Dove eravamo rimasti?
La Nera Signora in visita a Villa Serena
Quella mattina mi destai che era già quasi ora di colazione. Non fu un risveglio brusco, però avevo come la sensazione che qualcosa lo avesse interrotto. Guardai l’orologio nell’angolo opposto della stanza: le 07.22. Mendo di dieci minuti e sarebbe suonata la sveglia. Mi girai dall’altra parte, magari era stato solo il mio orologio biologico che si era ricordato di avere uno scopo o forse…
Un colpo. Ovattato, lontano.
Un altro colpo. E sul sottofondo delle voci, poco più di un brusio inintelligibile.
Afferrai l’auricolare dal comodino e lo agganciai all’orecchio; una volta fuori dall’isolamento non mi ci volle molto per riconoscere le voci delle Carfora che sbraitavano in corridoio.
“Anna!”
“Anna ma che fai? Nun vieni?”
Mi affacciai in corridoio e restai in silenzio a osservare: davanti alla stanza della Senese si era radunata una discreta folla. Le sorelle Carfora erano in prima linea e continuavano a battere le nocche contro il sottile pannello di laminato della porta.
… tump… tump-tump-tump…
“Non risponde?” domandai con un tono di voce che faticai a mantenere tranquillo.
Carmela Carfora scrollò la testa, restituendomi uno sguardo avvilito, di quelli che dicono già tutto.
In un ospizio la Nera Signora è un ospite pure troppo frequente, di quelli invadenti e poco educati che si presentano senza invito e a qualunque ora del giorno e della notte.
“Ma che è tutta ‘sta ggente ccà miezo?”
La sagoma da lottatore di sumo di Gabriella Neri, l’infermiera del turno di notte, era apparsa all’altra estremità del corridoio, i polsi piantati nei fianchi, la fronte aggrottata, il camice bianco che restava semi-aperto in un elicoidale di asole e bottoni tesi al massimo delle proprie possibilità.
“La Senese non risponde,” spiegò Lia Carfora “mò o nun ce sente o…”
Non c’era bisogno di aggiungere altro.
Gabriellona fece cenno di aver capito, cacciò fuori uno sbuffo scocciato e marciò nella nostra direzione costringendo tutti quelli che raggiungeva a schiacciarsi contro le pareti.
Quando raggiunse le sorelle Carfora le spostò di peso e infilò nella serratura la chiave universale che aveva in dotazione.
Inutile dire che era così grossa che, anche quando la porta fu completamente aperta, nessuno di noi riuscì a vedere niente, a parte alcuni scorci dei coloratissimi acquerelli di cui la Senese aveva disseminato le pareti della stanza.
Ma non c’era alcun bisogno di vedere per capire: bastarono le poche parole che Gabriellona disse per comprendere che stavolta l’ospite indesiderato aveva un tantino esagerato.
“Madonna d’ ‘o Carmine!”
Di quello che accadde dopo ho un ricordo confuso. A volte succede. Non sono più un giovanotto e non posso ricordare sempre tutto.
Quello che non dimenticherò mai, però, è l’attimo esatto in cui Gabriella liberò la visuale dalla sua silhoutte da Venere Paleolitica, consegnandoci l’agghiacciante spettacolo del cadavere della Senese: una mummia dalla pelle incartapecorita, vestita solo di un pannolone beige e con una lingua bluastra che fuoriusciva da un angolo della bocca come una vecchia pezza macchiata d’inchiostro.
Un’immagine impietosa, che solo la prontezza di Don Armando salvò dagli altri occhi indiscreti che premevano alle mie spalle.
“Nun ce stà niente a guardà!” spolmonò il mio fido secondo richiudendo la porta. “Jateve a fà nu giro!”
Quando arrivò la polizia erano ancora tutti in corridoio.
Nonostante Don Armando fosse rimasto a presidiare la soglia con incorruttibile risolutezza e la nostra Gabriellona avesse dato precise disposizioni sul rimanere in camera fino all’arrivo degli investigatori.
E dire che di Gabriellona solitamente avevano tutti una paura matta.
Era raro che dovesse ricorrere alle minacce per farsi rispettare.
La curiosità, del resto. batte la paura cento a zero…
“Nonno!”
Inutile dire che a quel suono ci girammo praticamente tutti. Nemmeno il barrito di un elefante avrebbe potuto produrre lo stesso risultato.
Il giovanotto, alto, biondo e ben vestito, apparso all’imbocco del corridoio, era l’erede genetico di uno degli smunti figuri in pigiama che mi circondavano… sì, ma di chi esattamente?
“Nonno Arma’! Sono Tommaso, il figlio di Palmina!”
Quelle parole precipitarono i miei compagni in un abisso di delusione. La loro amarezza era talmente evidente che mi sembrava quasi di percepire la gelida mano dell’invidia mordergli il cuore.
Don Armando, in un primo momento, provò a mantenere quel suo cruccio da bidello incollerito.
Ma non durò molto.
Quando il ragazzone corse ad abbracciarlo, i muscoli del suo viso si rilassarono all’istante e quella sua maschera da uomo duro si sciolse in un delta di lacrime, svelandone la natura di uomo tenero, sensibile agli affetti e con un cuore molto più grande di quanto quel torace stretto e piatto lasciasse immaginare.
Il nipote di Don Armando è un poliziotto. Che cosa farà adesso?
- Chiederà al nonno dove si trovava ieri sera. (0%)
- Chiederà la nonno di essere i suoi occhi e e le sue orecchie all'interno dell'ospizio. (100%)
- Chiederà al nonno di farsi gli affari suoi e non intromettersi. (0%)

02/07/2022 at 22:25
Capitolo 4)
Ehi!
Mi tocca recuperare anche questo in modalità silenzioso.
Leggero e toccante come i precedenti, con una punta di inquietante verità sul finale, sempre buona per creare quel velo d’introspezione con il quale l’autore può comunicare una sensazione al lettore, un messaggio. Tema a cui tutti, in un modo o nell’altro, riusciamo ad averci a che fare.
Per ora il mio sospetto può dirsi più concreto, ma vedremo cosa riuscirai ad inventarti nei prossimi. Dico che si prova a fare luce su alcuni comportamenti di Gabriellona: alle volte, il buon detective, è costretto a tendere una trappola all’indiziato sbagliato per vedere la reazione del vero sospettato!
Il racconto mi piace, si capisce?
Aspetto il prossimo.
Buona scrittura!
02/07/2022 at 08:29
Ciao Lou
Bene anche questo capitolo. Wiki-coso… ahah! l’ignoranza digitale, della generazione analogica, colpisce sempre…
Carmela che consolava Lia… Sentiamo anche lei, forse ha qualcosa di interessante da dire.
01/07/2022 at 17:00
E quattro! Niente da eccepire; tutto perfetto. Io penso che il dialetto sia un punto di forza nella caratterizzazione dei personaggi e, poi, il napoletano è lingua universale.
Ho votato per Carmela, non so perché, ma, non andrei molto lontano a cercare l’assassino.
Ciao Lou a presto.
30/06/2022 at 13:13
Ciao Poi le ultime righe sono toccanti perché vere; ognuno di porta dietro una storia e inconsciamente o volontariamente cerca di ricreare il suo piccolo mondo privato ovunque sia. È un modo per restare vivi: bellissimo.
Voto Carmela, voglio conoscerla meglio. Ciao! 🙋🌻
30/06/2022 at 16:33
Sì, credo sia vero. Io non sono così vecchio ma ho un passato da vita in caserma e benché ci fossero delle regole anche lì ciascuno sentiva il bisogno di personalizzare i propri spazi. Insomma non c’era una stanza identica all’altra: erano tutte diverse e i dettagli delle stanze, ovviamente, finivano per raccontare moltissimo dei loro ospiti.
30/06/2022 at 12:15
Ciao, brillante e scorrevole come sempre!!! Mi pare di percepire un certo divertimento nello scrivere… la cosa più importante!!!
Ho votato per Gabriellona, ma ero indecisa con un personaggio non ancora introdotto. Poi ho pensato che essendo ancora all’inizio è meglio concentrarsi all’interno dell’istituto!!! Alla prossima.
30/06/2022 at 20:36
Sì, mi sto divertendo moltissimo a dire la verità. E sono felice che si percepisca. Vedremo quale sarà la scelta dei lettori.
25/06/2022 at 09:17
Ciao Lou
Ho fatto un pit stop veloce e fuori gara sulla piattaforma e… comincio da te.
Hai una scrittura asciutta e scorrevole. Le frasi in napoletano sono piccole pennellate di colore nella caratterizzazione dei personaggi. Mi piace la sottile ironia di certe frasi, già evidenziate in commenti precedenti.
Ovviamente, voto fiori nel quadro, what else?
30/06/2022 at 09:52
Ciao Louise e benvenuta. Complimenti graditissimi. Il napoletano cerco di dosarlo col contagocce. Lo utilizzo da sempre ma non sempre è apprezzato. Capisco benissimo anche il perché ovviamente: può ostacolare la comprensione del testo, specie nei non napoletani, il che in effetti è una questione da tenere nella debita considerazione. Col tempo ho imparato a non abusarne e a limitarmi alle pennellate di cui dicevi tu. Grazie di essere passata.
30/06/2022 at 10:52
se hai tempo e voglia di leggere i miei raccontini sotto l’ombrellone”… mi farebbe piacere 🙂
30/06/2022 at 11:44
Appena letto il primo. Molto carino. Ne leggerò uno al giorno magari. Mi diverte anche l’approccio, sono anche io uno che ‘divaneggia’ sai? Non ti curar troppo dei puristi del racconto. Il racconto è il luogo della sperimentazione.
25/06/2022 at 07:52
Ciao, Lou.
Io dico che i fiori stanno in uno dei quadri della Senese, giusto per tirare in mezzo la vita della vittima.
Come sempre, sei riuscito a confezionare un capitolo effervescente, ricco di battute e trovate divertenti. Non conoscevo l’aconitina, grazie per averne parlato, altra arma in mano di un prossimo personaggio in vene di omicidi… 😉
I tuoi episodi filano via veloci, si leggono in un fiato. Non ho appunti da fare, tutto è al posto giusto. Gli indizi appaiono come piccoli semi germogliati, qui e là, in attesa di crescere e svelare il mistero.
Bravo, ancora una volta. Sono davvero felice che tu abbia deciso di tornare.
Alla prossima!
30/06/2022 at 09:55
Troppo gentile K. davvero. La ragione per cui sono tornato è quella di ritrovare il piacere della scrittura. Non che l’abbia smarrita, ma sono di quelle persone che subiscono la pressione delle aspettative e qui mi sento più libero e tranquillo che altrove.
23/06/2022 at 22:51
Capitolo 3)
Ehi! Purtroppo non mi riesce di registrare, a questo giro, quindi recupero questo episodio silenziosamente.
Ci metti in mano degli indizi e qualche carta per costruire la nostra personale teoria, anche se la strada potrebbe essere abbastanza difficile da scovare. Ma molto spesso non c’è bisogno di guardare troppo lontano. Ho trovato il capitolo abbastanza divertente, e sei riuscito a sottolineare bene il rapporto tra i due personaggi.
Rinnovo i miei complimenti per l’episodio!
Non mi sento di poterti dare nessun consiglio, sembra che tutto sia stato strutturato bene.
Alla prossima!
30/06/2022 at 10:12
Non so come ma m’ha caricato la risposta al tuo commento sotto un altro commento, quello di Ladis.
Riporto nuovamente la risposta:
Sì, è quello che deve fare un bravo giallista. Io ci provo. Anche se su theincipit scrivere gialli è una vera sfida ché il giallo necessita, più di altri generi, di una buona progettazione e non è raro che con le loro scelte i lettori mandino tutto per aria. Ma è il bello del gioco e io sono qui per giocare.
23/06/2022 at 11:53
Ciao Lou,
i miei complimenti per come continui la storia. Anche questo capitolo mantiene quel giusto tono per dare suspense al giallo senza perdere leggerezza e fluidità. Ho votato per il dipinto, mi sembra difficile che nel giardino si coltivassero dei fiori così velenosi e in infermeria si poteva trovare al massimo un estratto. Sono curiosa di leggere la prossima puntata. A presto.
30/06/2022 at 10:08
Arriva a brevissimo. Scusa il ritardo con cui rispondo ai commenti ma ho avuto un po’ di problemini ‘sti giorni per fortuna risolti. Le tue sono considerazioni interessanti: proverò a tenerne conto.
23/06/2022 at 11:51
Ciao, bellissimo il fatto che gli occhi e le orecchie delle forze dell’ordine siano un mezzo cieco e un mezzo sordo. Bella anche la dialettica bislacca di Don Armando!!! La prima sospettata per l’omicidio, comunque, deve essere la cuoca, con un menù simile ucciderebbe pure me!!!
Ho votato per uno dei quadri, le altre opzioni sarebbero troppo semplici e ovvie!!! Alla prossima.
30/06/2022 at 10:06
Sì, è una trovata simpatica. in realtà l’idea m’è venuta in corso d’opera. Felice che l’episodio ti abbia tanto divertito. Sulla cuoca, vedremo: in un giallo che si rispetti sono tutti potenziali sospetti! 😉
23/06/2022 at 08:20
Ciao Lou! Il tuo racconto è davvero piacevolissimo e accattivante, i personaggi ben delineati e il ritmo perfetto. Come ha già menzionato qualcuno, troppo forte la battuta sui peperoni al burro vs i succhi gastrici… Complimenti, non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo!
30/06/2022 at 09:58
Grazie G.G.
Sì, è quello che deve fare un bravo giallista. Io ci provo. Anche se su theincipit scrivere gialli è una vera sfida ché il giallo necessita, più di altri generi, di una buona progettazione e non è raro che con le loro scelte i lettori mandino tutto per aria. Ma è il bello del gioco e io sono qui per giocare.
30/06/2022 at 10:10
Grazie Ladis. Sono felicissimo che il passaggio sui peperoni al burro ti sia tanto piaciuto. Il prossimo arriva a brevissimo.
22/06/2022 at 22:35
Bravissimo! Mi sembra tutto perfetto, vedo che padroneggi i dialoghi con la giusta dose. E la storia dei peperoni al burro mi ha fatto morire dal ridere! Mi piace questo genere del giallo misto a comico. Ho votato per l’infermeria, dopo essere stata indecisa sul quadro; mi è parso che il veleno dovesse essere realmente sul posto …
30/06/2022 at 10:02
I dialoghi sono l’altra mia fissa. Imparare a gestirli è complicato ma na volta capito il meccanismo aiutano e pure tanto. Felice che ti abbia divertito. Il veleno deve essere sul posto: giusto 😉
22/06/2022 at 17:46
Ciao, voto il quadro.
Da quello che accade dopo direi che questa frase andrebbe rovesciata: “In effetti tutti i torti non ce li aveva. E poi prima avessimo chiuso quella storia, prima saremmo tornati alla nostra confortante routine.” Mi pare che i due si stiano divertendo e parecchio.
La storia prende una via che sa di giallo inglese sempre molto coinvolgente. Benissimo!💪
Al prossimo 🙋 ciao.
30/06/2022 at 10:03
Ma sì che si divertono. Pure il Professore che pare fare tanto lo schizzinoso. 😉
20/06/2022 at 14:26
Ciao Lou!
Bene bene, un giallo con venature humor, un professore che ha studiato e sa trattare la Nera Signora come merita. Almeno fino a quando non vorrà bussare alla SUA porta.
Bravo, ben scritto e on la giusta verve, leggero anche se si muore; dico come tutti che si avvarrà dell’aiuto del nonno, anche se il prof. forse sarà il suo Watson…
Seguo e ti ringrazio per la tua visita, cui vado a rispondere.
Ciao!
21/06/2022 at 07:49
Ciao Minollo e benvenuto. Sono proprio contento ti siano piaciuti questi primi due capitoli. Cosa accadrà in futuro non lo so manco io, vedremo. Scrivere gialli su TheIncipit è na faticaccia e questo perché il giallo necessita di un minimo di progettazione e capita di frequente che con le loro scelte i lettori mandino per aria anche quel minimo. Il che, però, per quel che mi riguarda, costituisce un ulteriore stimolo.
17/06/2022 at 11:31
Ottimo inizio, Lou. Simpatico, lieve, riesce subito a immetterti in medias res, con rapide pennellate. Vero che un prof non smette mai di esserlo. Posso confermare. Alle volte è anche un fardello
21/06/2022 at 07:54
Grazie Marianna. Ricevere complimenti, ma anche solo essere letti, da una persona che scrive bene come te è un onore. Felice che la mia intuizione abbia trovato conferma da una del mestiere. Al prossimo m’aspetto il voto, però. 😊
16/06/2022 at 11:06
Capitolo 2)
Ehi!
Come ho già detto per il precedente capitolo, la storia riesce a mantenere quel tono leggero ma serioso che tiene incollati alla narrazione. Ho apprezzato i tanti piccoli dettagli di “vecchiaia” che però vengono narrati con un taglio da film action, come la questione dell’auricolare. Bellissimo!
Divertente e spensierato, ovviamente non posso che aspettare il prossimo 😉
Per un attimo ho sperato che ti fosse venuto in mente di rendere il poliziotto il nipote del nostro protagonista: con l’impostazione che avevi scelto, era un tocco di genialità, secondo me. Specie con l’aggiunta del “comincio a non ricordare tutto”.
La scelta risulta comunque efficace!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=5huecSQQSQA
Alla prossima!
21/06/2022 at 07:57
Anche questa qui è una piacevole conferma. Il fatto che un lettore auspichi una certa evoluzione denota interesse. E conquistarsi l’interesse del lettore in queste fasi iniziali è il principale compito di chi scrive.
15/06/2022 at 18:28
Ciao, riesci a rievocare nella mia mete immagini e sensazioni molto vivide, complimenti!!! Questi “vecchietti arzilli” mi diventano più simpatici a ogni riga, credo che daranno filo da torcere nelle indagini!!!
Solo una cosa, leggendo il refuso “Mendo di dieci minuti” sono scoppiata a ridere, grazie per avermi messa di buon umore.
Ho votato per chiedere al nonno di essere i suoi occhi e orecchie all’interno dell’ospizio, anche se un bravo nipote dovrebbe dirgli di farsi gli affari suoi… ma qui è pura fiction!!! Alla prossima.
21/06/2022 at 08:09
Bene. Il fatto che tu riesca a vedere i personaggi nella tua testa mi incoraggia: significa che le descrizioni funzionano abbastanza bene. Quanto ai refusi sono sempre in agguato. Non si rilegge mai abbastanza. Quel ‘Mendo’ lì poi non so proprio da dove sia saltato fuori 😅.
15/06/2022 at 17:53
Benissimo anche il secondo capitolo. La povera Anna, inerte, fasciata solo dal suo pannolone, ci mostra quanto di impudico, irrispettoso ci sia nella morte di un vecchio, rottame di un naufragio, di una vita dimenticata. Ho votato per Armando aiuto investigatore ma, credo che non sarà l’unico a darsi da fare. C’è del marcio tra quelle creature che a prima vista appaiono inermi e sprovvedute?
Vedremo. Ti aspettto al prossimo capitolo, ciao Lou.
21/06/2022 at 12:24
Gli anziani sono esperienza e memoria. Una società che li percepisce come rottami di cui liberarsi, e non come una irrinunciabile risorsa cui attingere, è una società destinata a ripetere gli errori del passato. Se c’è del marcio? Magari lo faremo decidere ai lettori. Grazie per essere ancora qui.
15/06/2022 at 09:19
Ciao, Lou.
Tutto vivido e molto coinvolgente, non è facile far appassionare alla vita in un ospizio, ebbene, tu ci riesci e lo fai molto bene.
Ogni personaggio ha una caratteristica, e questo è necessario, dato che si tratta di molti personaggi, ed è ben caratterizzato; in poco spazio ci hai mostrato quel che c’è da sapere per ora.
Provvidenziale l’arrivo del nipote poliziotto, casca proprio a fagiuolo, come si suol dire, forse troppo, ma è un racconto e le coincidenze, in fondo, anche nella vita, capitano.
Ti segnalo una “D” di troppo nella frase: Mendo di dieci minuti e sarebbe suonata la sveglia e un punto fermo al posto di una virgola in quest’altra: “La curiosità, del resto. batte la paura cento a zero…” piccolezze, refusini dispettosi che stanno sempre in agguato, io li conosco bene 😉
Ancora complimenti e alla prossima!
15/06/2022 at 09:32
Sì, hai ragione. Pubblicato un po’ di fretta mannaggia a me.
Rileggere sempre: regola numero uno. Specie quando pubblichi un episodio più lungo del limite e sei costretto a tagliare qualcosina. Pure sulle coincidenze hai ragione.
E in un giallo certamente non bisogna abusarne. Senza quelle però, spesso, non ci sarebbe nemmeno una storia da raccontare. Sono felice che apprezzi la scelta di destinare queste prime fasi del racconto alla presentazione dei personaggi.
14/06/2022 at 22:50
Complimenti per il tuo stile e per l’idea di ambientare un racconto ( un giallo, poi!) all’interno di una casa di riposo, luogo che siamo abituati a immaginare come alquanto malinconico. Invece i tuoi personaggi danno una ventata di vita e di dinamicità alla “comunità” del posto, che il lettore avverte subito come simpatica e piena di vita , altro che tristezza e ripiegamento su sé stessi. Tocco finale, la Gabriellona! L’ho proprio vista! Forse, un piccolo difetto ( se proprio devo) lo trovo nelle due righe finali, in cui potresti avere “spiegato” un po’ troppo il carattere di Santoro. Molto bravo!
14/06/2022 at 19:59
…Chiederà la nonno di essere i suoi occhi e le sue orecchie, ovviamente!😊
Tutto molto ben raccontato, una ottima mano la tua che ci porterà in un bel percorso.
Complimenti!
Buona serata, ciao!🙋
15/06/2022 at 09:44
Grazie mille per i complimenti. Spero di essere all’altezza.
11/06/2022 at 23:28
Capitolo 1)
Ehi! Non mi sembra di averti mai letto qui su The Incipit!
Che inizio!
Il personaggio mi ha subito conquistato, quindi mi hai decisamente guadagnato come lettore 😉
Se la cosa può farti piacere, ho letto il primo capitolo su Youtube, insieme a tante altre!
Continuerò anche con i prossimi, se la cosa ti convince.
Non mi sento di avere nessun consiglio da darti per questo ottimo inizio.
Aspetto di leggere il prossimo!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/inlW-BQ6Lyw
Alla prossima!
Ciao!
14/06/2022 at 15:22
Grazie mille. Bellissima iniziativa, complimenti. Sei molto, molto bravo. Onorato di averti a bordo.
11/06/2022 at 22:58
Capitolo molto descrittivo che serve a delineare meglio il personaggio e la situazione che andrà a crearsi. Non sono un fan di capitoli solo descrittivi, ma questo è scritto bene, e poi qui ci sta.
Unica se possibile non buttare tutto già alla descrizione, lascia anche spazio a qualche discorso.
14/06/2022 at 15:25
In realtà i dialoghi mi piacciono e molto anche. in questa primissima fase ho però bisogno di delineare al meglio situazione e personaggi. Arriveranno anche quelli. Sperando ti piacciano almeno quanto le parti descrittive. Grazie per i complimenti e per il prezioso consiglio.
11/06/2022 at 09:06
Non avevo mai letto qualcosa di tuo e sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla tua abilità nel raccontare. C’è del mestiere in quello che scrivi, mi piace il tuo stile leggero e scorrevole.
Incuriosita sono andata a vedere il tuo profilo, volevo saperne di più e mi riprometto di leggere i racconti che hai già pubblicato. Tra le opzioni proposte, ho scelto l’avvelenamento, lo vedo più probabile data l’ambientazione e i personaggi. Seguirò la tua storia. A presto Lou e buon fine settimana.
14/06/2022 at 15:26
Curiosità chiama curiosità e anche io sono andato a dare un’occhiata al tuo profilo e alla tua storia in corso. Sono felice ti piaccia il mio modo di scrivere. Spero possa piacerti almeno altrettanto la storia.
10/06/2022 at 12:04
Ciao, hai una scrittura assai pulita, scorrevole e per questo… molto piacevole!!! La descrizione degli abitanti della casa di riposo mi è piaciuta e sto già pensando a chi possa essere il colpevole dell’omicidio: ho già un mio preferito. Sono curiosa di vedere se alla fine ho avuto ragione!!!
Ho votato per avvelenata, di sangue sparso non ne ho proprio voglia!!! Alla prossima.
10/06/2022 at 18:03
Ciao Isabella e benvenuta. Diciamo che il ritmo di scrittura è un po’ una mia fissa. Non dico niente sulla scelta dell’opzione per non influenzare gli altri lettori però….
L’idea è quella di divertirci insieme con un classico giallo da ombrellone.
10/06/2022 at 09:30
Ciao, Lou, bentornato!!!
Che bello ritrovarti e con questo incipit esplosivo, ma da te non mi aspetto niente di meno.
Sono davvero felice che ti sia venuta voglia di tornare, sono passati tre anni o giù di lì, vero?
Bello questo inizio, personaggi tondi, di carattere che già trasmettono empatia, ambientazione interessante, un posto circoscritto, dove muovere gli attori e far succedere di tutto.
Io dico che viene accoltellata, l’impiccagione è troppo macchinosa, ci vuole troppa forza, anche se… ma non voglio pensarci, non voglio fare supposizioni, aspetto solo di gustarmi questo racconto che si prospetta interessante e sicuramente succulento.
Alla prossima!
p.s. “le meraviglie di questo fazzoletto di magma solidificato alla periferia dell’universo” immagine fantastica. 🙂
10/06/2022 at 17:57
Ciao K.
Piacere di ritrovarti. Ne ho approfittato anche per leggere il tuo nuovo racconto. Molto buono. Dunque, ho avuto il mio da fare in questi tre anni ma non starò qui a dilungarmi su quel che ho fatto/provato a fare in questo periodo ché per me questa piattaforma è il posto ideale per prendersi una pausa dal mondo là fuori e ritrovare il piacere della scrittura non impegnata. Sono felice che il nuovo racconto ti piaccia. Per il mio ritorno ho preferito nuovi protagonisti che poi considerata l’età tanto nuovi manco sono. L’idea mi
gironzolava per la testa già da un po’: vediamo che ne esce. In effetti di cose ne potrebbero accadere davvero tante con questi arzilli vegliardi improvvisatisi investigatori.
09/06/2022 at 19:36
Ciao Lou.
voto avvelenata per non escludere dai sospettati neanche la più tenera vecchietta.
Finalmente una nuova storia che racconta bene, molto bene e che viene davvero voglia di leggere. Ti faccio i miei complimenti.
Quella realtà lì dei vecchietti sempre sottovalutati, trattati come bambini o dementi nella maggior parte dei casi, può ridare dignità e spessore a personaggi validi, forti che hanno tanto da dire e da insegnare. Applausi. bravo/a nessun appunto da fare anche nella forma.
ciao 🙂
10/06/2022 at 17:43
Felice ti sia piaciuto. L’idea è quella di scrivere un classico giallo da ombrellone. Niente di troppo complicato. Nessunissima intenzione di elevare il genere. Torno su TheIncipit dopo tre anni perché ho voglia di divertirmi. È la prima volta che mi confronto con l’universo della terza età e non so bene cosa ne uscirà. Concordo sul fatto che troppo frequentemente gli anziani vengano destinati a ruoli appena marginali; gli autori li snobbano, li considerano buoni giusto per una particina da saggio dispensatore di consigli, quando va bene. Comparsate che non rendono loro giustizia. Proverò a conceder loro più spazio, indagare il loro ricchissimo vissuto e a metterne in luce le diverse personalità. L’intrigo giallo avrà comunque la sua centralità ché sono di quelli che pensa che buoni personaggi da soli non bastino per rendere buona una storia.