Se non saranno rose, andranno bene girasoli.

Dove eravamo rimasti?

Nel prossimo episodio riaffioreranno emozioni passate, saranno accompagnate da: Rabbia (40%)

Stronza

“Sono stata una stronza, una vera stronza!”

Dall’altra parte della cornetta il romano cerca di consolarmi: “Non dire così, eri arrabbiata e hai esagerato. Vedrai che tutto si sistema.”

Quando ho un problema o qualcosa che mi frulla in testa lo chiamo. Il solo fatto di esprimergli ad alta voce i miei pensieri mi aiuta a riordinare le emozioni.

Questa volta mi sono superata. La fama della ragazza sincera che dice in faccia schiettamente quello che pensa mi precede, ma riconosco non sia sempre un bene.

È avvenuta l’ennesima discussione senza senso con il mio lui, colpa delle sue paranoie che dettano loro quello che io stia facendo o meditando. Dal nulla se ne salta fuori con –lo so che è così-. Non sarò io a decretare se sia la verità o meno?

“ Dai bella in fondo lo sappiamo tutti che non c’è stato mai niente, no?”

“ No te lo assicuro.” La mia voce è ferma e sostiene la tesi.

Ha tirato fuori l’argomento bagnino. Esatto: bagnino. Anche perché altro non è mai stato. Questo famoso ragazzo lo avevo conosciuto anni prima in spiaggia mentre stavo facendo uno stage estivo sul lago. Andavo tutti i pomeriggi nella pausa a prendere il sole. Lui si era fatto avanti con la più celebre frase da approccio: “che stai leggendo di bello?”. Lui anche era bello e l’atmosfera estiva con le onde causate dalle scie dei motoscafi e le lunghe giornate che sembravano non finire mai, sarebbero state la location perfetta per una storia d’amore plateale.

Non c’è mai stata.

Questo bel ragazzo alto e muscoloso mi aveva fatta sentire come non mai, mi aveva fatto capire di essere bella. In mezzo alla folla di ragazze in tiro che popolavano la spiaggia lui aveva scelto me. Perché no, non è stata cosa da un giorno. Dal momento in cui mi vedeva arrivare, ogni pomeriggio, mi dedicava tutte le sue attenzioni.

“Dai tesoro lui non era totalmente disinteressato; mi ricordo quando era venuto pure a trovarti a casa.”

Le sue parole mi fanno riaffiorare certi ricordi che mi ero costretta a sotterrare. È vero era venuto, una volta che io avevo terminato il periodo lavorativo, nel mio paesino (abbastanza distante da lui) per salutarmi. Avevamo passato una bellissima serata andando a cenare insieme in un ristorante con cucina di pesce. Non ci avevo ancora mai parlato così a lungo.

La rabbia e la frustrazione del riportare a memoria fatti sepolti mi portano a ricordare pure il giro in moto che avevo fatto con lui un pomeriggio. Durante la tratta mi aveva accarezzato le mani e girandosi mi aveva gridato controvento “ci penso io a te, non avere paura”. In quel momento mi ero sentita svenire. Era tutto così perfetto e magico.

Se soltanto avessi avuto un cuore libero e leggero da affittare.

Non era così.

Arrivati a fine corsa, ci eravamo seduti su di una terrazzina in mezzo a un piccolo bosco a rimirare dall’alto il lago. Aveva provato a baciarmi avvicinandosi sempre più pericolosamente a me. L’avevo respinto con forza. “Stai fermo, non posso.

Da quel momento è entrato nella mia testa e avevo iniziato a comparare ogni attimo d’amore vissuto con quelle fugaci emozioni che mi aveva fatto provare lui.

Dannazione! Non se ne andava più via!

Abbiamo passato molto tempo in un” tira e molla” infinito in cui lui ogni tanto mi cercava e io non gli rispondevo provando a cancellarlo fino a quando me ne pentivo ed ero io a desiderare la sua compagnia senza, ovviamente, ottener riscontri.

Non ci siamo mai presi l’uno per l’altro seriamente. Era uno scherzo. Ci piacevano le emozioni che avevamo provato durante quella rossa e calda estate. Entrambi avevamo le nostre vite e non ci pensavamo minimamente di stravolgerle per inseguire un sogno che non sarebbe mai diventato realtà.

Un giorno ho preso il telefono e gli ho scritto senza fronzoli: “Quello che c’è stato è piaciuto a entrambi, ma è rimasto congelato nell’esatto momento in cui l’abbiamo vissuto. Ora non esiste più. Non sono interessata ad aver nessun rapporto con te, nemmeno di semplice amicizia”.

È sparito per me. La rabbia più grande risiede nel fatto che in qualche modo era riuscito a entrarmi nella mente senza che io lo volessi.  Bramavo lo stato d’animo che mi aveva fatto provare, non lui. Stava diventando un pensiero malato e rovinava le mie giornate e i miei rapporti presenti.

Se solo non lo avesse nominato. Come dicevo durante i litigi si diverte a far riaffiorare fatti passati e sepolti. La mia più grande colpa è il non avergli raccontato l’intera vicenda subito, ma solo dopo molto tempo.

“Quindi mi dici cosa gli hai detto?”

“Mi ha detto che essendo che sono così brava a non ammettergli la verità, avrei potuto benissimo continuare la relazione “nascosta” che avevo con il bagnino e magari adesso essermene lontana a non rompergli i coglioni. Sono esplosa. Sai che non riesco a tener a freno la lingua. Gli ho risposto che sicuro adesso, in quel caso, sarei stata a godere scopando come una matta invece che stare lì a farmi rimbambire con i discorsi di uno sfigato.”

“Mortacci, così n’ se fa! Corri a chiedergli scusa.”

“Hai ragione, vado”. 

Nel prossimo episodio sarà passato un po' di tempo rispetto alle attuali vicende e...

  • Manca ancora una questione da risolvere prima della quiete. (33%)
    33
  • Ci sarà stato un cambio radicale. (67%)
    67
  • Tutto inizierà a girare per il verso giusto. (0%)
    0
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39 Commenti

  • Capitolo 7)

    Ehi!
    Credo che gli altri autori abbiano già espresso i punti che tratto anche nel video.
    Il racconto prende spazio alle emozioni, al rapporto tra i due. Invece di calarci nel loro amore, nel vivo del rapporto, la sfilza di eventi ci porta lontano dal focus della storia.
    L’intero episodio ha del potenziale, quindi rivedilo nel tuo file 🙂 Ognuno di quei passaggi può evidenziare un lato del nostro ragazzo innamorato.
    Spero i miei consigli possano tornarti utili!

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/CStP4cSgTCw

    Alla prossima!

  • Puntatina vacanziera, nel paradiso degli amanti… Tutto bene, ci riporta tutti a situazioni vissute (chi non ha pensato una volta: devo venire a vivere qui?).
    Si percepisce la gioia, la libertà, l’amore.
    Quello che mi aspettavo però era un coinvolgimento più profondo della ragazza e non un racconto della bella vacanza. Un’altra volta osa di più!
    Ci sono poi delle espressioni direi “imprecise”, che potevi giocarti meglio.
    Esempio: l’isola si compone di dodici microclimi; complice con; pure ora mi ricordo…
    Sono dettagli, lo so, ma hai il potenziale per scrivere ancora meglio, quindi il consiglio è insisti, revisiona bene perché uno stesso concetto può essere riscritto in tanti modi diversi, e non ti arrendere finché non emerge quello giusto. Sono i dettagli che fanno, a volte, la differenza!
    Voto rabbia, a caso, ovviamente. Ciao!??

  • Capitolo 6)

    Il capitolo scende nel profondo della protagonista, nonostante in alcuni punti la narrazione potrebbe risultare un po’ confusionaria, più che altro nel finale. Ma immagino questo possa essere imputabile al problema dei caratteri. Trovo che altri ti abbiano già fatto notare la cosa 🙂
    Credo però il capitolo abbia poco mordente sul lettore, sarà forse per una questione di “lamentele” generali. Certo, non sono il target perfetto per il genere, quindi prendi le mie considerazioni con le pinze 🙂

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    Una voce femminile avrebbe decisamente reso di più la situazione!
    https://youtu.be/FOtvZ255evI

    Alla prossima!

  • Bello l’episodio, sembra una cosa vera… Perché è vero che i ricorsi sono comuni e spesso sono un errore, forse non si accetta di aver sbagliato una volta, per orgoglio, e così si sbaglia di nuovo.
    Un solo piccolo appunto nel finale soprattutto dove non è chiarissimo chi dice cosa. ( e il lettore deve rileggere, e spesso non gradisce?)
    Complimenti, ciao?
    Voto annebbiato…

  • Ciao Ricci Biondi!
    Il professore sicuro di sé è un classico. Questo ha qualcosa di irrisolto, beve come un matto. Ma affascina. Mi piace il corsivo del caffè; ero tentato di scegliere il 18, mi sembrava divertente, poi ho optato per lui che si sbilancia, cosa che mi aspetto. Unico appunto che avrei è sul ristorantino in centro dove non li avrebbero notati, ma tutti lo chiamano per nome. Ma ci sta che lui voglia pavoneggiarsi con una giovane bionda… uomini!
    Tutto bene l’esame di fisica ??
    Ciao alla prossima!

  • Ciao Ricci-Biondi.
    Davvero i tuoi personaggi sono incauti, prima o poi succede qualcosa.
    Buona premessa per scrivere tante cose.
    Un consiglio oggi per te ce l’avrei, lo chiamerei “operazione semplificazione”
    Ci sono molti passaggi piuttosto elaborati di una complicazione che non aggiunge, anzi sottrae interesse al racconto. Credo che forse dovresti dedicarti alla revisione con un’attenzione mirata soprattutto a questo. Sfrondare, oltretutto, permette di risparmiare caratteri e questo mi sembra un bene!
    Voto lui che esagera, del resto mi sembra probabile?
    Buon lavoro, ciao alla prossima!?

  • Ciao Ricci Biondi!
    Lo chalet fa miracoli, non credevo proprio. La storia fila, adesso vediamo questo brizzolato fascinoso che cerca il suo spazio nella storia. Glielo darei… Lo stile-confessione funziona, non capisco solo la metafora “lo insegue come il rinculo…” che invece subisce chi spara, o in questo caso parla. Va beh, è solo un piccolo particolare.
    Bene così, alla prossima ciao!

  • Capitolo 3)

    Birra e Hamburger ci stanno sempre!

    Mi è piaciuto parecchio i temi che hai voluto affrontare, anche se i discorsi della protagonista possono un po’ far storcere il naso, troppi sintomi di una relazione tossica; tutte questioni che offrono ottimi spunti di riflessione anche per il lettore. Sono incuriosito dalla nuova strada intrapresa!

    Aspetto di scoprire a cosa ci porteranno la birra e gli Hamburgers!

    Trovi il capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/TUawia8wlfQ

    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ammazza che feeling tra i due! Direi che filano alla grande, e lei alla fine lo riconosce. Da come lo descrive è davvero un bel tipo.
    Il ritmo alto e scandito dai punti e a capo rende la narrazione a, mio avviso, scheletrica, ma è una scelta che non mi dispiace per ora. Bene! Voto per lo chalet e ti auguro una buona settimana.
    Ciao!

  • Capitolo 2)

    Devo confessarti di esserci rimasto un po’ male! Mi piaceva la scelta stilistica che avevi intrapreso, ed ero curioso di vedere in che modo avresti adeguato la storia a quella decisione narrativa. Con la prima persona ti ho visto più sciolta e decisa, il capitolo ben curato e giusto un errorino non disturba per niente il prodotto finale.
    Aspettiamo di scoprire qualcosa in più, anche se io voto per il promemoria.

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/5vsr5lRwpX4
    Alla prossima!

  • Ciao Ricci Biondi!
    Un brutto sogno lei lo definisce, che finisce in maniera minacciosa, con lui “se esce maschio“ che mi ha fatto sorridere. Lei non è pronta e dipinge il suo lui come un rapace sessuale che non la soddisfa; vediamo come prosegue allora. Racconti dando ritmo, con frequenti punti, a capo e non. Qualche errore qua e là, se rileggi ad alta voce una volta in più risolvi tutto. Bene!
    Ho scelto il professore, ciao alla prossima!

  • ciao. Complichiamo un po’ le cose con un bel professore 🙂
    Hai già fatto un bel salto, mi pare, il capitolo è molto gradevole le situazioni ben descritte, brava, brava.
    Una sola cosa non mi piace personalmente (ma tu fai come ti pare) inutile scrivere maiuscolo per dire che stai gridando, non c’è bisogno. A presto! 🙂

  • Ciao Ricci Biondi!
    Ho votato per i sogni, così vediamo il mondo onirico di questa mediocrità ?. Da come la descrivi non è così male, forse le è successo qualcosa che le impedisce di credere in sé stessa. Bella l’imprecazione nel bel mezzo delle riflessioni, e il saluto femminile. Anche io sono rimasto colpito da specchiandotici. È corretto intendiamoci, solo un po’ ostico alla lettura.
    Per il resto mi è piaciuto, seguo la tua storia.
    Buona domenica!

  • Capitolo 1)

    Mi ha colpito molto la scelta narrativa, perché offre un punto di vista abbastanza insolito. Mi hai subito incuriosito. Ovviamente, la trovo una scelta difficile, perché ogni termine deve essere calibrato con la giusta precisione, onde evitare grossolani errori di forma.
    Occorre giusto una migliore revisione per evitare qualche errorino e inutile, oltre a qualche virgola in più in alcuni punti. 🙂

    Aspetto il prossimo!

    A proposito, se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia su Youtube, insieme a quelle di altri autrici/autori. Se vorrai, continuerò anche con i prossimi capitoli. Lo trovi qui:
    https://youtu.be/pg-dC1LJcn0

    Alla prossima!

  • Ops, ti ho mandato in parità le opzioni. Penso non sia grave, ci saranno altri commenti.
    Bene sei una new entry, scrittrice per diporto? Il tuo capitolo è piacevole alla lettura, chiaro e scorrevole, piccolo appunto ( ed essendo che non puoi annegare tu) a mio modesto parere potevi scriverlo meglio, evitando quel gerundio poco elegante. Ti seguo comunque, Ricci Biondi. Alla prossima.

  • Ciao, ben arrivata. Ricci biondi.
    La tua avventura inizia con un interessante capitolo in seconda persona singolare, insolito, ma almeno per un po’, sicuramente piacevole.
    Mi permetto, visto che su the incipit ci stiamo apposta, di consigliarti una maggiore attenzione a certe espressioni che, secondo me vengono dalla voglia di colorare il racconto, e che, invece, semplificato sarebbe più efficace.
    Esempio: specchiandotici/stendertici/ abbia iniziato/ti apre scrupolosamente il cancelletto permettendoti di entrare e lei di uscire./scoccare… la serratura
    Questo sono alcuni esempi, in cui potevi usare espressioni forse più convenzionali ma sicuramente più efficaci ( sempre, bada bene a parer mio).
    Mi è piaciuta l’immagine finale in cui lei annega i pensieri nella vasca, brava.
    Voto lei che s’addormenta.
    Ciaoo??

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