Se non saranno rose, andranno bene girasoli.

Dove eravamo rimasti?

"Tu bionda!" chi lo dice è: Stanco con due marcate occhiaie. Gli piace fare festa la sera. (50%)

Math

Mi ronzano le orecchie. La mente è offuscata e la voce roca fa fatica a tornare nitida. Prendo un ”oki” insieme a due bicchieri colmi d’acqua e torno a dormire. Oggi niente lezione. Quel brandy era spettacolare, arrivato apposta dalla Spagna, ma dopo l’aperitivo, la bottiglia di Barbera e un paio di bicchieri, forse tre, di questo sono devastata. Il mio stomaco fa le capriole come un bimbo che fa i bisticci. Ho dormito poco e nulla continuando a rigirarmi tra le coperte.

Sicuro lui sarà a lezione con il suo cardigan scuro, il bicchierino di plastica del caffè sempre in mano e le occhiaie che gli arrivano fino agli zigomi. Non si cura di nasconderle. Gli piace far festa alla sera e io lo so bene!

Non è in forma, né tantomeno uno di quei tipi tirati a lucido, ma ha un fascino tutto suo.

12.15

“Ciao ragazza, sei viva? Oggi Math ha chiesto di te, devo preoccuparmi?”

È questo il messaggio che mi sveglia. Da quanto non dormivo così tanto!

Lo chiamiamo così noi: Math, il professore di matematica.

Registro un audio: “Ciao cara! Tranquilla non sono stata molto bene questa notte, ma mi sono già ripresa. Saluta le altre ci vediamo domani!”

“Tu, bionda!” La prima volta che ci siamo notati è stato quel giorno. Tra tutta la platea colma di ragazzi desiderosi di carpire ogni segreto della disciplina dalle parole di questo enigmatico insegnante, lui ha scelto me. Stavo svolgendo abbastanza svogliatamente un esercizio che ci aveva dettato e badavo di esser ben nascosta al centro della fila tra gli altri miei coetanei.

“Di solito le ragazze bionde risolvono questo tipo di esercizio più velocemente degli altri ragazzi.”

Dopo un imbarazzante silenzio avevo alzato gli occhi su di lui capendo stesse parlando con me. Rossa come un peperone avevo risposto secca che no, non ero invece capace di portarlo a termine.

Mentre prendevo la mia giacca dall’appendiabiti in fondo alla classe a fine ora, mi si è avvicinato chiedendomi affabilmente che cosa ne pensassi del suo insegnamento, se fosse bravo a spiegare, se mi piacesse la materia, vuoi prendere un caffè con me?, se trovassi utili i suoi esercizi e se necessitassi un aiuto con lo studio.

Il caffè l’ho accettato volentieri proseguendo la nostra conversazione. Mi ha portata al piccolo bar dell’università e dopo pochi minuti mi ha chiesto se avremmo potuto rivederci, al di fuori di quel luogo.

Ora ci incontriamo a sere alterne a casa sua o nella mia. Io cucino e lui sceglie il vino, altrimenti lui ordina da mangiare e io mi adopero a cercare qualche enoteca con specialità mai assaggiate. Lui non sa cucinare, ma gli piace bere e così pure a me anche se, a differenza mia, lui non ha bisogno la mattina dopo per recuperare.

Sono stata chiara fin da subito con lui: vent’anni di differenza sono troppi per me e non può aspettarsi nulla se non una buona compagnia alla ricerca di esperienze culinarie. Si è offerto allora di darmi ripetizioni della sua materia con un sorriso un po’ affranto speranzoso di  poter continuare a vedermi. E così ora tra un bicchiere e l’altro ci scambiamo opinioni “matematiche”.

“Sei una ragazza sorprendentemente affascinante e soprattutto reggi il mio passo…” me l’ha detto una sera tracannando gin tonic a non finire.

Io invece sono affascinata dall’intelligenza. La sua. Lo ascolto pavoneggiarsi davanti alla classe con monologhi che la maggior parte delle persone presenti non comprendono neanche nella sintassi e ciò nonostante continuano imperterriti a prendere appunti su cose di cui non capiranno mai il significato mentre io, quelle parole, le ho ascoltate in anteprima la sera prima. Qualche volta gli rispondo a tono o gli pongo qualche domanda perfettamente in simbiosi al suo discorso per vederlo innervosirsi al pensiero che qualcuno gli tenga testa. Solo in quei momenti si tradisce un po’ perché mentre mi risponde con tono di rimprovero i suoi occhi si illuminano.

Nessuno sa del nostro rapporto, non sarebbe accettato.

Una volta mi ha invitata a cena. Un ristorantino in centro città abbastanza chic e riservato dove non avrebbe potuto vederci nessuno. Era venuto a prendermi davanti casa con la sua grossa utilitaria blu. Nel locale tutti l’avevano salutato per nome e io mi ero chiesto che cosa avessero pensato vedendo me o cosa sapessero su di me.

La cena era stata veloce, ma carica di contenuto e quando ubriaco e  barcollante si era offerto di accompagnarmi avevo rifiutato il  passaggio preferendo il trasporto dei miei piedi.

Oggi ha chiesto di me. Il fatto mi intenerisce. Gli scrivo un messaggio, si sarà preoccupato: “Ciao, sto bene. Stasera ci rivediamo? Sushi?”

Abbiamo sempre parlato tanto, ma di nulla. Non gli ho mai raccontato di me e lui mai di se stesso. Preferiamo mantenere questa sfera di amicizia senza impegno che ci siamo creati (anche se deduco sia libero visti gli orari che fa con me). Penso abbia un cane perché una volta gli ho scoperto diversi peli lunghi sulla giacca appoggiata sopra il mio divano. Si veste elegante per le nostre cene.

Risponde: “Certo! Alle 20 da me.” 

La loro relazione è destinata a terminare, il motivo?

  • Lui sparisce. (25%)
    25
  • Lui si sbilancia troppo. (25%)
    25
  • Un 18. (50%)
    50
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39 Commenti

  • Capitolo 7)

    Ehi!
    Credo che gli altri autori abbiano già espresso i punti che tratto anche nel video.
    Il racconto prende spazio alle emozioni, al rapporto tra i due. Invece di calarci nel loro amore, nel vivo del rapporto, la sfilza di eventi ci porta lontano dal focus della storia.
    L’intero episodio ha del potenziale, quindi rivedilo nel tuo file 🙂 Ognuno di quei passaggi può evidenziare un lato del nostro ragazzo innamorato.
    Spero i miei consigli possano tornarti utili!

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/CStP4cSgTCw

    Alla prossima!

  • Puntatina vacanziera, nel paradiso degli amanti… Tutto bene, ci riporta tutti a situazioni vissute (chi non ha pensato una volta: devo venire a vivere qui?).
    Si percepisce la gioia, la libertà, l’amore.
    Quello che mi aspettavo però era un coinvolgimento più profondo della ragazza e non un racconto della bella vacanza. Un’altra volta osa di più!
    Ci sono poi delle espressioni direi “imprecise”, che potevi giocarti meglio.
    Esempio: l’isola si compone di dodici microclimi; complice con; pure ora mi ricordo…
    Sono dettagli, lo so, ma hai il potenziale per scrivere ancora meglio, quindi il consiglio è insisti, revisiona bene perché uno stesso concetto può essere riscritto in tanti modi diversi, e non ti arrendere finché non emerge quello giusto. Sono i dettagli che fanno, a volte, la differenza!
    Voto rabbia, a caso, ovviamente. Ciao!??

  • Capitolo 6)

    Il capitolo scende nel profondo della protagonista, nonostante in alcuni punti la narrazione potrebbe risultare un po’ confusionaria, più che altro nel finale. Ma immagino questo possa essere imputabile al problema dei caratteri. Trovo che altri ti abbiano già fatto notare la cosa 🙂
    Credo però il capitolo abbia poco mordente sul lettore, sarà forse per una questione di “lamentele” generali. Certo, non sono il target perfetto per il genere, quindi prendi le mie considerazioni con le pinze 🙂

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    Una voce femminile avrebbe decisamente reso di più la situazione!
    https://youtu.be/FOtvZ255evI

    Alla prossima!

  • Bello l’episodio, sembra una cosa vera… Perché è vero che i ricorsi sono comuni e spesso sono un errore, forse non si accetta di aver sbagliato una volta, per orgoglio, e così si sbaglia di nuovo.
    Un solo piccolo appunto nel finale soprattutto dove non è chiarissimo chi dice cosa. ( e il lettore deve rileggere, e spesso non gradisce?)
    Complimenti, ciao?
    Voto annebbiato…

  • Ciao Ricci Biondi!
    Il professore sicuro di sé è un classico. Questo ha qualcosa di irrisolto, beve come un matto. Ma affascina. Mi piace il corsivo del caffè; ero tentato di scegliere il 18, mi sembrava divertente, poi ho optato per lui che si sbilancia, cosa che mi aspetto. Unico appunto che avrei è sul ristorantino in centro dove non li avrebbero notati, ma tutti lo chiamano per nome. Ma ci sta che lui voglia pavoneggiarsi con una giovane bionda… uomini!
    Tutto bene l’esame di fisica ??
    Ciao alla prossima!

  • Ciao Ricci-Biondi.
    Davvero i tuoi personaggi sono incauti, prima o poi succede qualcosa.
    Buona premessa per scrivere tante cose.
    Un consiglio oggi per te ce l’avrei, lo chiamerei “operazione semplificazione”
    Ci sono molti passaggi piuttosto elaborati di una complicazione che non aggiunge, anzi sottrae interesse al racconto. Credo che forse dovresti dedicarti alla revisione con un’attenzione mirata soprattutto a questo. Sfrondare, oltretutto, permette di risparmiare caratteri e questo mi sembra un bene!
    Voto lui che esagera, del resto mi sembra probabile?
    Buon lavoro, ciao alla prossima!?

  • Ciao Ricci Biondi!
    Lo chalet fa miracoli, non credevo proprio. La storia fila, adesso vediamo questo brizzolato fascinoso che cerca il suo spazio nella storia. Glielo darei… Lo stile-confessione funziona, non capisco solo la metafora “lo insegue come il rinculo…” che invece subisce chi spara, o in questo caso parla. Va beh, è solo un piccolo particolare.
    Bene così, alla prossima ciao!

  • Capitolo 3)

    Birra e Hamburger ci stanno sempre!

    Mi è piaciuto parecchio i temi che hai voluto affrontare, anche se i discorsi della protagonista possono un po’ far storcere il naso, troppi sintomi di una relazione tossica; tutte questioni che offrono ottimi spunti di riflessione anche per il lettore. Sono incuriosito dalla nuova strada intrapresa!

    Aspetto di scoprire a cosa ci porteranno la birra e gli Hamburgers!

    Trovi il capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/TUawia8wlfQ

    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ammazza che feeling tra i due! Direi che filano alla grande, e lei alla fine lo riconosce. Da come lo descrive è davvero un bel tipo.
    Il ritmo alto e scandito dai punti e a capo rende la narrazione a, mio avviso, scheletrica, ma è una scelta che non mi dispiace per ora. Bene! Voto per lo chalet e ti auguro una buona settimana.
    Ciao!

  • Capitolo 2)

    Devo confessarti di esserci rimasto un po’ male! Mi piaceva la scelta stilistica che avevi intrapreso, ed ero curioso di vedere in che modo avresti adeguato la storia a quella decisione narrativa. Con la prima persona ti ho visto più sciolta e decisa, il capitolo ben curato e giusto un errorino non disturba per niente il prodotto finale.
    Aspettiamo di scoprire qualcosa in più, anche se io voto per il promemoria.

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/5vsr5lRwpX4
    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Un brutto sogno lei lo definisce, che finisce in maniera minacciosa, con lui “se esce maschio“ che mi ha fatto sorridere. Lei non è pronta e dipinge il suo lui come un rapace sessuale che non la soddisfa; vediamo come prosegue allora. Racconti dando ritmo, con frequenti punti, a capo e non. Qualche errore qua e là, se rileggi ad alta voce una volta in più risolvi tutto. Bene!
    Ho scelto il professore, ciao alla prossima!

  • ciao. Complichiamo un po’ le cose con un bel professore 🙂
    Hai già fatto un bel salto, mi pare, il capitolo è molto gradevole le situazioni ben descritte, brava, brava.
    Una sola cosa non mi piace personalmente (ma tu fai come ti pare) inutile scrivere maiuscolo per dire che stai gridando, non c’è bisogno. A presto! 🙂

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ho votato per i sogni, così vediamo il mondo onirico di questa mediocrità ?. Da come la descrivi non è così male, forse le è successo qualcosa che le impedisce di credere in sé stessa. Bella l’imprecazione nel bel mezzo delle riflessioni, e il saluto femminile. Anche io sono rimasto colpito da specchiandotici. È corretto intendiamoci, solo un po’ ostico alla lettura.
    Per il resto mi è piaciuto, seguo la tua storia.
    Buona domenica!

  • Capitolo 1)

    Mi ha colpito molto la scelta narrativa, perché offre un punto di vista abbastanza insolito. Mi hai subito incuriosito. Ovviamente, la trovo una scelta difficile, perché ogni termine deve essere calibrato con la giusta precisione, onde evitare grossolani errori di forma.
    Occorre giusto una migliore revisione per evitare qualche errorino e inutile, oltre a qualche virgola in più in alcuni punti. 🙂

    Aspetto il prossimo!

    A proposito, se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia su Youtube, insieme a quelle di altri autrici/autori. Se vorrai, continuerò anche con i prossimi capitoli. Lo trovi qui:
    https://youtu.be/pg-dC1LJcn0

    Alla prossima!

  • Ops, ti ho mandato in parità le opzioni. Penso non sia grave, ci saranno altri commenti.
    Bene sei una new entry, scrittrice per diporto? Il tuo capitolo è piacevole alla lettura, chiaro e scorrevole, piccolo appunto ( ed essendo che non puoi annegare tu) a mio modesto parere potevi scriverlo meglio, evitando quel gerundio poco elegante. Ti seguo comunque, Ricci Biondi. Alla prossima.

  • Ciao, ben arrivata. Ricci biondi.
    La tua avventura inizia con un interessante capitolo in seconda persona singolare, insolito, ma almeno per un po’, sicuramente piacevole.
    Mi permetto, visto che su the incipit ci stiamo apposta, di consigliarti una maggiore attenzione a certe espressioni che, secondo me vengono dalla voglia di colorare il racconto, e che, invece, semplificato sarebbe più efficace.
    Esempio: specchiandotici/stendertici/ abbia iniziato/ti apre scrupolosamente il cancelletto permettendoti di entrare e lei di uscire./scoccare… la serratura
    Questo sono alcuni esempi, in cui potevi usare espressioni forse più convenzionali ma sicuramente più efficaci ( sempre, bada bene a parer mio).
    Mi è piaciuta l’immagine finale in cui lei annega i pensieri nella vasca, brava.
    Voto lei che s’addormenta.
    Ciaoo??

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