Dove eravamo rimasti?
La Morte
Buonasera, mi vedete?
No! Non potete vedermi, solo immaginarmi. Io e voi siamo come la notte e il giorno. Non ci incontriamo; perché se voi ci siete, io non ci sono e, se invece, ci sono io, voi non ci sarete più.
Eppure, da un certo momento in poi, nella vostra esistenza, io sono l’ombra che vi segue, la prova della vostra consistenza, della vostra forma.
Accadrà in un mattino normale, banale che da dentro la vostra testa, non solita a profondi pensieri esistenziali, io m’insinuerò nella vostra coscienza e vi darò un’orribile consapevolezza: tu morirai.
L’idea, appena concepita, come un lampo vi avvolgerà, provocherà un tumulto, l’ineludibilità di quell’evento, che pur sentite lontano, la certezza che esso è lì, da qualche parte nel tempo a venire, vi terrorizzerà per un attimo ma, non indagherete oltre. Io resterò lì, nella vostra testa e, senza che ve ne accorgiate, mi nasconderò nei circonvoluti meandri del cervello e vi sprofonderò.
Vivrete e vi convincerete, di avere un posto, un significato in un disegno divino, uno scopo che vi terrà lontano dal pensiero della morte. Della vostra morte però, perché intanto, intorno, qualcuno sparisce senza lasciare vuoti, subito rimpiazzato da altrettanti figuranti sulla scena del vostro vivere quotidiano.
Ma, il tempo passa e vi fa il vuoto intorno; così ieri accadde a Mario Ravelli.
Lo conoscete? No? Ma sì, quel signore che salutavate ogni mattina, quello anziano, no, non proprio vecchio.
Il fatto è, che quel vuoto che prima immediatamente si riempiva senza scuotimenti nell’anima sua, ora restava e s’ingigantiva, diventava incontenibile nella sua coscienza, nelle mura della sua casa e, in questo silenzio, tornava quell’antica consapevolezza: tu morirai.
“Ma basta! Non morirò mica stasera” si diceva.
Ieri sera, è uscito a fare una passeggiata: il cappotto, la sciarpa, il cappello, ah, le chiavi; lo specchio dell’ingresso gli mostrava un vecchio signore, dallo sguardo sfuggente, lo ignorò, lasciandolo alle sue ansie, alle sue paure. Lo seguivo, seguivo la sua ombra.
Girato l’angolo della via, la piazza si mostrava deserta e lucida, circondata dall’ampio porticato ad archi. Camminava, a passi lenti, affascinato dalla sua ombra, che gli danzava intorno. Ora gli stava davanti, si allungava dai piedi, senza distacco, quasi propaggine del corpo, si accorciava deformandosi, seguendo la scia del chiarore, si spostava ancora, non la vide più, dietro le spalle, ma pensò che non si fosse mai separata dalla sua persona. Gli stavo addosso, vicina, molto vicina; lo sentii rabbrividire.
“Sa – disse una voce proveniente dal buio del porticato- sarebbe meglio se lei venisse a passeggiare qua sotto. È più sicuro”.
La voce non sembrava avere un corpo, avvolta com’era dall’oscurità: “Sono qui, alla sua destra, venga, presto. Potrebbe essere pericoloso restare lì, la sua ombra si muove netta sulla strada”
“Venga qui, nell’oscurità la sua ombra non sarà visibile e la morte e non potrà colpirla. Lei, la morte, ruba le ombre e ci rende inconsistenti, fantasmi. Comprende? Mi dia retta. Io non mi farò fregare dalla Signora, sto al buio, cammino rasente i muri, rimango immobile”
“Bella idea la legge Basaglia. Ehi ragazzo, -dice- ti sei bevuto il cervello o hai la sindrome di Peter Pan?”
Un velo di nebbia si era alzato, smorzando il lume dei lampioni. Sentì un refolo gelido… ed è fatta. Io sfilo velocemente la sua ombra e lo abbandono, ma ancora non lo sa, non s’è accorto di nulla.
Le luci di un bar ancora aperto lo invitano, si muove per inerzia: “Magari prendo una tisana, mi scalderà un poco”, pensò.
“Stavo chiudendo – dice l’uomo al bancone – ma entri pure. Cosa vuole che faccia per lei?”
“Qualcosa di caldo, fa freddo stasera, poi tornerò a casa”
“ Si sieda, le preparo una tisana e la porto al tavolo”.
“Ho visto un ragazzo poco fa, sta seduto sotto il porticato, fa strani discorsi”.
“Non lo ascolti, signore, il poveretto è morto e non lo sa. La sua ombra è sparita dal terreno, senza che lui se ne accorgesse, tempo fa e non lo saprà, se non quando uscirà alla luce e non la vedrà più stendersi sul terreno e danzargli intorno. Una disattenzione, una spavalderia ed è fatta. Rubare un’ombra, niente di più facile! Capita a tanti, sa, non se ne accorgono. Non hanno capito, che la morte non è un evento, ma un processo lungo e penoso, silente, ma la sentenza è sempre inappellabile ”.
Non riuscì a parlare, si sentì stanco e non aveva più voglia di bere la tisana, che nel frattempo si era raffreddata. Si alzò per uscire. Fece pochi passi, poi si girò a guardare indietro; il barista davanti alla porta gli fece segno di guardare a terra e, allora, si accorse che la sua ombra non c’era, non c’era più.
Preso dal panico, cominciò a girare intorno a sé, per cercarla, poi, con lo sguardo, interrogò il barista: “No – disse quello – non è qui. Guardi, che non c’era già più, quando è entrato. Gliel’ho detto, capita a tanti, non se ne accorgono subito. Un’eco nella testa gli ripete: “Non morirò mica stasera”.
È così che accade!
11/08/2022 at 09:23
Ciao, Anna.
L’introduzione mi ha fatto pensare a Margherita Hack, che, a proposito della morte, diceva più o meno la stessa cosa, finché sarò viva non ci sarà la morte e quando morirò non ci sarò più io.
Rispetto l’idea di questa grande scienziata, che non credeva a nulla che non fosse tangibile, ma io ho una visione diversa delle cose, più rassicurante, c’è qualcosa dopo e qualsiasi cosa sia, sarà meglio del nulla, almeno lo spero.
Il poveretto ha perso la sua ombra senza neanche accorgersene, beh, non sarebbe poi così male, a parte lo chock, è passato oltre senza soffrire… un altro detto che ho sentito una volta in tv, in una nota serie televisiva, è: “non ho paura della morte, ho paura di morire” che è cosa ben diversa.
Ma lasciamo stare le mie idee, trovo delicata e profonda questa breve storia, come tu sai fare, brava. L’esperimento è terminato, pensi di tornare presto? Io ti aspetto, eh!
Alla prossima!
03/08/2022 at 09:52
Ciao Anna, un capitolo scritto con ricercata eleganza, un tema epocale, esistenziale, e un po’ di gioco.
Da millenni migliaia di predicatori cercano di convincerci che al rimpiattino con la morte si possa vincere, e che non si deve temerla perché può essere una liberazione.
Ti qui invece la dai per favorita, sempre e pronta a giocare un brutto scherzo a chicchessia; come non essere d’accordo?
Resta il tema di fondo: e dopo? Magari ci potrai raccontare in futuro cosa immagini.
Ti faccio i miei complimenti e ti aspetto qui… Io non mi muovo!?
Ciao??
02/08/2022 at 15:58
Capitolo 10)
Un vero peccato non essere riuscito a recuperarlo in video!
Ho immaginato un narratore placido, quasi beffardo in alcuni istanti. Tutto osserva, un po’ come un gioco, consapevole che non si possa sfuggire a quel fatidico momento.
Bella conclusione e fantastica realizzazione. Condivido tuttavia la domanda di Isabella a riguardo del concetto, perché ho pensato un po’ la stessa cosa.
Rinnovo i miei complimenti per l’idea del racconto e dell’intera storia.
Reinventarsi ogni capitolo non è semplice, ma hai dimostrato si saperlo fare con eleganza.
Ovviamente, rimango in attesa del prossimo sviluppo e della prossima avventura!
A presto Anna!
02/08/2022 at 11:53
Ciao, non c’è nulla da aggiungere tranne che… leggendo il racconto mi sono domandata una cosa. Ti stai anche riferendo a chi, ancora in vita, è morto dentro ma non sa di esserlo?
Alla prossima storia!!!
02/08/2022 at 11:17
Un tocco horror per il finale! Però devo dire che sei riuscita a renderla protagonista senza mai farla vedere esplicitamente e senza farla risultare banale. Interessante l’idea che la morte ti rubi l’ombra ma tu continui a vivere fin quando non te ne accorgi…
Alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
31/07/2022 at 09:25
Uhm… scelgo la numero 3, come in un quiz di Mike Bongiorno, magari c’entra qualcosa?
Ciao, Anna.
Racconto breve, questa volta, ma carino, come sempre.
Il paravento non si usa più, l’ultimo l’ho visto nello studio di un dottore… e dire che ce ne sono di bellissimi. Che poi perché si chiamino paravento, se parano solo gli sguardi, non lo so. Forse sono nati con altro scopo.
Alla prossima!
31/07/2022 at 18:05
Credo che lo scopo fosse soprattutto di riparare da sguardi e correnti d’aria le pudiche e delicate signorine vittoriane. Ora, io metterei un paravento, alle signorine impudiche, ( che per di più non si raffreddano), che ostentano i loro corpi, come fossero merce da esposizione. Ma io sono quasi vittoriana d’età. A presto cara.
29/07/2022 at 11:52
Capitolo 9)
Ciao Anna!
Questa storia mia ricordato un’altra che hai portato all’interno delle 10 storie di questo racconto, evidenziando diversi punti di vista. Sempre intriganti e utili al lettore.
La frenesia dei ricordi del protagonista è un crescendo, e spero di essere riuscito a rendergli giustizia!
Capitolo più breve del solito, mi pare, ma sempre scorrevole e ben scritto.
Complimenti!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/-JJUm82-lrU
Alla prossima, e ultima!
Ciao!
31/07/2022 at 17:55
Grazie, vado a sentire.
Ciao, ciao, a presto
27/07/2022 at 11:40
Ciao, in effetti non ci avevo mai pensato… un oggetto creato per salvaguardare il pudore, era al contrario un nascondiglio per “marachelle” poco pudiche!!! E hai ragione sul fatto che ormai si fa tutto alla luce del sole, però si perde quell’alone di mistero e aspettativa che rende tutto più gustoso!!!
Ho votato per la morte (1), visto che è ad ora l’opzione più votata!!! Alla prossima.
31/07/2022 at 17:53
Qualcosa da nascondere c’è sempre! Peccato che non ci sono più i paraventi. Ma da qualche parte, se scavi bene, ogni persona nasconde un mistero da svelare.
Ciao Isabella, alla prossima.
26/07/2022 at 22:48
Se deve essere la morte, che sia il numero 1 🙂
Ciao! Sbaglio o questo capitolo è più breve degli altri? Mi è sembrato inoltre meno ispirato. O è solo una mia impressione?
Comunque il problema dei paraventi è proprio questo: celano le cose e quando non serve più celarle… 😉
Ciao 🙂
31/07/2022 at 17:39
C’è un paravento dentro ognuno di noi a cui non permetteremmo, a nessuno, mai di dare un’occhiata.
Hai voglia di rimuovere vecchi paraventi dai salotti buoni!
Sì questo capitolo è molto breve, ma mi rifaccio col prossimo. Ciao Red.
26/07/2022 at 21:27
Molto bello questo capitolo, un po’ retrò, immagini sbiadite di un passato che non tornerà. Concordo con Giuseppe, è un testo che fa riflettere ed è scritto anche molto bene. Bravissima. Per le scelte, visto che morte deve essere ebbene la numero 1. Mi sa che è la scelta che va per la maggiore perché al momento ha il 100% dei voti. Mi dispiace proprio che sia il penultimo capitolo, in ogni modo mi auguro tu abbia in servo una nuova storia. Ti seguo 🙂
31/07/2022 at 17:30
Se non ci sono più i paravento, dove adesso celiamo i nostri segreti? Perché, è certo, che molti celano, dietro una finta ostentazione, una plateale, pubblica rivelazione di intimità, ciò di cui veramente hanno vergogna.
Per il prossimo capitolo, che sarà anche l’ultimo, spero di chiudere in bellezza. Ciao AngelaCS.
20/07/2022 at 16:14
Capitolo 8)
Ciao Anna!
Capitolo abbastanza toccante. Un tuffo attraverso le impressioni di uno sconosciuto, un acuto osservatore, aggiungerei, tale da raccontarci la vita di questi personaggi, o semplicemente il ritratto di quell’immagine desiderata dalla signora. Ci lasci molto su cui riflettere, specialmente in un momento in cui il digitale sta praticamente cancellando le foto classiche.
Trovo di non essere riuscito a esprimere, con la voce, l’atmosfera adatta al racconto. Una volta terminato, ho capito che sarebbe servita una lettura più calma, riflessiva e profonda. Spero vada meglio per la prossima!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/MfFq_ncL6kM
Per la votazione dell’autore preferito, puoi farlo entro la fine di luglio, nei commenti sotto un qualsiasi video! 😉
Alla prossima!
25/07/2022 at 16:39
Niente male anche stavolta la tua lettura del capitolo. Bravo.
Grazie anche per il commento che hai voluto fare. A quanto si evince dai commenti, anche stavolta la morte è stata ‘evitata’, ma non si sfugge, per ora ascoltiamo la voce del paravento,. ma alla fine sentiremo il suono della ‘viola d’inverno’ la nera signora.
Ciao Pintore.
20/07/2022 at 13:08
Sempre belle le tue storie
25/07/2022 at 16:40
Grazie, Carlo, e non mancare al prossimo capitolo.
20/07/2022 at 08:36
Ciao, Anna.
Voto il cavaliere Tumbarello, mi ispira simpatia.
Un racconto nostalgico, che mette insieme le sensazioni di una vita trascorsa che non ha portato molti frutti o comunque non li ha visti maturare.
Chissà perché, mi aspettavo un finale diverso (tipo un uxoricidio), ma io ho una mente contorta o magari ascolto troppi podcast true crime 😉
Alla prossima!
25/07/2022 at 16:53
Già chissà perché? Sei fantastica! Basta un paio di forbici dalle lunghe lame affilate perché tu immagini agghiaccianti, sanguinosissimi fatti horror.
Quando, della vita non rimane che qualche illusione, l’unica cosa da fare è credere fortemente e fare delle illusioni splendide realtà.
Ciao Keziarica a presto.
18/07/2022 at 22:11
Cavaliere Tamburello perché mi piace il nome Tamburello 🙂
Questa storia mi è piaciuta molto: sembra una cosa ed alla fine ne esce un’altra; perché la fotografia può far anche nascere sogni 🙂
Ciao 🙂
26/07/2022 at 12:15
Le foto di una volta, scattate raramente e solo in occasioni particolari, a guardarle bene ci svelano molto di più del soggetto, che i numerosi selfie costruiti, ritoccati, falsi, scattati solo per mostrarsi diversi, certo migliori, dal reale.
Il cavaliere si chiama TUMBARELLO, ma va bene lo stesso. A presto Red e stai ‘Fresco’.
18/07/2022 at 19:27
Ciao Anna, molti si riconosceranno in quella donna; quanti hanno pensato la stessa cosa almeno una volta? Riguardare vecchie foto ha spesso un effetto dolce-amaro su di noi, e lei è stata coraggiosa…
Hai fatto centro ancora una volta, brava.
Voto il paravento.
A presto!??
26/07/2022 at 12:31
Se l’ultima cosa che ti resta di tutta una vita, sono poche immagini sbiadite, ben venga l’illusione fortemente creduta, che ti permette di cancellare un fallimento di esaudire un sogno.
Grazie per il commento positivo. Tra poco pubblicherò il penultimo capitolo. Ciao e a presto.
18/07/2022 at 12:30
Ciao, anche se sono una persona con i piedi ben piantati per terra, in qualche modo anch’io ogni tanto cerco di evadere per un po’ dalla realtà, soprattutto scrivendo!!! L’unica accortezza è non confondere la fantasia con la realtà, altrimenti sì che cominciano i guai!!!
Ho votato per il paravento, a metà strada tra le opzioni… non si sa mai cosa si può trovare là dietro!!! Alla prossima.
26/07/2022 at 12:38
Non è solo fantasia, il desiderio forte di realizzare un sogno. Una famiglia unita, magari solo in una foto, può far scordare amarezze, risentimenti fallimenti. E, quando, la vita è sul finire può essere dolce cullarsi nell’illusione che il sogno possa davvero realizzarsi.
OK per il paravento e a presto.
13/07/2022 at 12:12
Capitolo 7)
Capitolo meraviglioso!
Rientra di sicuro tra i miei preferiti, ma un po’ tutta la storia è fantastica 🙂
Keziariaca ti ha già segnalato l’unica parte che potrebbe aver bisogno di correzione, ma è una piccolezza all’interno di questo bellissimo episodio!
Punto sulla morte!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/k0OHfzGpMtI
Se ti va di partecipare, AngelaCStevenson ci ha regalato un invito per un sito che regala Ebook. L’autore che sceglierete, a fine luglio, sarà il vincitore! ? Puoi farmelo sapere nei commenti al video.
Ciao!
18/07/2022 at 09:26
Ho lasciato un commento sul diario della notte.
Vorrei partecipare al voto per il capitolo del mese, ma come fare? Non ho capito come e dove fare la mia scelta. Help mi.
12/07/2022 at 09:25
Ciao Anna
Non so perché ma fino alla fine mi aspettavo “il colpo do scena”: che il cavalo fosse riparato e uscisse da quella soffitta nostalgica…
Vabbè, voto ebanista!
13/07/2022 at 09:27
La soffitta è il luogo dei ricordi, della nostalgia; È un luogo della mente, dove ritrovare emozioni, che ci hanno fatto battere forte il cuore. Quel che conta è che ci siano emozioni da ritrovare.
Ciao Louise e alla prossima.
11/07/2022 at 08:35
Io dico la Morte, ma credo d’essere in minoranza… so che ne tireresti fuori un ottimo episodio.
Ciao, Anna.
Breve ma commovente e intenso questo racconto. Fa riflettere su come siamo diventati, su quanto poco contano le cose oggi, soppiantate ogni giorno da oggetti più sfavillanti e all’avanguardia. Il cavallino incantato dalla bambina che lo sogna a occhi aperti, una storia bellissima.
Ti segnalo solo, cosa che io avrei messo diversamente, ma non credo sia un errore: “Eravamo innamorati l’uno dell’altro ” l’uno dell’altra? O l’una dell’altro? Dato che uno dei personaggi coinvolti è una bambina. 😉
Grazie per questo tuffo nei ricordi sani di bambini diversi.
Alla prossima!
13/07/2022 at 09:38
Desiderare fortemente qualcosa è uno stimolo potente per raggiungere quegli obiettivi che ci prefiggiamo. Un’infanzia senza desideri fa perdere il gusto della vita e produce persone ignave.
Grazie per la segnalazione, è vero, sarebbe stato più corretto, sfugge qualcosa anche ad una rilettura attenta.
Ciao Keziarica.
10/07/2022 at 11:37
Ciao, non so perché, ma mi è tornata alla mente la storia del soldatino di latta, quanti pianti ci ho fatto da bambina!!! Tu sai sempre come portare a galla i dolci ricordi d’infanzia!!!
Ho votato per il fotografo, chi di noi non è affascinato da una fotografia… e non parlo di selfie!!! Alla prossima.
13/07/2022 at 09:57
Sì, le vecchie foto, magari in bianco e nero. Se ne facevano poche, ma ognuna veniva conservata con cura, aveva un significato. Adesso, scorrono veloci, coloratissime, si moltiplicano sui telefonini e sui social, senza muovere emozioni. Sono troppe e spesso non dicono la verità. Non ci dispiace troppo premere il tasto ‘cancella’. Cosa che non faremmo mai con le vecchie, sfocate e sgranate foto della memoria. Chi non ha una foto in cui viene ritratto abbracciato al suo giocattolo più amato? Senza tanti megapixel, ma con tanta emozione.
Ciao Isabella, a presto.
10/07/2022 at 10:33
Ciao Anna, stavolta davvero ci hai trasportati lontano a quando il giocattolo aveva un significato ormai perso, era la dimensione del sogno. Il desiderio inesprimibile se non con la contemplazione, eppure realizzato, goduto ” …con cautela..” per non sciuparlo e, infine, con quel desiderio ormai consumato, ecco, come da prassi l’abbandono.
“Poi è andata via… ” quattro parole che chiudono una parentesi e propongono nuovi scenari, ma non per il giocattolo che resta confinato nel suo mondo incompleto, effimero e provvisorio, in attesa di un domani che non ci sarà.
Brava Anna. Ciao!??
Rivoto il fotografo?
13/07/2022 at 10:07
Bravo, tu, Ottaviano,
il tuo commento esprime tutta la sensibilità d’un animo gentile. Mi ha commosso, perché mi ha compreso. Hai colto perfettamente la mia intenzione. Grazie a te e alla prossima.
09/07/2022 at 21:59
Il fotografo!
Ciao! Bella e nostalgica questa storia! Ma mi chiedo: in quale soffitta si trova? In quella della casa dell’ex-bambina od in un’altra.
Anch’io avevo un cavallo a dondolo. Si è rotto ed è rimasto solo il cavallo ed io sono troppo grande per cavalcarlo, ma sono rimasto un sognatore ed ogni volta che lo vedo, sogno ancora di cavalcarlo (ed è bellissimo!).
Ciao 🙂
09/07/2022 at 22:01
PS: OT: sto partecipando al concorso Amazon Storyteller 2022 con due romanzi, gratuiti per chi ha Kindle Unlimited oppure acquistabili gratuitamente dal 16 al 20 Luglio 2022:
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13/07/2022 at 10:24
Oh, Red, mi ha fatto sorridere il tuo commento. Dietro le domande oziose, di un falso superficiale, sono stata felice di scoprire un animo romantico.
È stato ‘bellissimo’. Ciao, a presto.
07/07/2022 at 18:46
Ciao, mi sono accorta che il tuo stile ricorda quello di Andre Vitali, autore molto amato e prolifico che in genere ambienta le sue storie a Bellano (paese di origine). Ho ritrovato in alcuni passi la sua ironia, e la sua schiettezza. Ho scelto il fotografo, anche se il cavalluccio a dondolo va per la maggiore 🙂
08/07/2022 at 12:10
Bene per il cavalluccio. Penso, comunque di riproporre gli altri due personaggi anche in seguito.
Non conosco, purtroppo, Andre Vitali ma, ora che me lo proponi, andrò a leggere qualcosa di suo.
Prendo, quindi, come positivo il confronto e ti ringrazio.
Ciao Angela Stevenson e alla prossima.
05/07/2022 at 16:50
Capitolo 6)
Torniamo alla lettura 😀
Ogni storia ha un suo carattere, in questo caso anche un proprio stile di scrittura. Ben fatto!
Una storia per riflettere su certi aspetti della vita, e su certi personaggi che potrebbe vivere proprio nella porta accanto… magari al piano di sopra! 😀
Il ritmo è incalzate, il tono divertente ma riflessivo.
Come sempre i miei complimenti, Anna!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/6kh1gYCRv_c
Alla prossima!
Ciao!
08/07/2022 at 12:16
Ci sono, in giro, molte nobildonne, vere o fasulle, alle quali bisognerebbe chiarire il concetto di nobiltà. Ciò che ci viene in dono, gratuitamente, non è merito, ma anzi servizio.
Ma vallo a spiegare a Donna Amalia.
Ciao Pintore vado a sentirti.
05/07/2022 at 12:20
Ciao, proprio una bella tipa donna Amalia, scendere giù in mutande!!! Ops, in effetti una volta una mia lontana parente è salita nella soffitta del condominio vestita nello stesso modo… e sfangandola altrettanto bene!!!
Ho votato per il cavallo a dondolo, visto che io da piccola avevo un gallo a dondolo!!!! Alla prossima.
08/07/2022 at 16:12
Pur di recuperare un oggetto inutile e superfluo, come una bottiglia di plastica vuota, Donna Amalia sfiderebbe l’inferno: ” E se poi mi servisse? Non si sa mai!”
Una ‘tipa’ , come dici tu, davvero esecrabile.
Vedremo come sarà il mio cavallo a dondolo, ormai pare de3ciso che sarà lui il prossimo personaggio a salire sul palcoscenico.
A presto Isabella.
05/07/2022 at 09:14
Ciao, Anna.
Questa Donna Amalia mi ricorda una vecchia conoscenza… più ne hanno e più ne vogliono, triste deja vu.
Ti confesso che ho trovato questo episodio un pochino sottotono rispetto agli altri, non so, molto più raccontato che mostrato. Il tocco è sempre il tuo, lo scritto è scritto bene, ma mi è parso leggermente meno brillante del solito.
Mi scuso per il ritardo nella lettura, è un periodaccio.
Voto il cavallo a dondolo e ti saluto.
Alla prossima!
08/07/2022 at 16:20
E il bello è che non sanno che farsene! Solo un inutile privilegio…
Hai ragione! Il capitolo è scialbo, poco partecipato ma, l’antipatia che provo per Donna Amalia mi ha trattenuta. Avrei voluto maltrattarla molto di più ma, non ho voluto per evitare di farne una vittima. Tutto mediocre per come lei merita
04/07/2022 at 14:01
Donna Amalia risparmiatrice, tirchia, avara?
Che miseria la mania di guadagnare anche quando si spende. A me la vecchia cicciona non piace, quelli come lei non sono da imitare anche se lo spreco è, anche quello, un delitto.
Il personaggio quasi caricaturale va secondo me oltre le tue stesse intenzioni, sembra che tu non sia completamente connessa con la vicenda. Forse la mia e solo una sensazione ( il caldo?) Ma non posso non dirtelo.
Voto il fotografo che chissà quante ne ha viste!??
08/07/2022 at 16:27
Apprezzo moltissimo un commento sereno. Già Keziarica mi ha fatto notare i distacco dal mio solito stile ed ho spiegato a lei il motivo. Il fatto è, che detesto Donna Amalia e le persone come lei, ma non ho voluto infierire perché la figura non merita più di tanto. Forse ho sbagliato ad inserirla tra i personaggi… ma ormai.
Grazie Fenderman e a presto.
03/07/2022 at 23:30
Ciao Anna
Scorrevole, scritto bene come sai fare tu.
Dona Amalia ha un non so che di maniacale e patetico con la sua ossessione per il riciclo (e per il risparmio) 🙂
Avanti con l’ebanista.
08/07/2022 at 16:34
Patetico è poco, direi patologico!
Grazie per l’apprezzamento. il prossimo personaggio credo sarà il cavallo a dondolo ma, intendo riproporre alcuni personaggi tra cui l’ebanista. Ciao Louise e buon fine settimana.
P.s. Quando tornerai con una nuova storia? ti aspetto.
15/07/2022 at 12:27
Ciao Anna
purtroppo col caldo non riesco a scrivere 🙁
aspettiamo tempi più favorevoli 🙂
grazie del pensiero.
03/07/2022 at 14:13
Il Cavallo a dondolo!
Ciao! Donna Amalia mi sta simpatica. Il alcune cose ricorda me: tentativo di riciclo totale e pigrizia nella manutenzione della casa 😀
Ciao 🙂
08/07/2022 at 16:37
Sei l’unico che trova simpatica la vecchia nobildonna, tronfia e supponente, oltre che tirchia e misera.
Per tua fortuna hai preso da lei solo il meno peggio.
Ciao Red a presto.
09/07/2022 at 00:15
Probabilmente perché hai mostrato il meno peggio 😉
Forse in una storia più lunga avrei cambiato idea 🙂
Ciao 🙂
01/07/2022 at 22:14
Ciao Anna, sono arrivata a storia già iniziata, quindi la mia scelta è casuale (ho scelto il Paravento). Hai un bello stile, immediato e senza fronzoli. Dovrò recuperare gli altri capitoli. A presto.
03/07/2022 at 12:01
Buongiorno AngelaCS,
benvenuta tra i miei lettori. Grazie per il gentile commento. Tra poco pubblicherò il nuovo episodio della mia raccolta di personaggi. Spero che ti piacerà.
A presto, quindi, e buona domenica.
29/06/2022 at 13:03
Capitolo 5)
Per questa volta mi tocca recuperare il capitolo in silenzio!
Mi sarebbe piaciuto recuperarlo in video, ma temo di arrivarci troppo tardi!
La scrittura è sempre ottima.
Le sensazioni rimangono impresse; e, nonostante tutto, è molto facile immedesimarsi nella protagonista, nel tuo timore, nell’orrore del suo gesto. Non utilizzo il termine orrore a caso.
L’impostazione che scegli è rappresentativa di un orrore, tenuto nascosto, che è stato causa di malessere per molte donne. Un passo indietro, in alcune parti del mondo, ma che potrebbe innescare il grande ritorno alle posizioni conservazioniste e cieche sui diritti della donna.
Trovo il tuo racconto, nella sua semplicità di sviluppo, un valido argomento di discussione e confronto, a prescindere dalle posizioni di ognuno in merito alla questione.
Complimenti!
Alla prossima!
29/06/2022 at 16:59
In silenzio… è meglio.
Ciao Pintore.
29/06/2022 at 11:55
Nei tuoi racconti riesco sempre a trovare attinenze con persone che realmente conosco.
Ho votato per il paravento …..chissà cosa nasconderà.
Alla prossima
29/06/2022 at 17:02
Sono persone o cose normali, banali, tragiche o ridicole, divertenti o inquietanti… Roba di questo mondo.
Ciao alla prossima
27/06/2022 at 07:55
Ciao, Anna.
Tema attualissimo, purtroppo. Si rischia di tornare a queste pratiche, nel 2022… mi pare una mostruosità.
Capitolo intenso e sì, molto triste. Aspetto il prossimo e voto l’Ebanista.
Buona settimana, alla prossima!
29/06/2022 at 17:09
Una mostruosità con la quale molte donne devono farei conti, perché, in ogni caso, anche se la memoria oscura, il ventre ricorda.
Ciao Keziarica a presto.
26/06/2022 at 18:31
Ciao Anna,
Hai scelto di evitare colpi di scena in una vicenda tanto ordinaria quanto drammatica. Non so se i recenti fatti americani con la Corte suprema che rischia di resuscitare pratiche come questa, ti hanno influenzata. Una realtà che nel mondo occidentale sembrava definitivamente superata rischia di ritornare?.
Voto il paravento, mi intriga!?
Buona domenica! ??
29/06/2022 at 17:17
Un poco, sì, mi hanno influenzato ma, tra dibattiti e opinioni, poi è sempre la donna che deve fare i conti con se stessa. Sarebbe bello e giusto, che solo i figli accettati venissero al mondo e che solo i figli accettati venissero concepiti.
Ciao Ottaviano e a presto.
26/06/2022 at 15:12
Ciao Anna
Ho letto i cinque capitoli. Ho visto molto bene i personaggi e le scene; le frasi che chiudono i vari episodi sono coerenti, secche, “umane” e non lasciano dubbi.
Brava Anna!
Mi chiedo se hai intenzione di collegare tra loro qualcuno di essi. Potrebbe essere un esperimento carino ?
Voto Dona Amalia
29/06/2022 at 16:27
Ciao Louise, è un vero piacere ritrovarti come lettrice ma, ancor di più mi piacerebbe leggere una tua nuova storia. Come vedi la tua idea di piccole storie iniziata tempo fa col ‘divaneggiare’, ha fatto scuola e in questo momento molti bravi autori si dedicano a questo genere.
Non ho pensato di mettere in relazione i personaggi alla ribalta ma, potrebbe essere un’idea.
A presto.
26/06/2022 at 09:58
Ciao, ripeto: sei molto brava a rendere la scena vivibile e reale!!! Per il resto non dico nulla, perché per qualcuno potrebbe essere un argomento molto difficile!!!
Ho votato per donna Amalia, perché ne conosco una e voglio vedere se le assomiglia!!! Alla prossima, e mi raccomando: proteggiti dal caldo.
29/06/2022 at 16:17
No comment sull’argomento. Purtroppo accade ciò che non dovrebbe mai accadere.
Grazie per il consiglio, lo seguirò di sicuro. Ieri 44 gradi alle due del pomeriggio. Oggi va un po’ meglio.
Ciao isabella.
25/06/2022 at 18:55
Donna Amalia!
Opinione mia personale: in questa storia c’era ben poco da raccontare (va tutto esattamente come deve andare).
Ciao 🙂
29/06/2022 at 16:10
Opinione mia personale: in questa storia ci sarebbe tanto da raccontare (va tutto esattamente come non dovrebbe andare ). Ciao Red.
24/06/2022 at 17:40
Voto una ragazza!
Ciao! Rieccomi qua! Questo maestro spirutale con il cane devoto (si fa per dire) mi ha fatto sorridere 🙂
Ciao 🙂
25/06/2022 at 17:13
Alla fine dei giochi non sempre si ha la fortuna d’avere la devozione ( anche se interessata) di un cane. Ciao Red.
23/06/2022 at 08:32
Povero Sebastiano, già il nome a tutto fa pensare tranne che a un maestro spirituale…
Ciao, Anna.
Sono solidale con il povero alano che deve sorbirsi le farneticazioni del padrone, menomale che non può capirlo 😉
Voto la ragazza.
Alla prossima!
23/06/2022 at 12:04
Invece io penso che Shiva abbia capito perfettamente la situazione. Ha un chiaro obiettivo e sa come raggiungerlo. Il povero Bastiano, il cui nome da guru era Talamon, invece, non ha ancora capito niente. Sembra che il prossimo personaggio alla ribalta sarà la ragazza. Vedremo… Ciao Keziarica, a presto.
21/06/2022 at 11:25
Capitolo 4)
Ciao Anna!
Capitolo abbastanza intrigante. Mi piace la questione del Karma e anche tutti gli approfondimenti che aprono una breccia sulla vita di questo personaggio e della sua povera Shiva. Come solito di Fenderman, ci hai portato anche questa volta all’interno della vita di qualcuno che, se adiamo a cercar bene, probabilmente si trova lì fuori.
La questione dei rincarnati, mi ricorda qualcosa, adesso non riesco ad afferrare in quale storia, film o altro; la battuta dell’autore/autrice, era che, agli incontri di questi reincarnati, vi fossero due Napoleone!
Niente da consigliarti anche a questo giro, mi pare che tutto fili liscio!
Aspetto il prossimo 😛
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/pmwbt_E1FCw
Ciao!
23/06/2022 at 12:15
Ciao. Pintore,
ho appena finito di ascoltare la tua lettura. Grazie per i complimenti, e grazie per come riesci a dare ai racconti un valore aggiunto. Sì, mi è accaduto di scrivere qualcosa che poi è realmente accaduta di lì a poco. Non è strano, ciò che è razionale è reale (lo affermava Hegel). Mi consolo, pensando che siccome io l’ho scritto prima no mi si può accusare di disonestà intellettuale. A presto.
20/06/2022 at 15:32
Buongiorno Anna!
Mi approccio con ritardo alla storia, che vedo è più una teoria di personaggi e oggetti in momenti particolari della loro esistenza.
Divertente, tragica e disperata; il guru in calo di consensi e il cane devoto alla… ciotola ?, la poesia di Carlo, ragazzo che esce piano piano dalla conchiglia sembra venire da Eduardo. L’immagine di Selene che danza davanti a lui è potente e poetica, e l’urlo del trapassato di fronte allo strapotere ingiusto della divinità mi fa solidarizzare all’istante. Seguo la sua rassegna e voto la ragazza, scusandomi della mia prolungata assenza.
Una buona giornata a presto!
23/06/2022 at 12:24
Minollo, qual buon vento!
Felice di ritrovarti. Vedo che hai recuperato leggendo di fila i capitoli. Sono rimasta a lungo appesa ai tuoi comunisti in viaggio, ora spero di ritrovarli divertenti e vivi come li hai lasciati. A presto carissimo.
20/06/2022 at 11:57
Ciao, mi è piaciuto molto il ghigno sardonico del cane che nel finale si collega con la ciotola del cibo sotto la foto del maestro Parhamansa Yogananda!!! E poi chissà perché i seguaci del santone erano stati tutti degli “eletti” nelle vite passate…!!!
Visti i protagonisti delle storie precedenti, ho votato per esclusione: una donna!!! Alla prossima.
23/06/2022 at 12:35
I nuovi discepoli erano stati spiriti eletti nelle precedenti incarnazioni, perché un “curriculum vitae” elevato, soddisfaceva la vanità e riscattava la banalità del presente stato. Pensa, la gioia di una impiegata alle poste, che copre d’essere la reincarnazione della dea Iside. L’unico ad aver capito tutto era Shiva. ciao Isabella, a presto.
20/06/2022 at 10:12
Ciao Anna, il Karma contro la pappa non ha chance, e l'”obolo” uccide qualsiasi movimento spirituale.
Il tuo amico, lì, magari a modo suo sarà anche felice ma non è così che va il mondo dalle nostre parti, e meno male che almeno non impone il digiuno al cagnolone!
Tutto bellissimo, come sempre!
Buona giornata, ciaoooo??
23/06/2022 at 12:45
Buongiorno Ottaviano,
la reazione di Shiva, ad un digiuno imposto, anche se per un avanzamento spirituale, sarebbe fatale al Maestro. Ora, è lui, a dover pagare un obolo, per le necessità del suo unico discepolo.
C’est la vie.
19/06/2022 at 18:10
Penna deliziosa e lieve. Bravissima
23/06/2022 at 12:37
Grazie, Marianna.
Spero di ritrovarti ancora tra i miei lettori. A presto.
16/06/2022 at 11:13
Capitolo 3)
Episodio meraviglioso!
La scelta di giocare anche sull’erotismo, in alcuni passaggi, mi ha davvero colpito. Bello, intrigante e creativo. I miei complimenti!
Che altro ti si può dire, Anna?
Leggerti è sempre una nuova scoperta!
Aspetto il prossimo!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=5huecSQQSQA
Ciao!
17/06/2022 at 17:00
Grazie, Pintore
vado a sentirti.
Alla prossima.
14/06/2022 at 09:22
Ciao, Anna.
Con la tua delicatezza e maestria ci hai raccontato in pochissimi caratteri la musica vista da un violino, e che violino!
Bravissima, come sempre. Che altro posso dirti?
Per il prossimo voto il maestro spirituale e vediamo cosa ci racconti, quale personaggio fantastico vorrai presentarci. 🙂
Alla prossima!
17/06/2022 at 17:07
A quanto pare sarà un maestro spirituale a salire sul palco.
Ne ho conosciuto qualcuno e ho avuto l’impressione che il tratto comune fosse la necessità di non restare soli. Nessuno voleva fare l’eremita e per i motivi più diversi, come politici ruffiani, cercavano un seguito. Grazie ai complimenti fatti al mio violino, era davvero Lui a parlare; la storia mi era sfuggita di mano.
Ciao Keziarica, a prsto
13/06/2022 at 12:02
Ciao, mi accodo a Fenderman, anche se da un po’ più lontano anch’io amo molto sentir suonare un certo violinista!!! Sono stata molto fortunata, perché ogni tanto si vede dalle mie parti assieme ai Solisti Veneti, persino nella nostra chiesa dall’acustica raffinata!!!
Ho assistito a molti concerti (di Stradivari e Guarnieri muniti), e leggendo le tue parole mi sono sentita ancora là, emozionata e rapita nel mezzo della platea vibrante. Grazie, grazie, grazie.
Ho votato per il maestro spirituale, perché di solito dietro a queste figure si cela o una santa persona o un gran mascalzone. In ogni caso pane per la tua fantasia!!! Alla prossima.
17/06/2022 at 17:24
Ci sono anche quelli che, impregnati di ingenuo fanatismo, credono veramente di essere i prescelti. il guaio è che ci credono veramente solo loro. Gli altri, i discepoli hanno altre mire, altri progetti, spesso lontani mille miglia dalla missione promessa.
Per quello che riguarda il mio violino, ti confesso che ad un certo punto mi sono io sentita posseduta da Lui, che ha parlato per mezzo mio. Io ero il suo servo e non lo sapevo.
A presto Isabella.
12/06/2022 at 21:01
Voto il Maestro Spirituale!
Il Violino è stato straordinario. Se la batte con la prima storia. Continuo a rinnovare i miei complimenti per come riesci a far stare una storia completa ed appetibile in 5000 caratteri 🙂
Ciao 🙂
19/06/2022 at 11:12
In questo caso i 5000 caratteri sono stati più che sufficienti ma è davvero un caso raro.
Vedremo in scena, a quanto pare , il maestro spirituale e spero ti piacerà.
A presto Red e buona domenica.
12/06/2022 at 19:11
Ciao Anna questo episodio è ancora più bello, bravissima il violino ispira moltissimo.
Ho avuto la ventura, con altre persone, di visitare la foresta dei violini a Paneveggio, quella degli abeti rossi “di risonanza” assieme a, forse, il più grande violinista italiano di sempre.
Su un albero c’era una targhetta col suo nome inciso. “Questo è il mio albero!” disse abbracciandolo. ” Suona già! ”
Del suo Stradivari (aveva anche un Guarneri del Gesù) diceva: “Non ho idea di quanto valga, forse un milione, forse due…” Eppure gli capitava, incredibile, di dimenticarlo in giro; come una volta quando fui proprio io a ritrovarlo su una sedia del palco reale de “La Fenice” a Venezia dove lo aveva lasciato poco prima.
…storie di violini… Storie di cose vive e bellissime.
Grazie!??
19/06/2022 at 11:19
Sei un privilegiato ad aver avuto la fortuna di ammirare e, perfino, toccare uno strumento cosi prezioso. Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il capitolo e ti ringrazio per la tua attenzione ai miei scritti. Ci sentiamo al prossimo capitolo e spero di non deluderti.
Ciao Fenderman e buona domenica.
12/06/2022 at 12:54
Molto, molto brava davvero. Entrambi molto belli. Personalmente ho preferito il primo. Ma anche il secondo non è affatto male, anzi. Scrivere micro racconti non è per niente facile, 5000 carattere sono veramente pochini: una sfida nella sfida. Fortunati i tuoi personaggi ad aver incontrato un’autrice tanto brava. Gli hai reso onore. Ti seguo molto volentieri.
12/06/2022 at 17:26
Grazie per la visita e, ancor di più, per il gentile commento. Hai ragione le 5000 battute sono spesso un limite ma, il prossimo racconto ne avrà dimeno. Spero che il mio violino non ti deluda.
sto per pubblicarlo adesso. Ciao Lou, alla prossima.
07/06/2022 at 17:00
Capitolo 2)
Ehi! Ma quanto è bello quello capitolo?
Mi hai letteralmente travolto, una di quelle cose che mi fanno dire: avrei voluto scriverlo io!
Bello e coinvolgente. Complimenti!
Non mi sento di avere nessun consiglio utile: semplicemente mi sono goduto la splendida lettura.
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/CRMv7na05xM
Alla prossima!
09/06/2022 at 11:08
Grazie G.G. Pintore, i complimenti fanno sempre piacere, specie quelli di chi, come te, sa essere sincero anche nelle critiche. Vado ad ascoltare la tua lettura che, come ti ho già detto, aggiunge valore al testo.
A presto e buona giornata.
07/06/2022 at 07:43
Ciao, Anna.
In principio, già con la prima frase, ho avvertito un pizzico di amarezza, poi ho sorriso, pensando a una cosa leggera, ma mi sono ricreduta con lo sfogo finale, con il povero Signor Rossi, uomo qualunque, portatore sano di peccati (come tutti del resto), che chiede conto al Creatore e, addirittura, lo spedisce all’inferno.
Mi ha toccato questa svolta, chissà come sarà davvero dopo, chissà se c’è un dopo, io spero che non si cominci da una sala d’attesa…
Brava, come sempre.
Voto il fotografo e ti saluto.
Alla prossima!
09/06/2022 at 11:44
“Chissà come sarà” davvero dopo”. Ecco i tormenti dell’anima! Un altro dono del Creatore, la consapevolezza della nostra fragilità.
Chissà se potremo chiedere conto o ringraziare, e se c’è qualcuno a cui chiedere conto o ringraziare.
Domande vane! Comunque, la vita è una meravigliosa opportunità concessa a noi dal Caso o dalla Necessità non importa, viviamola. Ciao Keziarica, buona giornata.
06/06/2022 at 11:51
Ciao, spero proprio che l’anticamera del paradiso/inferno non sia un’attesa infinita come qui sulla terra, sarebbe una beffa terribile!!! E poi le grandi domande che gli uomini si fanno in ogni tempo, soprattutto in quelli bui come in questo frangente infinito. Le risposte? Chissà…
Ho votato per il violino, accodandomi agli altri, amo molto la musica!!!!!! Alla prossima.
09/06/2022 at 11:01
La capacità di farsi domande e la consapevolezza della fine sono “doni” di cui, forse, avremmo fatto volentieri a meno. Le risposte non ci sono e ci rimane solo la speranza che la nostra vita non sia solo un effimero passaggio. Il violino non si pone domande, lui ha solo certezze. Lo vedremo, forse nel prossimo capitolo, se sarà tra i più votati. Ciao Isabella, alla prossima.
05/06/2022 at 14:25
Ciao Anna, sponsor stavolta di un sentimento molto diffuso.
I preti dicono che abbiamo avuto in dono il libero arbitrio, che non siamo bestie, tuttavia il dubbio resta, e il povero signor tal de’ tali non ha del tutto torto.
Capitolo di sfogo e riflessione, ci sta, ci riconosciamo, in lui.
Per il prossimo voto il violino. Mi piace!
Ciao, buona domenica!??
09/06/2022 at 10:53
Il violino! Se davvero le cose avessero storie da raccontare, come io credo, saremmo davvero stupiti di quanto possano somigliarci, o meglio, di quanto assomigliamo ad essi. Se fossi uno strumento musicale, chi vorresti essere? Quale di essi raccoglie, nel suo manifestarsi, le tue virtù o i tuoi vizi?
Pensaci, Fenderman. A presto.
05/06/2022 at 11:46
:O
Non ho altro da dire…
Voto il fotografo!
Ciao 🙂
PS: no, non è vero, una cosa l’ho da dire: la cosa è intrigante.
08/06/2022 at 17:59
Una parola è poca e due sono troppe, come diceva un comico alla tv. Basta la faccina.
Perplessa, sbalordita, basita? Boh?
Andiamo al prossimo personaggio e vediamo cosa ha da dirci.
Grazie per il commento e alla prossima Red.
01/06/2022 at 13:47
Questa storia mi piace parecchio devo dire, molto originale! Ti seguo volentieri.
04/06/2022 at 17:24
Graie Elena_96,
come dice il titolo, questa non è una storia a puntate ma, sono puntate senza una vera storia.
Riflettori, istantanei che illuminano personaggi singolari, ma nemmeno tanto poi, Ne incontriamo a decine nel corso della vita. Ciao e al prossimo personaggio: un defunto a quanto pare.
30/05/2022 at 12:22
Ciao, bella storia, come lo sono ogni volta le tue. Eh sì, a volte (o forse sempre) il credere troppo negli oroscopi ti può rovinare la vita!!! Ma credo che da Selene ce ne potremo aspettare di belle, povero Carletto!!!
Ho votato per un defunto, magari proprio la madre che continua a influenzare il figlio dall’Aldilà!!!!!! Alla prossima.
31/05/2022 at 10:10
Non sempre i personaggi del racconto avranno tra loro relazioni. Sono figure isolate, in comune hanno il fatto che, si trovano in un momento di svolta nella loro vita.
Alla ribalta, quindi, per un attimo, illuminati dalle luci che mettono in risalto i loro tormenti e le loro scelte. Spero che anche il prossimo ( il defunto non ti deluderà. Ciao Isabella e buona giornata.
28/05/2022 at 08:09
Ciao, Anna.
Bentrovata!! Ottimo inizio, titolo che mi ricorda la tua pubblicazione 🙂 Mi ha divertito questo capitolo, come sempre, nelle tue storie convivono leggerezza e profondità, momenti leggeri e altri davvero intensi, mi piace molto il tuo stile, davvero.
Non posso far altro che votare per il defunto, è nella mia natura, non posso farne a meno, il mistero o, comunque, il rimando a un qualsiasi mondo sconosciuto mi attira inesorabilmente. 🙂
Davvero un bell’incipit, brava!
Alla prossima!
29/05/2022 at 12:29
Buona domenica, Keziarica.
C’è defunto e defunto!
Vedrai, il mio è davvero sorprendente. Si potrebbe dire, per lui, che non è mai troppo tardi per prendere posizione.
Ciao e alla prossima.
28/05/2022 at 00:02
Capitolo 1)
Iniziamo una nuova impresa!
Ti dirò, mi hai subito coinvolto e super incuriosito. Aspetto di scoprire in che modo si evolverà nel fantastico. Scritta bene, come sempre, e abbastanza scorrevole.
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/iwl_lZ70rdY
Alla prossima!
29/05/2022 at 12:25
Sì, stavolta spezzatino. Niente capitoli tra loro legati, che devi ricordare o rileggere per ritrovare il filo della narrazione. Un palcoscenico, un riflettore che si accende, una figura che si presenta, in un momento della sua esistenza in cui qualcosa accade. Qualcosa che mette alla ribalta le sue convinzioni e le muta, dando alla sua coscienza una diversa consapevolezza. Accade, sai, tutti i momenti.
Ciao Pintore e buona domenica.
27/05/2022 at 19:27
Vada per l’orrido… UN CADAVERE!! XDXDXD
Capitolo simpatica, un po’ particolare ma solo perchè io non sono un fan dello Zodiaco.
Mi è piaciuta però la parte dove nomini le dee delle Lune.
29/05/2022 at 12:14
Ciao,
neanche io sono appassionata di astrologia, quello che so, sulla personificazione degli astri, mi viene dai miei studi classici, dove le divinità erano individuate nel cielo come pianeti e satelliti.
Sei un nuovo lettore delle mie storie e ti do un caloroso benvenuto. Spero di non deluderti. Alla prossima, ti aspetto.
26/05/2022 at 22:05
Io voto una donna!
Ciao! La storia è simpaticissima e questo bambino/ragazzo più che la luna di traverso aveva la luna dritta, visto come gli sono andate le cose 😀
Non sono riuscito a capire se saranno tante storie slegate o se si intersecheranno in qualche modo tra di loro, ma lo scoprirò.
Ti seguo 🙂
Ciao 🙂
PS: qualcuno sa perché improvvisamente si possono commentare solo le storie nuove? Qualcuno è riuscito a sentire lo staff al riguardo?
26/05/2022 at 22:41
Ciao Red, li ho avvisati fin da subito, e mi hanno detto che ci stavano lavorando, me ora ho scritto di nuovo perché non è cambiato niente… sob!
27/05/2022 at 12:48
Sarà una sorta di avanspettacolo. Ogni personaggio avrà il suo momento di gloria ma, niente vieta, che ci possano essere delle contaminazioni. Sto navigando a vista, spero di non naufragare.
Grazie per la graditissima visita. Alla prossima
26/05/2022 at 14:28
Ciao Anna, dalla conclusione si evince, mi pare, che tutte le castronerie che si dicono a proposito dell’astrologia sono davvero “castronerie”, e che il poveraccio debba essere bollato come uno sfigato predestinato, altrettanto, mentre in realtà è vero che la fortuna si costruisce con il lavoro e, come dimostri, col conforto dell’amore.
Non avermene, vedo che sei addentro al tema e magari un po’ ci credi. ?
Bravissima come sempre, voto la “donna”. Ciao ??
27/05/2022 at 12:42
No! Non ci credo affatto. Lo considero un gioco di società, come tutto ciò che sa di paranormale. Sotto la coltre della mia fantasia, credo di essere la persona più pratica e razionale che possa esistere.
Grazie per essere venuto a leggermi. A presto.