Un topo

Il formaggio

Un topo fiero e agitato abitava presso una abitazione moderna. Il che è davvero incredibile, oggigiorno è davvero improbabile trovarsi un topo in un appartamento, eppure questa è una fiaba, forse per questo è possibile una tal cosa. E anche se è una fiaba avrei preferito fosse stata una storia vera e che il topo fosse stato un uomo, nonostante questo ho deciso così e forse è anche meglio.

Questo topo era davvero incredibile. Probabilmente per via del suo muso lungo e indagatore, il suo sguardo fiero e incurante dei pericoli, la sua pelliccia unticcia e sgualcita eppure perfettamente ordinata e pettinata a dovere. Sì il nostro topo era un amante del bell’aspetto e ci teneva a dar lustro delle cure a cui sottoponeva il suo corpo, con tanto di sguardi compiaciuti e di trionfo ad accompagnare il tutto (per quanto l’espressività di un roditore glielo permettesse). Ma parliamo più dettagliatamente di questo protagonista. Esso amava scorrazzare al pian terreno di un palazzo, in un appartamentino modesto abitato da una coppia di anziani, il che faceva molto comodo al ratto vista la loro scarsa vista ed udito. Questa situazione permetteva al ratto non solo di poter stare nell’appartamento quasi indisturbato ma di poter entrare e uscire a piacimento dallo stesso per mezzo del balconcino che si affacciava fuori casa poco sopra il giardinetto condominiale. Va detto che esso era intenzionato a restarci per tutta la vita, perché si trovava davvero bene lì. I primi giorni in cui vi dimorò volle però accettarsi di un fatto.

Infatti girava voce tra la comunità dei roditori che esistesse una certa prelibatezza di incomparabile gusto e sapore che al solo assaggiarla avrebbe scatenato le sensazioni più piacevoli e forti che un topo avrebbe mai potuto provare nel corso della sua breve vita. Si parlava del formaggio. 
Il nostro protagonista era scettico per natura sin da che era un cucciolo, nonostante ciò era stato inevitabile per lui non essere influenzato da queste voci che potevano benissimo essere paragonate a delle leggende ma che dopotutto suscitavano il loro effetto anche nelle menti più restie a credere a storie inverosimili seppur credute da molti. Era proprio ciò che il nostro topo voleva accertarsi e non perse tempo a prodigarsi in questa impresa.

Quatto quatto uno dei primi giorni in cui aveva trovato il suo cantuccio, l’appartamento che da allora avrebbe usato per sempre come dimora all’occorrenza o come dispensa personale in base ai casi, si mise ad investigare sul possibile contenuto del frigorifero della casa, e soprattutto sulle abitudini alimentari dei vecchietti. Se non avessero avuto del formaggio per lui sarebbe stata una enorme delusione, non tanto per il fatto che volesse assaggiarlo per beneficiare di quei tanto decantati effetti strabilianti che avrebbe procurato il farlo, anche perché lui stesso non si riteneva tanto basso da spingersi a tanto per ottenere qualcosa per un mero vizio personale o per il semplice piacere e godimento. No, no, lui lo faceva per valori ben più alti, lo faceva per amore della verità, si sacrificava in nome di tutta la comunità dei roditori per liberarli dal peso di una tale leggenda, di un così gravoso mistero che spesso rendeva amara la vita di certi ratti che in punto di morte arrivavano addirittura a rimpiangere il fatto di non aver mai avuto modo di assaggiare quella divina pietanza, cui il prodotto si rifaceva ad esseri superiori secondo loro, ossia gli esseri umani. Ma degli umani parleremo in un altro capitolo, adesso c’è il formaggio.

Ebbene mosso da tutti questi sentimenti il ratto attese con eroica pazienza nascosto in un angolino della cucina in un punto ove fosse possibile scorgere il frigorifero aprirsi. Passò due giorni così senza mangiare! Tanto era forte la sua determinazione. Quand’ecco che la sua tenacia venne ricompensata. Infatti un pezzo di autentico formaggio andò a posarsi direttamente sotto il suo muso caduto da qualche parte. Era al settimo cielo! Si trattava di semplice parmigiano, ma lui non poteva saperlo. Iniziò ad annusarlo intensamente ma con attenzione. L’odore non lo stupì particolarmente, lo lasciò quasi indifferente. Con gli occhietti illuminati dall’amore della scoperta decise infine di mangiarselo, lo mastico attentamente e… Che sapore banale! Anzi non solo banale non era nemmeno buono. Eppure ne fu molto contento. “Ora lo so solo io, so che la leggenda del formaggio non è che una sciocchezza e ho il potere di farla finita oppure no, potrò decidere se raccontarlo a tutti o tenere con me questa scoperta.” Alla fine decise di tenersi tutto per sé.
Forse non aveva trovato il piacere di un gusto superiore è vero, ma era soddisfatto di detenere un sapere che solo lui soltanto ora aveva.
E così tutto contento si crogiolò in un lauto banchetto giacché i vecchietti erano sbadati e mezzi ciechi e facevano cadere dal tavolo molto cibo (molto per un topo). Così si riempì la pancia fino a scoppiare e nascostosi da qualche parte ronfò come un ghiro.

Quale sarà il tema del prossimo capitolo?

  • Riflessioni sul formaggio (27%)
    27
  • Banchetto (18%)
    18
  • Umani (55%)
    55
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10 Commenti

  • Io voto il banchetto ^_^

    Ciao! Confesso di aver trovato la tua storia perché era su uno dei video di Pintore. L’inizio non è per niente male: starebbe stato bene anche nella sezione fiabe (almeno il primo capitolo), ma vediamo come fai evolvere la situazione per il nostro topone che abita dentro casa 🙂

    I consigli ti sono già stati dati: ti seguo! 🙂

    Ciao 🙂

  • Capitolo 1)

    Ehi!
    Dalla capacità descrittiva sembra che tu ci sappia fare, anche se forse occorre un pelo di attenzione in più e maggiore lettura a voce alta, più per capire dove possa essere necessario inserire alcune pause o snellire. Si rischia di avere l’impressione che sia un unico grande blocco, e la cosa potrebbe spaventare qualche lettore.
    Lo spunto che vuoi prendere in considerazione è piacevole, ma la scelta di alcuni termini, combinata ad una specie di ripetitività narrativa (nel senso che ho avuto l’impressione che stessi girando attorno alla questione) non mi hanno permesso di affrontare l’esperienza al massimo del potenziale che sono certo sapresti esprimere.
    Concordo sul fatto che possa apparire come una favola, ma niente esclude niente, quindi sorprendici 😉
    Chi è arrivato prima di me ti ha già fatto notare alcune cose, quindi mi accodo: prendi anche un giorno in più prima di pubblicare per evitare alcuni errori di forma e battitura. A mente fresca di ragiona meglio! 😛

    Se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia su Youtube. Nel caso dovessi riuscire, continuerò a leggerla.
    Trovi qui il primo capitolo, a partire dalle 9:00 di sabato:
    https://youtu.be/Xp5G4GNXsfw

    Alla prossima!

    • Ciao, grazie del commento esaustivo e dei numerosi consigli, ho visto il video e mi ha fatto piacerissimo non me l’aspettavo una cosa del genere! ?
      Ora che sento di far parte di un content avverto una nuova responsabilità, per il prossimo capitolo cercherò di impegnarmi e applicare i consigli ricevuti.
      Buona fortuna per il tuo canale e grazie ancora!

  • Vada per la riflessione!
    Dove spero sarà tipo un poema di Shakespeare! XDXDXD
    Scrittura niente male, forse un po’ troppo descrittiva, se è possibile fa “parlare” un po’ di più il tuo personaggio. Poi mi convince poco la scelta del Genere… secondo me era meglio Avventura.
    Ma non critico troppo perchè è il tuo primo capitolo e vorrei aiutarti senza troppo stressarti.
    Continua così!
    Ps: spero che in futuro il topo non sarà solo ma avrà qualche amico/alleato. O anche interesse amoroso <3

  • Ciao Luca!
    Il topo ronfa come un ghiro, quindi è anche un imitatore oltre che un gagà raffinato. Ottimo! Sono d’accordo con te (o con il topo), è una favola, che ha cominciato confutando una leggenda ben solida. Simpatica la bestiola, voto per le riflessioni sul formaggio.
    Alla prossima ciao!

  • Ciao Luca,
    un topo è quanto di meno simpatico io riesca ad immaginare ma, va detto a suo merito, che almeno il tuo topo si cura del suo aspetto. Ho letto con curiosità il primo episodio del tuo racconto e l’ho trovato divertente e originale e ho deciso di seguirlo. Voto per gli umani. Alla prossima,.

    p.s. piccolo consiglio? A mio modesto parere dovresti scrivere proposizioni più brevi o quanto meno usare di più la punteggiatura. Ho faticato a prendere fiato.

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