NEL BOSCO (La Fanciulla E L’Angelo Caduto)

NEL BOSCO

Piano, piano, Delia stava abbandonando il suo paesino.

Si girò a osservarlo.

Ormai vedeva solo alcune case, che si facevano sempre più minuscole, fino a scomparire.

La giovane fanciulla svoltò a sinistra per imboccare un sentiero a malapena visibile, circondato da ciuffi d’erba alti e sottili di un verde brillante.

La valle era cosparsa di fiori di tarassaco e di soffioni.

Delia ne raccolse uno vicino a lei e con un gesto delicato se lo portò a pochissimi centimetri dalle sue rosse labbra ed espresse un desiderio.

«Fa che anch’io possa trovare l’amore.»

Soffiò delicatamente aprendo leggermente la bocca.
I petali del fiore si staccarono dolcemente dal pistillo e si sparsero intorno alla valle, alcuni di essi vennero inghiottiti dal bosco e la fanciulla li inseguì incuriosita.

Ella si inoltrò così nella foresta.

Due farfalle bianche comparvero dietro di lei e decisero di farle strada.

Entrò nel bosco.
Era il luogo più magico e affascinante che avesse mai visto.

Si rese conto che era incantato: non c’erano né fatine, né gnomi, ma gli ultimi raggi del sole che filtravano tra i rami degli abeti si riflettevano sul polline che volava libero nell’aria, producendo uno scintillio luccicante.

Delia si guardò intorno.
Era stupefatta.

Tutto il bosco era immerso in un’atmosfera dorata.

Il muschio cresceva verde e rigoglioso, intorno alle rocce e sulla corteccia degli alberi.
Le api volavano felici, i fiori crescevano sereni sul terreno.
Il ciclamino del bosco, di un viola inteso, regnava in quel luogo pacifico.
Il vento faceva cantare i verdi e alti abeti, muovendo migliaia di rami.
La fanciulla si accorse che intorno a lei crescevano anche cespugli di lamponi e fragoline.
Ella non ci pensò due volte e si acquattò a raccoglierne più che potè: era proprio quello che stava cercando.

Tutto d’un tratto, avvertì qualcosa, un rumore di legnetti spezzati: a quanto pare non era sola.

Delia sentì un rumore di passi, come di piccoli zoccoli.

Si trovava chinata dietro una roccia enorme. Abbandonò la raccolta dei frutti, attese un momento e udì ancora il solito rumore: era sempre più vicino.

Per non perdere l’equilibrio, appoggiò le mani sull’enorme masso di roccia coperto dal muschio.
Percepì all’istante che era freddo e umido e portò lo sguardo alla sua destra per vedere se c’era qualcun altro.

I suoi occhi grandi color nocciola videro un bellissimo cerbiatto.

Delia presa da un’incredibile curiosità si alzò bruscamente in piedi.

Fu così che i suoi occhi incontrarono quelli neri dell’animale.

Il piccolo cucciolo preso dallo spavento fuggì velocemente.

La fanciulla scossa da un brivido di eccitazione si mise a inseguirlo, voleva assolutamente accarezzarlo, ma non si accorse che si stava addentrando nel bosco ancora di più.

Il cerbiatto correva velocissimo, ma Delia riusciva a stargli dietro, finché il piccolo cucciolo deviò la sua corsa e scomparve all’improvviso in mezzo alla vegetazione che si era fatta più fitta.

Ella lo aveva perso di vista in un baleno.
Si bloccò di colpo e riprese fiato, si sedette su una piccola pietra e attese.

Sperava che si facesse vedere o che sbucasse fuori da qualche altra parte; desiderava che l’animale capisse che non aveva cattive intenzioni, ma non successe nulla.
Nessun cucciolo di cerbiatto sarebbe ricomparso o sarebbe venuto da lei.

Ben presto, prese coscienza che si era persa.

«Mi son persa.» disse a fil di voce.

Era il tramonto, fra poco sarebbe calata la notte.
Doveva sbrigarsi a uscire in fretta dal bosco, ma la via di casa non riusciva più a trovarla e nemmeno sapeva dove aveva lasciato il suo cestino con i frutti raccolti.

Delia riuscirà a ritrovare la strada di casa?

  • Non troverà mai più la strada di casa, perché si imbatterà in una figura misteriosa (100%)
    100
  • Riesce a tornare a casa dalla madre, ma prima dovrà affrontare una serie di pericoli (0%)
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  • Riesce a ritornare a casa dalla madre? (0%)
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21 Commenti

  • Procurarsi il cibo, visto che avevamo detto che avevano fame! La cura delle ferite e “vissero felici e contenti” saranno per il decimo capitolo 🙂

    Le descrizioni sono il tuo forte mentre le reazioni dei personaggi un po’ meno. Ad esempio: “Delia lo avrebbe sicuramente guarito”; non sarebbe stato meglio: “riuscirò a guarirlo – pensò Delia”; in altre parole dare direttamente al personaggio l’affermazione che metti in veste di autore 🙂

    Ciao 🙂

  • Delia guarirà Malik grazie al suo amore. Ovviamente si innamorano l’uno dell’altra e viceversa ma l’opzione “vissero felici e contenti” mi sembra più adatta per il decimo capitolo 😉

    Ho notato una certa difficoltà ad iniziare il capitolo, poi, lentamente, la scrittura si scioglie e riesci a vedere i due nel lago, cosa che mi ha fatto piacere. Il fatto che lei non provi la minima vergogna a spogliarsi davanti all’angelo, significa che è proprio cotta 🙂

    Ciao 🙂

  • Capitolo 6)

    La descrizione in se, tolto qualche refuso, è buona ma poco funzionale alla struttura della storia. Purtroppo, per quanto descritto con creatività, ci sono molte ripetizioni e lo “splendore” di questo luogo ci viene annunciato dal narratore, prima ancora di mostrarlo, quasi costringendo il lettore a doverlo vedere allo stesso modo.
    In questi casi, è sempre consigliabile lasciare proprio al lettore l’idea di “magnifico”, proprio a cura della descrizione. Ma non solo: i nostri personaggi non interagiscono, svaniscono proprio all’interno di questa visione, ma il narratore non sfrutta la potenzialità delle loro reazioni, dei loro atteggiamenti a una simile bellezza per far calare appunto il lettore all’interno della meraviglia. Temo il capitolo e la descrizione in sé finiscano per diventare statici, perdendo allo stesso tempo un po’ di quella luce che immagino volessi infondere al luogo.
    Le descrizioni, specie un capitolo intero di descrizione, senza movimenti, tende ad appesantire la lettura, è questo che voglio dire. Avresti potuto sfruttare meglio questo passaggio proprio per analizzare i personaggi e le loro interazioni con la natura.
    Lo spazio c’è.

    Spero almeno queste considerazioni possa essere tornate utili.
    A presto!

  • Capitolo 3-4-5 (in lettura solo il 3)

    Ciao Laura!

    Credo che Red abbia sottolineato un fatto importante: sembra più che la storia sia già stata scritta, considerato che il titolo riguarda proprio l’angelo caduto, rendendo le scelte un mero “inganno” per i lettori. Ho avuto l’impressione che la storia sia effettivamente già stata scritta, e quindi l’interazione non sia contemplata. La scrittura è buona, anche se in questi capitoli si finisce, proprio come dice red, per ripetere sempre lo stesso concetto. C’è una parvenza di forzatura nelle azioni e nei comportamenti dei personaggi e diversi refusi che avresti potuto evitare con una più curata revisione.
    Stai pubblicando a un grande ritmo, e temo questo finisca per rendere la storia meno fruibile per nuovi lettori.

    Trovi la lettura e qualche altra considerazione su Youtube:

    Alla prossima!

  • Nel magico giardino dell’Eden! 😀

    Ciao! Volevo farti notare due cose:
    1) Stai andando troppo in fretta: attendi 2 o 3 giorni prima di pubblicare un altro capitolo (io aspetto una settimana) in modo da dare il tempo a tutti di leggere, votare e commentare.
    2) questo capitolo è pieno di ripetizioni. Tante. Troppe. Un quarto del capitolo dice sempre la stessa cosa. Capisco che volevi lasciare a noi la scelta di dove erano capitati, ma era meglio far succedere qualcosa o descrivere il loro girovagare nel bosco 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao! L’inizio della fiaba non è male, ispira curiosità e voglia di continuare a leggere. Ti faccio però notare che l’opzione precedente che aveva vinto era il lupo mannaro e non il demone 😉

    A parte questo, sono abbastanza curioso di sapere come va avanti e voto che affronteranno avventure fuori dalla grotta, visto che Delia riuscirà a guarire le ferite dell’angelo 🙂

    Ciao 🙂

  • Capitolo 1)

    Ciao Laura!
    Benvenuta su The incipit!

    Trovo che il capitolo sia scorrevole e ben scritto, anche se in qualche passaggio trovo ti sia presa troppo spazio, rendendo forse un po’ schematica la lettura.
    L’unico appunto che mi sento di farti, riguarda la ripetizione finale “mi sono persa”. L’impiego del dialogo non dovrebbe quasi mai ripetere quanto già detto nella narrazione; prova a sfruttare l’occasione per far emergere il carattere e la personalità della protagonista.
    Se la cosa può farti piacere, mi sono preso il permesso di leggere il tuo primo capitolo su Youtube, insieme alle storie di altre autrici e autori. Continuerò anche con i prossimi, se vorrai. Sul finale del video ho speso due parole a riguardo della tua storia!

    Trovi la lettura qui:
    https://youtu.be/L-ouEa42nZc

    Alla prossima!
    Buona scrittura!

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