Domani non è un giorno

Dove eravamo rimasti?

Chi è il gran sacerdote ? Levi Matteo (60%)

Sangue

Sul finire di Novembre, in una giornata fredda e uggiosa, il professore entrò in classe e diede il “lieto annuncio”: per la metà Aprile, prima delle vacanze di Pasqua, la nostra classe sarebbe andata a Parigi. Ero entusiasta, ovviamente perchè quel giorno, cascasse il mondo, io non mi sarei mossa da casa. Che Sophie andasse pure senza di me! anche perché era proprio quello che volevo. 

Durante l’assenza di Sophie dedicai il mio tempo alla lettura di alcuni classici della letteratura russa e spagnola, fatta eccezione per qualche libretto un po’ così della Newton Compton. Insomma, eccellenti piatti di buon gourmet e, dulcis in fundo, due o tre merendine ad alto tasso glicemico cascate giù dal distributore: prodotto in serie e scadenza superata. La gita durò una settimana e siccome la mia tabella di marcia non aveva subito intoppi (anzi avevo addirittura terminato con largo anticipo), quella domenica pomeriggio decisi di immergermi in quel genere di letture apocrife che solitamente non si confanno ad una sorella tanto buona e tanto cara come ad esempio…io, ovviamente! Allora entrai furtivamente in camera di Sophie e cominciai ad aprire cassetti, armadi, cuscini e tutto ciò che poteva trovarsi in uno stato di temporanea chiusura. Le ricerche però non andarono a buon fine.

Stanca e fortemente demoralizzata, anzi isterica, rubai dallo scaffale di Sophie uno dei suoi libri e oibò…vidi che era strappato! La copertina era integra ma all’interno le pagine “originali” erano sparite. Al loro posto erano inseriti dei fogli bianchi sui quali lessi la grafia di Sophie. Fra le mani tenevo Moby Dick, ma il titolo all’interno citava: Levi Matteo. Così inizia a leggere, avida di sapere che cosa girasse all’interno di quella zucca vuota di mia sorella. Devo ammettere che fu incredibile; cioè, sembrava di leggere la Bibbia, ma in versione figa, come se ad un certo punto Gesù di punto in bianco avesse dato fuoco al sinedrio e avesse messo sulla croce Giuda, a sinistra Pilato e dall’altra parte Pietro. Forse sto un po’ esagerando…però è per farvi capire il concetto, lo giuro! Comunque sia nell’episodio descritto da Sophie si capisce che Cristo era già stato incrociato. Difatti tutto ciò che trovai fu un lungo dialogo fra lei e Levi Matteo. Ci troviamo insomma nel deserto, ad un paio di miglia dal fiume Giordano…

…e di colpo aprì gli occhi e una fortissima luce mi incendiò le retine. Il sole come un pendolo oscillava a destra e a sinistra e mi ritrovai stesa sulla polvere, con il capo sporco di terra. Mi alzai piano, ma la testa girava forte. Vidi un puntino all’orizzonte, una macchia nera che si avvicinava e vibrava (o era la mia testa ?). Sbattei le palpebre e in un secondo si fece sera. Il puntino nero stava di fronte a me; era un uomo in tunica bianca e con un fazzoletto che gli scendeva lungo il viso incorniciandogli il volto. La sua pelle era bruna, indurita dal sole e dai pochi lineamenti che il brillio del fuoco lasciava intuire doveva essere un uomo abbastanza giovane, anche se provato dal tempo, distrutto forse. Fissai il suo volto così a lungo che tutto intorno il deserto divenne una realtà impercettibile, i suoi occhi i miei occhi, la mia pelle la sua pelle ed entrai fin dentro alle sue ossa, ruppi con la mente il suo cranio e nuotai nei suoi pensieri. Divenni Levi Matteo che ascoltava se stesso nel silenzio, i suoi sensi di colpa e il suo specchio interiore. Levi Matteo parlò: – Cosa sono i miei piedi senza una strada ? Cammino, cammino nel vuoto eppure qualcuno scrisse di me. Ed io continuo a scrivere di lui perché il mondo non va avanti grazie alle gesta di eroi o cavalieri, né grazie alle discendenze e al sangue che scorre di corpo in corpo. Se tagli il mio braccio vedrai scorrere dell’inchiostro rosso e sulla polvere del deserto mi vedrai tracciare il mio testamento. La realtà si regge in piedi grazie alla fantasia e se quest’ultima viene meno tutto ciò che è reale cessa di essere e diventa invisibile. Sophie, tu hai il compito di distruggere l’invisibilità. Scriverai e creerai il futuro non solo di questo mondo, anche di tutti gli altri! E alla fine della tua missione morirai e tornerai ad essere invisibile. La tua penna porterai in mano come un vessillo perché è l’unico modo che hai per vivere. Tu Sophie non esisti e quando su quella panchina molto tempo dopo morirai, sarai un morto per tutti fuorché per te stessa. Scrivi Sophie, scrivi! Il sangue si consumerà come l’inchiostro della penna che questa notte stai stringendo forte a te. Domani non è un giorno Sophie, per te non lo è mai stato.

Di ritorno da Parigi Sophie...

  • tenterà il suicidio (0%)
    0
  • pubblicherà il suo romanzo più famoso (75%)
    75
  • ucciderà sua sorella (25%)
    25
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41 Commenti

  • Capitolo 10)

    Ciao Dean!

    Come avevamo già detto, il finale era già stato scritto, quindi questa parte funziona in modo adeguato da epilogo delle vicende. C’è voluto un po’ ma eccoci.
    Aspetto di rileggerti presto con una nuova storia!
    Grazie per averci guidato attraverso questa bella avventura. 🙂
    A presto!

    • Ciao Pintore,
      ebbene sì, è proprio un epilogo e neanche troppo lungo. In effetti quello che c’era da raccontare è stato raccontato e tutto ciò che volevo da questa “Ultima pagina” era dare un degno saluto al mio personaggio. Se ci sono riuscito o no spetta a voi lettori deciderlo; ad ogni modo ti ringrazio di avermi seguito fin qui e di aver dato voce alla mia storia!
      Alla prossima.

    • Ciao Red Dragon,
      più che un finale, come suggeriva G.G. Pintore, è un epilogo che cerca di essere un collante dei precedenti episodi della storia non sempre ben collegati e alle volte un po’ troppo sconclusionati. Perciò con quest’ultimo capitolo ho voluto “giustificare” le varie peripezie e incidenti di percorso che ha dovuto affrontare la mia Sophie per essere episodio dopo episodio costruita pezzo dopo pezzo, frase per frase. Difatti nelle ultime righe “Perché questa sua bizzarra maniera di creare la fantasia non è altro che l’unico modo di scrivere la sua storia” si riassume proprio questo.
      Ti ringrazio di cuore di essere arrivato fin qui e spero che con le prossime storie andrà meglio.

      Alla prossima!

  • Capitolo 9)

    Ciao Dean!

    C’è stata una bella evoluzione e un bel risvolto di trama in questo capitolo. Complimenti!
    Come dice Fenderman, sembra proprio un finale. Ma attendiamo di scoprire come si concluderà del tutto la storia. Certo, ci hai già anticipato la soluzione, ma ci stai offrendo una possibilità di cambiare qualche carta.

    Aspettiamo l’ultimo!

    Trovi la lettura sempre su Youtube:

    https://youtu.be/CckN6rTb19A

    Alla prossima!

  • Ciao, capitolo ben scritto, molto ben scritto, che somiglia a un finale ed è quasi un peccato dover continuare.. Per evitare di riaprire la storia magari sarebbe giusta l’opzione “pubblicherà…” Ma che uccida la sorella intriga. Quasi quasi voto quella!(•‿•) Ciao

  • Capitolo 8)

    Trovo che l’impostazione del capitolo sia più un gioco tuo, personale, intimo. Le storie che rimangono in sospeso troppo a lungo rischiano di ottenere un po’ di odio da parte dello stesso autore. Penso che tu abbia ritenuto che non ci fosse più spazio per una conclusione lineare per dei lettori che non avrebbero saputo seguirla, e allora perché non stravolgere tutto?
    Mi piace l’idea.
    Specie perché ho avuto l’impressione che tu ti sia divertito parecchio nel farlo.
    Aspettiamo allora la parte finale di questa storia! 🙂

    Alla prossima!

  • Levi Matteo, così un po’ a caso.

    Ciao! Non mi aspettavo un simile capitolo e mi hai sorpreso! Continuo a brancolare nel buio su questa storia anche a causa delle lunghe pause tra un capitolo ed un altro (le trame complesse dovrebbero andare più spedite per potersi ricordare i vari dettagli); però la rottura della quarta parete mi è piaciuta 🙂

    Ciao 🙂

    • Sono d’accordo con te: le trame complesse hanno bisogno di periodi brevi. Però la mia trama non è complessa, disordinata semmai. Purtroppo non possiedo uno stile di scrittura che mi soddisfi pienamente; quindi lo cambio spesso e lo stesso avviene per l’incedere della storia. Vorrei scrivere qualcosa di più semplice ma è stramaledettamente difficile farlo! Vuoi un esempio ? “Una goccia” è un racconto breve di D. Buzzati che narra di una goccia d’acqua che sale (non scende) le scale. Solo questo…però com’ è scritto!

  • Bene! Un vero “coup de teatre” all’ottavo capitolo.
    La sposa scappa dall’altare c’è appena il tempo di farle gli auguri, prima del finale.
    Potevi cavartela con un flash back ma hai voluto esagerare. Hai fatto bene perché la cosa sorprende e rimette in moto un motore che, a detta tua, s’era ingolfato.
    A questo punto mi viene da dire Matteo ( chissà che non ci scappi un ennesimo passo evangelico apocrifo), e non scomodare i gli altri due signori, che non hanno nulla da insegnare a nessuno.
    Alla prossima! Ciao?

    • Eh già, i flashback sono una scappattoia formidabile per chi come me non ha ben chiaro l’intreccio della trama fin dall’inizio. Questa volta si cambia completamente punto di vista (e narratore) e
      , sebbene il racconto si svolga ancora nel passato, spero tanto si possa avere ancora qualcosa per cui valga la pena sorprenderci e continuare.

  • Capitolo 7)

    La struttura che hai scelto di dare alla narrazione può risultare ostica per la maggior parte dei lettori, specie in un racconto a episodi a distanza di diverso tempo. Per l’autore, giustamente, è più semplice. Tuttavia, il mio consiglio è quello di non farti scoraggiare dalla difficoltà.
    Ho trovato il passaggio intrigante, anche se forse un po’ più “lento” rispetto agli episodi passati.
    Ma potrebbe essere un buon modo per inoltrare il momento chiave della narrazione. Io mi gioco la carta di “Dio” che non per forza deve essere “quel” Dio, potrebbe essere Ronnie James Dio! 😀
    Tornando seri, però, rimango abbastanza incuriosito.
    Aspetto il prossimo!

    Ciao!

  • Io scelgo il taccuino, quello che ha scritto è l’ultima cosa che ha fatto, dunque…
    Mi aspettavo la meraviglia di una gravidanza e mi ritrovo nel lutto. Certamente Sofie la farai rivivere però mi dispiace per Molly.
    La tua storia non so dove andrà a parare però starei attenta perché percepisco una strana confusione, come se il racconto sia, come dire… polveroso, difficile da seguire. Dovresti snellire un poco, metterti nei panni di chi ti legge ogni sette giorni e non può ogni volta dover tornare indietro per seguire i complicati pensieri della protagonista.
    Nel complesso vedo un buonissimo lavoro.
    Alla prossima!?? ciao

    • Ciao Ottaviano,
      sono d’accordissimo con te, purtroppo ho sbagliato impostazione e non ho avuto l’accortezza di calarmi già dall’inizio nei panni del lettore. Non mi sono mai cimentato nel leggere una storia a puntate. Diverso è infatti leggere un libro dove puoi affrontare più capitoli in poco tempo. Grazie mille del consiglio, cercherò di correggere il tiro nelle prossime puntate, promesso. Se al riguardo hai qualche altro suggerimento dimmi pure, non potrà che essermi utile.

  • Capitolo 4)

    Con questo capitolo apri una strada proprio sul caos più totale che, forse, dimora proprio nella mente della nostra protagonista. Possiamo definirli degli episodi quasi staccati l’uno dell’altra, a seconda del momento attraversato dalla protagonista?

    Lo scopriremo nei prossimi episodi.
    L’unico appunto che posso farti, è lo stesso del primo capitolo: lasciare più spazio alla storia. La parte centrare è tutto un blocco. Sono convinto che avrebbe giovato di qualche pausa in più!
    Per il resto, mi pare che tutto sia andato per il meglio.

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/dVIqvN82Kow
    Continua così!

    Alla prossima!

    • Ciao G.G. Pintore,
      le tue considerazioni sono esattissime. La storia non segue uno sviluppo linearissimo. Diciamo che va un po’ a balzi. La prima metà del racconto è mutilata, mancano ovviamente dei collegamenti che verranno dati al lettore solo nella seconda parte. Questa è l’impostazione che ho deciso di adottare. Forse non è l’ideale per una storia a puntate, credo che sui prossimi racconti farò più attenzione.
      Come sempre grazie per le tue piacevoli letture e per i tuoi preziosissimi consigli!?

  • Capitolo 3)

    La scrittura è decisamente più fluida, con ampio respiro. Però, e forse sarò io, ho trovato qualche difficoltà a seguirti. C’è un certo sbalzo, ma magari è dovuto all’idea di tante avventure differenti di capitolo in capitolo. Penso che proverò, una volta raggiunti un tot di capitoli, a rileggerlo tutto d’un fiato, potrebbe essermi più chiaro.
    Quindi: l’impatto che ho avuto ora è un po’ di confusione per il lettore, ma questo potrebbe essere dovuto a un calo della mia attenzione, dunque prendi le mie parole con davvero pochissimo peso.
    Vedrò che succede nel prossimo, intanto 🙂

    Trovi la storia sempre su Youtube, e perdona la follia dell’aver dimenticato come si legge Mrs!
    https://youtu.be/FVnfhY_6Uyc
    Alla prossima!

  • Capitolo 2)

    Ribadisco quanto detto per il primo episodio, ma già qui si vede una struttura più equilibrata. Di certo m’incuriosisce il dilemma che stai porgendo ai lettori. Realtà o finzione? O finzione che influenza la realtà?

    Aspetto di scoprirlo nei prossimi episodi!

    Trovi la lettura sempre su Youtube, dalle 9:00 del 3 Maggio:

    Alla prossima!

  • Capitolo 1)

    Inizio con dire che l’idea mi piace molto.
    Il capitolo presenta un grosso ostacolo: è tutto un unico blocco.
    Occorre qualche punto in più, andando a capo. Lasciare maggior respiro alla storia e offrire al lettore uno spazio per metabolizzare quanto letto.
    Mi pare che le capacità ci siano tutte.

    Tenterò di recuperare il resto della storia nei prossimi giorni 🙂
    Se la cosa può farti piacere, ho letto il primo capitolo su Youtube. Se vorrai, continuerò anche con le prossime 🙂

    Trovi la lettura qui:
    https://youtu.be/JL0AK5-4_K4Al prossimo capitolo!

    • Buondì G.G. Pintore,
      originariamente il capitolo era diviso in blocchi; poi l’ autovelox mi ha multato per “eccesso di caratteri” così ho compattato tutto. Comunque seguirò il consiglio sul respiro. D’altronde nel tuo racconto (Il Cimitero Segreto di Terralba) molte sequenze riesco a ricordarle proprio perché avevi messo le giuste pause.
      A proposito, la lettura l’ho apprezzata moltissimo, un tono di voce perfetto bravo! Continuerai a leggere i prossimi capitoli ? Spero di sì, non vedo l’ora!

  • Ciao, benvenuto.
    Io credo che si spaventi…
    Tu sei bravo, hai ottime idee e sono sicuro che farai molto bene.
    Un consiglio, per dovere di ufficio, ( siamo qui per questo, per aiutarci) è di non indulgere in certi contorsionismi stilistici che appesantiscono il testo e possono anche alla fine risultare sbagliati. Esempio: “…che neanche la schiena era ridotta questo granchè.” Potevi dire la stessa cosa in modo molto più semplice.
    Detto ciò, bravo, auguri. A presto!?

  • Ho appena letto il primo capitolo del tuo racconto, mi è piaciuto e sono curiosa di leggere il secondo.
    Ho votato per la pubblicazione del romanzo. Bella la similitudine tra le gocce di pioggia e le parole scritte, entrambe foriere di frutti, sulla terra o su un foglio di carta. Bravo Dean Bean Jordan ti seguo.

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