Favole della Buonanotte

Dove eravamo rimasti?

«Di certe storie ne decidiamo noi l’epilogo. Per comprenderne alcune, occorre ascoltarne altre. Quale vuoi sentire?» La Luna Piangente (70%)

La Luna piangente

«Perché vuoi ascoltare proprio questa?» era una domanda ricorrente. Ora che anch’io ho l’età per ascoltare e raccontare di nuovo le favole, riesco a capirne il senso. A quel quesito, poi, ne seguivano subito altri, battenti allo stesso ritmo delle ruote sulle rotaie di quel treno chiamato Nonno: «Perché preferire una storia a un’altra: il nostro stato d’animo?; le nostre esperienze?; un bisogno?»

«Perché spero la storia la faccia sorridere di nuovo. Nessuno dovrebbe mai essere triste» fu una delle mie risposte. La ricordo proprio per quanto disse il Nonno dopo; la cosa mi torna ancora in mente nei momenti più improbabili, come di certo capita con altri ricordi senza comprenderne mai appieno il perché siano sempre lì, indelebili.

«Nessuno vorrebbe mai essere sempre felice! Sarebbe noioso, non trovi?» e masticò la pipa con le labbra, borbottando fumo. «Il bello di essere felici, ragazzo mio, è proprio il fatto di sapere di non poterlo essere per sempre. Per questo impariamo a goderci ogni attimo di allegria, ogni fetta di torta ai frutti di bosco e panna o consumiamo il disco della nostra canzone preferita. La felicità è un’istante che attendiamo per tutta la vita: è questo a renderci allegri. Ma le parole sono importanti, qualche volta, per questo bisogna imparare a distinguerne il senso.»

Sbadigliai: «Stavo quasi per addormentarmi, Nonno!»

Lui rise con fare goliardico, scompigliandomi poi i capelli.

*

Nel Paradiso delle Favole c’è – e per fortuna ci sarà ancora per molto – una Luna. Un tempo era un’ellisse luminosa, armoniosa e ridente, facile allo scherzo – forse un pizzico vanitosa – che beava l’intera vallata di un barlume etereo per tutta la notte.

Poi, un brutto tramonto, tutto cambiò. In seguito all’aver scoperto di non brillar affatto di luce propria – si racconta per rivelazione del Sole stesso – mise su un ghigno sconsolato, e venne a nascondersi oltre la vallata. Da allora piange tutte le notti, tanto che sono le sue stesse lacrime amare ad aver originato la triste e inquietante Palude. Pochi hanno il coraggio di avventurarvisi; questo, infatti, è il luogo ove ogni creatura viene a nascondersi dal severo sguardo del Sole, e forse mi crederai se ti dico che neanche la voce della Sindaca del Paradiso delle Favole riesce a giungere sin qui.

Alcuni del Bel Paese definiscono gli abitanti della Palude come canaglie, furfanti e reietti; non hanno tutti i torti, tra loro c’è chi si diletta nel raggiro a tal punto da farne vanto. Ma il male, almeno così come lo intendono i vecchi, ha sfumature di grigio che trascendono le normali leggi della civiltà.

Queste sono proprio le congetture di una barbagianni. Alba è il suo nome; appollaiata su un ramo, non può far altro che rimuginare sulle ingiustizie riservate a molti come lei. Vedere la tristezza – la nostra Luna, in questo caso – può indurre a cattivi pensieri; ma vi è anche chi fa della tristezza il proprio nutrimento. Nella Palude, senza mai sollevare troppo la voce, c’è chi sostiene che sia colpa dell’Arpia che dimora tra i Salici Morenti.

«Oh, mia Luna: anche oggi piangi?» civettuola, i grandi occhi neri come baratri aperti sulla notte opaca.

«Sorgo e tramonto – cara Alba – senza la mia volontà. Potessi nascondermi per sempre, svanirei. Sono una menzogna!» risponde, seguendo un copione che dura ormai da anni.

«Non è questa, la sorte di ognuno di noi?» dice Alba planando sulla roccia davanti all’enorme amica, le cui lacrime brillano come diamanti ma, a contatto con l’acqua, mutano presto in fango melmoso. Il gracidare dei rospi e delle rane, che sempre ridono delle disgrazie altrui, è difficile da sovrastare persino col suo tono acuto. «Veniamo al mondo senza chiederlo e svaniamo senza sapere quando; ma è il tempo che ci resta nel mezzo a rendere un vita degna.»

«Degna?» ripete Luna, sconsolata, rabbuiandosi. «Almeno tu, Alba, puoi volare dall’altra parte della vallata: nessuno ti vedrebbe, nella notte, e per te sarebbe come visitare un mondo nuovo ogni volta. Io, invece, tutto posso vedere, e mai posso nascondermi del tutto, se non una sola volta al mese. Vorrei sparire per sempre!»

«Sparire?» stride la barbagianni. «Perché mai?»

«Perché tutti sanno che sono una bugia. Una ladra di luce. Brillo solo grazie al Sole, e tutti lo sanno. La mia vita non ha senso…»

Alba conosce la sensazione di vuoto che dimora la povera Luna. Tutti, in realtà, ogni tanto pensiamo di non avere un ruolo in questo mondo, di essere sbagliati. Sono domande che anche la barbagianni si è posta nell’arco della sua breve vita. Ma ricorda ancora le parole della cara Nonna Tyto, pronunciate in una fredda primavera; sono le stesse che ora echeggiano nella Palude dal suo becco:

«Non ha senso per te, o perché credi non lo abbia per gli altri? Sai, a causa del nostro aspetto, molti hanno paura della mia specie: alcuni ci chiamano addirittura Uccelli del Malaugurio, streghe. Ma non per questo tutti i barbagianni son fatti così!»

«Vorrei fosse così facile, Alba. Ma tutti mi guardano… e giudicano.»

Luna sembra proprio giù di morale: riuscirà Alba a salvare Luna? Gli importerà davvero di aiutarla?

  • Che noia questa Luna! Voglio ascoltare una storia diversa: I Criceti Banditi - Cucù senza sorpresa (scegliete nei commenti) (9%)
    9
  • Sì, le mostrerà la vera bellezza della vita. (91%)
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  • No, Alba perderà la pazienza: la luna è un po' troppo logorroica. Che si arrangi! (0%)
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137 Commenti

  • Bravo. Ma bravo veramente. La conclusione (e mi riferisco agli ultimi due episodi pubblicati) è da applausi. Magistrale il modo in cui hai riannodato i fili. Ben delineati e caratterizzati i personaggi. Bello il modo che hai scelto per veicolare certi messaggi.
    Le belle storie come le persone sono eterne e “lo saranno finché ci sarà qualcuno a raccontarle”. Ecco, appunto, tu continua a raccontarle queste storie, magari pure ai tuoi figli (se ne hai o quando ne avrai) o ai tuoi nipoti o a qualunque altro bambino, perché sono storie che meritano di essere tramandate. Il mio più sincero apprezzamento.

  • Ciao, GG.
    Avevo già cominciato a commentare, poi sono dovuta uscire da Safari e il commento si è perso. Ci riprovo: che sia un finale poetico e sognante e commovente, come già detto, non ci sono dubbi. C’è profondità e spunti di riflessione. Ho pensato che fosse un preludio per far capire al bimbo che il nonno stava per andarsene, ma non è stato così. Il carapace sulla cui forma AVREMMO pareri assai contrastanti. Forse sbaglio io, ma: o c’è una R di troppo oppure ci manca un AVUTO. ?
    Comunque, rinnovo il complimento, di
    Sicuro sai scrivere e sei anche migliorato nel tempo.
    Bravo!

    Alla prossima (storia)!

    • Ciao Red!

      Sono contento che alla fine la conclusione sia stata all’altezza delle aspettative.
      Ti ringrazio per essere arrivato in qui, nonostante mi sia preso davvero troppo tempo per raggiungere il finale.

      Per quanto riguarda la frase dell’Arpia, va sempre considerata come una sua interpretazione della vita, almeno per il ruolo che ricopre all’interno della vicenda; il discorso è accorciato, per motivi di caratteri, ma si voleva intendere un: non vi sarebbe percezione del bene, senza il male, e questo li rende entrambi indispensabili e importanti in egual maniera, almeno per quanto riguarda la visione della morte. 🙂

      Alla prossima!

  • Bellissima fiaba, dal tessuto complesso, pregna di messaggi, segnali, sogni evocati e realtà da sogno, personaggi dalla doppia, tripla natura.
    Destreggiarsi in un ordito di tal fatta non deve essere stato agevole. Resta il profumo di vaniglia e tanta tenerezza, beati i nonni, e chi se li può godere.
    Bravo G.G.Pintore, inutile dire, e torna presto!?

    • Grazie delle belle parole, e per l’alta considerazione che hai della favola nel suo complesso.
      Temo i tagli abbiano finito per privarla di alcune curiose sfumature, ma se il messaggio è arrivato lo stesso, sono contento.
      La prossima storia potrebbe essere qualcosa di avventato o molto sciocco, devo ancora decidere da che parte della narrazione stare! 😀

      Grazie del supporto!

  • Ciao, GG.
    Un altro capitolo sognante, non so se ho davvero capito chi è la ragazza (Acchia, prima di essere Cornacchia?), ma mi è piaciuto comunque.
    Voto: Sì: il Paradiso non è più un luogo, è un sogno eterno. E ti segnalo un errorino qui: “la pelle raggrinzisce e cade CON foglie in autunno”
    Al finale, allora, e buona giornata!

    • Ciao Kez!

      Grazie della segnalazione, uno dei tanti errorini presenti un po’ in tutto il capitolo. Ma quello mi era proprio sfuggito anche in fase di rilettura post scritto. Sapere troppo bene quello che andrai a leggere purtroppo è un vero e proprio problema. Colpa anche della fretta, ma che alla fine è servita a poco. Ci ho messo un’eternità per scrivere il capitolo finale.
      Ti ringrazio sempre per la sincerità e per il supporto! 😉

      All’ultimo episodio!

  • Ciao, più si la visuale si fa ampia sul Paradiso delle Favole, più le cose si fanno più chiare!!! È come avere uno zoom e allontanarsi pian piano a cerchi concentrici dal punto focale. Bravo!!!
    Ho votato per dare carta bianca all’Arpia, credo sia la cosa più naturale!!! Buona domenica e alla prossima.

    • Ciao Isabella!

      Sono contento il capitolo ti abbia coinvolto, oltre ad aver reso chiaro alcune delle dinamiche all’interno della storia. Con il capitolo di chiusura dovrebbe essere tutto chiaro, anche se è passato troppo tempo per alcuni lettori per rammentare tutto il necessario per collegare alcuni passaggi. Colpa mia!

      Spero l’atto finale possa comunque risultare altrettanto gradevole.

      Alla prossima!

  • Bello, poetico, coinvolgente.
    Il paradiso delle favole non è più un luogo, ma un sogno. Non dovrai andare lontano, né spostarti di poco. Basterà l’innocenza e la fantasia di un bimbo, la sua curiosità, per far nascere un nonno speciale, lui il paradiso lo porte dentro di sé e lo dona a chi può renderlo vivo e reale.
    Aspetto l’ultimo capitolo, so che sarà bellissimo.
    Bravo, bravo, bravo!

    • Ciao Anna!

      Grazie per aver trovato il tempo di passare nonostante il periodo!

      Avrei potuto copiare le tue ultime parole per il finale, ma ho scelto di prendere una mia strada. Anche se in poco sei riuscita a descrivere la sensazione che dovrebbe trasmettere l’ultimo capitolo.
      Le opzioni sono andate in pari, quindi ho dovuto lavorare un po’ alla fusione delle due possibilità, anche se avrei preferito vedere una delle risposte prevalere sulle altre. Ma è il vostro voto, quindi va rispettato! 🙂

      Spero l’ultimo capitolo riesca ad essere all’altezza!

  • Non siamo noi a decidere, Arpia. Dovresti saperlo. Perché mi sembra adatto ad un Paradiso delle Favole 🙂

    Ciao! Anche questa volta hai sfiorato la poesia. Quando ti impegni, tiri fuori vere e proprie perle. È saltato qualche segno di punteggiatura, forse dovuto ai tagli, ma niente di illegibile 🙂

    Vediamo cosa ci riserva il finale della fiaba 🙂

    Ciao 🙂
    PS: interessante il fatto che il carapace dove vive l’Arpia, sia il corpo della maga, mentre il suo spirito (o la sua Anima, se preferisci) sia diventato/a Acchia 🙂

    • Ciao Red!

      Eh, più di un errore, anche di battitura a questo giro. Colpa della fretta e del costante rimaneggiare. Anche il curare troppo può divenire un grosso problema, specie se fatto poco prima di pubblicare. Da quel punto di vista so di essere un vero e proprio disastro!
      La fretta poi è servita poco, considerato il tempo occorso per pubblicare l’ultimo episodio…

      Sono contento che ti sia piaciuto e che ti abbia trasmesso delle sensazioni positive.
      Spero il finale riesca a chiudere bene il ciclo narrativo 🙂

      Alla prossima!

  • Ciao GGP, mi sa che Acchia ha imparato dai suoi errori che c’è sempre una volontà superiore di cui tener conto.
    Sarà Arpia, sarà la volontà di un misterioso disegnatore di universo speciali… Meglio non essere presuntuosi.
    Molto bello l’episodio e la spiegazione dell’inganno, sei stato poetico e convincente al tempo stesso. Chapeau!
    Ti aspetto al finale, so che non mi deluderai!?

    • Ehilà!

      Ti ringrazio per le belle parole, e sono contento che il capitolo sia riuscito, malgrado qualche errore, a trasmetterti un certo tono. L’idea era quella, anche se i tagli temo abbia tolto un po’ di colore ad alcuni passaggi. Sappiamo tutti quale difficoltà e dolore possono risultare certi tagli!
      Spero il finale possa essere di tuo gradimento.

      Alla prossima!

    • Ciao Anna!

      Sono contento che sin qui la storia sia riuscita a rinnovare il tuo interesse e a farti desiderare un’esperienza simile. Già solo questo pensiero è un successo! 🙂

      Ci avviamo al finale, e spero di riuscire a concludere la vicenda nel modo più regale e adatto alle aspettative! 🙂

      Grazie per aver trovato il tempo di passare.

      Alla prossima!

  • Le parti che mi piacciono di più, sono quelle che rimandano a immagini nitide,come per esempio Acchia che sgambetta sul braccio dello spaventapasseri e avrebbe voglia di spiccare il volo, stiracchiarsi, intrecciare le dita, starnutire. E anche dopo nell’addio e l’immobilità degli sguardi che durano secondi ma sembrano secoli. Trovo il tutto molto poetico, in questo la penso come Isabella. E come lei ho votato per restare su Acchia e questa Arpia inafferrabile 😀 A presto.

    • Ciao Angela!

      Grazie per aver trovato un po’ di tempo per recuperare il capitolo.
      Non ero del tutto convinto della riuscita del capitolo, anche considerati i notevoli tagli, ma sono contento di essere riuscito a trasmettere le giuste vibrazioni.
      Spero la parte finale riesca dello stesso livello, magari anche un po’ più vicino alla mia idea finale! 😀

      Alla prossima!

  • Ciao, un brano poetico e struggente, non c’è che dire!!! Gli addii sono sempre difficili, soprattutto se hai la sensazione che non ti rivedrai mai più con quella persona. E poi hai ragione, la verità fa sempre un po’ male!!!
    Ho votato per rimanere su Acchia, sono molto curiosa di sapere la verità sull’Arpia!!! Alla prossima.

    • Ciao Isabella!

      Come te, qualche altro lettore mi ha segnalato il lato struggente della storia, e questo forse non identifica l’idea base che avrei voluto far passare all’interno del capitolo. Forse posso imputare la chiave di lettura amara ai troppi tagli, i quali hanno tolto un po’ di vigore a certi passaggi; oppure, come sospetto, nella testa avevo un’idea chiara e luminosa, ma nello scritto ho dato vita a un sentimento più malinconico. Un po’ di amarezza era compresa, ma speravo potesse evincersi più il concetto di speranza e accettazione di alcuni momenti della vita.
      Sono contento che la storia di Acchia ti abbia incuriosito a tal punto, e ti ringrazio per avermi spiegato quali sensazioni hai provato nella lettura 🙂

      Alla prossima!

  • Ciao GGP,
    Un prefinale molto ricco di atmosfere crepusolari, melanconico e consolatorio al tempo stesso, che riconduce alla responsabilità di saper scegliere ma dona un seme, e una speranza. Tornare, ricostruire, ricominciare; il messaggio di Acchia (bellissimo nome!), è arrivato. Adesso, caro nonno, vorrei sapere se è vero che le lucciole sono nate per via di una stella capricciosa…
    Venendo a noi vorrei segnalarti qualche refusino nella prima parte, e qui: “… a quando all’oscuro di tutto.” Dove mi pare manchi il verbo.
    Per il resto tutto ok, molto ben fatto, come sempre.
    Ciaooo?

    • Ciao Fenderman!

      Il soggetto è molto bello, mi piacerebbe lavorarci! 🙂 (La mia mente perversa ha subito pensato a Lovecraft…Non proprio una favola!)
      I lettori, per ora, sembrano più orientati sul voler proseguire con le vicende di Acchia e Arpia, ma chissà che non mi riesca di aggiungere qualcosa! 😛
      Refusi ne ho disseminati parecchi, sia per mancanza di riposo che rilettura. Questi ultimi capitoli sono figli della narrazione di getto, poiché non sto trovando il tempo di lasciarli riposare, e quante cose cambierei! Nessuno mi sta inseguendo, ma voglio chiudere la storia entro Agosto, in linea di massima nei primi di Settembre. Lascio quindi giusto il tempo di leggere il capitolo e votare, e poi lascio scegliere al cuore la direzione da prendere. Niente giustifica gli errori, però! 😀
      Inoltre, quello che hai segnalato, è un passaggio forzato dai tagli. Ho ritenuto potesse capirsi lo stesso, e senza pietà ho tagliato. Ma ci sono altri errori stupidi in tutto il capitolo. La storia è sempre un po’ troppo concentrata: purtroppo la sintassi non è il mio forte, quindi alcune parti, anche grosse parti, rimarranno unicamente nel file conclusivo. Non che sia un male!
      Ti ringrazio per la sincerità e la premura nel segnalare i passaggi incerti.
      Alla prossima!

  • Ciao, GG.
    Capitolo sognante a cui si può perdonare tutto anche il fatto che le cornacchie non possono (e non credo nemmeno sappiano che si può fare) incrociare le dita, starnutire o stiracchiarsi… 🙂
    Per il prossimo vorrei restare con Acchia La Corn e vedere che succede. Questo episodio lo vedrei bene in un corto animato. Bravo.

    Alla prossima!

    • Ehi!

      Giusta osservazione, Kez. Qualche volta dobbiamo cambiare punto di vista per leggere la storia dalla giusta angolazione e capire alcuni passaggi. Questo mi permetterà forse di sorprendere alcuni lettori nel finale della fiaba. Questo dovrebbe anche caricare qualche altra storia di un significato diverso, una volta ultimata la lettura dell’ultimo capitolo.
      Ti ringrazio per avermi dedicato un po’ del tuo tempo e per la “segnalazione” 😀
      Leggere i vostri pensieri è sempre utilissimo!

      Alla prossima. 🙂

  • Rimaniamo su Acchia: ormai i nodi si stanno riannodando e voglio sapere come va a finire!

    Questo capitolo è più favolistico ai miei occhi, con i vari detti e non detti, le movenze della cornacchia e le non movenze del Re delle Zucche e… ok, dovrei citare mezzo capitolo ma penso che avrai capito. Non mi aspettavo ti riallacciasi alla prima storia: la cosa mi ha colpito 🙂

    La questione delle scelte e del non scegliere che è a sua volta una scelta è la cosa più sacrosanta che si sia mai detta 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Red!

      Sono contento che il capitolo ti abbia coinvolto tanto, e che qualche messaggio ti sia rimasto impresso. Non credo di aver creato nulla di nuovo in questa parte della favola, rielaborando di certo contenuti e concetti che ormai sono parte della nostra cultura, ma che spesso tendiamo a scordare a causa della nostra vita frenetica. Credo proprio si rimarrà su Acchia e sulla sua storia 🙂

      Grazie per essere passato!

  • Ho recuperato due episodi. Bene entrambi. La figura dell`Arpia continua ad aleggiare misteriosa. Mi auguro nel prossimo riesca a trovare più spazio (hai seminato benissimo ed è ora di raccogliere e magari riannodare qualche filo). Ho votato: Acchia vuole sapere le verità e farà di tutto per ottenere indietro la sua magia. Il ‘nonno’ mi ricorda tantissimo il Peter Falk de La storia Fantastica.
    Benissimo anche i personaggi introdotti, dal Re delle Zucche alla maga Acchia, coppia davvero riuscitissima. Complimenti.

    • Ciao Lou!

      Di sicuro qualche influenza deve esserci stata, anche se nel mio immaginario è un po’ più malmesso e bizzarro questo Nonno, almeno d’aspetto. Però apprezzo tanto il riferimento, e che bellezza di film. Mi hai riportato alla mente tante scene meravigliose, le cui citazioni saltano fuori ogni tanto anche nelle comuni chiacchiere tra amici. Le scelte sono andate in pari, quindi ho dovuto raddrizzare un po’ il tiro nel filo della narrazione, ma ci sarà ancora spazio per certi personaggi… oppure no. Sarete sempre voi a scegliere. Il bello è proprio questo!
      Grazie per aver fatto un salto!

      Alla prossima!

  • Ciao, dopo il tuo commento sotto la mia storia ho deciso di restituire il favore, e devo ammettere che tu sia veramente riuscito a sorprendermi!
    Di solito non ho mai dato molto peso alle favole presenti qui su The Incipit, ma questa tua raccolta di fiabe ha un non so che di particolare che mi incuriosisce, forse perché mi fa tornare indietro nel tempo, a quando ero ancora una bambina e i miei genitori, ogni sera prima di andare a dormire, erano soliti leggermi qualcosa.
    Ti seguo.
    Ps: ho votato affinché Acchia rinunci ai suoi poteri al fine di apprendere la verità; dopotutto come si dice, chi troppo vuole…..
    Al prossimo episodio.
    -Rossella ✨-

    • Ciao Rossella!
      Grazie per essere passata.
      Sono contento che la storia sia riuscita a catturarti, e spero la seconda parte possa soddisfare la tua fame di fiabe. Per me è la prima volta sul tema delle fiabe, e penso di avere un tono forse troppo cupo per offrire a certe storie quella tipica luce che aleggia nei racconti dell’infanzia o nei temi odierni. Ma si può sempre imparare anche dagli altri autori a trovare quel piccolo spiraglio! 🙂
      Grazie per avermi dedicato un po’ del tuo tempo in questa torrida estate.

      Alla prossima!

  • Ciao, GG.
    Un episodio che fa riflettere sui punti di vista, su quel che gli altri pensano di sapere a proposito di noi e noi di loro, di come, sempre più spesso, si pensi a doversi uniformare agli altri, anche in quel che si vede, percepisce, vive.
    Ti segnalo due errorini minuscoli:
    Una doppia maiuscola qui: “O Nell’agitazione” (io non avrei messo il punto prima della O).
    E un “re” mancante qui “senza attende una risposta”.
    Poca roba, ma mi pareva giusto segnalartelo, magari per correggere il file. 😉
    Voto: Acchia vuole sapere la verità: farà di tutto per ottenere indietro la sua magia.

    Alla prossima!

    • Ehi!

      Non aver lasciato la storia a riposare e i tagli dell’ultimo minuto hanno finito per danneggiare un bel po’ la struttura del capitolo. Sono un po’ indaffarato negli ultimi tempi, quindi sto cercando di massimizzare il tempo, togliendo forse un po’ di spazio alla revisione. Errore imperdonabile, come sempre. Ti ringrazio per le segnalazioni, utilissime per la correzione sul file originale, dove alcuni dei racconti troveranno di certo più respiro e definizione. Penso che porterò avanti la raccolta di favole, realizzandone qualche altra su quegli episodi che non sono stati votati. Potrebbe venire fuori una raccolta di fiabe simpatica, magari arricchita da alcune illustrazioni 🙂

      Grazie per aver trovato il tempo di recuperare l’episodio!
      A presto!

    • Ciao Red!

      Sono contento che il Re delle Zucche sia riuscito a farti una bella impressione, al punto da risultare “simpatico”. L’idea voleva essere quella, anche se non sono del tutto convinto di essere riuscito, con così pochi caratteri, a dargli la giusta forma. I risultati, almeno per ora, sono in parità. Vediamo che soluzione vincerà!
      Grazie per essere passato!

  • Questo brano mi è piaciuto più degli altri, forse per via dell’atmosfera campagnola che a me piace molto e i discorsi saggi della zucca che è anche filosofa. Dell’arpia non dici molto, è un personaggio che aleggia nella narrazione, ladra di magia e pertanto voto per la legittima restituzione. Non ho particolari appunti da farti, mi è piaciuta molto anche la descrizione iniziale del nonno che mastica le parole senza pronunciarle, è il famoso show don’t tell che arriva sotto forma di visualizzazione senza bisogno di spiegare nulla al lettore. A presto.

    • Ciao Angela!

      Nel corso delle storie, dell’Arpia si è parlato in ogni favola, raccontandone un dettaglio, o qualche volta un pensiero espresso proprio dai protagonisti delle vicende. Anche in questo caso, l’Arpia è un personaggio presente ma non visibile, racchiuso in alcuni dettagli che il lettore dovrebbe aver carpito dalle passate fiabe. Ovviamente, non è facile ricordarsi tutto per il lettore, specie a un mese di distanza, questo lo comprendo perfettamente; sono certo che la sua figura finirebbe per assumere un ruolo più corposo nel racconto, se letto tutto d’un fiato 🙂
      Ma ascoltare le vostre impressioni è sempre un piacere, oltre che un metodo per sviscerare le reazioni a primo impatto dei lettori. E di questo ti ringrazio per l’attenzione che mi dedichi!

      A presto con la seconda parte, dunque, a seconda della vostra scelta! 😀
      Grazie per essere passata!

  • Ciao,
    Bella coppia il paziente zuccone e filosofo, e la cornacchia stressata.
    Un’ampia è un’arpia, non sarà certo facile riprendersi il maltolto, ma “Acchia vuole sapere la verità: farà di tutto per ottenere indietro la sua magia.”
    Lui è saggio e ha un piano, lei è forte e ce la faranno.
    Capitolo rilassante, piacevolmente crepuscolare in questa estate dove sembra che sia sempre spietatamente mezzogiorno.
    Un refusino all’inizio e poi una evocativa efficace scrittura, più ancora di altre volte!?
    Ciaoooo

    • Ciao Fenderman!

      Questa volta non ho lasciato riposare il racconto, ma forse è un bene. Avevo in testa la storia, ho dovuto riadattarla per seguire comunque i vostri consigli, erano troppo invitanti!
      A non lasciar riposare le cose, però, si finisce per fare qualche errore… Vorrei però riuscire a concludere la storia entro Agosto. Così da poter ripartire a Settembre con un nuovo progetto 🙂
      Grazie per la segnalazione e il tempo speso, nonostante il caldo, a seguire la storia!
      Alla prossima!

  • Ciao GG!
    E’ vero, un criceto ha sempre una scelta! Le fiabe fanno sorridere ma, sin da Esopo, hanno sovente l’amaro in bocca. Poveri criceti, dovranno accettare, o ci saranno conseguenze.
    Considerazioni acute sia nella cinque che nella sei, ogni tanto non ho afferrato, come quando parli di due paesi delle favole; ma credo sia l’ora tarda; la storia è davvero ben raccontata, e i tapini si prendono la loro dose di compassione. voto l’Arpia e ti saluto, buon mare!

    • Ciao Minollo!

      Ti ringrazio per essere passato e per l’analisi del passaggio dei Paesi. In realtà, proprio in quel punto, il termine Paese è proprio un errore: avrebbe dovuto essere Paradiso. Il concetto è legato al mondo che tutti noi non siamo in grado di vedere, quello dove accadono cose terribili, anche sotto i nostri occhi, eppure nessuno le vede… o non vuole vederle?
      Il riferimento va proprio a quella parte della nostra società che lo stato afferma di combattere; eppure, in alcune realtà, si può avere l’impressione che sia proprio il contrario.
      Spero di aver chiarito!
      Grazie per avermi dedicato un po’ del tuo tempo.
      Alla prossima!

  • Un brano scorrevole con dialoghi calzanti e un ottimo ritmo. Il commento è breve perché odio scrivere con il cellulare, faccio sempre un sacco di errori. Mi farò perdonare nel prossimo. Ho scelto l’arpia perché voglio renderti la vita difficile (scherzo). A presto e buone vacanze 🙂

  • Un vecchio mago che ha perso i suoi poteri… vediamo che tiri fuori!
    Ciao, GG.
    Lotta tra bene e male, ricatti e forti (almeno secondo loro) che tentano di sopraffare i deboli (sempre secondo loro) una storia che si ripete, da sempre e in ogni luogo.
    Bel capitolo, ti segnalo la frase in rima: “Lo stridio echeggia nell’oscurità come un verdetto di morte. Qualcuno si butta a mare, altri si nascondono, ma non possono sfuggire alla sorte.” perché, a mio parere, in prosa le rime non stanno benissimo 🙂
    Ci si rilegge, intanto, ho finito uno dei tuoi racconti. Poi ti dico.

    Alla prossima!

    • Bentornata, anche qui! 😀

      Ti dirò, era una rima assolutamente non voluta, causata di certo da qualche taglio. La versione finale aveva mille caratteri in più, o quasi. Stona un po’, hai ragione!
      A pensarci, JK, che hai letto, ci si avvicina un po’ a questa parte della fiaba, ma vista in chiave differente… o magari sono solo pazzo io!
      Ti ringrazio per essere passata anche da queste parti!

      Alla prossima! Il suggerimento mi piace… 😀
      Ciao!

  • Ciao, come direbbe qualcuno, che ci piaccia o meno c’est la vie!!! Il bene e il male si affronteranno sempre, augurandoci che prevalga sempre il primo anche se molte volte non è così… o almeno sembra!!!
    Ho votato per l’inganno dell’Arpia, le figure mitologiche mi hanno sempre affascinata!!! Alla prossima.

  • Ciao Giuseppe,
    Sono rimasto colpito, (come Max) da due cose: il criceto sovrappensiero (bellissimo!) e la riflessione sul passato.
    Per il resto molto abilmente, con mano sicura ci hai ricondotto alla “Battaglia” che sempre ti ispira e alla lotta spesso impari tra “bene, male”.
    Le favole si sa, sono crudeli, è una banalità; ma a me
    piacerebbe leggere di fiabe che fanno sognare (forse perché è da un po’ che non sono più bambino e al contrario di loro la violenza mi offende sempre e comunque.) Ti faccio i complimenti, ti lascio e torno a leggere di altre battaglie, nei tuoi libri… Ciao?

    • Ehi!
      Grazie per aver trovato il tempo di leggermi (sia qui che altrove) in questo periodo di fuoco.
      Sono contento del alcuni dettagli siano stati colti, e concordo sul fatto che le fiabe debbano avere quella carica capace di far sognare il lettore. Credo sia ormai chiaro l’interno di questo progetto, a tratti un po’ troppo aspro, ma realizzato con la voglia di raccontare “fiabescamente” emozioni e atteggiamenti del tutto ordinari. 🙂

      Magari un giorno riuscirò a comporre delle fiabe più quiete, e ci proverò! 😀
      Grazie ancora!

  • L’inganno dell’arpia perché mi piace il titolo.

    Ti dirò: questa volta me lo aspettavo. È la soluzione più semplice e rapida per far finire la fiaba in un capitolo. Peccato che si sia perso l’effetto “wow” che avrebbe dovuto dare. Invece mi fai venire la curiosità con l’ultima domanda: perché? Come finiva prima? 😉

    Ciao 🙂

    • Ciao Red!

      Grazie per avermi fatto sapere la tua. 😉
      Come per tutte le storie, il messaggio di fondo si riferisce sempre al lettore, cercando di tirarlo all’interno della narrazione. La domanda del nostro bambino, invero, è un quesito che riguarda espressamente l’interpretazione della storia da parte di chi la narra; ma, per prospettiva, essendo il lettore a supporre e a dar forma, dovrebbe essere egli stesso quel narratore che sorprende e si lascia sorprendere dal risvolto di trama.
      Che intendi con l’effetto “wow” che secondo te è venuto a mancare? 😀

      Grazie come sempre della disponibilità!

  • La verità dietro l’esilio. Molto belli i giochi di parole e i doppi sensi. La svolta allegorica m’è piaciuta moltissimo: I roborokski e gli altri criceti come gli immigrati che rubano il lavoro e fanno troppi figli. Ottima anche l’idea di ricorrere alle peculiarità delle varie specie per caratterizzare i personaggi. Dalle parti de Il Vento tra i Salici di Graham o del Redwall di Brian Jacques. Bravissimo

    • Ciao Lou!

      Sono contento di essere riuscito a trasmettere quelle sensazioni e quei riferimenti, forse giocando anche un po’ facile proprio sulle varie specie. L’idea dietro questa storia ha un tono più amaro, e non so se con la seconda parte, proprio per motivi di spazio, mi sia riuscito del tutto di rappresentare tutto come avrei voluto.

      Ti ringrazio per aver fatto un salto!
      Alla prossima!

  • Ciao, G.G.
    ho scritto il commento e non lo ha pubblicato, rifaccio.
    Ti faccio i complimenti per questo capitolo leggero e divertente, Castor e Sorci mi ha fatto proprio ridere, grazie, avevo bisogno di un po’ di leggerezza 🙂
    Mi piacerebbe scoprire cosa c’è dietro il tentativo di allontanamento dei poveri roditori, quindi, voto per i banditi a fin di bene (almeno il loro).

    Alla prossima!

    • Ehi!

      La leggerezza ha sempre un secondo volto, a seconda della chiave di lettura! Ma sono contento un po’ di leggerezza ti abbia rallegrato. Trovo sia una storia complicata per il messaggio che mi andava di far passare, e spero di non essere stato troppo diretto questa volta. Il ruolo del lettore è sempre fondamentale per indirizzare determinati esiti.
      Ti ringrazio per avermi dedicato un po’ del tuo tempo in questo periodo un po’ complicato!
      Riprenditi presto!

      Alla prossima!

  • Quessto capitolo mi è piaciuto moltissimo, soprattuto quando entrano in azione i criceti. Grazie alle descrizioni e ai dialoghi, sei riuscito non solo a renderli credibili, ma vivi, visibili. Per me banditi lo diventeranno per scoprire la verità dietro l’esilio. Mi aspetto un altro capitolo scoppiettante, Bravo.

    • Ciao Angela!

      Grazie per essere passata e per le belle parole. 😀
      Sono contento che i personaggi ti siano risultati credibili, anche se non so quanto la struttura della fiaba possa piacere per l’indirizzo che avevo intenzione di prendere in base alle vostre decisioni. Spero la seconda parte possa piacerti!

      Grazie del supporto!
      Alla prossima!

  • Splendido capitolo, davvero! L’ho letto più volte per apprezzarne appieno il senso e la bravura dell’autore.
    Belle le trovate (‘sei mesi fa è stato licenziato in tronco, ma solo una volta tagliato’). e i doppi significati ( Banditi/ banditi).
    Cosa dirti sei stato BRAVISSIMO.
    Alla prossima storia. Ciao G.

    • Ciao Anna!

      Sono contento che la storia ti stia piacendo, e che la scelta delle parole sia stata notata. Quel passaggio in particolare, sono stato indeciso sino all’ultimo se lasciarlo o meno. Voleva essere un modo leggero ma critico di affrontare l’argomento, ma sulle prime mi era sembrato un po’ “troppo”. Bilanciare leggerezza/umorismo/critica non è per niente facile, ed è un po’ come camminare sulla spiaggia, in estate. Basta un passo falso per bruciarsi!
      Mi auguro di trovare nella seconda parte il giusto peso per concludere la storia! 😀
      Aspetto però di capire in che direzione andare!
      Grazie per essere passata!

      Alla prossima!

  • Ciao, parole sante quelle del nonno, l’età rende molto saggi!!! Se avessimo l’accortezza di scegliere meglio, il mondo sarebbe un posto meno ingrato: dovrebbero scriverlo all’entrata di ogni città, paese e metropoli!!!
    Ho votato per la verità, la sindaca mi è sembrata sospetta fin dall’inizio!!! Alla prossima.

    • Ciao Isabella!

      Sono contento del fatto che il capitolo sia riuscito a trasmetterti dei sentimenti tanto forti.
      Spero di riuscire a fornire al finale della storia, secondo le vostre indicazioni, una direzione che rimanga in linea con la prima parte. Vada per la verità, dunque! 😀

      A presto!
      Grazie per essere passata!

  • Ciao GGP,
    Questa storia di piccole anime povere prima sfruttate e poi rigettate quando scomode è commovente. Pensa se una cosa così dovesse accadere a noi, a delle persone. Qualcuno se ne dovrebbe occupare con equilibrio e ispirato da un senso di giustizia “universale”, quella che va oltre i codici di legge, i confini di filo spinato, e addirittura la pietas fine a se stessa.
    Io sto coi criceti, e anche il bimbo lo sarà da grande, il nonno mi pare un bravo maestro.
    Racconto lucido, con quella parolina dal doppio significato che spiega tutto.
    Bravo signor G. Ottimo lavoro!
    Voto il sospetto!?

    • Ciao Fenderman!

      Eh, già… se accadesse alle persone…
      La questione che ho voluto trattare è decisamente complicata per un favola, penso specialmente per la mente di un fanciullo. La dualità delle parole, ma specie dei significati, vuole sottintendere ai più scrupolosi lettori una narrazione cruda, forse a tratti spietata. Di certo la situazione attuale del mondo è stata incisiva nel guidarmi in questo passaggio. A voi il compito di guidarmi nel finale della vicenda, sperando di riuscire nell’intento di non apparire troppo banale.
      Grazie per la riflessione e per le belle parole! 😉
      Alla prossima!

  • Criceti Banditi.
    Ho letto con interesse la tua replica a K. e dacché sto curando proprio in questo periodo una collana per bambini di (mi auguro) prossima uscita, ti dico subito che benché in linea di massimo sia daccordo con lei, nel caso specifico trovo che tu abbia fatto benissimo. Esplicitare il messaggio nella cornice ha senso proprio per le ragioni che hai indicato. Lo avessi fatto all’interno del racconto avrei storto il naso un po’ anch’io. Bravo.

    • Ciao Lou!

      Gestire delle collane per bambini non è per niente facile, immagino. Ci sono tante domande da porsi e alcune interpretazioni che solo i bambini riescono a dare a certe vicende. Ti stai avvalendo di un piccolo aiutante?
      L’idea, in origine, era di trattare delle favole tutte separate; in fase di stesura, però, il Nonno ha voluto la sua parte… mi sono così lasciato convincere dalla tentazione d’inserire la seconda linea narrativa. vista pur sempre in tono fiabesco, di questa famiglia.
      Queste riflessioni sono utili come confronto fra autori, anche se sono della vostra stessa opinione! 😀
      Grazie per aver speso un po’ del tuo tempo per farmi sapere la tua!
      Ciao!

  • Ciao, Giuseppe.
    Voto il cucù, anche se so che si tratta di fiabe, in cuor mio spero che ci sia un po’ di horror nel prossimo racconto 😉
    Il mio professore di letteratura, a cui propinavo tutti i miei racconti, una volta mi disse che il messaggio da trasmettere deve essere nascosto tra le righe, mai esplicitato, perché, a quel punto, rischia di diventare un dipiù. Non so se è questo il caso, ma la sensazione è un po’ stata quella: che il morale della favola poteva restare implicito. Poi, per carità, il nonno parla al nipote e può rendere chiaro il concetto, ma a me ha dato questa impressione.
    Molto poetiche, comunque, le immagini che hai creato. La Luna con la sua crosta dolce e morbida mi ha fatto venir voglia di addormentarmi, peccato che sia mattina e ci siano già duecento gradi… ?
    Bene, detto tutto. Sono un po’ latitante lo so, spero mi perdonerete.

    Alla prossima!

    • Ehi!
      Grazie per aver trovato il tempo di fare un salto!
      Sono perfettamente d’accordo con quel che dici riguardo il messaggio presente all’interno di una storia. Forse, a prescindere dal risultato, la stessa rimane – a causa dei limiti di caratteri – un po’ troppo sbrigativa e a tratti fin troppo diretta al messaggio che vuole veicolare; tuttavia, la parte “fuori” dalla favola, non dovrebbe intendersi come parte della favola in sé. Il nonno e il bambino hanno una loro linea narrativa all’interno delle vicende, anche se è giustamente difficile seguirla a distanza di settimane, e quindi ho cercato di bilanciare la naturale sorpresa di un bimbo che, pur avendo capito inconsciamente il messaggio, trova difficile accettare le conseguenze di certe azioni.
      Ti ringrazio per la solita franchezza, e sono felice quando mi offre la possibilità di riflettere sulle vostre interpretazioni delle vicende.
      Per l’horror, potrebbe esserci qualcosa in serbo, ma sono i lettori a scegliere, quindi sono nelle vostre mani! 😉

      Alla prossima!

    • Ciao Isabella!

      Come esseri umani, diciamo, ci viene difficile non giudicare. Facciamo tardi ad accorgerci di averlo già fatto, spesso. Ma tornare sui nostri passi ci permette di vedere le cose con maggiore chiarezza. Sono contento di essere riuscito a far passare certi messaggi!
      Sui criceti hai proprio ragione: teneri e simpatici, possono rivelarsi terribili coinquilini! 😀
      Grazie per essere passata.
      Alla prossima!

  • Ciao Giuseppe,
    episodio notevole, sotto vari aspetti.
    Alla prima lettura, specie se non sei al fresco, all’ombra e senza caciara intorno, non è immediato.
    È scritto con passione, non tanto per scrivere, e (strano, non è solito) qui ogni parola ha un senso.
    Quindi, certo non è un brano leggero, è un brano “ lieve” e così devi approcciarlo per apprezzarlo a fondo.
    Non so se dire poetico è poco o troppo, certo è un po’ fatato, questo sì, come la fiaba pretende.

    Rivoto i criceti (terzo tentativo). Ciao!?

    • Ehi!
      Credo di condividere il pensiero sul fatto che “non sia immediato”.
      Forse mi sono lasciato un po’ prendere la mano, tornando a ritoccare diversi passaggi, rielaborando e spostando parti di dialogo. Credo questo capitolo abbia finito per impegnarmi più di qualsiasi altro trattato nelle storie passate. Sono stato costretto a mutilare 1000 caratteri di storia, comprimendo un po’ gli eventi, specie sul finale. Ancora ora, leggendolo, trovo risulti un po’ troppo frettoloso. Non mi andava però di prendermi lo spazio della prossima storia, sarebbe stato troppo pesante e stancante.
      Ma sono contento riesca a farsi apprezzare o lasciare un po’ spaesati. La Super luna piena dei giorni passati deve avermi lasciato qualcosa! 🙂
      Grazie per le belle parole, come sempre!
      Alla prossima! Credo stavolta mi toccherà proprio raccontarvi di loro!

    • Ciao Angela!

      Questo storia ha racchiuso molti pensieri e riflessioni di certo indotte da diverse letture, probabilmente, come nell’ultima frase, facendo mio il pensiero di qualcun altro; ma non è sempre così, nella vita? Ci facciamo un’idea, convinti sia del tutto nostra, ma a scavare bene la ritroviamo in tante altre riflessioni, magari modellata in maniera diversa.
      Lieto comunque di essere riuscito a tirare fuori qualche emozione! 🙂
      Mi dispiace per i tuoi nonni, magari qualcuno ha ricoperto quel ruolo, nella tua vita, pur non avendo legami stretti.
      Alla prossima!
      Grazie per essere passata!

  • Ciao GG!
    Il bello di essere felici… amarcord di quando da ragazzino ci stupivamo della mamma di un mio amico che diceva di non volere la bacchetta magica, e noi ci guardavamo increduli. Eppure è così. La Luna fa un po’ troppo la vittima, ma forse vuole essere consolata; il barbagianni civettuolo è notevole ?, ed è bello immaginarsi il nonno assediato dai “perché …?” dei kids intorno. Rilassante, ti lasci leggere che è un piacere; voto con la maggioranza, vorrei vedere come prosegue la Luna, ma anche Alba; non mi aspettavo rispondesse “Ma non per questo tutti i barbagianni son fatti così!”.
    Ciao e buon inizio settimana!

    • Ciao Minollo!

      Grazie delle belle parole 🙂
      Per quanto riguarda la riflessione l’esternazione di Alba, mi piaceva l’idea di giocare proprio sullo stereotipo, al punto da confermarlo a sua volta come tale, ma non nascondendo il tuo pensiero a riguardo. Sono contento che la cosa ti abbia sorpreso.

      Alla prossima!
      Grazie per essere passato!

  • Ogni favola ha un lieto fine e uno scopo didascalico. Certo, nonno lo sa e, perciò Alba mostrerà alla Luna che pregiudizi, critiche affrettate, scarsa autostima, non sono il modo migliore per affrontare le difficoltà. Vai avanti, questa è una bellissima storia. Complimenti, Pintore e a presto

    • Ciao Anna!

      Grazie per il bel pensiero, trovo che tu abbia riassunto il contenuto della favola in breve 🙂
      Sono contento questo “progetto” ti stia piacendo più dei soliti. Cambiare e sperimentare è sempre un piacere, anche se la tentazione di seguire le vecchie strade è sempre affascinante.
      Spero la conclusione soddisfi la curiosità e le aspettative! 😉

      A presto!

  • Molto carino questo brano, hai un modo di narrare che è poetico e musicale. Tuttavia la Luna è la regina della notte associata al culto della dea, mentre il sole a quello del dio. Tempo fa per documentarmi sull’argomento mi sono letta un manuale di Wicca, ma poi per la stesura di un giallo paranormal non mi è servito praticamente nulla di ciò che avevo letto. Però alla fine tutto ciò che leggiamo ci arricchisce e serve in un modo o nell’altro. Ho scelto di mostrare la vera bellezza, cosa che secondo me ti riuscirà benissimo, perché nel racconto ci sono molti riferimenti filosofici, come ad esempio il fatto che essere costantemente felici alla lunga non ci rende felici 🙂 A rileggerti.

    • Ciao Angela!

      Il bello dello scrivere è proprio quello che hai descritto: porta a scoprire un sacco di cose utili! In questa storia ho voluto seguire lo standard della Luna e Sole, femmina e maschio, solo per una concezione europea e linguistica più accurata. Anche se mi sarebbe piaciuto giocare al contrario, come accade spesso per altre culture. Poi, ovviamente, il riferimento è solo linguistico, romantico. Ma ho voluto conferire un taglio differente al loro rapporto.
      Pensa che una volta, per scrivere un piccolissimo passaggio, ho finito per informarmi sul vero e proprio funzionamento delle dighe per la risalita dei mezzi nei fiumi navigabili. Non so a cosa mi servirà, perché poi non ho scritto niente su quel passaggio specifico, ma sono sicuro prima o poi tornerà utile!
      Ti ringrazio per essere passata!

      Alla prossima!

    • Ciao Louise!

      Sono sempre nelle vostre mani, un cantastorie al soldo dei lettori.
      Anche questa volta temo che per i nostri Criceti non ci sia niente da fare, ma ci saranno altre possibilità per loro, più avanti (forse.)
      Qualcuno dovrà spiegare alla luna come vedersi di nuovo bella, non sarà cosa facile!
      Hai sottolineato dei lati molto positivi, ma potrei finire da qualche altra parte nella narrazione! 😀

      Grazie di aver fatto un salto!

    • Grazie delle belle parole Lou!
      Credo che tu abbia già potuto sottolinea alcune incapacità del personaggio, e che reputavo comunque abbastanza evidenti e riscontrabili per il lettore. In fin dei conti si parla della Luna, qualcosa che tutti abbiamo avuto modo di contemplare!

      Spero la seconda parte possa essere dello stesso gradimento! 😉

  • Ciao, il tuo racconto mi ricorda una di quelle favole che le mie capo mi raccontavano quando ero una coccinella (no, non ho vissuto nel Regno delle favole, solo in un gruppo scout)!!! Ti segnalo un refuso malandrino: un’istante va senza l’apostrofo!!!
    Ho votato per la vera bellezza della vita, voglio proprio sapere qual è per te e per gli altri!!!! Alla prossima.

  • Ciao, GG.
    Voto sì, le mostrerà la vera bellezza della vita, ne ho bisogno in questo periodo.
    tra l’altro, il capitolo non è autoconclusivo, manca qualcosa e aspetto di sapere come farà Alba a salvare la luna.
    Mi sarebbe piaciuto ascoltare le favole prima di dormire, chissà cosa mi avrebbero suggerito di sognare, magari mi avrebbero ispirato, chissà…
    Scusa anche tu per il ritardo. Ti segnalo un DIMORA nella frase: “Alba conosce la sensazione di vuoto che dimora la povera Luna” refuso forse figlio della revisione.

    Alla prossima!

    • Ciao!

      Vada per il finale positivo della vicenda, quindi 🙂
      In realtà il termine “Dimora” è stata una scelta voluta, anche se probabilmente non funziona al massimo, proprio perché avrei dovuto sostituire “Sensazione” con “sentimento” affinché il termine potesse calzare. Volevo dare proprio il senso di un qualcosa che conquista interamente la persona. Ma di certo è più funzionale “Alba conosce il sentimento di vuoto che vince la povera Luna”.
      Grazie per avermelo fatto notare 😉

      Per quanto riguarda ascoltarle, in realtà l’idea è quella. Devo solo decidere quante favole inserire nell’episodio per il canale. Pensavo di suddividerla per singola favola, ma prima devo registrare il tutto. Il problema è il caldo, che non offre la migliore situazione per registrare come vorrei 😀

      Grazie per essere passata! Alla prossima!

  • Caro Giuseppe, è vero che la fiaba è sempre una metafora della vita vera, il tema della felicità che può essere solo un lampo altrimenti non avrebbe senso, il destino che imprigiona la sorte della luna, e la cattiva reputazione dei rapaci, un’altra gabbia!
    Stavolta sento che questa cosa l’hai scritta di getto, per dare sfogo a un sentimento irrefrenabile. Tutta una fiaba, direbbe qualcuno, pura farfanteria, inganno, per darci una qualche versione della tua visione della vita ( per mo!ti verso per altro condivisibile.) Pur sempre fiaba è, be resa anche impegnativa!?
    Tornano i criceti, lo so che sono cattivi, e li voto!

    • Ehi!

      Mi sarebbe piaciuto scriverla d’un fiato, di getto, ed è quello che ho provato a fare durante una passeggiata. Camminavo con un bel paesaggio di sfondo, e scrivevo a mano. Una sensazione che avevo perso da qualche tempo. Sono stato interrotto a metà del progetto, e il racconto è rimasto lì a riposare per oltre una settimana, sinché ieri non ho avuto possibilità di rimetterci mano. Sono cambiati diversi aspetti della storia, ho curato meglio alcuni passaggi. L’idea era chiudere la fiaba nei primi 5000 caratteri. Senza la presenza del Nonno, sarebbe anche stato possibile, però poi ho ragionato sul fatto che ogni storia è stata pensata per darvi la possibilità di interagire 🙂

      Ti ringrazio per le belle parole e il supporto, come sempre!
      A presto!

  • Ciao Pintore
    Non ti avevo mai letto prima e sono piacevolmente sorpresa dalla tua prosa, a tratti poetica.
    Aggiungo, che io con le fiabe vado a nozze 🙂
    La storia m’incuriosisce, l’atmosfera che hai creato ha un non so che di magia e mistero.
    voto i criceto banditi (mi diverte immaginare quale possa essere il loro ruolo per la causa… )

    • Ciao Luise!
      Benvenuta, dunque! 😉

      Sono contento di aver conquistato una nuova lettrice, e sono ansioso di ricambiare la fiducia esplorando le tue storie. Per i criceti bisognerà aspettare ancora un po’, ma assicuro che ci sarà ancora la possibilità di votare per la loro presenza.

      Ti ringrazio per la fiducia e il supporto.
      Alla prossima!

  • Ciao GG!
    Fiero il nostro Tyf, deciso costi quel che costi a difendere Casto. Mi ha ricordato la generosità di Attu; forse il genio lo sta solo mettendo alla prova. Il tuo lato fiabesco continua ad essere piacevole e garbato; la nobiltà d’animo dei due nuovi amici risalta; commuoverà l’inquilino del carapace, novello Mangiafuoco? Mi auguro di sì, intanto voto per la Luna piangente e ti auguro una buona fine di settimana.
    Ciao e buon mare!

    • Ehi Minollo!

      Non posso certo negare che lo spirito del racconto di Anna non abbia influenzato il mio desiderio di portare avanti questa piccola idea. Leggere belle storie alimenta il desiderio di crearne di proprie, almeno dal mio punto di vista. La scelta di Tyf è largamente legata al lettore del momento, così come il suo carattere. L’idea era di fornire al personaggio dei tratti particolari, ma anche sottolineare alcuni aspetti che, proprio a seconda dell’attenzione e della volontà del lettore, possano fornire chiavi di lettura del tutto differenti. Da quella eroica a quella tragica.

      Trovo interessante leggere le vostre opinioni i merito: sono come carburante per la creatività!

      Grazie per il supporto! Alla prossima!

    • Ciao Anna!

      Grazie per il supporto e le belle parole. Il Nonno continuerà a raccontare, almeno finché ci saranno orecchie pronte ad ascoltare.
      Sono contento del fatto che il nostro protagonista sia riuscito a entrare un po’ nei cuori dei lettori, spero possa riuscirci anche il prossimo personaggio.

      Alla prossima!

  • Ciao, GG.
    Bello e delicato questo capitolo, le rime e le immagini, davvero carino, bravo.
    Ho votato la luna piangente, perfettamente in tema con questa bella storia. Bella anche la trovata del Lemmo che terrorizza tutti fingendosi la voce del vento, utile lezione (indispensabile che ce ne siano nelle fiabe) sul fatto che non tutto quello che ci spaventa è davvero spaventoso. Se avessi un bambino gli farei leggere la tua storia.

    Alla prossima!

    • Ehi!

      Ti ringrazio molto per le bellissime parole, oltre alla tenera immagine che hai evocato nella mia mente. Credo, per chi scrive una favola, possa ritenersi la realizzazione massima dell’opera. Grazie!
      E sì, trovo che ogni storia debba esprimere uno o più concetti che il lettore possa essere in grado di far suoi. Qualche volta sono espliciti, qualche altra impliciti e “nascosti” sotto la trama.
      Dipende sempre dalla chiave di lettura poi, oltre che di scrittura.

      Spero di riuscire a tenere il ritmo anche per il prossimo!

      A presto!

    • Ciao Red!

      Certe domande non hanno una risposta concreta, solo ognuno di noi può rispondervi. O forse no?
      Il gioco è proprio questo, giocando anche il ruolo principale dell’interazione.

      Magari ci sarà una risposta più avanti… o forse la troverete lungo la narrazione 😛

      Ti ringrazio per il supporto, e non disperare per la tua scelta, potrebbe esserci occasione più avanti 😉

      Alla prossima!

  • Ciao, bello quando si parla di vera amicizia, purtroppo nella realtà è molto più difficile trovarla e tenersela stretta!!! Continuo a dire che l’idea del nonno che interagisce con il nipote dà una marcia in più al racconto!!!
    Ho votato per la Luna Piangente, anche se sarebbe stato più logico votare per i Criceti Banditi!!! Alla prossima.

    • Ciao Isabella, e grazie per le belle parole!

      Ho valutato attentamente la questione del Nonno, consapevole che potrebbe finire per togliere un po’ di spazio alle vere e proprie storie. Ma l’intento era quello di dare alle varie favole un senso più ampio, e per questo il Nonno è indispensabile. Sono contento che alcuni di voi abbiano apprezzato la decisione.

      Ci sarà occasione anche per i Criceti, forse: sarete sempre voi lettori a stabilirlo. Per ora vada per Luna, e vediamo che risvolto deciderete per questa avventura!
      Grazie per il supporto!

  • Be’ i criceti banditi, ovvio. Non vedo l’ora di vederli spargere sangue dappertutto 🙂
    favola delle favole animali e piante protagonisti. non c’è l’uomo, non ci sono principi e principesse in pena.. Quasi mi dispiace ma mi fido di te so che ci porterai in un mondo ( per la verità un pò umido e inospitale, pare) comunque fantastico. E questo è quello che conta.
    Contento che riesci a trovare anche il tempo di scrivere ti aspetto al varco con il prossimo capitolo 😉 ciaoooo

    • Grazie per il supporto!

      Bisogna sperimentare, e mi dispiace che a questo giro i Criceti siano finiti in fondo alla lista. Ma ci sarà ancora occasione di sentir parlare di loro, in futuro, anche se dipenderà tutto da voi lettori. Il mondo naturale in realtà si fonde al nostro, rispecchiando usanze tipiche della nostra società. In un modo o nell’altro sempre di quello si tratta, anche se sotto mentite spoglie 😀
      Spero di ripagare la fiducia con le prossime storie!

      Grazie per essere passato!

  • Ciao GG!
    Eccomi dalla tua fiaba! “Chi si accontenta non muore di crepacuore” ci dice della saggezza del gentile Tyf, e anzi direi che la gentilezza è il primo stadio della saggezza; molto bella. Nei proverbi ci sono tante cose intelligenti e di buonsenso, ma nella trasformazione dei proverbi ci mette lo zampino il genio.
    Anche a me piace molto questo incipit apparentemente così lontano dalla tua produzione (ma non è detto sia così lontano, vedremo); divertente, sussurrato lieve dal nonno; dico che faranno rumore dalla sindaca, che a giudicare dalla toponomastica, già da un po’ stava esercitando pressione su Casto ?
    Bravo, hai i mezzi per sperimentare e li utilizzi con perizia e simpatia. E complimenti a voi del Diario, siete vicino ai 300!
    Buona domenica GG!

    • Ciao!

      Devo dirti che sono tentato d’inserire un personaggio simile al caro vecchio Arpad, però non credo sarei in grado di dargli giustizia e la giusta solennità!
      Vedremo che verrà fuori nei prossimi capitoli. Il tono agrodolce, forse anche un po’ polemico, di alcuni personaggi dovrebbe dominare l’intera storia; tuttavia, almeno sulla carta, non dovrebbe sfociare in cose terribili… non troppo… forse! 😀

      Grazie per aver trovato il tempo di leggere il primo capitolo!
      Alla prossima!

  • Io voto di andare a cercare il Genio 🙂

    Ciao! Questa volta ti cimenti anche tu con una fiaba! L’incipit è molto carino e vediamo dove ti porteranno le nostre scelte.
    L’errore del tu/voi te l’hanno già fatto notare, quindi non mi dilungo oltre 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Red!

      Eh, c’era odore di fiabe nell’aria, non ho saputo resistere! 😀
      Non voglio seguire i canoni standard per le stesse, quindi sarà un vero e proprio esperimento.
      Quando scrivo su the incipit, alle volte, tendo a riferirmi proprio ai lettori, quindi è stata una bella svista!
      Vediamo se anche gli altri lettori sono della stessa idea di andare dal genio! 😀

      Grazie per essere passato!
      Alla prossima!

  • ” Ogni storia vive il tempo d’esser narrata”, ma, fuggevole e immortale rinasce su nuove labbra.
    Bella riflessione. Ora, sì, mi piace di più leggerti, uno stile pacato, una fantasia dolce e, soprattutto,
    almeno per ora, niente sangue e scene trucide. Si prospetta una bella storia. Vai avanti che ti seguo.

    • Ehi!
      La tua versione è decisamente più poetica. 🙂
      Lasciamo da parte eroi maledetti, demoni, scontri feroci e incubi, almeno per un po’.
      Dovrebbe venir fuori una narrativa più dolce, spero…
      Ti ringrazio per le belle parole, e spero il mio lato crudele mi consenta di portare a termine la storia senza spargimenti di sangue! 😀

      Alla prossima!

  • Ciao, bella l’idea di un incipit con la figura del nonno che racconta le favole!!! Due bei personaggi Tyf e Casto, credo proprio che dovranno sudare sette camicie per venir a capo della situazione!!!
    Ho votato per andare dalla Sindaca, è il primo passo che ognuno farebbe prima di imbarcarsi in un’avventura più grande!!! Alla prossima.

    • Ciao!
      Volevo partire subito con la fiaba, ma essendo una serie di racconti, mi piaceva l’idea che ci fosse una trama di contorno che desse più vitalità all’idea stessa delle storie. Spero di riuscire, almeno questa volta, nell’intento di portare a termine il progetto nel modo in cui è stato pensato 😀
      La tua è una scelta più che ragionevole… ma vediamo che scelgono anche gli altri!
      Grazie per essere passata!

  • Ciao, mi sa che ‘ste fiabe cominciano a piacere piu agli autori che ad altri, visti il successo del genere. Il tuo incipit è davvero degno di nota, Un piccolo coro di personaggi ben intonati che vorrei vedere se sanno nuotare e come se la cavano con rospi e carpe, vai alla palude dunque…
    A presto, seguo. Ciao!

  • Andrà a far baccano. Scrivere per l’infanzia non è affatto facile come magari qualcuno è propenso a credere. Intanto il linguaggio va attentamente calibrato sul target scelto. Il modo migliore per testare l’efficacia di un racconto per ragazzi, di una fiaba o di una favola è leggerlo a coloro cui è destinato. Provaci. E se hai figli o nipoti sfruttali senza pietà. I tuoi personaggi potrebbero piacergli e non poco.

    • Ehi!
      Grazie per essere passato 🙂
      Non ho pargoli da tormentare, quindi sto giocando tutto sul mio bambino interiore! 😛
      L’idea di base è a tutti gli effetti un ibrido: contesti da fiaba, ma per un pubblico che sa scegliersi a seconda del racconto. Le battute sono perlopiù a due tagli, almeno per come sono pensate, per far ridere perlopiù gli adulti ma magari incuriosire i più piccoli. Direi, alla lontana, uno stile di fiabe alla Shrek.
      Vedremo però che salterà fuori nei prossimi episodi! 😀

      Alla prossima!

  • Ciao, GG,
    rieccoti con un nuovo esperimento. Credevo si trattasse di più favole distinte ma, a quanto pare, non è così… Tyf resterà protagonista.
    Molto delicati i passaggi e simpatiche le trovate, tipo: “quale brutto vento”. Devo, però, farti notare un passaggio che a me è risultato poco chiaro: 2. La Sindaca, una vecchia Gufa, si affaccia puntuale ogni quarto d’ora per avvisare i cittadini, e che gran voce ha, quando è il mezzodì o la mezzanotte.” non ho capito se si affaccia e annuncia ogni quarto d’ora o se annuncia a gran voce solo mezzodì e mezzanotte, scusa, sono un po’ tarda. E un’altra cosa, in quest’altra frase: “Non starò qui a dirvi cosa c’è scritto per filo e per segno, perché neanche Tyf si prende mai la briga di leggere le parti noiose” io avrei usato il “tu” visto che il nonno racconta al nipotino. ?Detto ciò, ti faccio i complimenti per la fantasia e ti auguro un’ottima giornata.

    Alla prossima!

    • Ehi!
      Grazie delle dritte, in effetti il passaggio del VOI è un errore da non sottovalutare. Lo avevo sistemato poco sopra, ma in quel passaggio mi è proprio sfuggito!
      Per quanto riguarda la Gufa, non avevo abbastanza spazio per esprimere del tutto il concetto, causa caratteri, ma ho cercato un modo che lasciasse sottintendere (e probabilmente non ha funzionato) che al mezzodì e alla mezzanotte la Gufa faccia sentire meglio la propria voce. Sono certo che, con l’espressività della lettura, il passaggio guadagnerebbe maggior senso! 🙂
      Ma vedrò di sistemarlo ulteriormente. Grazie ancora di essere passata e delle segnalazioni!
      L’idea di base è seguire dei racconti all’interno dello stesso mondo. In dieci capitoli avrò il tempo di gestire più fiabe. 😀
      Alla prossima!

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