppo ambigua.