Dove eravamo rimasti?
L’incendio intorno a me
La passeggiata fu abbastanza tranquilla, per lo più mi limitai ad assistere ai vivaci racconti della futura suocera di mia sorella in merito ai figli, agli innumerevoli elogi rivolti al figlio maggiore, di cui io non ricordavo minimamente il nome.
<<Spero non sia un problema per voi, ma questa sera l’invito è stato esteso anche ai nostri cugini>> dichiarò l’imperatrice Diana, rivolgendosi ai nostri genitori. <<Nostra cugina Vivienne ha anche due figli, di cui uno libero da vincoli sentimentali>>.
Tale affermazione risultò essere una sorta di confidenza tra l’imperatrice e mia madre e quest’ultima non ritardò a voltarsi verso la sottoscritta, ammiccando un sornione sorriso, un sorriso che non lasciava scampo ad alcun fraintendimento.
Bene, mancava solo questo, dover essere affibbiata ad un altro nobile pensai enormemente infastidita. Avevo ventisei anni e, per una donna di alto rango, era impensabile non essere già ammogliata e con numerosa prole a seguito. Ovviamente non feci trapelare il fastidio riscontrato dalla volontà altrui di “assegnarmi – o essere assegnata ad – un uomo”, per me il concetto di amore era ben altro, non aveva nulla a che vedere con la discendenza o con i titoli, ma, ahimè, mi limitai semplicemente a sorridere.
<<Sarà un piacere fare la loro conoscenza>> rispose mio padre col suo solito fare gentile mentre passeggiavamo.
<<Francesco sarà felice di fare la vostra conoscenza, cara Bea>> affermò decisa Diana, mentre il figlio più grande rideva di gusto, come se volesse ridicolizzare, ancora di più, quella patetica proposta.
<<Anche per me>> risposi io, cercando di trattenere la rabbia dallo sferrare un pugno a quel presuntuoso di suo figlio, così arrogante e così narcisista. <<Sareste cosi gentili da scusarmi, ma adesso sono costretta a dileguarmi per poter adempiere ad alcuni impegni presi in precedenza. È stato un piacere avervi incontrato nuovamente>> affermai con un sorriso, seguito da un inchino.
<<La nostra Beatrice è molto impegnata. Dedica gran parte del suo tempo ad aiutare i bambini della nostra servitù, insegnando loro la lingua e la lettura>> sentii dire, ormai in lontananza, mia madre.
Nonostante io fossi di spalle, sentii uno sguardo fisso su di me, ad ogni modo non mi voltai, continuai a camminare, cercando di non dar peso a quell’incontro e di far fede alla promessa fatta in precedenza a mia madre.
Per me risultava poco probabile, o quasi impossibile, temperare il mio carattere da ribelle solo per l’effimero rispetto di tutte quelle sciocche riverenze ed etichette, non riuscivo a capacitarmi neppure di tutte quelle grandi differenze tra la cosiddetta nobiltà e la miseria, ai miei occhi tutti eravamo uguali, tutti eravamo semplicemente degli esseri viventi e dovevamo essere trattati paritariamente. Ma, per la gente dell’alto rango, così non era e io, per amore dei miei genitori, cercavo di essere più “domabile”.
Tra un pensiero e un altro, con passo svelto raggiunsi le nostre stalle per un saluto al mio amato Tulipano. Lui sentì da subito i miei passi e avvertii la sua felicità nel vedermi lì, con in mano una carota e un enorme sorriso solo per lui.
<<Ehilà vecchio mio>> dissi accarezzando la sua folta criniera <<un piccolo saluto e poi dovrò scappare e imbellettarmi per questa sera. È stata riservata a me la conoscenza di un baldo giovane dell’alta società e devo essere perfettamente perfetta>> continuai ad affermare mentre Tulipano, un ormai non più giovane frisone nero dal pelo lucente, lanciò un fragoroso nitrito, volteggiando la criniera con fare entusiasta. <<Buona serata vecchio mio, augurami buona fortuna>> conclusi e gli diedi un bacio e una carezza.
Nel voltarmi, ritrovai il mio viso quasi schiacciato a quello dello sconosciuto arrogante e, senza molta esitazione, indietreggiai di qualche passo, levando la ciocca di capelli caduta sul mio volto. Lui mi guardò, anche questa volta con fare penetrante e altamente elettrico e fu come se la stalla fosse circondata da alte fiamme di fuoco, un vero e proprio incendio.
Lo guardai, lui ricambiò il mio sguardo, non perdendo mai quel sorriso tra il furbo e l’ironico. Nonostante il mio battito si fosse più volte perso tra l’azzurro dei suoi occhi, feci un inchino e superai la sua figura, uscendo dalla stalla e sentendomi completamente sconvolta.
Arrogante pensai ormai in preda alla collera, non riuscendo a sopportare quel sentirmi così disarmata alla sua presenza.
<<Beatrice muoviti, altrimenti dovrai fare i conti con la mamma>> si affrettò ad avvertirmi Aurora con tono minaccioso.
Dopo qualche ora, tutto era pronto per la cena e l’incontro con i cugini dell’imperatrice Diana.
Come proseguirà?
- L'imperatrice avrà un malore (33%)
- Bea andrà via dalla cena (33%)
- L'imperatore si prenderà gioco di Bea (33%)

12/04/2022 at 23:16
Ciao Samuela!
Voto per le scuse imperiali, questa giovane è gentile ma non arretra se deve qualificare con decisione una persona. La mamma è sempre sulle spine.
Brava, scrivi molto bene. Complimenti!
Ciao alla prossima!
PS hai scritto riservo, forse intendevi riserva, o riserbo? Io dico riserva.
11/04/2022 at 23:51
Capitolo 3)
L’avventura prosegue, e la caratterizzazione dei personaggi diviene un po’ più evidente in questo capitolo. Ben fatto!
Ho notato che hai reso un po’ più elegante il testo, bella scelta 😉
Ho notato forse una piccola ripetizione a livello di narrazione, circa ciò che vuol la protagonista, ma essendo un racconto in prima persona, ci può stare. Il punto di vista è quello della protagonista.
Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
https://youtu.be/zRsNKrLgT1c
Alla prossima!
09/04/2022 at 19:27
Ciao Samuela, ma che non lo sa l’imperatore che i cavalli hanno spesso nomi molto più curiosi di tulipano?
Si scuserà certamente.?
La nobiltà a volte è propria strana!
Buona serata!??
05/04/2022 at 19:52
Ciao, scusa m’ero perso.il secondo episodio.
Pare che a quei tempi certa nobiltà pensasse solo a combinare matrimoni (e patrimoni). Vediamo se la giovane Bea riuscirà a smarcarsi. Un candidato alternativo già lo vedo.?
Il consiglio di oggi è non esagerare con gli aggettivi, la roba troppo condita per qualcuno può essere indigesta. Brava! ciao.??
02/04/2022 at 06:48
Capitolo 2)
Donne dei nostri tempi, intrappolate nel passato. Più o meno, dai!
Mi è piaciuto il carattere della nostra protagonista, così come le boriose vicissitudini che la costringono nel ruolo nobiliare.
Qualche piccola imprecisione, ma niente di terribile. Era da lo scorso episodio che volevo darti un consiglio, poi mi sono dimenticato. Su qualsiasi programma di scrittura, puoi sostituire le attuali freccette con quelle canoniche in uso nei romanzi, semplicemente andando su “trova” – inserisci le attuali virgolette – e nel campo “sostituisci” fai click con il tasto destro, caratteri speciali, e vedrai spuntare la virgolette classiche presenti in ogni libro. Non è un errore, ma puoi aiutarti a dare al capitolo più eleganza, oltre a farti risparmiare qualche carattere!
Spero di esserti stato utile in qualche modo 🙂
Continua così!
Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
https://youtu.be/x3Yxqd2_jaY
Alla prossima!
31/03/2022 at 13:48
Ciao Samuela!
Bell’episodio, Bea è romantica e non vuole un marito scelto da altri, anche se imperiale. Ho votato per l’imperatore che si prende gioco di lei.
Ciao!
27/03/2022 at 00:27
Capitolo 1)
L’idea alla base sembra particolare e mi ha incuriosito, tuttavia devo farti notare una carenza a livello di revisione. Il testo presenta parecchie ripetizioni, e in qualche punto la narrazione si presenta poco chiara, specie sulla parte finale. Consigli sempre di far riposare il testo un giorno, prima di revisionarlo e pubblicarlo, in modo da poterlo analizzare a mente fredda. Non avere fretta di pubblicare! 😉
Se può esserti utile, prova a leggere sempre a voce alta, seguendo le pause e non.
La storia non può che migliorare, in futuro. Continua così! 😉
A proposito, se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia su Youtube, insieme a quelle di altri autrici/autori. Se vorrai, continuerò anche con i prossimi capitoli. Lo trovi qui:
https://youtu.be/pg-dC1LJcn0
Alla prossima!
27/03/2022 at 21:56
Ti ringrazio per il tuo commento e soprattutto per i tuoi consigli. Sto già revisionando la prossima parte, questa volta con più calma e meno fretta e, soprattutto, leggendo a voce alta, aiuta molto hai ragione.
Ho anche visto il tuo video su yt.
Grazie ancora e alla prossima ☺️
26/03/2022 at 14:47
Ciao Samuela! Io voto che Bea andrà via. Da come l’hai descritta mi appare una ribelle con le idee molto chiare quindi mi aspetto qualcosa di molto diverso per lei!
Alla prossima!
27/03/2022 at 21:58
Proprio così, Bea è una vera ribelle.
Sto seguendo la tua storia, aspetto il continuo ☺️
24/03/2022 at 22:32
Ciao, benvenuta Samuela.
Sottoscrivo il commento di Minollo.
Aggiungo due cosine in po’ stonate (a parer mio.)
“ogni parte di me’ – e “…e l’acqua invadere ogni singolo lembo del mio corpo”.
La prima perché la immagino vestita come usava allora, quindi viso e spalle. Cosa altro c’era da guardare?
La seconda perché “lembo” puoi accostarlo a “pelle” (pelle strappata oltretutto) e non a “corpo.”
Buon lavoro e alla prossima! ?? ciao.
25/03/2022 at 21:14
Grazie Ottaviano per i suggerimenti, rileggendo attentamente concordo con te e provvederò a sistemare le varie frasi ☺️
24/03/2022 at 20:22
Ciao Samuela!
Ben scritto e evocativo, mi ricorda Keira Knightley in “Orgoglio e pregiudizio”; insolente al punto giusto, al punto che la madre la perdona. Brava! Scelgo che conosce il pretendente.
“Pervadeva in tutta la campagna”, secondo me “in” è di troppo; inolltre dal punto di vista grafico trovo le virgolette meno invasive delle parentesi acute. Ma è una mia semplice opinione.
Avanti così, ciao!
25/03/2022 at 21:12
Grazie Minollo, grazie per il tuo commento e per i tuoi consigli, significa molto per me! Provvederò a correggere quanto suggerito e grazie ancora ☺️