Un caso a caso dell’ispettore Magellano

Un morto in vasca e quattro che annaspano

Un caso a caso
L’ispettore Magellano scostò la tendina del bagno. Nel palazzo accanto un uomo cantava sotto la doccia. Il riquadro della finestrella mostrava il getto d’acqua e la testa protetta da una cuffietta impermeabile a fiorellini gialli.
L’ispettore si grattò la guancia ispida di barba pomeridiana non rasata e rimise la tendina al suo posto. Il bagno dell’appartamento in cui si trovava non era mai stato tanto affollato. In piedi sul water, debitamente chiuso, una fotografa della scientifica catturava immagini con la fotocamera ad alta definizione. Altri due colleghi in guanti bianchi e pinzette piluccavano dal lavandino minuscoli frammenti biologici di natura innominabile. Un giovane agente stazionava sul tappetino color pistacchio scorrendo nervosamente l’indice sullo schermo del suo smart note.
L’ispettore Magellano constatò che la riserva d’ossigeno nel locale ormai era al minimo e iniziava a sudare da fermo. Cosa che non sopportava. Si rimproverò la scelta del dolcevita pesante sotto la giacca di fustagno. Ma era il suo costume di scena. Senza il suo tradizionale dolcevita amaranto non l’avrebbero neppure ammesso sulla scena del delitto. Sarebbe stato come vedere Sherlock Holmes senza capellino deerstalker, Maigret senza pipa, don Matteo senza la tonaca.
– Il signore qui si è guadagnato l’eternità esentasse, a noi invece tocca sudare per guadagnarci i soldi dei contribuenti. Tradotto: agente Linetti, vediamo di arrivare al punto.
Appena evocato dall’ispettore, ecco che l’attenzione degli investigatori ricadde sul cadavere nella vasca da bagno. Un uomo in smoking nero e volto adagiato sulla spalla sinistra, come preso da un colpo di sonno. L’ispettore Magellano aveva già colto la similitudine con il quadro di Marat pugnalato dalla Corday nella vasca da bagno. Però non ricordava l’autore e non voleva farsi vedere a smarteggiare sul telefonino come il povero agente. Un ragazzo alto e veneto che dopo anni di servizio ancora riusciva ad arrossire ai rimproveri.
– Ecco: la segnalazione è arrivata dal vicino, il Sarti, perché sentiva un rubinetto aperto, quello della vasca. L’ha sentito tutta la notte. Poi ha chiamato l’amministratore e questo ha chiamato i vigili del fuoco che hanno forzato la finestra della sala. Sì, i primi ad arrivare sono stati i vigili del fuoco. L’hanno trovato loro.
– E l’hanno spostato?
– Pre… presumibilmente, per prestargli i primi soccorsi.
L’ispettore Magellano sbuffò: – E allora che ci stiamo a fare qui.
Uscì dal bagno ritrovando aria fresca, la porta finestra che dava sul balcone era ancora spalancata. Magellano considerò la sala con un’occhiata panoramica: l’angolo cottura trincerato dietro i pensili color pastello e il banco cucina in formica attorniato da alti sgabelli. Sulla porta del frigo le calamite, souvenir delle vacanze. Alle pareti poster di vecchi film noir: Il grande sonno, Chinatown, Giungla d’asfalto, La fiamma del peccato. Il divano in finta pelle troneggiava davanti al televisore in formato 16:9. I cuscini schiacciati invitavano alla seduta e l’ispettore non si fece pregare, aveva le ginocchia intorpidite da tre ore buone di sopralluogo. Si piazzò sulla sinistra dei tre posti abbondanti disponibili, sotto gli occhi di un brigadiere sempre più perplesso. Sentiva in gola il bisogno di un sorso di rum, un dolce nettare caraibico buono per levare gli ormeggi dalle isole del malumore.
Ma non era l’unico ad avere sete. La coppia di ficus benjamin che incorniciavano il televisore era in debito d’acqua. I bordi delle foglie tendevano al marroncino e le più piccole si erano già rattrappite nella posa della rinuncia alla vita.
Un riflesso attraversò lo schermo del televisore spento. L’ispettore si voltò: sulla soglia dell’appartamento era comparso un giovanotto dall’aria seccata. Aveva i capelli corti che mettevano in evidenza una faccia scavata, in preda a una tensione nervosa.
– Che fate in casa mia?
Magellano gli fece cenno di accomodarsi. Non tollerava le sceneggiate.
– Si può sapere che sta succedendo?
– In verità, signor Lazzaro, vorremmo sapere da quando ha iniziato a tenere cadaveri in bagno.
Il giovanotto incassò la testa tra le spalle dirigendosi a passo di guerra verso il divano.
– Che cadaveri?
L’agente si interpose, per un riflesso protettivo nei confronti del superiore. L’ispettore, tranquillo, indicò il posto a sedere accanto al suo. Ma l’inquilino si appoggiò al tavolino da caffè davanti alla finestra spalancata. Magellano notò la sua orrida camicia a scacchi bianchi e azzurri, il giubbino color avorio sotto braccio. Aveva una corporatura minuta ma compatta quanto una molla sotto pressione. Magellano temeva una estenuante sessione di tira e molla, provò l’approccio morbido.
– Si sieda qui accanto. Abbiamo tanto da raccontarci.
L’ispettore replicò l’invito. E fu allora che si accorse di un oggetto che spuntava da una fenditura: un telecomando faceva capolino dalla fenditura tra i cuscini.
– Non lo tocchi.
Mai dire a Magellano cosa non deve fare

Come si continua?

  • Facciamo un bel balzo indietro (17%)
    17
  • Guardiamo con occhi diversi e cambiamo punto di vista (33%)
    33
  • Andiamo avanti premendo un tasto del telecomando (50%)
    50
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

60 Commenti

  • E così Magellano non era poi così incapace come sospettavamo…
    Buon finale! Magellano e il suo drink finale oscurano gli Oscuranti e lasciano spiragli per nuove rocambolesche avventure. Ma lo spin-off con Jessica è richiesto a gran voce.

  • Voto un cavo in mezzo al cielo perché spero tanto che qualcuno si lanci a mò di Tarzan con tanto di esplosione alle sue spalle: è vero, fa tanto kolossal americano alla Bruckheimer ma in fondo l’età è quella, e ci piacciono le esplosioni ignoranti!
    Stile pazzerello come l’autore e giochi di parole di luisenzaltlarocchiana memoria, i due artisti ti sarebbero grati, se solo sapessero: continua così, aspettiamo il finale e la risoluzione totale, oppure no, del caso!

  • Ciao, uau, stavolta ti sei fatto prendere la mano!!! Ma sai una cosa? Mi è piaciuto, in fin dei conti con una combriccola simile non poteva finire in altro modo!!!
    Ho votato per la metà di un cielo sempre più blu, visto che in teoria ci sarà un’esplosione!!! Ma può essere considerato anche un buon auspicio… sono curiosa di leggere la fine. Alla prossima, ultima puntata.

  • Ecco: stavolta mi sono proprio vestito da pallina da flipper e sono arrivato al punto finale dopo aver preso botte da orbi da tutti i respingimenti elettrici del discorso che sei riuscito a mettere insieme.
    Un quadro espressionista coi volti di Carl Lohse, al limite dell’astrattismo, colorati, strambi, storti e stranamente efficaci.
    Bene, bene, buttiamoci nella metà di un cielo, e speriamo di capire il finale!? ciao?

  • Ok, abbiamo decisamente imboccato la via della farsa, la meravigliosa farsa che così bene racconta la realtà.
    Sei divertente e seriamente impegnato ad esserlo, niente male direi.
    Voto “con botto”, (chissà poi perché); e ti auguro una bella domenica. ?

  • Ciao, anch’io detesto quando parli e quello che hai davanti non ti ascolta!!! Comunque, l’episodio è scivolato via tra un sorriso e l’altro (i miei). Ah, grazie per avermi insegnato che esiste anche il caprimulgo, da oggi starò più attenta, forse sugli alberi del mio giardino si poserà anche lui (anche se penso ti riferissi al famoso “capra capra capra” sgarbiano)!!!
    Ho votato per con…fessione, mi piace il gioco di parole!!! Alla prossima.

  • Ciao, bellissimo il riferimento ai mille talk che più o meno infestano la Tv e formidabile il “vespone” in tuta da ginnastica, forse ci vuole lui per risolvere il caso!!! Chi vivrà vedrà!!!
    Ho votato per l’inutilità irreversibile del tempo, non so cosa voglia dire, perciò l’ho scelta!!! Alla prossima.

  • Quel misogino antipatico non la considera nemmeno di striscio! Da fan sfegatato di Jessica-Foto grido allo scandalo: “Togliete quel tesserino a Magellano!”
    Ambergo e le sue personalità dissacranti (e dissociate) emerge come NeoTokyo in Akira, a questo punto mi aspetto Magellano inquadrato dall’alto mentre sale sulla sua Magelloto.
    Scherzi a parte, voto per la terza opzione, sperando che con il pepe al sedere, Magellano trovi il bandolo della matassa!

  • Ciao V.A.,
    Dopo il gruppo TNT, arriva un’aria da “pantera rosa” e poi “scuola di polizia”, hai decisamente imboccato il genere sempre molto fortunato delle indagini strambe e improbabili. Molto bene, è divertente e scritto bene; la parola “omotto” te la rubo perché dice tutto, non c’era bisogno di aggiungere nulla per descrivere il tale.
    Bravissimo. Voto l’inutilità… A presto, ciao.?

  • Attraverso la “voce” di Linetti vediamo tutto il disagio che fluttua all’interno del corpo di polizia di Ambergo! E non solo, mi sa! Uno spaccato impietoso e, purtroppo, secondo me molto affine alla nostra realtà! L’introduzione del funambolico inviato della Sfingivest è un colpo di classe degno del miglior/peggior Michael Bay!
    Jessica-Foto, seppur sullo sfondo stavolta, buca lo schermo comunque. Amore a prima lettura.
    Avanti così!

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi