Dove eravamo rimasti?
Stato confusionale
Due anni dopo l’entrata in vigore del programma “MoneyFree”…
Il mio rientro a casa fu un incessante ballo di emozioni. Fu tutta colpa dei ricordi scaturiti da quella corda celeste appesa alla luna; come per osmosi, il mio corpo assunse il suo stesso movimento sussultorio e ipnotico, fenomeno che si espanse poi anche alla mia mente. Caddi così in uno stato di trance, di nuovo, ma questa volta fu diverso; mentre ero seduto sulla panchina ero consapevole di ciò che stava accadendo. Ora no.
Sono confuso.
Cioè, sto bene.
Ma sono confuso.
Sto vivendo una escalation sensoriale mai provata finora, qualcosa di diverso.
ORA VI RACCONTO.
È tutto buio. Completamente.
Anima e cervello sanno che è giorno, ma non filtra un minimo di luce. Anche il non-suono esterno mi suggerisce questo stato delle cose. Silenzio tonante.
Sono ore che viaggio stando fermo e non riesco a smettere di fermarmi, mi sento spossato. In realtà non sono mai uscito di casa. Fa molto caldo.
«Vuoi del tè caldo?»
«Ma quale tè caldo, ci saranno 40 gradi!»
«L’ho imparato nel deserto, fidati! Le bevande calde dissetano e idratano»
Questa “cosa” di bere bevande calde quando fa caldo mi sembra una stronzata. Ma non glielo dico. Anzi sì: «È un’enorme, gigantesca baggianata! Sai cosa significa essere un baggiano?».
Ho l’apocalisse in testa; ho bisogno di tornare in me. Il mio io interiore deve fare pace con quello immerso direttamente nel mondo.
Chi di voi conosce un sinonimo di “sinonimo”?
Ecco a cosa stavo pensando, prima di essere interrotto da quella stronzata del tè caldo. A pensarci bene, non è così difficile trovarne (me ne sono già venuti in mente due!) ma a primo impatto sembra una di quelle domande per cui non esiste risposta.
Ma quanto è buio qui dentro? Non si possono scostare un po’ le tende?
Fuori c’è un bellissimo sole, almeno credo. Mi sforzo di vederlo attraverso le fessure della tapparella, ma l’estremità esterna del mio occhio destro viene distratta e interrotta da qualcos’altro: quattro sagome, quasi completamente nere.
Non faccio in tempo ad esaminarle, perché la mia vista sfugge al poker di silhouette e raggiunge una piccola luce di forma più o meno quadrata. Un computer. Nero. Non nero nel senso “colorato di nero” Avvolto nell’oscurità.
Sono felice e fiacco allo stesso tempo, ansimo e tossisco. Vedo una striscia sottile e rettangolare con all’interno la parola “PIN”.
QUALE CAZZO È IL PIN? Non è mica il mio PC. Il mio corpo si sta incazzando, o esplode lui o faccio saltare il computer, in qualche modo. Per disperazione provo comunque ad inserire la mia password. È GIUSTA!
Doppio clic, cartella aperta. Il dito muove nevroticamente la rotella del mouse, mentre il mio schermo vomita centinaia di contenuti, soprattutto foto e video. Ma io vado dritto alla ricerca di quel filmato, come tutte le sere… lo riconosco dall’anteprima e mi blocco di colpo: è la corsia di un supermercato e, in secondo piano, si vedono due piccole figura coricate a terra.
«Oh, cazzo!» esclamo dopo aver sentito lo sparo, nonostante conosca il video a memoria.
Man mano che il video prosegue, l’immagine di anteprima assume significato: le due silhouette coricate sono due bambini e a fianco a loro noto una giovane ragazza. Lei è la miccia che accende il mio cuore e lo fa esplodere in mille pezzi.
«Io ti ho già vista…» dico, con la voce rotta dal pianto. Ne sono certo, ma non riesco a ricordare dove.
«Spero che i due bambini siano morti…e anche la ragazza deve morire!!» esplodo in una rabbia incontrollata, gli occhi ancora bagnati dal pianto.
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Questa è la mia vita, da un anno a questa parte. Da quando ho incontrato Jasmine durante il primo periodo di “MoneyFree“, la mia esistenza è peggiorata in modo irrecuperabile e ormai vivo avvolto da queste quattro mura. Ho paura ad andare là fuori, a tornare nel mondo reale e la mia unica finestra sul mondo è questo computer.
«Sapete – si! dico a voi che mi state leggendo – vi confesso questa cosa: non riesco a vivere diversamente e credo proprio che non riuscirò a cambiare le cose, prima di morire».
Data la parità perfetta fra le opzioni, mi sono preso la libertà di questa prolessi per mettere altra carne al fuoco: e ora?
- Riprendiamo la trama principale e dedichiamo l'episodio a un altro luogo specifico (in questo caso, ditemi quale vorreste nei commenti) (0%)
- Dedichiamo ancora un episodio al futuro (17%)
- Riprendiamo la trama principale e godiamoci uno scontro fra economisti sulle conseguenze di "MoneyFree" (grazie Verlan Abime per lo spunto!) (83%)

19/05/2022 at 01:45
Capitolo 4)
Direi proprio che il capitolo presenta lo status di confusione. L’idea del disagio si evince, e credo disorienti un po’, specie nella parte finale del video. Immagino che più avanti ci sarà occasione di comprendere al meglio la situazione!
Aspetto di capire qualcosa in più, e mi accodo alla scelta di Varlain.
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/ciIYOI5iL9o
Alla prossima!
17/05/2022 at 17:29
Ciao,
la digressione non mi è dispiaciuta, ci sta. Voto per lo scontro tra economisti, vediamo un po’…
17/05/2022 at 09:56
Addirittura citato nell’opzione, troppa grazia! 😉 Comunque il quarto capitolo nella sua struttura onirica e ansiogena mi è piaciuto, un po’ come quei quadri impressionisti a tinte forti che possono condurre per tante strade. A presto!
16/05/2022 at 19:03
Ciao, voto gli economisti, e prevedo di non capirci niente come niente ho capito di questo capitolo.
Dopo la prolessi e l’ossimoro dilagante cos’altro ci riserva il futuro?
P.s.: La cosa del tè pare sia vera, (e pure quella del sale, e della tunica.)?
Alla prossima! ?
15/05/2022 at 22:52
Capitolo alquanto bizzarro.
Unica, come fa a non morire di fame se non esce? Perchè sospetto che in un mondo senza soldi i corrieri non esisteranno più. L’unica che mi viene in mente sono i droni… ma anche lì mi sembra ci sia la fregatura.
15/05/2022 at 22:44
Questa volta voto lo scontro tra economisti 🙂
Ciao! Questa volta il capitolo mi ha lasciato spiazzato: non si capisce cosa stia succedendo al protagonista! Ok, è tutto nella sua testa ma sembra diventato improvvisamente matto e senza ragione alcuna (od almeno comprensibile a chi legge). Nulla questio perché siamo al quarto capitolo e le cose devono ancora arrivare ma mi ha lasciato stranito lo stesso. Il gioco di rompere la quarta parte è interessante ma secondo me fatta troppo presto!
Questo è quanto 🙂
Ciao 🙂
11/05/2022 at 04:48
Capitolo 3)
Il discorso che ho voluto fare per questo capitolo è lunghetto, quindi ti rimando direttamente al mio commento sul video. Lo stile mi pare sempre buono, forse qualche imprecisione, ma nulla di grave.
Il mio problema, ma trovo che sia solo mio, è quello di farmi davvero troppe domande sull’ambientazione e sulla possibilità di un simile scenario, quindi ho voluto perlopiù discutere sulla situazione. Un mondo Utopico/distopico non è mai semplice da immaginare e da raccontare. Non so, forse è il livello di panico/apparente calma che mi destabilizza un po’.
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/dVIqvN82Kow
Alla prossima!
11/05/2022 at 13:06
Grazie per il tuo commento e i tuoi spunti!?