Se non saranno rose, andranno bene girasoli.

Dove eravamo rimasti?

La loro relazione è destinata a terminare, il motivo? Un 18. (50%)

Verità

“E poi niente!” Sono spazientita.

“Come niente?” Lui di più.

Si gira dall’altra e si accende una sigaretta, la terza. L’ultima volta che abbiamo parlato ci siamo detti che avremmo riprovato ancora una volta, ma questa davvero seriamente.

Si incomincia allora con il dirsi la verità e con il raccontarci. Quante cose lui non sa? Boh. Quante non ne so io? Forse non sono nemmeno molto interessata a scoprirlo.

Sono partita quindi con il raccontargli di lui, il professore…

” E’ vecchio…non c’è nulla!”  Ho il tono da cantilena.

“Allora perché avresti dovuto nascondermelo?”

“Non capisci. Non capisci mai niente”.

Tutto così difficile.

Se solo avesse pensato qualche volta in più che sono le piccole cose, i gesti, un pensiero a rendermi felice, ora non staremmo così. Io che sono allergica alla primavera (mi piace definirmi così) inizio a starnutire fino a stremarmi con l’arrivo del primo polline svolazzante, ma quanto darei per un mazzo di fiori profumati. Per la verità ne sarebbe bastato anche solo uno. Nella testa mi risuona la canzone di Lady Gaga che mi piace tanto:

“I’ve got a hundred million reasons to walk away

But baby, I just need one good one to stay…”

E’ sempre quella piccola e nascosta sola motivazione che mi fa restare. Non so bene quale.

“E poi te l’ho detto: è già finito tutto.” Proprio così, gli ho raccontato anche questo. Due settimane fa ho dato l’esame di matematica. Math mi ha formata per bene, ha insistito non poco e la sera prima è stato con me cercando di farmi passare l’angoscia che mi prende ogni volta. Mi aveva anche proposto di fare colazione insieme prima della prova. Mi sembrava esagerato. Ci ha messo tutta la pazienza del mondo ed è davvero bravo a insegnare e non che non mi piacesse la materia perché aspiravo avidamente tutte le parole che uscivano dalla sua bocca, ma sono io ad essere negata. Quando entra in gioco l’emozione poi mi scordo anche come mi chiamo. Per me matematica è sempre stato un po’ un mondo a sé stante.

In ogni caso ci ho provato, ho dato tutto fino a spremermi le meningi aggrappandomi ad ogni possibilità per fare il meglio. Il giorno dopo mi è stato consegnato l’esito. Era una signora paffuta e abbastanza bruttina a consegnare i fogli corretti, non lui. Si trovava invece dietro la cattedra in fondo all’aula, lo sguardo perso nel vuoto non cercava il mio.

18

Speravo in un punteggio migliore anche se dentro di me ero consapevole di aver raggiunto già un traguardo. Ho accettato. (Sono già stata bocciata una volta e mi è bastato).

Lui non l’ho più sentito. Neanche un messaggio. Quel giorno è sparito ancor prima che me ne potessi accorgere mentre commentavo i risultati con le mie compagne.

Non mi sono fatta sentire nemmeno io perché oltre a un po’ di frustrazione che mi porta l’essere una perfezionista e ambire sempre al massimo, sono una testarda orgogliosa. Non riesco a capire come il mio scarso voto possa aver a che fare con NOI. 

Ho lasciato andasse tutto come stava procedendo senza intervenire. La razionalità mi dice che lui oltre ad aver sprecato tempo alla ricerca di qualcosa che non avrei mai potuto dargli, ha perso ore e ore a insegnare a una ragazza che ha dimostrato di non meritarselo. Immagino la pensi così.

“Quindi niente, è finita in questo modo.”

“Ci avrai scopato sicuramente.”

“Ti risulta così difficile credere alle mie parole?”

Non mi crede più da quando? Troppo. La fiducia la si conquista con il tempo e la si perde in un secondo e io non ho avuto il privilegio di potermi redimere anche dopo molto tempo. Non sono una che prende in giro gli altri, ma cerco di badare alla mia felicità prima di tutto.

Ci eravamo lasciati un po’ di tempo fa o meglio io l’avevo lasciato. Credevo fosse la cosa migliore da fare in quel momento. Stavo bene. Dopo mesi in cui non ci eravamo né visti né sentiti avevamo deciso di rincontrarci e lì era scattata di nuovo la scintilla.

Se fossimo rimasti solo buoni amici…

Mi chiedo sempre come sarebbero quadrate meglio le nostre vite a questa eventualità.

Ormai ci sono dentro.

“Ho intenzione di non sprecare più parole in merito a questa situazione, è il tuo turno. Butta fuori tutto.”

“Sai, oltre a qualche cannetta nascosta, altro non ho fatto che non sai.”

“Oh, fantastico.” Ogni volta che lui immagina io stia facendo qualcosa di sbagliato nei suoi confronti si rifugia in questo. Una volta ero andata in vacanza al mare con una mia amica e lui aveva pensato bene di fare un festino “proibito” con la scusa di sentire troppo la mia mancanza. Che poi io di male in questo non ci vedo proprio nulla. Intendo nel mare, chiaro.

“Bene ora siamo pari? Tutto qua?”

“Direi di si, io ti ho detto tutto e tu spero anche. Mettiamoci una pietra sopra e proviamo ad esserci di più per l’altro come ci siamo detti. Credo a questa storia semplicemente perché sapevo già tutto.”

” E come potresti saperlo già?”

” Ti ho ispezionato tutti i messaggi del telefono una settimana fa mentre dormivi, era tutto lì in bella mostra.”

“Rovini sempre tutto, cazzo !”

Lo vogliamo:

  • Soleggiato e rilassante. (50%)
    50
  • Annebbiato e stimolante. (25%)
    25
  • Secco e afoso. (25%)
    25
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39 Commenti

  • Capitolo 7)

    Ehi!
    Credo che gli altri autori abbiano già espresso i punti che tratto anche nel video.
    Il racconto prende spazio alle emozioni, al rapporto tra i due. Invece di calarci nel loro amore, nel vivo del rapporto, la sfilza di eventi ci porta lontano dal focus della storia.
    L’intero episodio ha del potenziale, quindi rivedilo nel tuo file 🙂 Ognuno di quei passaggi può evidenziare un lato del nostro ragazzo innamorato.
    Spero i miei consigli possano tornarti utili!

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/CStP4cSgTCw

    Alla prossima!

  • Puntatina vacanziera, nel paradiso degli amanti… Tutto bene, ci riporta tutti a situazioni vissute (chi non ha pensato una volta: devo venire a vivere qui?).
    Si percepisce la gioia, la libertà, l’amore.
    Quello che mi aspettavo però era un coinvolgimento più profondo della ragazza e non un racconto della bella vacanza. Un’altra volta osa di più!
    Ci sono poi delle espressioni direi “imprecise”, che potevi giocarti meglio.
    Esempio: l’isola si compone di dodici microclimi; complice con; pure ora mi ricordo…
    Sono dettagli, lo so, ma hai il potenziale per scrivere ancora meglio, quindi il consiglio è insisti, revisiona bene perché uno stesso concetto può essere riscritto in tanti modi diversi, e non ti arrendere finché non emerge quello giusto. Sono i dettagli che fanno, a volte, la differenza!
    Voto rabbia, a caso, ovviamente. Ciao!??

  • Capitolo 6)

    Il capitolo scende nel profondo della protagonista, nonostante in alcuni punti la narrazione potrebbe risultare un po’ confusionaria, più che altro nel finale. Ma immagino questo possa essere imputabile al problema dei caratteri. Trovo che altri ti abbiano già fatto notare la cosa 🙂
    Credo però il capitolo abbia poco mordente sul lettore, sarà forse per una questione di “lamentele” generali. Certo, non sono il target perfetto per il genere, quindi prendi le mie considerazioni con le pinze 🙂

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    Una voce femminile avrebbe decisamente reso di più la situazione!
    https://youtu.be/FOtvZ255evI

    Alla prossima!

  • Bello l’episodio, sembra una cosa vera… Perché è vero che i ricorsi sono comuni e spesso sono un errore, forse non si accetta di aver sbagliato una volta, per orgoglio, e così si sbaglia di nuovo.
    Un solo piccolo appunto nel finale soprattutto dove non è chiarissimo chi dice cosa. ( e il lettore deve rileggere, e spesso non gradisce?)
    Complimenti, ciao?
    Voto annebbiato…

  • Ciao Ricci Biondi!
    Il professore sicuro di sé è un classico. Questo ha qualcosa di irrisolto, beve come un matto. Ma affascina. Mi piace il corsivo del caffè; ero tentato di scegliere il 18, mi sembrava divertente, poi ho optato per lui che si sbilancia, cosa che mi aspetto. Unico appunto che avrei è sul ristorantino in centro dove non li avrebbero notati, ma tutti lo chiamano per nome. Ma ci sta che lui voglia pavoneggiarsi con una giovane bionda… uomini!
    Tutto bene l’esame di fisica ??
    Ciao alla prossima!

  • Ciao Ricci-Biondi.
    Davvero i tuoi personaggi sono incauti, prima o poi succede qualcosa.
    Buona premessa per scrivere tante cose.
    Un consiglio oggi per te ce l’avrei, lo chiamerei “operazione semplificazione”
    Ci sono molti passaggi piuttosto elaborati di una complicazione che non aggiunge, anzi sottrae interesse al racconto. Credo che forse dovresti dedicarti alla revisione con un’attenzione mirata soprattutto a questo. Sfrondare, oltretutto, permette di risparmiare caratteri e questo mi sembra un bene!
    Voto lui che esagera, del resto mi sembra probabile?
    Buon lavoro, ciao alla prossima!?

  • Ciao Ricci Biondi!
    Lo chalet fa miracoli, non credevo proprio. La storia fila, adesso vediamo questo brizzolato fascinoso che cerca il suo spazio nella storia. Glielo darei… Lo stile-confessione funziona, non capisco solo la metafora “lo insegue come il rinculo…” che invece subisce chi spara, o in questo caso parla. Va beh, è solo un piccolo particolare.
    Bene così, alla prossima ciao!

  • Capitolo 3)

    Birra e Hamburger ci stanno sempre!

    Mi è piaciuto parecchio i temi che hai voluto affrontare, anche se i discorsi della protagonista possono un po’ far storcere il naso, troppi sintomi di una relazione tossica; tutte questioni che offrono ottimi spunti di riflessione anche per il lettore. Sono incuriosito dalla nuova strada intrapresa!

    Aspetto di scoprire a cosa ci porteranno la birra e gli Hamburgers!

    Trovi il capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/TUawia8wlfQ

    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ammazza che feeling tra i due! Direi che filano alla grande, e lei alla fine lo riconosce. Da come lo descrive è davvero un bel tipo.
    Il ritmo alto e scandito dai punti e a capo rende la narrazione a, mio avviso, scheletrica, ma è una scelta che non mi dispiace per ora. Bene! Voto per lo chalet e ti auguro una buona settimana.
    Ciao!

  • Capitolo 2)

    Devo confessarti di esserci rimasto un po’ male! Mi piaceva la scelta stilistica che avevi intrapreso, ed ero curioso di vedere in che modo avresti adeguato la storia a quella decisione narrativa. Con la prima persona ti ho visto più sciolta e decisa, il capitolo ben curato e giusto un errorino non disturba per niente il prodotto finale.
    Aspettiamo di scoprire qualcosa in più, anche se io voto per il promemoria.

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/5vsr5lRwpX4
    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Un brutto sogno lei lo definisce, che finisce in maniera minacciosa, con lui “se esce maschio“ che mi ha fatto sorridere. Lei non è pronta e dipinge il suo lui come un rapace sessuale che non la soddisfa; vediamo come prosegue allora. Racconti dando ritmo, con frequenti punti, a capo e non. Qualche errore qua e là, se rileggi ad alta voce una volta in più risolvi tutto. Bene!
    Ho scelto il professore, ciao alla prossima!

  • ciao. Complichiamo un po’ le cose con un bel professore 🙂
    Hai già fatto un bel salto, mi pare, il capitolo è molto gradevole le situazioni ben descritte, brava, brava.
    Una sola cosa non mi piace personalmente (ma tu fai come ti pare) inutile scrivere maiuscolo per dire che stai gridando, non c’è bisogno. A presto! 🙂

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ho votato per i sogni, così vediamo il mondo onirico di questa mediocrità ?. Da come la descrivi non è così male, forse le è successo qualcosa che le impedisce di credere in sé stessa. Bella l’imprecazione nel bel mezzo delle riflessioni, e il saluto femminile. Anche io sono rimasto colpito da specchiandotici. È corretto intendiamoci, solo un po’ ostico alla lettura.
    Per il resto mi è piaciuto, seguo la tua storia.
    Buona domenica!

  • Capitolo 1)

    Mi ha colpito molto la scelta narrativa, perché offre un punto di vista abbastanza insolito. Mi hai subito incuriosito. Ovviamente, la trovo una scelta difficile, perché ogni termine deve essere calibrato con la giusta precisione, onde evitare grossolani errori di forma.
    Occorre giusto una migliore revisione per evitare qualche errorino e inutile, oltre a qualche virgola in più in alcuni punti. 🙂

    Aspetto il prossimo!

    A proposito, se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia su Youtube, insieme a quelle di altri autrici/autori. Se vorrai, continuerò anche con i prossimi capitoli. Lo trovi qui:
    https://youtu.be/pg-dC1LJcn0

    Alla prossima!

  • Ops, ti ho mandato in parità le opzioni. Penso non sia grave, ci saranno altri commenti.
    Bene sei una new entry, scrittrice per diporto? Il tuo capitolo è piacevole alla lettura, chiaro e scorrevole, piccolo appunto ( ed essendo che non puoi annegare tu) a mio modesto parere potevi scriverlo meglio, evitando quel gerundio poco elegante. Ti seguo comunque, Ricci Biondi. Alla prossima.

  • Ciao, ben arrivata. Ricci biondi.
    La tua avventura inizia con un interessante capitolo in seconda persona singolare, insolito, ma almeno per un po’, sicuramente piacevole.
    Mi permetto, visto che su the incipit ci stiamo apposta, di consigliarti una maggiore attenzione a certe espressioni che, secondo me vengono dalla voglia di colorare il racconto, e che, invece, semplificato sarebbe più efficace.
    Esempio: specchiandotici/stendertici/ abbia iniziato/ti apre scrupolosamente il cancelletto permettendoti di entrare e lei di uscire./scoccare… la serratura
    Questo sono alcuni esempi, in cui potevi usare espressioni forse più convenzionali ma sicuramente più efficaci ( sempre, bada bene a parer mio).
    Mi è piaciuta l’immagine finale in cui lei annega i pensieri nella vasca, brava.
    Voto lei che s’addormenta.
    Ciaoo??

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