Se non saranno rose, andranno bene girasoli.

Mediocrità.

Potrebbe essere considerato disdicevole pensare a un altro mentre si è impegnati in un qualcosa di serio e promettente. Eppure la brama del diverso e dell’avventura rischia di far perdere il sentiero a molti.

Fissi una goccia scendere inesorabilmente lenta lungo il finestrino, come non fosse interessata a vincere la gara intrapresa con le altre, quasi ad accettare la sua stessa condizione mediocre. Il cielo è grigio, piove appena percettibilmente e il sole, anche oggi d’altronde, mancherà di far visita ai terreni freddi e ancora parzialmente ghiacciati.
Consapevole del tempo che manca prima dell’arrivo a destinazione, imposti con il telefono una nuova playlist. Malinconica come te.
Ti cullerà i pensieri.
La tua noia, la tua condizione, sembra quasi tu la cerchi.
Non sai nemmeno come tutto abbia iniziato a precipitare, a diventare un’infinita routine di abitudine. Odi l’abitudine, eppure non fai nulla per modificarne il suo proseguire.

Mediocrità.
Così una bella parola se non la si pensa riferita a sé stessi. Suona bene. Quella condizione segnata dal trovarsi perfettamente ed esattamente nel mezzo, nella normalità, come un puzzle dei bimbi di forma rotonda incastrato nell’unico spazio combaciante. Niente sorpresa o stupore, si sa già quello che deve essere…
“Porca puttana!” Inchiodi per non finire spalmata sul portellone dietro di un furgoncino bianco che ha frenato improvvisamente cogliendoti alla sprovvista e interrompendo il fiume di pensieri che fluiva senza dighe di sbarramento.
Con un gesto molto femminile e aggraziato, saluti il conducente del veicolo bianco mentre lo sorpassi, imbocchi l’uscita dell’autostrada e sparisci tra i caselli.
Quindici minuti dopo hai parcheggiato, duecento metri dall’ingresso del condominio (figurati se trovavi un posto proprio davanti!). Impugni le chiavi con la destra, una cassa dell’acqua con la sinistra e incastri il borsone sulle spalle.
Barcollando arrivi all’entrata.
“Ma chi è questa bella ragazza? Temo di non averti mai vista cara.”
Una signora sulla settantina con una chioma argentata e un cappotto viola sbiadito, ti apre scrupolosamente il cancelletto permettendoti di entrare e lei di uscire.
“Grazie!…sono arrivata da poco, sto al primo. Sono qua per l’università…”
“Mi sembrava di non conoscerti! Studia sempre, studia tanto. Sei così bella!”
La frase risuonano come un eco mentre fa scoccare delicatamente la serratura e si lancia in mezzo alla gente in strada.
Era da tanto che non sentivi quelle parole.
Arrivi in casa, lanci tutti i tuoi bagagli sul letto e frugando nel frigo decidi di versarti un bicchiere di bianco, fresco e fruttato. Se non fosse stato aperto una settimana prima anche una buona guida avrebbe potuto tranquillamente definirlo di ottima qualità. Risulta invece nella norma, mediocre.
La parola ti risuona nella testa come se stesse rimbalzando.

Click. L’accendino da fuoco all’estremità della sigaretta e intanto apri a tuto gas l’acqua della vasca da bagno.

Ti togli la maglietta e ti osservi allo specchio. Ti sei chiesta molte volte cosa prova un uomo quando ti vede per la prima volta.

I tuoi seni sono piccoli, ma sono sodi e hanno una bella forma rotonda. Questo fatto ti ha causato disagio in diverse situazioni, ma ti sei sempre apprezzata.

Ti continui a svestire fissando lo specchio, quasi come potessi vedere altri due occhi dinnanzi i tuoi incastonati nel vetro. Chissà se potesse parlare, quante risposte ti darebbe alla domande che di solito gli porgi specchiandotici?

La luce del tardo pomeriggio filtra attraverso le tendine. Sei consapevole del fatto che siano semitrasparenti e questo ti da un senso di eccitazione unita a misteriosità nel pensare che qualcuno in strada, guardando in su possa intravederti.

Il tramonto proietta la tua ombra sulla parete. Le tue gambe appaiono ancora più lunghe. Non sei alta, ma i tuoi centimetri sono sufficienti per arrivare a prendere la maggioranza delle cose posizionate sulle mensole e questo ti va bene.

Il tuo fondoschiena crea una piacevole curva che riflessa appare molto pronunciata. Decidi di ringraziare i tanti esercizi praticati in palestra.

I tuoi ricci biondi ti incorniciano il viso in modo caotico. Non sono quasi mai legati, e se lo sono appaiono quasi sempre disordinati.

La tua pelle è ambrata e segnata da numerosi nei. Ti piace il sole e stendertici sotto per ore.

Soltanto un leggero strato di mascara ti marca le ciglia e il lucidalabbra coi brillantini è sparito molte ore prima.

Niente fondotinta o blush.

Non ti piace apparire per come non sei, una persona vedendoti la prima volta deve già sapere che tu sarai sempre così in ogni momento. 

Finisci l’ultimo sorso di vino e mentre entri nella vasca provi un inebriante brivido di piacere al contatto dell’acqua profumata e bollente con la tua pelle.

La tua testa ha continuato a girare a mille tra preoccupazioni ed ambizioni ed essendo che non puoi annegare tu, che lo facciano i tuoi pensieri…almeno per un po’. 

Ti immergi fino agli occhi nella schiuma.

Diamo vita al racconto, servono dei particolari e delle spiegazioni in più.

  • Entra in gioco Lui. (20%)
    20
  • Lei beve un bicchiere di troppo e si trova a ragionare ad alta voce. (40%)
    40
  • Lei si addormenta nella vasca e sogna. (40%)
    40
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40 Commenti

  • Capitolo 9)

    Ehi! Anche se non ho commentato, ti seguo ancora! 😛

    Siamo arrivati al finale, anche se è passato un po’ di tempo. Durante la lettura sono riaffiorati i ricordi dei precedenti capitoli. Ho trovato interessante il discorso relativo alla facilità nel comunicare con gli sconosciuti, e ti ringrazio per avermi fornito un dettaglio importante che stavo trascurando all’interno di una mia storia (riguarda il taglio dei capelli! Per uno che li taglia quando capita, è sempre un po’ difficile calarsi in certe dinamiche!) 😉
    Leggere serve anche a questo!

    Aspetto il finale!
    Continua così! 😉

  • Capitolo 7)

    Ehi!
    Credo che gli altri autori abbiano già espresso i punti che tratto anche nel video.
    Il racconto prende spazio alle emozioni, al rapporto tra i due. Invece di calarci nel loro amore, nel vivo del rapporto, la sfilza di eventi ci porta lontano dal focus della storia.
    L’intero episodio ha del potenziale, quindi rivedilo nel tuo file 🙂 Ognuno di quei passaggi può evidenziare un lato del nostro ragazzo innamorato.
    Spero i miei consigli possano tornarti utili!

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/CStP4cSgTCw

    Alla prossima!

  • Puntatina vacanziera, nel paradiso degli amanti… Tutto bene, ci riporta tutti a situazioni vissute (chi non ha pensato una volta: devo venire a vivere qui?).
    Si percepisce la gioia, la libertà, l’amore.
    Quello che mi aspettavo però era un coinvolgimento più profondo della ragazza e non un racconto della bella vacanza. Un’altra volta osa di più!
    Ci sono poi delle espressioni direi “imprecise”, che potevi giocarti meglio.
    Esempio: l’isola si compone di dodici microclimi; complice con; pure ora mi ricordo…
    Sono dettagli, lo so, ma hai il potenziale per scrivere ancora meglio, quindi il consiglio è insisti, revisiona bene perché uno stesso concetto può essere riscritto in tanti modi diversi, e non ti arrendere finché non emerge quello giusto. Sono i dettagli che fanno, a volte, la differenza!
    Voto rabbia, a caso, ovviamente. Ciao!??

  • Capitolo 6)

    Il capitolo scende nel profondo della protagonista, nonostante in alcuni punti la narrazione potrebbe risultare un po’ confusionaria, più che altro nel finale. Ma immagino questo possa essere imputabile al problema dei caratteri. Trovo che altri ti abbiano già fatto notare la cosa 🙂
    Credo però il capitolo abbia poco mordente sul lettore, sarà forse per una questione di “lamentele” generali. Certo, non sono il target perfetto per il genere, quindi prendi le mie considerazioni con le pinze 🙂

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    Una voce femminile avrebbe decisamente reso di più la situazione!
    https://youtu.be/FOtvZ255evI

    Alla prossima!

  • Bello l’episodio, sembra una cosa vera… Perché è vero che i ricorsi sono comuni e spesso sono un errore, forse non si accetta di aver sbagliato una volta, per orgoglio, e così si sbaglia di nuovo.
    Un solo piccolo appunto nel finale soprattutto dove non è chiarissimo chi dice cosa. ( e il lettore deve rileggere, e spesso non gradisce?)
    Complimenti, ciao?
    Voto annebbiato…

  • Ciao Ricci Biondi!
    Il professore sicuro di sé è un classico. Questo ha qualcosa di irrisolto, beve come un matto. Ma affascina. Mi piace il corsivo del caffè; ero tentato di scegliere il 18, mi sembrava divertente, poi ho optato per lui che si sbilancia, cosa che mi aspetto. Unico appunto che avrei è sul ristorantino in centro dove non li avrebbero notati, ma tutti lo chiamano per nome. Ma ci sta che lui voglia pavoneggiarsi con una giovane bionda… uomini!
    Tutto bene l’esame di fisica ??
    Ciao alla prossima!

  • Ciao Ricci-Biondi.
    Davvero i tuoi personaggi sono incauti, prima o poi succede qualcosa.
    Buona premessa per scrivere tante cose.
    Un consiglio oggi per te ce l’avrei, lo chiamerei “operazione semplificazione”
    Ci sono molti passaggi piuttosto elaborati di una complicazione che non aggiunge, anzi sottrae interesse al racconto. Credo che forse dovresti dedicarti alla revisione con un’attenzione mirata soprattutto a questo. Sfrondare, oltretutto, permette di risparmiare caratteri e questo mi sembra un bene!
    Voto lui che esagera, del resto mi sembra probabile?
    Buon lavoro, ciao alla prossima!?

  • Ciao Ricci Biondi!
    Lo chalet fa miracoli, non credevo proprio. La storia fila, adesso vediamo questo brizzolato fascinoso che cerca il suo spazio nella storia. Glielo darei… Lo stile-confessione funziona, non capisco solo la metafora “lo insegue come il rinculo…” che invece subisce chi spara, o in questo caso parla. Va beh, è solo un piccolo particolare.
    Bene così, alla prossima ciao!

  • Capitolo 3)

    Birra e Hamburger ci stanno sempre!

    Mi è piaciuto parecchio i temi che hai voluto affrontare, anche se i discorsi della protagonista possono un po’ far storcere il naso, troppi sintomi di una relazione tossica; tutte questioni che offrono ottimi spunti di riflessione anche per il lettore. Sono incuriosito dalla nuova strada intrapresa!

    Aspetto di scoprire a cosa ci porteranno la birra e gli Hamburgers!

    Trovi il capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/TUawia8wlfQ

    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ammazza che feeling tra i due! Direi che filano alla grande, e lei alla fine lo riconosce. Da come lo descrive è davvero un bel tipo.
    Il ritmo alto e scandito dai punti e a capo rende la narrazione a, mio avviso, scheletrica, ma è una scelta che non mi dispiace per ora. Bene! Voto per lo chalet e ti auguro una buona settimana.
    Ciao!

  • Capitolo 2)

    Devo confessarti di esserci rimasto un po’ male! Mi piaceva la scelta stilistica che avevi intrapreso, ed ero curioso di vedere in che modo avresti adeguato la storia a quella decisione narrativa. Con la prima persona ti ho visto più sciolta e decisa, il capitolo ben curato e giusto un errorino non disturba per niente il prodotto finale.
    Aspettiamo di scoprire qualcosa in più, anche se io voto per il promemoria.

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/5vsr5lRwpX4
    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Un brutto sogno lei lo definisce, che finisce in maniera minacciosa, con lui “se esce maschio“ che mi ha fatto sorridere. Lei non è pronta e dipinge il suo lui come un rapace sessuale che non la soddisfa; vediamo come prosegue allora. Racconti dando ritmo, con frequenti punti, a capo e non. Qualche errore qua e là, se rileggi ad alta voce una volta in più risolvi tutto. Bene!
    Ho scelto il professore, ciao alla prossima!

  • ciao. Complichiamo un po’ le cose con un bel professore 🙂
    Hai già fatto un bel salto, mi pare, il capitolo è molto gradevole le situazioni ben descritte, brava, brava.
    Una sola cosa non mi piace personalmente (ma tu fai come ti pare) inutile scrivere maiuscolo per dire che stai gridando, non c’è bisogno. A presto! 🙂

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ho votato per i sogni, così vediamo il mondo onirico di questa mediocrità ?. Da come la descrivi non è così male, forse le è successo qualcosa che le impedisce di credere in sé stessa. Bella l’imprecazione nel bel mezzo delle riflessioni, e il saluto femminile. Anche io sono rimasto colpito da specchiandotici. È corretto intendiamoci, solo un po’ ostico alla lettura.
    Per il resto mi è piaciuto, seguo la tua storia.
    Buona domenica!

  • Capitolo 1)

    Mi ha colpito molto la scelta narrativa, perché offre un punto di vista abbastanza insolito. Mi hai subito incuriosito. Ovviamente, la trovo una scelta difficile, perché ogni termine deve essere calibrato con la giusta precisione, onde evitare grossolani errori di forma.
    Occorre giusto una migliore revisione per evitare qualche errorino e inutile, oltre a qualche virgola in più in alcuni punti. 🙂

    Aspetto il prossimo!

    A proposito, se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia su Youtube, insieme a quelle di altri autrici/autori. Se vorrai, continuerò anche con i prossimi capitoli. Lo trovi qui:
    https://youtu.be/pg-dC1LJcn0

    Alla prossima!

  • Ops, ti ho mandato in parità le opzioni. Penso non sia grave, ci saranno altri commenti.
    Bene sei una new entry, scrittrice per diporto? Il tuo capitolo è piacevole alla lettura, chiaro e scorrevole, piccolo appunto ( ed essendo che non puoi annegare tu) a mio modesto parere potevi scriverlo meglio, evitando quel gerundio poco elegante. Ti seguo comunque, Ricci Biondi. Alla prossima.

  • Ciao, ben arrivata. Ricci biondi.
    La tua avventura inizia con un interessante capitolo in seconda persona singolare, insolito, ma almeno per un po’, sicuramente piacevole.
    Mi permetto, visto che su the incipit ci stiamo apposta, di consigliarti una maggiore attenzione a certe espressioni che, secondo me vengono dalla voglia di colorare il racconto, e che, invece, semplificato sarebbe più efficace.
    Esempio: specchiandotici/stendertici/ abbia iniziato/ti apre scrupolosamente il cancelletto permettendoti di entrare e lei di uscire./scoccare… la serratura
    Questo sono alcuni esempi, in cui potevi usare espressioni forse più convenzionali ma sicuramente più efficaci ( sempre, bada bene a parer mio).
    Mi è piaciuta l’immagine finale in cui lei annega i pensieri nella vasca, brava.
    Voto lei che s’addormenta.
    Ciaoo??

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