Un giorno come tutti gli altri

Tiresia e Francesca

Tredici giorni fa la proposta di Francesca era sembrata divertente, una cosa da raccontare agli amici in una serata davanti a una birra.

« Dai Tiresia non fare il guastafeste come al solito! Quando ci ricapita?» aveva detto la mia migliore amica tirandomi il lembo della maglietta dimostrando molti meno anni di quelli scritti sulla sua carta d’identità. Come se avessi mai saputo resistere a quel sorriso giocoso.

« Va bene, ma vai avanti tu » avevo sentenziato alla fine tenendole aperta la porta.

“La divina Cassandra” si presentava come una donna imponente, vestita con colorati drappi leggeri, probabilmente per non soffrire troppo la cappa di calore creata nel suo studio. Soldi, nuove relazioni e una promozione sul lavoro attendevano il roseo futuro di Francesca, apparentemente. Quando venne il mio turno, invece, lo sguardo solare di Cassandra si oscurò di colpo non appena incrociò il mio. Per diversi secondi non disse nulla, poi estrasse una carta dal mazzo dei tarocchi e la indicò, declamando una data. Il mio sguardo seguì il tozzo dito della donna fino a trovare la carta della Morte. Con una scrollata di spalle, poi, la donna raddrizzò la schiena e predisse anche me fortuna sul lavoro prima di congedarci con lo stesso sorriso con cui ci aveva accolto.

Le parole della veggente rimasero con noi per poche ore, già sulla via di ritorno da Milano erano scivolate via e quando entrai nella mia casetta del paesino incastonato sui monti modenesi ero giunto alla conclusione che Cassandra, come ogni mago e veggente, non era altro che una ciarlatana con un’ottima capacità attoriale.

Un paio di giorni dopo, tuttavia, iniziarono quelle che all’inizio ritenevo casualità: Francesca cominciò a trovare qualche banconota per terra e ricevere diverse richieste di amicizia sulle app di incontri. Solo quando entrambi ricevemmo un aumento di stipendio, quattro giorni dopo la nostra gita fuori porta mi decisi a parlare seriamente con la mia amica.

« Ti stai facendo impressionare, Tiresia »

« Impressionare? Negli ultimi dieci anni quanti soldi hai trovato per terra? »

« Penso neanche un euro, ma- »

« Fino a settimana scorsa, quante richieste di amicizia da gente che vuole portati a letto hai ricevuto? »

« Non tantissime come adesso, ma- »

La interruppi di nuovo.

« Quante probabilità c’erano che ricevessimo entrambi un aumento di stipendio? »

« Tu sicuramente più di me visto quanto è infame il mio capo, ma non- »

« Tre indizi fanno una prova Fra: io morirò tra dieci giorni. »

Il silenzio cadde tra noi due, rotto solo dalla piccola televisione di Francesca che aveva tenuto sotto la nostra conversazione a basso volume. La calma del mio respiro era sorprendente persino per me.

« Ti stai facendo condizionare. Non sono indizi quelli che hai elencato, sono casualità. Sei un ragazzo di venticinque anni perfettamente sano, non vedo come potresti morire tra dieci giorni. »

Avevo accompagnato le ultime parole con un gesto ondeggiante della mano e un’espressione scettica: decisamente non ero in forma o perfettamente sano.

« È inutile che fai quella faccia, anche se non sei un armadio a due ante o un mingherlino non hai motivo di lasciarci le penne nei prossimi dieci anni, figurati dieci giorni. »

Non aveva possibilità di convincermi. La verità le stava davanti agli occhi e lei la stava solamente evitando. Cassandra aveva indovinato tutto, mancava solo un’ultima predizione e non avevo dubbi che si sarebbe realizzata.

« E poi » riprese, determinata ad aver ragione a tutti i costi. « Sei convinto di morire tra dieci giorni e sei così calmo? Non sei spaventato? È evidente che non ci credi neanche tu. »

« In effetti questo ha stupito anche me. Credo di aver accettato la cosa perché, in fondo, non ho niente che mi aspetti oltre. Non ho nessun altro obiettivo da raggiungere. »

« Queste sono stupidaggini. Hai venticinque anni, come fai a pensare che sia giusto morire adesso con una vita davanti » disse Francesca con la voce rotta e i verdi occhi lucidi. Stava per piangere e non potevo farci nulla. « Mi stai spaventando, Tiresia. Non puoi morire. »

« Non volevo spaventarti, scusa. Hai ragione, ci sono un sacco di cose che non ho fatto. Aiutami a pianificare come farle: se avrai ragione tu avrò semplicemente vissuto il giorno più spettacolare della storia e continuerò ad andare avanti come sempre. »

Non dissi cosa sarebbe successo se, al contrario, avessi avuto ragione io. L’ultima cosa che volevo era far star ancora peggio l’unica persona che mi era vicina.

Così abbiamo passato i giorni seguenti a pianificare, fare chiamate e organizzare le ventiquattro ore più piene che una persona possa vivere. Oggi pomeriggio Francesca mi ha salutato con un bacio sulla guancia.

« Ci vediamo dopodomani, Tiresia. Ti voglio bene. Ti aspetto da me. »

Non ho potuto risponderle con la stessa certezza, ma ho ricambiato il saluto.

Ora un profondo respiro, lo zaino pronto in spalla e la mia penultima notte sulla terra ad attendere di essere vissuta insieme alle prossime ventiquattro ore.

Come comincerà l'avventura di Tiresia?

  • Andrà in una grande città per cominciare a vivere le meraviglie del suo paese che non ha mai avuto occasione di conoscere (33%)
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  • Pochi passi per iniziare, perché vivi davvero camminando e raggiungendo da solo i tuoi obiettivi (67%)
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  • Andrà lontano, un breve viaggio in aereo per vivere una cultura diversa da quella a cui è abituato (0%)
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24 Commenti

  • Capitolo 4)

    Ciao Filippo!
    Questa volta non mi riesce di recuperare il capitolo in video.
    Riprendere la lettura dopo qualche mese è stato un po’ confusionario, sulle prime, ma poi mi sono ricordato da dove siamo partiti.
    Il capitolo risulta divertente, a tratti imbarazzante proprio come deve esserlo per i rapitori. Mi aspettavo un risvolto più continuativo, atto all’unirsi alla banda, così per gioco. 😀
    C’è giusto qualche refuso, ma più un errore di battitura che altro. Per il resto mi pare che fili abbastanza liscio 😉

  • Ciao, Filippo.
    Capitolo dinamico che mostra bene la situazione. Forse, per uno che sta per morire e dovrebbe riflettere sulla questione, va poco a fondo nel proprio animo e racconta poco di quel che è e diventerà nel corso della storia, ma va bene anche cos’, purché, prima o poi, un po’ di riflessione venga fuori.

    Alla prossima!

    Voto il bar.

  • Sensazioni e pensieri che, credo molti conoscono ma, riportate da te con nel secondo capitolo, possono essere rivissute facilmente. Bravo Filippo.
    Tutta un’altra storia il terzo capitolo: movimento, movimento, movimento. Bello anche questo . Aspetto il prosimo. Ciao a presto

  • Capitolo 3)

    Ciao Filippo!

    In video ti lascio la considerazione globale a riguardo del capitolo. Mi pare scritto bene, nonostante qualche piccolo refuso, nulla grave.
    Ho trovato il capitolo divertente. C’è giusto quella parte del “scaricarle tutti i colpi sul petto” che suona come una ripetizione di quanto suggerito poco prima nella narrazione, sul fatto che non abbia sparato. Trovo che sia necessario eleminare una delle due parti!

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/4uLgxXuHXQg
    Se ti va di partecipare, AngelaCStevenson ci ha regalato un invito per un sito che regala Ebook. L’autore che sceglierete, a fine luglio, sarà il vincitore! ? Puoi farmelo sapere nei commenti al video.

    Alla prossima!

  • Il terzo capitolo necessita di un doppio disclaimer
    Per la prima volta ho trovato i 5000 caratteri decisamente stretti: ne ho dovuti togliere quasi altrettanti rispetto al file originale, i quali rendevano il capitolo sicuramente più completo nelle descrizioni e nel capire come si sia trovato Tiresia in questa situazione. Detto questo, ho cercato di rendere comunque fruibile la parte adrenalinica della storia nonostante i tagli obbligatori.

    Data la parità, ho optato per la scelta di adrenalina, dando l’opportunità di avere i brividi nel capitolo successivo

    ps: ho fatto delle brevi ricerche ma non ho mai partecipato a una partita di paintball, spero perdonerete le eventuali inesattezze 😉

  • Voto i brividi.
    Ciao, Filippo.
    Interessante inizio, parlo anche del secondo capitolo, mi sono piaciute le descrizioni e anche i dialoghi, facili e svelti da leggere per far passare il messaggio. Ti hanno fatto notare il trattino a fine frase, nel primo episodio, credo che tu lo abbia messo con l’intenzione di interrompere la frase, in quel caso, per quel che ne so, ci vorrebbe il trattino lungo che indica un’interruzione improvvisa. Per la frase: « Penso neanche un euro, ma- » avrei optato per i puntini di sospensione. 😉
    Continua così 🙂

    Alla prossima!

    p.s. Il cambio di POV è voluto?

    • Ciao!
      Per quanto mi piacerebbe dire il contrario, il cambio di POV purtroppo non è intenzionale ma l’ennesima conseguenza del lavoro fatto a notte fonda: inconsciamente devo essere tornato alla forma che mi è più congeniale senza preoccuparmi di fare il controllo con il primo capitolo. D’ora in avanti manterrò questa terza persona soggettiva in modo da evitare un effetto yo-yo

  • Capitolo 2)

    Ciao Filippo!

    Non mi riesce di recuperare il capitolo in video, quindi lo faccio in silenzio come tutti gli altri!
    Non credo di avere molto d’aggiungere a quanto già detto che coloro che mi hanno preceduto. Concordo con le loro osservazioni. Trovo che il capitolo possa esprimere alcune sensazioni del personaggio; ma, come tale, lo troverei ben inserito all’interno di un racconto lungo, con altri spazi a disposizione per approfondire il suo stato d’animo.
    Trovo che in genere il racconto sia più predisposto per una narrazione in prima persona, specie per l’utilizzo di certi pensieri. Ho immaginato che, al fine della storia, sia come escamotage narrativo che come tensione per il lettore, il tutto potrebbe anche rivelarsi un resoconto del protagonista nel frattempo che sta viaggiando. Per il tuo file privato, prova a farci un pensiero. Per ora continuerei con lo stile scelto, quindi non farti traviare dal mio consiglio 😉

    Spero di esserti stato utile!

    Alla prossima, speriamo in video!

    Ciao!

  • Ciao Filippo. Tutti come Tiresia abbiamo prima o poi viaggiato tra le stelle; affascinati siamo rimasti lì a porci domande senza risposta.
    Di questo capitolo, si capisce, ho apprezzato soprattutto questa seconda parte.
    Se posso permettermi vorrei fare un paio di osservazioni:
    nella prima parte ci sono due espressioni verbali che non mi convincono: “…si è dimostrato; …si era convinta”
    C’è una ripetizione (…quanto quanto.) E un paio di piccoli refusi.
    Ultima cosa: il racconto della voce narrante va per conto suo e ogni tanto lascia spazio ai pensieri di Tiresia. Io avrei marcato di più magari con un corsivo questi inserimenti per evitare che ci si possa confondere.
    A questo punto una esperienza erotica la vedo bene, e voto quella.
    Ottimo lavoro, ti seguo. Ciao!?

  • Pochi passi per iniziare, perché vivi davvero camminando e raggiungendo da solo i tuoi obiettivi

    Ciao! Approdo a questa storia dopo averla sentita da Pintore. I votato i pochi passi ma ero molto indeciso perché anche l’andare lontano mi sembrava una bella idea.

    La storia può svilupparsi in molti modi diversi: vediamo in quale direzione si sviluppa la tua 🙂

    Ciao 🙂

  • Capitolo 1)

    Ciao Filippo!
    Benvenuto

    Come inizio, ci sta. L’idea mi pace. Trovo che in qualche raro punto la storia avrebbe ottenuto più scorrevolezza con qualche virgola in più, ma tutto sommato lo stile è buono e piacevole.
    Attendiamo di scoprire qualcosa in più nel prossimo capitolo!
    Se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia, insieme a quella di altri autori, su Youtube. Se vorrai, continuerò anche con i prossimi!

    Trovi la lettura del capitolo qui:
    https://youtu.be/7ipPav8O1mw
    Alla prossima!
    Ciao!

  • Ciao Filippo Franchini,
    interessante il tuo incipit, incuriosisce, fa venir voglia di saperne di più.
    Oltretutto è ben scritto, scorrevole con dialoghi verosimili. Bravo.
    Non tardare a pubblicare il secondo per non perderti tra le innumerevoli pubblicazioni.
    A presto.

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