Una fiaba
Cenerentolina era felice.
Il ballo nel palazzo del principe era stato una figata, una bordata micidiale alle ambizioni delle sorellastre, e uno stop definitivo ai sogni di gloria della matrigna.
La fata Paccutella, in più, aveva organizzato per lei anche un magico seguito, che, però, si sarebbe dovuto concludere con la mezzanotte, pena un brusco, inglorioso ritorno alla realtà.
E venne così, finalmente l’ora in cui, dopo i valzer, le mazurke e l’immancabile polka, il padrone di casa la prese sottobraccio, e la condusse nel suo appartamento. La stanza da letto era arredata come nei sogni: broccati e oro dappertutto, sete e lumi colorati. Un profumo ruffiano di glicine permeava l’aria. Tutto era rilassante, ed eccitante al tempo stesso.
La ragazza era inebriata, si guardava intorno; si vide in uno specchio e non si riconobbe …davvero si doveva prender atto delle grandi capacità organizzative della fata!
Appressandosi leggiadra al talamo, chiuse gli occhi in attesa di un’ultima sorpresa…
Paccutella le aveva confezionato un abito magico che si apriva al semplice tocco di una mano, così da lasciarla in un nulla libera da ogni faticoso orpello, per concedersi nuda al principe, e al piacer suo.
La stessa magia, al momento giusto, guidò la nobile mano del padrone di casa; lui la toccò là dove si doveva, e guadagnò il suo premio.
Per Cenerentolina fu un volo in un mondo di cristallo, sotto un cielo rosa, luminoso di stelle. Le galassie là in fondo danzavano, pulsavano al ritmo dei suoi fianchi. I suoi gridolini complici, falsamente riottosi, e i sospiri affannati di lui si inseguivano come note di melodie verdiane; erano vocali, acca e punti esclamativi; figlie e figli di una voce sola.
A due minuti a mezzanotte la fanciulla tornò in sé. Si ritrovò vestita e, come d’accordo, lasciò il suo principino che, avendo, ahilui, bevuto un po’, s’era addormentato; e scappò via.
Attraversò correndo il salone, dove tutti gli invitati la seguirono inebetiti con lo sguardo, fino a che saltò sulla carrozza a forma di zucca e sparì all’orizzonte, in direzione luna.
La corsa sfrenata invero terminò, appena in tempo, davanti casa sua; la ragazza ritrovò la cucina, il suo regno, e stanca com’era, finì per addormentarsi accanto al fuoco, accanto al gatto.
Poco dopo anche le sorellastre, Geneviève e Anastasie tornarono. Erano furiose per la serataccia andata male, nonostante l’impegno ed il belletto, le certezze di mamma, e i soldi spesi per l’intimo Burano.
E il principe? Era deluso e arrabbiato pure lui, poiché la fata invece dell’intera notte d’amore promessa, gli aveva affibbiato la solita fregatura del coprifuoco a mezzanotte. Stavolta tuttavia aveva una chance, l’arma segreta: la fanciulla che lo aveva ammaliato, nella fretta, prima di sparire, aveva dimenticato di rimettere l’intimo più intimo che c’è. Era un dono, una piccola grande dote dalla quale ripartire, e ritrovarla.
Provò prima di tutto a rintracciare la fata che però si negò, perché accontentarlo significava per lei la fine di un business molto redditizio, e allora il principe si dispose a far da sé.
Con il gran Cancelliere del regno e i suoi valletti prese a girare per le case. Con il pezzo di stoffa dimenticato chiuso in uno scrigno, interrogava ogni pulzella sperando di scoprire prima o poi quale sapesse dire cosa e come fosse, nella forma, tessuto e colore.
Dopo un mese di inutili tentativi giunse finalmente alla casa di Cenerentolina.
Le sorelle, eccitatissine, fecero per prime il loro tentativo, e ovviamente fallirono, e poi toccò a lei.
Lei accolse il principe e, tra lo stupore dei presenti lo introdusse nello stanzino delle scope, dove, in un cantuccio, la notte riposava su un letto di foglie di granturco.
Quando il principe notò la mancanza di una pezza nella fodera di lino grezzo del materasso tirò fuori la mutanda dallo scrigno: combaciava!
Quelle mutande a righe ricavate da una vecchia fodera erano la prova: era lei la donna che cercava!
— Ma, sonmi dunque giaciuto con una cacchio di serva? — disse schifato.
— No, cara maestà, — gli sussurrò piccata ad un orecchio la fanciulla — vi siete giaciuto con la fata Paccutella, che vi ha infinocchiato per la centesima volta. Io sono solo una complice, e coi soldi che mi ha dato ci campo la famiglia per un mese.
— O mio dio, per mille staffe! La fata, quella brutta vecchia di Paccutella?
— La fata, sire. Se volete io tacerò, ma solo se mi impalmerete.
— Accidenti! — disse lui adirato e sconfitto — Ma di tante favole proprio in questa dovevo capitare? Maremma maiala! …E sia!
Il principe e la ragazza si sposarono e vissero felici e… Macché! La fata non la prese bene, dato che le notti d’amore col principe bello e fesso erano per lei finite; si vendicò, e li trasformò in una vecchia coppia annoiata e litigiosa.
La matrigna, privata delle entrate extra e della serva, aprì una merceria; le due figlie racchie emigrarono in Corsica, e nel paese rimase indelebile il ricordo della vecchia fata innamorata, e della principessa senza mutande.
Prossimo tema:
- Torniamo a una storia a puntate. (0%)
- Un rancoroso sberleffo (54%)
- Una strana gelosia (46%)

22/05/2022 at 11:20
Peccato che sia finita questa carrellata di situazioni che, pur lasciando un’amarezza di fondo, mi ha consentito di godere della tua scrittura, della padronanza tecnica e del tuo stile pulito ed elegante.
Sei molto bravo, ma che te lo ripeto a fare, mi ripeto solamente. Ti aspetto al prossimo racconto.
Ciao Fenderman.
22/05/2022 at 10:43
Ciao, anche se mi aspettavo il finale, tristezza a palate!!! Eh sì, la vita è fatta anche di questi momenti, purtroppo e un bravo scrittore sa renderli con apparente leggerezza come hai fatto tu!!! Alla prossima storia, buona domenica.
22/05/2022 at 11:01
Ciao Isabella. Quasi mi dispiace aver chiuso col dramma,
quindi riprenderò con un
22/05/2022 at 11:02
…riprenderò con un sorriso… A presto! ciao!??
22/05/2022 at 08:58
Ciao Fenderman!
Finale terribile, triste, per un uomo nel cui comportamento possiamo rispecchiarci. Vedo il mondo circostante che assiste alle nostre vicende; i riferimenti alla natura, la pioggia, i platani dilavati e le luci spampanate stridono ai miei occhi con le code delle auto e con la solitudine che mi suggerisce sempre questo spettacolo di file di centinaia di gruppi di persone ben isolati gli uni dagli altri.
In realtà lui non è un verme, perché fa molto più dei tanti che lo consoleranno dopo, è uno che ci ha provato, e ha desistito, pensando a cosa avrebbe perso. Visto anche il suo lavoro, e la passione che in messo mette, ha comunque questo tarlo, fino alla mostruosa scoperta finale.
Splendido epilogo della decina, che richiama anche a me il bianco e nero dell’amatissimo “Ai confini della realtà”, con i suoi “The End” che tolgono il fiato. Grande citazione. Sono in ritardo con i commenti, ma ultimamente mi riduco alla domenica…
Buona giornata caro Fenderman, e buona scrittura!
22/05/2022 at 10:39
Ciao Minollo, grazie.
Hai come sempre colto il senso e il meglio della storia.
“Perché io, perché solo io?” È il dramma che ci coglie soli, a tradimento, quando ci illudiamo che la felicità sia a portata di mano.
Certo lui non è un verme, anzi, ma tale si sente perché alla fine a morte ha vinto e il drago non è stato capace di vincerla, vittima soprattutto della paura.
Ok. Andiamo avanti, la prossima storia comincerà con un sorriso, riprendiamoci! Grazie, buona domenica!?
20/05/2022 at 10:06
Gran finale. Forse non a sorpresa ((l’accento sulla gioia richiama la disgrazia, però in 8000 caratteri la manovra è necessariamente corta), eppure amaramente adeguato ai tiri mancini del destino. Ho apprezzato molto la scrittura. E la padronanza della punteggiatura. Scorre tutto senza incagliarsi rendendo bene immagini e sensazioni, l’esterno e l’interiore. Complimenti!
20/05/2022 at 10:30
Ciao V.A.,
Tutti nei commenti hanno sottolineato come il finale sia in qualche modo annunciato.
In effetti così è, perché non è il lettore che deve sorprendersi, qui si tratta di una tragedia annunciata dai presupposti narrativi che anche tu hai sottolineato.
La sorpresa e la beffa sono per Drago che non ha saputo cogliere i tanti indizi, e si è avviato sotto i nostri occhi verso il baratro. Chi, come me, guardava i telefilm di “Ai confini della realtà” , sapeva benissimo come sarebbe andata a finire, e tifava per il protagonista pur sapendo che, contro il destino, (e gli sceneggiatori), non ce l’avrebbe mai fatta.
Grazie per avermi letto. A breve una nuova storia e un nuovo esperimento. Comincerò da un personaggio avuto in prestito da uno dei nostri colleghi autori. A presto dunque. Ciao!?
19/05/2022 at 16:56
Ciao fender, il racconto mi è piaciuto moltissimo, anche se questa volta il finale me lo hai servito su un piatto d’argento; forse perché hai messo un po’ troppo sotto la lente di ingrandimento il fatto che lui dovesse sposarsi. Tuttavia è sempre un piacere leggerti, in quanto riesci con maestria a far emergere i lati più aberranti della natura umana e a calarli, con una naturalezza disarmante, in cotesti al limite del grottesco.
Un piccolo appunto. Ho visto che usi spesso la forma “c’ho”, questa espressione, seppur in un contesto colloquiale, possiede un suono velare, vale a dire “co”. Ogni volta che la incontro sento sgommare gli pneumatici sull’asfalto 🙂
Forse potresti ovviare con l’aggiunta del grafema “j” dopo la “c”, per far intendere che si tratta di un suono palatale, ossia “ci”. Certo, in ambiti più attenzionati qualcuno potrebbe comunque storcere il naso, ma qui su theincipit credo che vada più che bene.
Alla prossima.
Ps: di soggetti come il protagonista di “effetti collaterali” ne conosco più di qualcuno 😀
19/05/2022 at 17:30
Ciao, grazie. Con “c’ho” mi poni un tema che conoscevo, un dilemma invero, che pensavo di risolvere così come un po’ dappertutto vedo fare.
Ora che so che qualcuno (grazie) ci fa caso, starò più attento nel costruire le frasi. Grazie dunque, a buon rendere!?
19/05/2022 at 07:58
Ciao, Fenderman.
Mi hai fatto venire i brividi con questo finale, un episodio intenso che mette davanti alle situazioni che, a volte, la vita mette di fronte, non sempre, per fortuna, ci si trova a doversi improvvisare eroi, ma le scelte le facciamo tutti e alcune possono avere esiti drammatici. Bello, bello davvero tutto l’esperimento con i racconti ora aspetto di vedere (e di leggere) il prossimo, che sarà un altro esperimento?
Buona giornata, Fenderman e ancora tanti complimenti per quest’altra avventura.
Alla prossima!
19/05/2022 at 15:28
Ciao, grazie; sperimentare mi piace, continuerò anche se non so dove esattamente andrò a parare.
Per intanto comincio con un’altra breve storia che ha per protagonista un personaggio che ho ottenuto in prestito da un altro, gentilissimo, autore.
La storia è venuta giù da sola e quindi è già pronta. A presto dunque, sempre se vorrai!??
19/05/2022 at 01:45
Capitolo 10)
Che conclusione!
Una storia che spacca il cuore e l’anima, buttandoci del tutto all’interno della vicenda. Ho sentito l’acqua e il fango arrivarmi alla gola, non meno dell’ansia di ritrovarmi nella stessa situazione… o peggio, in quella di chi è costretto a convivere con un simile orrore.
Trovo che sia uno dei migliori racconti presenti sul sito, di certo tra quelli letti sul canale 🙂
Un vero piacere lasciarci travolgere da questi racconti. Complimenti!
Su Youtube trovi un paio di considerazioni:
https://youtu.be/ciIYOI5iL9o
Alla prossima!
17/05/2022 at 23:31
🙁
17/05/2022 at 20:41
Ciao fenderman,
a parte il finale un po’ telefonato…beh, insomma diciamo che ti arriva prima il fax (prendila con ironia?), la storia non mi è dispiaciuta. Ecco, secondo me la struttura di fondo è banale, però il modo e lo stile con i quali l’hai confezionata l’hanno resa un gioiellino!
17/05/2022 at 07:26
Ciao Fenderman!
Un rapporto come ce ne sono tanti, i problemi di comunicazione, la difficile empatia (situazione a cui non sono estraneo) con i nuovi che avanzano. La mamma rompe e la figlia pure, il padre sta un passo indietro, almeno credo. La risposta “vediamo” è un superclassico di chi si sente “obbligato”. Vedo molta tenerezza in questi dialoghi e lo immagino anche da parte della ragazza, visto che a quanto pare il peggio potrebbe essere già alle spalle.
Anche qui mi appari equidistante e empatico nel tuo farmele vedere come due “rompi”: in fondo, se non ci si rompe tra genitori e figli…
Scelgo controcorrente, altri esperimenti ma magari più in là. Per leggere altre storie di quotidiano come tu sai servire così naturalmente.
Stammi assai bene e buona giornata romana!
17/05/2022 at 09:48
Ciao Minollo, i lettori, sembra, amano gli esperimenti. Mi piacerebbe che tutti fossero disponibili a proporne di nuovi.
Per quanto mi riguarda non mi allontanerò, credo, molto dal consueto, vorrei solo introdurre una novità che potrebbe essere stimolo per me e interessante, spero, per chi vorrà leggere.
Grazie. In questo racconto volevo raccontare il dramma, l’angoscia di una madre e l’assenza di un padre davanti al disagio, alla malattia, e ho finito per parlare d’amore, come spesso mi capita… Grazie, alla prossima.?
13/05/2022 at 17:47
Capitolo orrendamente parlato (non è una critica negativa)
Carino, anche se in dei momenti non capivo se stavano urlando.
Comunque la figlia è abbastanza una rompi.
13/05/2022 at 17:25
Ciao Keziarica, grazie del commento, siamo quasi alla fine, prima di provare qualcosina di diverso.
Grazie, ciao!??
13/05/2022 at 09:29
Ciao, Fenderman.
Terribile questo stralcio di vita vissuta. La bulimia è terribile, così come tutti i disturbi alimentari. Povera mamma, che vede la sua bambina sfiorire e non riesce a far nulla; e povera Lucrezia, che con questa malattia deve farci i conti. Sei sempre efficace. Bravo.
Voto per il nuovo esperimento.
Alla prossima!
12/05/2022 at 20:04
Capitolo 9)
Ennesimo meraviglioso capitolo!
Questo esperimento mi è piaciuto tantissimo. Sarebbe bello vederti di nuovo in questo esperimento, ma io voto per uno nuovo. Cosa bolle in pentola?
Che ti posso dire sulla storia? Lasci sempre qualcosa su cui riflettere. Una bella sensazione.
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/nkJd8ULvpVM
Alla prossima!
12/05/2022 at 23:51
In pentola bolle questo: mi piacerebbe scrivere cinque storie in due tempi così da dare al lettore votante la possibilità ora preclusa di incidere sulla storia pur se comunque breve. Grazie di tutto, ciao?
12/05/2022 at 11:53
Ciao, purtroppo un argomento molto di moda, indirettamente vissuto ai tempi del liceo!!! Per fortuna ho sempre avuto un carattere forte e tutti gli “Yoghi” di turno hanno sempre fatto cilecca, ma sai una cosa? Gli farei fare volentieri il giro del mondo e ritorno a calci in cu…, peccato che non si possa!!!
Ho votato anch’io per un altro esperimento, sono curiosa di vedere dove vuole parare la tua infinita fantasia!!! Alla prossima.
12/05/2022 at 13:12
ciao Isabella, grazie.
Certi temi sono indubbiamente dolorosi ma giusto secondo me ogni tanto trattarli perché la vita vera non si può mettere da parte e leggere non deve essere solo evasione. In quanto agli esperimenti mi pare che la tesi prevalga… Vedremo, grazie ancora, ciao ??
12/05/2022 at 11:52
Com’è dolorosa questa storia! “Non piangere” dice la figlia. Cos’altro fare, quando abbracciando tua figlia non la sentì più. Lontana, distante, diafana, già persa. Non so come tu riesca ad entrare nell’animo delle persone. Empatia?
Ciao Fenderman.
P.S. mi viene da piangere.
12/05/2022 at 12:54
Ciao Anna, povera madre e povere madri, le prime a pagare per i figli. Io sono un padre fortunato che non ha avuto simili esperienze, ma mi sento il gelo addosso quando penso a certe situazioni…
Grazie per il commento… A presto!??
12/05/2022 at 08:31
Molta tristezza in questa mattina. Il classico conflitto generazionale svela infine la malattia e lo sgomento di essere chiusi in un circuito che trascina tutti verso il fondo. Tecnicamente direi un buon lavoro, stai dimostrando che riesci a padroneggiare abilmente più toni e registri. Complimenti.
12/05/2022 at 10:13
Ciao, grazie del commento.
Hai colto benissimo il senso di un disagio che si fa dramma.
Grazie, a presto?
11/05/2022 at 21:31
Io voto un altro esperimento perché the Incipit mi sembra una buona piattaforma per sperimentare 🙂
Hai ben dipinto la madre assillante e la figlia indisponente e hanno ragione entrambe! Comunque la figlia deve avere qualche problema di salute…
Ciao 🙂
12/05/2022 at 10:15
Ciao Red grazie, mi fa piacere che gli esperimenti piacciano, speriamo di continuare… Ciaooo!?
10/05/2022 at 00:12
Ciao Fenderman!
La tragedia dell’intransigenza, l’impossibilità del compromesso con sé stessi portano a vivere soli, silenziosamente convinti di essere migliori. Perché l’osservazione delle regole determina la classifica degli esseri umani. Credo di conoscere qualche esempio di questa umanità che vede cialtronerie ovunque.
Ritratto di una persona senza empatia, finisce in tragedia; il Furio di Verdone se la cavava con meno. Tu vai fino in fondo, lo accompagni alle sue conseguenze con asettico rigore. Giusto così. Bravo.
Scelgo colazione e ti saluto ben bene. Ciao!
10/05/2022 at 14:27
Ciao Danilo, in effetti quei tipi là specie durante la pandemia sono emersi a migliaia, e non è finita ancora.
Ognuno di noi ne conosce (e ne compatisce e sopporta) qualcuno.
Di queste povere anime senza speranza arrabbiate in vita e sole nella morte ci si dovrebbe occupare: sono fragili, invocano ma non trovano risposte.
Grazie del commento, ciaooo?
07/05/2022 at 18:53
Capitolo 8)
Il capitolo ha tutto quello che serve:
Attualità, un omicidio, la breve indagine, la soluzione del caso: sarà difficile da snocciolare per i detective, ma non sarà necessario!
La “pazzia” dei dogmi è affascinante! Idem le considerazioni del narratore che, pur essendo esterno, entra nell’intimo del personaggio. Sai che forse lo avrei visto perfetto in prima persona?
Ma già così è meraviglioso 🙂
Tutto chiaro, confezionato perfettamente. I miei complimenti, come sempre!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/FOtvZ255evI
Alla prossima!
08/05/2022 at 14:54
Via ggp, hai visto che matto? Quanti Pietro Proietti ci saranno stati nel mondo in questi due anni? Non solo lui, certo non solo.
Questa prova durissima da sopportare riempirà tomi e tomi di sociologia e psicoanalisi oltre che di virologia, ne puoi stare certo.
Grazie sempre per quello che fai e come lo fai. Ciaooo?
07/05/2022 at 17:30
Sei davvero Bravo,
non è per dire, ma non capisco perché molti libri che compro non finisco di leggerli e invece ci sono scrittori come te, deliziosi narratori, di estrema sensibilità, che come perle rare devo trovare in mezzo al mare sconfinato e anonimo del Web. Davvero complimenti, fenderman e alla prossima.
08/05/2022 at 14:47
Ciao Anna, queste tue parole di apprezzamento e allo stessotempo amare, le condivido perché mi succede la stessa cosa, e poi mi trovo a leggere i classici, quelli che non deludono mai, però qualcosa manca; è un peccato.
Per questo mi tengo stretto the iNCIPIT, perché almeno ci si confronta, e spesso mi sorprende.
Grazie ancora, troppo buona.???ciao.
07/05/2022 at 12:03
Ciao Keziarica, grazie.
Il biglietto, l’abito da bara, la mascherina, accertarsi gettandosi che sotto non ci sia nessuno… Il suo rigore folle è conformismo assoluto, mai vorrebbe morire arrecando danno o fastidio ulteriore a qualcuno, figuriamoci a chi dovrà indagare sulla sua morte! È se stesso che vuole punire, punire e liberare con un atto di sublimazione finale perché ogni altra via è preclusa.
Grazie ancora? Alla prossima! ??
07/05/2022 at 09:44
Ciao, Fenderman.
Ci metti davvero un tocco, una pennellata, per creare un mondo. In cinquemila caratteri ci racconti la storia di una vita, perché nei gesti, nei pensieri di quest’uomo che finisce per diventare una scocciatura per i più, descritti in poche righe, si capiscono tante cose.
Mi rimane un unico dubbio: un uomo come questo, che si crocefigge per essere uscito di casa, contravvenendo alle regole del momento, uno che il livore se lo mangia quando guarda dalla finestra di casa quelli che girano in barba a ogni disposizione, perché scrive un biglietto d’addio in cui scrive: non è colpa di nessuno?
Vive le descrizioni e i personaggi (tondi e veri, come d’abitudine).
Voto il matrimonio dell’ispettore e ti auguro un buon fine settimana.
Alla prossima!
07/05/2022 at 12:05
Ciao Keziarica, grazie.
Il biglietto, l’abito da bara, la mascherina, accertarsi gettandosi che sotto non ci sia nessuno… Il suo rigore folle è conformismo assoluto, mai vorrebbe morire arrecando danno o fastidio ulteriore a qualcuno, figuriamoci a chi dovrà indagare sulla sua morte! È se stesso che vuole punire, punire e liberare con un atto di sublimazione finale perché ogni altra via è preclusa.
Grazie ancora? Alla prossima! ??
06/05/2022 at 16:41
8) capitolo
Ciao fenderman,
che dire…niente, appunto. Quello che più mi ha colpito è stata la descrizione del traffico. Con quattro parole in croce sei riuscito a descrivere in modo completo la situazione, notevole! Alle volte non c’è bisogno di riempire il testo di parole, ma di utilizzare quelle che più stimolano l’immaginazione del lettore; a mio dire tu l’hai fatto. Aspetto trepidante il penultimo episodio!
Voto “colazione per due”
Alla prossima ?
06/05/2022 at 17:14
Ciao DBJ.
The incipit obbliga alla sintesi e allora si imparano un sacco di cose. Grazie!
Al prossimo!? ciao.
06/05/2022 at 16:10
Ok… ho avuto un po’ di difficoltà a capirlo.
Da dopo l’asterisco, se ho capito bene, è l’avvenimento che lo ha spinto a suicidarsi, giusto?
Se sì forse era meglio scrivere “qualche minuto fa” o almeno un accenno al salto.
06/05/2022 at 17:12
Ciao, grazie di aver letto e commentato.
Chi è quel cretino che si butta con la fp2 ben allacciata?
*
Pietro Proietti aveva contratto il covid, e non si dava pace…
Credevo che queste due frasi in successione spiegassero senza ulteriori aggiunte… Ma probabilmente ho sbagliato.
Terrò conto del suggertimento, grazie.
Alla prossima!?ciao
05/05/2022 at 12:05
Ciao, poesia pura, mi sembra di vedere le rotelline che grippano nel cervello del poveretto!!! Sto virus cinese ci manda tutti al manicomio!!!
Ho votato per l’ispettore si sposa, così, a naso!!! Alla prossima.
05/05/2022 at 18:51
Ciao Isabella, la solitudine è il peggiore dei mali e il Covid e la malattia della solitudine…
Pensiamo ad altro va, che è meglio! Grazieeee. Ciaooo
(Quad’è che tornerai a scrivere?)
06/05/2022 at 12:05
Non preoccuparti, pazientate fino a fine mese. Devo fare una piccola operazioncina in day-hospital (nulla di grave), ma per colpa di sto virus ci sono un sacco di seccature da seguire prima, così non ho tempo per scrivere in pace!!!
Ho già in mente cosa fare, a giungo scoprirete tutto!!!
06/05/2022 at 12:27
? Auguri! (Anche da Ottaviano, ovvio) ??????
05/05/2022 at 10:23
Accidenti che botta paranoica! Un tuffo nella cronaca, anzi dentro la notizia.
05/05/2022 at 18:48
Ciao, grazie del commento, …Chissà se altri come lui… Certo è che molti sono davvero stati presi dalla paranoia e dal panico.?.
A presto, ciaooo
04/05/2022 at 22:10
Voto Bimbone!
Per la storiella ho un solo commento:
:O
Ciao 🙂
05/05/2022 at 18:45
? grazie Red!
? ciaooo
03/05/2022 at 13:02
Ciao fender, non prendertela a male ma questa idea te la devo assolutamente rubare, ho intenzione di riproporla in chiave horror e ho già in mente il titolo, una cosa tamarra tipo “Dieci sfumature di rosso”. Il destino di Nina è quasi compiuto e dovrò pur inventarmi qualcosa. Non mi importa se mi sono giocato l’originalità, ma trovo troppo stimolante scrivere dieci piccoli racconti autoconclusivi.
Per il momento ho letto “la recita” e quest’ultimo, e posso dirti che sono due gioiellini. Ci sarebbe molto da dire a riguardo ma poi non la finiamo più. Cercherò di recuperare tutti gli altri.
Voto per gli effetti collaterali, ho un debole per le reazioni avverse 😀
Alla prossima.
03/05/2022 at 14:04
Letto anche “Una serata orribile”, impressionante, forse per il momento il mio preferito, sarà per il genere. Questi racconti sono uno più bello dell’altro. Non so cosa dire, se non che di originalità nei hai da vendere.
03/05/2022 at 17:23
Ciao, ti ringrazio, ruba pure, se questo libera la tua fantasia benvenga! Sono sempre pronto a sperimentare! Grazie ancora, ciaooo?
29/04/2022 at 16:23
Bello questo episodio che mi rimanda indietro ai vecchi film italiani. Quelli con Alberto Sordi o Nino Manfredi, c’è lo vedo proprio nel ruolo di Ariosto e magari la Pampanini nel ruolo della bella vicina. La ricetta è golosa, ma col mio stomaco non potrei neanche assaggiarla, mi basta immaginarne il profumo per deliziarmi le papille gustative. Bravo, Fenderman, quando leggo i tuoi racconti, mi accorgo di quanta strada ho ancora da fare! Complimenti (e non sono tanto per fare) per la capacità di raccontare con maestria l’animo umano e tutte le sue diverse declinazioni.
Alla prossima!
29/04/2022 at 21:10
Ciao Keziarica, hai ragione, il Manfredi anziano, quello di “Linda e il brigadiere” con Claudia Koll, e la stessa Claudia sarebbero perfetti.?
In quanto alle persone sono un patrimonio inestimabile, e inesauribile da spendere con diletto, le hanno inventate per questo.
Sei molto gentile con me, mi dai la carica! Grazie ancora, a presto!??
29/04/2022 at 06:08
Capitolo 7)
Mi hai piacevolmente intrattenuto. I tuoi personaggi, e la tua narrazione, riescono sempre a coinvolgere i lettori. Mi chiederò per un bel pezzo cosa accadrà poi! 😉
Non resta che aspettare!
Trovi la lettura sempre su Youtube a partire dalle 14:00:
https://youtu.be/SNwG-4_-j1g
Alla prossima!
E complimenti per la creatività!
29/04/2022 at 21:13
Cosa accadrà dopo?
Si ubriacano e cantano gli stornelli per far inc..zare il nobiluomo, quello dei fiori!? Ciaooo
28/04/2022 at 22:07
Io voto Giallo di Sera: l’acqua perché quell'”acqua” mi incuriosisce.
Carino questo capitolo con persino un finale aperto 🙂
Che tipa quell’Ombra di Venere 🙂
Ed il tuo Ariosto mi ha fatto venire fame 🙂
Ciao 🙂
28/04/2022 at 22:15
Ciao Red, se hai fame prova la ricetta di Ariosto: è fantastica davvero! (Se non sei un tipo da sogliola e carotine?).
Grazie del commento, ciaooo?
28/04/2022 at 12:16
HOTEL
Ciao, l’inizio mi ha ricordato uno spot con Totti: “Mettici pure il cacao, ma poi te lo magni te!!!” Simpatico l’Ariosto e finta svampita lei (sceglie l’amatriciana!!!), il dialogo surreale mi è piaciuto molto. Solo un dubbio: “il vialetto che la separava”, stai parlando di Ariosto o della moglie defunta? Ah, forse ho capito, la società è liquida!!! (scusa, pessima battuta)!!!
Ho votato per effetti collaterali, il giallo c’è già stato!!! Alla prossima.
28/04/2022 at 16:51
Arrivò a -casa- percorrendo il vialetto che -la- separava da quella del vicino,
Ciao Isabella, la frase non è perfetta, hai ragione, comunque nelle intenzioni quel ‘la separava…’ è riferito a ‘casa’. Grazie del commento e… Buon appetito!??
25/04/2022 at 09:15
Ciao Fenderman!
Una tragedia che si sarebbe potuta evitare facilmente, dando a Bea la parte di un sasso o di un cespuglio. Splendido leggerti dal punto di vista del povero Massimo che, frustrato da una vita faticosa, si gonfia come un aerostato ed esplode. Lui papone, l’altro gli deve essere sembrato un pappone.
Efficace a riportarci la visione del mondo assai ridotta e deformata di Massimo, che vede il male a prescindere nel SUV. Qualcuno è morto, forse quello dell’auto più “debole”; per noi che leggiamo, poco importa. È triste uguale.
Scelgo gli effetti collaterali e ti saluto tanto.
Ciao!
26/04/2022 at 11:44
Ciao Minollo, grazie.
Povera Bea: lei vuole fare la ballerina! Speriamo che almeno non si sia fatta male.
La vita, gli sbagli di qualcun altro spesso finiscono.per decidere per noi, speriamo che non sia il caso suo! Ciao, alla prossima! ?
23/04/2022 at 13:19
Ahimè, siamo a un passo dalla cronaca. Ma è difficile vedere articoli simili 😉
26/04/2022 at 11:48
Ciao V.A. Grazie, sì, cronaca di errori e orrori figli di frustrazioni covate, magma che brucia e che, ahimè, a volte deflagra. Grazie ancora, alla prossima! ?
23/04/2022 at 00:01
Era saltato il “segui la storia” e dal terzo capitolo non ho più saputo niente.
Se devo essere sincero: non tutte queste storielle mi sono piaciute (questa poi è parecchio triste). Ma ci sta. Per la settima provo a votare l’Avatar di Venere.
Ciao 🙂
23/04/2022 at 12:06
Ciao Red, capitano cose strane. Io da un po’ ricevo tutte le comunicazioni dal sito nelle spam.?
In quanto ai raccontini, avendo dieci carte da giocare ho voluto sperimentare generi diversi e ovvio, non tutti piace a tutti. Grazie di esserci, a presto!?
22/04/2022 at 15:19
Capitolo 6)
Ma che ti si può dire?
Credo che sia, per ora, il capitolo più travolgente, anche se trovo sia proprio una questione di crescendo, e ogni storia aggiunge alla seguente quel pizzico in più di curiosità.
Hai aperto dei mondi che mi piacerebbe tantissimo continuare a esplorare. La scelta di non specificare chi si sia salvato è una decisione perfetta. Ruolo affidato allo spettatore.
Ben fatto!
Potrebbe a tutti gli effetti diventare la mia storia preferita qui su The Incipit! 😀
La lettura, questo lo sai già, è su Youtube:
https://youtu.be/-SJe8jH6kmo
Alla prossima!
22/04/2022 at 09:59
l’avevo già fatto me ne sono accorta adesso. Infatti mi sembrava strano.
22/04/2022 at 09:57
Scusa Fenderman,
Dopo aver letto il primo capitolo della tua storia, l’ho persa di vista tra le mille. Oggi l’ho ritrovata e ho letto di fila tutti gli altri episodi pubblicati. Che dire? Sei molto bravo ma penso di avertelo già ripetuto tante volte. Storie amare di vita reale. Basta leggere un giornale o ascoltare un telegiornale per capirlo. La tua sensibilità è una delle cose che più mi colpiscono nei tuoi scritti. Complimenti Fenderman e al prossimo che non perderò di sicuro, anzi ti metto tra gli autori che seguo. Non capisco perché ancora non l’ho fatto.
21/04/2022 at 18:17
Mancano virgole e c’è un da anziché un fa, ma ci siamo capiti. Mai scrivere col telefonino ? ?
21/04/2022 at 21:50
Eh, eh, eh, nei commenti, almeno in quelli, basta intendersi…? ciao
21/04/2022 at 18:15
Ciao, Fenderman.
Questa storia mi da tornare alla mente un fatto di cronaca di non molto tempo fa. In quel caso, si trattava di una funzione religiosa, comunque di un giorno di festa con tanti bambini.
La recita è resa benissimo, i momenti che ritraggono i personaggi come scatti di una macchina fotografica. L’escalation di rabbia repressa fa paura perché non è cosa rara, purtroppo e la povera Ester che tenta di calmare altro non fa che alimentare la rabbia. Terribile, complimenti. Smuovi sempre qualcosa in chi legge, te l’ho già scritto, ma è così.
Voto l’Avatar di Venere e vediamo che succede. Complimenti e alla prossima!
21/04/2022 at 21:47
…per la serie “rimaniamo agganciati alla cronaca” accendiamo una luce su un fatto possibile, (magari è già successo chissà dove e quando). Proprio come gli spari in chiesa il giorno della prima comunione.
Che dobbiamo fare, questa, è la realtà?
Grazie del commento! Ciao, buona serata!
20/04/2022 at 12:12
Ciao, esilarante nella sua crudezza, i tempi moderni assomigliano tanto a quelli delle caverne!!! Forse hai voluto un po’ esagerare, ma io non mi stupirei se prima o poi leggerò la notizia sulle pagine di un quotidiano!!!
Ho votato per Avatar di Venere, dopo la faccia da zocc… con un bel fondoschiena, ci sta proprio bene!!! Alla prossima.
21/04/2022 at 21:49
Ciao Isabella. Io esagerare? Ti sei guardata intorno?
Scherzo a parte fatto così fanno i brividi… ma succedono!
Grazie e buona serata??
18/04/2022 at 15:42
Ciao Fenderman!
Quindi il crimine non paga, soprattutto se chi lo commette è stupido. I soprannomi devono essere moneta spiccia tra malviventi, e anche a Roma in generale.
Il cane come forza sovrannaturale che accompagna scatoletta verso il suo destino è immagine forte e nobile, la testa che ferma la busta un segno macabro e beffardo; mi ricordano le “Verità nascoste“ con Michelle Pfeiffer. Ben seguita la scena, la tua cronaca non li condanna, si limita a raccontare il loro orrore. Voto il viaggio, a te un buon fine di pasquetta!
Ciao!
18/04/2022 at 22:49
Ciao Minollo, è vero, non c’è condanna, è solo cronaca; è la lettura visiva dei fatti, ad altri spetta il giudizio, la sentenza.
Il crimine non paga, e l’acqua lava via tutto. E tutto può tornare alle sue ombre, fino al prossimo delitto.
Ciao, grazie, auguri a te!?
18/04/2022 at 12:33
Tensione, ritmo e stoccata finale. Questo lo vedo bene in un episodio di Hitchcock presenta.
18/04/2022 at 14:35
Bravissimo, proprio a quello è ispirato!
Grazie, buona Pasquetta!?
15/04/2022 at 20:57
Cara Keziarica, se proprio il male intessuto nella “normalità” che offende; incomprensibile, e selvaggio quando si manifesta, stupido e insensato.
Il cane, simbolo di dedizione e fedeltà per una volta a pareggiato i conti, magari bastasse…
Grazie, alla prossima.??
15/04/2022 at 09:19
Ciao, Fenderman.
Qualcuno la chiama “la banalità del male” ed è la cosa più spaventosa in storie come queste che, ahimè, anche se assurde si infilano, di tanto in tanto, nelle notizie di cronaca. Questo episodio è un horror bell’e fatto e mi è piaciuto molto, soprattutto il finale che, almeno qui, ha reso giustizia alla povera decapitata.
Per il prossimo, voto: Viaggio là dove regna il respiro, alle origini di un pensiero migrante. Mi ispira e mi sa di trascendente, chissà, staremo a vedere. Intanto, ti auguro una Buona Pasqua e ti saluto.
Alla prossima!
15/04/2022 at 20:58
Cara Keziarica, se proprio il male intessuto nella “normalità” che offende; incomprensibile, e selvaggio quando si manifesta, stupido e insensato.
Il cane, simbolo di dedizione e fedeltà per una volta a pareggiato i conti, magari bastasse…
Grazie, alla prossima.??
14/04/2022 at 22:26
Capitolo 5)
Continuo a ripetermi, ma hai sempre carattere (e caratteri) da vendere!
La storia è carica di tensione e velato terrore.
Sempre da studiare e godere 😉
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/XZNseAU7SrU
Alla prossima!
14/04/2022 at 23:19
Ciao Gjuseppe, grazie, mi ripeto pure io, per la cortesia e la lettura soprattutto!
Quel mondo di notte tanto raccontato e pure sempre misterioso, che può regalare sempre e comunque emozioni forti. Io c’ho provato e mi de piaciuto. Alla prossima dunque! ??
14/04/2022 at 14:31
Ciao Fenderman,
Ho votato per la recita….
è un bel po che manco e ho trovato una specie di “antologia” fichissima….quest’ultimo in particolare è stato incredibilmente forte….molto vicino alla brutta cronaca che spesso ci tocca leggere sui giornali.
Crudo e estremamente realistico, come al solito le tue pagine godono di personaggi ben “disegnati” e credibili.
Speriamo che il cagnone provveda a dispensare un po di giuste punizioni…
14/04/2022 at 23:16
Ciao ePP, bentornato.
Eh, sì avevo voglia di smuovere un po’ le acque. Dopo la lunga storia di Palmira tanti flash tutti diversi, un bel divertimento!
Se ti piacciono sono felice! Appuntamento a presto!? ciao.
14/04/2022 at 12:09
Ciao, come si suol dire, chi la fa l’aspetti!!! Poveretti, anche se in fondo mi pareva ci godessero ad aver fatto quello che avevano fatto!!!
Ho votato per l’amore, dopo una storia del genere ce ne vuole almeno un po’, anche se il punto di domanda mia mette qualche dubbio in merito!!! Alla prossima.
14/04/2022 at 12:54
Ciao Isabella, grazie.
Fai bene a dubitare, ci sono molte specie d’amore…
Grazie ancora per il commento. Ciao??
14/04/2022 at 01:09
E che serata orribile davvero! Non vorrei essere nessuno dei protagonisti, forse forse accetterei il cane!
Voto “È l’amore che vuoi?” Aspetto il seguito buonaserata:)
14/04/2022 at 12:56
Carino augurarmi buona serata dopo quello che hai letto: ci vuole!
Grazie per il commento, ( anche io sceglierei il cane)
Alla prossima, saluti a te.??
12/04/2022 at 09:12
Voto l’orribile serata.
Ciao, Fenderman.
Copione romanesco con spunti di commedia all’italiana direttamente dai ’70. Io, Aldo Fabrizi recitare il boia (perché, a quanto ne so, Mastro Titta era il boia più conosciuto di Roma) non l’ho visto, ma l’ho visto in molti film e non credo lo si possa eguagliare facilmente. Detto ciò, molto divertente il continuo botta e risposta, la musicalità del testo ti fa “ascoltare” Bombola che parla e sovrasta tutto e tutti. Per l’ennesima volta, bravo. Con te si va sempre sul sicuro.
Alla prossima!
12/04/2022 at 23:00
Ciao Allegra, ti sei Allegra ma miri all’orribile serata: bene, se passa l’avrai.
Intanto ti ringrazio e ti do appuntamento a presto. Ciao ??
11/04/2022 at 22:19
Ciao Fenderman!
Boccaccesco questo Rugantino versione “cornuto e contento”, il cognome è ignobile; anche a me risuona un pochino Nanni, ma lui era buono in fondo, questo è trucido. Mariotto però voleva lavorare, e gli applausi ora saranno per lui.
Chissà come sarebbe stato Bramieri, qualcosa avrebbe combinato tanto era bravo.
Divertentissima e crudele una volta tanto, scelgo una serata orribile, poi ci pensi tu a sistemarla al meglio.
Ciao stammi molto bene!
12/04/2022 at 22:58
Guarda caro Minollo che se la vuoi terribile io te la faccio, se passa voglio cambiare registro, tanto che importa: è un esperimento!
Grazie come sempre a appuntamento a presto!?di
Buonissima serata!
09/04/2022 at 01:42
Capitolo 4)
Questa è stata davvero difficile!
Mamma che casino… dai, ogni tanto qualche pezzo sono riuscito a prenderlo, forse.
Ma è stato anche terribilmente divertente. 🙂
Ben fatto. Mi hai ricordato tantissimo Cinico TV 😀
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/oTV5-5ZJ1xc
Alla prossima!
09/04/2022 at 14:49
???????
08/04/2022 at 22:27
Inutile confermare come questa storia abbia strappato più di un sorriso, come sia stato facile poter concretizzare tutti i personaggi, poi amo perdutamente ogni singolo aspetto di Roma, a maggior ragione il romanesco!
Grazie per aver allietato la mia serata, grazie ancora per il sorriso!
09/04/2022 at 14:48
L’Italia e i suoi gioielli. Come non amarla tutta? Io sono felice se qualcuno ama la mia città perché le amo tutte. Grazie, grazie!??
08/04/2022 at 12:13
Ciao, commedia dell’arte nella commedia/tragedia!!!! Come sai rendere tu il romanesco con contorni e dintorni non ci riesce nessuno!!! Povero cervo….
Ho votato per un orribile serata, anche se le storie non sono concatenate, mi sembra il giusto aggancio con la precedente!!! Alla prossima.
08/04/2022 at 14:23
…commedia nella commedia, se ne potrebbero raccontare; e poi la bellezza dei dialetti, la lingua in jeans e scarpe di tela, altro che salotti letterari!
Ciao Isabella, grazie come sempre!??
08/04/2022 at 12:01
Chissà perché continua a frullarmi in testa: “Sii astuto come un cervo…” da Amici miei 😉
La combinazione a “incastro” potrebbe essere il trampolino per una commedia nella commedia. Ovviamente in salsa romanesca, poco supplizio ma molti supplì.
08/04/2022 at 14:28
I supplì rigorosamente al telefono come da Tognazzi , sempre lui, in “strazianti ma baci saziami.”
Il mio Cervo ahilui, sta lì solo per il palco reale giacché chiamarlo stambecco mi sembrava come infieire ?
Grazie, ciaooo?
08/04/2022 at 20:37
…straziamii ma di baci saziami…
Scusa, maledetto il correttore!?
08/04/2022 at 00:46
Ciao Fenderman! Questa mi ha fatto proprio sorridere, in particolare la “semplice” risoluzione al problema. Chissà se Mariotto saprà mai?
Intanto voto una orribile serata, a presto!
08/04/2022 at 14:32
Ciao, se hai sorriso il mio scopo è raggiunto. Sono contento, visto che qua c’è bisogno di gente che legge più che di autori. Grazie grazie. Ciaooo??
05/04/2022 at 22:52
Ciao Fenderman!
Guido si affida a uno fidato ma non proprio un’aquila, un mezzo animale. Lei infila un tunnel di disperazione e con Maurizzietto deve proseguire sulla stessa china. Solo mi appare difficile immaginare che il sicario ci voglia guadagnare qualcosa quando ha una pistola puntata contro.
Un delitto altamente imperfetto, un Hitchcock sbudellato da attori poveracci. La polizia risalira’ presto a lei, che non credo sia così fortunata. Un salto nel giallo con la tua firma visibile nella ricerca di inquadrature nuove per osservare il rapporto tra due persone che decidono nonostante tutto di stare vicini, troppo vicini. Bello!
Ciao stammi assai bene!
06/04/2022 at 11:37
Ciao Minollo, grazie. Il giallo sbragato, sbrindellato, altamente imperfetto, è quello che secondo me più assomiglia alla realtà. Proprio l’approssimazione di certi caratteri e gli improbabili comportamenti rendono umani i protagonisti. Quel Maurizietto lì cerca di trattare, vuole i soldi perché sa che non li avrà da Guido, che è morto, e non vuole abbozzare davanti alla “cagnolina” che ha appena stuprato, e che non gli sparerà perché lui le serve. È stupido, rischia molto, ma è quello che fa. Grazie per il tuo commento, a presto!?
05/04/2022 at 01:14
Capitolo 3)
Che bel tuffo in questo giallo! Nonostante tutto, riesci sempre a mantenere quel tono di vita “bizzarra” che rende ogni narrazione abbastanza spassionata. Per dirti, l’idea in sé contiene diversi messaggi e differenti punti di vista (e per un attimo mi hai fatto pensare al film Gone Girl, per l’atteggiamento di Sabrina – non che le due cose siano collegate).
Insomma, divertimento assicurato 🙂
E continuo a ripeterti che ogni storia porta con sé la voglia di esplorare i personaggi che crei, non mi stupirei di vederli comparire in una prossima storia!
Ancora i miei complimenti. La questioni dei dialoghi, come dicevi sotto, ho avuto l’impressione che fossero appunto “teatrali”, come parte del programma; di quelle cose stupide che direbbe una persona in mancanza di vere linee guida. Il fatto che appaiano quasi “forzate” ci sta. Al massimo possono risultare forse un po’ troppo stereotipate, ma quello è un altro discorso. Noi essere umani lo siamo parecchio, alla fine!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/TUawia8wlfQ
Alla prossima!
05/04/2022 at 11:06
Ciao g.g.Pintore.
Anche a te devo dire che hai ragione. La risposta alle tue osservazione sulla teatralità del dialogo sta in quella parola che hai usato per definire il “genere” della storia, quel “bizzarra” che sta al vertice di una piramide composta da dramma, paradosso, commedia.
L’atteggiamento di Sabrina, trasformata da quel fall-out emozionale, la stupidità di Maurizzietto, l’adrenalina, il sentirsi onnipotente con quella inutile pistola in mano… Tutto ciò è tanto falso, a mio parere, da risultare addirittura plausibile se si confronta con certi fatti di cronaca quotidiana. Eppure della cronaca non conserva, se non nella violenza carnale, i tratti, è solo una tragica farsa di quelle che chissà quante volte Sabrina ha visto passare in tv.
Grazieee. Ciao?
04/04/2022 at 07:42
Ciao, Fenderman.
Una storia terribile che, purtroppo, mi fa ripensare a diversi fatti di cronaca degli ultimi anni. Abbiamo parlato di dialoghi nel gruppo, se devo essere sincera, ho trovato un po’ forzate alcune battute di Sabrina: “Fermo lì” e “Allontanati bestia, stenditi faccia terra” non so, non le vedo in bocca a una donna che ha appena ucciso il marito ed è stata aggredita da uno sconosciuto. Immagino servano a creare uno stacco tra la Sabrina del prima e quella del dopo, però mi sono parse un po’ forzate. A meno che lei non sia una poliziotta o simile, ma allora la pistola non sarebbe stata in una pentola…
Ovviamente, queste due cosette non tolgono nulla al capitolo che trovo di altissimo livello, come sempre. 🙂
Voto: “guai a chi tocca la bambina” e ti auguro una bellissima settimana.
Alla prossima!
04/04/2022 at 09:56
Ciao Allegra. La tua osservazione è corretta, io però ho volutamente inserito quelle battute. La spiegazione sta nei periodi che riporto qui;
…grazie all’adrenalina che l’era rimasta in corpo, la donna restò lucida; e in un secondo elaborò il suo piano. Posò l’arma sotto il mobile che aveva accanto, e si lasciò sbranare.
…Tenne duro, e nel momento in cui quel cane sembrò fermarsi, raccolse la pistola.
In sostanza dopo aver ammazzato il marito Sabrina è un altra, adesso premedita l’azione, la organizza, si “sente onnipotente” e il fatto che non sappia usare la pistola la induce ad abbaiare più forte. Insomma, un po’ di teatro e soprattutto rabbia.
Anche se non sono rius cito questo intendevo. Grazie come sempre, un saslutone, buona giornata.??
02/04/2022 at 12:24
Ciao, un rompicapo che si arrotola su se stesso questo giallo, mi ricorda una merendina di cui andavo ghiotta da piccola!!!! Mannaggia, ma la Girella la producono ancora? E poi un Guido avvocato? Qui da me è in realtà il fratello del regista, nella mia testa è come un altro giro di merendina!!!
Ho votato per il marito della fidanzata… se non è “ex” come fa ad essere la fidanzata e non l’amante? Nella mia confusione ho scelto l’opzione che più m’incuriosiva!!! Alla prossima, buon weekend.
04/04/2022 at 10:38
Ciao Isabella, hai visto giusto: è una spirale, del genere che vediamo in atmosfera con le trombe d’aria, c’è una tensione che monta e in attimo si trasforma in un fenomeno incontrollabile; nel nostro caso una donna vittima che si fa carnefice, prima esplodendo inconsapevole innesca il meccanismo, poi quando ne è pienamente coinvolta con lo stupro, diventa cattiva, potenziale assassina. La realtà che resta alla fine è un nuovo stato di quiete dove tutto si risolve da solo, e giusto o no che sia, la tensione iniziale, almeno quella s’è sciolta.
Grazie!?? ciao
29/03/2022 at 19:06
Ciao Fenderman!
Il finale con la rivincita di Augusta, oltre ad essere fragoroso, ribalta l’episodio “Trattatela come una regina”, in cui Sordi mette all’ospizio la madre rassegnata al destino che le ha scelto la nuora. Non hai resistito e le hai dato un barlume, lo spazio di un guizzo di antipatia per una donna libera. Lo sberleffo di una bambina all’ipocrisia adulta. Eva molto simpatica.
Gran bella sceneggiatura, voto il giallo. una magnifica serata romana a te caro Fenderman.
Ciao!
31/03/2022 at 22:00
Quando non ti resta niente, lo sberleffo, il pernacchio, sono una consolazione, che fa male e non concede replica. Ben fatto nonna Augusta, anche se qualche pesetto sulla coscienza ce l’hai anche tu, stavolta hai fatto bene!
Viva i nonni, evviva la libertà di parola.? ciao, e grazie!
28/03/2022 at 23:31
Capitolo 2)
Mamma-mia-che-bomba!
Anche questo episodio è una forza. Devo dirti che avrei voluto sapere di più anche su questi personaggi. Sai che ho collegato questa storia a una vita a colori? Non so per quale motivo 😀
Quello che mostri è sempre meraviglioso.
Continua così. Grande lavoro!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/AsPKSXjKhyI
Alla prossima!
29/03/2022 at 00:16
Ciao, sempre grazie.?
A proposito della forma da “copione” come hai detto giustamente, è quella che ho scelto per due motivi, il primo la dichiarata sperimentazione che mi sono proposto di fare, la seconda era per evitare in una scenetta così serrata i vari “Tizio disse” “Caio rispose” eccetera, che forse sarebbero stati anche peggio.
Ovviamente per chi come te la favoletta la deve recitare è un problema, ma per chi legge solo per sé spero non lo sia.
Un’ultima informazione-curiosità se ti interessa. Ho già scritto qui un intero racconto tutto di dialogo nudo e crudo senza alcun commento o descrizione. Si Chiama Affare Tasmania e lì vediamo all’opera per la prima volta la nostra amica Giusy Cataldo con il suo strambo “commissariato” alle prese con il traffico di miele manuka e opere d’arte. Quando l’ho pubblicato ha avuto anche un piacevole riscontro devo dire, e quindi la parola d’ordine è: sperimenta se vuoi!
Grazie ancora, scusa le chiacchiere!?ciaooo
28/03/2022 at 18:04
Voto il giallo!
Ciao, Fenderman.
Accipicchia, la nonnina! Ci sente benissimo e sgasa pure senza ritegno. Bel quadretto di vita vissuta. Mia suocera, per fortuna, è una brava persona, penso che se ne avessi avuta una che mi dava della puttana, non mi avrebbe rivisto manco in cartolina, vecchia d buona com’era.
Esilarante l’attraversamento della porta, prima occupata dalla stazza, ottimo esempio di “mostra, non raccontare”. Come sempre non posso che farti i complimenti.
Alla prossima!
p.s. lo immagino letto e già sorrido ?
28/03/2022 at 16:35
Ringraziando i tecnici del sito tutto adesso se a posto di può votare il secondo episodio.?
28/03/2022 at 18:04
Il mio commento è da approvare… ho usato quella parola con la P… ?
27/03/2022 at 11:42
Ciao, confessa!!!! Volevi spiegarmi che cos’era una debraiata (qui la chiamiamo “doppietta”) e l’hai fatto direttamente con il racconto!!! Dispettosi sti moscerini…
Ho votato per il giallo, ho voglia di mistero e complicazione!!! Alla prossima.
28/03/2022 at 16:39
Ciao Isabella, i moscerini sono strani: vanno a morire sempre tutti nel posto sbagliato: il muso dell’auto dei precisini!
Un grazie a te e appuntamento, (a ‘sto punto spero con il giallo!), alla prossima.??
27/03/2022 at 11:18
Salve si lettori, l’episodio due non da la possibilità di votare, il tre, in replica invece sì, votare sul tre, grazie!
26/03/2022 at 14:32
Una strana gelosia! Molto incuriosita, alla prossima! 😉
26/03/2022 at 22:26
Ciao R.B.
Grazie del consiglio, adesso le opzioni sono in pari… Vedremo quale prevale?
Grazie, buona serata.??
25/03/2022 at 20:16
Ciao Fendrman,
scelta interessante…ho optato per una strana gelosia.
Tornando alla fiaba, se ce l’avessero raccontata così saremmo tutti molto diversi ora….e probabilmente il vecchio Walt Disney avrebbe avuto parecchio da raccontare al suo analista-
Aspetto ilprossimo.
ePP
25/03/2022 at 21:58
Caro mio, è la rivincita delle fate e delle maghe, sempre lì a lavorare gratis per principesse che dormono e goffi principi tutti azzurri e bellimbusti?
Grazie del commento, ciao ciao?
24/03/2022 at 18:13
Mi piacevano tutte e tre le opzione , perciò ho votato a caso per lo sberleffo rancoroso. Devo dire che mi aspettavo delle mutande ben diverse, ma queste a quanto pare servivano bene all’uopo. Ci narrerai altre fiabe, Fenderman? ti aspetto alla prossima. Buona serata.
24/03/2022 at 22:51
Ciao Anna, non è escluso, forse altre fiabe ci saranno, ma ho in mente di spaziare in po’ nei generi, ogni volta una cosa nuova.
Grazie per il tuo gradito commento e a presto!??
24/03/2022 at 00:11
Ciao Fenderman!
Direi che si può rimanere negli argomenti a piacere. Bordata micidiale, stop ai sogni di gloria, la prosa funziona benissimo e scardina da subito il tran tran fiabesco, lasciandoci pregustare uno sberleffo (che è anche il mio voto) nei confronti della tradizione; la principessa smutandata e il principe che dice cacchio fanno il resto, Ai fratelli Grimm non sarebbe dispiaciuto secondo me, ma Walt Disney sarebbe svenuto. Noi ci ridiamo su di gusto, perché la storia lo merita.
Complimenti al cuoco e al sarto, allora si aspetta la seconda.
Ciao stammi bene!
24/03/2022 at 12:32
Ciao Danilo, grazie del commento.
Grazie a te, vero principe della dissacrazione, che pure apprezzi questa favoletta.
Fiabe a parte, se si vorrà, faremo lo sberleffo a qualcun altro, molta gente lo merita!?
Grazie ancora! Ciao!?
22/03/2022 at 23:58
Capitolo 1)
Meraviglioso!
Alla fine, mi hai letteralmente ucciso. Maledette fate vendicative!
Ho trovato la storia e il resto abbastanza favoloso. 🙂
Ma….
Nella prima lettura, non ero sicuro di aver colto alcuni passaggi e, in fase di montaggio, riascoltando, ho notato che la costruzione della storia breve presenta dei passaggi che avresti potuto migliorare, anche se sono certo comunque siano passati perlopiù inosservati. Possibile che tu abbia cambiato idea in corso di stesura?
Mi spiego meglio. Per essere fedeli al finale, trovo che la scrittura debba presentarsi sempre un po’ vaga, quando si parla del personaggio fittizio di Ceneretolina, mentre fai espressamente riferimento al fatto che certe cose le siano state realizzate dalla fata. Trovo che saresti rimasto più fedele al finale “nascondendo” alcuni termini.
– La fata Paccutella, in più, aveva organizzato (per lei) anche un magico seguito
– (davvero si doveva prender atto delle) grandi [erano le] capacità organizzative della fata!
– Paccutella (le) aveva confezionato…
Senza le parole tra parentesi, trovo che la storia risulti più corretta, proprio perché il narratore non racconta di proposito la storia per confondere il lettore, bensì omette dei termini che, letti nel modo giusto, possono finire per raccontare la vera storia. Si tratta sempre del mio parere, quindi prendi le mie parole con le pinze! 😀
Aspetto di conoscere il tuo parere in merito, e ripeto che ho adorato questa storia. Non credo qualcuno riuscirà a scalzarla da storia migliore della settimana 🙂
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=Xq8gwpl6bNk
Alla prossima!
23/03/2022 at 00:43
…A te non la si fa. In effetti quello che avevo immaginato era una specie di coabitazione nel corpo di Cenerentolina di lei stessa e della fata innamorata, che usava lei per il piacere suo. E
Con il mio testo non viene bene fuori la cosa. Con la tua eversione emendata funziona meglio perché non è evidenziato che la magia sia confezionata per il piacere esclusivo della ragazza.
Insomma potevo fare meglio il passaggio e, descrivere l’amplesso di Cenerentolina come vissuto in sogno, in un mondo irreale, non è stato sufficiente.
Grazie, tante, a presto ciao.?
22/03/2022 at 14:20
Un format molto particolare, decisamente inaspettato. Mi ha fatto davvero ridere? Voto “Una strana gelosia”
23/03/2022 at 00:44
Grazie, grazie… Alla prossima!??
22/03/2022 at 13:06
Ciao, un po’ di sano buonumore, mi piace. E raccontiamo una buona volta il “dietro le quinte” di ste favole zuccherose!!!! L’esperimento mi piace!!!
Ho votato per un rancoroso sberleffo, continuiamo con un po’ d’ironia cattivella!!! Alla prossima.
23/03/2022 at 00:46
Ciao Isabella.
Non volevo mancare nella schiera di autori che nei secoli si sono cimentati con Cenerentola. Eh, eh. Meglio ridere davvero! Grazie a presto!??
22/03/2022 at 09:31
Ciao, Fenderman e bentornato!
Voto lo sberleffo, la storia a puntate può attendere, so che, probabilmente, ne hai già in mente una e con i tuoi ritmi invidiabili sarà presto pubblicato il primo episodio 😉
Inizio spumeggiante e divertente, una favola per adulti che vogliono restare anche un po’ bambini, tutto tulle e stelle e… mutande a strisce. Mi è piaciuto e sono curiosa di leggere il prossimo. Mi fai venir voglia di fare un esperimento simile… ma rischierei di impappinarmi al primo episodio 😀
Perdona l’ignoranza, te lo segnalerei come refuso, ma rischierei di fare una figuraccia: ” sonmi dunque giaciuto con una cacchio di serva?” SOMNI, che vor di’?
Alla prossima!
22/03/2022 at 09:57
Ciao Keziarica buongiorno.
Ah, ah, ah, non è “somni” è “sonmi” cioè “mi-sono” in lingua principesca. ?
Grazie per il gradimento e sperimenta anche tu, chissà che non ti diverti?.
Ciaooo??
21/03/2022 at 23:54
Io direi un rancorso sberleffo, dopo quanto letto 😀
Bentornato: l’inizio è col botto! Vediamo cos’altro riesci a fare 😀
Ciao 🙂
22/03/2022 at 09:59
Ciao Red, quindi sogni lo sberleffo! Spero tu sia accontentato, ?
Grazie del botto. (“botto” mi piace).
Alla prossima!?
21/03/2022 at 21:33
Sei un grande! Lodi ammirazione e sana gelosia. Bravo!!
21/03/2022 at 21:53
Ciao, grazieee!
Vota per favore, se vuoi. Io vorrei capire cosa fare!?
Grazie ancora, ciaoooo